domenica 30 marzo 2014

-PSICOSOMATICA. Esaurimento...


Esaurimento  

la stanchezza di vivere


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n bel giorno, all’improvviso, il corpo chiama ma la mente non risponde, non ne vuole proprio sapere: ci si sente fiacchi, abulici, malinconici, svogliati, storditi e svuotati completamente. Una vera e propria dissintonia tra mente e corpo. Si tratta, il più delle volte, di un diffuso senso di debolezza, le “pile” sono scariche e non si prevede niente di buono. Una giornata incerta, condita da un fastidioso ed irritante pessimo umore. Non si ha voglia di alzarsi, ci si sente completamente giù di corda, il vivere diventa sempre più faticoso, tutto sembra privo di vitalità e senza senso, ogni gesto appare incredibilmente pesante e fastidioso … un vero disastro. Per dirla in termini rigorosamente scientifici - come avviene nei tratti depressivi - si tratta di una caduta dei livelli di serotonina, di dopamina (neurotrasmettitori) e di una profonda alterazione nella produzione ormonale.

ul lavoro, poi, si rifugge qualsiasi fatica e responsabilità, si è terribilmente tormentati da difficoltà di concentrazione e da scarsa autostima. Questo continuo tiro alla fune interno (vogliamo una cosa ma ne facciamo un’altra), fa consumare inutilmente energia, inquina i rapporti e non porta da nessuna parte. La notte sembra una inquietante bolgia dantesca, oltre a non permettere di recuperare l’energia attraverso un buon sonno ristoratore prepara, ironia della sorte, un risveglio tormentato, monotono, sempre uguale ed invalidante, caratterizzato da debolezza, scoraggiamento e apatia (il primo pensiero è di tornare a letto). Il meritato riposo diventa un incubo, non si riesce in alcun modo di portare freschezza all’unità psicosomatica, di rinnovare le energie consumate in maniera esagerata nelle ore di veglia. Questo malanno - risucchiando lentamente - non compare mai a viso scoperto, arriva di soppiatto, in maniera infida, dopo che ci ha accompagnato silenziosamente per mesi e mesi senza evidenti fenomeni psicosomatici. Una vita schiacciata, in balia dei diversi eventi quotidiani, sviata da orpelli ingannevoli e superflui, che procede a velocità ridotta, piena di stenti e di fatica. Anche se ognuno di noi, senza dubbio, ha il suo “ buon” esaurimento, sono infiniti gli atteggiamenti sbagliati che sprecano le forze in cose inutili, che lentamente e inesorabilmente intasano, logorano, salassano, prosciugano, soffocano la vera vitalità, disperdono l’energia sino all’inverosimile (fattori scatenanti): stili di vita inappropriati, schemi mentali inconciliabili con la nostra creatività, coinvolgimenti emotivi senza un giusto ritorno, condizionamenti che ingabbiano, inseguire sogni impossibili, rapporti di coppia logoranti, vivere una vita sempre uguale a se stessa, ideali irraggiungibili, recitare personaggi sempre uguali, fornire immagini e ruoli diversi dalla propria natura, lavoro che non piace e tiene in ansia, mantenere amicizie in maniera forzata, obblighi e doveri sempre più pressanti che, nell’immediato, non è possibile derogare. Sono i pensieri contorti, i disegni esistenziali assurdi, le abitudini stantie che continuiamo ad “indossare” - anche se non ci rappresentano più perché estranei alla nostra vera natura - i veri responsabili di questo malessere. Tutta questa zavorra, oltre ad allontanarci dalla consapevolezza delle cose che veramente contano, trasforma e prosciuga l’energia disponibile. Si scivola lentamente dentro una situazione sgradevole, tutto si tinge di grigio e la stanchezza cronica domina completamente la quotidianità. 

e l’energia vitale scarseggia anche il potere decisionale diserta: la voglia di fare diminuisce, la fragilità emotiva aumenta, toglie completamente l’entusiasmo, cala in maniera vertiginosa l’attività sessuale e le paure immotivate prendono il sopravvento (ipocondria). Quando l’energia viene a mancare, gettata al vento, si modificano improvvisamente i vari meccanismi biologici e si altera completamente la produzione ormonale: un segnale inequivocabile di forte rottura psicosomatica. Ed è proprio in questo frangente che si rischia parecchio sia a livello psichico sia a livello fisico. Le patologie più frequenti sono: allergie, insonnia, problemi sessuali, ipocondria, gastrite, depressione. Cosa fare. Gli atteggiamenti mentali, come sopra evidenziato, hanno un ruolo fondamentale tanto nel disperdere energia, quanto nel bloccarne l’acquisizione. Gli individui sempre preoccupati, isolati, nervosi, spaventati, pieni di risentimento, attivano dei sintomi dovuti allo sperpero di energia vitale: torpore, stanchezza, mancanza di interesse, difficoltà a concentrarsi, cattiva memoria, incapacità di prendere vere decisioni.





oco si parla dell’interiorità, delle risorse interiori, di quanto può influire uno stile di vita, certi atteggiamenti mentali e alcuni modi di vedere il mondo sulle somatizzazioni … delle potenti difese che il cervello possiede se non è schiacciato da regole rigide e controlli eccessivi, soffocato dalle cianfrusaglie, da un senso di impotenza diffuso, da una condizione esistenziale insoddisfacente e dagli stati d’animo protratti nel tempo ... RICORDA, un atteggiamento mentale distaccato e libero da ritmi frenetici risveglia le proprie risorse, fa  davvero rinascere. Ogni stato d’animo, infatti, fin dalla tenere età, influenza in modo più o meno significativo e profondo le aree del cervello che agiscono direttamente sugli ormoni e sul sistema immunitario … TIENI  sempre presente, che una vita piena di disagi, di delusioni, di insoddisfazioni e di frustrazioni sono tutte condizioni esistenziali che non solo minacciano in profondità la propria identità più autentica ma oscurano completamente il senso profondo della vita ... fanno ammalare. Ogni cambiamento ringiovanisce, una nuova vita basata sulla passione e la creatività, attivando le aree cerebrali specifiche non solo ci allontana dallo stress ma “spinge” anche a soffermarsi su se stessi, insegna ad avere più cura per la propria persona e aiuta ad esprimere tutte le emozioni represse … esprimere se stessi, la propria unicità. Esaminare attentamente il rapporto tra “malattia” e psiche permette di scoprire tutti quei veleni, apparentemente non visibili, ma che possono intossicare o soffocare completamente l’organismo.


   

Risultati immagini per stanchezza mentaleDopo aver escluso, attraverso esami clinici specifici, eventuali patologie in atto (epatite, anemia, problemi tiroidei, infezioni, eccessivo funzionamento delle ghiandole surrenali, pressione bassa) è necessario rimuovere quei “lacci” che impediscono di essere liberi e, soprattutto, neutralizzare gli ostacoli mentali che scatenano tale sofferenza. Ogni strategia terapeutica, pertanto, sarà rivolta ad attivare e far scorrere in modo consapevole il grande flusso energetico che risiede in ognuno di noi. Imparare a sentirsi liberi di poter scegliere, di accettare e poter esprimere i propri sentimenti attiva questa energia vitale, e ci permette di usarla in maniera più vantaggiosa in altri vissuti. Ci sono tantissimi modi per diminuire la tensione interna: praticare regolarmente, senza forzarsi (questa è una mia opinione), un’attività fisica aiuta ad eliminare l’agitazione, prendersi del tempo per imparare a rilassarsi permette di controllare ansia, stress e depressione.

n qualsiasi trattamento, inoltre, l’unico elemento sconosciuto è il tempo. Nessuno è in grado di prevedere con precisione matematica quando un disagio cronico sarà risolto. La natura quindi dei problemi cronici rende indispensabile astenersi da qualsiasi aspettativa irrealistica che potrebbe determinare un’ennesima delusione, rendendo la terapia ancora più difficoltosa e conflittuale (ogni soluzione dipende sempre dall’attenzione e dal modo in cui “sentiamo” le cose). Non esistono soluzioni miracolose, facili e rapide, ogni terapia è unica come lo sono le impronte digitali. E’ bene ricordare che tanto la causa che la soluzione di ogni problema sono dentro di noi, del tutto alla nostra portata e sta solo a noi decidere se attivare o meno tale intervento … il ricostituente migliore, senza dubbio, siamo sempre noi!

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ttribuire un’eziologia psicosomatica alle malattie incontra, spesso, nel pensiero comune, molte resistenze e parecchia irritazione: difficile accettare che siamo sempre noi a generare il ‘male’. Alcuni giustamente diranno, ma tutte quelle cose che respiriamo e ingeriamo non contano proprio nulla? Certamente. Non va comunque dimenticato che sono proprio i disagi prolungati nel tempo che compromettono il funzionamento del sistema immunitario e, quindi, con difese ‘basse’ anche le cose più banali risultano difficili da 'neutralizzare'.




L'autore non si assume alcuna responsabilità circa il materiale qui riportato o per la conseguenza del suo utilizzo. Per qualsiasi disagio si invita vivamente il lettore a rivolgersi a professionisti qualificati e accreditati in questo settore.

NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi disagio o terapia specifica. Questo articolo pertanto ha un valore educativo, non prescrittivo.

Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 –  0532.476055
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martedì 25 marzo 2014

INDECISIONE, scarsa stima di sé… i veri ostacoli del processo decisionaleINDECISIONE, scarsa stima di sé… i veri ostacoli del processo decisionale




INDECISIONE,  scarsa stima di sé  … i veri ostacoli del processo decisionale


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a capacità di prendere decisioni é, senza dubbio, una qualità umana di grande valore. Non esiste infatti nessuna altra cosa che valorizzi così in profondità l’esistenza e sia decisiva per raggiungere traguardi impensabili in tutti i settori: professionale, sociale e familiare. Il poter decidere in maniera libera e reale rende autonomi ma, soprattutto, responsabili della propria vita (ovviamente non in senso morale, ma semplicemente poter scegliere in maniera autonoma e capire veramente quello che si desidera dalla vita in modo da prendere il più possibile decisioni vincenti). Prendere decisioni dà indubbiamente la libertà di esercitare il potere di vivere la propria vita. L’indecisione è, invece, una erronea disposizione d’animo, uno stato che conduce all’isolamento, ad un comportamento inadeguato e dannoso. L’incapacità di prendere decisioni complica decisamente tutti gli aspetti evolutivi più vantaggiosi per l’individuo  e ostacola  il senso di soddisfazione che dovrebbe scaturire dalla realizzazione dei propri obiettivi. Blocca la crescita e lo sviluppo psicosomatico, porta dritti ad innumerevoli insuccessi - in particolar modo nell’ambito lavorativo e  interpersonale - è responsabile della repressione continua dello stato emozionale, creando in questo modo tutti i presupposti per un cattivo stato di salute. 

lcune parti del corpo, pertanto, esprimono il turbamento reale della condizione emotiva. Per alcuni il distretto corporeo privilegiato è la pelle, oppure lo stomaco, per altri  è la schiena nella sua totalità. Le espressioni di ansietà, di paura, di collera, di conflitto sono infinite e si trasformato, a lungo andare, in disturbi psicosomatici quali gastrite, ulcera, colite, disturbi sessuali, dolori muscolari, mal di testa, allergie. Ma il sintomo più frequente e devastante, che non sempre è riconosciuto come tale, è la stanchezza cronica (espressione  di resistenza, risentimento e indecisione). Non dobbiamo dimenticare che la stanchezza può diventare un perfetto alibi del non fare: “Non è che non voglia, sono troppo stanco per realizzare quella determinata cosa”. Come è stato appena descritto, l’indecisione di natura maligna  è il primo evidente segnale di malessere psicosomatico. L’atteggiamento di “stallo” porta a un rimuginare continuo, a sviluppare sentimenti di inadeguatezza, insufficienza, impotenza, frustrazione, invidia, ostilità, paura, chiusura in se stessi, insuccesso, amarezza e una profonda disperazione senza rimedio. Quando non si raggiunge la soddisfazione dei bisogni e dei desideri si diventa particolarmente ostili: la gente diventa il capro espiatorio per il senso di inadeguatezza diffuso che l’individuo sta sperimentando. 

e una piccola insicurezza può interferire e boicottare il processo decisionale, una scarsa stima di se stessi è, a dir poco, devastante. Un sentimento di inferiorità, una scarsa opinione di se stessi fanno sentire mediocri in quanto privano l’individuo del successo e della felicità in tutti i settori dell’esistenza. Tutto ciò che l’essere umano realizza nella vita è connesso al modo in cui valuta e considera. Il giudizio che si ha di se stessi determina, inevitabilmente, azioni pensieri, convinzioni e stati emotivi. In breve, il modo in cui si guardano le cose  è un fenomeno condizionato da quel che si pensa di se stessi. Rinunciare alle decisioni e compiere scelte basate su una “traballante” stima di sé è la garanzia più sicura per demolire ulteriormente l’autostima. L’individuo che ha “fiducia” in se stesso, non prevedendo catastrofismi e godendo di una buona obiettività,  è in grado di prendere decisioni perché non è terrorizzato dalla  paura di sbagliare o di essere biasimato. Godere la vita migliora, indubbiamente, l’immagine di se stessi. Molti sono i sentimenti e gli atteggiamenti che mettono in pericolo o ostacolano  la capacità di operare ed essere attivi. I più significativi sono: inadeguatezza, paura, ostilità, senso di colpa.

nadeguatezza. E’ la sensazione diffusa di non valere abbastanza, di non essere sufficiente (vari sono i settori: decisionale, sessuale, professionale, relazionale). Ci si considera sbagliati o particolarmente carenti. Questa senso di insufficienza si  sviluppa a seguito delle considerazioni che alcune figure di riferimento (genitori, insegnanti, coniuge, amici) manifestano nei confronti del soggetto, minando profondamente anche la sua autostima. Le espressioni più comuni, per destabilizzare, creare in senso di insufficienza, attraverso lo sguardo iperprotettivo o da carceriere, sono: “Non illuderti, senza di me non andresti lontano”, “Ne combini una dietro l’altra”, “Veramente, da te questa cosa non me l’aspettavo” e ancora “Pure oggi sei in balia dei tuoi umori”, “Insieme siamo proprio vincenti”.

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PAURA. E’ un senso diffuso  di dipendenza. Tale sentimento  infatti spinge a cercare continuamente aiuto. La paura è uno dei sentimenti umani più importanti, ma anche più distruttivi. E’ utile ai fini dell’autoconservazione e dell’autoprotezione. Se tale condizione emotiva non desse l’allarme non si potrebbe sopravvivere ai molti pericoli che ci si trova davanti nella vita. la paura distruttiva è però qualcosa di molto diverso. Può portare infatti alla paralisi mentale: si ha paura di aprirsi mentalmente, non meno che aprire bocca. E’ una condizione mentale che induce a esitare, a ritirarsi, oppure per spirito di sopravvivenza, a reagire in maniera eccessiva, mentre sarebbe più appropriata, risparmiando una buona quota di energia, un’azione diretta, adeguata e sicura. Oltre a bloccare, alla dipendenza e all’isolamento dal punto di vista psicosomatico questi sentimenti, se ostacolanti, possono portare a vere e proprie patologie. Rischiano di esplodere in disturbi fisici quali cefalea, ipertensione, ulcera, disturbi sessuali, abbassamento delle difese immunitarie. Quella distruttiva è sempre di ostacolo alla vita semplice e tranquilla… ma soprattutto al processo decisionale.

STILITA'. E’ un sentimento di avversione verso il prossimo. Quando si ha una profonda insoddisfazione, per reazione, si cova un senso di rabbia che può portare dritti a forme di aggressività particolarmente violente. Un soggetto ostile è decisamente un arrabbiato cronico, perennemente critico verso gli altri che, magari, hanno raggiunto posizioni o traguardi superiori. Tale sentimento, pertanto, nei rapporti interpersonali, si esprime sempre, in ogni modo, attraverso sottili sabotaggi, messaggi confusi e decisamente contradditori, in rapporti maldestri e disturbati, e soprattutto in decisioni fallimentari.

  l SENSO DI COLPA. E’ uno stato mentale sgradevole, una sensazione decisamente spiacevole: il soggetto pensa di aver commesso o violato qualcosa di più o meno grave. Questa condizione e reazione  è diversa da persona a persona, da quadro clinico a quadro clinico. Il senso di colpa, ben radicato, anche se non è facilmente riconoscibile, si esprime attraverso sentimenti di paura o di forte rabbia, e viene segnalato attraverso varie somatizzazioni quali ad esempio problemi cutanei, artritici e intestinali, mal di testa, vertigini. Anche chiedere scusa continuamente può essere un prezioso segnale di questo stato emozionale: è un soggetto fin troppo educato, non solo quando l’educazione è pertinente alla situazione in cui si sta vivendo ma anche quando è decisamente fuori luogo. Il comportamento di questi individui oscilla sempre tra una dolcezza immensa ed una perfida cattiveria.


Risultati immagini per indecisione quadriCOSA FARE. Poiché tutte queste problematiche riguardano la personalità e quindi la capacità del soggetto di gestire le varie situazioni esistenziali, le metodiche terapeutiche saranno orientate a far emergere competenze psicologiche quali ad esempio  capacità di decidere, di vivere in modo più creativo, di scegliere e di rapportarsi in maniera più adeguata col proprio ambiente circostante. Tutti strumenti psicologici saranno indispensabili per combattere e gestire le aggressioni della vita, per acquisire un buon equilibrio psicosomatico, un modo di agire deciso, sicuro, disteso e calmo: caratteristiche di chi sta bene con se stesso e gli altri. In breve, passare da una condizione di inquietudine, dubbiosità ed incertezza ad un profondo e diffuso sentimento di sicurezza, intraprendenza e fiducia: ridurre il disagio per migliorare la qualità della vita. Sarà importante, inoltre, lavorare sulla propria immagine, conoscere il meccanismo fisiologico dell’ansia per gestirla, imparare a rilassarsi per acquietare la mente, sottoporsi ad un piacevole massaggio psicosomatico che calma il corpo e la mente, mantenersi in forma permette di avere più energia a disposizione e, nel contempo, mantenere in salute le potenzialità fisiche e psichiche.





ICORDA, cerca di essere un po’ più egoista, prendi tutto ciò che puoi dalla tua vita, senza naturalmente essere lesivo verso altri … cerca di essere naturale, spontaneo e senza maschera, evita di vivere in funzione di qualcosa o di qualcuno perché primo o poi paghi ‘dazio’, PRENDI fin che puoi, divertiti, mangia cibi “buoni”, gustati  se lo desideri in compagnia o da solo, a cena o in un momento di relax, un buon bicchiere di vino o qualunque cosa che ti piaccia veramente … cerca di essere orgoglioso del tuo corpo, riconosci il suo valore gratificandolo con calorosi contatti, piacevoli sapori, gradevoli suoni, eccitanti visioni e intensi profumi … non smettere mai di “studiare”, INFORMATI continuamente, SAPPILO, noi impariamo anche dalle persone antipatiche ed odiose, prendi da loro quello che ti fa star bene e ricambiale con la tua naturalezza e spontaneità senza esprimere giudizi di valore verso te stesso o verso di loro … goditi le cose intorno, gustale lentamente attraverso i tuoi sensi … NON TEMERE, sono le sensazioni che ti mettono sulla strada giusta, ti permettono di scegliere, di sentirti bene e in solida salute: di vivere più a lungo. 

on lasciarti sfuggire niente, INVESTIsulla tua felicità personale, sulla salute, sul lavoro e, perché no, anche su una buona situazione finanziaria che meglio si confà col tuo stile di vita … partecipa attivamente al tuo benessere, NON lasciare la gestione della tua vita in mano alla ‘fortuna’ o alle ‘stelle’, NON avere paura, affronta anche le cose difficili, non temere le sfide complesse e sottili, perché nel tuo arsenale fisiologico hai parecchie armi potenti e complesse in grado di rispondere con saggezza al nemico, alla fine, altro non scoprirai che possiedi buoni contenuti mentali e, con stupore, una grande intelligenza e una fervida immaginazione (l’insicuro impiegherà un po’ di più di tempo a conoscere queste sue preziose e latenti qualità, ma con un costante allenamento raggiungerà il traguardo) … non lasciare MAI il compito di ‘aggiustare’ la tua esistenza  ad altri … la posta in gioco è davvero alta: la tua felicità! RICORDA, con un discreto divertimento, una giusta attenzione e una buona concentrazione non solo puoi raggiunge la massima efficienza, ma è anche possibile far pendere la bilancia verso di te, con le mosse giuste, CREDIMI, NON è difficile influenzare le avversità a tuo vantaggio .





NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.

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