sabato 21 giugno 2014

- LE POSIZIONE DELL'AMORE...


 


Le posizioni  dell'Amore … trova quella che ti fa star bene



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atto sessuale per la razza umana non è circoscritto all’apparato genitale ma, la sua funzione, dati gli indubitabili condizionamenti culturali e sociali cui è continuamente sottoposto, investe sicuramente un ambito ben più vasto e complesso. La tendenza, infatti, a scoprire sempre nuove e diverse posizioni dell’atto sessuale non è prerogativa dell’attuale periodo culturale, è stata una costante nelle grandi civiltà (ellenica, latina, cinese, indiana). Ci sono interessanti manuali antichi, preziosi vasi e fantastiche terrecotte (fortunatamente scampati al moralismo del Rinascimento) con bizzarre raffigurazioni, il cui unico scopo era istruire uomini e donne ai piaceri legittimi del sesso. In realtà, erano tutti insegnamenti che conducevano, attraverso il piacere, a riscoprire aspetti diversi del proprio carattere: attraverso la posizione comunichiamo sempre il nostro modo di scendere in campo nella vita (sicurezza, decisione, sospetto, autostima, disistima, incertezza, fierezza). E’ molto probabile, quindi, che l’individuo attraverso svariate posture esprima, fin dalla notte dei tempi, non solo la sua vera personalità ma, in particolare, anche gli atteggiamenti mentali ed emotivi nei confronti del proprio partner: paura, diffidenza, titubanza, forza, decisione, timore, arroganza, predominio, controllo, potenza, resa, aggressività. La posizione coitale, pertanto, segnala sempre, contrariamente a quello che si pensa, un diverso modo di vivere il rapporto con il proprio corpo e con l’altro. 

gni cambiamento spontaneo della postura sessuale, inoltre, consente di superare inibizioni, accende la fantasia e migliora incredibilmente la salute; allontana dal rapporto di coppia quella drammatica routine (rapporto scontato, logoro, stantio) che è la principale nemica dell’amore. Quando adottiamo una particolare posizione ci caliamo inevitabilmente in una dimensione in cui spazio tempo e gli aspetti psicofisici si impregnano di significati simbolici completamente differenti. Che un partner stia sopra o sotto, infatti, non è solo una caratteristica spaziale, ma cambia in profondità l’atteggiamento mentale e, soprattutto, la "forza" (la spinta energetica, la grinta). Così come stare sdraiati oppure in piedi, ad esempio, non coinvolge solo la "prestazione erotica" ma, indubbiamente, facilita (favorisce) una unione con significative differenze a livello di sensazioni e di ruolo (affettivo, dominante, insicuro, intimo, scatenato, passionale). In questi termini, il cambiamento di posizione, proprio perché fa bene all’amore e alla salute, diventa indispensabile in quanto dà spazio alla creatività e voce a tutte quelle parti della nostra personalità che se assopite renderebbero, nel tempo, il rapporto poco fantasioso, privo di vitalità, ripetitivo e completamente noioso. Cambiare posizione in totale sintonia con la situazione ed il momento – alimenta il "fuoco" sessuale e può migliorare molti disturbi psicosomatici. In realtà, se la sessualità si modifica eliminando rigidità  mentali e fisiche – anche la salute può beneficiarne: i disturbi organici, senza alcun dubbio, migliorano.



urtroppo, le abitudini sessuali vengono abbandonate con estrema difficoltà perché quell’unica posizione adottata, essendo più "facile" e più "naturale" per il soggetto, consente a priori di prevedere con "certezza" i risultati raggiunti (avendo la convinzione di realizzare una buona prestazione si evita in tal modo di sviluppare l’ansia di prestazione) e, quindi, non viene messa in discussione la propria immagine, cosa che invece accadrebbe se si intraprendessero nuovi "percorsi" sessuali che, oltre a dare quella sensazione di incertezza, fanno emergere quelle parti della personalità soffocate (sacrificate) di cui a volte non si conoscono concretamente i loro complessi significati emotivi, ovvero non si è in grado di prevedere le reazioni psicosomatiche, a volte devastanti, connesse alle nuove esperienze (sono queste le sensazioni che potrebbero destabilizzare, creare preoccupazione e disagio!). Molte posizioni, tuttavia, definite canoniche, vanno bene per tutte le occasioni (la fantasia del momento suggerirà, in modo spontaneo, le varianti desiderate). La loro realizzazione, inoltre, è bene ricordare, dipende dall’età, dalle condizioni fisiche e, soprattutto, dalla "fame sessuale". La confidenza (o l’armonia) che regna all’interno della coppia è sicuramente il solo viatico che consente di mettere in atto numerose posizioni purché, ovviamente, non vengano eseguite con lo spirito della solita "zuppa riscaldata". Alcune posizioni, inoltre, possono donare all’uomo padronanza con il minimo sforzo, mentre per la donna un immenso e profondo piacere.

 osizione: quale scegliere … La posizione "more ferarum" (da tergo: uomo in piedi o inginocchiato e la donna prona), molto vicina agli istinti e al mondo animale, non consente di vedere in viso il partner: la testa si abbassa e i genitali vengono "esibiti", ovvero si alzano diventando un elemento particolarmente "forte" del rapporto. E’ una posizione che richiama un femminile completamente dipendente. Tale posizione può essere utile a tutti coloro che sono "trattenuti" (rigidi) e che esercitano un eccessivo controllo sulla propria istintualità. 

uella del "missionario", considerata più facile e naturale, sicuramente poco originale, è una posizione in cui si verifica un maggior scambio di affettività e pare possa facilitare un’eventuale gravidanza, in quanto favorisce spontaneamente la migrazione degli spermatozoi verso l’utero. Il partner è completamente avvolto (protetto) non solo dalle braccia, ma può completamente "saziarsi" di tenerezza, carezze e baci. E’ quella più praticata e consente di rispettare in maniera naturale le esigenze della "prima volta (rende meno dolorosa la deflorazione). E’ una posizione particolarmente indicata per coloro che hanno difficoltà erettive (stringendo gli arti inferiori si riesce a trattenere e a stimolare maggiormente il partner).

 
a posizione del "postino" (uomo in piedi donna distesa) testimonia una sessualità improvvisata, caratterizzata dalla forza e dalla passione: infrange gli schemi ed esce dalle regole; è un maschile che irrompe su un femminile che si arrende piacevolmente. Non solo si crea un’atmosfera particolarmente travolgente e passionale ma consente al maschio di recuperare, all’interno del rapporto, un ruolo decisamente "attivo" mentre alla donna permette di riscoprire l’abbandono e la passività. Sarà particolarmente indicata a tutti coloro che hanno messo in discussione il proprio ruolo all’interno della coppia (virilità, passività) e per tutti quei "malesseri" caratterizzati da: rigidità, inflessibilità, indecisione, difficoltà ad esprimersi e per chi non oltrepassa mai i limiti e si tiene continuamente (prudentemente) a freno. 

uella della donna sopra è una posizione caratterizzata dal dominio femminile; si verifica un ribaltamento dei ruoli tradizionali: maschile attivo femminile passivo. E’ il mondo femminile a condurre il gioco: la donna non è bloccata e si libera anche dai condizionamenti culturali. Con questa posizione si verifica una maggiore stimolazione clitoridea, consentendo un piacere più completo, e non viene favorito il concepimento. E’ una posizione adatta a tutte le donne che hanno problemi di frigidità e per tutti quei soggetti iperattivi che non sanno accettare la passività. Può essere utile inoltre a tutti gli uomini che presentano il disagio di ejaculatio precox in quanto "rinunciando" al ruolo guida possono abbassare notevolmente il livello d’ansia di prestazione. Sembra particolarmente utile per chi soffre di ipertensione.

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… si abbassano i pantaloni non solo per “divertimento” e avere figli ma anche per avere brividi, sensazioni folli, dare tanto amore e “farfalle” allo stomaco: una vita più felice, ricca ed appagante.

amore con la sua energia libidica stimola il metabolismo, tonifica i muscoli, rende più socievoli, appaga il corpo e la mente: rende felici … allora, per avere più eccitazione e soddisfazione, BUTTATI, divertiti, mettiti a tuo agio, libera la fantasia, accendi il desiderio, rendilo meraviglioso, infuocato, misterioso, vivace e originale: bacia, abbraccia, solletica, accarezza, stringi e, senza fare il vampiro, “mordi” un po’ … ATTENZIONE però, deve essere appagante, di “buona” qualità, bisogna farlo “bene”, con desiderio, eccitazione e passione, senza stress, perché se lo fai per senso di dovere o controvoglia, ti ritorna indietro attraverso una profonda insoddisfazione, debolezza e depressione.

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NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo pertanto ha un  valore educativo, non prescrittivo.


Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 - 0532.476055
E mail: bonipozzi@libero.it

giovedì 19 giugno 2014

-PSICOSOMATICA. L'ipertensione.

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L’ Ipertensione … quando il “vulcano” ribolle.



EFINIZIONE. L’ipertensione arteriosa – comunemente chiamata pressione alta – è un aumento oltre la media della pressione con cui il cuore pompa il sangue nell’aorta (circa 5 litri in un individuo adulto e sano) e di conseguenza in tutto l’organismo. Lo stesso sangue viene spinto dal cuore nell’albero arterioso che lo porta in periferia per nutrire ed ossigenare i relativi organi e tessuti, poi ritorna al cuore attraverso la rete venosa. La regolazione pressoria avviene attraverso un complesso gioco d’insieme che coinvolge il cuore, la fluidità del sangue, i vasi e gli ormoni. La pressione arteriosa, diminuisce a riposo ma aumenta in caso di sforzo fisico e mentale. Quando l’ipertensione non è connessa ad una causa organica apparente (forma primaria) è definita essenziale, mentre è chiamata secondaria se trova la sua origine in svariate altre patologie, quali nefropatia ed endocrinopatia, può derivare, inoltre, da disturbi del sistema nervoso, da arteriti, dall’assunzione di farmaci (analgesici, antinfiammatori, antipiretici, antidolorifici, ecc.), oppure può manifestarsi durante la gravidanza. Questa affezione cardiocircolatoria se non trattata adeguatamente può comportare lesioni vascolari al cuore, al cervello, al rene e all’occhio. L’ipertensione tende ad aumentare gradualmente  e quasi sempre non ci sono sintomi evidenti. Nella fase avanzata, invece, si esprime attraverso mal di testa, irrequietezza, eritrosi al viso ed insonnia. Valori pressori troppo bassi, invece, provocano un’insufficiente ossigenazione dei tessuti, con sintomi quali debolezza, pallore, affaticabilità e capogiri. Chi non ha provveduto alla soluzione della precitata sintomatologia vive in maniera alquanto pericolosa: nei vasi del cuore, della testa, dei reni, del bacino e delle gambe ha inizio un processo degenerativo e, a volte, complicazioni letali. 

E CAUSE. Le cause di tale sintomo sono molteplici. Tra i fattori scatenanti si possono enumerare: l’età (con l’età non si induriscono solo le pareti dei vasi ma si indurisce anche la personalità: spariscono flessibilità ed elasticità), l’obesità, le scorrette abitudini alimentari, alta lipidemia, eccesso di grassi, zucchero e sale (il sodio fa aumentare la pressione mentre il potassio, il calcio e il magnesio la fanno diminuire), la collera, le preoccupazioni, i dispiaceri, la depressione mascherata, l’agitazione, lo stile di vita, l’ansia, l’autocontrollo, l’ostilità (determina la contrazione dei vasi sanguigni), la mancanza di esercizio fisico (oppure eccessivo), l’abuso di alcol e di fumo. La predisposizione familiare, come dimostrano alcuni studi recenti, non basta da sola a determinare automaticamente la malattia.


A LETTURA PSICOSOMATICA Cosa vuole comunicare l’ipertensione? Qual è il suo significato e come possiamo leggere questo disturbo? L’iperteso può essere paragonato ad un vulcano ribollente qualche minuto prima dell’eruzione, la quale però, paradossalmente, non si verifica mai. Poiché hanno la convinzione di essere vulnerabili, gli ipertesi cercano di evitare i conflitti aggressivi rifiutandosi di prenderne atto. Essendo considerata la malattia dello stress per eccellenza (forma primaria), l’ipertensione può essere connessa, infatti, ad un’emozione intensa o magari irrisolta di lunga data. Colpisce soprattutto chi reprime le emozioni o chi è detentore di un doloroso “segreto”, un senso di colpa o di rancore (lotta aperta tra ragione e passione). L’iperteso non solo evita i conflitti, ma sposta la sua attenzione “astutamente” dalla situazione conflittuale su uno stile di vita caratterizzato da dinamismo ed iperattività. In breve, si rifugia nell’azione. Chi ha problemi di pressione alta tende a reprimere slanci spontanei, congelare i sentimenti attraverso il ragionamento e, soprattutto, con estrema destrezza non lascia trapelare le sue emozioni (prima sente poi pensa …). I familiari o gli amici solitamente lo descrivono come un personaggio freddo e distaccato, incredibilmente padrone della situazione.  Spesso, però, dietro un’immagine di forte equilibrio si nascondono tratti di personalità di insicurezza e di fragilità che tendono ad implodere dentro. L’iperteso, a livello sociale, appare di solito adeguatamente adattato ed inserito, in realtà, però, non riesce a stabilire un accettabile rapporto con la propria aggressività; in questo modo non riesce ad adattare né comportamenti di fuga, né comportamenti di lotta. A volte gli ipertesi possono essere estroversi e comunicativi, espressivi e ben disposti al dialogo, altre volte, invece, si mostrano taciturni ed  inquieti, decisamente restii a parlare di loro. Entrambe le modalità comunicative segnalano, comunque, una grande difficoltà: entrare in “contatto” con l’altro. Non esistono momenti morti (inoperosi) nella giornata dell’iperteso in quanto odia l’ozio ed è sempre pronto ad inventarsi qualcosa da fare: è sempre in movimento pieno di impegni e, soprattutto, di doveri (attivismo continuo, appaiono a loro agio solo quando sono in piena attività; è proprio il momento del relax e dell’inattività a procurare dei problemi) ed è tormentato e terrorizzato dall’imprevisto. Alcune ricerche sperimentali hanno messo in evidenza che l’aumento della pressione non si verifica soltanto quando ci si impegna fisicamente, ma anche quando si usa la sola immaginazione. I valori pressori aumentano già se una persona in colloquio ha il sentore di una situazione di conflitto, e cala se il soggetto in questione comincia a parlare spontaneamente del conflitto e verbalizza il suo problema. Se tale pressione quindi aumenta con la sola immaginazione di una eventuale azione, senza peraltro che questa azione solo pensata sia mai conclusa in attività motoria e così scaricata, si arriva letteralmente ad una “pressione continua”


l soggetto, in questo caso specifico, produce con la sua immaginazione un’eccitazione continuativa e il sistema sanguigno si concretizza  nella sola aspettativa che si arrivi  ad una trasformazione del pensiero in azione. Se l’azione quindi manca, la persona sta sotto pressione (rimane sempre nelle vicinanze di una situazione problematica senza arrivare ad una soluzione). Pur prendendo di petto ogni iniziativa, difficilmente si lancia in attività sconsiderate, i suoi progetti sono sempre concreti e realistici. Per queste sue caratteristiche di “coscienziosità”  e di grande autocontrollo a volte attrae compagnie “scapestrate” (il nuovo impegno  è proprio quello di rimediare ai danni degli altri). La diffidenza nei confronti degli altri (a volte anche di se stesso) lo spinge a non fidarsi e a non delegare eventuali compiti e lavori. Qualora non fosse possibile seguire direttamente in maniera rigorosa ma, soprattutto, a modo suo gli impegni assunti, può estraniarsi completamente da tali incarichi. L’iperteso gestisce le proprie emozioni (le nasconde) in modo piuttosto curioso. A volte le negano sostenendo di star bene anche quando in realtà sono in pessime condizioni altre volte, invece, non essendo in grado di riconoscere il proprio stato emotivo, attribuiscono agli altri la propria ansia. Anche l’attività sessuale è vissuta - poiché ha difficoltà a lasciarsi andare - in maniera rigida, controllata e senza particolari eccessi, senza alcuna tenerezza; si alza immediatamente dal letto per riprendere in mano la situazione e tornare alla sua consueta iperattività “rassicurante”. Molti soggetti, inoltre, non credendo nell’importanza dei fattori psicologici per migliorare la qualità della vita, sono poco motivati a seguire un trattamento psicosomatico.




oco si parla dell’interiorità, delle risorse interiori, di quanto può influire uno stile di vita, certi atteggiamenti mentali e alcuni modi di vedere il mondo sulle somatizzazioni … delle potenti difese che il cervello possiede se non è schiacciato da regole rigide e controlli eccessivi, soffocato dalle cianfrusaglie, da un senso di impotenza diffuso, da una condizione esistenziale insoddisfacente e dagli stati d’animo protratti nel tempo ... RICORDA, un atteggiamento mentale distaccato e libero da ritmi frenetici risveglia le proprie risorse, fa  davvero rinascere. Ogni stato d’animo, infatti, fin dalla tenere età, influenza in modo più o meno significativo e profondo le aree del cervello che agiscono direttamente sugli ormoni e sul sistema immunitario … TIENI  sempre presente, che una vita piena di disagi, di delusioni, di insoddisfazioni e di frustrazioni sono tutte condizioni esistenziali che non solo minacciano in profondità la propria identità più autentica ma oscurano completamente il senso profondo della vita ... fanno ammalare. Ogni cambiamento ringiovanisce, una nuova vita basata sulla passione e la creatività, attivando le aree cerebrali specifiche non solo ci allontana dallo stress ma “spinge” anche a soffermarsi su se stessi, insegna ad avere più cura per la propria persona e aiuta ad esprimere tutte le emozioni represse … esprimere se stessi, la propria unicità. Esaminare attentamente il rapporto tra “malattia” e psiche permette di scoprire tutti quei veleni, apparentemente non visibili, ma che possono intossicare o soffocare completamente l’organismo.





OSA  FARE.
  L’alta pressione - oltre ad essere una “moda” fra le persone che godono di tutte le comodità -  è in relazione, come abbiamo già visto, con la funzionalità cardiaca, la massa sanguinea, la viscosità del sangue, l’ampiezza e la restrizione dei vasi. Proprio per queste ragioni, il trattamento dovrebbe essere rivolto a “normalizzare” la composizione del sangue (caricato di sostanze estranee) con aria pura, buone digestioni, adeguata ed attiva eliminazione cutanea, renale ed intestinale. Nel caso di ipertensione labile e di crisi ipertensive, inoltre, i fattori psicologici, dovrebbero essere l’oggetto di una particolare attenzione. Oltre alla terapia tradizionale - che piace perché (si fa per dire) non coinvolge l’aspetto emotivo - eseguita mediante la somministrazione di farmaci appositi, è possibile influenzare positivamente la pressione arteriosa mediante metodiche terapeutiche distensive (ipnosi, training a., visualizzazione, ecc.) oppure tecniche psicologiche e corporee che facilitano, a livello emotivo, una maggiore cedevolezza, malleabilità ed elasticità nei rapporti e nell’affrontare le situazioni. E’ risaputo infatti che un semplice cambio di atteggiamento può permettere di “recuperare” parecchi millimetri di mercurio nei valori pressori; in alcuni casi, questo disturbo può scomparire completamente.




nche la respirazione addominale, oltre ad eliminare le tossine - per i grandi benefici di cui è portatrice, ripristinando l’ossigenazione di tutto il corpo, sviluppando l’ampiezza della gabbia toracica - tonifica e protegge tutto il sistema cardiocircolatorio. In particolare, è in grado di limitare e controllare gli effetti dello stress prolungato aumentando, nel contempo, la produzione di serotonina. Anche l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel prevenire e “tagliare” la pressione. Può essere veramente preziosa una dieta vegetariana a base di frutta e verdure ricche di potassio, in quanto questa sostanza abbassa la pressione e riduce l’incidenza di danni cardiaci. Di grande utilità anche l’assunzione di crusca d’avena, aglio e cipolla, ma anche di integratori quali gli acidi grassi omega-3, il magnesio (vitamine A, C, E e selenio). Anche i massaggi, soprattutto quelli concentrati sulla pancia, hanno indubbi effetti benefici sull’ossigenazione dell’apparato circolatorio, portano  ad un rilassamento generale e, quindi, un miglioramento della circolazione sanguigna.

TTENZIONE, sotto stress, vivere continuamente in uno stato ansioso, le ghiandole surrenali rilasciano non solo adrenalina ma anche il cortisone (ormone a base di grassi) che stimola il pancreas alla produzione di insulina: aumenta il livello di zucchero nel sangue per avere a disposizione più energia. Il cortisone prodotto in maniera eccessiva può ‘inguaiare’ le difese dell’organismo. Le ghiandole linfatiche perdono la loro funzionalità: diminuisce la risposta immunologica. La capacità di fare a ‘botte’ con il nemico si riduce di parecchio. Troppo cortisone, inoltre, a lungo andare, abbassa notevolmente la resistenza dello stomaco alla sua stessa produzione: l’acido cloridrico. Per portare, poi, più rapidamente lo zucchero ai muscoli, l’adrenalina aumenta la pressione sanguigna predisponendo a disturbi cardiaci.

TTENZIONE, durante lo stress, dovendo agire rapidamente alle situazioni, il cuore batte più in fretta, pompa più sangue per portare una maggiore quantità di ossigeno ai muscoli e ai polmoni, sotto stress il sangue coagula più in fretta per evitare l’emorragia se eventualmente ci si ferisce. 

ICORDA, Il cibo è un mezzo potente per mantenere il corpo (cuore compreso) in condizioni ottimali. Mangia qualche nocciolina e un paio di noci durante il giorno perché contengono grandi quantità di flavonoidi e sostanze antiossidanti: costituiscono una fonte eccellente di grassi SANI e di PROTEINE utili (sono fondamentali per diminuire l’incidenza dei disturbi cardiaci) … fanno BENE al cuore. L’olio di oliva contiene grassi monoinsaturi che aiutano ad alzare il livello di colesterolo HDL (buono … più “alto” risulta meglio è) ... verdure e flavonoidi (antiossidanti e infiammatori: noci, tè verde, uva, mirtillo rosso, arance, cipolle, pomodori, vino rosso)  contribuiscono ad aumentare il livello di HDL. Questo tipo di colesterolo aiuta a tenere pulite le arterie mentre le attraversa (tutti sono buoni, personalmente uso quello di Brisighella, ligure e del lago di Garda, molto delicati; oppure quello abruzzese, calabrese e siciliano, più saporiti!). Mangia merluzzo, salmone e branzino ricchi di Omega – 3, perché sembra riducano i livelli di trigliceridi (è una delle cause della formazione di placca nelle arterie), stabilizzano il battito cardiaco, rendono le piastrine meno predisposte alla loro aggregazione (riducono i coaguli) e possono far abbassare la pressione. Per la salute delle arterie, vanno ridotti i grassi saturi, carne, frittura, zuccheri semplici, latticini. Per il cuore, inoltre, sono importanti: magnesio (contribuisce a mantenere stabile il ritmo cardiaco), calcio (abbassa la pressione), fondamentali per chi ha raggiunto una certa età risultano le vitamine A, B, C, D, E,  (ATTENZIONE le vitamine C e E annullano l’effetto antinfiammatorio delle STATINE: farmaco per controllare il colesterolo).

ATTACCO di CUORE, stai ATTENTO ai seguenti segnali:

  • Dolore fastidioso al petto;
  • Male al braccio, mascella o petto;
  • Fiato corto;
  • Disturbi allo stomaco e sudori freddi;
  • Nausea;
  • Improvvisa spossatezza.

LTI livelli di trigliceridi (grassi digeriti e assorbiti) nel sangue sono tra le cause della formazione di placca nelle arterie  … i grassi saturi (carni, latticini non sgrassati, fritture, cibi cotti al forno) aumentano l’infiammazione delle arterie e aggiungono altra placca alle arterie … anche gli zuccheri semplici danneggiano le pareti dei vasi sanguigni, creano infiammazione e poi lesione nel rivestimento delle arterie: favoriscono sempre la formazione di placca.

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ATTENTO, forti stati emotivi sconvolgenti ed “esplosivi” - come più volte sottolineato - sono nocivi per il cuore; RABBIA, OSTILITA’, la difficoltà di relazionarsi e interagire con gli altri, infatti, possono determinare un aumento della pressione, influenzare il regolare funzionamento dei meccanismi di “riparazione” e far restringere i vasi sanguigni, rendendo difficoltoso il passaggio della quantità di sangue necessaria: SAPPILO, le tecniche psicosomatiche, esercizio fisico, vari interessi quotidiani, le passioni che fanno battere il cuore e le amicizie ti possono aiutare a gestire tali sentimenti negativi … ti aiuta entusiasmo e, per parafrasare quel famoso presentatore, tanta ALLEGRIAALLEGRIA!!!  … può essere utile a livello di equilibrio generale, per gestire il tormento economico, anche se è solo una faccenda puramente materiale,  avere nel portafoglio  - senza contarci troppo o essere troppo pretenziosi - qualche “foglio” di colore verde  disponibile. 


ACHICARDIA è la ribellione del cuore, con i suoi strani sbalzi vuole far vivere un ritmo affettivo diverso … se ti sei fermato lui “corre” perchè vuol vivere la vita ad un’altra velocità, con più batticuore: ti chiede di cambiare ritmo, stile di vita ...  di emozionarti di più.





ttribuire un’eziologia psicosomatica alle malattie incontra, spesso, nel pensiero comune, molte resistenze e parecchia irritazione: difficile accettare che siamo sempre noi a generare il ‘male’. Alcuni giustamente diranno, ma tutte quelle cose che respiriamo e ingeriamo non contano proprio nulla? Certamente. Non va comunque dimenticato che sono proprio i disagi prolungati nel tempo che compromettono il funzionamento del sistema immunitario e, quindi, con difese ‘basse’ anche le cose più banali risultano difficili da 'neutralizzare'.



NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per qualsiasi diagnosi e terapia specifica.

Bonipozzi dott. Claudio E-mail: bonipozzi@libero.it  
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