Quando la Schiena ci “volta le spalle”…
a schiena è molto di più dell’impalcatura che sorregge il nostro corpo … ci sostiene, concretamente, anche in senso psicologico. Anche se di primo acchito tale affermazione può disorientare, creare perplessità a tutti coloro che guardano con sospetto la dimensione emotiva, essa viene ampiamente confermata dallo stretto legame neuro - fisiologico che esiste tra tensione emotiva e tensione muscolare. E’ un albero - maestro che ci permette di mantenere la nostra “posizione” nel mondo non solo a livello organico: consente di andare verso le cose (disponibilità, flessibilità, armonia, equilibrio). Tutti gli elementi dell’apparato locomotore (ossa, muscoli, articolazioni), sono in grado di adattarsi e coordinarsi reciprocamente l’uno all’altro per consentirci di realizzare ciò che decidiamo sia a livello meccanico (sdraiarsi, sedersi, correre) sia a livello psichico (rabbia, insicurezza, rancore, paura). Se osserviamo ad esempio l’effetto di un’umiliazione sul corpo, esso si disporrà immediatamente in maniera diversa. La testa china, le spalle abbassate, il collo rigido, la schiena incurvata sono precisi segnali del nostro stato emotivo… racconta il malessere che si agita dentro di noi. Le offese, in realtà, ci inducono a “ripiegarci”, per così dire, su noi stessi. Le articolazioni hanno dunque il compito di plasmare e dar voce a tutti quei movimenti che rispecchiano la nostra personalità, le nostre aspirazioni e i nostri conflitti. I dolori articolari, quindi, non dipendono solo da stress di tipo meccanico, dall’età, dal clima (freddo e umidità), da posture errate e da abitudini alimentari scorrette, ma possono essere una spia di un’evidente difficoltà dell’individuo. Sono tantissimi i retroscena emotivi che giocano un ruolo determinante nel bloccare o infiammare le articolazioni. I disturbi alla schiena - a seconda della loro localizzazione e della modalità con cui si presentano - raccontano i nostri conflitti, il nostro modo di resistere alla vita e le nostre vere difficoltà: apertura o chiusura con il resto del mondo. Il dolore localizzato nel tratto cervicale è presente in quei soggetti che si sentono gravare sulle loro spalle responsabilità e pesi intollerabili (fatiche, disagi, impegni). Persone schiacciate letteralmente dall’essersi assunte “impegni”, troppo gravosi, non compatibili con la loro natura. Con questo atteggiamento, l’aggressività trattenuta nello sforzo di “adattarsi” alla richiesta del ruolo assunto, viene bloccata nei muscoli delle spalle creando uno stato di continua tensione. Con il movimento della spalla, inoltre, possiamo tenere a debita distanza una persona o abbracciarla, salutarla, minacciarla oppure imporle un comando … tutti gesti che ci mettono in relazione con gli altri.
’individuo che ha dolori nella parte bassa della schiena ha un’intensa necessità di cambiare
aria o, magari, di andarsene velocemente. Qualunque cosa possa
accrescere questo bisogno di “fuggire” aumenterà anche l’intensità dei dolori
alla schiena. Coloro che soffrono di dolori nella parte bassa della schiena si
sottoporranno a sforzi considerevoli per allontanarsi da persone o situazioni
che possono aumentare il loro disagio. E’ in questa
categoria che troviamo le rare persone che realmente sono capaci di alzarsi ed
interrompere un incontro formale se sono messi in qualche modo a disagio.
Ogni volta che qualcuno sente l’impulso di fuggire od abbandonare una
situazione, si verifica una contrazione del sistema muscolare in genere; ciò vale
particolarmente per la muscolatura della schiena, che gioca un ruolo molto
importante nel mantenimento della posizione eretta del corpo durante la corsa. Ancora
una volta, una sostenuta contrazione muscolare diminuisce il flusso sanguigno
diretto al muscolo in questione. Con una diminuzione del flusso
sanguigno, si registra una diminuzione della capacità del corpo di rimuovere le
sostanze metaboliche di rifiuto del muscolo, e di fornirlo di ossigeno fresco.
Il risultato è il dolore. Così, il semplice espediente che consiste nel rendere
qualcuno a disagio, teso, e fargli desiderare di andarsene può provocare un
dolore alla parte bassa della schiena.
a metafora linguistica, poi, “farsi largo con i gomiti” ci ricorda come questo atteggiamento, tentando di delimitare uno spazio tutto nostro, possa presentare anche aspetti aggressivi che se troppo accentuati creano, con le continue tensioni muscolari, problemi in questo distretto corporeo. Se si cerca di sconfinare, andare oltre il nostro “spazio d’azione”, questa articolazione può “fermarci” con il sintomo “dolore”. Anche un “polso troppo fermo” può bloccarsi nel gestire situazioni difficili e complesse. L’anca è uno snodo articolare molto importante che ci permette di avere una camminata “ancheggiante” (richiamo sessuale), di spostarci in maniera sicura, fluida e armoniosa… permette di procedere nella direzione “giusta”, puntare diritti verso le aspirazioni e le scelte esistenziali. I dolori che ne limitano l’oscillazione, i suoi movimenti, possono anche essere l’espressione di paura verso una sessualità vissuta in maniera controllata e soffocata. In realtà, se l’esperienza sessuale è vissuta come un “territorio accidentato”, questo sofisticato meccanismo potrà bloccarsi proteggendo il soggetto da “movenze temute”. Quando poi si arriva a un punto di tensione critico, ecco intervenire, come d’incanto, il dolore o il blocco: chi voleva essere tutto d’un pezzo, tener duro, non mollare mai, si deve letteralmente “piegare”, chi voleva, invece, in maniera conflittuale fuggire (cambiare) o trasgredire (nuovi incontri) ha la scusa buona di non farlo.
n’autostima fragile, il timore di lasciarsi andare, gli obblighi mal vissuti e le continue paure provocano posture scorrette, si trasformano in rigidità muscolare e influenzano il nostro modo di pensare. In compenso sono soggetti che si agitano molto ma si muovono poco. Sentimenti, piaceri e desideri vengono prontamente censurati per uno stile vita “impeccabile”: preferiscono sempre il dovere alle loro grandi passioni. La “rigidità” è sempre un messaggio emotivo da non sottovalutare, esprime la difficoltà a tener sotto controllo gli eventi e le persone con cui si entra in contatto. Sono soggetti insicuri, facilmente influenzabili perché vivono in funzione di conferme esterne, sempre sotto esame, spaventati, ipercritici nei propri confronti, si colpevolizzano anche per errori banali e stentano a riconoscere i propri meriti: una lode improvvisa, per aver raggiunto risultati positivi, può metterli in imbarazzo. Gli individui più esposti ai disturbi osteo - articolari tendono ad adeguarsi, seppur controvoglia, a esperienze vissute come “problematiche”, reprimono gli slanci emotivi perché pensano che una personalità forte (tutta di un pezzo, che si spezza ma non si piega come le ossa) debba tenere “tutto dentro”, non accettano i cambiamenti e fanno di tutto per sacrificarsi: nascondono i propri desideri in nome di una identità imposta… salvano l’immagine esteriore ma si dimenticano di se stessi. Sono dotati di grande potenzialità ma non riescono a “muoversi” liberamente nelle proprie decisioni in quanto sono dominati da una grande rigidità o coerenza morale. Dinamiche mentali che si traducono in una pessima respirazione e in forti dolori a carico di tutta la struttura muscolare. La flessibilità e l’elasticità per chi ha dolori articolari sono parole del tutto sconosciute. Sono sempre tesi, duri, contratti, indecisi, incapaci di relazionarsi in maniera serena con il prossimo: l’interrogativo che li mette alle “strette” è cedere o forzarsi. Il corpo si paralizza, sembra chiudersi in una camicia di forza. Dolori lancinanti alle articolazioni, tendini e legamenti completamente “inceppati”. Il segreto del buon funzionamento delle articolazioni dipende da buoni “lubrificanti”: flessibilità, dolcezza e armonia ... affrontare la vita in modo più cedevole e morbido si risana il corpo liberando la mente.
l “taglio” psicosomatico, riportato in tutti gli articoli del Blog,
serve esclusivamente ad illustrare un punto di vista diverso a proposito della
malattia che può rivelarsi - al di là dei vari orientamenti scientifici
- interessante e, per i più attenti,
di valore forse inestimabile. Non fare altro che essere presenti a se stessi, SENTIRE,
osservare attentamente la relazione esistente tra le reazioni fisiologiche, gli
eventi della vita e gli alti e bassi emozionali ... gli atteggiamenti mentali
adottati quando ci si ritrova a vivere una determinata malattia. Ognuno di noi
è un enorme e prezioso laboratorio scientifico. RICORDIAMOLO, le nostre
osservazioni a proposito di noi stessi possono fornirci importanti
informazioni, fondamentali per aiutarci ad “evitare” malattie o ad affrontarle
nei migliori dei modi. Tale attenzione può fornirci i mezzi per rendere la
nostra esistenza più autentica, confortevole, creativa e più produttiva … non più vittime delle circostanze ma
artefici della propria vita.
oco si parla dell’interiorità, delle risorse interiori, di quanto può influire uno stile di vita,
certi atteggiamenti mentali e alcuni modi di vedere il mondo sulle somatizzazioni … delle potenti difese
che il cervello possiede se non è schiacciato da regole rigide e controlli
eccessivi, soffocato dalle cianfrusaglie, da un senso di impotenza diffuso, da
una condizione esistenziale insoddisfacente e dagli stati d’animo protratti nel
tempo ... RICORDA, un atteggiamento
mentale distaccato e libero da ritmi frenetici risveglia le proprie risorse, fa
davvero rinascere. Ogni stato d’animo,
infatti, fin dalla tenere età, influenza in modo più o meno significativo e
profondo le aree del cervello che agiscono direttamente sugli ormoni e sul
sistema immunitario … TIENI sempre presente, che una vita piena di disagi,
di delusioni, di insoddisfazioni e di frustrazioni sono tutte condizioni
esistenziali che non solo minacciano in profondità la propria identità più
autentica ma oscurano completamente il senso profondo della vita ... fanno
ammalare. Ogni cambiamento ringiovanisce, una nuova vita basata sulla passione
e la creatività, attivando le aree cerebrali specifiche non solo ci allontana dallo
stress ma “spinge” anche a soffermarsi su se stessi, insegna ad avere più cura
per la propria persona e aiuta ad esprimere tutte le emozioni represse …
esprimere se stessi, la propria unicità. Esaminare attentamente il rapporto tra
“malattia” e psiche permette di scoprire tutti quei veleni, apparentemente non
visibili, ma che possono intossicare o soffocare completamente l’organismo.
l sistema scheletrico - con 206
ossa, i muscoli (650) e le varie articolazioni - non solo protegge gli organi
interni ma è la struttura che ci permette di stare in piedi (garantisce
stabilità) e di spostarci liberamente, dove e quando vogliano, porta ovunque in
un infinito numero di modi: rappresenta il movimento, l’aspetto dinamico della
vita … il tessuto osseo cambia dimensione a seconda dell’età, cresce, evolve
fino a 35 anni (un uomo dopo i 35 anni perde anche un chilo e mezzo di muscoli
ogni dieci anni mentre la donna uno): è un organo vivente punteggiato di piccole
cavità che, col tempo, se non si è attenti (alimentazione, stress, attività
fisica) si fanno sempre più grandi (si assottigliano, diminuiscono di densità:
osteoporosi) … le tre articolazioni più importanti del corpo sono: ginocchio (il
suo spostamento è avanti o indietro … situato tra tibia e femore, in mezzo si
trova il menisco, un pezzo di cartilagine che assorbe gli urti e lubrifica il
tutto), anca (parte più stabile … tra bacino e femore) e spalla (parte più
mobile … formata da clavicola, scapola e omero) … CIBI, VITAMINE e INTEGRATORI utili alla
struttura “portante”: il calcio - si trova nei prodotti caseari, nei finocchi,
arance, cavolo verde, broccoli, pane integrale di frumento - sostiene il sistema osseo, regola gli impulsi
nervosi tra le cellule e utile nella coagulazione del sangue. (lo scheletro di
una persona adulta ne contiene ca. 1
Kg) … ATTENZIONE a troppi zuccheri semplici e proteine
(innalzano il livello di calcio e abbassano quello del fosforo) perché portano
all’acidosi e quindi possono disturbare o inibire la sua funzione! … la
vitamina D regola l’assorbimento del calcio e attiva i globuli bianchi nelle
infezioni: indispensabile per ossa, denti e articolazioni (si forma sulla pelle
attraverso l’esposizione alla luce … il sole è una fonte indispensabile) si
trova nell’olio di fegato di merluzzo, salmone, tonno, sardine formaggi
stagionati, tuorlo d’uovo - … il magnesio (il 60% si trova nelle ossa e il 30%
è distribuito tra fegato e muscoli) - si trova
nel riso, lenticchie, noci, nocciole, mandorle, spinaci, orzo -
indispensabile per riequilibrare gli effetti del calcio sulla funzionalità dei
muscoli e sulle trasmissioni nervose: il rapporto calcio – magnesio deve essere
2 a 1,
altrimenti l’organismo non riesce ad assimilare completamente il calcio e,
quindi, l’eccesso va a depositarsi sul
tessuto molle … gli omega – 3 - si
trovano nei cereali integrali, nei semi oleosi, salmone, tonno, olio di oliva,
avocado - sono utili contro i dolori e le rigidità articolari, artrite e
infiammazioni varie … la vitamina C rafforza il sistema immunitario ed è un
potente antiossidante, può aiutare a prevenire la perdita della massa ossea e
la degenerazione delle cartilagini … le cose DANNOSE: caffè, eccesso di
proteine e zuccheri semplici, bevande gasate, sigarette .
l mal di schiena
blocca (tiene fermi dalle trasgressioni) tutti coloro che, in ogni momento e
situazione, sono sempre tutti d’un pezzo, governati dalla 'testardaggine', da
posizioni irremovibili… una durezza e una rigidità in contrasto con questa grandiosa e complessa
struttura flessibile: non vuole altro
che fluidità, apertura e … amore.
Ogni atteggiamento mentale rigido, pesante, artificiale e poco naturale,
non
solo predispone a una visione miope delle cose, costringe a percorrere ogni
strada della vita a senso unico, orienta in una sola direzione, ovvero porta a
imboccare caparbiamente e ossessivamente i soliti percorsi quotidiani
nonostante siano pieni di dolori, di rabbia, di rancori, di disagi e di sacrifici
inutili, ma con le sue continue tensioni prodotte blocca completamente
la schiena, la sua flessibilità, la sua armonia, la sua naturalezza, la sua
elasticità … quando tale struttura si presenta come tutta di un pezzo, con la
sua posizione eretta e la testa alta, esprime sfida, autorità, dignità e
orgoglio, ma prima o poi, le avversità della vita aiutano ad essere più
“terreni” … si è costretti a piegarsi, a
“umiliarsi” e così arriva la disistima, si ha paura di agire, di prendere
posizioni, di esprimersi, di assumere il ruolo che si merita: i pesi mentali e i fardelli quotidiani
diventano “pesanti”, si fanno sentire su tutta la struttura portante … causano dolore ... una vita impacciata, meccanica, finta e piena
di forzature, completamente in ostaggio dai doveri e dalle responsabilità
autoimposte, gravando sui muscoli, ossa e articolazione, blocca i movimenti, infiamma le ossa, fa
perdere forza all’intera impalcatura.
ssa e articolazioni oltre a
permetterci di stare “su”, di come ci poniamo nella vita, di definire la nostra
posizione nel mondo, di segnalare le
nostre capacità nell’affrontare gli ostacoli e le circostanze della vita,
“parlano” di sostegno, di tradimenti (non si dice forse: “Quello mi ha dato una
pugnalata alla schiena”), di movimento, di spostamento, di protezione, di controllo,
di scelte, di responsabilità, di trattenere, di libertà, di rigidità, di paura,
di dipendenza affettiva, di insicurezza, di disistima, di rinuncia, di naturalezza,
di avvicinarsi o di allontanarsi da qualcosa: fare o non fare, andare o restare,
accettare o rifiutare, subire o reagire, cambiare o conservare … tutti modi di
pensare che frenano, appesantiscono o paralizzano l’apparato locomotore … bloccano
il movimento, la nostra vera libertà di espressione.
I suoi punti sempre in “prima linea”
sono: zona coccigea, zona sacrale, zona lombare, zona toracica e zona
cervicale. Ma cosa vogliono dire esattamente?
Zona coccigea: l’ansia si
somatizza in questa area quando il soggetto teme di non riuscire a provvedere
ai bisogni primari della vita, suoi e degli altri, se dovesse prendere determinate
decisioni.
Zona sacrale: il dolore in questa
zona racconta il rapporto con la
sessualità … svalutazione e disistima compresa.
Zona lombare: è la zona che
permette di piegarci o di stare eretti. Rappresenta, quindi, la solidità ma
anche adattabilità ed elasticità nei confronti degli eventi della vita,
sentirsi sostenuti e al sicuro … paura
di perdere i beni materiali, di non avere il denaro necessario per il proprio
sostentamento.
Zona toracica: è una zona che
parla di sostegno affettivo ma anche di sentimenti come rabbia per non aver
avuto quel supporto affettivo desiderato.
Zona cervicale: riguarda la
rigidità ma anche la capacità di vedere le cose e le situazioni da vari punti
di vista … accettare o non accettare, agire o non agire, qui avviene le
somatizzazioni delle nostre scelte.
Lordosi (cervicale – lombare):
curvatura con la concavità orientata all’indietro.
Cifosi: (toracica – sacrale):
curvatura orientata in avanti.
ttribuire un’eziologia
psicosomatica alle malattie incontra, spesso, nel pensiero comune, molte
resistenze e parecchia irritazione: difficile accettare che siamo sempre noi a
generare il ‘male’. Alcuni giustamente diranno, ma tutte quelle cose che
respiriamo e ingeriamo non contano proprio nulla? Certamente. Non va comunque
dimenticato che sono proprio i disagi prolungati nel tempo che compromettono il
funzionamento del sistema immunitario e, quindi, con difese ‘basse’ anche le
cose più banali risultano difficili da 'neutralizzare'.
NB. Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico
di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la
diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore
educativo, non prescrittivo.
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 – 0532.476055
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