giovedì 31 luglio 2014

-PSICOSOMATICA. Quando la schiena volta le spalle.


Quando la   Schiena  ci “volta le spalle”




a schiena è molto di più dell’impalcatura che sorregge il nostro corpo … ci sostiene, concretamente, anche in senso psicologico. Anche se di primo acchito tale affermazione può disorientare, creare perplessità a tutti coloro che guardano con sospetto la dimensione emotiva, essa viene  ampiamente confermata dallo stretto legame neuro - fisiologico che esiste tra tensione emotiva e tensione muscolare. E’ un albero - maestro che ci permette di mantenere la nostra “posizione” nel mondo non solo a livello organico: consente di andare verso le cose (disponibilità, flessibilità, armonia, equilibrio). Tutti gli elementi dell’apparato locomotore (ossa, muscoli, articolazioni), sono in grado di adattarsi e coordinarsi reciprocamente l’uno all’altro per consentirci di realizzare ciò che decidiamo sia a livello meccanico (sdraiarsi, sedersi, correre) sia a livello psichico (rabbia, insicurezza, rancore, paura). Se osserviamo ad esempio l’effetto di un’umiliazione sul corpo, esso si disporrà immediatamente in maniera diversa. La testa china, le spalle abbassate, il collo rigido, la schiena incurvata sono precisi segnali del nostro stato emotivo… racconta il malessere che si agita dentro di noi. Le offese, in realtà, ci inducono a “ripiegarci”, per così dire, su noi stessi. Le articolazioni hanno dunque il compito di plasmare e dar voce a tutti quei movimenti che rispecchiano la nostra personalità, le nostre aspirazioni e i nostri conflitti. I dolori articolari, quindi, non dipendono solo da stress di tipo meccanico, dall’età, dal clima (freddo e umidità), da posture errate e da abitudini alimentari scorrette, ma possono essere una spia di un’evidente difficoltà dell’individuo. Sono tantissimi i retroscena emotivi che giocano un ruolo determinante nel bloccare o infiammare le articolazioni. I disturbi alla schiena - a seconda della loro localizzazione e della modalità con cui si presentano - raccontano i nostri conflitti, il nostro modo di resistere alla vita e le nostre vere difficoltà: apertura o chiusura con il resto del mondo. Il dolore localizzato nel tratto cervicale è presente in quei soggetti che si sentono gravare sulle loro spalle responsabilità e pesi intollerabili (fatiche, disagi, impegni). Persone schiacciate letteralmente dall’essersi assunte “impegni”, troppo gravosi, non compatibili con la loro natura. Con questo atteggiamento, l’aggressività trattenuta nello sforzo di “adattarsi” alla richiesta del ruolo assunto, viene bloccata nei muscoli delle spalle creando uno stato di continua tensione. Con il movimento della spalla, inoltre, possiamo tenere a debita distanza una persona o abbracciarla, salutarla, minacciarla oppure imporle un comando … tutti gesti che ci mettono in relazione con gli altri.



individuo che ha dolori nella parte bassa della schiena ha un’intensa necessità di cambiare aria o, magari, di andarsene velocemente. Qualunque cosa possa accrescere questo bisogno di “fuggire” aumenterà anche l’intensità dei dolori alla schiena. Coloro che soffrono di dolori nella parte bassa della schiena si sottoporranno a sforzi considerevoli per allontanarsi da persone o situazioni che possono aumentare il loro disagio. E’ in questa categoria che troviamo le rare persone che realmente sono capaci di alzarsi ed interrompere un incontro formale se sono messi in qualche modo a disagio. Ogni volta che qualcuno sente l’impulso di fuggire od abbandonare una situazione, si verifica una contrazione del sistema muscolare in genere; ciò vale particolarmente per la muscolatura della schiena, che gioca un ruolo molto importante nel mantenimento della posizione eretta del corpo durante la corsa. Ancora una volta, una sostenuta contrazione muscolare diminuisce il flusso sanguigno diretto al muscolo in questione. Con una diminuzione del flusso sanguigno, si registra una diminuzione della capacità del corpo di rimuovere le sostanze metaboliche di rifiuto del muscolo, e di fornirlo di ossigeno fresco. Il risultato è il dolore. Così, il semplice espediente che consiste nel rendere qualcuno a disagio, teso, e fargli desiderare di andarsene può provocare un dolore alla parte bassa della schiena.






a metafora linguistica, poi, farsi largo con i gomiti ci ricorda come questo atteggiamento, tentando di delimitare uno spazio tutto nostro, possa presentare anche aspetti aggressivi che se troppo accentuati creano, con le continue tensioni muscolari, problemi in questo distretto corporeo. Se si cerca di sconfinare, andare oltre il nostro “spazio d’azione”, questa articolazione può “fermarci” con il sintomo “dolore”. Anche un “polso troppo fermo” può bloccarsi nel gestire situazioni difficili e complesse. L’anca è uno snodo articolare molto importante che ci permette di avere una camminata “ancheggiante” (richiamo sessuale), di spostarci in maniera sicura, fluida e armoniosa… permette di procedere nella direzione “giusta”, puntare diritti verso le aspirazioni e le scelte esistenziali. I dolori che ne limitano l’oscillazione, i suoi movimenti, possono anche essere l’espressione di paura verso una sessualità vissuta in maniera controllata e soffocata. In realtà, se l’esperienza sessuale è vissuta come un “territorio accidentato”, questo sofisticato meccanismo potrà bloccarsi proteggendo il soggetto da “movenze temute”. Quando poi si arriva a un punto di tensione critico, ecco intervenire, come d’incanto, il dolore o il blocco: chi voleva essere tutto d’un pezzo, tener duro, non mollare mai, si deve letteralmente “piegare”, chi voleva, invece, in maniera conflittuale fuggire (cambiare) o trasgredire (nuovi incontri) ha la scusa buona di non farlo

n’autostima fragile, il timore di lasciarsi andare, gli obblighi mal vissuti e le continue paure provocano posture scorrette, si trasformano in rigidità muscolare e influenzano il nostro modo di pensare. In compenso sono soggetti che si agitano molto ma si muovono poco. Sentimenti, piaceri e desideri vengono prontamente censurati per uno stile vita “impeccabile”: preferiscono sempre il dovere alle loro grandi passioni. La “rigidità” è sempre un messaggio emotivo da non sottovalutare, esprime la difficoltà a tener sotto controllo gli eventi e le persone con cui si entra in contatto. Sono soggetti insicuri, facilmente influenzabili perché vivono in funzione di conferme esterne, sempre sotto esame, spaventati, ipercritici nei propri confronti, si colpevolizzano anche per errori banali e stentano a riconoscere i propri meriti: una lode improvvisa, per aver raggiunto risultati positivi, può metterli in imbarazzo. Gli individui più esposti ai disturbi osteo - articolari tendono ad adeguarsi, seppur controvoglia, a esperienze vissute come “problematiche”, reprimono gli slanci emotivi perché pensano che una personalità forte (tutta di un pezzo, che si spezza ma non si piega come le ossa) debba tenere “tutto dentro”, non accettano i cambiamenti e fanno di tutto per sacrificarsi: nascondono i propri desideri in nome di una identità imposta… salvano l’immagine esteriore ma si dimenticano di se stessi. Sono dotati di grande potenzialità ma non riescono a “muoversi” liberamente nelle proprie decisioni in quanto sono dominati da una grande rigidità o coerenza morale. Dinamiche mentali che si traducono in una pessima respirazione e in forti dolori a carico di tutta la struttura muscolare. La flessibilità e l’elasticità per chi ha dolori articolari sono parole del tutto sconosciute. Sono sempre tesi, duri, contratti, indecisi, incapaci di relazionarsi in maniera serena con il prossimo: l’interrogativo che li mette alle “strette” è cedere o forzarsi. Il corpo si paralizza, sembra chiudersi in una camicia di forza. Dolori lancinanti alle articolazioni, tendini e legamenti completamente “inceppati”. Il segreto del buon funzionamento delle articolazioni dipende da buoni “lubrificanti”: flessibilità, dolcezza e armonia ... affrontare la vita in modo  più cedevole e morbido si risana il corpo liberando la mente. 





l taglio psicosomatico,  riportato in tutti gli articoli del Blog, serve esclusivamente ad illustrare un punto di vista diverso a proposito della malattia che può rivelarsi - al di là dei vari orientamenti scientifici - interessante e, per i più attenti, di valore forse inestimabile. Non fare altro che essere presenti a se stessi, SENTIRE, osservare attentamente la relazione esistente tra le reazioni fisiologiche, gli eventi della vita e gli alti e bassi emozionali ... gli atteggiamenti mentali adottati quando ci si ritrova a vivere una determinata malattia. Ognuno di noi è un enorme e prezioso laboratorio scientifico. RICORDIAMOLO, le nostre osservazioni a proposito di noi stessi possono fornirci importanti informazioni, fondamentali per aiutarci ad “evitare” malattie o ad affrontarle nei migliori dei modi. Tale attenzione può fornirci i mezzi per rendere la nostra esistenza più autentica, confortevole, creativa e più produttiva  … non più vittime delle circostanze ma artefici della propria vita.



Risultati immagini per schiena nei dipinti






oco si parla dell’interiorità, delle risorse interiori, di quanto può influire uno stile di vita, certi atteggiamenti mentali e alcuni modi di vedere il mondo sulle somatizzazioni … delle potenti difese che il cervello possiede se non è schiacciato da regole rigide e controlli eccessivi, soffocato dalle cianfrusaglie, da un senso di impotenza diffuso, da una condizione esistenziale insoddisfacente e dagli stati d’animo protratti nel tempo ... RICORDA, un atteggiamento mentale distaccato e libero da ritmi frenetici risveglia le proprie risorse, fa  davvero rinascere. Ogni stato d’animo, infatti, fin dalla tenere età, influenza in modo più o meno significativo e profondo le aree del cervello che agiscono direttamente sugli ormoni e sul sistema immunitario … TIENI  sempre presente, che una vita piena di disagi, di delusioni, di insoddisfazioni e di frustrazioni sono tutte condizioni esistenziali che non solo minacciano in profondità la propria identità più autentica ma oscurano completamente il senso profondo della vita ... fanno ammalare. Ogni cambiamento ringiovanisce, una nuova vita basata sulla passione e la creatività, attivando le aree cerebrali specifiche non solo ci allontana dallo stress ma “spinge” anche a soffermarsi su se stessi, insegna ad avere più cura per la propria persona e aiuta ad esprimere tutte le emozioni represse … esprimere se stessi, la propria unicità. Esaminare attentamente il rapporto tra “malattia” e psiche permette di scoprire tutti quei veleni, apparentemente non visibili, ma che possono intossicare o soffocare completamente l’organismo.





l sistema scheletrico - con 206 ossa, i muscoli (650) e le varie articolazioni - non solo protegge gli organi interni ma è la struttura che ci permette di stare in piedi (garantisce stabilità) e di spostarci liberamente, dove e quando vogliano, porta ovunque in un infinito numero di modi: rappresenta il movimento, l’aspetto dinamico della vita … il tessuto osseo cambia dimensione a seconda dell’età, cresce, evolve fino a 35 anni (un uomo dopo i 35 anni perde anche un chilo e mezzo di muscoli ogni dieci anni mentre la donna uno): è un organo vivente punteggiato di piccole cavità che, col tempo, se non si è attenti (alimentazione, stress, attività fisica) si fanno sempre più grandi (si assottigliano, diminuiscono di densità: osteoporosi) … le tre articolazioni più importanti del corpo sono: ginocchio (il suo spostamento è avanti o indietro … situato tra tibia e femore, in mezzo si trova il menisco, un pezzo di cartilagine che assorbe gli urti e lubrifica il tutto), anca (parte più stabile … tra bacino e femore) e spalla (parte più mobile … formata da clavicola, scapola e omero) CIBI, VITAMINE e INTEGRATORI utili alla struttura “portante”: il calcio - si trova nei prodotti caseari, nei finocchi, arance, cavolo verde, broccoli, pane integrale di frumento -  sostiene il sistema osseo, regola gli impulsi nervosi tra le cellule e utile nella coagulazione del sangue. (lo scheletro di una persona adulta ne contiene ca. 1 Kg)ATTENZIONE a troppi zuccheri semplici e proteine (innalzano il livello di calcio e abbassano quello del fosforo) perché portano all’acidosi e quindi possono disturbare o inibire la sua funzione! … la vitamina D regola l’assorbimento del calcio e attiva i globuli bianchi nelle infezioni: indispensabile per ossa, denti e articolazioni (si forma sulla pelle attraverso l’esposizione alla luce … il sole è una fonte indispensabile) si trova nell’olio di fegato di merluzzo, salmone, tonno, sardine formaggi stagionati, tuorlo d’uovo - … il magnesio (il 60% si trova nelle ossa e il 30% è distribuito tra fegato e muscoli) - si trova  nel riso, lenticchie, noci, nocciole, mandorle, spinaci, orzo - indispensabile per riequilibrare gli effetti del calcio sulla funzionalità dei muscoli e sulle trasmissioni nervose: il rapporto calcio – magnesio deve essere 2 a 1, altrimenti l’organismo non riesce ad assimilare completamente il calcio e, quindi, l’eccesso  va a depositarsi sul tessuto molle  … gli omega – 3 - si trovano nei cereali integrali, nei semi oleosi, salmone, tonno, olio di oliva, avocado - sono utili contro i dolori e le rigidità articolari, artrite e infiammazioni varie … la vitamina C rafforza il sistema immunitario ed è un potente antiossidante, può aiutare a prevenire la perdita della massa ossea e la degenerazione delle cartilagini … le cose DANNOSE: caffè, eccesso di proteine e zuccheri semplici, bevande gasate, sigarette .
 

l mal di schiena blocca (tiene fermi dalle trasgressioni) tutti coloro che, in ogni momento e situazione, sono sempre tutti d’un pezzo, governati dalla 'testardaggine', da posizioni irremovibili… una durezza e una rigidità  in contrasto con questa grandiosa e complessa struttura flessibile:  non  vuole altro che fluidità, apertura e … amore.
 Risultati immagini per sorreggere pesi con la schiena nella mitologia
Ogni atteggiamento mentale rigido, pesante, artificiale e poco naturale, non solo predispone a una visione miope delle cose, costringe a percorrere ogni strada della vita a senso unico, orienta in una sola direzione, ovvero porta a imboccare caparbiamente e ossessivamente i soliti percorsi quotidiani nonostante siano pieni di dolori, di rabbia, di rancori, di disagi e di sacrifici inutili, ma con le sue continue tensioni prodotte blocca completamente la schiena, la sua flessibilità, la sua armonia, la sua naturalezza, la sua elasticità … quando tale struttura si presenta come tutta di un pezzo, con la sua posizione eretta e la testa alta, esprime sfida, autorità, dignità e orgoglio, ma prima o poi, le avversità della vita aiutano ad essere più “terreni” si è costretti a piegarsi, a “umiliarsi” e così arriva la disistima, si ha paura di agire, di prendere posizioni, di esprimersi, di assumere il ruolo che si merita: i pesi mentali e i fardelli quotidiani diventano “pesanti”, si fanno sentire su tutta la struttura portante  … causano dolore  ...   una vita impacciata, meccanica, finta e piena di forzature, completamente in ostaggio dai doveri e dalle responsabilità autoimposte, gravando sui muscoli, ossa e articolazione,  blocca i movimenti, infiamma le ossa, fa perdere forza all’intera impalcatura.

ssa e articolazioni oltre a permetterci di stare “su”, di come ci poniamo nella vita, di definire la nostra posizione nel mondo,  di segnalare le nostre capacità nell’affrontare gli ostacoli e le circostanze della vita, “parlano” di sostegno, di tradimenti (non si dice forse: “Quello mi ha dato una pugnalata alla schiena”), di movimento, di spostamento, di protezione, di controllo, di scelte, di responsabilità, di trattenere, di libertà, di rigidità, di paura, di dipendenza affettiva, di insicurezza, di disistima, di rinuncia, di naturalezza, di avvicinarsi o di allontanarsi da qualcosa: fare o non fare, andare o restare, accettare o rifiutare, subire o reagire, cambiare o conservare … tutti modi di pensare che frenano, appesantiscono o paralizzano l’apparato locomotore … bloccano il movimento, la nostra vera libertà di espressione.
I suoi punti sempre in “prima linea” sono: zona coccigea, zona sacrale, zona lombare, zona toracica e zona cervicale. Ma cosa vogliono dire esattamente?

Zona coccigea: l’ansia si somatizza in questa area quando il soggetto teme di non riuscire a provvedere ai bisogni primari della vita, suoi e degli altri, se dovesse prendere determinate decisioni.

Zona sacrale: il dolore in questa zona  racconta il rapporto con la sessualità … svalutazione e disistima compresa.

Zona lombare: è la zona che permette di piegarci o di stare eretti. Rappresenta, quindi, la solidità ma anche adattabilità ed elasticità nei confronti degli eventi della vita, sentirsi sostenuti e al sicuro  … paura di perdere i beni materiali, di non avere il denaro necessario per il proprio sostentamento.

Zona toracica: è una zona che parla di sostegno affettivo ma anche di sentimenti come rabbia per non aver avuto quel supporto affettivo desiderato.

Zona cervicale: riguarda la rigidità ma anche la capacità di vedere le cose e le situazioni da vari punti di vista … accettare o non accettare, agire o non agire, qui avviene le somatizzazioni delle nostre scelte.

Lordosi (cervicale – lombare): curvatura con la concavità orientata all’indietro.

Cifosi: (toracica – sacrale): curvatura orientata in avanti.




ttribuire un’eziologia psicosomatica alle malattie incontra, spesso, nel pensiero comune, molte resistenze e parecchia irritazione: difficile accettare che siamo sempre noi a generare il ‘male’. Alcuni giustamente diranno, ma tutte quelle cose che respiriamo e ingeriamo non contano proprio nulla? Certamente. Non va comunque dimenticato che sono proprio i disagi prolungati nel tempo che compromettono il funzionamento del sistema immunitario e, quindi, con difese ‘basse’ anche le cose più banali risultano difficili da 'neutralizzare'.



NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.


Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 – 0532.476055
E mail: bonipozzi@libero.it

sabato 26 luglio 2014

-PSICOSOMATICA. Oggi mi scoppia il cervello.


Oggi mi    Scoppia”     il cervello





l cervello è il centro di comando di tutte le attività cognitive, motorie e psicoemotive. Una scatola magica, affascinante, delicata ma potente, una macchina completa in ogni sua parte, per certi versi ancora sconosciuta, in cui si decidono i vari processi organici e psichici. Un ingranaggio perfetto, un condensato di energia (si parla di 100 miliardi di neuroni), un organo misterioso, un indubbio concentrato di capacità miracolose che, da secoli, affascina e stupisce sia la scienza sia l’uomo comune. Le potenzialità di questo organo sono davvero illimitate. E’ una struttura in continua evoluzione, possiede una forza generativa davvero strabiliante: silenziosamente, giorno dopo giorno,  riesce a  plasmarsi, resistere, adattarsi, costruirsi e modificarsi. Quando non è “contrariato” dai nostri errori esistenziali ci rigenera e realizza la nostra vera natura. E’ il nostro cervello che ci permette, se tenuto in debito conto, di vedere, sentire, correre, annusare, fare sesso selvaggio, risolvere situazioni problematiche, parlare, cantare, amare. 


n esso è scritto tutto, in maniera indelebile, la nostra storia, i tratti della nostra personalità più reconditi, la nostra capacità di reagire e, soprattutto, filtrare gli stimoli ambientali. E’ in questo luogo che dimora, spesso assopito, il talento, si decide la sopravvivenza, si “processa” ciò che si è appreso e si “digerisce” la realtà. Per questo motivo è un organo che per funzionare bene deve essere pulito, malleabile, flessibile, lucido e libero da tutte quelle cianfrusaglie che spengono le energie cerebrali, compromettono e mettono in pericolo la sua corretta funzionalità. Spesso, però, non lo rispettiamo affatto, lo riempiamo di parole vuote ed inutili fino ad “intasarlo” completamente. Si rigenera e si nutre, invece, attraverso sogni ad occhi aperti, buonumore, soddisfazione, fantasia, sessualità, suggestioni, passioni (aree cerebrali deputate al piacere), ma rischia di invecchiare velocemente, inquinarsi e di “seccarsi” quando lo priviamo della felicità, lo occupiamo di ossessioni, autocontrollo, scetticismo, autocritiche e rimuginazioni… attivando, in tal modo, circuiti neuronali inutili e del tutto “abusivi”. A scanso di equivoci, comunque, è bene ricordare che tale struttura può essere stimolata alla massima potenza, non solo da condizioni favorevoli, ma anche da semplici atteggiamenti e stati emotivi, se non eccessivi, come ansia, stress e piccole preoccupazioni quotidiane. 


hi conduce una vita competitiva, ad esempio, oltre a tenere il cervello allenato, svilupperà e potenzierà il lobo temporale destro, in quanto lo usa più spesso e in modi diversi (impatto benefico sui neurotrasmettitori). Mai portare avanti la propria esistenza, comunque, con il pilota automatico cioè vivere una vita ripetitiva, banale, noiosa, sempre uguale perché inevitabilmente si attiveranno le solite connessioni neuronali e le stesse aree cerebrali favorendo, in tal modo, il declino della funzionalità cerebrale. Se lo usiamo male, non possiamo ignorarlo, immediatamente si fa sentire attraverso alcune precise funzioni cognitive: memoria ballerina, distrazioni improvvise, difficoltà di apprendimento, scarsa concentrazione e perdita di lucidità. Quando non dà il massimo, viene messo all’angolo perché bloccato dentro schemi contorti, intasato dai dubbi e dalle paure, produce una infinità di “frutti velenosi” (danni fisici): al bando, quindi, schemi fissi, false mete, rimuginazioni, sensi di colpa e pseudo - valori. Sarà davvero salutare, pertanto, far sfumare il turbinio di pensieri parassiti che a volte ci riempie la testa in maniera esagerata. Sono i modi d’essere dannosi infatti che, facendolo funzionare a velocità ridotta, segnano il suo declino, modificano la chimica cerebrale (flusso sanguigno), lo atrofizzano (neuroni, sinapsi) e lo espongono ad alterazioni degenerative. Molte malattie neurodegenerative, infatti, nonostante un netto miglioramento delle condizioni di vita, da alcuni decenni, colpiscono sempre più una popolazione meno senile perché, spesso, si usa male questa meravigliosa massa cerebrale. Tra le patologie più diffuse e devastanti troviamo il morbo di Parkinson (persona rigida, trattenuta, con la tendenza a controllare tutto, combattuta tra agire e non agire), morbo di Alzheimer (demenza che attacca alcune funzioni cognitive come ad esempio la memoria; problemi vascolari e perdita di funzionalità dei neuroni; il cervello si svuota ed annulla la spazzatura mentale, desidera liberarsi dai vari obblighi), depressione (si cresce in un clima in cui i propri modi di pensare e le proprie idee sono sempre peggiori di quelle degli altri; persone incapaci di prendere il comando della propria vita), obesità (difficoltà ad identificare i propri bisogni autentici; più si “sfama” un’identità fasulla più quella autentica chiede nutrimento). Per comprendere e realizzare quanto sopra esposto non sempre è facile: ogni persona dovrebbe concentrarsi sulle proprie sensazioni, scavare, perseverare, investire del tempo per se stessa e fare molta attenzione a non impantanarsi in abitudini, luoghi comuni, atmosfere stagnanti, e schifezze mentali che inchiodano sempre al tappeto.






oco si parla dell’interiorità, delle risorse interiori, di quanto può influire uno stile di vita, certi atteggiamenti mentali e alcuni modi di vedere il mondo sulle somatizzazioni … delle potenti difese che il cervello possiede se non è schiacciato da regole rigide e controlli eccessivi, soffocato dalle cianfrusaglie, da un senso di impotenza diffuso, da una condizione esistenziale insoddisfacente e dagli stati d’animo protratti nel tempo ... RICORDA, un atteggiamento mentale distaccato e libero da ritmi frenetici risveglia le proprie risorse, fa  davvero rinascere. Ogni stato d’animo, infatti, fin dalla tenere età, influenza in modo più o meno significativo e profondo le aree del cervello che agiscono direttamente sugli ormoni e sul sistema immunitario … TIENI  sempre presente, che una vita piena di disagi, di delusioni, di insoddisfazioni e di frustrazioni sono tutte condizioni esistenziali che non solo minacciano in profondità la propria identità più autentica ma oscurano completamente il senso profondo della vita ... fanno ammalare. Ogni cambiamento ringiovanisce, una nuova vita basata sulla passione e la creatività, attivando le aree cerebrali specifiche non solo ci allontana dallo stress ma “spinge” anche a soffermarsi su se stessi, insegna ad avere più cura per la propria persona e aiuta ad esprimere tutte le emozioni represse … esprimere se stessi, la propria unicità. Esaminare attentamente il rapporto tra “malattia” e psiche permette di scoprire tutti quei veleni, apparentemente non visibili, ma che possono intossicare o soffocare completamente l’organismo.




Risultati immagini per testa nei dipintiCOSA FARE.  Come per ogni parte del corpo anche per il cervello esiste la famosa locuzione: usalo così non lo perderai. Tenerlo attivo, con la stessa regolarità con cui si tiene in allenamento ogni organo del corpo, non solo è un nostro diritto e dovere ma, nel tempo, ci regalerà doni di inestimabile valore (lucidità, giovinezza, leggerezza, prontezza, felicità, equilibrio, mente pulita, creatività, serenità, spontaneità). Il rilassamento, inoltre, non solo ha un effetto benefico sul fisico, ma aiuta a tenere in vita le cellule e a preservare tutte le funzioni cognitive (memoria, parlare, ragionare, ricordare, apprendere) legate alla corteccia cerebrale (buona circolazione sanguigna e corretta ossigenazione cerebrale) riducendo, nel contempo, stress e ansia. Liberare e rilassare la mente, dunque, ha un effetto positivo sulla salute cerebrale e fisica. Nel progetto per mantenerlo giovane non deve mai mancare una corretta alimentazione (evitare i grassi saturi), ridurre il più possibile lo stress (quello nocivo) e soprattutto vivere in modo naturale. Piccola curiosità: per verificare l’età del proprio cervello si deve chiudere gli occhi e stare in piedi su una gamba sola, quanto più si riesce a stare in piedi, senza perdere l’equilibrio, tanto più il cervello è giovane!



l cervello pesa meno di un chilo e mezzo (2% della massa corporea di un individuo di 75Kg), a tutt’oggi, è la struttura più complessa e meno conosciuta del corpo umano.  Il cervello (ca. 80%) è fatto di acqua, strutture fisiche e biochimiche. Non è sicuramente - a livello di dimensioni - un organo straordinario, ma lo è senza ombra di dubbio in termini di potenza. Usa il 25% dell’ossigeno e dello zucchero in circolo nell’organismo. Le strutture anatomiche cerebrali si dividono in due tipi di funzioni: esecutiva (funzioni di natura intellettuale) e rettiliana (emozioni). E’ dalla nascita che si “decide” quale parte del cervello è opportuno sviluppare e quale è meglio lasciar perdere (un mondo ricco d’amore stimolerà l’emisfero destro … al contrario, una vita piena di “calcoli”, l’emisfero sinistro). Quindi, quanto più si usano certe aree cerebrali, tanto più si svilupperanno quelle particolari terminazioni nervose (neuroni) mentre è vero il contrario per quei neuroni che non si usano … cerca, allora, attraverso nuove attività mentali di utilizzare quella parte cerebrale che solitamente non usi, anche invertire l’ordine degli interessi quotidiani  (RICORDA, gli stimoli sempre uguali lo rattrappiscono, cambia la routine quotidiana perché lo danneggi): aumenteranno o diventeranno più forti e veloci neuroni e dendriti. 


l modo in cui stimoliamo il cervello, fin dalla tenera età, l’allenamento di quella struttura neuronale, farà sviluppare sana e forte quella zona nervosa particolarmente coinvolta (più l’area è grande più verrà irrorata dal sangue, ossigenata) … mentre le altre parti, meno irrorate dal sangue saranno più “deboli”; le connessioni neuronali risulteranno meno sviluppate e presenteranno difficoltà ad elaborare stimoli e informazioni … GENETICA o AMBIENTE? … nessuno, a livello scientifico, è in grado di dare una risposta univoca a questo grande quesito, ma è indubbio che da un certo tipo di cultura e da una particolare struttura sociale si impara a far lavorare di più o di meno quella particolare area cerebrale … il cervello si “DETERIORA” dai tormenti continui, dalla perdita di certezze, dai lutti e dai problemi finanziari … si RIGENERA attraverso il buon cibo, l’attività fisica, i rapporti con la gente, la meditazione, divertimento e grandi … grandi risate … VITAMINE e INTEGRATORI che possono essere d’aiuto nella funzionalità cerebrale (memoria, umore): vitamina Bc (folati) che si trova nei fagioli rossi, germe di grano, negli spinaci, carciofi, nei broccoli, nelle uova, nella soia e nel lievito di birra, assieme alle vitamine B6 (pollo banane, patate, lenticchie, trota, spinaci, lievito di birra) e B12 (salmone, uova, emmental, latte, fegato di manzo, tonno, crusca di fiocchi d’avena, agnello) … lo proteggi mangiando anche mandorle, salmone e miele … tutto ciò è utile alla circolazione sanguigna e favorisce la salute delle arterie (vedasi apparato cardiocircolatorio).


ttribuire un’eziologia psicosomatica alle malattie incontra, spesso, nel pensiero comune, molte resistenze e parecchia irritazione: difficile accettare che siamo sempre noi a generare il ‘male’. Alcuni giustamente diranno, ma tutte quelle cose che respiriamo e ingeriamo non contano proprio nulla? Certamente. Non va comunque dimenticato che sono proprio i disagi prolungati nel tempo che compromettono il funzionamento del sistema immunitario e, quindi, con difese ‘basse’ anche le cose più banali risultano difficili da 'neutralizzare'.

 
Risultati immagini per cervello che scoppia

NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.


Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 – 0532.476055 
 E mail: bonipozzi@libero.it