lunedì 28 maggio 2018

Salviamo i nostri polmoni da apnea, asma, bronchite, dispnea, tosse e …





Salviamo i nostri polmoni da
apnea, asma, bronchite, dispnea, tosse e

Lvita è respiro. 

uesta affermazione la troviamo anche nella Genesi: “E lo spirito di Dio aleggiava sull'acqua: così ebbe inizio la vita”. Dice ancora la Bibbia: "E Dio disse, facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza”; allora nostro Padre plasmò l'uomo con polvere e insufflò nelle sue narici un alito di vita, così egli diventò un essere vivente. La vita dell'essere umano è iniziata, quindi, molti ordini religiosi ne sono convinti, da un "soffio" miracoloso: quello di Dio. Questa introduzione comunque, come molti avranno già intuito, non è per scomodare il buon Dio che ha sicuramente molte altre cose più importanti a cui pensare, ma per sottolineare che il primo respiro determina la consapevolezza di essere al mondo, segnala l’entrata sul palcoscenico della vita, di essere vivi (inspirazione = vita); mentre, invece, l'ultimo respiro segna la fine, spegne definitivamente il miracolo della vita (espirazione = morte). Il respiro nasce con noi, se non subito magari più tardi, con la gioia di vivere; per vivere bisogna respirare! Un evento, all'inizio, piuttosto traumatico: dalla vita intra – uterina dipendente, alla vita extra – uterina libera ed autonoma; il passaggio da un mondo acquatico, silenzioso e buio, a quello aereo, rumoroso, caotico e pieno di luce. Il primo respiro segna la separazione dalla madre, il legame - nutrimento con essa attraverso il cordone ombelicale, si passa da un'acqua tranquilla ad un'aria pungente che va gestita e conquistata. La funzione respiratoria viene attivata subito dopo la nascita, assicurando in tal modo l’afflusso di ossigeno all’organismo. Un grido acuto e poi la vita, ci si apre finalmente a nuove e numerose modalità espressive umane. Il primo bisogno, dopo la separazione dall’organismo materno, è un urlo. Il primo grido che mette fine allo stato di apnea: la prima espressione di vita indipendente (grido, sorriso, singhiozzo, parola). Il gioco è semplice, con l'inspirazione portiamo dentro il mondo, espirando, invece, prendiamo le dovute “distanze” con tutto ciò che ci circonda. Interno ed esterno sono i temi dominanti del respiro … mio - tuo



ICORDA, l’aria non è importante solo perché avendo spento le candeline del compleanno ci si rende poi conto di aver trascorso un altro anno più o meno sereno, ma soprattutto perché dà vitalità e serenità, può togliere la stanchezza, far vivere felici, con energia ed entusiasmo; con essa si può giocare e stuzzicare anche il proprio 'amore' soffiando aria nei suoi capelli oppure, nei giochi erotici, sull’orecchio. Uno dei maggior benefici del respiro, oltre la vita e al senso di tranquillità che ci dona, è il rilascio delle tensioni e dello stress accumulati nei muscoli lisci e striati. Qualunque cambiamento nel corpo o nella mente si riflette sul respiro e viceversa; funzioni e parti che non sono mai separate tra loro, ma si presentano sempre insieme, come un sofisticato, grandioso e meraviglioso fenomeno costantemente connesso, intimamente collegato … in perfetta sinergia. Ogni alterazione in una di queste parti si riflette sulle altre. Quando la mente perde la sua lucidità, il respiro e il corpo ne risentono immediatamente. Quando il corpo è attivo, la mente e il respiro si adeguano immediatamente alla situazione. Si può placare la mente calmando il respiro, ed è altrettanto facile, con l'allenamento, rallentare le varie attività in atto. E’ il primo scambio libero e autonomo con l'ambiente esterno, il primo nutrimento vitale che il mondo offre. La sua regolazione dipende sempre dal mondo circostante, dalle condizioni dell’organismo, dal metabolismo e dai bisogni energetici. La respirazione è strettamente legata alle varie organizzazioni funzionali del sistema nervoso centrale, ai vari stati psichici ed affettivi


a respirazione riflette, rivela processi emotivi e affettivi, ed è l'indicatore più affidabile di qualsiasi altra funzione controllata dal sistema nervoso autonomo. Nella categoria delle interferenze psicogene, ovvero malattie in cui i fattori psichici giocano un ruolo soltanto parziale, parallelamente o sinergicamente con altri fattori eziologici, vanno incluse: riniti catarrali acute (reazione immediata ad emozioni di una certa entità), riniti croniche catarrali e purulente (si ripetono con evidente frequenza interferenze psichiche), riniti vasomotorie allergiche (iter psicosomatico simile a quello dell'asma bronchiale), epistassi (il fattore emotivo può provocare direttamente alterazioni circolatorie a carico della mucosa nasale, influenzare i meccanismi che regolano l'emocoagulazione, ed alterare il trofismo locale), sinusite (risente di eventi emotivi i quali possono dar luogo alla riacutizzazione di eventuali processi fisiologici della mucosa nasale). Numerose ricerche hanno dimostrato la possibilità che fenomeni emotivi di vario genere inducano modificazioni a carico delle mucose delle cavità nasali e paranasali: gli stress emotivi non accompagnati da conflitti interiori determinano in genere ischemia (carenza di sangue), mentre gli stati emotivi legati ad intensi conflitti interiori, ad ansia, a senso di frustrazione e ad impotenza determinano congestione vasale (accumulo di sangue). La sofferenza riduce la profondità del respiro, mentre la felicità la fa aumentare: le persone ansiose hanno una respirazione corta, superficiale e irregolare (un fenomeno che a lungo andare può modificare le terminazioni nervose e, soprattutto, la struttura anatomica connessa a questa funzione). L’emozione fa mancare il respiro o ansimare, l’angoscia soffoca, la paura lo blocca, l’imprevisto fa restare senza fiato, lo stato depressivo induce a sospirare, mentre la serenità si accompagna a una respirazione calma, tranquilla e profonda. Un respiro profondo, ovvero respirare a pieni polmoni, esprime ampiezza, 'occupare' uno spazio esterno: significa poter esprimere liberamente le proprie potenzialità; ovvero, gestire e godere di uno spazio consono alle proprie possibilità ed esigenze. Respiri corti e contratti, invece, esprimono uno stato di tensione e una dimensione esistenziale limitata, trattenuta e conflittuale. 


anca l'aria e subito, con tutte le sue singolari manifestazioni fisiologiche, il terrore ci assale: è panico; la sensazione di soffocare, infatti, richiama uno stato di opposizione, di chiusura esistenziale da cui si vorrebbe velocemente uscire. La respirazione simboleggia contemporaneamente la possibilità di trattenere o di abbandonarsi al mondo, accogliere e condividere qualcosa con gli altri: difficoltà di scambio tra “interno” ed “esterno”. Il respiro non è solo una funzione fisiologica, ma è anche il simbolo del nostro mondo esistenziale, dell'ampiezza del nostro essere, di come siamo realmente, del rapporto col mondo. L'essere umano autonomo ha bisogno di spazi aperti, di libertà di movimento, di sognare, di passioni, di vedere scenari diversi: altrimenti si chiude in se stesso … e non “respira più”. 

© 2018

l naso è l'organo di senso direttamente collegato con l'area cerebrale più “antica”. Con il senso dell'olfatto si entra, quindi, direttamente in contatto con la struttura cerebrale chiamata ipotalamo. Una parte del cervello legata agli istinti, agli affetti e alle emozioni più antiche (cervello rettile). Un fenomeno che conferisce ai segnali “olfattivi” un valore informativo del mondo circostante, e sulla possibilità o meno di relazionarsi con esso (reagire, condividere, rifiutare), in base ad una valutazione istintiva “buono – cattivo”. 
Secondo questa lettura un naso chiuso o raffreddato in primavera può essere interpretato come una forma di resistenza passiva al cambiamento connesso al 'messaggio' primaverile, nelle rinite irritative o da calo immunitario. Le riniti sia acute (immediatamente dopo stress emotivi intensi o in occasioni di eventi che si accompagnano a stati di tensione o di ansia), sia croniche. Queste ultime sono legate a fenomeni emotivi persistenti e sono caratterizzate clinicamente da intasamento nasale con rinorrea più o meno abbondante; all'alterazione cronica della mucosa nasale possono sovrapporsi talora fenomeni acuti legati a fattori psichici o d'altra natura (infettivi, tossici, allergici)

tress emotivi possono provocare alterazioni vasomotorie della mucosa nasale rendendola più sensibile a sostanze tossiche endogene ed ormonali. Tra queste forme appaiono più interessanti le riniti che compaiono in coincidenza di esami o di altri eventi ansiogeni. Frequenti sono le rinite vasomotorie in rapporto con il ciclo mestruale. In questo periodo avvengono normalmente delle modificazioni circolatorie a livello delle mucose nasali; tali modificazioni sono inavvertite in molti casi, ma in alcuni soggetti danno luogo ad una serie di disturbi (stenosi, rinorrea, cefalea frontale) che sono da mettere in relazione con le alterazione psico – emotive inconsce spesso accompagnatisi al fenomeno mestruale: ansia, paura, depressione, disgusto, senso di umiliazione e di frustrazione, irritabilità e persino rimorso o vergogna. Questi fattori emotivi possono agire sulla mucosa nasale direttamente (attraverso reazioni di tipo andrenergico o colinergico) oppure indirettamente (attraverso una alterata secrezione di ormoni estrogeni). Nella resistenza attiva della rinite allergica, invece, l'informazione contenuta nei microgametofili (polline), elementi fecondanti della pianta, vengono rifiutati con aggressività dal sistema immunitario perché portatori di un 'invito' considerato dannoso o pericoloso per la natura stessa del soggetto; individui stanchi e stressati che vedono ridotte le capacità di reagire agli sbalzi climatici e ormonali. Non a caso negli adulti l'allergia ai pollici primaverili esprime spesso una difficoltà ad essere frizzanti, passionali, a vivere al meglio l'eros e la sessualità. Non bisogna dimenticare che il mondo sessuale può potenziare o indebolire le difese; sessualità intesa come comunicazione con se stessi e gli altri: dare e ricevere. Sempre ovviamente per il suo effetto diretto sul cervello, sui neurotrasmettitori e sugli ormoni. Sono, soprattutto, i rapporti sessuali sofferenti e insoddisfacenti che fanno male al sistema immunitario. Quando però le infezioni respiratorie sono ravvicinate, troppo ricorrenti, è possibile che ci sia un'avversione per l'atmosfera che si respira in un certo ambiente: in casa o nell'ambiente lavorativo. Raffreddori, faringotonsilliti, bronchiti cercano, a diversi livelli, di “chiudere fuori” quest'aria cattiva o conflittuale … per scoprire cose interessanti, sapere cosa celano questi malesseri, forse potrebbe essere utile parlarne con il proprio partner! 
Il raffreddori, infatti, possono esprimere la necessità di prendersi una pausa da rapporti sociali troppo intensi e continui (distanziarsi da qualcosa). Il rifiuto verso i contatti esterni si manifesta con lo starnuto, mentre l'atteggiamento di chiusura viene favorito dal naso chiuso, dal sentire poco gli odori e i sapori, dalla debolezza e dalla difficoltà di concentrazione. L’espirazione è un momento di riposo, l’inspirazione è un movimento attivo. Come accade con tutti i malesseri funzionali, i problemi respiratori possono dunque accompagnare le emozioni, assumendo in tal modo un carattere comunicativo ben evidente da ogni punto di vista (attivo o passivo). Si sa da tempo che l'ansia può produrre una sensazione fisica di oppressione al petto o alla gola. L’angoscia può così esprimersi mediante l’iperpnea accompagnata da profonda e diffusa agitazione. Durante una crisi d’angoscia, infatti, il soggetto segnala sensazioni di soffocamento (le ghiandole surrenali sono stimolate a produrre adrenalina). La bolla faringea, la tosse nervosa e i sospiri convulsi sono associati a stati affettivi, così come la sensazione di mancanza d’aria esprime una paura specifica nel fobico. 

’oppressione depressiva viene ben evidenziata mediante l’iperventilazione e un sordo stridore. Certi “disturbi” respiratori, come ad esempio gli sbadigli irrefrenabili, possono indicare una lieve flessione nel livello di ossigeno nel sangue, così si sbadiglia per immettere più ossigeno e ripristinare il giusto livello nel sangue, ma anche segnalare contemporaneamente il sentimento di noia e di aggressività verso l’ambiente circostante. Le turbe funzionali possono organizzarsi in sindrome, e ne è un tipico esempio il fenomeno di iperventilazione (si veda il D.A.P.), una crisi che rivela la presenza di un disagio emotivo molto profondo, un’organizzazione psichica comportante una tendenza all’espressività mediante un linguaggio corporeo. C'è un legame stretto tra l'ansia, gli attacchi di panico (D.A.P.) e la difficoltà a deglutire. Inghiottire i cibi appartiene al mondo dell'infanzia; quante volte da piccoli, ad esempio, si sputava via la pappa che la figura di riferimento infilava in bocca. A volte questo aspetto infantile emerge, il “piccolo” prende il sopravvento e ci si comporta come bimbi che vomitano per opporsi, fare dispetto alla “mamma”. E' così che nell'ansia, nel panico, nella difficoltà a “mandar giù le cose” (deglutire) spesso è nascosta la paura di diventare grandi, di diventare adulti … di prendersi le proprie responsabilità. Ecco perché dobbiamo imparare ad accogliere i disturbi che ci stanno parlando. Non rifiutarli, non allontanali, ma ascoltarli. Questo parametro vitale non è altro che la prova di un eccesso di ossigeno.

uando ci si sente ansiosi o estremamente contratti, il corpo a volte reagisce portando a respirare più in fretta del normale. L'eccesso di questo elemento (ossigeno), altamente reattivo ed ossidante, in arrivo al cervello può disorientare e confondere: creare capogiri e vertigini; non meno preoccupanti sono, spesso, alcuni segnali come accelerazione del battito cardiaco, mal di stomaco, calo di voce o la sensazione di avere qualcosa in più, un corpo estraneo che blocca la gola un qualcosa che non va né giù né su. Nell'afonia funzionale il sintomo, infatti, è costituito dalla abolizione del suono vocale. Il simbolismo ad esso collegato è la seguente motivazione inconscia: “Se ho subito un torto da quella persona debbo evitare di parlare”; “Se l'ambiente mi è ostile, lo devo evitare”; “Se ciò non è assolutamente possibile, limito i miei rapporti vocali con l'ambiente”. In altri termini “Se la voce mi serve per estendere un rapporto con l'ambiente, rapporto che non desidero, è inutile che io parli”. Stando alle indagini psicosomatiche circa questa interpretazione, alcune afonie funzionali, così analiticamente intese, rappresenterebbero l'equivalente simbolico di una rottura di quel “ponte vocale di relazione” tra il soggetto e la società, rottura mediante la quale trova sfogo la carica aggressiva, ottenendo sull'ambiente quella vittoria che l'inconscio auspicava. Il nodo alla gola va trattato con dolcezza perché si presenta come una difesa che scatta quando le vie respiratorie cercano di scacciare un “intruso”; segnala una difficoltà a mandar giù situazioni ed eventi che, tutto sommato, creano contrarietà o sono vissuti come estranei, ma che, per diversi motivi (indecisione e sensi di colpa), non si riesce a fare resistenza, non si riesce a dire di no (così, in tale zona pian piano, silenziosamente, si crea tensione, contrazione e, nei casi più gravi, lesione). E' bene ricordare che i sensi di colpa creano uno stato permanente di disagio interiore che va a 'somatizzarsi' nell'ipotalamoDa qui partono i famosi neurotrasmettitori che influenzano l'ipofisi e a sua volta il sistema immunitario. Anche l'allergia ha un significato simile, esprime una singolare presa di posizione, un'esigenza a non far “entrare” nella propria vita persone o situazioni percepite come pericolose o non certo favorevoli al proprio stile di vita ... ci si sente violati nei propri spazi personali. A volte si è incerti, tra il si e il no, tentennanti verso queste precise situazioni, e così il nostro sistema immunitario, che rappresenta la difesa fisiologica naturale dell'organismo, ma anche ciò che siamo realmente (identità), si altera e mette in atto una sorta di guerra difensiva verso ciò che non ci appartiene (attiva, mette in atto se vogliamo dare un'immagine più scientifica o essere più precisi, una battaglia chimica)spinge a diventare allergici. L'energia, come la mente, si ripiega verso l'interno e combatte contro se stessa. Le allergie che riguardano i polmoni sono reazioni improvvise ed esagerate del sistema immunitario a sostanze che alla maggior parte delle persone non lasciano alcun segno, non causano assolutamente sintomi come: respiro corto e affannoso, tosse, irritazione agli occhi, eruzioni cutanee, naso chiuso oppure gocciolante


ella mia attività di psicoterapeuta (orientamento adleriano - psicosomatico) ho osservato in coloro che hanno una certa tendenza alle allergie, oltre ad uno stato emotivo singolare - se non in tutti ma in una percentuale piuttosto significativa - anche una struttura fisica particolare: magrezza, muscolatura debole e con poco calore vitale; una pelle giallognola e terrea, solchi profondi e un viso scavato che creano un'espressione cupa, distratta, preoccupata, diffidente … particolarmente sospettosa (personalità paranoide, dipendente). Sono persone con tratti depressivi e tendenza ai rimorsi; affrontano la vita con paura, insicurezza e si preoccupano in maniera esagerata per ogni cosa, completamente tesi per timore di sbagliare, di essere difettosi, manchevoli, difficilmente riescono a sbottare, far emergere il dissenso, manifestare, esprimere contrarietà. RICORDA, quando la rabbia e la contrarietà sono profonde, intense e viscerali, si è trattenuti, non si può o non si riesce ad esprimerle, trovano la via dell'auto - aggressione immunitaria. La tracheite, inoltre, si manifesta con bruciore, tosse e a volte alterazione della temperatura. Come tutte le patologie da raffreddamento, esprime un conflitto con il mondo esterno. Questo disturbo, attraverso il gonfiore della mucosa, tenta di filtrare l'aria del mondo con cui entriamo in contatto e di ridurla. Anche altri disagi simili, come rinite e faringite, hanno una simile lettura simbolica: corrispondono ad un bisogno non riconosciuto di chiudere fuori da se stessi emozioni e affettività. Soprattutto quando ci si trova di fronte a relazioni nuove e la tosse esprime il tentativo di espellere da se stessi sentimenti particolarmente intensi. Anche la bronchite è un modo di “filtrare” la realtà esterna - piena di insidie - spesso vissuta come troppo pericolosa e competitiva. Una strategia, estranea al soggetto, che permette di difendersi da disagi relazionali e sensazioni spiacevoli: vietare in qualche modo di far entrare un clima conflittuale o un’atmosfera spiacevole.

 

n questa infiammazione si convoglia (flusso energetico, con relativa tensione, contrazione … e, per i più sfortunati, se non viene interrotto questo stato fisiologico, lesione) il bisogno di staccarsi dalla realtà per rielaborare le difficoltà che si incontrano durante il proprio cammino e nelle relazioni … fenomeno poco chiaro nemmeno al diretto interessato. Cosa simile vale per la malattia infiammatoria dei polmoni e del sistema respiratorio detta polmonite; persone che attraversano un momento di malessere generale - un periodo di profondo scoraggiamento - non riescono ad intravedere nessuna soluzione alle proprie difficoltà: sono stanche di vivere; non si sentono ripagate per niente del loro investimento affettivo, pensano di non aver ricevuto i dovuti ringraziamenti o considerazioni, per questo si sentono abbattute e disperate, da qui nasce il dilemma se continuare a “comunicare” o “chiudere” invece i rapporti … le difese immunitarie, però, in base a questo “tira e molla”, a lungo andare, si abbassano ... di molto! Lo stato difensivo dell’organismo - nelle infezioni respiratorie - è legato alla mancanza o alla perdita della capacità di difendere le proprie idee, i propri desideri e i propri sentimenti da ingerenti “influenze” esterne in cui non si è in grado di sottrarsi: una provvisoria perdita di confini. Certi virus, infatti, trovano facile accesso quando si è più stressati; un fenomeno in cui è necessario anche “espellere” l’invasore: chiudere un po’ i rapporti con il mondo. La laringite si adegua a questo simbolismo. 

na infiammazione che riguarda la fonazione, l’esprimersi nelle relazioni sociali: indecisione, insicurezza, alterazione della capacità di comunicare verbalmente, paura di dire qualcosa, di esprimersi, di non essere ascoltati, di dar dispiacere, di essere giudicati, di essere rifiutati; a volte è meglio (si preferisce, si sceglie) stare in silenzio, tenere le parole a “bada”… dentro! Segnala sempre una grande difficoltà ad esprimere le proprie opinioni di fronte ad una persona che rappresenta una autorità invadente, troppo “schiacciante”, ne consegue così un risentimento - blocco = infiammazione. Tutti i problemi alla gola, compresa la tosse, rivelano - con sfumature più o meno diverse - lo stesso significato: un profondo conflitto, un'avversione per l'ambiente circostante, troppe richieste e pressioni, grande difficoltà a gestire i rapporti e le situazioni insopportabili col mondo esterno. In realtà, la gola rappresenta il distretto corporeo in cui si esprime la lotta tra accettazione e rifiuto … opposizione a un qualcosa che non si vuol per niente “ingoiare”.


arallelamente al mal di gola, la tosse raffigura la volontà e la necessità di espellere e allontanare da sé qualcosa di “irritante” percepito nell'ambiente circostante, nei confronti di una persona specifica oppure di una determinata situazione. Il rifiuto che esprime la tosse, in generale, è connesso all'atmosfera relazionale vissuta, che può essere inquinata da modi percepiti come sgradevoli oppure da atteggiamenti che nascondono critica o vessazione. 

e hai rapporti con un ipercritico, infatti, impara a difenderti; a lui non va bene come ti vesti, come ti comporti con gli altri, con i figli, come parli: non gli va mai bene nienteMi ricordo Eleonora che, un bel giorno, arriva nel mio studio e mi dice: “Sa dottore, oggi mi sento contenta e leggera come una piuma - non perché avevo l'appuntamento con Lei - ma semplicemente perché ho indossato finalmente un tajer che avevo accantonato da parecchio tempo, da troppo tempo nell'armadio; non perché non mi piaceva, ma semplicemente perché il mio compagno lo considerava ridicolo, troppo audace indosso a una come me (assurdo, drammatico … parole mie ed espresse solo ora, in questo contesto ... non bisogna mai avallare gesti lesivi verso i più sensibili!); oggi, invece, mi sento veramente a posto, mi piace il colore (verde acqua), il taglio, la fattezza e, soprattutto - ancora non me lo so spiegare - mi sento bene, mi sembra veramente di volare: una flebo di autostima che mi crea forza e sicurezza; sicura e decisa che potrei andare in battaglia, fin da ora, contro i giganti della guerra, anche con un semplice temperino … ho quella sensazione di benessere che mi mancava da tempo, da troppo tempo; indossare quell'abito mi fa sentire armoniosa ed elegante, mi fa sentire felice, leggera e libera … senza quel banale lasciapassare, consenso ed approvazione mi sento veramente libera e autonoma. A volte, quando si è confusi, si pensa che dica e faccia le cose per il bene altrui, ma non è così: lo fa semplicemente per gestire per proprie frustrazioni; non credergli non è un vero compagno, ma soprattutto non essere troppo rispettoso, ma rispondi a tono e mantieni il tuo spazio di libero movimento. Un ambiente dal quale il soggetto non riesce a sottrarsi, ma che crea rabbia in forma di stizza e di irritazione. Anche se le cause sono varie, non bisogna mai scordare gli aspetti psicosomatici: in quel luogo si gioca una “partita” sia fisica sia mentale. Disturbi che, volenti o nolenti, assumono - escluse cause organiche importanti - un significato tutto particolare. 


iò che infiamma la gola, ad esempio, sono le parole grosse fermentate, ignorate e non dette; tutte cose pesanti che - tenute in sospeso - contraggono e infiammano questa delicata strettoia. Un personaggio che non ha solo difficoltà ad uscire dalla palude dei dubbi, abbandonare una certa passività, con poca determinazione e nessun potere decisionale, ma blocca le parole con una tosse fastidiosa, irritativa e malsana. Una tosse secca e stizzosa che prende il posto alle parole non dette, esprime una cosa che non si accetta, una profonda contrarietà che si vorrebbe far uscire, esplodere, ma non si riesce perché le parole ristagnano nelle profonde strutture muscolari e vocali, si temono le reazioni, le conseguenze del gesto: eventuali vendette o ritorsioni. In breve, un'azione volontaria o riflessa, per eliminare ciò che risulta fastidioso: pensieri critici o negativi non facile da esprimere (secca), contrarietà (grassa) … bisogna essere più malleabili e più tolleranti! Attraverso un'espirazione forzata e rumorosa viene espulso con violenza un qualcosa di irritante. Soggetti che hanno notevole difficoltà ad esprimere verbalmente alcune cose. Parole bloccate, una stizza trattenuta verso fattori irritanti o verso determinate persone; un modo di farsi sentire, segnalare la propria presenza con rabbia. Il peggior attacco di rabbia è quello trattenuto, quello covato per giorni e giorni che finisce per “fissarsi” in tutto il corpo, imporsi su ogni funzione fino ad ostacolarla o danneggiarla. Meglio una sfuriata ora e poi smettere … lo sfogo è un gesto immediato poi tutto finisce lì. Tenere il “muso” non va bene! RICORDIAMOLO ancora una volta, i rancori indeboliscono l'identità e quindi le difese immunitarie. La tosse secca è connessa al senso di critica e all'intolleranza, un modo di esprimere il proprio disappunto (non si deve espellere nulla)

a tosse con muco, invece, segnala il tentativo di allontanare da se stessi qualcosa di invivibile: un vissuto soffocante e intrusivo. Una collera che spinge fuori i torti subiti: necessità di "sputar in faccia" a chiunque, al mondo intero. L'angina ha caratteristiche simili; parole trattenute, tenute dentro, che rimangono bloccate in gola, che non si dicono per timore di esprimere qualcosa di “troppo” (rabbia)… incapacità di mandar giù, trangugiare qualcosa che fa provare collera, di esprimere verbalmente i propri pensieri ribelli, quello che si sente, ma anche di chiedere quello che spetta, di cui si ha bisogno. L’aspetto psicosomatico dell’iperventilazione e del legame con l’angoscia, è abbastanza evidente. In certe patologie come ad esempio l’asma, il fiato diventa corto durante certe relazioni interpersonali: ci si sente tesi e agitati quando si vive in contesti “controversi”un ambiente esterno vissuto come invadente o minaccioso (familiare, lavorativo, sociale)riguarda sempre la vita di relazione ed affettiva. E' una malattia infiammatoria - un malessere episodico spesso notturno - con frequenza e intensità variabile, caratterizzata da crisi di dispnea acuta durante l'espirazione difficile e faticosa, mentre la fase di inspirazione risulta, il più delle volte, rapida e facile: uno spasmo che ostacola l'emissione di aria, il polmone rimane pieno (controllo, chiusura con l'esterno) … un continuo trattenersi, non fare uscire ciò che si è realmente … sono stati banditi comunque sogni e speranze… si è calati in un’atmosfera irrespirabile. 

l senso i soffocamento si accompagnano sempre dei sibili allarmanti; si "fischia" per farsi sentire, attirare l'attenzione: quella considerazione necessaria per vivere (apprezzamento fisico, sociale e sessuale). Un pianto che non può essere espresso con le lacrime, in quanto il canale emotivo è già stato soppresso da tempo … non esiste più naturalezza e spontaneità. Il soggetto è calato in un'atmosfera relazionale carica di tensione o di delusione; una camicia di forza in cui non solo si aspetta il rimprovero (sensazione di aver commesso qualcosa … senso di colpa) ma, soprattutto, se si esce dalle regole stabilite (da altri) viene immediatamente sospesa ogni manifestazione d'amore. Il senso di colpa è una delle gabbie più terribili per la propria esistenza, possono trasformare la vita in un inferno. Spesso però si basa su modi di pensare completamente errati: l'idea che se qualcosa è successa una volta succederà di nuovo e, soprattutto, la tendenza a generalizzare una determinata situazione rende “invisibile” ogni possibile smentita o reale diversità

resi da questo pensiero, si attivano immediatamente pensieri contorti che in realtà non solo inquinano la relazione, ma la distruggono. Ogni comportamento brusco peggiora le cose, perché è messo in atto solo per togliersi quel peso, per sembrar diversi … un'azione non rivolta a star bene, “migliorarsi”. Si diventa falsi, si recita il bravo studente, il miglior amico, il grande protettore, l'amante fantastico, FERMATI un attimo e rifletti: sono queste le cose che vuoi veramente? Un rapporto ambivalente con una figura di riferimento iperprotettiva; un rapporto in cui non ci si sente amati e, spesso, si ha paura di amare (amore soffocato). Ecco perché spesso questi soggetti scelgono nella loro vita affettiva partner che possano perpetrare (far rivivere) tali dinamiche emotive: presenza stretta e costante, tolleranza e comprensione, assenza di critiche e aspettative. Non si permettono di esprimere la rabbia, il timore, le lacrime o la gioia. Sono spesso anime in pena, solitarie dominate da troppa sensibilità. Guai alle scelte, decisioni e progetti autonomi! Si teme di perdere la continuità degli affetti: la sospensione dell’amore in un’atmosfera carica di tensione che fa completamente “mancare l’aria”; si cresce in un ambiente con una figura di riferimento che non comunica direttamente la propria disapprovazione, ma si presenta in maniera fredda, rigida, intransigente e colma di aspettative.

polmoni, attraverso l’asma, segnalano un forte timore - a seguito di qualche decisione o eventuale scelta - di perdere gli affetti: un fenomeno di natura conflittuale tra autonomia e paura di essere “abbandonati”. L’asmatico cerca di stare alla larga dai suoi sentimenti, in particolar modo dalla rabbia: una grande difficoltà ad esprimere le emozioni, tirar fuori la sua aggressività, perché li considera troppo eccessivi, sempre esagerati e particolarmente distruttivi; reazioni che crede possano allontanare da lui tutte le persone con cui ha un rapporto affettivo e, quindi, teme di perdere completamente il loro affetto: la fame d’aria indica proprio il terrore di perdere l’amore. CAMBIARE aria con nuove esperienze e "personaggi" gradevoli, più coinvolgenti e aperti a livello affettivo, dare spazio alle proprie emozioni represse, PUO’ essere una delle soluzioni migliori. Le persone depresse hanno un rischio più che doppio di ammalarsi di asma. La persona che affronta una crisi asmatica segnala il timore che le venga a mancare il nutrimento affettivo, vorrebbe vivere un’atmosfera carica di sentimenti e d’amore: dare spazio alle passioni e ai sogni! Essendo il respiro e le emozioni strettamente legati è come se annusasse l’odore delle situazioni e, soprattutto, della persona con cui vive. Chi soffre d'asma o problemi respiratori deve limitare il consumo di latte, formaggi e uova, e i prodotti a base di frumento perchè fanno aumentare la produzione di muco (agiscono sull'equilibrio acido/base).Non è possibile, però, stabilire a priori, con certezza il 'dosaggio' oltre il quale certe sostanze cominciano a risultare dannose: questo è un aspetto che ciascuno deve sempre valutare personalmente. 

li esercizi di respirazione rappresentano un'arma piuttosto potente contro questa affezione, in quanto rinforzano e rilassano i muscoli usati per respirare, riducendo l'attività nervosa nelle vie aeree e di conseguenza la loro costrizione durante gli attacchi asmatici. Anche la tosse secca e “stizzosa” - espressa in determinate circostanze, quando si devono affrontare situazioni nuove, parlare in pubblico oppure ci si sente particolarmente coinvolti in determinate situazione - è sempre una modalità espressiva importante e significativa, un modo di far sentire al mondo - seppur dietro le quinte - la propria presenza perché si ha difficoltà ad esprimere la propria aggressività, affermare la propria personalità: di essere disinvolti, autonomi e spontanei. Attraverso il processo della respirazione trasformiamo tutte le sostanze esterne per vivere: uno scambio incessante con la vita. I polmoni forniscono ossigeno a tutto il corpo ed eliminano l'anidride carbonica dal sangue; sono organi 'pari' e 'magici' legati all'aria, quindi, alla vita … al desiderio di vivere. Sono resi vulnerabili da un vivere “soffocante”: pianto, paura, tristezza, depressione, scoraggiamento e disperazione. E' in questa area che avvengono gli scambi gassosi fra aria e sangue (sangue venoso - sangue arterioso). Mette in comunicazione il mondo esterno al corpo, con la parte interna, una continua relazione con l’ambiente circostante: orifizio continuamente aperto verso l'esterno. Il controllo della respirazione può essere modulato dalla volontà ma anche in modo incosciente. Questo fenomeno, ripercuotendosi sulla respirazione e sugli scambi gassosi, riflette problemi sia energetici sia relazionali. Il respiro segnala il tipo di vissuto e i tratti della personalità. Con il raffreddore, ad esempio, il naso si “chiude” per non lasciare entrare odori “invadenti”. Un buon respiro garantisce l'elasticità, la sicurezza e la fiducia in sé: ritrovare fiducia nella propria vita.

a respirazione e la percezione degli odori - veicolati attraverso l’aria da particolari molecole, dette ferormoni - rappresentano una fondamentale modalità, per il corpo e per la psiche, di entrare in contatto con il mondo esterno; una modalità che nell’essere umano è passata un po’ in secondo piano, almeno razionalmente, rispetto alle altre, ma pur sempre presente e importante (olfatto). Può però accadere che durante questo scambio avvenga l’incontro con cose, situazioni, persone vissute come ostili o fastidiose. Uno starnuto, ovvero la violenta espulsione dell’aria dalle narici, può stare a significare una situazione di rifiuto o di tolleranza; starnuti o una rinite allergica, dove l’edema della mucosa nasale blocca il respiro e la percezione degli odori, può infatti manifestare il tentativo di chiudere fuori una situazione o un’aria divenute “irrespirabili”


i tratta spesso di soggetti ipersensibili ai mutamenti ambientali, che recepiscono immediatamente “l’aria che tira in giro”, specie sul versante dei rapporti interpersonali e affettivi. Questa stessa ipersensibilità, d’altra parte, li rende più vulnerabili e quindi maggiormente difesi nei confronti di quanto viene da loro percepito. Questo atteggiamento può però portare a disattendere o negare, ad esempio, le situazioni di conflitto, oppure coinvolgimenti emotivi quali ad esempio l’innamoramento. SI RICORDA che questo sentimento, se vero, protegge per anni il sistema immunitario; si ha un rischio di contagio o malattia bassissimo. Questo ovviamente non significa che si deve cambiare continuamente partner, ma che il rapporto, lungo o breve che sia, deve essere coinvolgente, interessante e vivace, far saltare come un puledro … che modifichi positivamente la chimica cerebrale. Anche la relativa facilità con cui i bambini e gli adolescenti, cioè individui psicologicamente ancora poco definiti e non ancora ben strutturati, vanno incontro alle allergie in genere può avere lo stesso significato di rafforzare dei confini non ancora ben saldi. Ovviamente, il contatto con l’allergene è l’evento scatenante della sintomatologia. La natura della sostanza allergizzante può però il più delle volte chiarire anche da che cosa, in realtà, ci si sta difendendo. E una volta allontanata la paura del contatto con quella certa pulsione simboleggiata dall’allergene, l’allergia stessa non ha più ragion d’essere. Polmoni e pelle - respiro e tatto - sono entrambi organi che mettono in contatto con l’esterno. 


uesti organi rappresentano la vitalità, il bisogni di spazio di libero movimento e la libertà. In realtà, il loro linguaggio, il loro modo di comunicare, infatti, esprime sempre qualcosa che riguarda la relazione, il rapporto con l’ambiente circostante e con gli altri. Le malattie dell'apparato respiratorio segnalano la propria difficoltà, le situazioni più o meno conflittuali con l'ambiente circostante (dare e ricevere). Essendo un fenomeno collegato al desiderio di vivere, quando si verificano problematiche polmonari significa che qualcosa nella vita si è "spento" o sta "soffocando"... sono persone spaventate dalla vita. Alcuni detti popolari sono davvero significativi nel sottolineare come l'apparato respiratorio possa segnalare molte emozioni: "Avere il fiato corto, Una bellezza da togliere il fiato, Concedere un po' di respiro, Mi manca l'aria, Non ho neppure tempo di respirare, Quella cosa mi blocca il respiro, Sono rimasto senza fiato, Concedere un po' di respiro". Tutte espressioni che ci parlano di situazioni, di cose, di eventi, di persone che ci mettono in difficoltà o a disagio. Il corpo, con il suo disagio, ci dice di recuperare la nostra vitalità e di superare il profondo scoraggiamento in atto. In breve, è giunto il momento di cominciare a sentire, riprendere contatto con la vita sociale, provare nuovi desideri e gioia di vivere. Quando non si rispetta l’equilibrio energetico, è già stato detto più volte, si creano alterazioni organiche visibili attraverso malattie e invecchiamento veloce. Gli squilibri energetici, inoltre, si riflettono sempre sul corpo in certi punti e in zone dolorose, con eliminazioni mediante l’apparato cutaneo (sudorazione, foruncoli, pruriti, forfora) e con macchie colorate su alcune parte del volto. Una “indagine” che dà precise indicazioni sia sullo stato di salute sia l’intervento necessario per riequilibrare il tutto (evitare malattie)

a disfunzione energetica del polmone si manifesta con una profonda ruga parallela al naso (simile a quella depressiva) e che parte dagli zigomi (funzione energetica ridotta). Intorno a questo grosso “solco” appare spesso acne o qualche infezione. Se non è ben visibile per evidenziarla basta lavarsi il viso con l’acqua fredda e questa zona sarà segnata da una macchia bianca (insufficiente ossigenazione). Evitare quindi le sostanze grasse, perché la scarsità di ossigeno non riuscirà ad ossidare. Il tasso di carbonio provocherà spasmi nervosi, mal di testa e uno stato di profondo affaticamento. La funzione polmonare non è solo quella di ossigenazione e respirazione ma ha anche il compito di eliminare le tossine del corpo, quando i reni e il fegato non sono in grado di assicurare completamente (via secondaria di espulsione delle tossine attraverso le mucose del naso e dei seni nasali). I polmoni allora avranno il compito di espellere le tossine non eliminate, caricandosi eccessivamente di tensione potranno essere in qualche modo danneggiati o irritati (bronchiti, polmoniti, asma). Le tossine responsabili dell’asma sono il cloruro di sodio e i prodotti tossici dovuti all’assunzione di farinacei (eliminare dall’alimentazione cibi a base di cereali, latte, uova, cioccolato). Durante le sue crisi è necessario eliminare completamente il sale, stimolare le ghiandole surrenali e dare al fegato il minor lavoro possibile (mangiare: ortaggi verdi, cetrioli, zucchine, meloni). I raffreddori si verificano soprattutto in inverno, perché la pelle, che ha anche le sue funzioni di escrezione e di respirazione, riduce la sua attività. Inoltre si mangia di più, costringendo il fegato e i reni a una maggiore attività, cosa che di conseguenza sollecita maggiormente i polmoni, provocando infiammazioni con accumulo di catarro (urge eliminare farinacei, zuccheri e grassi). I sapori hanno un grande rilievo nell’alimentazione e nello stimolare energicamente gli organi: determinano la formazione degli specifici succhi gastrici che permettono la digestione e soprattutto l’assimilazione degli alimenti. Per favorire un organo il sapore corrispondente dovrà essere leggermente dominante nell’alimentazione (piccante per il polmone). 


e al contrario, un sapore sarà in eccesso, l’organo al quale esso corrisponde avrà un eccesso di energia e metterà in difficoltà tale organo … quanto più si va alla ricerca di sapori forti tanto più l’organismo è intossicato! La genetica ci differenzia alla nascita con un aspetto morfologico e una predisposizione al proprio ciclo distruttivo. Il colore bianco a livello del viso è collegato con i polmoni (energia dominante dei polmoni). Il soggetto si presenterà con una morfologia longilinea e con il viso magro (poiché si è 'frammisti' non sempre le caratteristiche sono così nette ed evidenti … occorre sempre una persona qualificata per individuare tali disfunzioni). La tristezza dominerà il suo carattere, sarà molto istintivo e con un andatura indolente. Avrà una predisposizione alle infezioni cutanee e polmonari. Nell’alimentazione, un po’ piccante, si consiglia: cavolfiore, fragole, mele, melone, ravanelli, sedano rapa (affezione polmonari); aglio, alghe, cipolla, rapa, ravanelli (affezione ai bronchi); fico, rapa (drenanti dei polmoni) … eliminare le sigarette. La sua massima espressione energetica è dalle 3 alle 4 (gli attacchi asmatici si verificano proprio in questo lasso di tempo); se è presente una disfunzione, l’organismo manifesterà, in questo periodo della giornata, aggravamento dei sintomi. Per dare sollievo a questo organo dovrà essere massaggiata la vertebra dorsale D3 (eccessiva traspirazione del viso, dolori al gomito e alla spalla, ossigenazione insufficiente, atonia e perdita sensibilità del seno). Correlazione viso - apparato respiratorio. Le condizioni dei polmoni possono essere diagnosticate premendo un dito nella zona situata al centro della gola, sotto le corde vocali: se risulta dolente questi organi hanno iniziato ad accumulare tossine che possono evolvere in qualcosa di più complicato. I polmoni, inoltre, si riflettono nelle guance, in particolar modo nel colorito. Le guance diventato di colore rossastro quando essi sono infiammati. Pustolette in questa zona segnalano la presenza di grassi o muco nei polmoni. Mentre un pallore alle guance ci parla della debolezza di tale organo.

Trattamento con gli oligoelementi. 

Rinite: Manganese - Zolfo - Fosforo; Asma: Manganese - Rame, - Zolfo - Fosforo; Raffreddore: Manganese - Rame, Rame - Oro - Argento; Raucedine: Rame, Bismuto, Manganese - Rame (mantenimento).
Con i MG. Asma: Ribes N., Rosa C., Viburno L.; Bronchite: Carpinus B., Alnus G., Prunus S., Ribes N.; Faringite: Carpinus B., Ribes N.; Raffreddore: Betula P., Alnus G., Ribes N., Rosa C.; Sinusite: Carpinus B., Alnus G., Juglans R.; Tosse: Carpinus B., Viburno L.

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