uò presentarsi con intensità diverse, da un momentaneo lieve disagio ad una paura intensa di minaccia incombente. Spesso tutto ciò produce molto disagio, degenera in un meccanismo incontrollabile, porta confusione ai pensieri e può trasformarsi in una angusta prigione emotiva. Può essere, a seconda delle situazioni, stimolante o paralizzante, può modificare le difese attive o invece segnalare il sorgere di un profondo disordine psichico. L’ansia, quella normale, è considerata una reazione dell’organismo che si prepara a fronteggiare, attraverso una produzione adeguata di sostanze chimiche presenti nel sistema nervoso (adrenalina e cortisolo: ormoni prodotti dalle ghiandole surrenali), un problema o un pericolo (evento reale).
n segnale inequivocabile dell’ansia è il famoso “nodo alla gola”. Questo sintomo si manifesta attraverso la raccapricciante sensazione fisica di soffocamento (contrazione, secchezza, difficoltà di deglutizione). C’è sempre una stretta relazione tra stato d’animo e condizione fisiologica (patologie dell’apparato gastroenterico, dell’apparato respiratorio, dell’apparato cardiocircolatorio). I valori pressori, la funzione respiratoria, il battito cardiaco, la temperatura della pelle sono tutti fenomeni influenzati dallo stato mentale. I sintomi fisici più evidenti quando il soggetto è preso da un attacco d’ansia sono: palpitazioni, dolore pulsante o trafittivo, sensazione di costrizione e difficoltà di respirare, spasmi ai muscoli del collo, mal di schiena, sudorazione, stordimento, gonfiori, nausea. Se ci si concentra un attimo su alcune esperienze della vita si scopre che non sono poi rari questi segnali fisiologici correlati con il nervosismo, come ad esempio i crampi allo stomaco prima di una prova importante oppure di un incontro galante (bruciore di stomaco, scariche diarroiche).
e persone che
sono cresciute in un clima di paura, di rimprovero o di violenza sono molto
spesso quelle che, con grande astuzia e sofferenza, hanno imparato ad usare
meglio i “Meccanismi di difesa” (del controllo) per sopravvivere. Tuttavia,
quando una situazione sfugge loro di mano, perché si sentono minacciate nella
salute, nelle relazioni affettive o nella sicurezza materiale, ecco che sono in
preda all’ansia.
ttraverso tali esperienze terapeutiche si liberano dal peso di questo continuo e pressante malessere. La spiegazione dei meccanismi fisiologici coinvolti nella manifestazione ansiogena è sempre fondamentale, non solo a livello di rassicurazione, per eliminare quelle “convinzioni” che causano apprensione e preoccupazione, ma anche nella gestione della sintomatologia in atto. E’ possibile, infatti, con le opportune informazioni imparare ad alleviare e controllare i sintomi che creano questa profonda sofferenza esistenziale che schiaccia la mente e agita il corpo.
Se soffri non rimandare,
non
rinviare un affettuoso e genuino sostegno:
l’aiuto deve essere chiesto quando
serve realmente!
… altrimenti puoi cronicizzare e soffrire inutilmente in
silenzio. Se, poi, ti ritrovi continuamente inchiodato al dolore forse è
davvero il momento di farti aiutare, di mettere fine ai tuoi patimenti reali o
immaginari, non è un gesto di debolezza ma di grande forza.
NB. Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico
di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la
diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore
educativo, non prescrittivo.
Bonipozzi dott. Claudio - Tel. 349.1050551 - 0532.476055
E mail: bonipozzi@libero.it
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