mercoledì 31 gennaio 2018

Contando le pecore ad occhi SBARRATI …

Contando le pecore ad occhi SBARRATI

1. 2. 3. 4. 5. 6 … 10 … 50 … accidenti ... 100 anche stasera 300 gira e rigira 500 … aiuto …. 1000 … sono già le quattro e non ho ancora chiuso occhio, non ne posso più, sono arrivato alle prime luci dell'alba senza concludere nulla; domani, minimo minimo sarà una giornata campale, una lotta continua, un vero inferno, dormirò in piedi come un cavallo. 
olti sono i pensieri strani, bizzarri e curiosi che, anticipando il giorno, occupano il cervello, accompagnano in maniera piuttosto vivace la notte dell'insonne. Nonostante il luogo di riposo sia sempre più accogliente, perfettamente ovattato dai rumori, con temperature confortevoli, attrezzato di un modernissimo e sofisticato materasso ortopedico, sul quale sono stese profumate lenzuola di seta, il sonno, spesso, per molte persone, diventa un incubo, un vero e proprio campo di battaglia. Nel regno della notte, la stanza da letto si trasforma in un terreno minato, un territorio caratterizzato da violenti scontri e battaglie fino all’ultimo colpo di sonno. Morfeo (dio dei sogni), dopo infinite invocazioni, inutili imprecazioni, suppliche imbarazzanti, giri e rigiri fastidiosi, non se la sente proprio di far la sua comparsa sulla scena notturna. Quando il corpo non trova pace nel proprio giaciglio, nemmeno una damigiana di camomilla riesce a conciliare un meritato e sospirato riposo. Sembra banale, ma senza un naturale ed adeguato riposo non si vive bene ... in buona salute. 

li effetti di questa privazione si riscontrano nelle ore di veglia con frequenti sbalzi di umore, aumento dell’affaticabilità, irritabilità, scarsa concentrazione e difficoltà nell’affrontare le sfide quotidiane in maniera vincente. Il riposo è fondamentale per la rigenerazione delle energie fisiche, psichiche ed intellettuali. In particolare, dà alla psiche la possibilità di staccare e di rigenerarsi dando spazio a un libero processo di elaborazione senza l'intervento cosciente di condizionamenti esterni. Fasi di riposo insufficienti o male sfruttate non riescono a compensare l'affaticamento sia del corpo sia della mente. A sua volta la stanchezza, quando si accumula, come vedremo più avanti, rischia di determinare gravi conseguenze anche a livello psichico. Veniamo al sodo. 
urante il sonno il sistema nervoso centrale attiva due importanti neurotrasmettitori: melatonina e prolattina. Ormoni che agendo sul tono dell’umore regolano e preparano il terreno all’evento sonno. Mentre si riposa, nel corpo avvengono importanti modificazioni chimico - fisiche. I muscoli si contraggono e si rilassano, la temperatura corporea si abbassa, gli occhi pur essendo chiusi si muovono: siamo nella fase REM (significa letteralmente movimento oculare rapido, dall'inglese Rapid eye movement, indicato più di frequente con l'acronimo REM; è il nistagmo - movimenti oscillatori, ritmici e involontari degli occhi - che avviene durante una fase del sonno, accompagnato da altre alterazioni corporali fisiologiche come irregolarità cardiaca, respiratoria e variazioni della pressione arteriosa. Durante lo studio di questo fenomeno, si è notato che la fase REM del sonno - detta anche "sonno paradosso" o "sonno paradossale" - è accompagnata dai sogni, da una intensa attività onirica, il ritmo del cuore cambia e il respiro varia)

el buio della notte, piano piano, si cerca di digerire ciò che durante il giorno non si è riusciti a calmare e ad acquietare. Spesso, infatti, si portano nel comodo lettone ritmi e frenesie mentali molto intense, da cui non è facile liberarsi: questa situazione ha in sé uno stato di “eccitazione” che ostacola e agita il sonno, rema contro il buon ristoro. Un cervello pieno di rumori, una mente bloccata, ingorgata e compressa che con il calar delle tenebre cerca di eliminare tutte le tossine quotidiane attraverso il pensiero. Le veglie inattese, allora, comunicano ciò che, nel profondo di se stessi, non si riesce più a nascondere, a tacere e tenere sotto controllo. La notte restituisce, poco alla volta, frammenti di memoria, pezzi di quotidianità indigesta. Quello che durante il giorno è stato accatastato, ignorato, inespresso o soffocato, si manifesta inaspettatamente nell’oscurità. Tutte cose che chiedono di “essere vissute” e non di “essere addormentate” o, peggio ancora, “spente” (fantasie, desideri, istinti). La notte, apparentemente poco generosa, in realtà, si vendica chiamando il soggetto alle sue 'responsabilità': rimediare agli “errori” diurni. 

n piccolo “omino” notturno che, dopo aver interpretato personaggi quotidiani fittizi o superficiali, esprime il proprio disappunto, si agita dentro la persona, non vuole addormentarsi, reclamando in tal modo il diritto di esprimere la propria vita in maniera libera, reale, spontanea, naturale e gratificante. Ecco che, improvvisamente, al buio, in questo territorio oscuro, tenebroso, pieno di mistero, l’insonne si riempie la testa di cose inutili, di vere cianfrusaglie; emergono nella sua mente pensieri fissi e pietrificati che ostacolano e boicottano il sonno: “ingestione” di insuccessi, troppi impegni e sacrifici, eventi dolorosi, giornata infarcita di delusioni, storie mai raccontate che pesano, tradimenti che “fermentano” a metà strada tra il dire e il non dire, inganni in balia ai sensi di colpa, scarse attenzioni, stizza furente, perdita di fiducia in se stessi e negli altri, compromessi non metabolizzati, cambiamenti improvvisi, contraddizioni, convenzioni eccessive, false identità, senso di frustrazione… troppi doveri ed eccessivi controlli indeboliscono, disorientano, sfiancano, tengono gli occhi fissi al muro, completamente sbarrati. Nulla riesce ad azzerare tali ossessioni e, ben presto, dopo vari tormenti, si cede il letto al “nemico: l’insonnia.
e non si spezza il circolo vizioso dei pensieri si rischia parecchio. Un malessere, quello delle notti in bianco che, oltre a coinvolgere tutto il corpo, privandolo lentamente del suo equilibrio bio – chimico, ormonale ed energetico, lo espone a vere e proprie patologie: l’intestino trattiene (stipsi), il cuore non riconosce più il suo ritmo (aritmie), i muscoli si contraggono (dolori), la sessualità - senza energia - si spegne (tratti depressivi), una testa che rumina ma non smaltisce (cefalea), uno stomaco schiacciato ed appesantito (gastrite). Sono tutti elementi “arrugginiti” - “rifiuti” psichici accumulati durante la giornata - che, silenziosamente, si depositano nell’organismo e lo fanno ammalare. Un disturbo che può esprimersi con modalità diverse: difficoltà ad addormentarsi (incapacità a lasciarsi andare, rimuginare sui pensieri), risvegli precoci (arrabbiature e rancori non smaltiti che riemergono durante la notte) o frequenti interruzioni del sonno (timore dei cambiamenti, del nuovo). La durata di questo problema è un elemento fondamentale per distinguere il disturbo occasionale dalla vera e propria malattia psicofisica che, se non affrontata tempestivamente e in maniera adeguata, tende a diventare cronica. Questa difficoltà persistente a raggiungere lo stato di sonno e mantenerlo nel tempo, indispensabile per conservare la salute, può essere legata anche a patologie mediche croniche come ad esempio asma bronchiale, diabete e artrosi. NON prendiamo mai alla leggera queste condizioni!

osa fare. per dormire tra due guanciali freschi e profumati. Imparare a spegnere il cervello pieno di rumori, a liberarsi di tutta quella zavorra mentale inutile, riscoprendo quiete, calma e serenità, farà dormire profondamente come un neonato. Se l’ansia assale a tradimento, un’altra strategia vincente è imparare a rilassarsi. Tale metodica psicosomatica, se praticata con regolarità, risulta fondamentale non solo per placare i sentimenti “difettosi” che tormentano appena ci si corica, ma anche per ripristinare gradualmente l’equilibrio fisico e mentale. La riflessione e la meditazione aiutano l'individuo a sentirsi più in sintonia con se stesso e a superare i momenti di frustrazione e di delusione che inevitabilmente costellano ogni giornata. In questo periodo storico, però, il tempo dedicato alla meditazione, che unisce visioni interiori positive al rilassamento del corpo, tende a scomparire in quanto lo si considera tempo inutile, perché sottratto all'attività pratica e produttiva. E' un atteggiamento che va superato. 


a meditazione, infatti, consiste nell'immergersi in se stessi, per produrre nuove energie vitali (cambiamenti ormonali, attivare importanti neurotrasmettitori); cose davvero inammissibili per quei personaggi tutti di un pezzo, sempre all'erta, sospettosi, duri e diffidenti, incapaci di lasciarsi andare ad un bel tramonto, ad una carezza, ad una tenerezza, ad un gesto affettuoso spontaneo … sento già, là in fondo, il brusio, il chiacchiericcio oppositivo: ma cosa sta farneticando costui! L'oggetto è rappresentato da una visualizzazione che procura piacere, distacco, oblio. Praticata con una certa continuità, realizzata in un “nascondiglio” tranquillo e familiare, la meditazione “ricarica” psicologicamente il soggetto e lo rende meno vulnerabile ai fattori stressanti (alcune recenti ricerche hanno dimostrato che dopo un buon rilassamento la saliva presenta un significativo aumento delle difese immunitarie). Il corpo e la mente sono, volenti o nolenti, un tutt'uno indivisibile. Se lo stato d'animo è alto, aumenta la lucidità, la sicurezza e la fiducia in se stessi, ma anche fisicamente, con la produzione delle famose endorfine, ci si sente davvero bene e sereni. La cattiva salute, la sofferenza biologica può avere ripercussioni anche gravi sull'equilibrio mentale. Mantenere uno stato di benessere fisico e psichico, fin dal mattino, è una delle condizioni fondamentali per evitare lo stress e i più gravi disturbi dell'umore. NON esistono ricette magiche per raggiungere questa condizione di equilibrio, ma una buona consapevolezza delle proprie condizioni può aiutare a invertire certe rotte, determinati percorsi non proprio adeguati alla salute sia fisica sia psichica. Compiere una piccola passeggiata dopo cena - senza forzature perché la stanchezza eccita e impedisce di rilassarsi - aiuta a rigenerare l’organismo e zittire l’insonnia. Si vince, inoltre, il “mostro cattivo” cambiando atteggiamento o attraverso stili di vita appropriati: alimentazione corretta (sostanze che facilitano la produzione di serotonina), automassaggio (utile per l'ossigenazione, idratazione, elasticità; attivazione di reazioni chimiche che provocano una sensazione di tranquillità, quiete), sessualità appagante (sappiamo tutti le sue virtù chimiche, fisiche e mentali), togliere dalla stanza da letto elementi disturbanti (televisore, computer, cellulari), un bagno caldo con oli essenziali ('dilata' e rilassa) … perché no?; sono particolarmente utili letture con contenuti fiabeschi, storie d’altri tempi per stimolare un’altra logica, zittire un cervello sempre troppo rumoroso, “dimenticare” un quotidiano - non sempre amico - che crea irritabilità, tensione ed insonnia. 


ICORDIAMOLO, il malato porta con sé, in ogni patologia, i suoi amori, i suoi rancori, le sue amarezze e le sue angosce più profonde … in tutte le patologia, purtroppo, vi è sempre un dimenticare di se stessi. Se vuoi un cervello felice e giovane non bloccarlo, non accontentarti mai, fallo divertire: rinforzalo, nutrilo di curiosità e di avventura … cambia modo di agire!!! Se sei più “flessibile”, puoi trovare le tue reali e inesauribili risorse, eviti rimpianti, paure e depressione … sarai sempre in forma, anche per le notti più ostili.


TTENZIONE, chi dorme come un “sasso” o al mattino fa una fatica boia ad alzarsi dal letto, abbandonare il suo caldo lettuccio, si trova il più delle volte a combattere NON con un fastidioso, banale o misterioso disturbo del sonno, ma ha a che fare, spesso, con qualcosa di più complesso, delicato ed impegnativo, come ad esempio tratti depressivi mascherati importanti. Se la giornata è accompagnata da una caduta di vitalità oppure da uno o più di questi malesseri fisici, stanchezza persistente, mal di testa, disturbi digestivi, dolori muscolari, cervicalgia, mal di schiena, modificazioni dell'appetito e del peso, forse potrebbe essere utile fare un po' di “manutenzione”, prendere l'appuntamento per dare una controllatina al “motore” in generale … meglio un “tagliando” in più che uno in meno! 


i ha a che fare con una sofisticata sintomatologia che non dovrebbe MAI essere trascurata perché potrebbe condurre ad un quadro clinico depressivo cronico o a una interminabile, profonda e silenziosa sofferenza emotiva davvero invalidante. RICORDIAMOLO, le “cattive compagnie” non lasciano mai la presa da sole. La situazione depressiva, infatti, anche la più leggera, comporta a livello neuro – chimico una ridotta presenza di neurotrasmettitori in alcune aree del cervello (dopamina, serotonina, melatonina).



ueste affermazioni e interpretazioni potrebbero incontrare numerose resistenze o irritare qualcuno, essere viste come offensive, vissute come debolezze, percepite come una sensazione di impotenza diffusa, colpevolizzanti perché fanno pensare di essere in balia di altri, non in grado di gestire la propria vita, NON è così, corpo e mente non sono nemici, non esprimono giudizi di valore e, soprattutto, non mentono mai, segnalano NON dei difetti ma solo le cose che non vanno per il verso giusto (reazioni biologiche, chimiche, elettriche): rapporti difficili, affetti distorti, stile di vita inadeguato, schemi mentali obsoleti, un modo inidoneo nell'affrontare i problemi. Non aver paura di una momentanea 'sconfitta', di rovesciare certi schemi e ristabilire la tua vera scala dei valori, tutto ciò con un certo 'impegno' (non forza di volontà) è possibile: con le mosse giuste darai scacco matto all'insonnia; corpo e mente propongono, attraverso 'semplici' segnali, un'attenta analisi dei problemi fisici e mentali: bisogna avere il “coraggio” di ascoltare senza sentirsi per forza fuori luogo, sbagliati, difettosi o incompleti. 
Parafrasando Gianni Morandi ... dai, che ce la fai.


ICORDA, sono i problemi irrisolti quotidiani a non farti chiudere occhio: rimuginare non serve a nulla, non aiuta pensare e ripensare, il passato è già passato, non lo puoi modificare ma solo cronicizzare; ritagliare una piccola sequenza di un evento passato e portarlo nel tempo presente non lo puoi modificare: crea solo un senso di impotenza e un profondo senso di colpa. Se ti senti soddisfatto e non ti tormenti con un inutile e continuo bilancio degli eventi del giorno appena trascorso, ti addormenterai sereno, il tuo letto non ti terrà sulle “spine” e non ti farà passare le notti in bianco, con gli occhi inchiodati alle travi, ma ti rigenererà, vivrai tutte le tue emozioni, ritroverai il tuo giusto ritmo e, soprattutto, te stesso, così tutte le tue energie si metteranno in moto; un luogo senza torture in cui finalmente sarai davvero libero di lasciarti andare, senza pensieri e senza sensi di colpa. Tra le lenzuola creati il tuo vero NIDO, la tua grande TANA naturale, il tuo perfetto RIFUGIO … concentrati sui profumi, lasciati avvolgere e coinvolgere dal silenzio, dal tepore della notte, abbandonati alle forze notturne (tempo presente), così potrai incontrare veramente Morfeo. 


’insonnia, se non ci sono problemi organici gravi (da verificare sempre, mai esitare!), arriva perché vuole farti aprire gli occhi sulla tua esistenza, si presenta per insegnarti che devi imparare a goderti la vita e a vivere tutte le emozioni possibili (senza ovviamente essere lesivi verso gli altri); non bloccare nulla, lasciala esprimere, perché è un disagio che parla di te e, quindi, se vuoi e sei veramente interessato, scopri quello che ha da dirti. RICORDA, quando si è isolati e confusi si entra in uno stato di accettazione del disagio in cui pare che non ci sia più nulla da fare, un cambiamento di prospettiva può dimostrare che non è così: ci si allontana da ciò che spaventa; si abbandonano i soliti punti di riferimenti, si lascia spazio alle immagini, ma soprattutto  che sia il desiderio a guidarci.



TTENZIONE, un riposo notturno non rigenerante, fragile e insufficiente smantella lucidità, fa piazza pulita della concentrazione, alza l’ago della bilancia (l'adipe diventa un salvagente) e predispone a patologie cardiovascolari; l’insonne, in generale, privo di fantasia, non abbassa la guardia neanche tra le lenzuola, si “alimenta” di indecisioni, di dubbi e di paure, evita emozioni forti, teme di perdere il controllo, di lasciarsi andare, non riesce a scaricare completamente la testa. Dominato da questo insorgere di pensieri sgraditi, considerazioni deludenti, aspettative frustranti, desideri inappagati e inconfessabili, che vorrebbe eludere mediante un rapido addormentamento, entra in lotta, si impedisce il raggiungimento dello stato di quiete interiore necessario a far pace con la notte; controllato dai suoi stessi pensieri molesti che non riesce in nessun modo a zittire, non ha scampo: la notte in bianco è assicurata.


APEVATE che la vitamina B3, il Magnesio e il Rame sono utili contro l'insonnia?
Crataegus oxyacantha (MG): ottimo sedativo nei casi in cui l'ansia si manifesta a livello somatico (aritmie, palpitazioni, tachicardia, ipertensione);
Ficus carica (MG): la sua azione è utile in tutte le manifestazioni in cui è importante la componente ritmica; nella regolazione del rapporto sonno-veglia, crampi muscolari ripetuti, tachicardia, dispnea; ottimo rimedio per ogni tipo di somatizzazione;
Tilia tomentosa (MG): regola i rapporti tra sentimenti e emozioni, riducendo i conflitti che sono spesso fonte di ansia e stress; ottimo ansiolitico, induttore del sonno (assieme a Ficus C. potenzia i suoi effetti, soprattutto per tutte le forme psicosomatiche).
Ignazia (5 CH): preoccupazione, paura, delusione amorosa, depressione, dispnea sospirosa, umore mutevole, iperestesia, crisi d'ansia.
Coffea (5 CH): continuo lavorio mentale.
Argentum nitricum (5 CH): diminuzione delle capacità intellettive, soprattutto della memoria, forte ansia di anticipazione, surmenage intellettivo.
Gelsemium (5 CH): emozioni deprimenti, obnubilato, poca memoria, affaticamento muscolare, paura che blocca.

NON utilizzate queste sostanze senza una diagnosi precisa
o il parere di un professionista qualificato.

L'elenco è solo informativo e descrittivo, non prescrittivo!



’insonnia si combatte anche con i piedi sotto il tavolo (sostanze ricche di magnesio e triptofano ti riportano felicemente tra le braccia di Morfeo): riso, pasta (integrale), pere, banane, mandorle, mele, basilico, insalata, origano … niente dolciumi! Eliminare il caffè dopo il tramonto (la caffeina rimane nel circolo per 14 ore ca) e l'alcol il più possibile (all'inizio agisce come sedativo poi ti fa lottare con il cuscino tutta la notte).


inalmente è arrivata l'alba, questa volta però ho proprio deciso, al 7 mi alzo veramente: 1 ... 2 … 21/2 ... 3 … 31/4 … 32/4 33/4 ... 34/4 … 4 … 41/4 … 4 e qualcosa …. accidenti, anche questa mattina, come ieri, è un dramma, non ce la faccio ad alzarmi, non c'è nulla da fare, niente mi schioda dal letto.

Dormiamoci sopra ... a tutti sogni d'oro!!!


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NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo pertanto ha un valore informativo ed educativo, non prescrittivo.

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Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 
 E mail: bonipozzi@libero.it




mercoledì 24 gennaio 2018

DORMIRE bene, tra le braccia di Morfeo … si può



DORMIRE bene, tra le braccia di Morfeo … si può

adere tra le braccia di Morfeo: quando vinti dalla stanchezza ci addormentiamo profondamente, in quel preciso momento veniamo rapiti dalle sue calde braccia e, soprattutto, dai suoi sogni. Di notte, infatti, sconfiniamo nei suoi territori oscuri, nel suo mondo onirico, enigmatico e misterioso (non è il dio del sonno come molti credono, ma quello dei sogni sereni e tranquilli … suo padre, Ipno, era il dio del sonno). Il sonno non solo è il più prezioso piacere naturale che la vita possa offrire, ma è anche una “pausa” che ci rende forti, resistenti, calmi e sereni, fa vivere bene con una certa “leggerezza”: ci ridà energia, lucidità e vitalità … si ricaricano le batterie per l'indomani. Chi dorme bene, rinforzando le difese immunitarie, si mantiene in “salute”, “coccola” e “pulisce” il cervello in profondità; salva la memoria, sistema in comodi “faldoni” (neuroni) i ricordi e gli stimoli quotidiani accumulati. 
i rigenerano le cellule muscolari e si eliminano le tossine, non solo quelle fisiche, ma anche quelle emotive. I ritmi e la vita frenetica, indubbiamente, ne fanno uno dei malesseri più insidiosi e fastidiosi della nostra epoca. Oltre ad occupare, come si dice comunemente, circa un terzo della nostra vita, il dormire è un bisogno universale ed appartiene all’intero regno animale. Il sonno, pur essendo un benefico ristoratore delle nostre giornate, è ancora oggi poco conosciuto e, soprattutto, viene prestata poca attenzione ai suoi meccanismi neurofisiologici, alle problematiche legate a questo fenomeno, complesso, enigmatico e ancora oscuro; particolarmente fastidioso se non, il più delle volte, invalidante e pericoloso.

'insonnia non deve mai essere minimizzata o sottovalutata; non è un disturbo passeggero, ma un vero e proprio nemico del benessere psicosomatico. Il dormire non è una perdita di tempo come sostiene il proverbiale detto “Chi dorme non piglia pesci”, ma consente, invece, di recuperare, riequilibrare e rigenerare l’intera struttura corpo – mente. Diventa indispensabile, quindi, comprendere non solo tutti i meccanismi fisiologici implicati nel sonno, ma anche l’influsso che esso esercita sul resto delle attività quotidiane e sulla salute in generale. Quando si dorme poco, non solo il cuore si 'stanca', ma si raddoppia il rischio di problemi cardiovascolari (dati OMS)

ono infatti notevoli e particolarmente significativi gli studi sui rischi legati alla mancanza di sonno, a quelle tediose, interminabili ore di veglia fragili e solitarie: incidenti, insuccessi scolastici e professionali, sbalzi di umore, tensione, abbassamento in maniera significativa delle difese immunitarie. Un sonno ristoratore, quindi, è indispensabile per il normale funzionamento fisiologico e mentale: accompagna in fondo alla giornata con sicurezza, grinta e la giusta serenità; chi non dorme in maniera sufficiente ed in modo soddisfacente, manifesta irritabilità, difficoltà di concentrazione e di coordinazione; la vista si appanna, la memoria diventa ballerina, scarsi sono i risultati a livello cognitivo e, non meno importante, crea un tormento, una sofferenza e una agitazione diffusa che può mettere in serio pericolo il rapporto con il partner. 

n casi estremi di deprivazione di sonno prolungato, si possono manifestare fenomeni psicotici più o meno gravi (allucinazioni, deliri). I disturbi del sonno notturno sono generalmente di quattro tipi: dormire troppo poco (insonnia), dormire troppo (ipersonnia), dormire nei momenti sbagliati, fuori tempo, o manifestare comportamenti strani durante il sonno (sonnambulismo). L’insonnia, inoltre, è presente nella maggior parte dei disturbi mentali; stati ansiosi, depressivi e alcuni quadri psicotici, infatti, se non trattati correttamente, la fanno da padroni, non solo rendono il letto pieno di spine, ma rendono sospettosi, diffidenti e ipocondriaci; fanno trascorrere la notte con gli occhi sbarrati, inchiodati al soffitto, alle travi si diceva un tempo. 

er esempio, tutti coloro che manifestano tratti depressivi hanno difficoltà ad addormentarsi, si svegliano durante la notte o molto presto al mattino (a volte invece, nei casi più gravi, non si alzerebbero mai, proprio perché conducono una vita poco “interessante” o per nulla stimolante); chi invece ha un disturbo di ansia generalizzato ha notevole difficoltà ad addormentarsi e può svegliarsi nel cuore della notte preoccupato per il domani; nei disturbi schizofrenici viene scambiata la notte con il giorno … un'ombra silenziosa, scura e minacciosa gira furtiva, tra sbadigli e segreti, nel cuore della notte. Quando è presente un malessere emotivo si deve tenere sempre sotto il massimo controllo il sonno: può diventare, per gli addetti ai lavori, un prezioso e valido indicatore dell’andamento della terapia. 

n sonno interrotto e non continuativo non indica solamente una ricaduta, ma può segnalare che si ha ancora bisogno di aiuto, di supporto medico o psicologico. E’ sempre importante, inoltre, verificare che tale fenomeno non sia causato da malattie organiche, come ad esempio problemi alla tiroide, alle ghiandole surrenali, scompenso metabolico o cardiaco, oppure semplici disturbi digestivi. Questo tormento senza fine è sempre un segnale da non sottovalutare, in quanto potrebbe rivelarsi un prezioso strumento diagnostico - terapeutico attraverso il quale è possibile conoscersi meglio e, magari, comprendere che stiamo conducendo una vita stressata, in solitudine, monotona, ripetitiva, senza senso, piena di disagi … in pratica che non si è completamente soddisfatti e felici. Il sonno non ristoratore spesso - se non confuso con tratti depressivi - non viene classificato né come disturbo da eccessiva sonnolenza diurna né come parasonnia. Le persone che non hanno un sonno ristoratore si svegliano la mattina e apparentemente hanno dormito bene, ma sono ancora confuse, stanche e non riescono a recuperare l'energia.

pesso sentono la muscolatura rigida, come i pazienti che soffrono di artrite reumatoide; quando il sonno e il dolore si aggravano a vicenda, un consiglio: esercizio fisico, ovviamente non faticoso, una bella passeggiata nel parco (chi è di Ferrara può intrattenersi e godersi il bellissimo parco Massari con alberi incantevoli e secolari o sulle mura, lontano dal traffico). L’insonnia, pertanto, in assenza di evidenti disturbi organici, esprime sempre disagi e contenuti, a volte in maniera inconsapevole, diversi a seconda di come si manifesta. Le difficoltà di addormentamento indica che la persona non vuole “abbandonare” gli eventi della giornata appena trascorsa (l’attività mentale è caratterizzata da un continuo ed instancabile rimuginare). Il questo modo il pericolo maggiore è fare del letto un terribile e spaventoso pensatoio; rimanere a letto rimuginando sulla giornata appena trascorsa non solo si diventa irrequieti, ma si ostacola il sonno benefico e ristoratore indispensabile per il giorno successivo. I risvegli notturni invece ci segnalano aspetti problematici che emergono violentemente alla coscienza (si cerca di evitare alcuni contenuti soffocandoli o reprimendoli): i contenuti cui l’insonne vuole evitare - non entrare in contatto - sono costituiti principalmente da decisioni da prendere, conflitti da risolvere, rifiuto del cambiamento, sentimenti di vendetta o di rabbia. Non dobbiamo mai dimenticare che tutte le preoccupazioni della giornata, dopo un buon riposo, saranno affrontate adeguatamente ed in maniera più efficiente, lucida e serena: la fatica sfuma e torna la pace. Mentre il risveglio precoce mattutino segnala una profonda apprensione ad affrontare una nuova giornata. 
insonne pertanto si ritrova improvvisamente sveglio, con la mente su di giri, più che mai attiva, concentrata soprattutto sugli impegni della giornata che ha davanti (una mente concentrata sul futuro genera ansia, mentre quella rivolta al passato produce depressione). Viene ipotizzata una vita quotidiana particolarmente stressante - oppure noiosa ed insignificante - e carica di impegni eccessivi o sgradevoli. Ma cosa succede a livello fisiologico? Triptofano serotonina e melatonina sono i neurotrasmettitori indispensabili per il sonno; la melatonina, prodotta dall'epifisi (o ghiandola pineale) e sintetizzata quando c'è buio, è fondamentale per regolare il ciclo sonno - veglia: inibisce la noradrenalina inducendo il sonno. Proprio il tipo più diffuso dell'insonnia - quello legato allo stato emotivo e allo stress - sembra il più efficacemente curato con il triptofano. L'insonnia, comunque, è un disturbo che va combattuto sempre su più fronti.

osa fare.  Come liberare le energie che non 'dormono' mai. La difficoltà maggiore nel trattamento dell’insonnia è che molto spesso ci sono troppe opzioni terapeutiche quanti sono i disturbi del sonno. I motivi come abbiamo visto sono davvero tanti e spesso la cura è, paradossalmente, peggiore della malattia (separazioni, situazione di stress, età, profonda preoccupazione, climaterio, attività sessuale inappagante, malattie fisiche o psichiche; l'insonnia può essere occasionale, abituale, senile tipica dell’anziano; un sonno non sempre completamente riposante, con risvegli frequenti e brevi, uno più risvegli prolungati). Quando i disturbi del sonno sono di ordine emotivo (stress, depressione, ansia) o dovuti a una grande fatica, spesso la soluzione va ricercata semplicemente nella rieducazione del corpo; spesso l'insonnia risponde meglio a semplici aggiustamenti dello stile di vita: semplicemente abbandonando certe abitudini alimentari o comportamentali. 

er i più sensibili, inoltre, in certi momenti della giornata, fare “digiuno di notizie” può essere più vantaggioso che ascoltare le breaking news. Qualunque sia la tipologia dell'insonnia è molto utile imparare ad abbandonare le preoccupazioni della giornata appena trascorsa quando si va a dormire. Esistono comunque regole semplici - per alcuni apparentemente banali ma di grande ed indubbia rigorosità scientifica - che possono favorire una buona igiene del riposo notturno: prendere l’abitudine di lasciarsi andare, senza credere di essere continuamente in battaglia con il mondo intero (la lotta si vince sotterrando rancori o vendette), adottare orari regolari (l’insonnia si sconfigge con la costanza, la regolarità ed il rispetto dei ritmi sonno - veglia), dedicarsi prima di coricarsi ad attività particolarmente rilassanti, evitare attività ginniche poco rilassanti (si mette in circolo troppa adrenalina) e le abbuffate nelle ore serali (soprattutto carboidrati se non sono integrali, alzano glicemia e colesterolo), evitare i litigi, non lavorare in camera da letto, se non si riesce a dormire non ostinarsi a stare a letto (bere un tisana calda, dilatando l'apparato digerente, rilassa). 

hi dorme poco ha la tendenza a rimanere a lungo a letto con la speranza di addormentarsi, ma ottiene purtroppo l’effetto contrario (l'agitazione produce adrenalina): il risultato è quello di ottenere un aumento dell’inquietudine, aggravando la situazione; le notti diventano orge di pensieri negativi, ricorrenti, ossessivi ed automatici. Chi teme una disgrazia, chi vive nello spavento e aspetta una sventura da un momento all'altro, costruisce un quadro di pensieri allarmanti, una tacita forza che per la legge dell’attrazione, raduna attorno a sé elementi nocivi e distruttori. Successo ed insuccesso derivano da una medesima legge. E come diceva quel poeta: “L’aspettar d’un male è peggiore del mal presente”. A parte l'espressione poetica, non c'è di peggio del timore di non riuscire a chiudere occhio. Anche una corretta respirazione si è dimostrata utile per “addormentare” l’insonnia (aria pura: i polmoni hanno un insaziabile bisogno di ossigeno; si ricorda che il corpo funziona meglio con un pH del sangue leggermente alcalino: 7,4 ca).


REDIMI, se impari a respirare nel modo giusto, con un buon volume polmonare, non solo ritrovi la tranquillità, ma dormirai con naturalezza e senza più tormenti notturni. Un buon massaggio psicosomatico (magari coinvolgendo i Chakra), a condizione beninteso di saperlo praticare, può avere un effetto rilassante, calmante, indispensabile per eliminare tutte le tensioni della giornata (rigidità fisiche e mentali, profonde contrazioni)

on esiste un massaggio psicosomatico universale per un problema di questo tipo, per questo peculiare “tormento” e singolare “sofferenza”: di volta in volta dobbiamo individuare quali sono le zone interessate e adattare il massaggio alla specifica esigenza (alcune parti del corpo, sapientemente massaggiate, stimolano il cervello ad immettere nel circolo sanguigno le famose endorfine: “sostanze della tranquillità” e del buonumore). Tutte le metodiche terapeutiche, inoltre, rivolte al rilassamento sono parte integrante della ricerca di una condizione, di una forma di benessere di grande serenità. L’ipnosi è stata spesso considerata, anche dal mondo professionale, un oggetto misterioso e magico, comunque da sfuggire. La situazione ipnotica, al contrario, rappresenta il risultato di un apprendimento per evidenziare, rafforzare e utilizzare, potenzialità personali che aiutano a vivere meglio. Le immagini sono un linguaggio profondo della psiche che non solo facilitano la ricezione e la lucidità del cervello, ma aiutano a staccare anche da tutti quei “fossili” inutili della mente, da quella continua e inconcludente tensione progettuale notturna.

ICORDA, l'insonnia esprime la difficoltà di incontrare le “energie della notte” (timore di abbandonarsi, cedere, perdere il controllo su ipotetiche forze misteriose) oppure ad usarle durante la giornata (paura di entrare in contatto con cose che non si vogliono vedere durante il giorno: affetti, lavoro, salute). Emozioni a cui si rinuncia e i problemi irrisolti del giorno si “risvegliano” nel pieno della notte interrompendo un sonno profondo e continuo … brutte storie che tengono svegli! Se si pensa che lo stress, l'ansia o un recente shock emotivo sono alla base della propria insonnia, da tempo non si tira fuori un ragno dal buco, ovvero non si è in grado di risolvere il problema da soli, forse è meglio non indugiare, ma rivolgersi a specialisti della mente per la gestione dello stress.
SEGNALA, una vita fatta di doveri e preoccupazioni; solo se durante il giorno troviamo i nostri spazi si sbloccheranno i circuiti mentali ossessivi notturni che altro non fanno che imprigionare, “imbrigliare” la creatività: chiudere le porte a Morfeo… bisogna trovare spazi rigeneranti capaci di risvegliare passione ed entusiasmo

olo il cervello notturno, liberato dai pesi inutili, con i sogni, immagini, intuizioni e emozioni può guidare e rigenerarsi; si ha a che fare con un eccesso di auto - controllo e incapacità di lasciarsi andare: sono alcuni tratti della personalità di chi soffre d’insonnia. Una mente invasa da dubbi e preoccupazioni che non aiuta per niente a prendere sonno; rimuginare, sentimento di vendetta, rabbia, dolore e stizza: interrompono il sonno nel pieno della notte. La mente concentrata sui problemi da affrontare il giorno successivo risveglia in anticipo. Il fatto di non riuscire a sparire per un po’ nel sonno può raccontare tante storie. 

a principale è che durante le ore diurne non si è vissuto pienamente la giornata: poco piacere ma tanto dovere (nessuna impronta entusiasmante è stata lasciata nella mente, una giornata, opaca, spenta, con poche luci) una giornata caratterizzata da ritmi forzati, senza gioia, soddisfazione e divertimento … uno stile di vita che ostacola l’espressione del proprio talento, della propria creatività; può essere anche un eccesso di controllo, difficoltà a lasciarsi andare, una vita sessuale mal vissuta (non riuscire ad addormentarsi); preoccupazioni, ansia, poca attenzione ai propri bisogni, stress (risvegli notturni); timore per la giornata che arriva, paura di non riuscire a gestire e controllare le situazioni quotidiane (risveglio precoce, anticipato; fenomeno spesso frequente nelle condizioni depressive).

ICORDIAMOLO, solo quando si è soddisfatti della propria vita è possibile tirare le somme, chiudere la giornata, portare equilibrio a tutti quei meccanismi neurochimici del sonno felice; i disturbi del sonno parlano, in realtà, della vita diurna; una “buona” sessualità - diminuendo il livello d’ansia - migliora l’umore e combatte l’insonnia: un soddisfacente rapporto erotico sostituisce alla grande il sonnifero serale (se non è presente ovviamente un quadro clinico depressivo … chi è in questo stato non ha quasi mai la forza, le energie sufficienti per questo speciale ed eccitante tipo di “comunicazione”: blocca testosterone e estrogeni); 

i porta con sé, nella notte, tutto ciò che appartiene all’esistenza diurna (impegni, incapacità di staccarsi dai pensieri e di delegare): insoddisfazioni e attese. L'insonnia parla, il più delle volte, di sentimenti e contraddizioni che si agitano all’interno: per dormire bisogna spazzar via pensieri e rimuginazioni … il corpo si addormenta solo se la mente si abbandona, si allontana da troppe costrizioni e dagli obblighi da rispettare: dormire per forza; se ritrovi te stesso il sonno ti fa l'occhiolino.
Dai, lasciati andare, slegati dal quotidiano, la notte non solo aggiusta le cose, ma porta consiglio, ovvero aiuta a prendere la decisione più vantaggiosa e saggia per l'indomani; è facile realizzare una notte perfetta, creare una notte da favola, rendere la testa più leggera e il cuore più calmo: se cambi vita, sei soddisfatto, butti via i tuoi problemi e i tuoi pensieri spazzatura … solo così il sonno, in punta di piedi, arriva, ti avvolge con le sue grandi ali calde, protettive e delicate.

SAPEVATE che Avena sativa (TM) facilita il sonno e può essere d’aiuto nei tratti depressivi e stati d’ansia connessi allo stress?


lcuni alimenti possono dare una mano, aiutare a preparare psiche e corpo per la notte, fanno addormentare; i veri sogni d'oro iniziano a tavola, eccoli: riso integrale e carni bianche (contengono il triptofano: precursore della serotonina), soia (triptofano), insalata, spinaci (magnesio, antiossidanti, B6, Acido folico), semi di zucca e di melone (regolano l’attività del testosterone), frutta secca


nche la ciliegia, per il suo prezioso contenuto di melatonina, può aiutare il processo di regolazione sonno - veglia. Pure il peperoncino, se assunto in dosi adeguate, pare abbia un buon effetto ipnotico e, soprattutto, con la sua capsaicina, faccia risparmiare, sonniferi (ATTENZIONE, può interagire con gli antidepressivi). RICORDA, si può ridurre il rischio di insonnia evitando nella tarda serata di affrontare lavoro, sport, studio, televisione, discussioni accalorate. Una musica con le note giuste, rilassante, con effetto ipnoinduttore, come ad esempio “Music of Zen Meditation”, distrae e rende la testa più leggera sul cuscino. Sogni d'oro con le mosse giuste!!!


 ora, un po' di mitologia: Morfeo dio dei sogni. Stando ad Esiodo, i sogni erano i figli della notte. L'idea di una divinità dei sogni è di epoca più tarda e generalmente viene attribuita al poeta Ovidio, che diede un nome ai tre figli di Ipno (dio del sonno): Morfeo, Phobetor - Fobetore (significa spaventoso … popolava i sogni con figure di animali terribili) e Phantasos - Fantaso (apparizione … fa sognare paesaggi e oggetti inanimati), che mandavano rispettivamente i sogni di forme umane, di animali e di oggetti inanimati. Morfeo, il “modellatore”, si occupa solo dei sogni belli, mentre gli incubi se li prende il fratello dispettoso (Phobetor); Morfeo viene raffigurato nudo con enormi ali che battono silenziose. Se vuoi che Phobetor rimanga fuori dalla tua stanza, non venga a visitarti di notte, assicurati che il giaciglio sia adatto a te e, soprattutto, metabolizza le zavorrediurne, così il tuo corpo e la tua mente potranno riposare tranquilli e sereni.
Morfeo, invece, nelle sue apparizioni notturne, prendeva le forme delle persone o delle cose sognate; si avvicinava pian piano al dormiente grazie alle sue ali, che gli consentivano di muoversi in modo silenzioso e rapidissimo, ed entrava quindi nella sua mente assumendo la forma delle persone sognate. Egli quando inviava sogni popolati da folletti e persone, portava sempre con sé un mazzo di papaveri con cui, sfiorando le palpebre dei dormienti, rasserenava e donava loro realistiche illusioni. 

n molte circostanze assumeva forma umana e si avvicinava alla persona addormentata in punta di piedi; la parola “morfina” deriva dal suo nome. Dormire tra le bracia di Morfeo significa augurare a qualcuno di non fare incubi e di sognare cose belle; un dio che ha, quindi, grande potere su tutto e su tutti: «uomini e dei piegano il loro capo ai sogni mandati da lui». Quando Morfeo fallisce nel suo intento è perché il suo spazio notturno è stato invaso dal fratello dispettoso e birbaccione: Phobetor – Fobetore. Quest'ultimo facendo leva sulle 'cianfrusaglie emotive quotidiane in sospeso, non metabolizzate, che spesso ciascuno di noi si porta a letto, ne approfitta: tormenta, tortura, tiene sulle spine, si prende gioco dell'insonne, delle sue paure dei suoi problemi irrisolti. Con Morfeo, grande protettore, si impara a dialogare in solitudine, a parlare con il buio ed ascoltare i consigli giusti, mentre con il perfido Phobetor – Fobetore dominante, il letto diventa un sudario, si entra in conflitto con il regno delle tenebre, si prende a pugni il cuscino, si rimane con gli occhi sbarrati tutta la notte.

NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo pertanto ha un valore educativo, non prescrittivo.


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