Esaurimento …
la stanchezza di vivere
ul lavoro, poi, si rifugge qualsiasi fatica e responsabilità, si è terribilmente tormentati da difficoltà di concentrazione e da scarsa autostima. Questo continuo tiro alla fune interno (vogliamo una cosa ma ne facciamo un’altra), fa consumare inutilmente energia, inquina i rapporti e non porta da nessuna parte. La notte sembra una inquietante bolgia dantesca, oltre a non permettere di recuperare l’energia attraverso un buon sonno ristoratore prepara, ironia della sorte, un risveglio tormentato, monotono, sempre uguale ed invalidante, caratterizzato da debolezza, scoraggiamento e apatia (il primo pensiero è di tornare a letto). Il meritato riposo diventa un incubo, non si riesce in alcun modo di portare freschezza all’unità psicosomatica, di rinnovare le energie consumate in maniera esagerata nelle ore di veglia. Questo malanno - risucchiando lentamente - non compare mai a viso scoperto, arriva di soppiatto, in maniera infida, dopo che ci ha accompagnato silenziosamente per mesi e mesi senza evidenti fenomeni psicosomatici. Una vita schiacciata, in balia dei diversi eventi quotidiani, sviata da orpelli ingannevoli e superflui, che procede a velocità ridotta, piena di stenti e di fatica. Anche se ognuno di noi, senza dubbio, ha il suo “ buon” esaurimento, sono infiniti gli atteggiamenti sbagliati che sprecano le forze in cose inutili, che lentamente e inesorabilmente intasano, logorano, salassano, prosciugano, soffocano la vera vitalità, disperdono l’energia sino all’inverosimile (fattori scatenanti): stili di vita inappropriati, schemi mentali inconciliabili con la nostra creatività, coinvolgimenti emotivi senza un giusto ritorno, condizionamenti che ingabbiano, inseguire sogni impossibili, rapporti di coppia logoranti, vivere una vita sempre uguale a se stessa, ideali irraggiungibili, recitare personaggi sempre uguali, fornire immagini e ruoli diversi dalla propria natura, lavoro che non piace e tiene in ansia, mantenere amicizie in maniera forzata, obblighi e doveri sempre più pressanti che, nell’immediato, non è possibile derogare. Sono i pensieri contorti, i disegni esistenziali assurdi, le abitudini stantie che continuiamo ad “indossare” - anche se non ci rappresentano più perché estranei alla nostra vera natura - i veri responsabili di questo malessere. Tutta questa zavorra, oltre ad allontanarci dalla consapevolezza delle cose che veramente contano, trasforma e prosciuga l’energia disponibile. Si scivola lentamente dentro una situazione sgradevole, tutto si tinge di grigio e la stanchezza cronica domina completamente la quotidianità.
e l’energia vitale scarseggia anche il potere decisionale diserta: la voglia di fare diminuisce, la fragilità emotiva aumenta, toglie completamente l’entusiasmo, cala in maniera vertiginosa l’attività sessuale e le paure immotivate prendono il sopravvento (ipocondria). Quando l’energia viene a mancare, gettata al vento, si modificano improvvisamente i vari meccanismi biologici e si altera completamente la produzione ormonale: un segnale inequivocabile di forte rottura psicosomatica. Ed è proprio in questo frangente che si rischia parecchio sia a livello psichico sia a livello fisico. Le patologie più frequenti sono: allergie, insonnia, problemi sessuali, ipocondria, gastrite, depressione. Cosa fare. Gli atteggiamenti mentali, come sopra evidenziato, hanno un ruolo fondamentale tanto nel disperdere energia, quanto nel bloccarne l’acquisizione. Gli individui sempre preoccupati, isolati, nervosi, spaventati, pieni di risentimento, attivano dei sintomi dovuti allo sperpero di energia vitale: torpore, stanchezza, mancanza di interesse, difficoltà a concentrarsi, cattiva memoria, incapacità di prendere vere decisioni.
oco si parla dell’interiorità, delle risorse interiori, di quanto può influire uno stile di vita,
certi atteggiamenti mentali e alcuni modi di vedere il mondo sulle somatizzazioni … delle potenti difese
che il cervello possiede se non è schiacciato da regole rigide e controlli
eccessivi, soffocato dalle cianfrusaglie, da un senso di impotenza diffuso, da
una condizione esistenziale insoddisfacente e dagli stati d’animo protratti nel
tempo ... RICORDA, un atteggiamento
mentale distaccato e libero da ritmi frenetici risveglia le proprie risorse, fa
davvero rinascere. Ogni stato d’animo,
infatti, fin dalla tenere età, influenza in modo più o meno significativo e
profondo le aree del cervello che agiscono direttamente sugli ormoni e sul
sistema immunitario … TIENI sempre presente, che una vita piena di disagi,
di delusioni, di insoddisfazioni e di frustrazioni sono tutte condizioni
esistenziali che non solo minacciano in profondità la propria identità più
autentica ma oscurano completamente il senso profondo della vita ... fanno
ammalare. Ogni cambiamento ringiovanisce, una nuova vita basata sulla passione
e la creatività, attivando le aree cerebrali specifiche non solo ci allontana dallo
stress ma “spinge” anche a soffermarsi su se stessi, insegna ad avere più cura
per la propria persona e aiuta ad esprimere tutte le emozioni represse …
esprimere se stessi, la propria unicità. Esaminare attentamente il rapporto tra
“malattia” e psiche permette di scoprire tutti quei veleni, apparentemente non
visibili, ma che possono intossicare o soffocare completamente l’organismo.
n qualsiasi trattamento, inoltre, l’unico elemento sconosciuto è il tempo. Nessuno è in grado di prevedere con precisione matematica quando un disagio cronico sarà risolto. La natura quindi dei problemi cronici rende indispensabile astenersi da qualsiasi aspettativa irrealistica che potrebbe determinare un’ennesima delusione, rendendo la terapia ancora più difficoltosa e conflittuale (ogni soluzione dipende sempre dall’attenzione e dal modo in cui “sentiamo” le cose). Non esistono soluzioni miracolose, facili e rapide, ogni terapia è unica come lo sono le impronte digitali. E’ bene ricordare che tanto la causa che la soluzione di ogni problema sono dentro di noi, del tutto alla nostra portata e sta solo a noi decidere se attivare o meno tale intervento … il ricostituente migliore, senza dubbio, siamo sempre noi!
ttribuire un’eziologia
psicosomatica alle malattie incontra, spesso, nel pensiero comune, molte
resistenze e parecchia irritazione: difficile accettare che siamo sempre noi a
generare il ‘male’. Alcuni giustamente diranno, ma tutte quelle cose che
respiriamo e ingeriamo non contano proprio nulla? Certamente. Non va comunque
dimenticato che sono proprio i disagi prolungati nel tempo che compromettono il
funzionamento del sistema immunitario e, quindi, con difese ‘basse’ anche le
cose più banali risultano difficili da 'neutralizzare'.
L'autore non si assume alcuna responsabilità circa il materiale qui riportato o per la conseguenza del suo utilizzo. Per qualsiasi disagio si invita vivamente il lettore a rivolgersi a professionisti qualificati e accreditati in questo settore.
NB. Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico
di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi
disagio o terapia specifica. Questo articolo pertanto ha un valore
educativo, non prescrittivo.
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 – 0532.476055
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