domenica 24 agosto 2025

 


Il “nemico” che oscura la mente

iente è più angosciante e familiare dell'inquietudine quotidiana interiore; quella strana sensazione apprensiva soggettiva di natura psicofisica - piuttosto diffusa - chiamata ansia!!! Una presenza fastidiosa costante che, spesso, senza una ragione apparente, ci guida tenendoci strettamente per mano generando uno stato di turbamento profondo, pensieri persistenti, dubbio comune e preoccupazione eccessiva per eventi futuri “del tutto” inesistenti; una risposta di insicurezza forte ed improvvisa, accompagnata da confusione mentale, episodi di intensa paura e terrore; ci si ritrova a convivere con sensazioni psicosensoriali caratterizzate da un senso di vuoto profondo e distaccati dal proprio ambiente quotidiano come se fosse irreale … un correlato psichico che fa vivere in un mondo onirico, piuttosto fantasioso, vivido e fastidioso; il corpo, invece, risponde con disturbi improvvisi, intensi ed incontrollabili: gastrointestinali, nausea, pallore, palpitazioni, vertigini, sensazione di svenimento, brividi, formicolio, vampate di calore, apnea, tensione muscolare ... un complesso di sintomi che altera alcune funzioni cognitive, crea profondo distacco relazionale ed isolamento. A volte si fa notare in modo maldestro e travolgente, altre volte invece si fa sentire attraverso un presentimento vago, incerto, poco chiaro e per nulla definito: arriva in maniera del tutto inaspettata, intermittente e silenziosa. Quando si presenta in forma cronica, significa che siamo continuamente in balia di pensieri contorti, immagini ed impulsi intrusivi indesiderati: costringe a rimanere sotto il controllo di un'apprensione persistente, costante ed immotivata. Un fenomeno che può influire negativamente non solo sulla gestualità, progetti importanti e scelte decisive per la vita quotidiana, ma anche influenzare salute, allontanare da ogni tipo di appagamento, gratificazione, contentezza e felicità: travolge e disattiva ogni cosa che incontra … anche quelle buone che portano gioia!!! 



pegne senza alcun freno e pudore passioni, soddisfazioni e tutte quelle esperienze che ci rendono originali, unici e speciali; in breve, si è alle prese con un continuo tormento ed irrequietezza che noi stessi generiamo attraverso una percezione distorta: non si riesce più a godere delle cose semplici e belle della vita; un dibattito continuo ed incessante con se stessi, tra andare o restare, ciò che si può fare o ciò che si può tenere in sospeso … mollare ad altri … lasciarsi alle spalle ogni cosa “superflua” senza rimuginio, rimpianto ed esitazione; uno stato mentale e fisico che non solo porta ad una percezione alterata della realtà, ma spegne anche l'animo più vivace e sensibile, fa sentire demoralizzati e privi di valore, crea tensione confusione, spossatezza ed astenia: lascia in eredità un forte senso di malessere diffuso e disagio generalizzato; paralizza il movimento, annulla schemi di pensiero, progetti specifici ed obiettivi importanti; “limita” i rapporti interpersonali, produce errori cognitivi e manda in confusione l'intero stato cosciente; sopprime come di incanto la capacità di scegliere, decidere, sentire e pensare; in compenso, lascia spazio a cianfrusaglie mentali di poco conto, a pensieri spazzatura, inutili e superflui; il tutto viene condito, nel contempo, con sintomi fisici piuttosto allarmanti: respiro veloce e superficiale, dispnea, tachicardia, pelle fredda e sudaticcia e disturbi intestinali fastidiosi; un “repertorio” di sensazioni e comportamenti piuttosto comune, ma “tossico” ed invasivo che esprime uno stato d'animo alquanto doloroso e “bizzarro” attraverso il linguaggio somatico; trova la sua vera espressione emotiva nel corpo per mezzo di un'unica realtà indissolubile: un sofisticato lavoro in sinergia tra mente – corpo; due entità che interagiscono senza sosta e, soprattutto, comunicano tra loro in modo bidirezionale; i segnali sono netti e chiari: affaticamento, svogliatezza, batticuore, acufeni e dolori generalizzati; quando l'asticella è alta, sproporzionata ed eccessiva, rispetto alla causa concreta del fenomeno in questione, smantella completamente orientamento, tolleranza, pazienza, umorismo e senso di identità; in uno stato simile diventa difficile, per chiunque, percepire in modo chiaro e nitido le situazioni, esprimersi liberamente, essere sereni, ”navigare” in sicurezza, assaporare e mantenere alta l'autostima: “assorbire” e riconoscere anche le parti migliori dei vari interlocutori con cui si interagisce quotidianamente. 



volte inizia in modo graduale con un po’ di tensione, strano nervosismo, eccessiva preoccupazione per se stessi e gli altri, improvvisi ed ingiustificati pianti (tratti depressivi); il tutto segnala che non si è più padroni in casa propria: in balìa di fantasmi, controllati da forze estranee che sfuggono alla nostra volontà ... si è influenzati da un senso di impotenza e di agitazione diffusa, incapaci di controllare le reazioni e gestire la propria vita. La classificazione del malessere ansiogeno viene effettuata attraverso la natura dei sintomi e, soprattutto, la presenza o meno di una causa scatenante. Nella diagnosi risulta fondamentale distinguere l’attacco d’ansia improvviso e devastante (attacco di panico), dalla paura irrazionale scaturita da un oggetto specifico o da una precisa situazione (fobia), dallo stato d’ansia intenso, diffuso e continuativo (ansia generalizzata). Un segnale inequivocabile dell’ansia è il famoso “nodo alla gola”. Questo sintomo si manifesta attraverso la raccapricciante sensazione fisica di soffocamento: contrazione, secchezza e difficoltà a deglutire (disfagia). Il più delle volte non sono tanto gli eventi veri e propri che producono questo stato emotivo, ma il modo in cui sono percepiti!!! Molte cose di cui si è terrorizzati e preoccupati, infatti, non accadranno mai … un'attesa prolungata e snervante che blocca, causa incertezza e paralisi; capiteranno, invece, molte altre cose a cui non abbiamo neppure pensato … basta, quindi, fonte corrugata, viso ingrugnito, pianificare senza limiti, preoccuparsi costantemente della sicurezza, vivere in stato di allerta, in guardia dai pericoli di ogni tipo che non esistono!!! Una preoccupazione eccessiva destabilizza, ci rende insicuri, instabili e deboli: un fenomeno fastidioso che affonda le sue radici solo nell'incertezza e nel dubbio persistente. C’è sempre una stretta relazione tra stato d’animo, metabolismo e condizione fisiologica (patologie relative ai vari apparati: gastroenterico, respiratorio, cardiocircolatorio). I valori pressori, la funzione respiratoria, il battito cardiaco, la temperatura cutanea, la costipazione, il mal di schiena e l'epifora sono tutti fenomeni influenzati dallo stato mentale: dall'ansia continua, insistente, invadente ed incontrollabile. 


'ansia può avere, qualunque sia la sua origine, effetti negativi sulla chimica cerebrale, alterare il rilascio degli ormoni - neurotramettitori e causare danni ai vari “sistemi” interni del corpo (nervoso, circolatorio, digerente e respiratorio). Il cuore sembra sempre di corsa: batte in fretta e con forza maggiore, mentre i vasi sanguigni improvvisamente si contraggono; le ghiandole surrenali si attivano per stimolare la produzione di energia; il fegato non rimane in disparte, fa il suo lavoro alla perfezione: converte le proteine in zucchero. L'adrenalina (ormone che prepara l'organismo alla reazione di “attacco o fuga”), generata in eccesso dall'ansia, oltre il reale fabbisogni fisiologico, invade completamente l'organismo a scapito di endorfina, serotonina, ossitocina e dopamina (ormoni che contribuiscono al benessere e al senso di “felicità”). Ricorda, anche se la vita a volte può sembrare dura, difficile, complicata, dolorosa, imprevedibile, negativa, assurda, piena di sfide ed ostacoli non diventerà mai “tossica”, ma si farà sempre sentire, comunque, in ogni caso, con suggerimenti creativi ricchi e preziosi, contenuti educativi appaganti, saggi, positivi e fantastici; se ben accolta, ascoltata, considerata, apprezzata, vissuta con attenzione, in modo costruttivo ed originale, senza troppi condizionamenti di schemi mentali acquisiti dall'esterno per far contenti tutti, guiderà le nostre azioni, gesti e scelte in maniera istintiva e “geniale”, aiuterà a raggiungere obiettivi importanti e, soprattutto, traguardi originali e di valore: ogni esperienza diventerà uno spettacolo e, soprattutto, intensa, profonda, piena di buoni stimoli e sensazioni nel bene e nel male … sempre insegando cose importanti!!! Con questa breve esposizione personale, comunque, non si vuole riesumare certamente lo “stoicisco” ma, semplicemente, evidenziare che ogni vissuto è sempre un “incentivo” prezioso, utile per conoscere, scoprire con curiosità ed entusiasmo quel mondo interno ed esterno “magico”, incantevole e rassicurante chiamato “vita” … aiuta a fare il pieno di “successi”, creare immagini gratificanti ed appaganti che danno soddisfazioni e aiutano a vivere bene … se ben determinati, attenti e curiosi possiamo diventare campioni nel superare le avversità e nel gestire al meglio la nostra felicità ... contribuire a “costruire” chi siamo realmente … se ci va bene, unici, liberi, autonomi ed indipendenti!!!

sintomi fisici più evidenti e forti - quando il soggetto è preso da un attacco di panico prolungato - sono: palpitazioni, sensazione di pressione al petto, dolore pulsante o trafittivo, difficoltà a respirare, acufene, spasmi ai muscoli del collo, mal di schiena, sudorazione, stordimento, gonfiori, affaticamento e nausea. Se ci si concentra un attimo su alcune esperienze della vita, si scopre immediatamente che non sono poi così rari certi segnali episodici fisiologici correlati con il nervosismo o associati allo stress “patologico”, come ad esempio i crampi allo stomaco prima di una prova importante oppure di un incontro galante (bruciore di stomaco o scariche diarroiche). Tanti ne soffrono, tutti la temono, parecchi la negano ma, purtroppo, è un tiranno che non si sottrae mai alle sue diavolerie: genera malevolenza e impone il suo potere coercitivo - manipolatorio. Anche se molti cercano di ignorarla completamente, il senso di insicurezza, sfiducia, pericolo immediato e di minaccia è lì pronto a “scardinare” - in ogni momento del giorno e della notte – equilibrio, serenità e benessere; attivare quei fantasmi inquietanti che continuano senza sosta a tormentare, seminare disagio e covare sofferenza … impediscono di stare bene con se stessi e gli altri!!! Spesso può essere una semplice modalità reattiva, una banale reazione istintiva nei confronti di segreti “imbarazzanti” o di oggetti insignificanti e comuni che continuano imperterriti a preoccupare, impressionare ed allarmare; oppure, più semplicemente, situazioni nuove, imprevisti o novità che creano un clima emotivo di allerta e tensione in cui prevale solo insicurezza, indifferenza ed irritabilità; se quel fenomeno di “poco conto” diventa, invece, cronico, insopportabile ed eccessivamente allarmante significa che quegli eventi “percepiti” mancano di un attento esame critico della realtà: fatti poco chiari ed ingestibili creati solo da una mente confusa e terrorizzata … un'energia cerebrale bloccata da sentimenti ambivalenti, emozioni forti e contrastanti!!! … a volte bloccano la gola, rendendo deboli ed impotenti, incapaci di chiedere “aiuto”, di reggere una semplice interazione poco empatica o un banale conflitto quotidiano: anche le cose più semplici o che spettano di diritto non si riesce a realizzare o concludere ... l'unica cosa possibile è procrastinare, rimandare il tutto alle calende greche, all'infinito!!! Si è tesi verso un contesto spesso fantasioso o una situazione “esagerata”, spinti da pensieri del tutto involontari, suggestioni e convinzioni assurde; un qualcosa di indefinito, governato da qualche idea vaga e minacciosa che annuncia un pericolo inverosimile o stravagante ... che non ci sarà mai!!! Una continua attesa che - mescolata al timore costante di sbagliare, del nuovo e dell’imprevisto - paralizza l’organismo e limita completamente le varie potenzialità … si attiva cosi l'effetto freezing per tenere sotto controllo il senso di irrealtà, evitare di essere “disintegrati” dagli eventi e di perdere la propria individualità: una risposta “strategica” che paralizza corpo e sensi “diminuendo” in tal modo la percezione del pericolo in atto … per gestire la “minaccia”, ma quale? 


he la causa di tale fenomeno sia falsa o meno, sollecita comunque l’organismo a produrre le sue risorse biochimiche per far fronte all’evento ipotizzato che provoca agitazione, paura, turbamento e senso di intimidazione: sostanze che cercano di arginare e controllare l'emozione intensa vissuta come fuori controllo … cercano di regolare il tono dell'umore (neurotramettitori: serotonina, dopamina, noradrenalina, glutammato e GABA); se la produzione di neurotrasmettitori persiste nel tempo e non è legata ad eventi specifici o a situazioni reali, produce effetti negativi sull'intero sistema nervoso; tale squilibrio attiva non solo nervosismo, apprensione eccessiva verso se stessi e le persone care, ma genera anche tremori, difficoltà respiratoria, gola secca e problemi metabolici … il corpo, man mano che passa il tempo, ne paga le spese, il “conto” diventa sempre più alto e salato: tachicardia, colite, gastrite … l’energia in eccesso e bloccata si rivolta contro, e causa disagio psico - fisico: contrazione, tensione ed infine lesione … non solo rovina l’umore e rende le giornate negative e spiacevoli, ma si rifà anche sui vari organi e distretti corporei: pelle, testa, muscolo cucullare, intestino e ossa. Si tratta di una sensazione di apprensione, tensione ed inquietudine per un ipotetico pericolo imminente … uno stato di allarme, una continua attesa invalidante e fastidiosa, di un qualcosa che spesso non esiste e che non accadrà mai. Uno stato emotivo che esprime un malessere diffuso ed invalidante derivante dall'anticipazione di una minaccia incombente ... un vissuto, il più delle volte strano e bizzarro, legato ad una situazione del tutto soggettiva e personale, secondo il proprio ed esclusivo modo di vedere, sentire e pensare … uno stato interiore continuo che influenza la realtà!!! Diventa invece una “normale” reazione quando si ha a che fare con pericoli o minacce reali; il tutto, però, superata la situazione in atto, deve concludersi sia a livello fisico (produzione adrenalina) sia a livello mentale (pensieri e sensazioni che avvertono della situazione reale). L'ansia patologica invece si esprime in modo continuativo e persistente attraverso paure inconsistenti, uno stato emotivo spiacevole che causa insicurezza, sofferenza paralizzante, stato di impotenza, angoscia e timore per il futuro ... un pericolo imminente e catastrofico!!! 


'ansia, quella "brutta" e "cattiva", ha sempre come suo primo bersaglio l'apparato mentale ed è questo che la rende davvero perniciosa. La mente di fronte al "tiranno" ansia, rotola nei dubbi e nelle incertezze ... perde la sua sicurezza, lucidità e determinazione, smantella indipendenza, autonomia, e capacità di decidere. L’ansia è una condizione interiore di allarme, tensione, incertezza, irrequietezza, paura che si può esprimere attraverso il panico, tachicardia e tremore diffuso. E’ uno stato emotivo caratterizzato dal timore, reale o immaginario, per un evento futuro, interpretato come spiacevole o pericoloso: timore che qualcosa di inquietante o di avverso stia per accadere. Di solito il soggetto esibisce un’espressione timida e rinunciataria, un atteggiamento completamente privo di speranza, una gestualità, a dir poco, goffa e impacciata. Improvvisamente è preso da inquietudine, si trova in balia di una mente confusa e sotto il dominio dell’insonnia. Assale a tradimento e si agita all’interno del corpo e della mente. Una eccitazione esagerata in cui l’individuo si adatta più lentamente agli eventi della vita. Si diventa particolarmente introversi e sempre orientati a prefigurare il peggio, a vivere in un contesto difficile: tutto diventa negativo e catastrofico. Una condizione psicofisica che quando si fa insistente, minacciosa ed intensa, oltre a disturbare l’armonia della vita, compromette improvvisamente tutte le capacità cognitive, operative e relazionali. E’ sempre accompagnata da un’atmosfera “velenosa”, una serie di malesseri sfumati, una sensazione di incertezza, di apprensione e di profonda agitazione. Uno stato di equilibrio precario dovuto a una risposta esagerata verso situazioni interpretate come sfavorevoli o pericolose. Un fenomeno, spesso, del tutto immotivato rispetto alla reale pericolosità dell’evento che può essere soltanto immaginato o semplicemente anticipato negativamente nella propria mente; può essere stimolante o paralizzante, può indebolire, modificare le “difese” attive, oppure segnalare alla propria coscienza il sorgere di una profonda disarmonia emotiva: un quadro clinico davvero complicato e traumatico. 



a dimensione ansiosa ostacola - come è già stato sottolineato più volte - i rapporti sociali, l'area professionale e, soprattutto, influenza in modo negativo il potere decisionale; questa forma di passività compromette direttamente - sempre connessa alla mancanza di una forte motivazione - al modo di interagire col mondo lavorativo e tanti altri settori importanti della routine quotidiana legati al benessere ricreativo; non solo condiziona, compromette ed impedisce l'azione, ma crea anche distorsioni percettive, produce schemi di pensiero e comportamenti insoliti che deviano dalla norma: per certi versi eccentrici, inappropriati, strani e bizzarri!!! Esprime uno stato emotivo apprensivo stabile, persistente ed immotivato di cui il soggetto, spesso, non riesce a collegarlo ad una causa specifica. Si presenta con una irrequietezza generale, un allarme prolungato, uno smarrimento di fronte a qualcosa che non riesce ad “afferrare”, a gestire o comprendere completamente: una snervante attesa di un evento che, probabilmente non prenderà mai “forma”; provoca, comunque, nel tempo - allontanando dal senso di soddisfazione, spegnendo desideri, contentezza ed il fuoco della passione - un forte nervosismo e una marcata frustrazione … una anticipazione deludente che crea sconforto e depressione … se l'azione è bloccata e, quindi, non si procede per raggiungere risultati effettivi il corpo prenderà in consegna questa tensione: quella catena di pensieri “spazzatura”, ripetitivi e, soprattutto, negativi si trasformerà in malattia … se non si risolve la situazione problematica, avremo un tangibile peggioramento sullo stato di salute generale ed effetti negativi a livello comunicativo e relazionale. L’ansioso è sempre pieno di dubbi e contraddizioni, in balia degli eventi e dei suoi fantasmi passati o futuri che continuano ad influenzare e destabilizzare il suo equilibrio presente: ingigantisce in maniera ingiustificata i rischi e gli ostacoli della vita; si sente costantemente messo alle corde, minacciato, disorientato, inadeguato, impacciato nel gestire ed affrontare gli impegni quotidiani; i piccoli progetti e fatti concreti sono, di colpo, accantonati; tutto si ferma e rimane immobile … anche i preziosi apprendimenti attraverso i sensi - chiave per una corretta evoluzione affettiva - diventano sbiaditi e appaiono sempre più incerti e confusi … non si gode più delle piccole e semplici esperienze quotidiane che la vita sa offrire senza tante pretese. Bisogna fermarsi!!! Basta lasciarsi tormentare da quel fastidioso rimuginare incessante, porsi continuamente delle domande oziose e proiettarsi in un tempo inesistente; le trappole mentali legate ai “tempi” in cui avvengono le azioni li conosciamo ormai molto bene: chi è legato al passato è depresso, chi attende il futuro con troppa enfasi sperimenta ansia generalizzata, mentre chi vive appieno il presente è sereno!!! ... ecco il vero “amico” dell’ansia l'istante giusto: attimo, ora, adesso, il “battito di ciglia”il momento opportuno, conveniente per fare qualcosa di buono per noi!!! Spesso però la funzione dell'ansia non è sempre negativa o catastrofica; i suoi segnali possono indicare la strada giusta, diventare utili e costruttivi, un importante campanello d'allarme che può mettere in guardia, aiutare a riflettere, conoscere, affrontare certe sfide complicate con fermezza, determinazione, chiarezza e lucidità, uscire da contesti difficili o invalidanti, riportare un nuovo equilibrio psicofisico, raccontare o far emergere un disagio con cui non si vuole entrare in contatto … un fenomeno che si cerca di evitare, ma che tiene sulle spine, creando apprensione, impazienza ed agitazione!!! Conoscendo questo stato emotivo in profondità può diventare un prezioso alleato e un ottimo strumento educativo, efficace, coinvolgente, divertente e stimolante; una consapevolezza che può - aprendo gli occhi e la mente - aiutare ad essere più consapevoli dei propri bisogni reali, prendere le distanze da atteggiamenti pessimistici e schemi mentali catastrofici concentrati esclusivamente sui dettagli più sfavorevoli e negativi degli eventi … interrompere la routine quotidiana, introdurre piccoli cambiamenti e concentrandosi su se stessi è possibile migliorare i rapporti e vedere un mondo più armonioso, disponibile ed accogliente. Molti, invece, quando sono dominati dall'ansia brutale, convogliano l’esistenza su un binario morto … la loro vita stagnante procede su una strada dissestata: senza prospettiva e cambiamenti, piena di difficoltà e sofferenza ... in una direzione completamente estranea … un cambiamento totalmente inaspettato!!! Così facendo ci si ritrova ben presto imprigionati, lontani da se stessi, da quel sentire che dovrebbe far vivere in armonia, che aiuta ad evolvere, a cambiare di momento in momento, che fa sperimentare delle emozioni sane, fa sentire aperti, spontanei e naturali ... rende i rapporti liberi, indipendenti, veri, sinceri e più autentici!!! 


uesto stato emotivo apprensivo prolungato interferisce in modo significativo con la vita quotidiana: relazionale ed affettiva; è legato ad una evidente incapacità di modulare e gestire l'intensità dei sentimenti. Occupando completamente la mente con pensieri inutili, vuoti ed idee nocive, crea non solo stanchezza, apatia, esasperazione ed apprensione, ma anche una visione del mondo ristretta, pregiudizi e limiti mentali: si rimane bloccati, in balia di tutto e di tutti, completamente fermi, immobili ed inattivi!!! L'armatura mentale prodotta manda al tappeto ed imprigiona al palo; ci si ritrova improvvisamente annullati, incapaci di migliorarsi, di cambiare rotta ed evolversi; anziché superare l'ansia o reagire con fermezza a ipotetici ed inesistenti pericoli futuri, rimuovere proiezioni inaccettabili, scenari incerti e negativi, si rimane completamente in disparte e paralizzati: su di giri, sotto il controllo di una fastidiosa ed intollerante agitazione!!! Se si allenta la presa e non si attivano le difese necessarie relative a “lotta o fuga”, si teme possa accadere il peggio, qualcosa di terribile, inquietante ed irreparabile: una catastrofe improvvisa e distruttiva che appare senza soluzione!!! L’ansia, infatti, in tutte le sue gradazioni con cui viene percepita, va comunque intesa come un campanello d’allarme da non trascurare mai, sia quando cronicizza, sia quando si presenta improvvisamente ed inaspettatamente senza un motivo evidente. Non serve allarmarsi, ma neanche liquidarla con la convinzione che “Tanto prima o poi tutto passerà” oppure come semplice fattore caratteriale; è necessario, in ogni caso, concederle sempre le dovute attenzioni, guai girarsi dall'altra parte, giustificare o ignorare quei segnali importanti che allontanano da un vivere sereno e da un certo grado di soddisfazione. Se soffri non rimandare, non rinviare un affettuoso e genuino sostegno; l’aiuto deve essere chiesto al momento giusto, quando serve realmente, altrimenti puoi trasformare la situazione in un qualcosa di poco chiaro, persistente e difficilmente risolvibile: soffrire inutilmente in silenzio, isolato e lontano da tutti. 


e poi ti ritrovi continuamente inchiodato al dolore forse è davvero il momento di dire basta, bisogna prendere una posizione netta: farsi aiutare per mettere ordine e fine ai propri patimenti reali o immaginari … non è mai un gesto di debolezza ma di grande forza!!! Alla larga di chi dice: “Fatti coraggio, tanto prima o poi tutto finirà!” Sappiamo da tempo che contro la "biochimica cerebrale” la forza di volontà non ha alcuna presa, anzi, se si caricano eccessivamente i “piani alti” di tarli mentali o cianfrusaglie emotive varie, il fenomeno può degenerare in dinamiche psichiche più complesse: peggiorare lentamente, far aumentare silenziosamente il malessere, scatenare una violenta crisi neurovegetativa; il corpo, saggio, chiede attenzione e racconta sempre - nel suo stile - attraverso cambiamenti chimici, la sua storia, anche quello che la mente non esprime e non dice su: pensieri, baci, abbracci, legami, fedeltà, opinioni, convinzioni, credenze, scontri, speranze, paure, pianti, vittimismo, responsabilità, angoscia, frustrazioni, insoddisfazioni, obblighi, valori, senso di responsabilità, giudizi di valore, biasimi, debolezze, inadeguatezze, battaglie, bullismo, minacce, aggressioni, cose belle e cose brutte ... ogni esperienza di vita quotidiana, trasformandosi in energia, lascia la sua impronta nel corpo, alterando equilibrio, funzionalità ed il suo potere energetico, positivamente o negativamente ... determina una risposta fisiologica chiara e precisa: indebolisce il sistema biologico … in ogni scelta c'è sempre la controparte biologica ... nulla si crea a caso, alla fine chi paga siamo sempre noi, in modo morboso, doloroso e, soprattutto, disfunzionale!!! Si diventa particolarmente introversi, sempre orientati e concentrati a prefigurare il peggio: tutto diventa negativo, irrisolvibile, drammatico e catastrofico … la mente dà espressione ai pensieri, successivamente le idee scatenandosi si trasformano in un processo ossessivo - compulsivo e, poi, sfociano in una allerta ipocondriaca!!! Ricorda, le reazioni emotive sono sempre connesse alle nostre scelte e, soprattutto, intrecciate ai fatti quotidiani, eventi, relazioni, posizioni e visioni soggettive … non solo una turbolenza fisica e psichica disordinata può rendere vulnerale la biochimica di molti tessuti, ma anche le piccole cose relazionali complicate, se continuative, lasciano un segno: il corpo “assorbe” ogni cosa; la cellula al suo interno gestisce, quindi, le impronte energetiche legate ad esperienze, atteggiamenti e comportamenti frequenti: gesti che lasciano un segno, interferiscono o modificano il benessere in generale … il tessuto cellulare altro non può fare che prendere in consegna, nel bene o nel male, ogni stato d'animo “imposto”!!!le dinamiche emotive interiori parlano, in ogni caso, della reale qualità di vita: precedono o aggravano l'insorgenza di problemi fisici!!! 

e esperienze, i pensieri, i ricordi, i rapporti e le varie umiliazioni accumulate nel tempo posso danneggiare la struttura cellulare; dare l'inizio ad un cambiamento, alla formazione di un nuovo meccanismo biologico modificando la sua funzionalità. Nel quadro clinico ansiogeno troviamo - come è già ampiamente sottolineato - la compresenza di sintomi psichici e fisici. In tale situazione emotiva può esprimersi anche uno stato d’animo connaturale, molto comune e familiare alla maggior parte degli esseri umani. Può presentarsi con intensità diverse: un momentaneo lieve disagio o una paura intensa di minaccia incombente e protratta nel tempo. Spesso tutto ciò produce molto disagio, degenera in un meccanismo incontrollabile, porta confusione ai pensieri e può trasformarsi in una angusta prigione emotiva; può essere, a seconda del contesto, stimolante o paralizzante, in grado di modificare le difese attive o invece segnalare il sorgere di un profondo disordine psichico. L’ansia è, quella "normale", considerata una reazione sana dell’organismo che si prepara a fronteggiare, attraverso una produzione adeguata di sostanze chimiche presenti nel sistema nervoso centrale e periferico, gli eventi della vita: ogni avvenimento deve essere, però, di volta in volta, affrontato, gestito e poi risolto (inizia e finisce). Quella patologica è, invece, caratterizzata da uno stato di tensione che perdura nel tempo, stimola ininterrottamente la produzione dei vari neurotrasmettitori, anche quando la situazione vissuta come problematica non è più presente … esiste solo nella mente!!! Questi messaggeri chimici prodotti in eccesso, senza una reale necessità, creano seri problemi sia psichici sia fisici: limitano le capacità relazionali, comportamentali ed abilità cognitive fondamentali (pensiero - ragionamento). In questa situazione specifica l’unica cosa che si desidera è sfuggire al “pericolo” che incombe … ma essendo bloccati, si rimani lì immobili, fermi, attorcigliati su se stessi … intrappolati senza una vera via di fuga.

osa fare. Dall'ansia, attraverso una serie di mosse corrette e con un insieme di buone abitudini, non solo se ne esce o la si può gestire con successo, ma anche - combinando diverse metodiche terapeutiche specifiche - “guarire” completamente senza lasciare alcuna “traccia” dolorosa in sospeso … eliminare totalmente quei fastidiosi ed “antiestetici” “cheloidi” nell'anima è davvero possibile!!! Prevenirla deve essere una delle priorità fondamentali di qualsiasi programma terapeutico rivolto al mantenimento non solo di un discreto equilibrio psicofisico, ma anche per stimolare un corretto e sano stile di vita che includa buon sonno, giusta alimentazione e una regolare attività fisica (“attenzione!”, equilibrio non nel senso moralistico, ma come stato di stabilità e bilanciamento: armonia nelle “entrate e nelle uscite”); fornire strumenti idonei che aiutano a vivere in modo regolare, con più interessi, soddisfazione ed intensità; portare indubbi miglioramenti interiori a se stessi e un appropriato linguaggio con il mondo circostante: favorire, in breve, legami sani, dialoghi più positivi, conversazioni focalizzate sulla comprensione e rispetto reciproco!!! Un programma terapeutico personalizzato il cui bersaglio principale è raggiungere e mantenere uno stato di profondo benessere mentale, fisico, relazionale e sociale. La quiete e l'armonia sono, inoltre, stati interiori essenziali non solo per la salute fisica, ma fondamentali anche per far evolvere l'intelligenza emotiva: formare un senso di sé forte e sicuro … aiutano a superare i “bias cognitivi”, pregiudizi e visioni distorte; sono momenti preziosi che fanno risuonare il cuore, stimolano il nuovo, promuovono maggiore consapevolezza ed idee vincenti; la loro produzione di elementi creativi e costruttivi, inoltre, facilita il rapporto sereno con se stessi e gli altri; aiuta a compiere scelte più responsabili e consapevoli nella cura d se stessi e, nel contempo, imparare ad apprezzare le cose buone e belle che stanno intorno … se uno le “cerca” sono tante … ma davvero tante!!! Il “silenzio”, inoltre, prodotto da questo stato di calma interiore e pace psichica, rinforza l'autostima, insegna a fissare obiettivi concreti, sostiene nel gestire eventuali conflitti o “fallimenti” perché sono vissuti non più come “errori”, ma come preziosi e rari insegnamenti: trasforma la lezione di vita in una opportunità di grande valore … riducendo tensione e preoccupazioni aiuta, quindi, a trovare pace e un discreto equilibrio interiore!!! L'ansia, quella moderata, gestibile e adattabile, può preparare ad affrontare e superare sfide complicate, rafforzare e migliorare le prestazioni psichiche!!!

rovarsi improvvisamente in una confusione mentale persistente, che altera la capacità di percepire correttamente la realtà, si sperimenta direttamente apprensione, disistima e senso di precarietà: un mondo interno ed esterno complesso e tremendamente minaccioso; in queste condizioni emotive si rischia di buttare all'aria ogni “miglioramento” terapeutico, seppur esiguo, fino a quel momento raggiunto; la tentazione di abbandonare ogni cosa è davvero tanta, soprattutto quando gli effetti benefici sulla salute tardano ad arrivare; ci si demoralizza perché i piccoli “cambiamenti” sono in “stand by”, quasi impercettibili, magari troppo scarsi, lenti o deludenti in confronto alle aspettative e a tutta l'energia impiegata per “tamponare” il turbamento affettivo. La difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti, ad un futuro inquietante ed incerto, cancella ogni passo in avanti: si è frustrati, frastornati e delusi!!! Si è talmente rassegnati, scoraggiati, avviliti e privi di speranza che ogni motivazione diminuisce o si spegne improvvisamente … crolla, di punto in bianco, la voglia di fare, di prendere iniziative, posizioni nette circa l'attenzione focalizzata sul benessere personale … pronti, ad assegnare comunque colpe e responsabilità ad altri, assolutamente “innocenti”!!! Interrompere impulsivamente una terapia sembra sia, in quel frangente particolare di sconforto e rassegnazione - riesumando le vecchie abitudini “dannose” e poco salutari - l'unica strada percorribile possibile; niente di più sbagliato procedere in questo modo; agire in contromano, istintivamente, senza riflettere, è sempre un errore, perché dal fenomeno ansiogeno non solo se ne esce a testa alta e vincitori, ma anche più forti e determinati di prima. Alcune tracce mnestiche insistenti, inoltre, possono essere d'impiccio, remare contro, non aiutare ad evolvere, ostacolare il processo di crescita emotivo. Se lasciamo circolare i pensieri tossici, ad esempio, legati al passato, le cellule “sobbalzano” immediatamente, “denunciano” con la massima solerzia il “fuori tempo”, perché la loro chimica vuole vivere il tempo presente; per funzionare correttamente reclamano il “carburante” giusto: gioia, passione, stupore, interessi, entusiasmo e curiosità … hanno bisogno di “sognare”, di equilibrio, dell'inedito, della meraviglia e di nuove idee per prosperare!!! Non possiamo costringere il corpo cellulare a concludere - rievocando o ritagliando una fetta del passato - le beghe e i conflitti sospesi da decenni: lo affatichiamo e lo indeboliamo inutilmente!!!


gni azione, opinione e alcuni schemi mentali generano sempre una reazione energetica e chimica: una benefica o malefica conseguenza diretta. C'è sempre una stretta relazione tra pensieri - atteggiamenti e salute fisica … ogni evento, volenti o nolenti, influisce - modificando struttura e funzione - sul contenuto genetico (epigenesi). Allora, pensiamoci su un secondo: ma possiamo davvero modificare le vicende passate? Direi proprio di no, restiamo solo delusi, frustrati, imprigionati e “bruciacchiati” sulla griglia del tempo!!! Ricorda, nessuno può liberarci dagli impicci quotidiani, in tempo reale, meglio di noi!!! Non bisogna mai dimenticare che alcune malattie impiegano, inoltre, essendo asintomatiche, molto tempo per svilupparsi, per cui i cambiamenti inversi richiedono pazienza e continuità; non bisogna mai “bruciare” - quando si lavora sul proprio benessere evolutivo - le tappe, avere troppa fretta nel raggiungere gli obiettivi salutari: mai distrarsi dalla propria meta o delegare altri; è fondamentale insistere, non scoraggiarsi, guai perdere il focus verso il raggiungimento dei propri scopi (disturbi cardiovascolari, certe malattie croniche e tumori, ad esempio, spesso, rimangono in uno stato di incubazione o magari inattivi per anni); dobbiamo prendere il controllo, essere responsabili, lucidi, consapevoli ed “attenti” non solo di quello che avviene fuori, ma anche ciò che è dentro di noi; consci dei segnali e sensazioni fisiche che il nostro corpo, nel bene o nel male, ma sempre geniale per la sua straordinaria saggezza biochimica, ci invia incessantemente. Molte sono le metodiche terapeutiche psicosomatiche sicure, “rispettose” ed affidabili utilizzate per intervenire su questa sofferenza emotiva complessa, soggettiva, persistente ed invalidante che fa apparire goffi, indecisi ed insicuri: medicina allopatica (per chi vuol “delegare”: Lorans, Tavor, Lexotan, Xanas …), terapia metacognitiva (controllo pensieri), ipnosi, biofeedback (controllo funzioni fisiologiche), integratori specifici per compensare eventuali carenze nutrizionali, respirazione diaframmatica utile per una ossigenazione più profonda e completa, attività fisica “moderata” (prevenire patologie), trattamenti olistici cioè tutte quelle pratiche e terapie che considerano la persona nella sua interezza e, non meno importante, una alimentazione corretta e sana in grado di riequilibrare a livello biochimico il corpo e la mente, stabilizzare l'umore e ridurre sia l'ansia sia la depressione; ogni cosa, comunque, perché funzioni deve essere assunta in modo continuativo, in “quantità” moderata, sempre secondo la necessità individuale e, soprattutto, rispettando il meccanismo “entrata ed uscita”; alimentarsi “bene” significa, inoltre, valorizzare gli aspetti positivi relativi ad una discreta produzione ormonale ed energetica ... tenendo sempre sotto stretto controllo i tratti che ostacolano il buon funzionamento corpo – mente ... mantenere la glicemia più stabile possibile!!!


l consumo abituale di cibo “spazzatura” può contribuire a produrre reazioni emotive “sproporzionate” come accentuazione del senso di insoddisfazione, intolleranza, fastidio, impazienza, apatia ed irritabilità verso se stessi e le idee altrui; sono alimenti malsani che, spesso, concorrono ad alterare alcuni processi biochimici, a sviluppare disturbi metabolici di grande rilievo e, nel contempo, ad indebolire l'intero organismo; producono lentamente processi infiammatori cronici e danni tissutali irreparabili; una reazione fisica prolungata che crea una flogosi persistente con dolori localizzati e profondi!!! Il corpo, nel tentativo di riparare e correggere i loro danni e, quindi, la disfunzionalità cellulare, mette in atto prontamente risposte complesse ed impegnative: attiva il processo omeostatico, ripara e ripristina - finché riesce - la funzionalità delle cellule danneggiate. Il “junk food”, povero di nutrienti importanti, ricco di zuccheri e grassi nocivi, non solo ha un impatto sul sistema nervoso centrale e periferico, e altera il sistema immunitario, ma porta anche - se non gestite correttamente - a complicate malattie metaboliche complesse, di difficile diagnosi (vedasi la sindrome da insulino – resistenza). Tutti gli alimenti “malsani” ed eccessivamente calorici vanno sempre eliminati dal frigo, compresi coloranti, dolcificanti e composti artificiali. Spetta sempre a noi scegliere e decidere cosa fare, se continuare a delegare il nostro benessere o gestirlo direttamente e consapevolmente nel modo migliore possibile … come dire, “Uomo informato, mezzo salvato”!!! Siamo sempre noi che conduciamo la moto e non è certo questo mezzo di trasporto che ci porta a spasso autonomamente … bisogna cambiare prospettiva e la narrazione interiore; avere - senza alcuna polemica e pregiudizio - una “visione” consapevole, responsabile e più attenta nel prendersi cura di se stessi … andare oltre l'occhio che guarda, senza proiettare sugli altri le proprie “difficoltà” emotive inaccettabili ed intense: nessuno può trarci d'impiccio meglio di noi!!! Volersi bene significa pensare alla propria persona, ma anche prendere con coerenza le giuste distanze da dipendenze e stili di vita sbagliati!!!


olo il processo di conoscenza e del sapere ci può aprire la mente!!! Teniamo ben presente che se a qualsiasi conoscenza psichica non si applicano gli “antidoti” specifici ovvero azione, impegno e responsabilità (non in senso moralistico, ma come strumento per scegliere e decidere autonomamente), tutto rimane in sospeso, ogni “disegno” o progetto diventa inutile, irrealizzabile se non impossibile; agire, infatti, significa non solo evitare l'immobilismo, ruotare su se stessi e essere dominati dal “rimuginio mentale” persistente, ma può diventare anche un prezioso ed indispensabile banco di prova; l'esperienza diretta, infatti, stimola competenze, abilità pratiche cognitive, insegna a gestire e controllare se stessi ed il mondo circostante. Allenarsi a trasformare le situazioni difficili, interne ed esterne, con coerenza, genera vigore, e vitalità: stimola l'iniziativa e alimenta la voglia di fare; essere attivi e determinati rinforza il senso di sicurezza interiore, aumenta la fiducia nelle proprie azioni, riduce i rischi di esporsi ad errori e, quindi, placa l'ansia … un atteggiamento dinamico che non solo stimola pensiero, apprendimento e creatività, ma produce senso di appagamento, soddisfazione e crescita personale; ogni traguardo raggiunto con consapevolezza e responsabilità ci rende sempre unici, attivi, energici, leggeri e più forti: educa ed “irrobustisce” a livello psicologico … promuove equilibrio, motivazione e dialogo con se stessi e gli altri!!! Torniamo ancora una volta a noi, al tema principale: alla “famigerata” alimentazione. Ogni volta che ci mettiamo a tavola deve essere un'azione importante, un rituale quotidiano grandioso, sorprendente, di valore, un evento a dir poco prezioso: un'occasione speciale che deve sbalordire e risvegliare i sensi; dobbiamo imparare, valorizzare e riscoprire, soprattutto, con l'aiuto di un professionista preparato, qualificato ed aggiornato - “libero” da pressioni di marketing, da vincoli e poteri economici forti - il valore nutritivo degli alimenti, rispettando le “virtù” dei cibi e le varie sinergie nutrizionali … combinazioni che potenziano reciprocamente gli effetti benefici e riparano i danni cellulari dell'intera struttura psicosomatica: un impatto importante con risultati notevoli sull'energia, efficienza e funzionalità corretta dell'organismo!!!

apire, scegliere ed usare tutti quegli alimenti che meglio soddisfano il proprio metabolismo individuale è sempre il primo passo per crescita e riparazione; sono tutti atteggiamenti che facilitano nel modo più favorevole ed armonioso possibile i processi chimici all'interno della struttura psicosomatica. Una alimentazione moderata - varia, “gustosa” e “colorata” - che fa bene alla “vista”, al cuore e alle arterie, può migliorare sicuramente anche l'umore e la voglia di fare; godere dei piccoli piaceri della tavola non solo stimola l'immaginazione e ci rende disinvolti ed energici, ma soddisfa anche i bisogni del corpo e della mente ... la privazione crea, invece, impotenza sia fisica sia mentale!!! Premiarsi di tanto in tanto non significa “impigozzarsi”, essere egoisti o egocentrici, ma volersi semplicemente bene, premiarsi, ascoltando e rispettando i propri bisogni ed esigenze … è un modo semplice e sano per prendersi cura di se stessi anche quando diciamo di “no” a qualcuno, ci mettiamo di traverso o stiamo attraversando più semplicemente alcuni momenti relazionali difficili!!! Sono queste le fondamenta da cui partire per sviluppare il vero sentimento di affetto verso se stessi e gli altri!!! Ricorda, la privazione non è mai utile a nessuno perché tormenta, crea stanchezza, genera svogliatezza e fa sentire infelici a livello psicologico … “umilia” e priva il corpo della sua “dignità”!!! Il cibo giusto, fresco e vario, quindi, anche se “semplice”, non deve mai mancare sulla tavola; sempre a portata di mano diventa - con i suoi preziosi nutrienti, equilibri, sinergie, accostamenti mirati e legami specifici - un prezioso e ben fornito armadietto dei medicinali per ognuno di noi.


na alimentazione bilanciata non solo fa diminuire alcune malattie croniche e gestire al meglio le infezioni, ma fa aumentare la capacità dell'organismo a combatterle e riprendersi velocemente, potenziando il sistema immunitario … è vero, non siamo eterni, prima o poi dobbiamo lasciare questo mondo, ma finché ci siamo è meglio vivere sorridendo e godere appieno delle risorse a portata di mano che la vita ci offre spontaneamente. Una corretta alimentazione può aiutarci, dunque, a vivere meglio, con “gusto”, soddisfazione, felicità, sicurezza, determinazione ed energia; diventa essenziale per combattere o tenere sotto controllo molte patologie tra cui ipertensione, diabete, artrosi, cataratta, cardiopatie, obesità e cancro. Poiché il sistema immunitario è sempre collegato anche a quello che mangiamo, e siccome è anche in funzione all'età, una dieta sana, equilibrata, moderata e diversificata, man mano che passa il tempo, se vuoi che questa protezione rimanga forte e stabile, deve essere presa sempre nella giusta considerazione, non deve mai essere sottovalutata o lasciata in mano ai “campioni” della sofferenza emotiva: stress psico – fisico, ansia e depressione (gli ormoni e le cellule che combattono le infezioni si indeboliscono e calano con l'avanzare dell'età sia in quantità sia in qualità). L'alimentazione è una condizione fondamentale per il benessere e la salute dell'intero organismo; un cibo ben equilibrato ci assicura non solo energia, costanza, forza e determinazione nel condurre le nostre esperienze, ma anche una serena e pronta attività mentale, gesti armoniosi, fermi, decisi e disinvolti negli atteggiamenti quotidiani ... crea una preziosa sinergia fra i due "cervelli": pancia e cervello!!! Risulta essenziale per combattere i rischi di infezione e riparare i guasti cellulari provocati direttamente dai radicali liberi (prodotto di scarto delle cellule derivante dalla trasformazione degli elementi nutritivi); tale aggressione viene respinta da alcuni enzimi cellulari (antiossidanti) che si trovano nel cibo, come rame, zinco, selenio, manganese, ferro, vit. A, E, C, B1, B5, B6, B9; quando questi antiossidanti calano o non si introducono in maniera corretta dall'esterno, le difese calano, si rimane in balia dei radicali liberi e, quindi, possono danneggiare le cellule: esporci a malattie ed invecchiamento precoce (vedasi ad esempio le cellule insulino resistenti che di buona funzionalità, sottoposte a continue ed eccessive sollecitazioni e picchi glicemici, si indeboliscono e fanno fatica a rispondere in modo corretto all'ormone insulinico). NB. Gli antiossidanti si distruggono con l'alcol, luce, temperature alte e prolungate; frutta, verdura e succhi si ossidano facilmente, per cui questi alimenti vanno preparati al momento, max pochi minuti prima di mangiarli.




vere la consapevolezza delle proprie scelte alimentari è fondamentale, poiché alcuni elementi come cibo, metabolismo (catabolismo - anabolismo) difese immunitarie, salute fisica e mentale sono inseparabili, e si sostengono reciprocamente ... sono strettamente interconnessi tra loro, lavorano insieme e si supportano in sinergia a vicenda; con un fisico stressato, “debole” ed affaticato si diventa, invece, vulnerabili alle infezioni e, soprattutto, aumenta il rischio di “perdere la forma”, e i benefici fisiologici ... di ammalarsi più spesso!!! Tieni ben presente che la consapevolezza “genuina” è sempre indispensabile per qualsiasi progetto o obiettivo da raggiungere, perché - conoscendosi in profondità “onestamente” - diventa più facile attivare l'azione e mettere in campo strategie risolutive più creative; mettere in funzione tutte quelle risorse e capacità psichiche interiori messe in disparte da tempo, per via apprensione, timori vari e paure profonde, ma ancora funzionali e disponibili per gestire in modo efficace e fantasioso l'ambiente circostante; elimina inoltre incertezze ed errori, produce buona energia, sicurezza, rende più forti, “geniali”, determinati e fantasiosi. Un mangiare in modo frugale vario e bilanciato fornisce, direttamente, nutrienti fondamentali ed adeguati per proteggere il corpo e sostenere la mente; un pasto equilibrato “tutela”, cura e rigenera le cellule, favorisce il funzionamento biochimico e silenziosamente, nel tempo, promuove una longevità di qualità!!! Una alimentazione completa, sana e senza eccessi ci assicura una discreta energia anche in tarda età, ci aiuta a contrastare un invecchiamento rapido, veloce e precoce; mettere in atto questo sistema preventivo, protettivo e curativo, diventa essenziale non solo per affezioni minori, patologie fastidiose e di lievi entità, ma anche per evitare quelle piuttosto impegnative, croniche e degenerative. Possiamo dire, quindi, che "guarire" a tavola, senza sforzo, serenamente, con la compagnia giusta, ed immersi in un'atmosfera gradevole, confortevole e piacevole è davvero possibile!!! Detto questo, però, non dobbiamo MAI dimenticare che oltre la nutrizione ottimale per il nostro benessere generale è necessario dare uno sguardo attento e dettagliato anche all'ambiente fisico circostante; molti altri elementi naturali che ci circondano e accompagnano ininterrottamente, come i cambiamenti atmosferici, possono “tormentarci” o peggiorare il nostro stato psicofisico, avere - se non considerati attentamente - un impatto disturbante o profondamente negativo sulla nostra struttura psicosomatica; le condizioni “climatiche(inquinamento, bel o brutto tempo, temperatura, aria, sole, umidità, pressione, rumori, vento, pioggia …), ad esempio, che caratterizzano di vari “ambienti” e settori della vita quotidiana, possono influenzare o modificare la condizione di salute generale sia fisica (infezioni, allergie, problemi cardiaci e respiratori) sia psichica (stress, vuoto interiore, abulia, pensieri cupi, debolezza, scoraggiamento, timori, ansia, apatia, tratti depressivi, afflizione, insoddisfazione ...); elementi comunque difficili da dividere, separare tra loro, ma fondamentali per equilibrio e benessere dell'intero organismo.



n “luogo” “pulito”, “equilibrato” e “tranquillo”, quindi, fornisce - assieme ad altri fattori importanti come buone relazioni sociali, legami rispettosi, discreto esercizio fisico, meticolosa cura della persona e sana alimentazione - il necessario per un buon funzionamento del corpo e della mente (un ambiente colorato con piante, stimoli sensoriali che rallegrano e creano armonia, ben illuminato, aiuta ad essere rilassati, sereni, tranquilli decisi, sicuri e fiduciosi). Molte persone mangiano, inoltre, più per soddisfare i bisogni emotivi ed affettivi anziché nutrire il fisico nel modo appropriato e corretto … fanno davvero fatica a separare la fame vera da quella emotiva!!! Come è già stato sottolineato più volte, i nutrienti giusti non solo influenzano le nostre cellule (nervose, cerebrali, sanguigne, muscolari ...), ma le fanno funzionare nel modo giusto, equilibrato, senza sforzo e, nel tempo, diventano una preziosa risorsa preventiva per malattie degenerative, piuttosto serie, difficili da trattare. Bisogna contenere, inoltre, gli “zuccheri” perché causano non solo picchi glicemici eccessivi ed infiammazioni persistenti, danni e anomalie a livello cellulare, ma fanno aumentare anche risposte psicofisiche di instabilità, allarme e pericolo; in eccesso, diffondono una profonda irrequietezza, un malessere mentale caratterizzato da un profondo senso di vuoto e paura, preoccupazione e allarmismo che interferisce sui rapporti quotidiani e l'ambiente lavorativo. Le vitamine, inoltre, del gruppo B, (B1, B2, B3, B5, B6, Acido folico), supportando il metabolismo energetico e possono, quindi, se ben dosate aiutare a metterci in sesto: regolano il funzionamento del sistema nervoso centrale (SNC). Calcio e magnesio sono, insieme, importanti per regolarizzare il SNC 
(NB: alcuni farmaci bloccano l'ingresso del calcio nelle cellule per rallentare la contrazione muscolare: aiutare cuore e vasi sanguigni … sentire SEMPRE il parere del proprio medico prima di assumere integratori!!!); Il triptofano, precursore della serotonina, aiuta a controllare l'umore, depressione ed insonnia ... ad alcuni può ridurre l'impulso del mangiare. Attenzione, però, non è detto che ciò che è “bene” per un soggetto lo sia anche per l'altro; ognuno di noi è unico ed irripetibile, ha il suo preciso metabolismo, per cui è fondamentale - oltre ad un corretto abbinamento alimentare, attività fisica regolare e un sonno profondo - non trascurare i segnali del corpo: arrossamenti, edemi, dolori ed infiammazioni, irritazioni, infezioni … ed infine, se non si è abbastanza attenti, lesioni!!!


 CARBOIDRATI SEMPLICI e COMPLESSI (zuccheri raffinati, pane, pasta, legumi, patate …) sono cibi che, mescolati, possono aumentare velocemente la glicemia; l'indice glicemico (IG) è sempre in funzione della struttura dell'alimento, secondo il contenuto di fibre e in base alla loro cottura … più è cotto e più la sua assimilazione è rapida … l'amido, ad esempio, si trasforma in “pappina” alzando l'IG … raffreddare il tutto, invece, contribuisce ad abbassarlo, ma rende il prodotto meno digeribile; un'altra cosa utile ed importante può essere quella di limitare l'assunzione di “zuccheri” - per evitare eventualmente gonfiori o infiammazioni - con proteine animali; i carboidrati e proteine  richiedono, infatti, un ambiente digestivo diverso (rispettivamente alcalino e acido) e, quindi, enzimi specifici per la loro scomposizione ... sono nutrienti che dovrebbero essere “proporzionati” se mescolati o consumati insieme; i carboidrati necessitano di catalizzatori biologici con un pH alcalino (o basico), mentre le proteine preferiscono un pH acido ... un pasto con entrambi altro non fa che appesantire e creare gonfiore; mai mettere insieme più tipi di carboidrati (pane - pasta - frutta) perché non solo si crea un eccesso di glucosio nel sangue, ma fa aumentare anche la “ciccia”, stanchezza, insofferenza e fastidiosi sbalzi d'umore ... un "solo" tipo permette di gestire i picchi glicemici e tenere a freno, nel tempo, il diabete di tipo 2;


ROTEINE. L'elaborazione dei macronutrienti proteici richiede più tempo rispetto al processo di trasformazione dei carboidrati; una assimilazione ben riuscita delle proteine dipende sempre da diversi fattori: dalla quantità assunta, dal tipo di sostanza e dall'età del soggetto; esse si combinano bene con tutte le verdure amare cotte o crude che stimolano il fegato (rucola, radicchio, cicoria ...). L'assunzione di pesce, carne, uova, formaggio e legumi - se si hanno patologie croniche o problemi digestivi - deve essere bilanciata, in quanto ogni tipo di proteina ha il suo tempo di trasformazione. Abbinamento pesce: carote, asparagi, carciofi, lattuga, piselli (verdure drenanti: aiutano ad eliminano i liquidi in eccesso); abbinamento uova: asparagi, zucchine, fagiolini; abbinamento carne rossa: finocchi, cetrioli, sedano, broccoli, spinaci; abbinamento carni bianche: radicchio, funghi, cipolle e verdure a foglia verde. 


 per “finire” veramente questa breve esposizione relativa all'alimentazione, poniamoci una breve e “semplice” domanda: “Ma i nostri organi emuntori quali sostanze nutritive essenziali “apprezzano” maggiormente per avere un metabolismo efficiente, vigoroso e sano oltre, ovviamente, un riposo adeguato, uno stile di vita corretto, una dieta equilibrata, un movimento appropriato secondo le proprie necessità e una idratazione completa (macronutrienti: grassi, carboidrati e proteine sono i mattoni del corpo e producono energia, utili per riparare e costruire i tessuti; micronutrienti: vitamine e minerali, sono utili per un corretto metabolismo, produzione ormonale ...)?


TOMACO: Vitamina A (irrobustisce le pareti sia dello stomaco sia dell'intestino: riequilibra il microbiota, protegge mucosa, difende da batteri e virus) e vitamine del complesso B (per enzimi, formazione globuli rossi, produzione di energia, metabolismo dei grassi, carboidrati e proteine, contribuisce a mantenere in salute, pelle, unghie e capelli); FEGATO: Vit. C, A e B (sempre rigorosamente sotto controllo medico); INTESTINO CRASSO (colon): Vit. A, D, E, K (proteggono dai danni ossidativi, rafforzano il tono muscolare e le difese immunitarie) e C (importante per il tessuto intestinale: gestire la flora batterica, come antiossidante e antinfiammatorio … aiuta ad assorbire il ferro); INTESTINO TENUE: Vit. A, D, E, K (serve ad irrobustire la mucosa, regolare e rafforzare le difese immunitarie) e C (antibatterica, per facilitare l'assorbimento di altre vitamine); CISTIFELLEA: Vit. C (protegge dai calcoli), lecitina (pare sia utile per tenere sotto controllo il colesterolo e per supportare le funzioni cerebrali), omega 3 – 6 e acqua ricca di bicarbonati (insieme, oltre a stimolare vari equilibri fisiologici, presentano proprietà antinfiammatorie, portano benefici cardiovascolari, cerebrali ed immunitari, mantengono l'equilibrio acido – basico dell' intero organismo); POLMONI: Vit. C ed E (per rafforzarli e proteggere le cellule); RENI: Vit: C, D, E, B e magnesio (sempre rigorosamente sotto controllo medico); VENE: Vit. B, C, E, potassio e manganese (sempre rigorosamente sotto controllo medico); VESCICA: Vit. A, C, D (per gestire e prevenire le infezioni, supportare il sistema immunitario) e magnesio (rilassante, utile per la funzione muscolare e nervosa, regolarizza battito cardiaco e pressione); ARTERIE: Vit. C e E (per tenerle in buone condizioni); CUORE e CIRCOLAZIONE: Vit. E, C, D (per mantenere l'apparato giovane, sano e gestire lo stress ossidativo); CERVELLO: Vitamine del complesso B (B6, B9 e B12: migliorare le funzioni cerebrali), C, D e E (aiutano a proteggere e riparare i danni ossidativi); IPOFISI: Vit. A, B, C, D, E (per normalizzare la produzione ormonale) e manganese (antiossidante, migliora le funzioni cognitive e il funzionamento cerebrale); TIROIDE: Vitamine del complesso B, D, Iodio, Selenio e omega 3 (sostenere le varie funzioni); PARATIROIDI: D, calcio e magnesio (calcio: utile in caso di ipertiroidismo; magnesio: trasformare T4 in T3 e regolare il sistema immunitario); GHIANDOLE SURRENALI: Vit. C, B, Zinco e Magnesio (per contrastare lo stress ossidativo); OVAIE: Vit. A, B, D e Zinco (supportare, regolarizzare ed equilibrare a livello ormonale); TESTICOLI: Vit. A, C, E, Zinco e Selenio (stress ossidativo e produzione ormonale).


nche a tavola, seguendo una corretta alimentazione, si può ritrovare, quindi, equilibrio, forza, energia, vitalità e salute; se mangiamo con cura ed attenzione, ci possiamo mettere al sicuro dalle “ricadute” psicofisiche, prevenire stanchezza, gestire il calo delle risorse fisiche, il deterioramento cellulare e il declino cognitivo; per non appesantire l’organismo, disintossicarlo e fare funzionare bene gli organi emuntori - reni, fegato, reni, intestino, polmoni e pelle - dobbiamo portare pazienza, essere vigili, determinati, fermi ed avere un atteggiamento costante e continuativo: mantenere lo sguardo fisso e l'attenzione alta perché è un processo che si sviluppa nel tempo!!! Occorre individuare il nostro vero percorso e, soprattutto, farci del bene seguendo piccole e semplici regole culinarie, serie ed aggiornate ... documentarsi, confrontarsi con coloro che, in questo ambito specifico, ne “sanno” più di noi, sono disinteressati e, soprattutto, non sono al “servizio” di nessuno … informarsi minuziosamente, leggere e sperimentare sempre in prima persona … mai scoraggiarsi subito, il cambiamento richiede tempo, impegno e continuità!!! “Ridurre” soprattutto i cibi ultra – processati perché son pieni di grassi saturi “cattivi”, zuccheri semplici aggiunti “disastrosi” ed irreparabili, additivi e sale pericolosi. Ricorda, se non creano diabete o problemi cardiovascolari immediati, preparano sicuramente il terreno per qualche “neoplasia bizzarra” futura. Giriamoci, quindi, dalla parte buona e giusta, verso una alimentazione di buona qualità, sana, stagionale, flessibile, varia e sempre in quantità moderata: cereali integrali, legumi, agrumi, ortaggi di colore verde (contengono clorofilla che ha una funzione rilassante e disintossicante), proteine, grassi sani e il giusto quantitativo di frutta (max 2 frutti al dì). I carboidrati - nella giusta quantità - sono la “principale” fonte di energia e tonificano, mentre le proteine riparano, proteggono e producono sostanze indispensabili per il corpo. In breve, per evitare squilibri nutrizionali, mangia poco, in modo vario, cibi freschi e di stagione, evita cotture prolungate e bruciacchiate, possibilmente cuoci a vapore, riduci alcol, pane e zuccheri. Se soffriamo di insonnia possiamo farci, inoltre, senza ricorrere a sostanze “sintetiche”, aiutare dai seguenti alimenti che facilitano il sonno e fanno “addormentare”: riso integrale (contiene l'amminoacido triptofano, utile per la produzione di serotonina e melatonina), soia (triptofano), insalata, spinaci (magnesio, antiossidanti, B6 ... B9: acido folico), semi di zucca (regolano l’attività del testosterone), frutta secca a guscio (abbassa il colesterolo ed ha proprietà antiossidanti, contiene: vit. B, E, rame, ferro, potassio, fosforo, calcio ...) … anche l'Avena sativa TM (Tintura Madre) facilita il sonno e può essere d’aiuto nei tratti depressivi e stati d’ansia connessi allo stress. Al di là di un “vademecum sbrigativo” come questo, schematico, rapido, sintetico, conciso e frettoloso, per non appesantire troppo la narrazione con nozioni complesse ed eccessivamente tecniche, la gestione del nostro benessere deve essere non solo effettuata da un approccio terapeutico olistico, ma anche da un nostro atteggiamento attento, consapevole, responsabile ed attivo nel scegliere e decidere … fondamentale il contributo in prima persona (non deve mai mancare comunque il nostro impegno, motivazione e determinazione!!!); il percorso terapeutico deve essere applicato in modo preciso, globale e rigoroso per gestire le complessità soggettive: considerare il soggetto nella sua interezza; ogni persona è sempre, unica, “originale”, speciale ed irripetibile; la metodica terapeutica attivata deve considerare, quindi, sia l'aspetto “fisico” sia la psiche in profondità: una struttura meravigliosa, unica ed indivisibile; due elementi strettamente legati tra loro che possono, essendo interconnessi, influenzarsi, positivamente o negativamente, reciprocamente; attraverso questa entità mente - corpo i sistemi nervoso, endocrino ed immunitario interagiscono continuamente tra loro modificando o trasformando radicalmente, nel bene o nel male, salute e chimica cerebrale. 



itorniamo, ancora una volta, al nostro tema principale che ci ha tenuto in “buona” compagnia fino a questo momento: il nemico che oscura la mente. Mi auguro che il “ritorno” all'argomento portante rimanga sempre - pur essendo per certi versi “incompleto” - chiaro, avvincente, stimolante, interessante, piacevole e gratificante; sempre ricco, comunque, di spunti “esplorativi”, in grado di promuovere un vivace dibattito, perfezionare concetti innovativi e, soprattutto, approfondire nuove idee conoscitive e creative. Riprendiamo consapevolmente, dunque, il nostro viaggio culturale. E' evidente che molte patologie del corpo sono una reazione oggettiva della sfera mentale (vedasi disciplina psicosomatica); per alcuni studiosi, non ci sono oramai più segreti, nemmeno più incertezze e dubbi!!! Da tempo, infatti, ricerche scientifiche aggiornate, concrete, serie, rigorose ed accreditate (PNEI: Psiconeuroendocrinoimmunologia), supportano in modo preciso ed inconfutabile tale ipotesi: non sono considerate per nessuna ragione entità divise o separate; confermano la conversione di impulsi psichici in molti disagi fisici reali (disturbi funzionali attivati da sintomi neurologici); fattori psicologici autodistruttivi come, ad esempio, rabbia, angoscia e senso di colpa invisibile, sono oramai ritenuti, da tutta la comunità scientifica, i veri nemici della salute; si potrebbe dire, con forte ilarità, che tale struttura mette in campo un vero e proprio dialogo bio - chimico, un “compromesso” tra fattori psicologici e fisiologici: una “astuta”, “arguta”, “raffinata” ed inconfondibile strategia psicosomatica; quel famoso e prezioso legame speciale ed indissolubile mente e corpo diventa - facendosi carico del disagio in atto - una entità interdipendente che forma un tutto unico, un'espressione univoca, chiara e precisa che non lascia fraintendimenti o interpretazioni multiple (in netta contrapposizione alla visione cartesiana); poiché “vivono” continuamente in simbiosi, sono strettamente connessi ed interagiscono tra loro, si influenzano reciprocamente sempre con l'intento di raggiungere un “compromesso” o una condizione di “stabilità”: un'azione condotta in entrambe le direzioni a seconda delle circostanze in atto!!! Alcuni conflitti psicologici possono - attraverso la somatizzazione - creare tensione, “colpire” o alterare direttamente diversi organi interni: interferire sulla loro funzionalità; il disagio mentale può, quindi, manifestarsi attraverso patologie organiche ben precise sia acute che insorgono improvvisamente in modo “strano” e a volte “bizzarro” sia croniche serie che persistono nel tempo; pensieri, emozioni ed atteggiamenti vari, infatti, logorando l'organismo, possono - attraverso il complicato sistema endocrino, nervoso ed immunitario - influenzare il corpo; il modo in cui il “fisico” cerca di difendersi è - tamponando ansia e stress - davvero sorprendente!!! Le cause di certi malesseri fisici si annidano, dunque, in alcuni contenuti emotivi: nel modo di pensare, negli atteggiamenti e nei ruoli sociali fittizi che la quotidianità spesso impone. 


lcuni fattori emotivi possono, pertanto, svolgere un ruolo sia nell’insorgenza sia nel decorso della patologia. La maggior parte dei soggetti colpiti da disturbi dell’apparato muscolo – scheletrico con un coinvolgimento infiammatorio profondo, ad esempio, presenta - prima che la patologia prenda forma - sintomi fisici mescolati a sofferenza mentale connessa a pensieri intrusivi, comportamenti relazionali difficili, cambiamenti cognitivi repentini ed atteggiamenti psichici conflittuali inequivocabili. Questi individui non solo evidenziano una combinazione insolita di tratti impulsivi, aggressivi ed inflessibili, mettono in risalto l'immagine di un personaggio duro e tutto di un pezzo, ma offrono, nel contempo, anche un “ritratto” pacato, tranquillo, sereno, una condotta trattenuta, apparentemente calma e riservata ... individui incapaci di adattarsi, in tempo reale, al cambiamento, agli eventi della vita in continua trasformazione … appaiono rigidi, apparentemente disponibili ed eccessivamente accondiscendenti verso gli altri (umile malevolenza per evitare giudizi di valore, critiche o richiami). La mente, quindi, non essendo in grado di elaborare in quel preciso istante, stress, ansia e conflitti vari, cristallizza nel corpo il suo malessere “tensivo”; al nostro “involucro”, però, non sfugge mai nulla è sempre lì, pronto ad intervenire per acquietare la situazione: “somatizza” la sofferenza psichica con segnali fisici prima fastidiosi poi con una evidente e precisa disfunzionalità dell'organo coinvolto. L’elemento più oggettivo di questo personaggio è, a prima vista, un atteggiamento “altruistico” (dipendenza) che, insieme all’intraprendenza e alla buona energia cui dispone, lo rende - agli occhi della gente - iperattivo, eccellente, virtuoso e, a dir poco, instancabile; nonostante il suo palese stato di afflizione, appare “spontaneo” e “disinvolto”: presta pochissima attenzione alle proprie condizioni fisiche e mentali. Il suo atteggiamento “paziente e tranquillo” contrasta con la sofferenza psichica ben visibile in cui è imprigionato. 

e persone che soffrono di dolori articolari sono quasi sempre molto esigenti nei confronti di se stessi o della propria cerchia sociale. A volte appaiono agli altri particolarmente flessibili e disponibili, ma la loro docilità è dettata dalla paura del rifiuto e da una sensazione di impotenza di fronte a figure autoritarie. In queste persone sono presenti sentimenti di collera, rabbia, frustrazione e un forte senso di rivolta (vedasi l'atteggiamento fantozziano); un fenomeno tenuto sotto silenzio, ma inevitabilmente espresso dal corpo: espressioni, gesti e posture parlano al suo posto!!! I soggetti con dolori alle ossa e articolazioni hanno - in generale - uno stile di vita piuttosto rigido … un agire inflessibile, caratterizzato da un'attenzione eccessiva ai dettagli. La loro personalità tende al perfezionismo, all’autocontrollo e negano a se stessi impulsi aggressivi e naturali ... in questo modo cercano di controllare i sentimenti di delusione e di irritazione dimostrando una certa disinvoltura e padronanza nel gestire contenuti psichici difficili ed indesiderati (controllo dei pensieri, emozioni e comportamenti). Spesso però il malessere emotivo è - assieme alla rimozione degli impulsi aggressivi - ben visibile; ansia, umore depresso e sintomi psicosomatici si fanno senire anche attraverso cefalea, disturbi cardiaci e gastrointestinali. Il conflitto emotivo non viene percepito dal soggetto, ma viene espresso attraverso il linguaggio d’organo (modo in cui il corpo esprime gli stati d'animo). Come già accennato, hanno la tendenza - sforzandosi e dissipando energia preziosa - a rendersi “disponibili” e sacrificarsi; atteggiamenti questi di esagerata disponibilità che non appare per niente naturale, ma che sembra derivare da una qualche forma di compulsione … comportamento mentale ripetitivo e compensatorio messo in atto per tentare di arginare il malessere emotivo e gestire la fatica mentale … tutto ciò per evitare brutte sorprese e rifiuti in cambio di considerazione apprezzamento, accettazione e stima!!! 


a capacità difensiva del sistema immunitario, inoltre, può essere messa in relazione con uno stato “depressivo” sia fisico sia mentale; l’organismo ha più difficoltà a difendersi dalle infezioni quando si è più “tristi”, quando ci si trova in una condizione di stanchezza emotiva in cui risulta difficile difendere le proprie posizioni, i propri spazi, le proprie idee, i propri sentimenti da “ipotetiche” aggressioni e “pressioni” sociali esterne … il proprio spazio di libero movimento si riduce e ogni azione diventa complicata ed ostile!!! Non bisogna mai dimenticare che la struttura ossea soffre, proprio per quella famosa unità psicofisica mente – corpo, non solo delle temperature basse e fredde, ma teme anche le atmosfere affettive “gelide” … percepisce lo stato d'animo poco sereno, ogni tensione relazionale, si “sente” vulnerabile, “prova” profondo disagio nei confronti di rifiuti, scarsi contatti emotivi, assenza di cura ed attenzione!!! Anche il diabete può rientrare in un disturbo psicosomatico. Questa patologia metabolica cronica è legata ad una disfunzione del pancreas, con carenza di attività insulinica (incapacità di produrre l'ormone o resistenza cellulare: resistenza insulinica). Oltre ad un eccesso di urina, provoca stanchezza, una sete esagerata e una fame eccessiva … se non curato può portare a complicazioni serie come cecità e problemi renali. Nel diabete le implicazioni psicologiche, dovute alle oggettive limitazioni della libertà del soggetto, sono profonde e ben visibili. E’ un disturbo che colpisce essenzialmente il "controllo" delle emozioni e il tema relazionale del “gestire” lo stato affettivo. Sono persone caratterizzate da "carenza" affettiva, da un vuoto insopportabile, da una profonda tristezza interiore, turbate da sentimenti di abbandono e insicurezza … si sentono vittime di un destino ostile e persecutorio!!! L’ambiente in cui hanno vissuto è stato iperprotettivo e, spesso, autosvalutante. La riduzione dell’affetto produce una condizione emotiva di fame che dà luogo, indipendentemente dal mangiare, ad un metabolismo della fame simile a quella del soggetto diabetico (eccessivo e persistente). I tratti depressivi mascherati - accompagnati da una fragilità emotiva e da rimpianti della loro condizione di vita - segnalano un grande bisogno di attenzione e di amore … un perenne conflitto fra dipendenza ed autonomia. Le persone depresse hanno un rischio raddoppiato di ammalarsi di questa malattia.