Come
spazzare via le difficoltà …
superare
'facilmente' i momenti difficili.
momenti
difficili che avvelenano la vita sono davvero tanti, spaziano dalle
cose più semplici e facilmente superabili, ad esperienze piuttosto
complesse e molto impegnative che, a volte, ci fanno sentire
completamente in trappola, bloccati, prigionieri in una specie di
grigiore totale, avvolti nel vortice di una aspettativa drammatica e
pessimistica ... destinati a spegnerci in un quotidiano
deludente e poco piacevole. Sembrano situazioni
insormontabili, terribili, senza soluzioni, in cui non si intravede
una via di uscita: malattia, offese,
tradimenti inaspettati, delusioni, brutti pensieri, certezze che
improvvisamente crollano, conflitti in famiglia, ambizioni
professionali, qualcosa di inatteso che manda in frantumi piani
progettati da tempo, difficoltà economiche, l'angoscia di vedere il
tempo 'accartocciare' il
proprio corpo, il bisogno di piacere agli altri, la distruzione lenta
della propria immagine ...
la lista, in verità, è molto più lunga, ma per il momento
accontentiamoci, fermiamoci qui!
i si trova in poco tempo prigionieri di un circolo vizioso che non
ha fine, pilotati da atteggiamenti e comportamenti autodistruttivi,
ma soprattutto accompagnati da un continuo sottofondo di scontentezza
per come vanno le cose ... per
il senso di inadeguatezza nei rapporti interpersonali … per la
paura del giudizio altrui che non ci abbandona mai.
Tutto ciò è spesso il risultato di un vuoto emotivo venutosi a
creare a causa dell'allontanamento dal proprio “gruppo” o
semplicemente perché ci si è concentrati su false priorità,
dimenticando completamente le proprie necessità, le vere priorità
... ciò che è veramente
essenziale per il proprio benessere.
In questa atmosfera, capita spesso che, una profonda solitudine, un
devastante senso di pericolo, una forte paura e ansia - tutti insiemi
o isolatamente - “spadroneggiano” in ogni situazione, con
repentini colpi di scena la fanno da padroni ... portino dritto,
dritto, a cercare conforto in “surrogati” nocivi per la salute
(vedasi
articolo Alcol … Largo ai giovani su: Il blog dedicato alla
medicina psicosomatica).
Quando si è avviliti, privi di energia o demotivati, non può
accadere altro che piombare in uno stato di inerzia e di apatia: ci
si trova improvvisamente con un metabolismo lento, quasi bloccato …
un corpo che funziona a strappi, come un vecchio motore diesel.
Situazioni
più o meno drammatiche che, silenziosamente, con mani invisibili,
possono sgretolare persino il colosso di Rodi, mandare in mille pezzi
chiunque si trovi in queste condizioni. Tutto
ciò, per molti, crea irritabilità, chiusura, difficoltà ad avere
relazioni calorose, serene e distese,
mentre
per altri tale fatica di vivere, invece, può diventare una grande
opportunità, un punto di partenza, una meravigliosa rinascita, un
nuovo e più proficuo stile di vita, un rimettersi in piedi più
forti di prima, un'occasione importante per imparare cose nuove, un
grande stimolo a cambiare, riequilibrare l'assetto ormonale,
rinforzare le difese immunitarie, ritrovarsi più carichi di vitalità
che mai, risvegliare tutte quelle risorse energetiche profonde che
aiutano ad andare oltre, svoltare, trasformare, trionfare su ogni
cosa bloccata, superare la confusione emotiva, spazzare via paure,
abitudini, noia, tristezza, delusione e solitudine…
smantellare finalmente
quella diffusa amarezza che tiene
continuamente in sospeso! Da questa brutta
compagnia - ovvero da una vita mortificante, deludente e triste - è
possibile comunque, con le mosse giuste, “sopravvivere”,
“rinascere”, rimettersi nuovamente in gioco in modo attivo e
creativo, realizzare nuovamente i buoni propositi.
on alcuni gesti spontanei e atteggiamenti quotidiani adeguati, infatti, da soli o con il consulto di un esperto, è possibile non solo superare quei momenti esistenziali insopportabili, terribili, a volte spaventosi e drammatici che non lasciano respiro, ma anche imparare a trattare il proprio “involucro” e gli altri - senza mai rinunciare alle proprie idee, a quel che si desidera veramente - con simpatia, far emergere il vero talento e alcuni valori dimenticati, aiutare ad essere più vivi, aperti, passionali, tolleranti, curiosi e rispettosi, realizzare nuovi equilibri più armoniosi, crescere in autonomia e libertà: mantenersi in forma, sviluppare le proprie potenzialità fisiche ed intellettuali, guardare l'ambiente circostante in modo curioso, nuovo e con occhi diversi … avere una visione del mondo più ampia possibile, mettere sullo sfondo le preoccupazioni quotidiane in modo tale da renderle meno importanti, gestire con grande abilità e disinvoltura i pensieri terribili ... avviare il motore, allacciare le cinture e finalmente partire alla grande! Piccoli gesti e passi leggeri quotidiani che, pur non cambiando la situazione esistente, ci fanno sentire bene, calmi, sereni e soddisfatti, ci aiutano ad affrontare le difficoltà con più ottimismo, in modo più lucido, energico e deciso. Non aspettiamo che tutto vada bene! Cominciamo ora, adesso, subito, in questo momento. Ricorda, come le cose si 'rompono' si possono anche 'riparare'; una “riconciliazione” emotiva che può offrire una maggiore riflessione, una visione della situazione diversa, più realistica che aiuta a vincere l'indecisione, mettere in campo azioni inaspettate, una profonda trasformazione e nuovi equilibri più vantaggiosi per ritornare finalmente a sorridere … lasciarsi nuovamente incantare dal piacere di vivere.
ediamo
brevemente come vivere con pienezza la propria esistenza, superare
questi momenti quotidiani difficili, rendendo la nostra interiorità
più forte e l'ambiente circostante più interessante, stimolante,
sicuro, grazioso, accogliente e familiare; rimetterci
finalmente in piedi dopo ogni eventuale caduta senza subire danni
profondi.
L'obiettivo principale, comunque, in ogni caso, al di là dei piccoli
o grandi momenti difficili, è quello di mantenere una dignitosa
autostima ... un
senso di sé costante e stabile nel tempo.
Un 'piccolo' contributo che può favorire uno 'straordinario'
incentivo a promuovere e gestire, con responsabilità individuale,
senza diventare vittime delle circostanze, la propria salute sia
fisica, sia mentale … godere, sempre nel rispetto del legame corpo
– mente (due
entità strettamente connesse),
di buona salute fisica, psicologica e spirituale, nutrendo tali
dimensioni in egual misura con fiducia e amorevolezza. Introdurre a
poco a poco, senza spingere troppo sull'acceleratore o modificare in
blocco le varie abitudine ... cambiamenti semplici, ma salutari, per
sentirsi veramente bene e in forma. Ricorda, quando si è
esageratamente frettolosi nel cercare soluzioni, eccessivamente
spinti nel risolvere le questioni, si rischia di abbandonare il campo
di battaglia troppo presto, lasciar perdere tutto incolpando, magari,
qualche 'saccente' di turno che di responsabilità ne ha ben poche.
Restare in contatto con i propri simili
tare insieme
significa partecipare, essere parte attiva nel gruppo, fare cose
buone e creative, preparare un terreno relazionale gradevole,
stimolare gli altri e, soprattutto, gratificarsi, capire meglio se
stessi in profondità per vivere più serenamente. L'amico è una
cosa preziosa, essendo un sincero compagno di viaggio può aiutare a
crescere, aprire nuovi orizzonti, allargare i confini della
consapevolezza, facilitare l'adattamento e facilitare il confronto
senza esprimere giudizi di valore, risvegliare diversi stili di vita
più sereni e vantaggiosi, purificare mente
– corpo e risvegliare l'energia
necessaria per affrontare la giornata con una certa serenità e
distensione; può stimolare a vivere senza appoggiarsi troppo su
l'altro, contribuire a realizzare un rapporto sano senza tante
pretese e aspettative eccessive … non
soffoca mai con obblighi, sentenze, divieti, pareri e richieste
personali, il suo appoggio è sempre naturale, spontaneo,
incondizionato … esprime tranquillamente il suo punto di vista
senza imposizione, imporre le sue idee ... in ogni situazione dice la
sua, ma non spinge mai sull'acceleratore, per nessuna ragione fa
pressione … calca troppo la mano.
’amico non è uno psicoterapeuta, ma può avere indubbie valenze ‘curative’ e come diceva L. Dalla ”Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’… “ … in tale canzone si parla di un momento difficile, di speranza, ma anche di amicizia (" Vedi caro amico cosa si deve inventare per poter riderci sopra e continuare a sperare basta essere preparati tanto l'anno che sta arrivando tra un anno passerà ... è questa la novità"). Con lui, infatti, attraverso un sincero, onesto e solido rapporto è possibile fantasticare, costruire un mondo diverso, creare nuove speranze, diventa più semplice aprirci ad orizzonti infiniti e colorati; trarre benefici inaspettati perché aiuta ad allontanarci dai “tarli” mentali, distoglie l’attenzione dalle invalidanti ossessioni e, soprattutto, dai “guai” inesistenti, da tutti quei ragionamenti sempre uguali, stagnanti, che girano a ruota libera danneggiando il cervello: un grande sostegno, un prezioso sollievo psicologico … un vero amico distrae, ci aiuta a guardare altrove, a spostare lo sguardo verso mete più affascinanti e convenienti ... non decide mai al posto nostro! Non possiamo “muoverci”, bene, contattiamo, mandiamo un saluto o gli auguri, se lo desideriamo veramente, a chi non sentiamo da tempo; facciamolo senza aspettarci nulla, senza nessun tornaconto, ma semplicemente perché quel gesto ci rende felici, ci fa sentire bene al momento … sono le aspettative irreali, covate da tempo, calcolate ed esagerate che alla fine ci mettono in difficoltà … ci deludono!
reare macchie di colore permette di giocare con la fantasia, entrare nel mondo magico della creatività …
realizzare dei veri capolavori.
Curare il proprio aspetto.
uai però voler cambiare le cose in funzione di certe pressioni ambientali, pilotate sempre da esigenze consumistiche, correggere l'aspetto secondo modelli prestabiliti, somigliare a qualcuno per essere accettati … farà bene agli altri ma non certamente a noi! Se ci allontaniamo da ciò che siamo realmente, perdiamo il dono più prezioso che abbiamo: la nostra grande unicità; in tal modo creiamo un'immagine finta, che non ci appartiene, rimaniamo immobili, in attesa di verdetti o pareri altrui, completamente in sospeso, in balìa di esigenze esterne … ci sentiamo fuori luogo perché ci siamo vincolati ad un fare che non ci appartiene, abbiamo sostituito o barattato la nostra identità con un'immagine di poco conto, futile, fragile e superficiale. Non preoccupiamoci, ci sarà sempre qualcuno che avrà sempre da ridire sul trucco o come ci si veste! Non perché abbiamo a che fare con il maligno o il solito criticone, ma semplicemente perché ognuno di noi vede le cose a modo proprio! Nonostante le varie difficoltà sarà utile, quindi, per riprendersi in mano la propria vita, imparare a realizzare, senza penalizzare troppo l'epidermide, un bel trucco secondo le proprie esigenze, rispettando i propri desideri e gusti più genuini; tale rituale può restituirci la sicurezza e, soprattutto, rendere ben visibili tutti quei lineamenti trascurati o tenuti nascosti da un ruolo sociale imposto, non condiviso, per consigli altrui poco amichevoli che hanno schiacciato la nostra vera identità: importa poco se quel “ritocchino” è perfetto o meno, quello che conta veramente è puntare i riflettori su se stessi, “giocare” e divertirsi; sono gesti che ci possono trasformare, aiutare ad esprimere quel fascino naturale e spontaneo ignorato per molto tempo, evidenziare finalmente quei tratti, quelle forme mascherate per esagerata timidezza; continuare a vestirsi, pettinarsi e truccarsi con molta cura, ci rende il mal tolto, aiuta a smantellare quelle convinzioni assurde che creano incertezze: che qualcosa non funziona, siamo incompleti, difettosi … comunque la si giri avere più attenzione verso se stessi, farsi amico lo specchio, ci rende più determinati, sicuri, protagonisti della propria vita … si fa la cosa giusta per l'anima; per quanto ci abbiano insegnato o tentato di farci credere che certe “attenzioni” sono fuori luogo, non sono straordinarie, per nulla eleganti o appropriate, non crediamoci e seguiamo sempre il nostro istinto. Non è necessario mettere in cantiere opere faraoniche, anche un semplice gesto come ad esempio lavarsi i denti può assumere una valenza simbolica di enorme portata! Un'azione che può creare una trama infinita e, se si è “presenti” a se stessi durante l'operazione, produrre piacevoli ed inaspettate sensazioni fisiche - psichiche: ci fa bene ricercare quel prodotto secondo le nostre esigenze e necessità, sentire, entrare in contatto direttamente con i sensi: sapore, profumo, colore … incontrare delicatezza e piacevolezza. Lo so, ci sono cose terribili fuori dalla porta, molto più importanti da rimuovere, ma per costruire bisogna pur partire, cominciare dalle fondamenta! La mossa vincente è osare sempre, seguire il proprio intuito, i desideri genuini, andare oltre secondo i propri gusti, avventurarsi in territori sconosciuti, realizzare cose mai fatte, l'importante è che ci diano, in quel frangente, grande soddisfazione, un senso diffuso di leggerezza, di libertà e di benessere!
icordo la felicità di Sonia con il suo vestito verde mare: “Sa, dottore, questa mattina la prima cosa che ho fatto appena mi sono svegliata è stata quella di aprire l'armadio e prendere fuori il mio tailleur preferito; un abito che non mettevo da tempo perché mi dicevano che mi rendeva “invisibile”, ma anche troppo “appariscente”, con quel modello “scomparivo”, ma che era anche troppo frivolo per la mia età … io, finalmente, ho osato; nonostante i vari tentativi di dissuadermi ad indossarlo, ho fatto di testa mia, me lo sono messo e ora sono qui felice e contenta davanti a lei” … non solo Sonia trasmetteva beatitudine e scioltezza, ma anche un profondo senso di sicurezza, di fierezza, di vivacità e, soprattutto, di grande sobrietà. Molto bene Sonia!
Dormire bene … si può .
nche chi teme una disgrazia, chi vive nello spavento d'un male terribile e aspetta una sventura, costruisce un quadro di pensieri apprensivi e deludenti che sicuramente non aiutano, ma creano una silenziosa e devastante forza che per la legge dell'attrazione, raduna attorno a sé elementi nocivi e distruttivi. Il problema del non dormire non ha come conseguenza soltanto il fastidio, la frustrazione e una stanchezza diffusa, ma sconvolge completamente l'intera struttura psicosomatica. Anche se ancora oggi molte cose non si sanno circa il buon sonno, il bisogno di dormire è fondamentale per non cadere nella trappola dell'instabilità fisica e della sofferenza emotiva; per essere più lucidi, esprimere un giudizio equilibrato e coerente, essere svegli e attivi di giorno, bisogna assolutamente essere riposati. Per vincere l'insonnia, per scoprire il problema reale, bisogna compiere dei passi semplici e specifici, passare a setaccio tutto ciò che tiene svegli, e poi sottoporre a verifica pratica le proprie ipotesi. Molte sono comunque le indicazioni generiche per risolvere questo problema. Una ginnastica moderata, una alimentazione ricca di vitamine del gruppo B (questo integratore vitaminico non va preso la sera se si ha difficoltà ad addormentarsi), ad esempio, aiutano ad azzerare l'ansia giornaliera; mentre i prodotti lattiero – caseari e carni bianche, poiché contengono il triptofano, precursore della serotonina, facilitano il buon umore. Alcuni oligoelementi come il manganese, cobalto, litio, magnesio, facilitando alcune reazioni vitali, sono utili per gestire o risolvere alcune insonnie. La stanza deve essere molto arieggiata senza però correnti d'aria. Il colore delle pareti dovrà essere bianco, indaco o azzurro. Evitare le arrabbiature è fondamentale, perché esse provocano la chiusura del canale che porta la bile all'intestino. La bile non può uscire, i cibi vengono digeriti male, compaiono macchie rosse e prurito che tengono svegli. Con le mosse giuste, dormire può essere davvero facile! Affrontare la giornata diventa molto più semplice!
Mangiare bene per vivere meglio.
Un bagno di sole.
Biblioterapia.
Imparare a rilassarsi.
l
rilassamento è parte integrante della ricerca di uno stato di
benessere e di serenità sia per il corpo, sia per la mente. Una
discreta forma fisica può prevenire, alleviare stati di tensione
invalidanti, o gestire intelligentemente stress e ansia: qualsiasi
forma di stanchezza, di fatica e di nervosismo. Il rilassamento
muscolare è una eccellente terapia che aiuta a tonificare il corpo,
a ritemprare lo spirito e a ridare alla mente ciò che gli spetta di
diritto: la sua giusta collocazione ... a
mantenere o ritrovare il suo ruolo attivo
nel mondo…
aiuta a scaricare preoccupazioni e
obblighi tossici ... purifica
a livello mentale, risulta importante per dosare, equilibrare i
sovraccarichi di pensieri e le relazioni velenose che torturano
l'anima. E'
un parlare a se stessi in maniera semplice, gentile e rispettosa,
insegna a controllare, comprendere e ad essere più indulgenti con il
proprio 'involucro'. Il rilassamento, come ogni
percorso indispensabile per raggiungere una vita attiva, sana e
serena, se si vuole veramente che funzioni e porti benefici,
dev'essere motivato da una profonda sensibilità e da una grande
voglia di conoscersi … mossi sempre da una forte curiosità e,
soprattutto, spinti dal desiderio di imparare qualcosa di nuovo. Non
lo si deve imporre a nessuno che non sia interessato a questa
meravigliosa esperienza di grande portata terapeutica che si basa su
reali concezioni scientifiche: neurologiche ed ormonale.
eve desistere chi non ci crede o chi non è disponibile a seguirne le regole, se non dopo un corretto allenamento e aver capito il funzionamento neurofisiologico con un esperto qualificato. Se si vuole uscire da alcuni momenti difficili, utilizzando anche questa importante metodica terapeutica, bisogna armarsi di pazienza, essere disponibili ad impegnare le proprie energie per raggiungere un buon equilibrio psicofisico, avvicinarsi ad essa con grande sincerità e fiducia ma, soprattutto, sgombrare dalla mente l'idea di trovare una cura rapida e miracolosa; per avere risultati apprezzabili e benefici duraturi non si può prescindere dalla costanza, non ha senso una tantum, ma deve diventare un credo quotidiano … diventare magari, nel tempo, una buona abitudine mattutina. Ogni trattamento rivolto al benessere, perché funzioni, richiede sempre impegno, serietà e continuità … avere la consapevolezza e il desiderio che è giunto finalmente il momento per prendersi cura di se stessi. Il rilassamento può essere raggiunto in due modi: attivo e passivo. La prima metodica consiste nel contrarre il più possibile un distretto corporeo e poi lasciarlo improvvisamente andare (attivo); in questo modo, con un buon allenamento e continuità, quella parte del corpo si distende, diventa calda, cambia colore a seguito di una buona, copiosa e veloce irrorazione sanguigna (ricordiamo ancora una volta che non possono esistere contemporaneamente contrazione e distensione per cui solo con un allenamento costante e continuo l'organismo raggiunge un buon equilibrio ormonale, bio - chimico … come la luce e il buio non posso coesistere: o c'è l'una o c'è l'altro). L'altra modalità, chiamata 'passiva', è quella di ripetersi mentalmente, tutte le volte che si vuole raggiungere un gradevole stato di distensione - estraniandosi in tal modo dal mondo circostante e dai pensieri spazzatura - una specie di cantilena, alcune frasi in grado di guidare l'attenzione sul proprio corpo e sulla sua interezza (vedasi l'articolo su l'ipnosi). La tecnica distensiva si realizza attraverso l'apprendimento di vari esercizi che tutti sono in grado di eseguire; non ci sono scuse per non rilassarsi perché tale fenomeno è una condizione umana: cognitiva, chimica e neurologica naturale. Il programma terapeutico viene sempre formulato in base alle proprie esigenze, al proprio stato psicologico e, soprattutto, deve rispettare il quadro clinico in atto. Un'altra cosa fondamentale è quella di adattare l'immaginario alla respirazione. Bisogna sentire in maniera progressiva che il corpo si rilassa sempre più man mano che si respira, mentre l'attività cerebrale rallenta. Quando si sarà in grado di non pensare più a nulla, si sarà pronti a sperimentare e beneficiare di questo meraviglioso stato psicofisico (molti hanno timore di essere in balia ad eventi esterni o interni durante questa singolare esperienza, ma non si perde mai il proprio controllo … uno dei due emisferi cerebrali è sempre attivo, lucido, in contatto consapevolmente con se stessi, l'ambiente circostante o con l'operatore).
er raggiungere un buon rilassamento vengono
utilizzate, a seconda dell'orientamento scientifico e della finalità
terapeutica, un'infinità di tecniche di varia natura; rimane,
comunque, una metodica terapeutica - da maneggiare sempre con cura
e discreta professionalità - basata su concezioni
neurofisiologiche molto importanti, piuttosto efficaci e con precise
proprietà curative; per iniziare e avere tutti i suoi benefici
bisogna sempre scegliere il momento adatto, trovare la calma giusta
e la tranquillità interiore. Per questo è fondamentale la scelta
del luogo e del momento. Sta sempre a noi riservarci un bellissimo
momento distensivo, anche se si tratta solo di qualche minuto, nella
nostra vita quotidiana. Se eseguito correttamente, dopo un breve
allenamento il corpo “cambia”, non solo si rilassa,
ma si 'modifica', evolve in meglio, attraverso una
corretta respirazione e alcuni parametri fisiologici -
psicologici: ossigenazione,
temperatura, pressione, colore della cute, lucidità mentale,
equilibrio ormonale e relative difese immunitarie.
Questi cambiamenti, pur essendo naturali, in quanto il corpo riprende
il suo funzionamento ottimale - annullando le varie disfunzioni
in atto - possono essere interpretati erroneamente come alterazioni
fisiologiche patologiche e, quindi, influenzare l'inizio di tale
attività, e le sue finalità; chi è facilmente “impressionabile”
o non linea con le proprie sensazioni fisiologiche, dovrebbe
intraprendere questa esperienza sempre gradualmente, con una corretta
consapevolezza e con professionisti qualificati. Quando si è
annoiati e tesi, spesso la soluzione migliore va cercata
semplicemente nella rieducazione del corpo e della mente. Imparare
a respirare bene, a rilassarsi e a concentrarsi permette di ritrovare
le basi giuste per un buon inizio di giornata con se stessi e gli
altri.
Progettare un viaggio.
Il bagno che tranquillizza.
Per
un bagno distensivo si possono utilizzare i
seguenti oli essenziali (qualche goccia): arancio amaro,
rosa e lavanda.
Per
energizzare invece: rosmarino,
cipresso e menta.
Dopo un
bagno caldo può essere utile, per tonificare completamente il corpo,
praticare un impacco freddo con semi di lino.
Si
ricorda che gli oli essenziali, come ogni cosa utilizzata a livello
terapeutico, se usati male, a sproposito o con troppa disinvoltura
possono creare allergia e tossicità.
Liberare le emozioni.
In
questi brevi articoli si è parlato, più volte, delle nostre
reazioni emotive, di alcune e varie manifestazioni connesse a certi
stati d'animo; al di là delle varie scuole di pensiero ed
orientamenti scientifici ben accreditati, una cosa è certa: ciò che
la mente “reprime” il corpo, prima o poi, “esprime”.
gni sentimento produce una reazione chimica in tutto l'organismo. Il corpo, una volta che tale stato emotivo viene esternato, cerca di trovare un suo equilibrio, eliminando o metabolizzando le “molecole dell'emozione”, ovvero i vari neuropeptidi prodotti in quella precisa occasione. Se queste sostanze chimiche non fossero “neutralizzate”, rimarrebbero bloccate, sosterebbero inutilmente all'interno dell'organismo e provocherebbero non poche alterazioni fisiologiche (vedasi la rabbia che produce inutilmente acido cloridrico nello stomaco). Quando queste reazioni non completano il loro ciclo, le sostanze chimiche sono prese in consegna dal corpo, si trasformano in ”ricordi”, fecondando l'intera struttura mente - corpo: emozioni che possono essere trattenute per lungo tempo e, quindi, danneggiare varie strutture fisiologiche. Cosa piuttosto curiosa, ad esempio, è che molti individui trovano facile piangere, ma non sono mai capaci di sbottare, di esprimere la loro rabbia in tempo reale. In altri capita l'esatto contrario: eruttano come un vulcano, ma farebbero harakiri piuttosto che scoppiare in lacrime davanti a tutti. Alcuni sentimenti, come rabbia, dolore, delusione e amarezza, non solo si prestano più facilmente ad essere trattenuti a livello fisiologico rispetto ad altri stati emotivi, ma hanno anche un loro distretto corporeo espressivo esclusivo;
l dolore ad esempio predilige gola e polmoni, la gioia eccessiva il cuore, la rabbia influisce sull'apparato digerente, lo stomaco, la cellula epatica e l'intestino, l'amarezza preferisce il pancreas, i rituali ossessivi gestiscono la milza, la delusione e la paura i reni, mentre il rimorso il sistema nervoso. Il sovraccarico di lavoro, di studio o le difficoltà della vita in generale, di frequente all'origine di incertezze, traumi e delusioni, può alterare, ridurre pericolosamente i livelli di energia, al di sotto dei quali si diventa vulnerabili nei confronti di malattie gravi e si comincia a manifestare tutta una serie di disturbi di salute che possono spaziare sia a livello fisico, sia in ambito mentale … si è completamente sottomessi a forze che distruggono la capacità del nostro fisico di lottare e di stare bene in generale. Una scarsa energia produce sia cambiamenti di umore, sia ripercussioni negative sull'autostima, sulla fiducia in se stessi e sulle scelte personali. Si verifica anche una certa tendenza a diventare più insicuri, a essere maggiormente sensibili agli eventi della vita, a soffrire di insonnia e a cominciare a sentire di perdere il controllo anche per le cose più semplici, più banali. Nel momento in cui si percepisce di non avere il dominio sulle cose, si reagisce impegnandosi persino più a fondo e sottoponendosi in tal modo ad una ulteriore dose di stress, con il solo risultato di sentirsi ancora più inutili, svuotati, e di rimproverarsi al tempo stesso per la propria incapacità di non riuscire a rimuovere in maniera adeguata tali ostacoli.Se lo stato d'animo si protrae o diventa cronico, può avere conseguenze disastrose sulla salute, in quanto le normali funzioni fisiologiche sono “boicottate”, compromesse per molto tempo. In periodi di continua tensione, infatti, si producono nell'organismo livelli elevati di cortisolo e di adrenalina. Il primo è un ormone naturale secreto dalle ghiandole surrenali, che ha come scopo di aiutare ad affrontare le situazioni complesse e significative. Grandi quantità di cortisolo e di adrenalina svolgono un'azione inibitrice diretta sulle difese immunitarie. Altre importanti conseguenze di tali stati emotivi repentini non portati a termine, si riscontrano nel sistema sanguigno ed immunitario. E' già stato detto in altre parti che l'ansia e lo stress, otre a ridurre la quantità di cellule immunitarie in circolo, diminuendone l'efficacia, fanno calare anche la quantità di ossigeno trasportata nell'emoglobina dei globuli rossi. Quando ci si sente oppressi dal peso di vecchi ristagni emotivi legati al passato, siano essi connessi ad angosce, perdite o frustrazione, è sempre cosa utile e ragionevole liberarsene, sia per il bene del sistema immunitario, sia per garantirsi una buona protezione contro i vari malanni più semplici. Per far sì che l'organismo goda di ottima salute, è necessario che le sue esigenze vengano soddisfatte in modo adeguato, ricorrendo a cibi sani e una corretta integrazione di vitamine e oligoelementi; in tal modo, migliorando energia e vitalità, è possibile esprimere, di conseguenza, una giusta sessualità, assicurare una corretta quantità di esercizio fisico, riposo e rilassamento. I mezzi a cui ricorrere sono davvero tanti e alcuni fondamentali e ben collaudati a livello olistico.
mpariamo quindi
a vivere nel tempo presente. Stare
nel presente significa sentire, vivere ogni gesto in piena
consapevolezza e non scivolare nel passato 'depressivo', colmo di
sensi di colpa, o proiettarsi nel futuro ansioso, pieno di timori,
drammi ed allarmismi … sono
tutti tempi che non esistono (il
passato è passato e il futuro nessuno è in grado di anticiparlo se
non attraverso il filtro della paura di non farcela, del dubbio e
della diffidenza)!
Il nostro benessere passa attraverso la percezione diretta … la
nostra salute passa attraverso i sensi … sono le sensazioni vissute
direttamente e in tempo reale che ci incantano, che ci danno valore e
che ci fanno vivere bene … sono loro che aprono le porte della
creatività e della gioia. Concentriamoci sulle
emozioni genuine e, soprattutto, riappropriamoci delle giornate
semplici, serene, delle sensazione piacevoli, da troppo tempo escluse
dalla nostra vita quotidiana: il profumo
del caffè, l'odore dei fiori, il calore dolce e protettivo
dell'acqua di un bagno benefico, il buon sapore di una zuppa sul pane
appena sfornato … quel
gesto diventa unico, importante, esclusivo e, soprattutto, solo mio!
Un complesso processo percettivo che, anche per i più sbadati, non
mente mai, ci cala volenti o nolenti nel tempo presente, nel qui e
ora … ci conduce dritti, dritti nella nostra grandiosa dimensione
interiore. Solo in questo modo si
può vivere la realtà con fiducia, serenità e sicurezza … senza
rischiare di inciampare e sbattere la testa continuamente in cose
banali.
Gestire l'asse corpo-mente-spirito
con maggiore oculatezza
e vogliamo
veramente stabilizzare, mantenere in equilibrio e in perfetta armonia
l'intera struttura psicosomatica nel tempo, senza tanti scossoni, non
dobbiamo mai trascurare nulla di noi, anche le cose più semplici e
banali possono essere di estrema importanza per rimanere in
carreggiata; è fondamentale maneggiare con cura e in egual modo,
tutte le parti che costituiscono l'insieme, i vari componenti che ci
rendono vitali, ascoltare con molto interesse e attenzione i
complessi elementi che ci fanno evolvere in maniera equilibrata e ci
rendono veramente originali, completi e unici; guai distrarci perché
c'è sempre qualcuno 'irriverente'
pronto a remare contro, sostituire, modificare, gestire o controllare
ogni cosa … noi compresi!
obbiamo prestare grande attenzione alle cose che ci circondano, coltivare quella “saggezza” naturale in profondità che ci rende unici, nutrire in modo uniforme - sempre con il dovuto rispetto e naturalezza - il meccanismo corpo - mente - spirito … ascoltare ciò che vuole, cosa ci urla dietro! Non ci interessano le cause, i come e i perché, ma ciò che vuole segnalare questa struttura indivisibile, cosa esprime attraverso il suo segnale, il suo curioso 'sintomo', cosa bisogna fare realmente per ritrovare il benessere: ripristinare gradualmente quell'armonia spezzata … in poche parole, correggere tutto ciò che ci confonde, ci allarma e ci fa ammalare. In breve, fare ordine in casa propria e nella vita quotidiana, muoversi con abilità e con una certa disinvoltura nel mondo affettivo, lavorativo e sociale, prendersi cura di se stessi e della propria salute in modo consapevole e responsabile; non è mai troppo tardi per imparare a gestire le emozioni in maniera efficace, regolare e, soprattutto, ammansire quei comportamenti invadenti propri ed altrui che rischiano di incrinare le relazioni più sane. In breve, un modo di fare genuino per rendere più salde le collaborazioni e più proficui i rapporti con gli altri. Contrariamente a quello che molti pensano, il corpo non è certamente il luogo del peccato, non tradisce mai nessuno se non in casi eccezionali o imputabile a qualcosa di estraneo alla propria volontà (quante volte sento questa frase: ”Sa dottore, io mi sono sempre comportato “bene”, eppure …” ma davvero non abbiamo tralasciato o trascurato nulla?). Questo grande sistema di relazioni e connessioni fisiologiche è un prezioso elemento che - quando si trova in equilibrio con le altre forze - completa l'essere umano e lo rende eccezionalmente unico: un insieme inscindibile di varie realtà che gestiscono, fin che possono, nel bene o nel male, attraverso l'adattamento, la nostra salute. Tale asse, corpo-mente-spirito, cerca sempre di tradurre silenziosamente, gestire in ogni momento, a nostra insaputa, se non attraverso minime disfunzioni iniziali, le nostre preoccupazioni, i vari disturbi insidiosi, fastidiosi, apparentemente inspiegabili; se non è in grado di ribaltare la situazione psicofisica, controllare il cambiamento in atto o gestire il prevalere di una delle 'forze', a scapito delle altre, soccombe; il malessere avrà il sopravvento, dominerà il palco della vita, l'interpretazione si farà confusa, concluderà la sua recita in modo penoso … si cerca di gestire la situazione senza tanti cambiamenti profondi! Il tutto messo in atto a scapito delle altre 'comparse' che si trovano in una situazione di inferiorità o semplicemente impreparate (corpo, mente o spirito … quale toccherà, chissà!): lentamente la parte dominante diventerà la padrona nel scegliere e nel fare. E così, improvvisamente, ci accorgiamo che qualcosa non funziona, l'insoddisfazione riempie ogni cosa, non si placa per nessuna ragione: di notte prendiamo a pugni il cuscino, in mensa cominciamo a guardare con sospetto quel cibo particolare, ma innocuo che sembra alteri il metabolismo e ci gonfia in modo esagerato, colpevolizziamo quell'organo ribelle che a tratti inciampa su ogni cosa e non ci 'serve' più a dovere, notiamo poi, per non farci mancare proprio nulla, che lo sguardo del vicino è invadente e minaccioso; saltano così, a poco a poco, le difese fisiche e psichiche, piccoli disturbi si fanno sempre più insidiosi, crolla quel poco di speranza rimasta … il seme della rassegnazione sta germogliando su un terreno con scarse risorse, si nutre e ci toglie aria e luce: quel poco di nutrimento rimasto. Corpo, mente e anima, dunque, principio vitale comune a ogni essere vivente, non dovrebbero mai essere separati tra di loro, mai divisi l’uno dalle altre parti. E' lecito sospettare dunque che, in determinate circostanze, alcuni fattori psichici, come sentimenti, stati d’animo e passioni, possano avere anche una certa “responsabilità” in molte disfunzioni fisiologiche (ormonali, bio - chimiche) … come dire, c'è abbastanza fumo per sospettare il fuoco! Il vissuto di ogni individuo è sempre fondamentale per conoscere la malattia.
ivere ad esempio in un ambiente “freddo” ed ostile, avere punti di riferimento “sbagliati”, gestire colpe che tormentano, affrontare paure che ingabbiano, invidia che corrode, orgoglio che svaluta all’infinito se stessi e il mondo intero, sono tutte cose che possono determinare modelli mentali che intralciano l'esistenza e fanno soffrire… vissuti che non solo producono la sensazione diffusa di non essere amati, di non essere accettati, di non aver diritto a nessun riconoscimento, ma che alla fine si legano anche ad un corpo su di giri, che funziona a scatti, a precise “disfunzioni” ormonali che remano contro il benessere reale e la felicità quotidiana di ogni essere vivente. Ancora oggi, purtroppo, chi è alle prese con una mente confusa, chi soffre di un disagio emotivo, viene considerato un malato di serie “B”, nessuno gli crede, viene guardato con sospetto e colpevolizzato, escluso dalla vita reale, spesso considerato bugiardo, cattivo, meschino; così piano piano lo sguardo su di lui si trasforma in disprezzo e la sofferenza in vergogna: in breve una persona tossica, irriverente, impulsiva, fastidiosa a cui sono attribuite intenzioni cattive e, quindi, il minimo che si possa fare è cacciarla dal gruppo dei "veri" malati in modo tale che non possa più tormentare gli individui "perbene" che stanno intorno. Ricordiamolo ancora una volta, che queste persone sono il “risultato” di dinamiche strane e complesse, di insuccessi e fallimenti continui, di cose che si portano dentro senza averne la minima idea, la piena consapevolezza; non sono, quindi, né diaboliche, né malvagie, né cattive, né subdole: soffrono soltanto in maniera esagerata di una malattia 'invisibile' ma reale … una tortura senza sosta, infinita! Attenzione, però, questo non significa che devono avere in tasca, rispetto agli altri, il miglior lasciapassare per dire e fare ogni cosa voluta … deve “impegnarsi”, in base alle sue reali risorse, a costruire un nuovo mondo più autonomo e gratificante. Un malato di questo tipo non deve mai comunque essere neutralizzato, escluso e, tanto meno, abbandonato perché è "incapace" di vivere da solo se non con grande disagio e sofferenza: la sua vita, purtroppo, se la "distrugge" già da solo!
ollegare comunque un disagio emotivo a patologie organiche incontra, spesso, nel pensiero comune, molte RESISTENZE e parecchia IRRITAZIONE; per molti è difficile accettare che uno stato d'animo è determinante nell'eziologia della malattia, che alla fin fine, il più delle volte, siamo sempre noi a generare, quella rottura, quel “malessere” e così, per sopravvivere alla vergogna e al biasimo, prendiamo le distanze, ci dissociamo da certi comportamenti, da quella parte fisiologica in difficoltà che va per conto suo e genera il “male” … quell'organo in balia dei vari umori viene percepito come un qualcosa di esterno, di estraneo a noi, non riconosciuta la sua vera funzionalità e, nel contempo, il tutto interpretato come una ribellione, un vero e insensato tradimento; quell'organo allora che si prende in carica ogni stato emotiva e cerca di risolvere il conflitto in atto, tamponare ogni cosa nociva per l'armonia, da “Io” improvvisamente si trasforma in “Tu” … non solo lo percepiamo completamente estraneo a noi, ma lo guardiamo, non essendoci più amico, con grande sospetto. Alcuni giustamente diranno, ma tutte quelle cose che respiriamo e ingeriamo non contano proprio nulla? Certamente. Non va comunque dimenticato che sono proprio i disagi emotivi prolungati nel tempo che compromettono il funzionamento del sistema immunitario e, quindi, con difese ‘basse’ anche le cose più banali risultano difficili da neutralizzare (non bisogna dimenticare poi che con l'età il nostro “esercito” viene dimezzato; vedasi ad esempio la ridotta secrezione della proteina chiamata fattore intrinseco, dopo i 65 anni ca. rallenta in maniera significativa la sua capacità di assorbimento della Vit. B.12; tutto ciò che altera le funzioni del sistema digerente porta a una sua carenza … tale Vit. è fondamentale per le cellule nervose, per la produzione dei globuli rossi, del DNA, per aiutare il metabolismo e spezzare le molecole dei grassi … per il suo assorbimento, oltre alla proteina appena citata, è comunque necessaria una piccola dose di calcio).
l di là di tutte le belle parole del mondo, dobbiamo sempre - ancora di più in questo periodo delicato del lochdown denominato la “sindrome della capanna” o del prigioniero - rispettarci, immaginarci, considerarci sempre, in ogni momento del giorno, come se fossimo una cosa molto rara, unica, preziosa, grandiosa ed inimitabile, in grado di raggiungere con certezza, vigore e piena potenzialità gli scopi prefissati; non aspettiamo che siano gli altri a manovrare, pilotare il nostro destino, a risolvere le nostre questioni, cominciamo noi, ora, qui, subito, piano, piano a gestire le nostre questioni, a lavorare su tutte quelle cose che rovinano la nostra esistenza e ci allontano giorno dopo giorno dall'equilibrio corpo - mente - spirito, dalla vera felicità e da una crescita importante … lanciamoci immediatamente, senza esitazione, all'avventura! … alla fin fine che ne sanno gli altri realmente delle nostre idee, dei tormenti, di come ci sentiamo, dei nostri veri desideri, delle nostre vere passioni!
ortare
in equilibrio l'asse principale che fa rifiorire la vita (corpo
- mente - spirito)
è sempre un'opera importante, un percorso indispensabile per il
proprio equilibrio psico - fisico, un'operazione fondamentale e
giusta per ripartire ...
realizzare una vita attiva, sana e felice.
In
breve, consente di ripartire alla grande, riscoprire condizioni più
favorevoli, lasciare rifiorire finalmente una mente rigida e
stagnante, soggiogata dalla 'sedentarietà', costretta solo a espiare
e a ribollire silenziosamente, far emergere quindi la vera voglia di
vivere, conoscere nuovi e stimolanti spazi unici ed esclusivi …
diventa più facile scoprire direzioni nuove e speciali, su cui
avventurarci con grande entusiasmo, trasformare ogni risorsa in una
grande opportunità, che fa rinascere, star bene in qualsiasi momento
e occasione, senza tanti sacrifici o affidarsi troppo agli altri che
diventano lentamente i protagonisti indiscussi della nostra vita.
Le
cose fondamentali in questo progetto grandioso - che non devono per
nessuna ragione mancare - sono: la consapevolezza
dell'obiettivo specifico da raggiungere, i bisogni
reali di ciò che si vuole cambiare veramente, il desiderio
profondo di voler modificare quella situazione che ci va stretta, la
determinazione
a trasformare qualcosa di vecchio, logoro e oramai inutile, e di
avvalersi
nel contempo di strumenti idonei e lucidi per raggiungere gli scopi
prefissati; per
cambiare, servono posizioni chiare e precise, decisioni intraprese
con onestà e giusto civismo … non esistono percorsi senza curve!
Corpo
e mente non si prestano mai a sotterfugi, menzogne, inganni, non si
accontentano di mezze misure, odiano le scorciatoie, non accettano
compromessi!
Sanno perfettamente che mettere la testa sotto la sabbia non serve a
nulla, anzi si rischia parecchio: di
non vedere più nulla, di soffocare lentamente … costringe a vivere
la vita a monocorde, nel grigiore, in bianco e nero, in modo spento e
restrittivo, in una condizione depressiva.
Sgravarsi, alleggerirsi e liberarsi completamente di tutte quelle
zavorre psichiche inutili è sempre la mossa giusta, il primo passo
indispensabile di un viaggio meraviglioso che conduce dentro se
stessi, fondamentale per orientarsi verso un fare più congeniale,
sereno e soddisfacente: un
gesto doveroso per realizzare appieno le proprie aspirazioni …
quasi
sempre è una mossa vincente per soddisfare i propri desideri,
decisiva per il proprio benessere.
uando la quiete governa completamente l'intero organismo - si vive in modo autentico, spontaneo e più fiducioso - ogni cellula di tale struttura non può fare altro che ringraziare, trarne beneficio, gioire in profondità … ci si sente in equilibrio, sani e pieni di vigore, pronti a rialzarci anche dopo una caduta importante, aiuta a “combattere” con grinta gli intrusi, affrontare la vita con fermezza e determinazione ... per quella che è realmente, nel bene e nel male. Solo avendo la consapevolezza di essere presenti a se stessi e imparando ad integrare questa struttura mente - corpo - spirito ci possiamo sentire “completi”, pieni, vivi, pronti a saltare e, soprattutto, disponibili al cambiamento senza girare a vuoto o attraverso sforzi spaventosi. Prendiamoci cura di noi stessi sempre con saldo rispetto, buona confidenza, con quel gesto affettuoso carico di umanità e di purezza che ci fa sentire unici, grandi, autonomi, liberi e importanti; prestiamo la giusta attenzione, alle nostre “preziose” e insostituibili “dimensioni” che non ci deludono mai perché seguono un loro percorso spontaneo e maturale, in grado di darci sempre, in ogni momento con grande sensibilità, tanti consigli buoni e salutari … solo in questo modo saremo in grado di avere una corretta idea di base del nostro valore, del tipo di rapporto che abbiamo instaurato con noi stessi e gli altri. Con queste manovre in atto, rivolte a nutrire tale “asse”, non dobbiamo assolutamente distrarci nemmeno per un attimo. Per avere cura di se stessi, con occhio benevolo, bisogna sempre collocarsi al primo posto di ogni nostra priorità. Liberiamoci, quindi, con un certo 'savoir faire', di tutte quelle emozioni e atteggiamenti invalidanti (anticipare visioni drammatiche, sostare inutilmente sul disagio o trauma, attivare ripensamenti, fossilizzarsi solo su un aspetto di un problema … ) trattenuti inutilmente da troppo tempo, che stagnano dentro di noi fermentando guai e turbamenti tossici (sensi di colpa, rabbia, frustrazione, vittimismo, rancore … ), di quei modi di fare e ruoli non allineati con la nostra vera personalità, investighiamo, cerchiamo minuziosamente il valore fondamentale della nostra esistenza terrena che ci completa, ci rende unici ed inimitabili (obiettivi, scopi, significati, interessi); sintonizziamoci sulle sensazioni, coltiviamo le varie necessità ed esigenze corporee che ci danno forza, energia e lucidità, ascoltiamo attentamente le priorità e le sensazioni emotive pronte ad elargire, senza tante pretese, energia, sicurezza, pace, supporto, calore ed affetto … ripristiniamo l'equilibrio psicofisico, quel legame naturale tra il corpo e le emozioni più genuine, ignorato spesso da troppo tempo; per fare tutto ciò bisogno far tacere il rumore di sottofondo, spazzar via i brutti pensieri, spegnere la ruminazione mentale: il chiacchiericcio razionale inutile e devastante per il nostro equilibrio.
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551
E mail: bonipozzi@libero.it
NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo pertanto ha un valore informativo ed educativo, non prescrittivo.
NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo pertanto ha un valore informativo ed educativo, non prescrittivo.
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