uante volte abbiamo pensato che la nostra esistenza (lavoro, studio, rapporti sociali, convivenza, matrimonio) è una continua tribolazione, ci fa star male, ci crea disagi e sofferenze a non finire, ansie e, per non farci mancare proprio nulla, anche depressione più o meno grave. Nonostante questa consapevolezza - con un immobilismo davvero da campioni - proiettati nel futuro colmo di ansia, lasciamo passare le ore, i giorni, i mesi, i “secoli” con la speranza di un futuro migliore. Il futuro blocca, uccide il presente, rende sordi e ciechi di fronte alle esperienze della vita: angoscia, tensione e ansia lentamente dominano la scena quotidiana spegnendo completamente passione e vitalità. Quante volte, ancorati nel passato - che genera solamente rimpianti e rimorsi - abbiamo ritagliato un “pezzo” di tale tempo burrascoso pieno di rancori, di ricordi negativi, di obblighi, di risentimenti, rendendolo attuale, fatto sopravvivere per - a seconda delle proprie condizioni emotive - rassicurarci, rallegrarci, consolarci, rattristarci ed eventualmente espiare. In questo modo, allontanandoci dalla vera esistenza, prendendo le distanze da quello che si vive nel tempo presente, essendo estranei a se stessi, si vive un atteggiamento mentale non reale, lasciando spazio a tempi “inesistenti” come passato e futuro (tempi che inquinano il terreno mentale). A volte - dando spazio a questi meccanismi mentali - siamo davvero decisivi nel rovinarci con le nostre stesse mani sprecando, nel contempo, le grandi occasioni che rinfrescano la vita.
’autostima, infatti, oltre ad essere parte integrante di una vita di qualità, significa piacere di vivere, sentirsi bene con se stessi e gli altri, adesso, ora, nel tempo reale. Il presente è l’unico momento in cui è possibile sentirsi bene perché si è direttamente in contatto con le proprie sensazioni in tempo reale… ciò che è ora, in questo istante. E’ una grande apertura mentale attraverso la quale si attivano zone cerebrali e mediatori chimici che portano lontano da stress, sofferenza e insoddisfazione. Cosa diversa è l’abitudine, la noia e la routine che riattivano sempre gli stessi circuiti cerebrali ormai logori, vecchi e “atrofizzati”. Avere una buona stima di se stessi significa piacersi, essere soddisfatti di come si è e, soprattutto, volersi bene. Con questi atteggiamenti si diventa indubbiamente più creativi, più rilassati e si diffonde, in maniera davvero contagiosa, felicità e buonumore. Al contrario, la disistima scatta quando il nostro modo di pensare si traduce immediatamente in un vero e proprio tormento: rimpianti, rancori, sensi di colpa, giudizi, autocritica, confronti.
l tutto ruota attorno al passato (malinconia, sensi di colpa, rabbia), si è colti dal dubbio di non essere all’altezza in quello che si fa (timore di non riuscire), ci si sente inferiori (gli altri sembrano sempre migliori, più capaci), perennemente concentrati sugli insuccessi (il pensiero torna sempre lì con lo stesso tormento). Basta una piccola delusione per “sgonfiarsi”, sentirsi dei falliti. Ci si giudica continuamente, non si va mai bene, si è completamente in balia e vincolati al modo di pensare della gente. Arriva all’improvviso, senza trombe e tamburi, in un momento apparentemente tranquillo: un banale riassunto quotidiano, un superficiale bilancio giornaliero ed ecco che si affaccia un profondo senso di insoddisfazione.
rischi più immediati sono indebolimento del sistema immunitario, depressione, sovrappeso, colite, gastrite e ipertensione. Non a caso, secondo recenti studi della medicina ufficiale, uno degli elementi fondamentali della salute psicosomatica è l’autostima. L’autostima è la base di una “saggia” sicurezza attraverso la quale si raggiungono gli obiettivi, non solo di ordine esistenziale, ma anche di natura fisiologica: equilibrio psicosomatico, amicizie e relazioni strette. Tale condizione fa in modo che ogni individuo abbia una giusta e soddisfacente collocazione in questo mondo: consapevolezza del proprio valore e di essere unico ed irripetibile. L’autostima non si basa su elementi esterni (denaro, potere, bellezza), è uno stato interiore, si sviluppa nel tempo, mattone su mattone, dentro di noi. La sua costruzione è riconducibile a momenti lontani, alla notte dei tempi, all’infanzia.
e chi ci accudisce ci accoglie senza remore, ci rispetta per quello che siamo e ci ama senza riserve sarà più facile per noi accettare le sfide della vita: imparare sarà sempre entusiasmante e una grande gioia (le cose nuove saranno sempre una sfida, uno stimolo costruttivo perenne, mai un timore paralizzante, pauroso, rinunciatario). Quando il piccolo ha la consapevolezza di poter contare sull’adulto e di avervi facile accesso nei momenti di bisogno, si dedica fiducioso all’esplorazione dell’ambiente circostante. Con queste caratteristiche il bambino svilupperà uno stile cognitivo caratterizzato da curiosità e ricerca attiva (autonomia, libertà, sicurezza). Se poi veniamo incoraggiati a prenderci cura del nostro corpo (come amico non come antagonista) saremo più liberi, spontanei e naturali: sarà più facile concentrarci su quello che si ha di buono e non sui sentimenti negativi e distruttivi.
RICORDA, l’autostima,
non solo ti libera l’organismo da pesi inutili e dannosi, ma è anche l’arma più
potente a tua disposizione per sconfiggere ogni malattia … anche il
cancro. Alla larga da tutti quei rapporti “tossici” che ti contaminano, ti
fanno sentire sempre difettoso,
allontanati da chi ti fa sentire “piccolo”, ti toglie aria e invade il
tuo spazio di libero movimento … stai con quelli che ti fanno sentire spontaneo
e naturale in ogni momento … senza maschera.
RICORDA, come
la mucca caccia via istintivamente con la coda la mosca sulla sua schiena,
anche tu hai il diritto di opporti a tutte quelle aspettative altrui che non ti
appartengono e che spesso ti senti costretto a seguire, quei vincoli che non fanno
per te … quelle cose che ti spingono a sacrificare le tue inclinazioni naturali,
le tue vere esigenze: prenditi il tuo spazio, segui i tuoi progetti, le tue
priorità, esprimi le tue passioni … la tua unicità (non è difficile, con
l’allenamento emergerà un senso di soddisfazione, di piacere e di libertà).
NB. Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico
di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la
diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore
educativo, non prescrittivo.
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 – 0532.476055
E mail: bonipozzi@libero.it
Nessun commento:
Posta un commento