Contando
le pecore ad occhi sbarrati
…

onostante il luogo di riposo sia sempre più accogliente, perfettamente ovattato dai rumori, con temperature confortevoli, attrezzato di un modernissimo materasso ortopedico sul quale sono stese profumate lenzuola di seta, il sonno, spesso, per molte persone, diventa un incubo, un vero inferno. Nel regno della notte, la stanza da letto si trasforma in un terreno minato, un territorio caratterizzato da violenti scontri e battaglie fino all’ultimo “colpo di sonno”. Morfeo, dopo infinite invocazioni, inutili imprecazioni, suppliche imbarazzanti, giri e rigiri fastidiosi non se la sente proprio di far la sua comparsa sulla scena notturna. Quando il corpo non trova pace nel proprio giaciglio, nemmeno una damigiana di camomilla riesce a conciliare un meritato riposo. Sembra banale ma senza un naturale ed adeguato riposo non si vive. Gli effetti di questa privazione si riscontrano nelle ore di veglia con sbalzi di umore, aumento dell’affaticabilità, irritabilità, scarsa concentrazione e difficoltà nell’affrontare le sfide quotidiane. Durante il sonno il sistema nervoso centrale attiva due neurotrasmettitori: melatonina e prolattina. rmoni che agendo sul tono dell’umore regolano e preparano il terreno all’evento sonno. Mentre si riposa, nel corpo avvengono importanti modificazioni chimico - fisiche. I muscoli si contraggono e si rilassano, la temperatura corporea si abbassa, gli occhi pur essendo chiusi si muovono (fase REM), il ritmo del cuore e del respiro varia. Nel buio della notte, piano piano, si cerca di “digerire” ciò che durante il giorno non si è riusciti a calmare e ad acquietare. Spesso, infatti, si portano nel lettone ritmi e frenesie mentali molto intense, da cui non è facile liberarsi: questa situazione ha in sé uno stato di “eccitazione” che ostacola e agita il sonno. Una mente bloccata, ingorgata e compressa che con il calar delle tenebre cerca di eliminare tutte le “tossine” quotidiane attraverso il pensiero. Le veglie inattese, allora, comunicano ciò che, nel profondo di se stessi, non si riesce più a nascondere, a tacere e tenere sotto controllo. La notte restituisce, poco alla volta, pezzi di quotidianità “indigesta”. Quello che durante il giorno è stato accatastato, ignorato, inespresso e soffocato si manifesta inaspettatamente nell’oscurità.
Tutte cose (fantasie, desideri, istinti) che chiedono di “essere vissute” e non di “essere addormentate”. La notte, apparentemente poco generosa, in realtà, si vendica chiamando il soggetto alle proprie responsabilità: rimediare agli “errori” diurni.
n piccolo “omino” notturno che, dopo aver interpretato personaggi quotidiani fittizi e superficiali, esprime il proprio disappunto, si agita dentro la persona, non vuole addormentarsi, reclamando in tal modo il diritto di esprimere la propria vita in maniera reale, spontanea, naturale e gratificante. Ecco che, improvvisamente, al buio, in questo territorio del mistero, l’insonne si riempie la testa di cose inutili, emergono nella sua mente pensieri fissi e pietrificati che ostacolano il sonno: “ingestione” di insuccessi, troppi impegni e sacrifici, eventi dolorosi, giornata infarcita di delusioni, storie mai raccontate che pesano, tradimenti che “fermentano” a metà strada tra il dire e il non dire, inganni in balia ai sensi di colpa, scarse attenzioni, stizza furente, perdita di fiducia in se stessi e negli altri, compromessi non metabolizzati, cambiamenti improvvisi, contraddizioni, convenzioni eccessive, false identità, senso di frustrazione… troppi controlli che sfiancano e tengono gli occhi completamente sbarrati. Nulla riesce ad azzerare tali ossessioni e, ben presto, dopo vari tormenti, si cede il letto al “nemico”: l’insonnia. Se non si spezza il circolo vizioso dei pensieri si rischia parecchio. Un malessere, quello delle notti in bianco, che, oltre a coinvolgere tutto il corpo, privandolo lentamente del suo equilibrio energetico naturale, lo espone a vere e proprie patologie: l’intestino trattiene (stipsi), il cuore non riconosce più il suo ritmo (aritmie), i muscoli si contraggono (dolori), la sessualità - senza energia - si spegne (tratti depressivi), una testa che rumina ma non smaltisce (cefalea), uno stomaco schiacciato ed appesantito (gastrite). Sono tutti elementi “arrugginiti” - “rifiuti” psichici accumulati durante la giornata - che, silenziosamente, si depositano nell’organismo e lo fanno ammalare. Un disturbo che può esprimersi con modalità diverse: difficoltà ad addormentarsi (incapacità a lasciarsi andare, rimuginare sui pensieri), risvegli precoci (arrabbiature e rancori non smaltiti che riemergono durante la notte) o frequenti interruzioni del sonno (timore dei cambiamenti, del nuovo). La durata di questo problema è un elemento fondamentale per distinguere il disturbo occasionale dalla vera e propria malattia psicofisica che, se non affrontata in maniera adeguata, tende a diventare cronica. Questa difficoltà persistente a raggiungere lo stato di sonno e mantenerlo nel tempo, indispensabile per conservare la salute, può essere legata anche a patologie mediche croniche come ad esempio asma bronchiale, diabete e artrosi.
ilassarsi al momento di coricarsi.
Alcune persone possono
rilassarsi facilmente. Altre, purtroppo, no. Il rilassamento fisico e mentale è
un’abilità che si apprende. Ci vuole attenzione, pazienza, continuità, tempo ed
energia per padroneggiarli. Ma una volta imparati, mettendoli in pratica,
possono avere effetti inaspettati e duraturi sul sonno disturbato Quando si è tesi, imparare tecniche di
rilassamento (ottima la metodica ipnotica)
potrebbe risolvere il problema o, comunque, far dormire meglio. Ci sono tre
categorie principali di tensione: psicologica, muscolare e attivazione del
sistema nervoso simpatico. La tensione psicologica è caratterizzata dall’ansia
e dalla preoccupazione, molti pensieri, a volte sgraditi, girano nella testa
determinando tensione ed agitazione (delusioni,
aspettative frustrate, desideri inappagati). La tensione
muscolare si manifesta nel corpo. Se si digrigna i denti, si contraggono i
muscoli, si passeggia nervosamente, si tamburella con le dita o si batte il
piede, non c’è dubbio, si è alle prese con una profonda e seria tensione
muscolare. Quando il sistema nervoso simpatico è eccitato il corpo produce più
adrenalina e cortisolo del solito. Il simpatico controlla il battito cardiaco,
la respirazione e altre attività automatiche del corpo. quando è eccitato le
mani e le dita possono essere fredde (perché
l’adrenalina provoca la costrizione dei vasi sanguigni delle dita). Queste
tre categorie principali di tensioni a volte vanno di pari passo, ma non
sempre. Alcuni insonni sono psicologicamente tesi, anche se i muscoli sono
rilassati. Altri hanno i muscoli tesi e la mente calma. Diverse tecniche di
rilassamento possono risolvere una forma di tensione ma non un’altra … ecco perché sono necessari interventi specifici e
qualificati. Le tecniche di rilassamento possono dare sollievo
all’insonnia sia a breve sia a lungo termine. Se quando si va a dormire la
tensione diventa un problema allora è importante cimentarsi con una metodica
distensiva - dove aver consultato un professionista preparato in queste metodiche
terapeutiche - che più rassicura e che più coinvolge: ipnosi, visualizzazioni,
meditazione (rilassamento: Jacobson, Vogt, Maltz).
aura di non
dormire. La presunta necessità di dover dormire otto ore o più è
spesso causa di gravi ansie; sembra che la causa di questa singolare
convinzione del magico numero ‘otto’ risalga a qualche secolo fa, quando il
filosofo Maimonide decretò: “Il giorno e la notte fanno una somma di
ventiquattro ore; all’uomo basta dormire un terzo’. Questa convinzione del
sonno di otto ore è stata adottata da allora, a dispetto delle differenze
individuali tra i dormienti. ‘ Otto ore per lavorare, otto ore per giocare e
otto ore per dormire’. Il timore dell’insonnia ha accompagnato l’uomo così a
lungo, che vi è persino un termine speciale per indicarlo: agripnofobia. Gli
ambulatori dei medici di base sono strapieni di soggetti che lamentano tale
tipo di preoccupazione. Essi sono il più delle volte soggetti ipocondriaci. La
loro ansietà ruota attorno al sonno, essi credono che si per loro
indispensabile dormire per poter sopravvivere e star bene. Alcuni arrivano
persino a temere per la loro salute se non riescono a dormire quanto dicono gli
altri. In questa categoria di individui fanno spicco anzitutto falsi insonni
che lamentano - secondo il loro modo di valutare - di sentire suonare tutte le
ore; la loro buona salute generale smentisce questa loro visione, perché non vi
è alcun segnale fisiologico che possa affermare una vera e significativa
insonnia in corso. Tali soggetti si sono creati un atteggiamento del quale si
compiacciono, che mantengono peregrinando da un ambulatorio all’altro e che
fanno accettare facilmente da un ambiente, innocentemente complice. A questi
falsi insonni bisogna fare toccare con mano il loro errore e soprattutto
guardarsi di alimentarlo con cure intempestive; tuttavia ci sono ‘falsi’
insonni che potrebbero essere ritenuti sinceri: sono coloro che al risveglio,
hanno l’impressione di non essere riposati e che concludono di essere insonni
(sono non ristoratore). Poi vi sono tutti i piccoli ansiosi, tutti i soggetti
vittime di conflitti affettivi più o meno respinti o in preda a preoccupazioni
lavorative, i cui affanni sono particolarmente molesti la notte. Del resto, la
maggior parte di questi individui fa già abuso di qualche particolare sostanza
presa dal ‘vicino di banco’. La maggior parte dei casi la vera responsabile di
queste ansie è l’arrampicamento sociale; molti svolgono, a loro dire, un lavoro
non adeguato alle loro capacità intellettive di versatilità ed intelligenza:
essi obbediscono soltanto ad un innato istinto di vanità. E’ come, volendo
paragonare l’essere umano a delle automobili, che una vettura cinquecento di
cilindrata si mettesse a competere con una duemila. Non si può giudicare la
normalità o la bontà del proprio sonno confrontandosi con un’altra persona;
l’unico giudizio valido deve essere dedotto dal sonno di oggi con quello di
ieri. Avere un sonno moderatamente agitato, o parlare e rigirarsi nel sonno non
significa essere fuori dalla normalità; dormire cinque ore, quando un altro ne
dorme otto, non significa soffrire d’insonnia. Perdere il sonno di tanto in
tanto – cosa che del resto capita a tutti non deve mettere in allarme. E’
giusto, invece, cominciare a preoccuparsi quando il sonno si scosta in modo
deciso e persistente dallo schema del passato, quando si perde la capacità di
dormire per un periodo prolungato. Va precisato quindi che il sonno non è un
fenomeno avulso dalla vita quotidiana, ma parte integrante dell’intero ritmo di
una persona, della chimica del suo corpo, del suo atteggiamento mentale, delle
sue esperienze, delle sue abitudini e del suo ambiente. La nostra identità
rimane sempre con noi, nel sonno come nella veglia; dobbiamo quindi accettare
le differenze individuali del tipo di sonno, come accettiamo le differenze
fondamentali allo stato di veglia.
nsonnia da
situazioni. Molte sono le situazioni che provocano stress o
eccitazione - come ad esempio una cattiva notizia, un incidente, dopo una grave
malattia o dopo una prima giornata lavorativa - determinando alterazioni
biochimiche antagoniste del sonno. In ogni essere umano ci sono periodi di
insonnia: essa colpisce generalmente chi ha perduto una persona cara, chi ha
problemi economici, chi ha problemi affettivi, attori alla vigilia del debutto,
studenti prima degli esami, lo sportivo alla vigilia di una prestazione
importante, in prossimità di una convivenza o di un matrimonio. Gli avvenimenti
che suscitano emozioni e causano una situazione biochimica contraria al buon
sonno non sono sempre spiacevoli, anche se abitualmente considerati stressanti.
Un esempio molto significativo è dato dal fatto che molti soggetti trascorrono
delle notti insonni non appena venuti a conoscenza del lascito di una eredità o
di una decisione positiva di carattere sentimentale da parte della persona
amata.
olte sono le
vitamine e i minerali che aiutano a neutralizzare Morfeo: le Vitamine
del gruppo B (regolano il modo in cui il corpo utilizza
gli ormoni del benessere), poiché
possono avere un effetto energizzante devono essere assunte con moderazione, il calcio, lo zinco, il rame, il
ferro e
il magnesio.
NB. La
Vit. B3 aiuta chi soffre
sia di depressione sia di insonnia. Anche la Vit.
B12 può essere
d’aiuto (una proteina - fattore
intrinseco - secreta dallo stomaco permette la sua assimilazione). Il Calcio, insieme al
magnesio ha un effetto calmante sul
sistema nervoso centrale (RICORDA, se il calcio e il magnesio non sono presenti
in quantità sinergica, cioè in un rapporto di 2 a 1, l’organismo non riesce ad
assimilare il calcio cosicché questo, una volta assunto, vaga nel corpo finché
non raggiunge i tessuti molli, dove si deposita, dando inizio a formazione di
futuri calcoli). Il Magnesio è un sedativo naturale e difende dall’ansia, assieme al
potassio è utile per un affaticamento costante. Lo Zinco può essere
associato a frequenti risvegli notturni. La quantità di Rame e Ferro possono
influenzare il sonno (ATTENZIONE, un eccesso di ferro negli uomini impedisce
l’assorbimento dello zinco che si deposita nei tessuti morbidi del corpo).
tress e
sonno. Si adotta la parola stress per indicare una nostra reazione,
il più delle volte, a tutto ciò che ci disturba: lavoro non gradito, compagnie
forzate, difficoltà familiari, economiche, di studio, sociali e politiche.
Anche la noia può essere stressante quando ci infastidisce. Così pure gli
stimoli emotivi provocati da una lettura, da un film, da una telefonata … tutte
cose che scatenano ima pioggia di ormoni adrenalinici dal cervello e dai
surreni atti a determinare ipertensione e a indurre il cuore ad un super
consumo di ossigeno. Strettamente collegato a tutto ciò è anche la nostalgia
del passato e l’ansia del futuro. L’uomo deve vivere, come più volte
sottolineato nei vari articoli, più intensamente nel presente hic
et nunc (qui e ora). Stressante è anche il fanatismo religioso, e come
conseguenza, molte volte, ha mietuto diverse vittime: lo dimostra un gran
numero di tentati suicidi legati ad esagerazioni religiose che frustrano
eccessivamente il corpo per amore dell’anima. Anche lo spazio è fondamentale
per la vita e la salute dell’uomo non meno di quanto lo siano cibo e ossigeno.i regola, se due persone si parlano i loro volti non distano meno di qualche
decimetro. In un locale affollato in cui le distanze sono minori, le persone si
pongono automaticamente di sbieco per aumentare la distanza. Quando questo
succede nell’alcova tra due persone si ha un forte senso di disagio, e quando i
due conversano l’interlocutore fatalmente retrocede per ristabilire
l’equilibrio della distanza. Questi semplici fatti suggeriscono l’esistenza di
regole rigide che governano i rapporti spaziali tra due individui. Le regole
della distanza esistono anche per gli animali. Essi se ‘compressi’ aumentano
l’irritabilità e l’aggressività. Anche lo spazio fisico è da non sottovalutare
perché non solo ostacola il libero movimento ma può diventare nel tempo motivo
di forte stress.
oco si parla dell’interiorità, delle risorse interiori, di quanto può influire uno stile di vita,
certi atteggiamenti mentali e alcuni modi di vedere il mondo sulle somatizzazioni … delle potenti difese
che il cervello possiede se non è schiacciato da regole rigide e controlli
eccessivi, soffocato dalle cianfrusaglie, da un senso di impotenza diffuso, da
una condizione esistenziale insoddisfacente e dagli stati d’animo protratti nel
tempo ... RICORDA, un atteggiamento
mentale distaccato e libero da ritmi frenetici risveglia le proprie risorse, fa
davvero rinascere. Ogni stato d’animo,
infatti, fin dalla tenere età, influenza in modo più o meno significativo e
profondo le aree del cervello che agiscono direttamente sugli ormoni e sul
sistema immunitario … TIENI sempre presente, che una vita piena di disagi,
di delusioni, di insoddisfazioni e di frustrazioni sono tutte condizioni
esistenziali che non solo minacciano in profondità la propria identità più
autentica ma oscurano completamente il senso profondo della vita ... fanno
ammalare. Ogni cambiamento ringiovanisce, una nuova vita basata sulla passione
e la creatività, attivando le aree cerebrali specifiche non solo ci allontana dallo
stress ma “spinge” anche a soffermarsi su se stessi, insegna ad avere più cura
per la propria persona e aiuta ad esprimere tutte le emozioni represse …
esprimere se stessi, la propria unicità. Esaminare attentamente il rapporto tra
“malattia” e psiche permette di scoprire tutti quei veleni, apparentemente non
visibili, ma che possono intossicare o soffocare completamente l’organismo.
OSA FARE. Imparare a liberarsi di tutta quella zavorra mentale inutile, riscoprendo quiete, calma e serenità, farà dormire come un neonato. Se l’ansia assale a tradimento, un’altra strategia vincente è imparare a rilassarsi. Tale metodica psicosomatica, se praticata con regolarità, risulta fondamentale non solo per placare i sentimenti “difettosi” che tormentano appena ci si corica, ma anche per ripristinare gradualmente l’equilibrio fisico e mentale. Compiere una piccola passeggiata dopo cena - senza forzature perché la stanchezza eccita e impedisce di rilassarsi - aiuta a rigenerare l’organismo e zittire l’insonnia. Si vince, inoltre, il “mostro cattivo” cambiando atteggiamento e attraverso stili di vita appropriati: alimentazione corretta (sostanze che facilitano la produzione di serotonina), automassaggio, sessualità appagante, togliere dalla stanza da letto elementi disturbanti (televisore, computer, cellulari), un bagno caldo con oli essenziali… e perché no? letture con contenuti fiabeschi, storie d’altri tempi per stimolare un’altra logica, “dimenticare” un quotidiano - non sempre amico - che crea irritabilità, tensione ed insonnia.
… quanto più a lungo si riesce a
dormire senza interruzione tanto meglio è per l’organismo, perché sia il
movimento rapido dell’occhio (fase REM) sia il sonno a onde lente (attività
cerebrale con onde theta: da 4 a
7 cicli al secondo) danno ristoro al corpo (cuore e arterie rimarranno più
giovani) … dormire poco può accelerare l’invecchiamento delle arterie e
aumentare il rischio di attacchi di cuore (il cervello produce meno serotonina)
… il fabbisogno giornaliero di sonno (profondo e ristoratore) per l’uomo va
dalle sette alle otto ore mentre per le donne dalle 6 alle sette ore.
Vademecum
anti – insonnia
1 . L’alcol non è uno scaccia pensieri
quindi è inutile bere ‘per dimenticare’. Il giorno successivo avrai due
problemi in più da affrontare: quello per il quale hai bevuto e quello relativo
al vomito e al cerchio alla testa;
2. Niente droghe. L’avvelenamento da
nicotina rende il corpo incapace di assorbire e impiegare la vitamina B, oltre
che a distruggere la vitamina C;
3. La stanza da letto deve essere ben
arieggiata senza però correnti d’aria. Il colore delle pareti deve essere di un
colore rilassante come ad esempio un azzurro tenue;
4. L’autosuggestione è decisamente efficace
per l’insonne. Durante il giorno, di tanto in tanto, dovrai tenere nella mente
la seguente frase: ‘Questa sera mi butterò sul letto e mi lascerò ‘andare’
completamente tra le lenzuola profumate, perché è questo che desidero;
5. Assumere a letto posizione orizzontale
con le gambe leggermente divaricate e braccia distese, mai pugni chiusi e
braccia sotto la testa … evitare qualsiasi tipo di contrazione e tensione;
6. Prima di coricarsi liberare il più possibile l’organismo da
qualsiasi bisogno corporale;
7. Il fegato, inoltre, non ha bisogno di
zuccheri semplici e grassi vari. Ricordati che la vita dipende dal fegato, e
così pure il carattere, l’energia, la volontà (vedasi il significato simbolico di questo organo nella sezione
specifica). Anche la pelle e i capelli dipendono dal buon funzionamento del
fegato;
8. Evita il più possibile le arrabbiature,
perché tale stato emotivo provoca la chiusura del canale che porta la bile
all’intestino. La bile non può uscire, i cibi vengono digeriti male, compaiono
macchie rosse e prurito … Morfeo, quindi, ti lascia completamente con gli occhi
sbarrati;
9. Variare la cena, aiutare la ‘fucina’
intestinale con una bella camminata … aver cura dello stomaco diventa
indispensabile per una buona riuscita del sonno;
10. Evitare il digiuno assoluto. Un pasto
leggero concilia il sonno;
11. Certi stati emotivi come ad esempio
agitazione, euforia, inquietudine, apatia, abulia e tratti depressivi non
aiutano a lasciarsi andare tra le lenzuola;
12. Evitare il più possibile i rumori;
13. Se hai tendenza all’ulcera e alla
dispepsia in generale, scegliti i cibi che provocano scarsa secrezione di acido
cloridrico;
14. Evitare cibi troppo caldi, troppo
freddi e, soprattutto, eccessivamente dolci;
15. Non mangiare se si è affaticati o
emozionati;
16. I cibi presentati bene, la tavola bene
imbandita, la buona compagnia favoriscono la secrezione dei succhi gastrici,
ottimo presagio di un sonno tranquillo;
17. Ricordati che una delle maggiori cause
dell’insonnia è l’invidia essa infatti attecchisce in quei soggetti che non
hanno più il coraggio di battersi, non hanno più fiducia in sé e contemplano
con amarezza i successi degli altri. Da questa impotente invidia dell’uomo
avvilito, nascono scaltrezza, perfidia e vanagloria. Le loro notti diventano
orge di pensieri negativi;
18. Chi teme una disgrazia, chi vive nello
spavento d’un male e aspetta una sventura, costruisce un quadro di pensieri,
una tacita forza che per la legge dell’attrazione, raduna attorno a sé elementi
nocivi e distruttori. Successo e insuccesso derivano da una medesima legge:
‘L’aspettar d’un male è mal peggiore del mal presente’.
N.B. Bisogna verificare sempre l’esistenza di patologie organiche presenti in questo disturbo,
come problemi tiroidei, sistema endocrino, ghiandole surrenali e digestivi.

tress
e insonnia. E’ possibile essere più tesi di quello che si pensa? La maggior
parte di noi è consapevole del fatto che lo stress e la tensione ci influenzano
molto, ed è importante trovare il modo di controllarlo da soli durante il
giorno (oppure se necessario con un professionista
qualificato). Pensate a voi stessi in questo momento preciso e
poi di nuovo durante il giorno, soprattutto quando siete angosciati, quando
state lavorando sodo per risolvere un problema o quando scoprite che siete tesi
e agitati senza una buona ragione. Questi sono gli indizi della tensione di cui
dovete andare a caccia:
·
Tensioni dei
muscoli del collo o della mascella, mento in fuori, digrignare i denti, voce
tesa e stridula;
·
Tensione dei
muscoli delle spalle (trapezio) o della schiena, spalle curve, rigidità della
colonna vertebrale,
·
Dita dei piedi o
delle mani contratte, tamburellare con le dita, piedi e gambe irrequieti,
reazioni esagerate per piccole cose;
·
Tensione dei
muscoli della fronte, a volte con mal di testa, sudorazione di mani e ascelle;
·
Pulsazioni
frequenti, battito cardiaco accelerato, bruschi movimenti o scatti, con
irrigidimento o tensione dei muscoli, frequenti movimenti e dolore agli occhi;
·
Respirazione
irregolare, superficiale o con sospiri, sensazione di soffocamento, senso di
tensione allo stomaco, crampi o nausea, minzione frequente.
uando sentite arrivare uno di questi segnali
respirate profondamente, cercate di sorridere, non solo con le labbra ma anche con gli occhi, e lasciate che i
muscoli si rilassino. Non dovete stringere forte il ricevitore quando parlate
al telefono, pestare i piedi quando camminate o buttarvi a capofitto, in fretta
e furia, nei lavori di casa. Parlate più lentamente, camminate più lentamente,
rilassate le dita che tengono la penna o il telefonino, e portare la mente e il
corpo a un approccio morbido e più rilassato con qualsiasi cosa facciate. Anche
se non c’è il modo di eliminare lo stress da una professione o da una
situazione sociale, potete imparare a fermarvi nel bel mezzo di una crisi e a
controllare mentalmente la tensione e l’irrigidimento muscolare. L’atto stesso di
esercitare un controllo spesso aiuta a interrompere il meccanismo (produzione di adrenalina e cortisolo) e,
quindi, a rilassarsi. E cercate di sorridere con gli occhi anche nel mezzo di
una crisi. E’ sorprendente come si possa sorridere con la bocca e restare tesi, mentre quando si
cerca di sorridere con gli occhi la tensione si scioglie. Non è sempre facile
esercitare questo controllo. Un buon modo di prendere questa abitudine è fermarsi
un attivo e chiedersi dove sono, cosa sto facendo (rompere
la catena dello stress). Si possono elaborare metodi particolari
per allentare la tensione. Alcuni appoggiano la schiena al muro, chiudono gli e
si allenano a rilassarsi; altri vanno in bicicletta, altri ancora canticchiano
una canzone prima di fare una cosa importante (sembrano
banalità ma in questo modo si blocca la produzione di adrenalina e cortisolo).
Sono la frustrazione, l’ansia e la tensione dovute all’impossibilità di fare
qualcosa per una certa situazione che devono essere modificate. Le persone che
non riescono a dormire in genere hanno problemi familiari o professionali sui
quali sentono di non avere nessun controllo. Nessuno ha tutte le risposte, ma
un professionista ben preparato potrebbe
insegnare come risolvere quei problemi.
er concludere. Il sonno
perché abbia la sua naturale funzione rigeneratrice e riposante deve avere non
solo una durata specifica per quel determinato organismo ma anche una sua
adeguata e funzionale posizione nel letto durante la notte, in modo tale da
favorire la circolazione sanguigna, distendere la colonna vertebrale, il
tessuto muscolare e tutti gli organi (la
posizione, quindi, può influenzare il riposo ma anche la salute: respiro,
circolazione …). Come ogni atteggiamento e comportamento umano, anche il
sonno con le sue “posizioni” più svariate ci può segnalare certi tratti della
personalità, rivela un modo di essere, la natura più intima … tutti elementi utili per conoscersi meglio.
Posizione dorsale (facilita
la circolazione del sangue): persone che dormono in questa posizione
possono essere molto meticolose, precise, irritabili e nervose ... hanno una
grande difficoltà ad abbandonare il controllo cosciente delle emozioni.
Posizione fetale: rannicchiato su un lato e con le ginocchia
ripiegate completamente verso il corpo. Modalità che segnala un carattere timido,
chiuso con difficoltà relazionali, si è impacciati nell’ affrontare gli impegni
quotidiani, bisogno di protezione ... richiama la nostalgia del grembo materno.
Posizione ventrale (segnala problemi all’apparato
gastroenterico, rischio di apnea) con braccia tese verso il capo e gamba
leggermente ripiegata, segnala un atteggiamento egocentrico, gli altri sono
ignorati, un certo atteggiamento di
autosufficienza.
n soggetto che dorme con i pugni
chiusi indica aggressività oppure desiderio di controllare gli altri;
Sul dorso con le gambe
allungate e braccia distese che occupano tutto il letto (il corpo forma una figura geometrica a stella) segnala autorità,
egoismo, invadenza, estroversione, persone sicure di sé, fiducia nel mondo;
Abbracciare il cuscino, posizione
molto comune nei bambini, segnala qualche tratto depressivo, un forte bisogno
di affetto e, soprattutto, necessità di rassicurazione … mentre quando lo si
allontana si manifesta una gran desiderio di libero movimento e di spazio … non
si vogliono vincoli e legami.
La posizione ideale, invece, è quella con il
corpo completamente allungato e inclinato su un fianco ... evita un guanciale
alto perché costringe il collo e il capo ad un angolatura innaturale.
Sonno corto (quattro/cinque ore): persone molto attive, che
manifestano sicurezza e vivacità nell’affrontare le cose … in generale vedono
le situazione in maniera positiva: il famoso bicchiere mezzo pieno.
Sonno normale (sette/otto ore) … soggetto attendibile,
lavoratore costante su cui si può fare affidamento.
Sonno prolungato (nove/10-11-12): soggetto spesso fragile,
con tratti depressivi, chiuso e particolarmente sensibile … una vittima di disagi psicosomatici.
ome
trasformare l’insonnia in un gesto ‘produttivo’. Sovente, in
particolar modo nella mia attività professionale, sento spesso dire: ‘Oggi,
mi creda, è proprio il giorno buono, ho tutte le risorse necessarie per sconfiggere
completamente il mostro’ … ovvero l’insonnia; come se un atteggiamento
bellicoso e battagliero potesse veramente procurare il sonno. Se mai la domanda
da porre ad un individuo avvilito e assalito dall’insonnia è come occupi il
tempo che trascorre sveglio. Gli adolescenti sono dei veri maestri
nell’impiegare saggiamente le ore insonni: essi rivivono fatti e scene lontane,
progettano sogni per l’avvenire trasformando in un mondo ‘fiabesco’ ciò che la
vita dell’uomo dovrebbe essere … NON pensano MAI, comunque, di essere
sbagliati o malati. E’ noto di come grandi musicisti si siano serviti delle ore
insonni per comporre i loro capolavori, per non parlare poi dei grandi
strateghi, i quali, quasi tutti, sfruttavano la notte per i loro piani di
battaglia. Non per niente molte guerre si sono risolte positivamente di notte …
so già come risponderanno alcuni individui a questa mia breve introduzione. “Dice
bene lei, ma io domattina devo lavorare, devo essere lucido, come faccio a
‘connettere’ se non sono riposato, ho delle responsabilità io …” … ma
giunti a questo punto il lettore avrà già capito cosa fare … non è necessario
combattere, imporre il proprio volere, il controllo a tutti costi su questo
disturbo, ma lasciarsi andare, non opporre resistenza, cercare di capire questa
inquietudine, cosa preoccupa realmente, cosa turba in questo particolare
momento esistenziale senza legare tale fenomeno a patologie o a impotenze varie
è, certamente, a livello biochimico la strategia migliore. Molti sono i rimedi,
inoltre, le carte che possiamo giocare a nostro favore per raggiungere quella
sicurezza emotiva indispensabile per dormire bene: ipnosi, psicoterapia, dieta,
rolfing … imparare soprattutto a respirare in maniera adeguata, sviluppare un
buon volume polmonare.
… la durata del sonno, comunque,
il più delle volte, è in funzione dello stato emotivo, ma anche il rumore,
l’alimentazione e la televisione hanno la loro parte di responsabilità.
… il corpo ha bisogno di due cose durante il
sonno: fase REM e onde lente (delta). Per raggiungere la fase REM sono
necessari, a seconda del soggetto, 90 minuti di sonno continuato. Se, invece,
ci si sveglia spesso non si entrerà mai nella fase REM e, quindi, non si
raggiungerà mai un riposo profondo: non ci si alzerà mai completamente riposati.
ttribuire un’eziologia
psicosomatica alle malattie incontra, spesso, nel pensiero comune, molte
resistenze e parecchia irritazione: difficile accettare che siamo sempre noi a
generare il ‘male’. Alcuni giustamente diranno, ma tutte quelle cose che
respiriamo e ingeriamo non contano proprio nulla? Certamente. Non va comunque
dimenticato che sono proprio i disagi prolungati nel tempo che compromettono il
funzionamento del sistema immunitario e, quindi, con difese ‘basse’ anche le
cose più banali risultano difficili da 'neutralizzare'.
NB. Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico
di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi
disagio o terapia specifica. Questo articolo pertanto ha un valore
educativo, non prescrittivo.
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 - 0532.476055
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