Amore … guai, rischi e tentazioni
ella fase dell’innamoramento si conosce finalmente il mondo circostante non solo attraverso la ragione, ma anche con il cuore: un amore, incondizionato, che non giudica ma accetta. Il suo segnale è inequivocabile: il cuore batte all’impazzata, l’emotività è a fior di pelle e i sensi sono alla loro massima espressione. La mente è sempre ferma lì, completamente inchiodata sulla persona che sembra rappresentare il solo ed unico ideale.
Quando si è travolti dall’ebbrezza dell’innamoramento, alcuni mediatori chimici (dopamina e serotonina) stimolano il tessuto cerebrale, rinforzano le difese immunitarie, migliorano il tono muscolare, equilibrano gli eccessi alimentari (si vive di sola aria!). Anche le endorfine, prodotte durante la febbre d’amore, fanno la loro parte: calmano l’inquietudine, alleviano il dolore e annullano lo stress. La presenza di questa energia amorosa rende sereni, ottimisti e, per alcuni, quasi invulnerabili. Quando è nella sua forma “sana” fa davvero bene alla salute, ma se è “malato” provoca seri danni fisici: il sacrificio, brucia l’apparato digerente, la simbiosi, indebolisce il sistema immunitario, la gelosia, apre le porte all’ansia e alla depressione. Quando il compagno, poi, diventa particolarmente fastidioso la pelle non tarda a farsi sentire ricoprendosi di eczemi e orticarie. Anche i rapporti di coppia “infuocati” possono favorire inspiegabili mal di gola o eccessi di tosse fastidiosa. Non va assolutamente dimenticato, inoltre, che quando il corpo non vuole più essere messo in gioco reagisce con ricorrenti vaginiti, cistiti e impotenze varie. Ma ecco, un bel giorno, apparire in lontananza il crepuscolo dell’amore. La passione, con la sua angosciante intermittenza, segnala che si sta esaurendo, ha le ore contate, si sta spegnendo: l’amore si fa da parte e lascia il suo posto all’attaccamento. L’attaccamento è un forte legame di dipendenza che ingabbia, limita e congela il rapporto di coppia, perché - mantenendo inalterata la vita affettiva - inibisce e ostacola tutti quei cambiamenti evolutivi indispensabili per stimolare e rendere vivace la vita a due. E’ una forma di controllo che, contrariamente a quel che si pensa, non garantisce assolutamente conforto e protezione, ma fa covare violenti sentimenti di rabbia, orgoglio, avidità e gelosia, che nulla hanno a che fare con l’amore. Nel contempo, una persistente insoddisfazione fa crescere il desiderio di libertà e alimenta un grande sogno: scaricare, il più presto possibile, il compagno di viaggio ormai diventato troppo ingombrante.
i è avvolti da un’atmosfera confusa, poco rassicurante, caratterizzata da paura, convenienza e finzione: si scopre all’improvviso di vivere con un personaggio distratto, assente, irritante e del tutto sconosciuto. L’unica cosa chiara è la convinzione che la persona scelta non sia più quella giusta, che non soddisfi in nessun modo le aspettative iniziali. Molte sono le ragioni che avvelenano il rapporto (spengono lentamente il menage), che uccidono il sentimento d’amore e premono per far sciogliere un legame consolidato: noia (distrugge l’intimità, non succede mai nulla di eccitante… ecco che l’esterno può fornire qualcosa di interessante… stimoli, eccitazioni, entusiasmi, brividi), eccessiva simbiosi (restringe il campo soggettivo di libero movimento, crea dipendenza, attaccamento… si perde la propria identità, una palla al piede che impedisce di evolvere), sacrificarsi continuamente per gli altri (rinunciare a tutto…significa spegnere se stessi, fingere continuamente di non vedere), paura del dopo (il terrore della solitudine non è amore ma attaccamento… favorisce limitazione e stagnazione, si vive in funzione dell’altro).
ATTENZIONE,
in ogni
rapporto è fondamentale essere lucidi, in grado di fare una netta distinzione
tra l’amore costruito su uno scambio spontaneo, libero, naturale, vero e maturo,
e un legame fondato sull’attaccamento e la dipendenza … RICORDA,
l’attaccamento - alimentato sempre da un certo grado di falsa tranquillità e una
fuorviante comodità - non è un legame ‘sano’ ma un crogiolarsi su antichi
ricordi, un rassegnarsi alla volontà altrui, un abbandonarsi alla forza
distruttrice dell’abitudine, un lasciarsi inghiottire da un senso di inutilità,
una minaccia alla propria creatività più autentica; un legame che nella coppia
porta sacrifici, rabbia, ribellione, solitudine, insoddisfazione e sofferenza …
con la sua illusione di garantire protezione e conforto crea risentimento
sordo, dipendenza e finte certezze, rende i gesti scontati, annulla i progetti,
facilita i compromessi, trascura se stessi, ruba la voglia di vivere, uccide la
vitalità, impedisce di sperimentare cose nuove, di cambiare, di evolvere, costringe
a rimanere ancorati al palo, imprigionati ad eventi passati, CARICA il presente di fardelli minacciosi,
ingombranti ed inutili.
OSA FARE. Il primo passo è sgombrare la mente da lamenti, pregiudizi e luoghi comuni: “pensi solo a te stesso, non mi presti attenzione, a letto sei un disastro, siamo troppo diversi, è inutile qualunque cosa farai o dirai è falsa, dovevo dare ascolto a…, siamo troppo diversi, sei sempre il solito”. E’ importante, inoltre, non rinunciare per nessuna ragione a tutte quelle cose e persone che infiammano e riaccendono l’esistenza. Non possiamo cambiare nessuno, l’unica cosa possibile è lavorare sulla propria autostima ed autonomia emotiva. Inutile quindi intestardirsi con l’altro. Se si è adulti sarà davvero facile incontrare persone con caratteristiche più mature e di grande saggezza.
uando siamo presi dal vero
amore è impossibile non accorgersene tantomeno ignorarlo: dal profondo si
sprigiona non solo una forza incredibile ma anche un’energia benefica
ingestibile … tanta, tanta e ancora tanta vivacità, voglia di fare di
incontrare, di vedere l’altro…
dall’amore, quando si ama veramente, anche se non sempre è eterno, non ci si allontana mai, perché quel rapporto è davvero speciale… sono
gli ideali, le false aspettative e le varie illusioni a condizionare e a spegnere il rapporto.
NB. Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico
di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la
diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore
educativo, non prescrittivo.
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