sabato 30 maggio 2015

-IMPULSIVITA'


IMPULSIVITA' …  quando il controllo viene a mancare


Risultati immagini per impulsività nei dipinti

he cosa è.  Bisogno repentino, spesso incoercibile, di commettere atti irrazionali. L’impulsività è caratterizzata quindi da una attività incontrollata, spontanea e immediata con scarsa attenzione alle conseguenze. L’azione corrisponde alla scarica di una tensione affettiva collegata a una diminuzione del controllo che la coscienza dovrebbe esercitare su tale atto (si tende ad agire anziché accettare o esprimere le normali emozioni). Spesso le persone che soffrono di impulsività cedono ripetutamente ad una “forza” che le spinge a realizzare azioni dannose per sé e per gli altri. 

ono individui sottoposti a un crescente senso di tensione (eccitazione) a cui non sono in grado di opporsi o di resistere. Nel momento in cui si lasciano andare a questo impulso, sperimentano un misto di piacere, soddisfazione e sollievo; sensazioni emotive che, subito dopo, nella maggior parte dei casi, lasciano il posto a maggior sofferenza (senso di colpa o rimorso). Tale malessere viene esacerbato o aggravato in condizione di forte stress. Le “azioni” che tentato di arginare, contenere, evitare e alleviare pensieri (o sentimenti dolorosi) sono: cleptomania, spendere eccessivamente  (shopping patologico), piromania, gioco d’azzardo patologico, tricotillomania e automutilazione. 
1. Cleptomania. E’ la tendenza irresistibile ad impossessarsi di un oggetto (costrizione psicologica). Sono soggetti che rubano per il gusto di rubare in quanto il più delle volte potrebbero permettersi di comprare l’oggetto. Questa spinta morbosa si accompagna ad una incessante lotta ansiosa; l’azione connessa lascia uno stato momentaneo di sollievo mescolato ad un senso di colpa e profondo rimorso. Spesso i cleptomani soffrono di altri disagi emotivi come ansia generalizzata, depressione, anoressia e bulimia. Le più significative complicazioni di questo malessere sono di natura sociale, legale ed interpersonale (gli amici si allontanano  e per il datore di lavoro può essere un candidato non attendibile).
2. Spendere eccessivamente. L’attività dell’acquistare di tutto e di più senza alcun freno non riguarda solo una modalità di consumo, ma sicuramente una forma di vera e propria dipendenza connessa agli impulsi e alle insoddisfazioni della vita individuale e collettiva (allevia tristezza e senso di inferiorità). I soggetti che fanno spese eccessive, in qualche modo cercano di tenere sotto controllo, attraverso piccoli sprazzi di felicità, sentimenti dolorosi e di inutilità, ansia e depressione. 

l fatto curioso è che raramente comprano oggetti di cui hanno realmente bisogno; solitamente acquistano articoli voluttuari che esprimono le caratteristiche o le qualità che mancano a loro: potere, affetto, amore, autostima. E’ il caso di chiedere aiuto quando: si chiedono prestiti esagerati per soddisfare questa compulsione, si dedica sempre più tempo e impegno allo shopping, si trascurano le attività familiari, i debiti superano le entrate, si emettono assegni a vuoto e si comincia a rubare per far fronte ai debiti. Anche qui i rischi sono sempre di natura sociale, economica e interpersonale (perdita del lavoro, delle amicizie, rovina finanziaria).
Risultati immagini per impulsività nei dipinti3. Automutilazione. Tale azione ripetitiva è rivolta a  ferirsi o procurarsi dolore, attraverso tagli, bruciature, profondi graffi, pugni o schiaffi; il tutto, paradossalmente, per alleviare la tensione. Il fenomeno spesso insorge quando il soggetto è alle prese con un rifiuto oppure sottoposto a situazioni stressanti (la perdita di una persona cara, violenze subite, frustrazioni).
 4. Gioco d’azzardo patologico.  Si intende la persistente incapacità di padroneggiare l’impulso che spinge in maniera coercitiva al gioco.  E’ un modo per sfuggire, seppur in maniera patologica, ai problemi quotidiani, alleviare sensazioni di impotenza, colpa, ansia e depressione. Sembra che il giocatore non sia particolarmente interessato al denaro (se non quando è pieno di debiti) ma apprezzi più l’eccitazione e l’euforia che prova quando rischia e scommette. 

e “tocca il fondo” non gioca più con grande fervore ma solamente per paura e disperazione. In questo frangente l’uso eccessivo di alcol, fumo e droga contribuisce ad aggravare ulteriormente il quadro clinico psicosomatico (molti giocatori è risaputo muoiono per problemi cardiocircolatori).  Quando questi soggetti cominciano a perdere regolarmente, possono essere ossessionati dalla possibilità di riguadagnare quello che hanno perso: da qui la necessità di giocare somme di denaro sempre più ingenti per raggiungere il livello di eccitazione desiderato. In famiglia poi, oltre a mentire, non accorgersi dei propri figli, creare stress, esaurimento e sottrarre i soldi delle bollette, sono agitati, aggressivi  e particolarmente violenti; in ambito lavorativo non sono ben visti perché tendono a “prendere” e falsificare (non bisogna lasciarsi fuorviare dalla loro generosità quando vincono perché tale fenomeno è alquanto raro!). Il trattamento iniziale, analogamente alle altre forme di dipendenza, è orientato a contenere i livelli di stress, il recupero delle relazioni sociali, il reinserimento nel luogo di lavoro e, soprattutto, la prevenzione ad eventuali ricadute.


NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.

Bonipozzi dott. Claudio Tel.  0532.476055 –  0532.476055
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