giovedì 21 maggio 2015

-COPPIA. Sessualità e cibo


Sessualità  e cibo


angiare, cibo, dieta, alimentazione corretta, apparire bene, stare in quella taglia, dimagrire, e ancora dimagrire … tenute insieme da un sottile filo, queste parole ci bombardano continuamente dai media senza scrupoli, sono argomenti dominanti dei nostri discorsi, soprattutto nell’avvicinarsi delle vacanze e della prova “costume da bagno”. Il cibo ha un forte impatto sessuale su mente e corpo: è un tranquillante naturale, produce endorfine, calma e distende (non è raro che quando manca il sesso ci si butti  sul cibo). Mangiare non è solo una necessità fisiologica, ma appaga i sensi, quindi porta piacere. Cibo e eros sono da sempre un binomio molto forte: chi è avanti con l’età, spesso tende a compensare una scarsa attività sessuale esagerando con il cibo (hanno la stessa localizzazione cerebrale, gli stessi ormoni). Sono parenti stretti, in quanto hanno molto in comune, anche se spesso la loro convivenza non è sempre la migliore: servono a socializzare, rappresentano dei piaceri intensi e, soprattutto,  sono a portata di mano (facilmente abbordabili).

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a cosa lega tra loro erotismo e alimentazione? Se prendiamo in esame la dipendenza alimentare come la bulimia, queste due realtà, tra loro, non sono poi così distanti. Il soggetto affetto da bulimia infatti è un po’ come un “ninfomane alimentare” e segnala come in queste situazioni estreme (patologia alimentare), la bocca e il cibo si carichino di valenze che vanno ben oltre la loro funzione naturale. L’attacco di fame di chi soffre di bulimia ha un forte significato simbolico: riempire un vuoto affettivo e placare l’ansia. Nell’adolescenza questi soggetti possono avere una sessualità inesistente, ma nell’età adulta l’eros può emergere in maniera frenetica e compulsiva simile, appunto, ad un attacco di fame. Il rapporto tra alimentazione e sessualità è stretto e profondo: sono le più importanti fonti energetiche alle quali l’individuo attinge. Anoressia (sessualità inesistente) e bulimia due manifestazioni estreme nel rapporto sbagliato con il cibo. 

a una parte il rifiuto totale, fino alla denutrizione e all’autosoppressione, dall’altra l’estrema difficoltà a controllarsi, il bisogno di ingozzarsi di qualsiasi cosa, salvo poi vomitare tutto per il terrore di ingrassare. In entrambe le situazioni, comunque, quello che il soggetto si nega è il piacere del proprio corpo, perché la conseguenza delle patologie alimentari si concretizza in un’immagine fisica che perde, per eccesso di magrezza o viceversa di adipe. In pratica, come la frigidità/ninfomania, così come la bulimia/anoressia. La bulimia pare infatti impersonare una figura arrendevole e oppressa, incapace di negare e di negarsi; l’anoressica al contrario, è una tragica immagine autosufficiente, che con il forte controllo di se stessa domina ogni tipo di necessità. In realtà, i problemi alimentari hanno come rovescio della medaglia i disturbi sessuali. Di tutto ciò, ovvero di questa confusione tra il mondo della sessualità e cibo, possiamo trovare conferme in altri campi. Il linguaggio parlato, i modi di dire,  ci aprono uno scenario davvero significativo in cui è possibile trovare associazioni importanti tra aspetti erotici e alimentari: “Ti mangerei di baci”, forse è l’espressione più comune. L’associazione inoltre tra prodotti alimentari e parti anatomiche collegate al sesso si perde nella notte dei tempi (frutto del fico: cacciata dal paradiso, stretta relazione tra cibo e sesso; uccelli, pisello, fava). Come dire che la libido che ci governa può rivelarsi un nutrimento importante al pari (se non più) di ciò che ingeriamo dalla bocca. Due modi di nutrirci dunque: uno transita attraverso la materia, l’altro scaturisce da una fonte più profonda di energia (endorfine).

er capire meglio questa affermazione è sufficiente riportare la propria memoria ai primi innamoramenti, che fanno sentire carichi di energia. Anche praticare il sesso in maniera soddisfacente riempie di felicità, voglia di vivere e, sicuramente, fa dimenticare la stanchezza quotidiana. Come nel cibo si è trascinati dal gusto o dominati dalle voglie, anche nel sesso c’è modo e modo di viverlo (a seconda del periodo storico: infanzia, giovinezza, maturità, vecchiaia): con irruenza, dolcezza, affettività, fretta, passività. Esiste una sessualità focosa in cui la parola d’ordine è tutto e subito. Un’irruenza esplosiva molto veloce che altrettanto in fretta svanisce. Questo soggetto, con tratti collerici, è incline ad eccessi di attività sessuale, salvo a trascorrere periodi di apparente apatia o totale indifferenza. L’immagine che evocano questi soggetti è quella di un rudimentale lanciafiamme, con i suoi bagliori improvvisi ma che cessano bruscamente.


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è poi una sessualità con tendenza a svolazzare da fiore in fiore, brucare continuamente in altri pascoli, ovvero un soggetto che ama spaziare in giro, soffermandosi solo il tempo necessario per concludere e riprendendo il volo non appena ha il sentore di un legame duraturo.
Anche il modo di alimentarsi può fornire alcuni elementi conoscitivi sulla sessualità di un soggetto. Mangiare in fretta, non assaporando e gustando il cibo, probabilmente  mostra la stessa modalità nell’attività amatoria (eiaculazione precoce). Chi invece assapora e si gusta il cibo evidenzia la stessa passione nel sesso, gode e si lascia avvolgere da tutte le sensazioni corporee senza censurare le emozioni che esse provocano. Un antico proverbio latino recita: “Senza Bacco (vino) e Cenere (cibo),  si raffredda Venere (amore)". E infine una piccola curiosità … Frullato energizzante” da assumere un paio d’ore prima dell’attività in questione: Frullare insieme un bicchiere di latte, un cucchiaio abbondante di germe di grano, una banana media e, senza esagerare, miele di acacia.






TTENZIONE, in ogni rapporto è fondamentale essere 'lucidi', in grado di fare una netta distinzione tra l’amore costruito su uno scambio spontaneo, libero, naturale, vero e maturo, e un legame fondato sull’attaccamento e la dipendenza …  RICORDA, l’attaccamento - alimentato sempre da un certo grado di falsa tranquillità e una fuorviante comodità - non è un legame ‘sano’ ma un crogiolarsi su antichi ricordi, un rassegnarsi alla volontà altrui, un abbandonarsi alla forza distruttrice dell’abitudine, un lasciarsi inghiottire da un senso di inutilità, una minaccia alla propria creatività più autentica; un legame che nella coppia porta sacrifici, rabbia, ribellione, solitudine, insoddisfazione e sofferenza … con la sua illusione di garantire protezione e conforto crea risentimento sordo, dipendenza e finte certezze, rende i gesti scontati, annulla i progetti, facilita i compromessi, trascura se stessi, ruba la voglia di vivere, uccide la vitalità, impedisce di sperimentare cose nuove, di cambiare, di evolvere, costringe a rimanere ancorati al palo, imprigionati ad eventi passati, CARICA il presente di fardelli minacciosi, ingombranti ed inutili.



NB. Le informazioni e le indicazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi diagnosi e terapia specifica. Il presente lavoro pertanto ha un valore educativo, non prescrittivo.



Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 
E mail: bonipozzi@libero.it

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