Salviamo i
nostri polmoni da
apnea,
asma, bronchite, dispnea, tosse e …
La vita è respiro.
uesta affermazione la troviamo anche nella Genesi: “E lo spirito di Dio aleggiava sull'acqua: così ebbe inizio la vita”.
Dice ancora la Bibbia: "E Dio
disse, facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza”;
allora nostro Padre plasmò l'uomo con polvere e insufflò nelle sue
narici un alito di vita, così egli diventò un essere vivente. La
vita dell'essere umano è iniziata, quindi, molti ordini religiosi ne
sono convinti, da un "soffio"
miracoloso: quello di Dio.
Questa introduzione comunque, come molti avranno già intuito, non
è per scomodare il buon Dio che ha sicuramente molte altre cose più
importanti a cui pensare, ma per
sottolineare che il primo respiro determina la consapevolezza di
essere al mondo, segnala l’entrata sul palcoscenico della vita, di
essere vivi (inspirazione
= vita);
mentre, invece, l'ultimo respiro
segna la fine, spegne definitivamente il miracolo della vita
(espirazione
= morte).
Il respiro nasce con noi, se non subito magari più tardi, con la
gioia di vivere; per vivere bisogna
respirare!
Un evento, all'inizio, piuttosto traumatico: dalla
vita intra –
uterina dipendente, alla
vita extra –
uterina libera ed autonoma;
il passaggio da un mondo acquatico, silenzioso e buio, a quello
aereo, rumoroso, caotico e pieno di luce.
Il primo respiro segna la
separazione dalla madre, il legame - nutrimento con essa attraverso
il cordone ombelicale, si passa da un'acqua tranquilla ad un'aria
pungente che va gestita e conquistata.
La
funzione respiratoria viene attivata subito dopo la nascita,
assicurando in tal modo l’afflusso di ossigeno all’organismo. Un
grido acuto e poi la vita, ci si apre finalmente a nuove e numerose
modalità espressive umane.
Il primo bisogno, dopo la separazione dall’organismo materno, è un
urlo.
Il primo grido che mette fine allo stato di apnea: la
prima espressione di vita indipendente
(grido,
sorriso, singhiozzo, parola).
Il
gioco è semplice, con l'inspirazione portiamo dentro il mondo,
espirando, invece, prendiamo le dovute “distanze” con tutto ciò
che ci circonda.
Interno
ed esterno
sono i temi dominanti del respiro … mio
- tuo.
ICORDA,
l’aria non è importante solo perché avendo spento le candeline
del compleanno ci si rende poi conto di aver trascorso un altro anno
più o meno sereno, ma soprattutto perché dà vitalità e serenità,
può togliere la stanchezza, far vivere felici, con energia ed
entusiasmo; con essa si può giocare e stuzzicare anche il proprio
'amore'
soffiando aria nei suoi capelli oppure, nei giochi erotici,
sull’orecchio. Uno dei maggior benefici del respiro, oltre la vita
e al senso di tranquillità che ci dona, è il rilascio delle
tensioni e dello stress accumulati nei muscoli lisci e striati.
Qualunque cambiamento nel corpo o nella mente si riflette sul respiro
e viceversa; funzioni e parti che non sono mai separate tra loro, ma
si presentano sempre insieme, come un sofisticato, grandioso e
meraviglioso fenomeno costantemente connesso, intimamente
collegato … in perfetta sinergia.
Ogni alterazione in una di queste parti si riflette sulle altre.
Quando
la mente perde la sua lucidità, il respiro e il corpo ne risentono
immediatamente.
Quando il corpo è attivo, la mente e il respiro si adeguano
immediatamente alla situazione. Si può placare la mente calmando il
respiro, ed è altrettanto facile, con l'allenamento, rallentare le
varie attività in atto. E’
il primo scambio libero e autonomo con l'ambiente esterno, il primo
nutrimento vitale che il mondo offre.
La
sua regolazione dipende sempre dal mondo circostante, dalle
condizioni dell’organismo, dal metabolismo e dai bisogni
energetici.
La respirazione è strettamente legata alle varie organizzazioni
funzionali del sistema nervoso centrale, ai vari stati psichici
ed affettivi.
a
respirazione riflette, rivela processi emotivi e affettivi, ed è
l'indicatore più affidabile di qualsiasi altra funzione controllata
dal sistema nervoso autonomo. Nella
categoria delle interferenze psicogene, ovvero malattie in cui i
fattori psichici giocano un ruolo soltanto parziale, parallelamente o
sinergicamente con altri fattori eziologici, vanno incluse: riniti
catarrali acute
(reazione
immediata ad emozioni di una certa entità),
riniti
croniche catarrali e purulente
(si
ripetono con evidente frequenza interferenze psichiche),
riniti
vasomotorie allergiche
(iter
psicosomatico simile a quello dell'asma bronchiale),
epistassi
(il
fattore emotivo può provocare direttamente alterazioni circolatorie
a carico della mucosa nasale, influenzare i meccanismi che regolano
l'emocoagulazione, ed alterare il trofismo locale),
sinusite
(risente
di eventi emotivi i quali possono dar luogo alla riacutizzazione di
eventuali processi fisiologici della mucosa nasale).
Numerose
ricerche hanno dimostrato la possibilità che fenomeni emotivi di
vario genere inducano modificazioni a carico delle mucose delle
cavità nasali e paranasali: gli
stress emotivi non accompagnati da conflitti interiori determinano in
genere ischemia
(carenza
di sangue),
mentre gli stati emotivi legati ad intensi conflitti interiori, ad
ansia, a senso di frustrazione e ad impotenza determinano congestione
vasale (accumulo
di sangue).
La
sofferenza riduce la profondità del respiro, mentre la felicità la
fa aumentare: le persone ansiose hanno una respirazione corta,
superficiale e irregolare (un
fenomeno che a lungo andare può modificare le terminazioni nervose
e, soprattutto, la struttura anatomica connessa a questa funzione).
L’emozione
fa mancare il respiro o ansimare, l’angoscia soffoca, la paura lo
blocca, l’imprevisto fa restare senza fiato, lo stato depressivo
induce a sospirare, mentre la serenità si accompagna a una
respirazione calma, tranquilla e profonda.
Un
respiro profondo, ovvero respirare a pieni polmoni, esprime ampiezza,
'occupare'
uno spazio esterno: significa
poter esprimere liberamente le proprie potenzialità;
ovvero, gestire e godere di uno spazio consono alle proprie
possibilità ed esigenze. Respiri corti e contratti, invece,
esprimono uno stato di tensione e una dimensione esistenziale
limitata, trattenuta e conflittuale.
anca l'aria e subito, con tutte
le sue singolari manifestazioni fisiologiche, il terrore ci assale: è
panico;
la sensazione di soffocare, infatti, richiama uno stato di
opposizione, di chiusura esistenziale da cui si vorrebbe velocemente
uscire.
La
respirazione simboleggia contemporaneamente la possibilità di
trattenere o di abbandonarsi al mondo, accogliere e condividere
qualcosa con gli altri: difficoltà di scambio tra “interno” ed
“esterno”. Il
respiro non è solo una funzione fisiologica, ma è anche il simbolo
del nostro mondo esistenziale, dell'ampiezza del nostro essere,
di come siamo realmente, del rapporto col mondo.
L'essere umano autonomo ha bisogno di spazi aperti, di libertà di
movimento, di sognare, di passioni, di vedere scenari diversi:
altrimenti
si chiude in se stesso … e non “respira più”.
© 2018
l naso è l'organo di senso direttamente collegato con l'area cerebrale più “antica”. Con il senso dell'olfatto si entra, quindi, direttamente in contatto con la struttura cerebrale chiamata ipotalamo. Una parte del cervello legata agli istinti, agli affetti e alle emozioni più antiche (cervello rettile). Un fenomeno che conferisce ai segnali “olfattivi” un valore informativo del mondo circostante, e sulla possibilità o meno di relazionarsi con esso (reagire, condividere, rifiutare), in base ad una valutazione istintiva “buono – cattivo”. Secondo questa lettura un naso chiuso o raffreddato in primavera può essere interpretato come una forma di resistenza passiva al cambiamento connesso al 'messaggio' primaverile, nelle rinite irritative o da calo immunitario. Le riniti sia acute (immediatamente dopo stress emotivi intensi o in occasioni di eventi che si accompagnano a stati di tensione o di ansia), sia croniche. Queste ultime sono legate a fenomeni emotivi persistenti e sono caratterizzate clinicamente da intasamento nasale con rinorrea più o meno abbondante; all'alterazione cronica della mucosa nasale possono sovrapporsi talora fenomeni acuti legati a fattori psichici o d'altra natura (infettivi, tossici, allergici).
tress
emotivi possono provocare alterazioni vasomotorie della mucosa nasale
rendendola più sensibile a sostanze tossiche endogene ed ormonali.
Tra queste forme appaiono più interessanti le riniti
che compaiono in coincidenza di esami o di altri eventi ansiogeni.
Frequenti sono le rinite vasomotorie in rapporto con il ciclo
mestruale. In questo periodo avvengono normalmente delle
modificazioni circolatorie a livello delle mucose nasali; tali
modificazioni sono inavvertite in molti casi, ma in alcuni soggetti
danno luogo ad una serie di disturbi (stenosi,
rinorrea, cefalea frontale)
che sono da mettere in relazione con le alterazione psico
– emotive
inconsce spesso accompagnatisi al fenomeno mestruale: ansia,
paura, depressione, disgusto, senso di umiliazione e di
frustrazione, irritabilità e persino rimorso o vergogna.
Questi fattori emotivi possono agire sulla mucosa nasale direttamente
(attraverso
reazioni di tipo andrenergico o colinergico)
oppure indirettamente (attraverso
una alterata secrezione di ormoni estrogeni).
Nella resistenza attiva della rinite
allergica,
invece, l'informazione contenuta nei microgametofili (polline),
elementi fecondanti della pianta, vengono rifiutati con aggressività
dal sistema immunitario perché portatori di un 'invito' considerato
dannoso o pericoloso per la natura stessa del soggetto; individui
stanchi e stressati che vedono ridotte le capacità di reagire agli
sbalzi climatici e ormonali.
Non a caso negli adulti l'allergia ai pollici primaverili esprime
spesso una difficoltà ad essere frizzanti, passionali, a vivere al
meglio l'eros e la sessualità.
Non
bisogna dimenticare che il mondo sessuale può potenziare o
indebolire le difese; sessualità intesa come comunicazione con se
stessi e gli altri: dare e ricevere. Sempre ovviamente per il suo
effetto diretto sul cervello, sui neurotrasmettitori e sugli ormoni.
Sono, soprattutto, i rapporti sessuali sofferenti e insoddisfacenti
che fanno male al sistema immunitario. Quando
però le infezioni respiratorie sono ravvicinate, troppo ricorrenti,
è possibile che ci sia un'avversione per l'atmosfera che si respira
in un certo ambiente: in
casa o nell'ambiente lavorativo.
Raffreddori,
faringotonsilliti, bronchiti
cercano, a diversi livelli, di “chiudere
fuori”
quest'aria cattiva o conflittuale
… per scoprire cose interessanti, sapere cosa celano questi
malesseri, forse potrebbe essere utile parlarne con il proprio
partner!
Il raffreddori, infatti, possono esprimere la necessità di prendersi
una pausa da rapporti sociali troppo intensi e continui (distanziarsi
da qualcosa).
Il rifiuto verso i contatti esterni si manifesta con lo starnuto,
mentre l'atteggiamento di chiusura viene favorito dal naso chiuso,
dal sentire poco gli odori e i sapori, dalla debolezza e dalla
difficoltà di concentrazione.
L’espirazione
è un momento di riposo, l’inspirazione è un movimento attivo.
Come accade con tutti i malesseri funzionali, i problemi respiratori
possono dunque accompagnare le emozioni, assumendo in tal modo un
carattere
comunicativo
ben evidente da ogni punto di vista (attivo
o passivo).
Si sa da tempo che l'ansia può produrre una sensazione fisica di
oppressione al petto o alla gola. L’angoscia
può così esprimersi mediante l’iperpnea accompagnata da profonda
e diffusa agitazione.
Durante
una crisi d’angoscia, infatti, il soggetto segnala sensazioni di
soffocamento (le
ghiandole surrenali sono stimolate a produrre adrenalina).
La bolla faringea, la tosse nervosa e i sospiri convulsi sono
associati a stati affettivi, così come la sensazione di mancanza
d’aria esprime una paura specifica nel fobico.
’oppressione depressiva viene ben evidenziata mediante l’iperventilazione e un sordo stridore. Certi “disturbi” respiratori, come ad esempio gli sbadigli irrefrenabili, possono indicare una lieve flessione nel livello di ossigeno nel sangue, così si sbadiglia per immettere più ossigeno e ripristinare il giusto livello nel sangue, ma anche segnalare contemporaneamente il sentimento di noia e di aggressività verso l’ambiente circostante. Le turbe funzionali possono organizzarsi in sindrome, e ne è un tipico esempio il fenomeno di iperventilazione (si veda il D.A.P.), una crisi che rivela la presenza di un disagio emotivo molto profondo, un’organizzazione psichica comportante una tendenza all’espressività mediante un linguaggio corporeo. C'è un legame stretto tra l'ansia, gli attacchi di panico (D.A.P.) e la difficoltà a deglutire. Inghiottire i cibi appartiene al mondo dell'infanzia; quante volte da piccoli, ad esempio, si sputava via la pappa che la figura di riferimento infilava in bocca. A volte questo aspetto infantile emerge, il “piccolo” prende il sopravvento e ci si comporta come bimbi che vomitano per opporsi, fare dispetto alla “mamma”. E' così che nell'ansia, nel panico, nella difficoltà a “mandar giù le cose” (deglutire) spesso è nascosta la paura di diventare grandi, di diventare adulti … di prendersi le proprie responsabilità. Ecco perché dobbiamo imparare ad accogliere i disturbi che ci stanno parlando. Non rifiutarli, non allontanali, ma ascoltarli. Questo parametro vitale non è altro che la prova di un eccesso di ossigeno.
uando ci si
sente ansiosi o estremamente contratti, il corpo a volte reagisce
portando a respirare più in fretta del normale. L'eccesso di questo
elemento (ossigeno),
altamente reattivo ed ossidante, in arrivo al cervello può
disorientare e confondere: creare
capogiri e vertigini;
non meno preoccupanti sono, spesso, alcuni segnali come accelerazione
del battito cardiaco, mal di stomaco, calo di voce o la sensazione di
avere qualcosa in più, un corpo estraneo che blocca la gola …
un
qualcosa che non va né giù né su.
Nell'afonia
funzionale
il sintomo, infatti, è costituito dalla abolizione del suono vocale.
Il simbolismo ad esso collegato è la seguente motivazione inconscia:
“Se
ho subito un torto da quella persona debbo evitare di parlare”;
“Se
l'ambiente mi è ostile, lo devo evitare”;
“Se
ciò non è assolutamente possibile, limito i miei rapporti vocali
con l'ambiente”. In
altri termini “Se
la voce mi serve per estendere un rapporto con l'ambiente, rapporto
che non desidero, è inutile che io parli”.
Stando alle indagini psicosomatiche circa questa interpretazione,
alcune afonie funzionali, così analiticamente intese,
rappresenterebbero l'equivalente simbolico di una rottura di quel
“ponte
vocale di relazione”
tra il soggetto e la società, rottura mediante la quale trova sfogo
la carica aggressiva, ottenendo sull'ambiente quella vittoria che
l'inconscio auspicava. Il nodo
alla gola
va
trattato con dolcezza perché si
presenta come una difesa che scatta quando le vie respiratorie
cercano di scacciare
un “intruso”;
segnala una difficoltà a mandar giù situazioni ed eventi che, tutto
sommato, creano contrarietà o sono vissuti come estranei, ma che,
per diversi motivi (indecisione
e sensi di colpa),
non si riesce a fare resistenza, non
si riesce a dire di no (così,
in tale zona pian piano, silenziosamente, si crea tensione,
contrazione
e, nei casi più gravi, lesione).
E' bene ricordare che i sensi di colpa creano uno stato permanente di
disagio interiore che va a 'somatizzarsi'
nell'ipotalamo. Da qui partono i famosi neurotrasmettitori che influenzano l'ipofisi
e a sua volta il sistema immunitario. Anche l'allergia
ha un significato simile, esprime una singolare presa di posizione,
un'esigenza a non far “entrare”
nella propria vita persone
o situazioni
percepite come pericolose o non certo favorevoli al proprio stile di
vita ... ci
si sente violati nei propri spazi personali.
A volte si è incerti, tra il si e il no, tentennanti verso queste
precise situazioni, e così il nostro sistema immunitario, che
rappresenta la difesa fisiologica naturale dell'organismo, ma anche
ciò che siamo realmente (identità),
si altera e mette in atto una sorta di guerra difensiva verso ciò
che non ci appartiene (attiva,
mette in atto se vogliamo dare un'immagine più scientifica o essere
più precisi, una battaglia chimica)
… spinge
a diventare allergici.
L'energia, come la mente, si ripiega verso l'interno e combatte
contro se stessa. Le allergie
che riguardano i polmoni sono reazioni improvvise ed esagerate del
sistema immunitario a sostanze che alla maggior parte delle persone
non lasciano alcun segno, non causano assolutamente sintomi come:
respiro
corto e affannoso, tosse, irritazione agli occhi, eruzioni cutanee,
naso chiuso oppure gocciolante.
n
questa infiammazione si convoglia (flusso
energetico, con relativa tensione, contrazione … e, per i più
sfortunati, se non viene interrotto questo stato fisiologico, lesione)
il bisogno di staccarsi dalla realtà per rielaborare le difficoltà
che si incontrano durante il proprio cammino e nelle relazioni …
fenomeno
poco chiaro nemmeno al diretto interessato.
Cosa
simile vale per la malattia infiammatoria dei polmoni e del sistema
respiratorio detta polmonite;
persone
che attraversano un momento di malessere generale - un
periodo di profondo scoraggiamento
- non riescono ad intravedere nessuna soluzione alle proprie
difficoltà: sono stanche di vivere; non si sentono ripagate per
niente del loro investimento affettivo, pensano di non aver ricevuto
i dovuti ringraziamenti o considerazioni, per questo si sentono
abbattute e disperate, da qui nasce il dilemma se continuare a
“comunicare” o “chiudere” invece i rapporti … le difese
immunitarie, però, in base a questo “tira e molla”, a lungo
andare, si abbassano ... di molto! Lo
stato difensivo dell’organismo - nelle infezioni respiratorie - è
legato alla mancanza o alla perdita della capacità di difendere le
proprie idee, i propri desideri e i propri sentimenti da ingerenti
“influenze” esterne in cui non si è in grado di sottrarsi: una
provvisoria perdita di confini.
Certi virus, infatti, trovano facile accesso quando si è più
stressati; un fenomeno in cui è necessario anche “espellere”
l’invasore: chiudere
un po’ i rapporti con il mondo. La laringite
si adegua a questo simbolismo.
na infiammazione che riguarda la
fonazione, l’esprimersi nelle relazioni sociali: indecisione,
insicurezza, alterazione della capacità di comunicare verbalmente,
paura di dire qualcosa, di esprimersi, di non essere ascoltati, di
dar dispiacere, di essere giudicati, di essere rifiutati;
a volte è meglio (si
preferisce, si sceglie) stare
in silenzio, tenere le parole a “bada”… dentro! Segnala sempre
una grande difficoltà ad esprimere le proprie opinioni di fronte ad
una persona che rappresenta una autorità invadente, troppo
“schiacciante”, ne consegue così un
risentimento - blocco = infiammazione.
Tutti
i problemi alla gola, compresa la tosse,
rivelano - con
sfumature più o meno diverse
- lo stesso significato: un
profondo conflitto, un'avversione per l'ambiente circostante, troppe
richieste e pressioni, grande difficoltà a gestire i rapporti e le
situazioni insopportabili col mondo esterno.
In realtà, la gola
rappresenta il distretto corporeo in cui si esprime la lotta tra
accettazione
e rifiuto
… opposizione a un qualcosa che non si vuol per niente “ingoiare”.
arallelamente
al mal di gola, la tosse
raffigura la volontà e la necessità di espellere e allontanare da
sé qualcosa di “irritante”
percepito nell'ambiente circostante, nei confronti di una persona
specifica oppure di una determinata situazione. Il rifiuto che
esprime la tosse, in generale, è connesso all'atmosfera relazionale
vissuta, che può essere inquinata da modi percepiti come sgradevoli
oppure da atteggiamenti che nascondono critica o vessazione.
e hai
rapporti con un ipercritico, infatti, impara a difenderti; a lui non
va bene come ti vesti, come ti comporti con gli altri, con i figli,
come parli: non
gli va mai bene niente. Mi
ricordo Eleonora che, un bel giorno, arriva nel mio studio e mi dice:
“Sa dottore, oggi mi sento contenta e leggera come una piuma - non perché avevo l'appuntamento con Lei
- ma semplicemente perché ho indossato finalmente un tajer che avevo
accantonato da parecchio tempo, da troppo tempo nell'armadio; non perché non mi piaceva, ma semplicemente perché il mio compagno lo
considerava ridicolo, troppo audace indosso a una come me (assurdo,
drammatico … parole mie ed espresse solo ora, in questo contesto
... non bisogna mai avallare gesti lesivi verso i più sensibili!);
oggi, invece, mi sento veramente a posto, mi piace il colore (verde
acqua),
il taglio, la fattezza e, soprattutto - ancora
non me lo so spiegare
- mi sento bene, mi sembra veramente di volare: una flebo di
autostima che mi crea forza e sicurezza; sicura e decisa che potrei
andare in battaglia, fin da ora, contro i giganti della guerra, anche
con un semplice temperino … ho quella sensazione di benessere che
mi mancava da tempo, da troppo tempo; indossare quell'abito mi fa
sentire armoniosa ed elegante, mi fa sentire felice, leggera e libera
… senza quel banale lasciapassare, consenso ed approvazione mi
sento veramente libera e autonoma. A volte, quando si è confusi, si pensa che dica e faccia le cose per
il bene altrui, ma non è così:
lo
fa semplicemente per gestire per proprie frustrazioni;
non
credergli non è un vero compagno, ma soprattutto non essere troppo
rispettoso, ma rispondi a tono e mantieni il tuo spazio di libero
movimento.
Un ambiente dal quale il soggetto non riesce a sottrarsi, ma che crea
rabbia in forma di stizza e di irritazione. Anche se le cause sono
varie, non bisogna mai scordare gli aspetti psicosomatici: in
quel luogo si gioca una “partita” sia fisica sia mentale.
Disturbi che, volenti o nolenti, assumono - escluse
cause organiche importanti
- un significato tutto particolare.
iò
che infiamma la gola, ad esempio, sono le parole grosse fermentate,
ignorate e non dette; tutte cose pesanti che - tenute in sospeso -
contraggono e infiammano questa delicata strettoia. Un
personaggio che non ha solo difficoltà ad uscire dalla palude dei
dubbi, abbandonare una certa passività, con poca determinazione e
nessun potere decisionale, ma blocca le parole con una tosse
fastidiosa, irritativa e malsana.
Una
tosse secca e stizzosa che prende il posto alle parole non dette,
esprime una cosa che non si accetta, una profonda contrarietà che si
vorrebbe far uscire, esplodere, ma non si riesce perché le parole
ristagnano nelle profonde strutture muscolari e vocali, si temono le
reazioni, le conseguenze del gesto: eventuali vendette o ritorsioni.
In
breve, un'azione volontaria o riflessa, per eliminare ciò che
risulta fastidioso:
pensieri critici o negativi non facile da esprimere (secca),
contrarietà (grassa)
… bisogna essere più malleabili e più tolleranti! Attraverso
un'espirazione forzata e rumorosa viene espulso con violenza un
qualcosa di irritante. Soggetti che hanno notevole difficoltà ad
esprimere verbalmente alcune cose. Parole bloccate, una stizza
trattenuta verso fattori irritanti o verso determinate persone; un
modo di farsi sentire, segnalare la propria presenza con rabbia.
Il peggior attacco di rabbia è quello trattenuto, quello covato per
giorni e giorni che finisce per “fissarsi”
in tutto il corpo, imporsi su ogni funzione fino ad ostacolarla o
danneggiarla. Meglio una sfuriata ora e poi smettere … lo
sfogo è un gesto immediato poi tutto finisce lì.
Tenere il “muso”
non va bene! RICORDIAMOLO
ancora una volta,
i rancori indeboliscono l'identità e quindi le difese immunitarie.
La tosse
secca
è connessa al senso di critica e all'intolleranza, un modo di
esprimere il proprio disappunto (non
si deve espellere nulla).
a tosse
con muco,
invece, segnala il tentativo di allontanare da se stessi qualcosa di
invivibile: un
vissuto soffocante e intrusivo.
Una collera che spinge fuori i torti subiti: necessità
di "sputar in faccia" a chiunque, al mondo intero.
L'angina
ha caratteristiche simili;
parole
trattenute, tenute dentro, che rimangono bloccate in gola, che non si
dicono per timore di esprimere qualcosa di “troppo” (rabbia)…
incapacità di mandar giù, trangugiare qualcosa che fa provare
collera, di esprimere verbalmente i propri pensieri ribelli, quello
che si sente, ma anche di chiedere quello che spetta, di cui si ha
bisogno. L’aspetto
psicosomatico dell’iperventilazione
e del legame con l’angoscia, è abbastanza evidente. In certe
patologie come ad esempio l’asma,
il fiato diventa corto durante certe relazioni interpersonali: ci
si sente tesi e agitati quando si vive in contesti “controversi”
… un
ambiente esterno vissuto come invadente o minaccioso
(familiare,
lavorativo, sociale) … riguarda
sempre la vita di relazione ed affettiva.
E' una malattia infiammatoria - un
malessere episodico spesso notturno
- con frequenza e intensità variabile, caratterizzata da crisi di
dispnea acuta durante l'espirazione difficile e faticosa, mentre la
fase di inspirazione risulta, il più delle volte, rapida e facile:
uno
spasmo che ostacola l'emissione di aria,
il polmone rimane pieno (controllo,
chiusura con l'esterno)
…
un continuo
trattenersi,
non fare uscire ciò che si è realmente … sono
stati banditi comunque sogni e speranze…
si è calati in un’atmosfera irrespirabile.
l
senso i soffocamento si accompagnano sempre dei sibili allarmanti; si
"fischia"
per farsi sentire, attirare l'attenzione: quella
considerazione necessaria per vivere (apprezzamento
fisico, sociale e sessuale).
Un pianto che non può essere espresso con le lacrime, in quanto il
canale emotivo è già stato soppresso da tempo … non
esiste più naturalezza e spontaneità.
Il soggetto è calato in un'atmosfera relazionale carica di tensione
o di delusione; una camicia di forza in cui non solo si aspetta il
rimprovero (sensazione
di aver commesso qualcosa … senso di colpa)
ma, soprattutto, se si esce dalle regole stabilite (da
altri)
viene immediatamente sospesa ogni manifestazione d'amore. Il senso
di colpa
è una delle gabbie più terribili per la propria esistenza, possono
trasformare la vita in un inferno. Spesso però si basa su modi di
pensare completamente errati: l'idea
che se qualcosa è successa una volta succederà di nuovo e,
soprattutto, la tendenza a generalizzare una determinata situazione
rende “invisibile” ogni possibile smentita o reale diversità.
resi da questo pensiero, si attivano immediatamente pensieri
contorti che in realtà non solo inquinano la relazione, ma la
distruggono. Ogni comportamento brusco peggiora le cose, perché è
messo in atto solo per togliersi quel peso, per sembrar diversi …
un'azione non rivolta a star bene, “migliorarsi”.
Si diventa falsi, si recita il bravo studente, il miglior amico, il
grande protettore, l'amante fantastico, FERMATI
un attimo
e rifletti: sono
queste le cose che vuoi veramente?
Un rapporto ambivalente con una figura di riferimento iperprotettiva;
un rapporto in cui non ci si sente amati e, spesso, si ha paura di
amare (amore
soffocato).
Ecco
perché spesso questi soggetti scelgono nella loro vita affettiva
partner che possano perpetrare (far rivivere) tali dinamiche emotive:
presenza
stretta e costante, tolleranza e comprensione, assenza di critiche e
aspettative.
Non
si permettono di esprimere la rabbia, il timore, le lacrime o la
gioia.
Sono
spesso anime in pena, solitarie dominate da troppa sensibilità.
Guai
alle scelte, decisioni e progetti autonomi! Si teme di perdere la
continuità degli affetti: la sospensione dell’amore in
un’atmosfera carica di tensione che fa completamente “mancare
l’aria”; si cresce in un ambiente con una figura di riferimento
che non comunica direttamente la propria disapprovazione, ma si
presenta in maniera fredda, rigida, intransigente e colma di
aspettative.
polmoni, attraverso l’asma, segnalano un forte timore - a
seguito di qualche decisione o eventuale scelta
- di perdere gli affetti: un fenomeno di natura conflittuale tra
autonomia e paura di essere “abbandonati”. L’asmatico
cerca di stare alla larga dai suoi sentimenti, in particolar modo
dalla rabbia: una grande difficoltà ad esprimere le emozioni, tirar
fuori la sua aggressività, perché li considera troppo eccessivi,
sempre esagerati e particolarmente distruttivi; reazioni
che crede possano allontanare da lui tutte le persone con cui ha un
rapporto affettivo e, quindi, teme di perdere completamente il loro
affetto:
la fame d’aria indica proprio il terrore di perdere l’amore.
CAMBIARE aria con nuove esperienze e "personaggi"
gradevoli, più coinvolgenti e aperti a livello affettivo, dare
spazio alle proprie emozioni represse, PUO’ essere una delle
soluzioni migliori.
Le
persone depresse hanno un rischio più che doppio di ammalarsi di
asma.
La
persona che affronta una crisi asmatica segnala il timore che le
venga a mancare il nutrimento affettivo, vorrebbe vivere un’atmosfera
carica di sentimenti e d’amore: dare
spazio alle passioni e ai sogni!
Essendo il respiro e le emozioni strettamente legati è come se
annusasse l’odore delle situazioni e, soprattutto, della persona
con cui vive. Chi
soffre d'asma o problemi respiratori deve limitare il consumo di
latte, formaggi e uova, e i prodotti a base di frumento perchè fanno
aumentare la produzione di muco (agiscono
sull'equilibrio acido/base).Non
è possibile, però, stabilire a priori, con certezza il 'dosaggio'
oltre il quale certe sostanze cominciano a risultare dannose: questo
è un aspetto che ciascuno deve sempre valutare personalmente.
li
esercizi di respirazione rappresentano un'arma piuttosto potente
contro questa affezione, in quanto rinforzano e rilassano i muscoli
usati per respirare, riducendo l'attività nervosa nelle vie aeree e
di conseguenza la loro costrizione durante gli attacchi asmatici.
Anche la tosse
secca e “stizzosa” -
espressa
in determinate circostanze, quando si devono affrontare situazioni
nuove, parlare in pubblico oppure ci si sente particolarmente
coinvolti in determinate situazione
- è
sempre una modalità espressiva importante e significativa, un modo
di far sentire al mondo - seppur
dietro le quinte
- la propria presenza perché si ha difficoltà ad esprimere la
propria aggressività, affermare la propria personalità: di essere
disinvolti, autonomi e spontanei.
Attraverso il processo della respirazione trasformiamo tutte le
sostanze esterne per vivere: uno
scambio incessante con la vita.
I polmoni forniscono ossigeno a tutto il corpo ed eliminano
l'anidride carbonica dal sangue; sono
organi 'pari' e 'magici' legati all'aria, quindi, alla vita … al
desiderio di vivere.
Sono
resi vulnerabili da un vivere “soffocante”: pianto, paura,
tristezza, depressione, scoraggiamento e disperazione.
E' in questa area che avvengono gli scambi gassosi fra aria e sangue
(sangue
venoso - sangue arterioso).
Mette in comunicazione il mondo esterno al corpo, con la parte
interna, una continua relazione con l’ambiente circostante:
orifizio
continuamente aperto verso l'esterno.
Il controllo della respirazione può essere modulato dalla volontà
ma anche in modo incosciente. Questo
fenomeno, ripercuotendosi sulla respirazione e sugli scambi gassosi,
riflette problemi sia energetici sia relazionali.
Il respiro segnala il tipo di vissuto e i tratti della personalità.
Con il raffreddore, ad esempio, il naso si “chiude”
per non lasciare entrare odori “invadenti”.
Un
buon respiro garantisce l'elasticità, la sicurezza e la fiducia in
sé:
ritrovare fiducia nella propria vita.
a
respirazione e la percezione degli odori - veicolati
attraverso l’aria da particolari molecole, dette ferormoni
- rappresentano una fondamentale modalità, per il corpo e per la
psiche, di entrare in contatto con il mondo esterno; una modalità
che nell’essere umano è passata un po’ in secondo piano, almeno
razionalmente, rispetto alle altre, ma pur sempre presente e
importante
(olfatto).
Può però accadere che durante questo scambio avvenga l’incontro
con cose, situazioni, persone vissute come ostili
o fastidiose.
Uno starnuto, ovvero la violenta espulsione dell’aria dalle narici,
può stare a significare una situazione di rifiuto
o di tolleranza;
starnuti o una rinite allergica, dove l’edema della mucosa nasale
blocca il respiro e la percezione degli odori, può infatti
manifestare il tentativo di chiudere fuori una situazione o un’aria
divenute “irrespirabili”.
i tratta spesso di soggetti ipersensibili ai mutamenti ambientali,
che recepiscono immediatamente “l’aria
che tira in giro”,
specie sul versante dei rapporti interpersonali
e affettivi.
Questa stessa ipersensibilità, d’altra parte, li rende più
vulnerabili e quindi maggiormente difesi nei confronti di quanto
viene da loro percepito. Questo atteggiamento può però portare a
disattendere o negare, ad esempio, le situazioni di conflitto, oppure
coinvolgimenti emotivi quali ad esempio l’innamoramento. SI
RICORDA
che questo sentimento, se vero, protegge per anni il sistema
immunitario; si ha un rischio di contagio o malattia bassissimo.
Questo ovviamente non significa che si deve cambiare continuamente
partner, ma che il rapporto, lungo o breve che sia, deve essere
coinvolgente, interessante e vivace, far saltare come un puledro …
che
modifichi positivamente la chimica cerebrale.
Anche la relativa facilità con cui i bambini e gli adolescenti, cioè
individui psicologicamente ancora poco definiti e non ancora ben
strutturati, vanno incontro alle allergie in genere può avere lo
stesso significato di rafforzare dei confini non ancora ben saldi.
Ovviamente, il contatto con l’allergene è l’evento scatenante
della sintomatologia. La natura della sostanza allergizzante può
però il più delle volte chiarire anche da che cosa, in realtà, ci
si sta difendendo. E una volta allontanata la paura del contatto con
quella certa pulsione simboleggiata dall’allergene, l’allergia
stessa non ha più ragion d’essere. Polmoni
e pelle
- respiro
e tatto
- sono entrambi organi che mettono in contatto con l’esterno.
uesti organi rappresentano la vitalità, il bisogni di spazio di
libero movimento e la libertà. In realtà, il loro linguaggio, il
loro modo di comunicare, infatti, esprime sempre qualcosa che
riguarda la relazione, il rapporto con l’ambiente circostante e con
gli altri. Le malattie dell'apparato respiratorio segnalano la
propria difficoltà, le situazioni più o meno conflittuali con
l'ambiente circostante (dare
e ricevere).
Essendo un fenomeno collegato al desiderio di vivere, quando si
verificano problematiche polmonari significa che qualcosa nella vita
si è "spento"
o sta "soffocando"...
sono
persone spaventate dalla vita.
Alcuni
detti popolari sono davvero significativi nel sottolineare come
l'apparato respiratorio possa segnalare molte emozioni:
"Avere
il fiato corto, Una bellezza da togliere il fiato, Concedere un po'
di respiro, Mi manca l'aria, Non ho neppure tempo di respirare,
Quella cosa mi blocca il respiro, Sono rimasto senza fiato, Concedere
un po' di respiro".
Tutte espressioni che ci parlano di situazioni, di cose, di eventi,
di persone che ci mettono in difficoltà o a disagio. Il
corpo, con il suo disagio, ci dice di recuperare la nostra vitalità
e di superare il profondo scoraggiamento in atto. In breve, è giunto
il momento di cominciare a sentire, riprendere contatto con la vita
sociale, provare nuovi desideri e gioia di vivere. Quando
non si rispetta l’equilibrio energetico, è già stato detto più
volte, si creano alterazioni organiche visibili attraverso malattie e
invecchiamento veloce. Gli squilibri energetici, inoltre, si
riflettono sempre sul corpo in certi punti e in zone dolorose, con
eliminazioni mediante l’apparato cutaneo (sudorazione,
foruncoli, pruriti, forfora)
e con macchie colorate su alcune parte del volto. Una “indagine”
che dà precise indicazioni sia sullo stato di salute sia
l’intervento necessario per riequilibrare il tutto (evitare
malattie).
a disfunzione energetica del polmone si manifesta con una profonda
ruga parallela al naso (simile
a quella depressiva)
e che parte dagli zigomi (funzione
energetica ridotta).
Intorno a questo grosso “solco” appare spesso acne o qualche
infezione. Se non è ben visibile per evidenziarla basta lavarsi il
viso con l’acqua fredda e questa zona sarà segnata da una macchia
bianca (insufficiente
ossigenazione).
Evitare quindi le sostanze grasse, perché la scarsità di ossigeno
non riuscirà ad ossidare. Il tasso di carbonio provocherà spasmi
nervosi, mal di testa e uno stato di profondo affaticamento. La
funzione polmonare non è solo quella di ossigenazione e respirazione
ma ha anche il compito di eliminare le tossine del corpo, quando i
reni e il fegato non sono in grado di assicurare completamente (via
secondaria di espulsione delle tossine attraverso le mucose del naso
e dei seni nasali).
I polmoni allora avranno il compito di espellere le tossine non
eliminate, caricandosi eccessivamente di tensione potranno essere in
qualche modo danneggiati o irritati (bronchiti,
polmoniti, asma).
Le tossine responsabili dell’asma sono il cloruro di sodio e i
prodotti tossici dovuti all’assunzione di farinacei (eliminare
dall’alimentazione cibi a base di cereali, latte, uova,
cioccolato).
Durante le sue crisi è necessario eliminare completamente il sale,
stimolare le ghiandole surrenali e dare al fegato il minor lavoro
possibile (mangiare:
ortaggi verdi, cetrioli, zucchine, meloni).
I raffreddori si verificano soprattutto in inverno, perché la pelle,
che ha anche le sue funzioni di escrezione e di respirazione, riduce
la sua attività. Inoltre si mangia di più, costringendo il fegato e
i reni a una maggiore attività, cosa che di conseguenza sollecita
maggiormente i polmoni, provocando infiammazioni con accumulo di
catarro (urge
eliminare farinacei, zuccheri e grassi).
I sapori hanno un grande rilievo nell’alimentazione e nello
stimolare energicamente gli organi: determinano
la formazione degli specifici succhi gastrici che permettono la
digestione e soprattutto l’assimilazione degli alimenti.
Per favorire un organo il sapore corrispondente dovrà essere
leggermente dominante nell’alimentazione (piccante
per il polmone).
e al contrario, un sapore sarà in eccesso, l’organo al quale esso
corrisponde avrà un eccesso di energia e metterà in difficoltà
tale organo … quanto
più si va alla ricerca di sapori forti tanto più l’organismo è
intossicato!
La genetica ci differenzia alla nascita con un aspetto morfologico e
una predisposizione al proprio ciclo distruttivo. Il colore bianco a
livello del viso è collegato con i polmoni (energia
dominante dei polmoni).
Il soggetto si presenterà con una morfologia longilinea e con il
viso magro (poiché
si è 'frammisti' non sempre le caratteristiche sono così nette ed
evidenti … occorre sempre una persona qualificata per individuare
tali disfunzioni).
La tristezza dominerà il suo carattere, sarà molto istintivo e con
un andatura indolente. Avrà una predisposizione alle infezioni
cutanee e polmonari. Nell’alimentazione, un po’ piccante, si
consiglia: cavolfiore,
fragole, mele, melone, ravanelli, sedano rapa
(affezione
polmonari);
aglio,
alghe, cipolla, rapa, ravanelli
(affezione
ai bronchi);
fico,
rapa
(drenanti
dei polmoni) …
eliminare le sigarette. La sua massima espressione energetica è
dalle 3 alle 4 (gli
attacchi asmatici si verificano proprio in questo lasso di tempo);
se è presente una disfunzione, l’organismo manifesterà, in questo
periodo della giornata, aggravamento dei sintomi. Per dare sollievo a
questo organo dovrà essere massaggiata la vertebra dorsale D3
(eccessiva
traspirazione del viso, dolori al gomito e alla spalla, ossigenazione
insufficiente, atonia e perdita sensibilità del seno).
Correlazione
viso - apparato respiratorio.
Le
condizioni dei polmoni possono essere diagnosticate premendo un dito
nella zona situata al centro della gola, sotto le corde vocali: se
risulta dolente questi organi hanno iniziato ad accumulare tossine
che possono evolvere in qualcosa di più complicato.
I polmoni, inoltre, si riflettono nelle guance, in particolar modo
nel colorito. Le guance diventato di colore rossastro quando essi
sono infiammati. Pustolette in questa zona segnalano la presenza di
grassi o muco nei polmoni. Mentre un pallore alle guance ci parla
della debolezza di tale organo.
Trattamento con gli oligoelementi.
Rinite:
Manganese - Zolfo - Fosforo; Asma:
Manganese - Rame, - Zolfo - Fosforo; Raffreddore:
Manganese - Rame, Rame - Oro - Argento; Raucedine:
Rame, Bismuto, Manganese - Rame (mantenimento).
Con
i MG.
Asma:
Ribes N., Rosa C., Viburno L.; Bronchite:
Carpinus B., Alnus G., Prunus S., Ribes N.; Faringite:
Carpinus B., Ribes N.; Raffreddore:
Betula P., Alnus G., Ribes N., Rosa C.; Sinusite:
Carpinus B., Alnus G., Juglans R.; Tosse: Carpinus B., Viburno L.
NON
UTILIZZARE QUESTE SOSTANZE SENZA UNA DIAGNOSI CORRETTA O IL PARERE DI
UN PROFESSIONISTA QUALIFICATO. QUESTI ESEMPI RIENTRANO - COME PER
TUTTI GLI ALTRI ARTICOLI PUBBLICATI - IN UN PROGRAMMA INFORMATIVO ED
EDUCATIVO, NON PRESCRITTIVO. TALE DESCRIZIONE INFATTI E' RIVOLTA A
STIMOLARE ULTERIORE CONOSCENZA, AD ESSERE - SE LO SI VUOLE - PIU'
PREPARATI, CONSAPEVOLI, RESPONSABILI E, SOPRATTUTTO, ATTIVI NEL
GESTIRE LA PROPRIA SALUTE … SAPERE COSA SI VUOLE E, SOPRATTUTTO,
FAVORIRE IL DIALOGO CON LO SPECIALISTA IN MANIERA APPROPRIATA E PIU'
VANTAGGIOSA PER ENTRAMBI.
NB.
Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio
medico di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per
qualsiasi diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo pertanto
ha un valore informativo ed educativo, non prescrittivo.
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 – E mail: bonipozzi@libero.it
Tel. 0532.476055
Nessun commento:
Posta un commento