INFEDELTA' …
alla notte dei tempi, in amore, si è infedeli e si continua ad essere infedeli. Pare che questa attività, secondo alcune ricerche accreditate, non risparmi nessuno. Sembra, infatti, sempre secondo questo sondaggio, che un’alta percentuale di persone, chi più chi meno, nel corso della loro vita, almeno una volta abbia inciampato in qualche scappatella. In passato il tradimento era forse più nascosto e peccaminoso, recentemente, invece, secondo la teoria della coppia aperta, viene interpretato come un segno di inequivocabile emancipazione personale. Un tempo per l’uomo tradire era indice di salute e, quindi, poteva vantarsene tranquillamente. Più trofei portava a casa più aumentava la sua virilità. Alla moglie, che scopriva l’inghippo, era solo concesso di perdonare e rimettere insieme la coppia. In un clima di questo tipo la donna che tradiva doveva essere solo cacciata. Solitamente era il maschio che veniva scoperto in flagranza mentre la donna, spesso, riusciva ad occultare in maniera veramente sapiente l’infedeltà. Dirlo o non dirlo, sembra il titolo di una tragedia scespiriana. Il problema non è tanto confessarlo o meno, ma quello che potrebbe scatenare: accende sospetti, suscita gelosia, aggressioni brutali, l’orgoglio va in frantumi (se la coppia non ha più niente da condividere o spartire può anche andar bene). Difficilmente c’è un responsabile, l’infedeltà non è mai imputabile ad un solo partner, c’è qualcosa che non va nella coppia e il tradimento ha la funzione di preparare le basi per una revisione del rapporto … ricreare e dare una spinta, se questo è possibile, ad un nuovo e sereno menage (quanti rapporti funzionano meglio dopo il tradimento!). Se non esistono più stimoli soddisfacenti comincerà ad emergere un certo malessere aprendo, in tal modo, una profonda crisi devastante. Se si verifica la “scappatella” vuol dire che quel rapporto è privo di passione e non fa più perdere la testa. Quando in una coppia ci sono troppi tabù, la vita diventa una vera prigione: è inevitabile, quindi, che si desideri evadere!
on lo si può negare, essere traditi è davvero doloroso e destabilizza l’intera persona, ma è anche vero che spesso si rivela fondamentale nel processo di crescita e nell’evoluzione della coppia. I sensi di colpa, l’angoscia della perdita e dell’abbandono poi rendono la vita familiare un vero inferno. L’infedeltà pare che abbia, in qualche modo, una funzione terapeutica, fa bene alla salute: i malesseri generali scompaiono (mal di testa, mal di pancia, mal di schiena, quei tratti depressivi fastidiosi che da un po’ di tempo erano presenti), il cattivo umore lascia il posto all’entusiasmo e alla felicita, mentre l’ansia, di colpo, svanisce lasciando spazio alla voglia di fare. Uscire da quelle regole fastidiose ha, infatti, un valore terapeutico indiscutibile se le abitudini di coppia stanno spegnendo lentamente l’entusiasmo della vita. Il bisogno di tradire comunque è un tentativo di ritrovare le attenzioni che si sono affievolite nel tempo, per sentirsi compresi, per riaccendere la fantasia, per risvegliare l’eros che l’abitudine ha assopito e appiattito: permette di evadere dalla “routine affettiva” in cui, spesso, un rapporto di lunga durata ingabbia entrambi i partner. Il bisogno di sentirsi femminili e affascinanti, di essere ricercati, questa è la vera molla che fa scattare l’infedeltà.
utto ciò, dopo vari anni di convivenza, di solito le reciproche attenzioni diminuiscono, l’erotismo si anestetizza parzialmente e soprattutto la donna può percepire di non essere poi così tanto desiderata. La donna ferita nella sua vanità è spinta a provare a se stessa di avere ancora sex appeal, si apre quindi ad altri sguardi e lusinghe fino a che scatta e si concretizza la relazione extraconiugale. In questo modo, oltre ad evadere dal focolare domestico sempre uguale, può trovare la conferma di non aver perso fascino, passione e seduttività. Per l’uomo, invece, la molla che fa scatenare l’infedeltà, è spesso il desiderio di vedere riconfermata la sua potenza giovanile e la propria virilità, in modo tale che nessuna donna possa resistergli. Dovendo concludere questo articolo è importante precisare che nessuno ha il diritto di suggerire di tradire o di non tradire, quanto piuttosto di impegnarsi alla ricerca dei motivi che hanno spento e ingabbiato la grande passione amorosa. Inoltre, anche una forma di gelosia (ossessiva e morbosa) può spingere uno dei partner ad “inciampare” in qualche scappatella. Una unione, infatti, basata sulla persecuzione, sul sospetto e sul controllo del partner, altro non porta che al tradimento… o avvelena irrimediabilmente, man mano che passa il tempo, il rapporto di coppia.
unziona o non funziona
questa coppia? Nel mio
lavoro di psicoterapeuta capita spesso di sentir dire, dopo un tradimento o un
forte disagio emotivo vissuto da uno dei partner nei confronti dell’altro, che quel
legame di coppia, da tempo in “piedi”, era una “roccia”, una relazione più che mai
serena e felice, un andazzo senza particolari “scossoni”, nulla riusciva a scuoterla
e niente poteva scalfirla … nessuna spada di Damocle incombeva su quel rapporto
perchè ritenuto “troppo” solido e stabile. Le frasi, infatti, sono sempre le
stesse, non cambiano di una virgola: non riesco proprio a capacitarmi di questo
colpo basso, comprendere questa insolita e bizzarra “sbandata”, rendermi conto
di questa strana e improvvisa “scappatella” … cosa mai avrà trovato in quella “cornacchia”,
senza “parafanghi” e “paraurti” … mah, stento proprio a crederci … Ma le cose
stanno proprio così, è tutto vero? … davvero non ci sono avvisaglie, messaggi
ben precisi, piccoli segnali che mettono in evidenza un’esperienza troppo scontata,
un’unione banale, stanca, logora, noiosa, incolore, prevedibile, abitudinaria,
priva di entusiasmo e di creatività?
urtroppo, a volte, quando si vive insieme da parecchio tempo, avvolti dall’abitudine e dalla routine quotidiana, certe cose si tralasciano, non si percepiscono più, non si vedono proprio … lo sguardo è orientato sempre altrove. Le “voglie” però rimangono e lentamente, primo o dopo, uno dei due, essendo “affamato” di novità, desideroso di nuove esperienze, si rivolge altrove … cerca in altri “pascoli”. Così la vita, procedendo su un binario a senso unico, con una coppia che offre poche possibilità di “distrarsi” e di evolvere, incontra inevitabilmente sul suo percorso intoppi, imprevisti e compromessi difficili da schivare, impossibile da digerire anche per i rapporti più consolidati. Il tradimento, compreso quello occasionale, è un gesto legato non solo ad una crisi più o meno evidente, che nasce da un’anomalia relazionale complessa, fa star male entrambi e segnala che la coppia ha perso la sua “luce”, il suo splendore, ma può anche decretare la sua fine ... un mostro che, per i più pessimisti, prima o poi farà la sua apparizione. Un dolore che, spesso, per alcuni, se si decide di restare insieme, dentro questa struttura per certi versi danneggiata, porta a vivere una profondo sofferenza, un rapporto dominato dal controllo, dalla sfiducia e dal dubbio per una eventuale terribile “trasgressione” … reazioni tenute ferme lì, sempre pronte come arma di vendetta. La “vittima” impiegherà tutto il suo tempo disponibile per rendere la vita del “carnefice” un vero e proprio inferno; spinta poi dal desiderio di rivalsa, dalla sfiducia e dal tormento insanabile dovrà indossare gli abiti di un astuto agente 007. E così, un senso di malessere diffuso, di debolezza e di orgoglio possono entrare in scena … ma tu lo desideri ancora, lo ami veramente, la sua presenza è sempre gratificante?
ICORDA, sono queste le cose importanti che danno energia alla coppia. Se la fiamma del desiderio non si è spenta, anche la coppia non è finita … tutto il resto è una inutile cianfrusaglia mentale. Un’altra circostanza che può mettere a dura prova la stabilità della coppia è il sentimento di gelosia. La gelosia in amore può avere un motivo reale o immaginario, cioè il rivale può esistere realmente o soltanto nell’immaginazione del geloso. Se la gelosia è immaginaria, rivela un disturbo della personalità che risale spesso a un complesso di inferiorità. Il geloso è un soggetto che fa di se stesso il centro del mondo, e nello stesso tempo è ansioso. Prima di tutto ama se stesso. Non necessariamente ama il partner (inconsciamente può anche detestarlo). Teme che venga negato il suo valore personale; spesso si inventa dei motivi per essere geloso. Le convenzioni gli offrono continui pretesti: passione o onore. Ma in realtà teme soprattutto di essere abbandonato. Non può liberarsi della gelosia se non uscendo da se stesso. Spesso capita che la gelosia sia il sintomo principale di un disagio emotivo, di struttura paranoica. Molti crimini passionali sono commessi, infatti, sono l’effetto di questo delirio. Difficilmente è un fenomeno utile all’unione perché oltre a ferire, ostacolare, soffocare, togliere le forze, allontanare dalla realtà, consuma inutilmente tutta l’energia e crea sempre un rapporto distruttivo. Solo quando si presenta in forma lieve può portare al rapporto, qualora fosse assopito e stanco, un po’ di vivacità, più attenzione e cura per se stessi: essere più seducenti, soddisfatti e disponibili al cambiamento, al rinnovamento … al nuovo. Un altro elemento che può mettere alle strette il buon funzionamento della coppia è il timore di essere abbandonati. Se esiste questa paura vuol dire che il rapporto non è armonico: la relazione è sbilanciata. Lentamente prende corpo la convinzione malsana che una vita senza l’altro non può essere realizzata. Tutti coloro che vivono questo tipo di insicurezza - proprio perché temono la solitudine - sono sempre fisicamente tra i piedi e “troppo” attivi nel rapporto. Non lasciano spazio all’altro, impongono la loro presenza fino a diventare possessivi ed invadenti … una relazione apparentemente carica di affetto ma che prepara lentamente il fallimento della storia.
NB. Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico
di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la
diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore
educativo, non prescrittivo.
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551
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