Relazioni …
a difficoltà di vivere in
maniera più o meno “equilibrata” i vari rapporti interpersonali è, sicuramente,
un enorme problema umano, a volte davvero invalidante … un fenomeno
esistenziale che non è solo la base per una vita produttiva, ma la può rendere completamente
serena e felice oppure complicata, faticosa e dolorosa. Nessuno e nessuno,
purtroppo, può scappare o trascurare questa complessa situazione relazionale.
Un problema umano che fa puntualmente la sua comparsa quando dobbiamo prendere decisioni
per noi o per gli altri: fidanzarsi, sposarsi, separarsi, licenziarsi,
convivere, scegliere un lavoro … le
occasioni conflittuali sono davvero tante.
vere una buona consapevolezza di se
stessi e saperla usare proficuamente per stabilire e mantenere qualsiasi rapporto
affettivo costituisce di solito il fondamento per avere una buona autostima e
per rendere efficace il processo relazionale in ogni settore della vita (sociale, lavorativo, culturale, educativo).
L’assenza di consapevolezza della propria capacità o incapacità di assumersi
una enorme responsabilità e enormi investimenti emotivi può portare a scelte
mediocri e anche a false decisioni. Il semplice fatto di essere consapevoli
delle proprie motivazioni e delle proprie scelte significa compiere un processo
decisionale reale. Nel decidere, ad esempio, se convivere o nel valutare un
rapporto affettivo già in atto, è fondamentale porsi alcune domande chiave.
TTENZIONE, in queste personalità non mancano i grandi manipolatori: sempre molto pericolosi perché tendono ad annullare l’altro. Nonostante si “muovono” con disinvoltura nel loro ambiente e appaiono socievoli ed estroversi soffrono (non sopportano) nel loro intimo un senso di isolamento angosciante (si sentono soli e depressi). Non riescono a trarre piacere dalle loro attività e sono “controllati” da sentimenti di tristezza, indifferenza e noia. Ma troveranno davvero quello che cercano in ogni relazione? Penso proprio di no! Dubito che ci possa essere un partner, se non con tratti patologici, disposto a rinunciare alle soddisfazioni e ai sogni della propria vita per assecondare tale personaggio. Se ciò dovesse accadere, due “attori” con queste stesse caratteristiche si troverebbero in ogni momento della giornata in situazioni conflittuali e altamente competitive in cui ognuno vorrà essere, a tutti i costi, al centro dell’attenzione: sarà una battaglia all’ultima goccia di sangue … si annulleranno a vicenda. La loro unione, inoltre, diventerebbe una lunga maratona per evitare qualsiasi decisione e responsabilità. Un altro problema particolarmente destabilizzante, a livello lavorativo, o per entrambi i membri di una coppia, è la decisione di “recedere” un rapporto o restare insieme. Di nuovo, risulta utile porsi ancora alcune domande: la decisione di separarsi è dettata da un impulso irrefrenabile o perché il rapporto si è spento, diventato troppo prevedibile, una banale routine, una insulsa abitudine, non diverte più? Per il quieto vivere si rinuncia a se stessi? O il rapporto è basato su una ricerca continua di perfezione.
Attenti al “lupo” … a chi si incontra sul proprio sentiero.
Dinamiche
relazionali dei vari quadri clinici
Questa non è una
lunga, offensiva, esagerata ed inutile lista di “difetti” umani, ma semplicemente
indicazioni utili per comprendere se stessi e chi si ha di fronte: se ci
vogliono aiutare, proteggere o ingannare … se possiamo costruire insieme una
vita “importante”, spontanea, autonoma e libera … dare e ricevere.
Schizoide (SPD). Questi soggetti sono freddi, introversi, diffidenti,
distaccati, indifferenti e paurosi: la loro affettività è disturbata e piatta,
non hanno amici ... fanno fatica ad entrare in contatto con le persone, si
tengono costantemente a distanza di sicurezza dal resto del mondo. Tale
difficoltà relazionale si è sviluppata, nel tempo, attraverso rapporti precoci gravemente
inadeguati con le figure di riferimento; a volte, con una madre “assente” (senza
contatto) o troppo “invadente” (non rassicurante): un’esperienza infelice perché
non desiderava quella nascita. Scelgono lavori solitari, difficilmente a
contatto con il pubblico.
on hanno particolari desideri sociali e non sentono
alcun bisogno di stabilire legami affettivi, compresa l’attività sessuale
(cercherà un partner poco minaccioso, indefinito sessualmente, non coinvolgente
dal punto di vista affettivo: masturbazione, materiale pornografico,
omosessuale, trans … l’importante che non ci sia intimità, tenerezza ma solo
ginnastica sessuale), non provano piacere nelle relazioni strette e non
desiderano farsi una famiglia ... i loro rapporti interpersonali, proprio
perché non sono mai stati amati, sono sempre superficiali, brevi e tanto meno
coinvolgenti (paura di essere ancora delusi) ... un modo curioso, per questi
individui, di difendersi da eventuali delusioni affettive. ATTENZIONE, si aspettano
sempre dagli altri disponibilità, prestazioni e favori … non solo hanno
aspettative esagerate ma pretendono che tutto sia loro dovuto ... il partner, allora,
continuamente stressato, tormentato, esasperato, messo alla prova con infantili
richieste e prove d’amore, non gli rimane altro che fuggire a gambe levate.
ssessivo – Compulsivo (OCPD).
Gli individui con disturbo ossessivo – compulsivo di personalità sono orientati
a raggiungere la perfezione … costi quel che costi. La loro esistenza è dominata
da inflessibilità, regole da rispettare e, soprattutto, intransigenza … il loro
unico obiettivo è tenere tutto sotto controllo, fino all’esasperazione.
Disperdono inutilmente energia nel pianificare scrupolosamente ogni aspetto di
un progetto, che puntualmente non viene mai “concretizzato” perché meticolosità
e precisione portate all’eccesso diventano controproducenti. Passano più tempo
a compilare lunghi elenchi di cose da fare che farle realmente. Prendere
decisioni, anche le più semplici, è molto problematico per le personalità
ossessive, che preferiscono rimandarle continuamente, con il rischio di
irritare chi vive e lavora con loro. L’eccessiva prudenza e il continuo
controllo alla ricerca di possibili errori causano gravi ritardi nelle consegne
di lavoro, molto più dannosi di qualche piccola imperfezione.
nflessibili in tema di etica, moralità e valori, questi individui sono del tutto privi di elasticità mentale e non ammettono le mezze misure. Questa “scrupolosità eccessiva” li porta a essere critici intransigenti verso se stessi e gli altri. Il senso del dovere esasperato lega questo soggetto al suo lavoro e lo costringe a sforzi incredibili nella speranza di fare sempre meglio. Non ha mai tempo di riposare, non fa mai le cose per il piacere di farle; tutta la sua attenzione e le sue energie vengono assorbite da uno o pochi progetti, il resto della vita professionale e personale è relegato a una posizione di secondo piano. Durante le rare vacanze che si concede, impegna ogni momento della giornata e a nessuno in famiglia è permesso riposare o perdere tempo. Le relazioni con i colleghi di lavoro sono altrettanto squilibrate perché questa personalità tende a una totale deferenza verso le figure che rappresentano l’autorità, oppure ingaggia con queste violente lotte per il potere. Sono individui inflessibili e ostinati anche nei rapporti interpersonali, pensano che il loro modo di fare sia il migliore e si aspettano obbedienza assoluta da parte di chi vive o lavora con loro. Scendere a compromessi è difficilissimo: si irritano terribilmente quando gli altri non seguono alla lettere le loro precisissime istruzioni, hanno difficoltà a delegare la responsabilità ad altri perché si considerano i soli in grado di eseguire bene il lavoro. Le relazioni sentimentali, poi, sono soggette a continue frustrazioni a causa del bisogno di controllo costante, dei continui rimproveri, dell’ingerenza, delle richieste di miglioramento e del bisogno di imporre rigide regole da seguire anche in questo campo.
l livello di perfezione che pretende questo soggetto provoca rabbia e
fa infuriare il partner che lo giudica freddo, rigido e avaro anche
nell’esprimere emozioni. Gli ossessivi provano emozioni profonde che non
riescono ad esprimere e probabilmente si sentono a disagio quando incontrano
persone più estroverse di loro, ma esiste un mondo segreto in loro, dolce,
sentimentale e nostalgico: a teatro, al cinema, leggendo un libro o ascoltando
musica piangono in silenzio, ma si irrigidiscono come se fossero dietro un
vetro impenetrabile quando le emozioni affiorano in superficie. Anche nelle
relazioni intime sono inibiti, in qualche modo “trattenuti” e raramente si
lasciano andare a complimenti, esprimono affetto, tenerezza o calore.
ATTENZIONE, queste persone sono parsimoniose anche quando non è necessario, si
limitano negli affetti, e senza ragione nelle spese, in ciò che decidono di
dare agli altri e in ciò che permettono loro di spendere. Tutto questo deriva
dal bisogno infantile di mostrarsi perfetti e meritevoli d’amore nei confronti
di genitori vissuti come troppo esigenti oppure eccessivamente lontani … un clima familiare persecutorio,
colpevolizzante e non gratificante.
strionico (HPD). Qui abbiamo
a che fare con una personalità piena di entusiasmo, impulsiva (ira, pianto), espansiva,
esibizionista (funzione conrodepressiva), egocentrica e apertamente seduttiva
(strategie adottata fin da piccoli - quando venivano svalutati e rifiutati -
per ottenere l’attenzione dell’adulto; per evitare la svalutazione), ma rischia
di allontanare gli altri a causa del bisogno di dominare la scena e di essere
costantemente al centro dell’attenzione. Tende a manipolare gli altri per avere più attenzione e nel tentativo di
evitare la disapprovazione sociale Nonostante tutte queste caratteristiche,
temono fortemente la solitudine e sono terrorizzati di fronte ad un’eventuale
separazione. Le persone con questo quadro clinico superano di gran lunga tutti
gli altri nella capacità di conversare amabilmente e di avere sempre una
battuta pronta, nel modo teatrale di raccontare storie, nell’essere seduttive o
apertamente provocanti e nella ricerca del pericolare che dimostrano in abiti,
trucco e cura della persona. Queste persone hanno una grande carica emotiva che
esprimono in modo rapidamente mutevole, passando dalle emozioni più intense a
quelle più fredde ... atteggiamenti rivolti sempre a controllare e soggiogare
gli altri. La teatralità del loro comportamento le rende frivole e superficiali
agli occhi degli altri, anche quando sono profondamente coinvolte … le loro
relazioni sono precarie.
i irritano se non ricevono sufficientemente attenzione, tendono a considerare le relazioni più intime di quanto siano in realtà, familiarizzano troppo in fretta e a volte in situazioni inappropriate: considerano, ad esempio, conoscenze casuali o colleghi di lavoro come amici intimi. Il comportamento apertamente seduttivo delle personalità istrioniche ha un significato più sociale che sessuale, ma non sempre l’interlocutore coglie la differenza. Possono pensare che gli altri facciano loro delle avance quando non ne hanno nessuna intenzione, con il risultato di creare situazioni imbarazzanti o inventarsi presunte molestie sessuali. L’istrionico può avere difficoltà a stringere amicizie con persone dello stesso sesso a causa della competitività e della gelosia che sente inevitabile in ogni rapporto; il suo atteggiamento sessualmente provocatorio inoltre tiene lontano gli amici che non vogliono farlo incontrare con i propri cari. Questi individui sono facilmente eccitabili e amano le novità, si innamorano facilmente ma si annoiano altrettanto presto del partner. Bruciano in fretta relazioni appassionate per la paura di impegnarsi e per timore dell’intimità emotiva. La persona con tratti istrionici non ama la cura dei dettagli né i lavori pesanti, noiosi o ripetitivi. L’instabilità del suo carattere si riflette anche nelle scelte di lavoro: si impegna in nuovi progetti con grande entusiasmo, per poi perdere interesse velocemente. La continua ricerca di novità e fonti di eccitazione e di gratificazione immediate rende impossibile l’impegno a lungo termine nella carriera: mette più energia nel sopraffare i colleghi che ne portare a termine il lavoro.
Dipendente (DPD). In questi soggetti manca completamente la
capacità di vivere in maniera completamente autonoma: necessitano di continue
cure, approvazione, rassicurazione e supporto emotivo da parte di altri.
Appaiono sempre bisognosi, sottomessi e indifesi. Fare scelte, prendere
decisioni, importanti o banali, è davvero difficile per chi ha una personalità
dipendente. Preferisce delegare ad altri le proprie responsabilità dato che non
sa decidere nemmeno con quale partner stare, dove vivere, quale tipo di lavoro
cercare, che abito indossare, cosa mangiare, come educare i figli. Demandare
agli altri le proprie scelte impedisce a queste persone di prendere posizioni,
di assumersi anche le responsabilità minime richieste dall’età e permette loro
di continuare con atteggiamenti infantili che creano dipendenza e senso di inadeguatezza.
Sono totalmente “impacciati” nell’agire in modo autonomo - sempre dominati da
una profonda convinzione di disistima e incompetenza in ogni cosa che fanno -
che le persone intorno sentono il dovere di forzarle ad agire.
er non creare troppo aspettative alle persone circostanti, nascondono le proprie capacità, tendono a delegare i loro compiti. Si limitano nelle possibilità di fare carriera sul lavoro perché rifiutano ruoli che richiedono capacità decisionali e responsabilità … le loro potenzialità, e ne hanno davvero parecchie, rimangono sempre inespresse. Si accontenta di una cerchia alquanto ristretta di relazioni sociali, ma evita a tutti i costi di rimanere isolato perché da solo si sentirebbe profondamente a disagio e in ansia … limita i suoi rapporti alle poche persone da cui solitamente dipende. Questi soggetti vengono letteralmente sconvolti dalla fine di una relazione importante. La loro prima reazione potrebbe essere quella di “attaccarsi” senza riflettere al primo arrivato. Un atteggiamento simile porta a scelte sbagliate, come legarsi a persone che approfittano di questa debolezza e sono riluttanti a offrire sostegno o non ne danno affatto. Eventuali critiche nei loro confronti hanno un enorme impatto sull’autostima perché non fanno altro che confermare l’opinione già negativa che hanno di sé. Sono passivi, sottomessi, schivi e temono le separazioni più di ogni altra cosa … essere abbandonati da chi sostiene sarebbe così atroce che non si permettono nemmeno di esprimere un dissenso nei suoi confronti, anche quando sono in netto disaccordo con i suoi consigli, né si sentono liberi di esprimere la rabbia quando vengono apertamente provocati. Sono disposti a fare cose spiacevoli e degradanti, a sopportare violenze e soprusi pur di avere qualcuno che si prenda cura di loro.
Evitante (APD). Drammatica e
invalidante inibizione sociale, con sentimenti di inadeguatezza e
ipersensibilità ai richiami e ai giudizi negativi. E’ profondamente
vulnerabile, la sua sensibilità al rifiuto è estrema, il più banale rimprovero
lo ferisce in profondità. Soggetti estremamente timidi, ipersensibili alla
critica, temono l’umiliazione e il rifiuto: si sentono inadeguati e inibiti a
causa di questo loro stato esasperato. L’idea di poter dire o fare qualcosa di
sbagliato li spaventa terribilmente e, nel contempo, evidenziare la loro paura
provoca un’ulteriore angoscia invalidante. Gli incontri sociali, pur
desiderando di avere amici, sono per
loro incubi da evitare ad ogni costo … sono letteralmente terrorizzati al solo
pensiero di incontrare gente e nel fare cose nuove. Si comportano in questo
modo perché sono convinti che gli altri siano critici, esigenti, impossibili da
soddisfare o accontentare. Hanno una paura esagerata di essere visti come
inadeguati e nel mostrare imbarazzo: temono di non essere in grado di
controllare le funzioni corporee … sperimentano un sentimento di vergogna e
paura ogni volta che devono rivelare elementi intimi personali.
n atteggiamento che questo soggetto - essendo sempre ipercritico e con bassa autostima - riserva comunque in ogni occasione a se stesso. La preoccupazione eccessiva per il proprio stato trasforma ogni piccolo contatto interpersonale in una grande sfida … appare maldestro, goffo e socialmente inetto, si sente difettoso fisicamente o mentalmente. Tutto ciò porta all’isolamento: una vita vuota e insignificante. Gli impegni scolastici e lavorativi, proprio per il timore di critiche o disapprovazione, sono insostenibili e cerca continuamente scuse per disertarli il più possibile. E’ probabile che questo tipo di soggetto instauri un legame affettivo, ma solo con familiari o quando è il partner a prendere l’iniziativa, il bisogno di autoconsapevolezza si estende fino alla preoccupazione riguardo la propria attrattiva sessuale e le prestazioni in grado di fornire: nel maschio il rischio è che si presentino problemi a livello di eccitazione sessuale o eiaculazione precoce, mentre per la femmina può essere presente la difficoltà di eccitazione … in entrambi, comunque, è presente un forte sentimento di vergogna per il proprio corpo nudo e, quindi, consolida ulteriormente la convinzione, il loro desiderio di evitare il più possibile i rapporti sessuali.
Borderline (BPD). Instabilità
nei rapporti interpersonali, mutevolezza nello sviluppo degli effetti,
caoticità delle emozioni e dell’immagine
di sé. Conducono una vita estremamente intensa e tumultuosa, con attimi
splendidi e tremendi, con cambiamenti rapidi e drastici dell’umore e
dell’atteggiamento nei confronti degli altri. Alternano momenti in cui
idealizzano il loro partner ad altri in cui pensano che sia il rifiuto peggiore
dell’umanità. Questo cambiamento repentino di opinione in genere segue a un
comportamento del partner ritenuto deludente perché prova del fatto che i
propri desideri e bisogni non sono tenuti in considerazione. Questi soggetti
sono letteralmente terrorizzati dall’idea dell’abbandono, sono disposti a tutto
per evitare una separazione, sono ipersensibili a ogni minimo segnale di
rifiuto … conducono relazioni caotiche e contraddittorie, i sentimenti provati
nei confronti delle persone significative, invece, oscillano tra totale
dipendenza e profonda ostilità. Il loro terrore maggiore è quello di essere
abbandonati o sopraffatti nei rapporti intimi.
eagiscono in modo eccessivo di fronte a un cambiamento di programma inevitabile, si disperano e inveiscono con rabbia se qualcuno annulla un appuntamento o arriva con qualche minuto di ritardo. Instaurano molto in fretta relazioni troppo serie, raccontano dettagli intimi della propria vita, manifestano un rapporto di grande dipendenza persino “appiccicoso”, che spaventa il potenziale partner e porta a quel rifiuto tanto temuto. Quando sono delusi provano una rabbia intensa, si sentono inutili, vuoti, possono agire in modo impulsivo e stravagante. La dinamica relazionale, appena descritta, è messa in atto ripetutamente da questi soggetti, con il risultato di provocare una dolorosa serie di “delusioni” sentimentali, spesso seguiti da tentativi di suicidio o altri comportamenti auto o eterodistruttivi. I brevi momenti di grande felicità sono isole in un mare di tristezza, agitazione, rabbia e risentimento. I drastici cambiamenti nella percezione di sé conducono questi individui a ripensamenti continui nella carriera, nei progetti da perseguire, nei valori da rispettare e negli amici da frequentare.
uesti soggetti tendono a sabotare il proprio successo quando è al punto di
raggiungere importanti obiettivi, per esempio può abbandonare la scuola qualche
mese prima del diploma o rovinare una buona relazione quando sembra possa
durare nel tempo. Vanno in collera se rifiutati, poi si sentono colpevoli e
provano vergogna perché questi scatti d’ira li spingono a fare del male a se
stessi o alle persone che li hanno delusi. L’impulsività caratterizza ogni
comportamento borderline, dall’abuso di sostanze al mangiare smodatamente,
dalla promiscuità sessuale alla guida spericolata, dal gioco d’azzardo alle
spese che non può permettersi. Il dolore fisico è ricercato come mezzo per
distrarsi dalla sofferenza emotiva: si taglia o si procura bruciature sulle
braccia nel tentativo convulso di venire a patto con la rabbia, la disperazione
e la sfiducia …. si sente vuoto e annoiato, non tollera la solitudine ...
personaggi spesso descritti come difficili, sgradevoli, con comportamenti
autodistruttivi, considerano gli altri responsabili delle loro difficoltà, dei
loro problemi. Questa grave confusione interiore diventa particolarmente acuta
quando questi individui sono lasciati a se stessi, questo spiega in parte la
difficoltà, se non addirittura il panico, a tollerare la solitudine, e la loro
ricerca frenetica di relazioni, sulle quali, prima o poi, altro non fanno che
riversare la loro angoscia e i loro conflitti … mettendo in fuga
l’interlocutore.
Antisociale (ASPD). Inosservanza e continua violazione dei
diritti altrui. Comportamento irresponsabile scarsa attenzione per i diritti
degli altri. Questi soggetti hanno una vita tumultuosa con cambiamenti
improvvisi nelle relazioni sentimentali e nel
lavoro … si lasciano facilmente coinvolgere in attività illecite come
furto e spaccio di droga. Quando questo disturbo si trova in forma leggera può
essere confuso con il quadro clinico istrionico e narcisistico. Se non
ottengono quello che vogliono si irritano e diventano aggressivi, suscettibili
e mostrano scarsa tolleranza alla frustrazione … non hanno paura e non temono
la punizione. Un soggetto sempre indifferente e incurante della propria
sicurezza e di quella degli altri., si lancia in sfide estreme, pratica sesso
non protetto, anche sapendo del rischio e della pericolosità che corre in quel
particolare rapporto, fa uso di droghe
pesanti e si dedica ad attività criminali pericolose. E’ spesso una figura
arrogante, pensa che tutti lo considerano il “numero uno”.
rende solitamente le decisione d’impulso, irresponsabili e senza tenere conto delle conseguenze. Usa fascino e carisma per manipolare, ingannare e raggirare gli altri. Si comporta in modo irresponsabile anche negli affari, compila male gli assegni, non fa fronte ai debiti, … rimane, comunque, in ogni caso, sempre indifferente alle conseguenze del suo comportamento. Avendo il sospetto o aspettandosi di essere aggredito o sfruttato dagli altri continuamente colpisce per primo per prevenire ogni eventuale mossa. Giustifica ogni sua azione con pronte razionalizzazioni, disprezza le sue vittime per essere state stupide, superficiali e indifese, sostenendo a propria giustificazione: “Stai tranquillo che se non l’avessi fatto io, l’avrebbe fatto sicuramente un altro”. E’ come se non avesse nessuna coscienza, senso di colpa, rimorso per le sofferenze che infligge. Come i soggetti appartenenti al disturbo narcisistico, possono assumere atteggiamenti in generale offensivi nei confronti degli altri (svalutanti e denigratori), ma mentre questi ultimi difficilmente arrivano a infliggere consapevolmente sofferenza (fisica o psichica), gli antisociali manifestano comportamenti aggressivi, che determinano anche gravi atti di violenza.
NB. Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico
di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la
diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore
educativo, non prescrittivo.
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 – 0532.476055
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