sabato 28 maggio 2016

Schiena … attenzione ai “pesi mentali”


Schiena ... attenzione ai “pesi mentali”


ella struttura ossea sono impresse le potenzialità e la storia più recondita di ogni essere umano: età, sesso, rigidità, equilibrio, autonomia, tensioni, abitudini alimentari e, soprattutto, conflitti, insicurezze, paure. Sintetizza il proprio modo di esprimersi: autonomia e aggressività. Molte sono le strategie di difesa che, inconsapevolmente, ogni individuo, quotidianamente, mette in atto, per ritrovare la sua “leggerezza” … togliersi tutti quei pesi ingombranti dalle spalle. Attraverso le ossa possiamo muoverci liberamente verso il mondo oppure bloccarci, indietreggiare (esprimere o trattenere … sentimenti ed emozioni). Un meccanismo fisiologico che può raccontare a livello simbolico, non solo i suoi punti “forti”, i suoi “limiti”, i suoi “timori” e i suoi “cedimenti” ma anche la sua “solidità” (sopportare i pesi della vita: materiali e psicologici).

egnala la capacità di adattarsi, sopportare e di affrontare le sfide della vita: come sono distribuiti i pensieri e lo stress senza “sbilanciare” troppo la personalità. Le ossa, secondo l’astrologia medica popolare, sono governate da Saturno e dal Capricorno. Il sistema osseo può essere influenzato dal Sole e/o dalla Luna e dai loro riferimenti, più o meno armonici - disarmonici o dissonanti, col segno del Capricorno. Anche il processo di formazione della struttura ossea è in analogia con Saturno. Un Dio che rappresenta, secondo sempre il pensiero popolare, la concretezza, la solidità, il dovere e la legge … essere tutto d’un pezzo, mi spezzo ma non mi piego! La struttura ossea, infatti, è il tessuto più compatto e rigido dell’organismo. L’albero della vita, così è chiamata la schiena in certe culture antiche, consente - se in armonia - la stazione eretta e il controllo neuromuscolare di quasi tutto l’organismo. Alla base della spina dorsale riposa la forza primigenia, che tutto determina e consente: indica il punto di partenza di ogni sviluppo. In questa parte risiede il 1° Chakra (sicurezza, fiducia, paura) che è fondamentale per la costruzione dei centri energetici successivi, oppure 3° Chakra quando il problema è caratterizzato dall’infiammazione. 

ornando a noi, la schiena offre sostegno e protezione, ci sorregge in tutto e per tutto nella vita. La cultura popolare è davvero severa nel descrivere questo singolare “pilastro” sia a livello materiale sia a livello psicologico: un individuo senza spina dorsale è un essere senza orientamento interiore e senza valore. La spina dorsale non è un pezzo unico, ma è composta di varie vertebre, e sono queste che consentono il movimento, perché i dischi di cartilagine “ammortizzano”, assorbono i traumi mentre i muscoli circondano e sostengono la colonna vertebrale. I fasci di fibre nervose sono protette dai muscoli, cosicché possono assicurare la comunicazione in entrambi i sensi, come se scorressero al sicuro nel letto di un fiume lungo l’asse verticale della spina dorsale, e trasmettere le informazioni provenienti da tutte le parti del corpo alla grande centrale di smistamento che è il cervello. Tocca alla percezione della spina dorsale stabilire il collegamento fra la parte superiore e quella inferiore del corpo attraverso la forma sinuosa a ‘S’ della colonna vertebrale. Altrettanto importante è il rapporto organico e simmetrico fra destra e sinistra, l’oscillazione da dx a sx nel movimento, il rapporto equilibrato e sempre proteso al bilanciamento fra le due metà del corpo anche nello stare seduti e distesi. Il rapporto cambia e si rinnova di continuo, oscillando. Non c’è nulla di rigido e ancorato saldamente, anche se si ha questa impressione. La mobilità della schiena comincia con la sensazione delle varie possibilità di movimento che abbiamo attraverso la colonna vertebrale, i muscoli i tendini e i nervi. I disturbi che coinvolgono questa meravigliosa struttura segnalano diversi significati simbolici a seconda della loro localizzazione e della modalità con cui si presentano. 

a zona cervicale ad esempio, sostiene la “centralina”, il mondo dei pensieri, delle idee, della volontà, della coscienza ... paura di fare scelte sbagliate. Una testa che esercita un eccessivo controllo sugli affetti e emozioni, che non vuole “chinarsi” davanti a certe situazioni e richieste sociali, che presenta notevoli difficoltà ad esprimere in modo diretto la propria aggressività: si carica di responsabilità e “pesi” intollerabili non solo fisici. Tale area è sostenuta da una vertebra con un nome curioso, atlante, che richiama il nome del mitico titano condannato a portare il mondo sulle spalle, evidenziando un analogo sforzo di questo “tratto” della schiena nel sopportare il peso delle responsabilità, delle decisioni e della volontà (Atlante: figlio di Giapeto e di Climene, capeggiò i Titani nella lotta contro gli dei guidati da Zeus. Venne condannato a reggere con le braccia e la testa la volta del cielo. Secondo Esiodo egli sostiene la volta del cielo per ordine di Zeus. Nell’Odissea invece porta i pilastri del cielo. Queste due funzioni sono la pena inflittagli da Zeus per essersi messo dalla parte di Crono nella sua guerra contro gli dei dell’Olimpo. Nell’Odissea Atlante è anche padre di Calipso). Se il fastidio si colloca nel tratto a livello del  torace sono “guai" emozionali: zona che corrisponde al mondo degli affetti e delle emozioni. Più concentrati sul fare, molte responsabilità  e senso del dovere ma poco godimento.

e il disagio si fissa a livello lombare sono coinvolti gli istinti: qui entra in gioco la sessualità. In questa parte bassa, infatti, si esprime il mondo pulsionale (pulsione: significa spinta). La pulsione è altra cosa dall’istinto; non è ereditata né relativa a un bisogno preciso. Nel corso dell’elaborazione delle teorie freudiane il termine ha assunto accezioni diverse. Nel suo senso più vasto designa una forza insieme psichica e fisica (somatica) caratterizzata da una fonte, un oggetto, una meta. Le pulsioni corrispondono alle eccitazioni di origine interna che il soggetto subisce continuamente e che costituiscono il motore dell’apparato psichico. Una spinta a passare all’azione che proviene dal ’principio del piacere’. Il ‘principio della realtà’ è molto spesso costretto a frenare le pulsioni. Se le rimuove in modo troppo severo ed assoluto nell’inconscio, c’è il pericolo che si crei un complesso: la pulsione rimossa continua ad agire e attraverso strade indirette porta il soggetto a commettere azioni irrazionali senza che egli ne possa dare una spiegazione logica.

hi viene bloccato in questa zona (colpo della strega) ha una forte carica istintuale, che può essere connessa sia alla sessualità  sia al modo di fare aggressivo (slancio nel realizzare i progetti). Un fenomeno che impedisce non solo di muovere il bacino - consentendo una bizzarra camminata con il tronco piegato in avanti - ma anche di impedire “trasgressioni” vere o anche solo immaginate, oppure scappare a gambe levate da situazioni in cui il buon senso o il quieto vivere bloccano in quel determinato ruolo ...  inducono a restare. Quando si giunge ad un punto di tensione drammatico, ecco come d’incanto entra in scena il dolore o il blocco: chi voleva essere tutto d’un pezzo è costretto a “piegarsi” chi, invece, voleva scappare da una certa situazione o trasgredire ha un motivo valido per non farlo.

Un aiuto … “verde




 OMEOPATIA.  Bryonia Alba: dolori che si aggravano con piccoli movimenti; Rhus Toxicodendron: miglioramento del dolore muovendosi; Belladonna: dolore cervicale; Dulcamara: miglioramento muovendosi; Nux Vomica: dolore lombare; Berberis Vulgaris: indolenzimento zona lombare; Silicea: sono presenti tratti depressivi.

FITOTERAPIA (MG). Salix alba (amenti): cervicale, ipereccibilità sessuale, antinfiammatorio, per dolori reumatici, irrequietezza e tensione ; Fraxinus Excelsior: dolori articolari, artrite; Ribes Nigrum: antinfiammatorio; Artiglio del diavolo: antinfiammatorio.

OLIGOTERAPIA. Fluoro – Manganese - Rame: cervicale; Manganese – Rame: lombare; Manganese – Cobalto: mal di schiena cronico; Potassio: spasmi muscolari. Rame – Oro – Argento: stanchezza, tratti depressivi.

AROMATERAPIA. Alloro: rilassante e riscaldante; Zenzero: riscaldante; Rosmarino: antidolorifico.

ALIMENTAZIONE. Cibi integrali, verdure, pesce e carne bianca. Agrumi, Ananas e Omega 3 (antinfiammatori).

MEDICINA CINESE. I punti da stimolare (attraverso massaggio o moxa) sono: p. 4 Rene; p. 5 Polmone; p. 54, 56, 60, 62 Vescica (lombare); p. 65, 67 (dorsale); p. 36, 38 Vescica; p. 2, 3 (intestino crasso); p. 1, 2, 3, 10 Polmone (cervicale).

NUTRIZIONE ENDOCELLULARE. Liprofase; Nutri 16, 05, e 20.

VISUALIZZAZIONE. Il maestro del cuore; Le strade della vita; In treno; La nascita della farfalla.


Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 


NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.


mercoledì 25 maggio 2016

Gli amori impossibili …


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Gli amori impossibili …


e grandi passioni esistono ma spesso appartengono ad esperienze evolutive disastrose. Si corre dietro a un fantasma che ci si è costruiti certamente da soli ma sempre con l’aiuto di altri … dai quali, comunque, si crede di aver ricevuto grandi prove d’amore. Tutto ciò si riscontra in qualsiasi rapporto umano, sociale e terapeutico. Un fenomeno, molto spesso, ben visibile tra medico – paziente e, in particolar modo, nella coppia analitica: pazienti che nutrono sentimenti d’amore nei confronti dello specialista  (transfert positivo) e sono pronti a giurare che questi ha avuto verso di loro un comportamento poco corretto. 




ono amori che stanno tra l’infantile e l’adolescenziale, in cui quello che conta è la forza della fantasia, non la realtà effettiva. Tutto cose che  corrispondono ad un vero bisogno. Corrispondono a quella idealizzazione che, per esempio, una bambina fa del padre (principe, re) e che poi, più tardi, trova rispondenza in quel professore, in quel certo attore che fa quella certa parte di uomo senza macchia e senza paura. Così come nel bambino, e soprattutto nell’adolescente, la figura femminile diventa una fatina dai capelli turchini, la santa, la donna idealizzata, la regina. E’ un’esperienza legata ancora al mondo infantile e al pensiero magico che lo caratterizza. E’ un gioco legato sia ad esperienze sia a fantasie passate. Ognuno vive le cose come se le è immaginate precedentemente e in questa visione dell’amore possono nascere comportamenti strani e contradditori. Però questi rispondono sempre a una specie di programma che l’individuo si è costruito su come va condotto il gioco dell’amore. Ed è un programma in gran parte consapevole perché molto influenzato dalle abitudini e dall’ambiente. Non c’è dubbio, ad esempio, che la dodicenne e il tredicenne di oggi (perché è ormai molto frequente che le prime esperienze avvengono verso i dodici – tredici anni) abbiano un modo di fare rapporto con l’altro sesso molto diverso, e non solo in apparenza. Questi rapporti precoci sembrano messi in atto proprio per difendersi da un eccessivo coinvolgimento delle emozioni. A ben vedere le grandi passioni avvincenti, i grandissimi amori tipici dell’adolescenza non si riscontrano quasi più. 

ggi i ragazzi non vivono situazioni amorose così coinvolgenti da escludere tutti gli altri; tendono anzi ad includere il rapporto nella vita collettiva del gruppo che non ne viene affatto compromessa. Il rapporto di contatto, che in questi casi è il più frequente, è sempre più facilitato dalla continua vicinanza e da tutti gli strumenti che la tecnologia offre. Molti ragazzi vivono ad esempio, legati tutta la giornata al telefonino, fino a tramutarlo in una specie di cordone ombelicale che li unisce l’uno all’altro. Un rapporto di contatto per esistere ha bisogno di un continuo contatto fisico, materiale. E’ tipico dell’adolescenza, ma lo si ritrova a tutte le età. Sembra appagante e dà spesso agli estranei un’impressione di grande amore. Però non è mai un rapporto maturo perché - non dimentichiamolo - il rapporto di contatto è quello che tiene il bambino legato alla madre nei primi mesi di vita. E’ vero che negli innamoramenti si riproducono - ed è una fortuna - gran parte delle emozioni infantili, ma queste devono avere un limite e una misura. In caso contrario l’amore sarebbe sempre e soltanto un fatto di fusione, senza possibilità di evoluzione. Invece l’amore che matura è proprio quello che fa uscire da questo “contatto” per portare la coppia a un rapporto adulto e paritario.


apporto oggettuale. Su questo tema, tanto discusso, è bene fare molta attenzione perché non è vero che il rapporto di contatto escluda di per sé quello oggettuale. Nella stessa evoluzione dell’individuo i primi oggetti vengono dopo la fine della fase simbiotica con la madre, quando il bambino comincia a riconoscere l’altro da sé. Ma nell’amore questo passaggio non è molto chiaro, né individuabile a fasi o periodi. In un certo senso è proprio la fusione che permette l’oggetto.
Arriva all’improvviso un adulterio. Che cosa è accaduto? Nell’adulterio la complicità di coppia è visibile in maniera macroscopica, soprattutto se questo viene consumato - come spesso accade - nel famoso triangolo dell’amico di famiglia. In situazioni del genere si riproducono SIC ET SIMPLICITER un rapporto edipico e quindi la complicità da parte dell’elemento che sembra restare escluso è molto più forte di quanto non si immagini. Ciò è paradossalmente tanto più vero quando il tutto avviene nell’apparente ignoranza del coniuge cosiddetto tradito. Dico apparente perché inconsciamente egli ne è assolutamente consapevole, cosa che quasi sempre emerge attraverso lapsus di vario tipo.

requenti e singolari anche i lapsus del coniuge adultero che tendono a far apparire questa consapevolezza nell’altro. Ricordo un paziente che volendo mostrare a tutti i costi alla moglie, gelosissima di una amica di famiglia, una lettera commerciale, le mise in mano un’appassionata lettera dell’amica amante chiedendole addirittura di leggerla ad alta voce perché in quel momento non aveva gli occhiali.

a  quando il rivale vive in ambienti esterni alla coppia, l’escluso avrà comunque intuizioni inconsce capaci di avvertire l’adulterio?. Lo scambio emotivo è sempre presente nella coppia. Anzi, è proprio in questi casi che la comunicazione inconscia è più attiva, proprio perché non è la comunicazione di un fatto, ma di un’emozione. Accade molto spesso che il coniuge vittima apparente di un adulterio tenuto accuratamente segreto e poi palesatosi in modo improvviso e drammatico, scopra in analisi di averlo sempre saputo, ricostruisca emozioni e intuizioni che aveva minimizzato o nascosto a se stesso. E si renda conto così del gran ruolo - posizione da protagonista attivo e promotore quanto l’altro avuto nella crisi di coppia.


a gelosia è un fenomeno normale che accompagna sempre l’amore? Questa domanda è fra le più frequenti che ci si sente rivolgere, il che significa cha la gelosia è un fenomeno pressoché generale ma che, a ben guardare i singoli soggetti, è grandemente differenziato. Non c’è dubbio che essa riguardi un sentimento legato all’amore e al possesso, che sia evocata dal triangolo edipico e formi parte del ben noto complesso edipico. Ogni bambino non può sfuggire a un sentimento di gelosia nel suo desiderio di avere il possesso esclusivo dell’amore della madre (o del padre, nel caso di una bambina). Sviluppa quindi un atteggiamento emotivo nei confronti del genitore di sesso opposto carico di paura, ostilità e senso di colpa. Tali emozioni vengono presto sepolte e dimenticate, e di solito restano definitivamente inconsce per il resto della vita. Ciò non toglie però che continueranno ad operare attivamente influenzando le reazioni e il comportamento della vita affettiva adulta. A seconda di come avrà risolto il momento edipico, l’adulto, che fu un bambino appassionato e impaurito, affronterà i problemi dell’amore con persone dell’altro sesso e della rivalità con persone del suo stesso sesso in modo confuso ... c’è differenza tra una gelosia in presenza di un aperto tradimento e quella delirante che insegue indizi e sospetti infondati, che spesso sembra dettata dal bisogno di avere un rivale potente e immaginario. Il passaggio dal “funzionale” al “patologico” è legato alla struttura psichica dei comportamenti della coppia. C’è quella che potremmo chiamare “gelosia comune o normale”, ma c’è anche una forma più clamorosa, infondata, delirante e persistente che sfocia nel vero e proprio delirio di gelosia. Mi viene in mente un racconto di un paziente geloso del dirimpettaio di casa che, alla mia domanda di quali prove avesse del tradimento della compagna, rispose: “Semplice, non posso sbagliare. Quando ritorno dal lavoro e mi avvicino a lei le sento addosso sempre quel profumo “inebriante” di maschio che, solitamente, esce dal suo appartamento”. E’ questo un esempio assai dimostrativo dei contatti della gelosia con l’omosessualità e della relazione con la paranoia. E’ evidente infatti che l’uomo nascondeva a se stesso il suo inconscio desiderio omosessuale camuffando con la gelosia nei confronti del vicino.


 La comprensione dell'articolo richiede conoscenze psicoanalitiche.

Bonipozzi dott. Claudio - E mail: bonipozzi@libero.it 
 Tel. 349.1050551 


NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.

 

lunedì 23 maggio 2016

Ejaculatio praecox … l’atto breve


Ejaculatio praecox
                                                                         l’atto breve


ale fenomeno, volgarmente definito come "atto breve" è, per alcuni orientamenti scientifici, un sintomo nevrotico che si manifesta - nei casi moderati - con un'eiaculazione quasi immediata dopo i primi  movimenti coitali, pur senza che si sia raggiunta la massima eccitazione; nei casi più acuti, l'eiaculazione si esprime alla più lieve eccitazione sessuale, prima ancora dell'erezione. La psicologia ortodossa ha indicato l'origine di natura emotiva, dovuta al predominio delle tendenze pregenitali (orali - anali) sulle tendenze genitali. A volte si tratta di un violento complesso di edipo implicante un'identificazione con la madre anziché con il padre, che modifica tutto il simbolismo sessuale: il pene prende il significato di un capezzolo, lo sperma del latte (nutrimento non solo fisico ma emotivo ... protezione, sicurezza). La maggior parte delle volte l'atto breve è la manifestazione di un'angoscia che si prova di fronte agli organi sessuali femminili, ricordo della fantasia inconscia della "vagina dentata" e variante del timore di castrazione. Nei casi acuti a volte è facile incontrare elementi passivi di femminilità e di omosessualità latente.

gnuno di noi nella vita vorrebbe ‘durare’, in ogni cosa, sempre un po’ di più. Ma le cose purtroppo non funzionano in questo modo e come dice Zalone “… sai, le malattie primo o poi arrivano …” e quindi non si può campare in eterno; mentre per quanto riguarda il rapporto sessuale, nonostante non si desideri correre, il fulmine a ciel sereno accelera il passo, toglie fascino, spegne il desiderio e accorcia, ad entrambi gli operatori, questa grande gioia della vita. L’eiaculazione precoce, definita come incapacità di controllare volontariamente il riflesso eiaculatorio, è la più frequente tra le disfunzioni sessuali maschili. Un orgasmo troppo veloce, un ‘traguardo’ raggiunto in fretta attraverso una piccola, banale e superficiale stimolazione. Affonda le sue radici, quando si presenta senza cause organiche quali malattie, malformazioni e disfunzioni ormonali, prevalentemente in conflitti intrapsichici o sociali. 
uesto fenomeno spesso si manifesta nelle prime esperienze sessuali proprio per inesperienza o per ‘ignoranza’ in questa delicata e complessa relazione umana (inibizioni, intensa eccitazione, paura di non essere all’altezza della situazione, immagine di se stessi offuscata, timore di non essere in grado di soddisfare, fare bella figura). Non si conoscono cause fisiche che portano a concludere rapidamente il rapporto sessuale. L’astinenza sessuale e lo stress coniugale, invece, possono aggravare ulteriormente questo sintomo. Il problema viene amplificato e assume caratteristiche esagerate appena il soggetto si avvicina all’atto: quanto maggiore è la frequenza con cui si presenta tanto maggiore è la probabilità che possa verificarsi di nuovo. Un unico episodio di eiaculazione precoce, per l’uomo con una cattiva immagine di se stesso, può avere un effetto svalutativo, imbarazzante se non drammatico per le prestazioni successive. Un uomo desideroso di attenzione, di affetto, di tenerezza, di carezze, di intimità fisica può mettere fine al rapporto sessuale vedendo semplicemente la partner spogliata. In base a questa esperienza ‘disastrosa’ può decidere di evitare in futuro l’attività sessuale o optare - proprio per motivi di autostima - per l’onanismo. I giovani che soffrono di questo problema possono provare ansia, sensi di colpa e di vergogna.

ebbene il solo pensiero di avere un rapporto possa letteralmente terrorizzarli, questi soggetti, paradossalmente, sono ossessivamente concentrati sul sesso. C’è chi non si rende conto di avere dei problemi in questo settore della vita. Alcuni credono che la vera difficoltà non si limiti nel fatto che loro raggiungono l’orgasmo in ‘picchiata’, ma che la partner sia troppo lenta o difficile da soddisfare. Questi individui spesso chiedono sostegno qualificato solo nel momento in cui le loro compagne cominciano a spazientirsi, lamentarsi, se non minacciare di trovare soluzioni estemporanee. Anche se personalmente non si sentono insoddisfatti, molti uomini decidono di sottoporsi a una terapia quando comprendono che un rapporto più duraturo può procurare un piacere più intenso a loro stessi e alla partner. Il trattamento, solitamente, ha inizio con l’anamnesi approfondita, la raccolta delle notizie riguardanti la storia sessuale del soggetto, in particolare per quanto concerne il momento in cui si è manifestato il problema, la reazione della partner, le esperienze e le fantasie sessuali, eventuali sensi di colpa e vergogna, il rapporto con l’altro sesso e l’attività sociale, il modo di affrontare il rapporto sessuale, i pensieri durante l’atto ed eventuali metodi già sperimentati nel tentativo di risolvere il problema. Mentre il soggetto ripercorre il proprio vissuto sessuale, lo specialista può richiamare la sua attenzione su certe esperienze, determinati eventi che spesso includono fenomeni che, in qualche modo, possono aver contribuito all’insorgere del problema. 

er ritardare l’orgasmo, alcuni individui possono mettere in atto sofisticate strategie (distrarsi, pensare ad altro). Altri, invece, prima del rapporto si masturbano, approfittando così del periodo refrattario durante il quale l’uomo non può eiaculare di nuovo … togliendo però energia e passione all’atto successivo. Altri ancora praticano la patomimia cutanea: si mordono le labbra o si conficcano le unghie nel palmo delle mani; questo gesto provoca profonde ferite ma, purtroppo, è una distrazione che non funziona. Alcuni soggetti possono reagire a un occasionale episodio di eiaculazione precoce con una battuta e con rassicurazioni per la partner. In questi casi la strategie risulta più semplice e meno dispendiosa a livello energetico, e consiste nel fare un secondo tentativo la sera stesa, perché la seconda erezione ha una durata maggiore e questo per l’uomo può dare sicurezza …  può essere una buona “flebo” di autostima. Tutto ciò può aiutare a concentrarsi sulla partner piuttosto che sulla bella figura o sulla propria prestazione. L’atto breve per molti – un disturbo frustrante ed imbarazzante per entrambi i soggetti – può causare problemi di erezione nell’uomo e un calo del desiderio sessuale nella coppia. La comunicazione tra i partner dopo un episodio di eiaculazione precoce è fondamentale. Se la donna reagisce criticando l’uomo voltandogli le spalle oppure si allontana immediatamente per andare a lavarsi, la sensazione di fallimento, svalutazione e di vergogna dell’uomo può essere estremamente dolorosa.

a psicanalisi, invece, ne ha indicato l’origine di solito psichica, dovuta al predominio delle tendenze pregenitali (stadi: orale, anale e fallico) sulle tendenze genitali (stadi: complesso di Edipo, latenza e pubertà). A volte si tratta di un delicato e violento complesso di Edipo implicante un’identificazione con la madre anziché con il padre, che modifica tutto il simbolismo sessuale: il pene prende il significato di un capezzolo, lo sperma del latte. La maggior parte delle volte l’eiaculazione precoce è la manifestazione di un’angoscia che si prova di fronte agli organi sessuali femminili, ricordo della fantasia inconscia di castrazione. 
Nei casi acuti si ritrovano anche degli elementi passivi femminili di omosessualità latente. 


(Complesso di castrazione: nasce da una paura inconscia che appare nel bambino quando scopre la differenza anatomica dei sessi e formula l’ipotesi d’un unico e identico apparato genitale - l’organo maschile in tutti. Il bambino interpreta l’assenza del pene nella bambina come una minaccia di sanzione per le sue attività autoerotiche. Il complesso di castrazione annuncia la fine della fase edipica del bambino. Come momento dell’evoluzione della sessualità infantile, il complesso di castrazione è presente in tutti, ma quando la crisi viene superata male può dare origine a deviazioni sessuali. Nel bambino l’orrore della donna e la predisposizione all’omosessualità derivano - secondo sempre la psicanalisi - dalla convinzione che la donna non ha pene. Le sue parti genitali evocano una minaccia che provoca disgusto invece che piacere. Nella bambina il rifiuto d’accettare la sua castrazione può sviluppare un “complesso di mascolinità”, che la mette in rivalità con l’uomo. Può anche favorire – attraverso la masturbazione – la sessualità clitoridea)

er la psicosomatica l’atto breve assume un significato diverso. Un problema che colpisce solitamente soggetti con carattere autoritario e contraddittorio, ansiosi e troppo concentrati sul controllo degli eventi. Spesso incontrano partner con tratti più materni (attenta, rigorosa, dominante, responsabile) anzichè caratteristiche di compagne o di amanti (leggera, seduttiva, erotica): una donna vissuta come troppo esigente e competitiva. Per moti individui può essere un modo per togliersi da una situazione il più velocemente possibile perché è vissuta male e temuta. Una grande paura di non essere all’altezza, si sentono inadeguati, poco amati, stimati e accettati; una “grande fuga” che permette di allontanarsi a gambe levate da una situazione che è vissuta in qualche modo come rischiosa. RICORDIAMOLO, il letto non deve mai diventare un campo di battaglia ma un luogo dove potersi esprime liberamente. Può anche essere una rabbia inespressa verso la propria partner. Un rapporto vissuto come un autentico atto aggressivo, una specie di vendetta verso l’altra che rimane lì di sasso. A bocca asciutta! E' un problema che coinvolge soggetti spesso in preda all'ansia o con un forte desiderio di offrire e di dimostrare alla partner grandi e infinite capacità amatorie. Di possedere un'invidiabile natura virile e di essere un "vero" macho ... un desiderio ossessivo di possesso della compagna (temuta e incontrollabile) che rende insicuri perché viene vissuta come troppo libera, esigente, competitiva, intraprendente e disinvolta

na situazione di intensa tensione difficile da reggere per molto tempo perché rende troppo instabili a livello emotivo. Essendo timoroso, preoccupato e dubbioso sulla propria virilità - fallito anche il tentativo di controllo - tende a concludere al più presto tale prestazione sessuale ... una fuga per mantenere stabile la propria immagine e sottrarsi all'ansia sempre più difficile da gestire con tale mentalità.

Un aiuto … “verde”


olte sono le metodiche terapeutiche - omeopatia, fitoterapia, oligoterapia, floriterapia, aromatoterapia, alimentazione, nutrizione endocellulare, visualizzazione e medicina cinese - utili per stimolare l’attività erotica e, in certi casi, risolutive nelle problematiche dell’atto breve.

OMEOPATIA. Lypocodium: quando si hanno tratti autoritari e contradditori,  dominati da un senso di impotenza; Graphites: il soggetto pur avendo una forte eccitazione evita il contatto sessuale; Nux vomica: soggetto troppo concentrato e preoccupato sulle sue reali o ipotetiche imperfezioni, diventa particolarmente irritabile, intollerante e rabbioso; Sulphur: per una zona genitale fredda e troppo rilassata; Calcarea carbonica: stanchezza e irritabilità; Selenium: fantasie erotiche; Caladium seguinum: difficoltà di erezione o quando nell’eiaculazione non è presente l’orgasmo.

FITOTERAPIA (MG). Tilia tormentosa: ansia; Salix alba (amenti): ipereccibilità sessuale.

OLIGOTERAPIA. Manganese: regola il metabolismo glucidico, persone impulsive e iperattive; Zinco – Rame: regolatore ormonale.

AROMATERAPIA. Anice: rilassante, predispone all’ottimismo e all’apertura verso le cose; Menta: azione tonica.

ALIMENTAZIONE. Cibi integrali e verdure. Tutto ciò che eccita non va bene (alcolici, zuccheri semplici).

MEDICINA CINESE. I punti da stimolare (attraverso massaggio o moxa) sono: p. 2 Fegato; p. 10 Rene; p. 6 Milza.

NUTRIZIONE ENDOCELLULARE. Liprofase; Nutri 06, 14, e 36.

VISUALIZZAZIONE. Il palcoscenico; La cascata; In treno; Accettare se stessi.



Bonipozzi dott. Claudio E mail: bonipozzi@libero.it 
 Tel. 349.1050551

NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.