DIVORZIO ... abbandono, distacco, separazione
Oggi due matrimoni su
tre devono affrontare l’atto doloroso della separazione: un fenomeno che in
questo periodo storico è abbastanza frequente … oramai non fa quasi più
notizia, in quanto è vissuto da entrambi i membri - quando la coppia non funziona più o quando i tentativi di recupero sono
falliti - come una via d’uscita “normale”.
I motivi di tale “rottura” possono essere tanti:
noia, routine, abbassamento della libido. In realtà – in situazioni in cui la convivenza a due è
diventata una prigione invisibile – il divorzio è la soluzione migliore per
porre fine a una situazione di sofferenza per uno o entrambi i soggetti, e
anche per i figli che sono obbligati a “respirare” un clima avvelenato, carico
di tensione … un’atmosfera davvero
malsana!
u di loro ricadono le conseguenze in tempo reale di questo distacco, ma non è sicuramente giusto né sano che diventino l’ago della bilancia di quello che accadrà dopo.
el rapporto di coppia, bisogna fare molta ATTENZIONE alle battute al ‘vetriolo’, ai giudizi taglienti, al tono aggressivo, a quello che si dice. RICORDA, le parole sbagliate fanno esplodere litigi, possono non solo innescare malumori, attivare tensioni latenti, creare false aspettative e malessere diffuso ma anche incrinare le relazioni più stabili, in breve, allontanare completamente dall’autostima … ATTENZIONE quando si comunica, tutto diventa più efficace se il corpo è disteso, tranquillo e rilassato … RICORDA, la tensione corporea diventa sempre tensione psichica! Quando ci si trova in una posizione comoda e serena diventa più facile prendersi tutto il tempo necessario per dialogare serenamente, rispondere e neutralizzare l’interlocutore con lucidità … imparare a comunicare BENE si produce solo benessere.
… la disistima spesso dipende da noi… ma attenzione ai soggetti che frequentiamo, in particolare quelli con cui non ci sentiamo sulla stessa lunghezza d’onda, in sintonia ... che manipolano, vogliono cambiare gli altri a tutti i costi perché solo loro sono migliori e perfetti, hanno sempre le soluzioni a portata di mano, notizie fresche, le più vere e le più importanti, che stendono al tappeto con lamenti continui, sono sempre nella ragione e mai nel torto, semmai gli altri sono difettosi… alla larga dai lamentosi che trascinano inesorabilmente nel vortice della depressione … se siamo in linea con noi stessi nessuno è in grado di manipolarci!
ostringersi a “resistere” in coppia quando l’amore ha i giorni contati o la passione è al capolinea - come in una telenovela – solo per il bene dei figli non ha alcun senso perché sono comunque “contaminati” da un ambiente tossico, da un vivere conflittuale privo di entusiasmo, di amore e pieno di amarezza … sono costretti a vivere battaglie interminabili con serie ripercussioni sul loro futuro interiore. Resta innegabile che chi scegli di separarsi lo fa prima di tutto per risolvere una situazione di sofferenza individuale: non ci si separa per far piacere all’altro, perché i figli non ne possono più di certe scene strazianti o per le pressioni libertine e insistenti dell’amante … si divorzia per se stessi! Questo atto, come in tutte le crisi emotive, apre le porte al cambiamento, al nuovo, può rappresentare un’altra opportunità, una valida occasione di felicità, e tutto ciò si verifica sia che la separazione sia consensuale o sia “imposta” da un partner all’altro. Il sentimento più diffuso, e forse anche più pericoloso, con il quale i membri si trovano a fare i conti è il RANCORE, un’emozione negativa che si nutre di rabbia, ripicche, delusione, sospetti e desiderio di rivalsa, e non aiuta certo a lasciarsi “serenamente”.
urante o dopo il divorzio il rancore o il senso di colpa – se si rimane legati all’idea che si aveva della relazione, ai progetti andati delusi e al consumo eccessivo di energie che oggi si rivela inutile – sono sentimenti che vanno eliminati e non combattuti … si può, con mosse giuste, tornare ad essere felici e, perché no, tornare ad essere felici e sorridere. Tutto è finito ma non per questo dobbiamo scivolare nel vittimismo e vestire la corazza battagliera di chi “vedrai, te le farò pagare” e tantomeno utilizzare i bambini come strumento di rivalsa personale al fine di creare nell’altro un profondo senso di colpa; poi, il passato è passato, quello che è stato è stato non si può modificare, ora bisogna guardare il presente, cercando di viverlo nel modo più costruttivo possibile indipendentemente dalle colpe e dai torti subiti. E’ vero separarsi in allegria è uno slogan che può funzionare solo in una soap opera, ma con un certo atteggiamento o con l’aiuto di una persona qualificata possiamo renderlo più dignitoso e meno duro: evitare, ad esempio, atteggiamenti ambigui, perché l’altro potrebbe illudersi che la storia non è finita.
SCOLTA le tue SENSAZIONI, anche quelle olfattive, quei segnali spesso silenziosi, quasi“impercettibili” di malessere, irritazione, amarezza, inadeguatezza, disorientamento, sofferenza e ostilità … quando sei avvolto dalle fiamme dell’innamoramento riconosci il profumo o, meglio, l’odore del tuo amato a “Km” di distanza, persino tra migliaia di persone, mentre quando il rapporto - da tempo faticoso - si spegne, si affievolisce, la magia svanisce, la prima cosa che ti allontana o RIFIUTI di lui è proprio l’ODORE … magari proprio quello che prima ti eccitava, ti suscitava passione … STAI tranquillo però che il prossimo amore ti farà riscoprire un nuovo odorato chissà, forse, più benefico, sereno, soddisfacente e afrodisiaco … non a caso - secondo la medicina psicosomatica - l’anosmia (perdita dell’odorato) o l’iposmia (perdita parziale) può segnalare la perdita di interesse per il piacere di questo senso o anche un netto rifiuto della gioia di vivere.
TTENZIONE, durante un abbandono, una separazione - producendo troppo cortisolo (ormone dello stress) - il corpo ci "PARLA": la pelle, in maniera repentina, segnala i confini con le sue fastidiose patologie (conflitto io - l'altro), i denti e gengive (paura del cambiamento, mancanza di fiducia, titubanza nelle decisioni prese, rimandare ...), poi, sede dell'aggressività, vorrebbero "sbranare" qualcuno ... un cambiamento relazionale improvviso che ha fatto perdere il gusto della vita!
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 - Tel. 0532.476055
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NB. Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico
di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi
diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo pertanto ha un
valore educativo, non prescrittivo.