Insicurezza e insoddisfazione … tanto, ma tanto, bisogno di affetto
ale propensione, arricchita da motivi accessori, è
indicata comunemente come ‘affetto’. Una sorta di profondo
riflesso condizionato stabilisce così nella percezione istintiva del bambino un
nesso insolubile tra ricezione di manifestazioni di affetto e ‘sicurezza’ di
restare in vita, tra carenza d’affetto e pericolo di
soppressione (morte). Così il “senso di sicurezza” potrà rettamente
integrarsi nel piccolo se questi sarà stato oggetto di soddisfacenti e compiute
manifestazioni affettive … adeguate e stimolanti a livello formativo.
Subentrerà invece il “senso di insicurezza”, come basilare
ansietà, in logica conseguenza di una insoddisfacente, instabile o incompiuta
manifestazione affettiva. Quest’ultima, in tal caso, non sarà stata
sufficiente ad ‘acquietare’ l’allarme dell’istinto di conservazione circa le
occasioni di ‘soppressione’ che circondano il neonato ed il piccolo in
genere. Così insoddisfazioni e insicurezze di natura istintiva possono
distrarre parte delle energie tendenti allo sviluppo psico - fisico e arrestarlo a fissazioni relative a situazioni
ansiose. Più tardi, nella personalità dell’adulto, recante il conseguente complesso di inferiorità.
Complesso di inferiorità: paura di
apparire inferiori agli altri. Questa paura è di ostacolo all’azione e dipende
sia da una reale infermità, sia da un’educazione autoritaria. Nel C. di I.
l’individuo cerca di compensare queste deficienze e, a seconda del risultato di
questo sforzo di compensazione, può diventare un genio oppure un malato
mentale, con tutti gli stadi intermedi. Il C. di I. ha tre matrici differenti.
Un’inferiorità organica, l’essere stato viziato e l’essere stato trascurato.
e
lesioni organiche hanno una tale importanza che finiscono per colpire la
struttura della psiche e spingere il soggetto o a realizzazioni straordinarie o
al disturbo emotivo. Un esempio più che significativo nell’affermare questo
concetto sono le figure di alcuni ‘geni’ del passato: Demostene - balbuziente - Beethoven
- sordo - e Monet - debole di vista
- divenuti rispettivamente oratore, musicista e pittore. La spiegazione sarebbe
nella legge di compensazione. Il bambino troppo ‘viziato’, invece, presenta
turbe nel suo comportamento sociale sentendosi all’ombra di un’altra persona.
Mentre un bambino non ‘considerato’ (se non odiato) si sentirà
trascurato e tenderà o al facile sconforto, o al dominio e alla volontà di
potenza. E’ da temere un C. di I. quando induce l’individuo a fuggire di fronte
alle difficoltà della vita. In questo caso la terapia sarà orientata ad
indirizzare queste forze affettive male utilizzate verso nuovi orizzonti che
rendano possibile una rivalutazione della personalità.
... lo stesso anacronistico allarme, dovuto alle
insoddisfazioni ed alle insicurezze infantili, si perpetuerà a causa del
carattere inconscio - e quindi
inattaccabile dal senso critico - dell’antica carica emozionale che lo
determina tuttora … malessere strettamente legato all’altro per un bisogno
morboso di affetto. Così affiora nella coscienza un misterioso senso di
insicurezza e di insoddisfazione che, tuttavia, le facoltà razionali
giustificheranno di volta in volta con motivi banali, futili ed effimeri. Ad essi
il soggetto, ogni volta, presterà fede pur notando come l’insicurezza e
l’insoddisfazione permangono oltre il dileguarsi dei motivi che per breve tempo
hanno prestata loro una giustificazione.
ali sintomi dunque, come del resto altri del complesso in questione, sono privi di una logica vincolata all’ambiente presente, e perché siano spiegati logicamente occorre risalire alla loro genesi … a quei rapporti freddi e scostanti in cui si pensa, attraverso vari ricatti, di non essere stati degni d’amore o, peggio ancora, di non averlo meritato. D’altra parte la ricezione di manifestazioni d’affetto continua ad assolvere, anche in sede di complesso d’inferiorità, la primitiva funzione di placare l’angoscia di annientamento (mortale) - più o meno repressa - che accompagna il senso di insicurezza e di insoddisfazione. Una esperienza davvero antica che ha creato confusione e distorsione nel processo relazionale del ‘dare’ e del ‘ricevere’ ... si consolida la convinzione di non avere scampo, di non riuscire nella vita. Così il bisogno di affetto - derivato da una chiara necessità morbosa - assume a sua volta carattere di sintomo coatto … un modo di compensare quell’affetto primordiale MAI elargito nel dosaggio “DESIDERATO” e che MAI sarà restituito nella quantità e modalità che spetta ad ogni essere vivente, se non attraverso il rapporto di fiducia, di comprensione, di sostegno, di speranza e di onestà con lo psicoterapeuta (vedasi transfert).
TTENZIONE,
l’insicurezza se non messa a fuoco e risolta - essendo frutto di esperienze traumatiche infantili, di antiche ‘ferite’
invalidanti, di perdite, di ricatti e di un vivere completamente in balia
dell’imprevisto - mette a rischio non solo l’immagine che uno ha di se
stesso ma può limitare le scelte decisionali e portare conseguenze negative
sull’intero corso dell’esistenza … il piccolo, allora, pian piano, rinuncerà alla
sua individualità, di esprimersi, di godere la vita, farà di tutto per
strappare un sorriso, un gesto affettuoso, uno sguardo sereno, un caloroso
abbraccio, elemosinare una piccola carezza. Il senso di sicurezza, di speranza,
di soddisfazione si forma durante la prima infanzia - se sono state ricevute ovviamente sufficienti ed adeguate attenzioni -
è un fenomeno che si rafforza, si conserva e si sviluppa attraverso le
esperienze positive. Le persone insicure e affette da scarsa stima di se
stesse, cosa dovuta in larga misura a forti difficoltà incontrate nei primi
anni di vita, tendono a collocare la sicurezza a un livello più alto di altri.
Quando tale livello è alto, non può essere trascurato e deve avere la
precedenza su altre considerazioni. Ignorarlo o non prestarvi l’attenzione
necessaria provocherà non solo uno stato doloroso di ansietà (attacchi di panico, fobie), ma anche
patologie psicosomatiche legate all’apparato respiratorio e digerente (asma, ulcera, ipertensione, colite
spastica). Tali stati emotivi, inoltre, obbligando dunque il soggetto
inconsciamente a ripetere anacronisticamente situazioni e atteggiamenti infantili,
proprio per la sua insicurezza e il suo bisogno di appoggio, andrà perennemente
alla ricerca di un "compagno di viaggio" capace di assumersi tutte le
responsabilità del soggetto stesso. Anche l’insoddisfazione è un malessere che
affonda le sue radici nel passato, in antiche frustrazioni in cui i bisogni
primari non sono stati soddisfatti.
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 - 0532.476055
E mail: bonipozzi@libero.it
NB. Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico
di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi
diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo pertanto ha un
valore educativo, non prescrittivo.
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