Quella FAME irresistibile …
l
famoso filosofo L. Feuerbach era solito dire che l'uomo è ciò che
mangia ovvero, in sintesi, al di là delle mode del momento, se
mangia
bene pensa altrettanto bene.
Io, più modestamente, aggiungo: una
mente felice crea un corpo felice (soddisfatto) e viceversa.
Un principio, ancor oggi, di grande attualità, fondamentale per la
nostra salute: al
passo con la verità sia biologica, sia filosofica.
Il cibo ed i riti ad esso legati mettono in stretta relazione coloro
i quali li condividono e, soprattutto, confermano la loro immagine,
identità, appartenenza a quel singolare gruppo e, allo stesso tempo,
a quella specifica comunità. Il cibo
è
sempre stato, fin dalla notte dei tempi, uno dei maggiori aspetti di
definizione di un gruppo sociale, i cui membri si riconoscono
tra loro come tali dal modo in cui siedono a tavola, mangiano, da
come si nutrono e da ciò che rifiutano.
La letteratura, recente e passata, è ricca di “aneddoti”
sul
cibo come specchio della nostra cultura e società.
el
sesto
canto
della geniale Divina
Commedia, Dante Alighieri,
ad esempio, poco clemente con gli ingordi, posiziona nella terza
cerchia dell’Inferno i peccatori
di gola,
costretti ad ingoiare la fanghiglia generata da una incessante
pioggia fredda e nera. Qui
le anime dei golosi giacciono a terra, con il viso nel fango, sono
torturati da una
pioggia incessante
e
dalle angherie del guardiano preposto a quel girone: il malefico e
scontroso Cerbero.
Costui è un personaggio demoniaco e crudele, dotato di tre
teste canine,
che senza ritegno graffia e fa a brandelli, con i suoi affilati
artigli, le anime dei golosi. Virgilio
riesce a tenere a bada Cerbero
gettando, di tanto in tanto, del fango nelle sue tre fauci, e così
Dante
e
il suo maestro possono transitare liberamente tra le anime
sofferenti. Un’anima si alza dalla massa informe e fangosa e si
rivolge a Dante;
è Ciacco,
un concittadino del poeta, probabilmente chiamato così a causa della
sua ingordigia (pare
sia
un soprannome dispregiativo: "Ciacco dicono che è nome di
porco, onde costui era così chiamato per la golosità sua").
ante
lo
interroga sul destino della loro città, continuamente divisa nella
lotta fra Guelfi
(dalla
parte del Papa)
e Ghibellini
(a
favore dell'Imperatore),
e Ciacco
profetizza lo scontro tra le due fazioni guelfe dei Bianchi
e dei Neri,
e il prevalere finale dei secondi. Il tema in discussione è allora
quello politico:
il
dannato descrive con toni cupi e profetici il modo in cui i
fiorentini "verranno al sangue", alludendo agli scontri
tra fazioni del 1300-1301.
Ciacco
aggiunge poi che in città non c’è quasi presenza di persone
meritevoli o che possano cambiare il triste destino di lotta interna,
a causa delle "tre
faville":
superbia,
invidia
e
avarizia
(sembra
proprio che sottolinei, descriva momenti, la realtà di questo nostro
periodo storico singolare e difficile!).
Dante
allora gli
chiede dove si trovino alcuni personaggi fiorentini illustri, e
Ciacco
risponde che questi (tra
cui Farinata e
Iacopo Rusticucci),
colpevoli dei peccati più orribili, si trovano nei gironi più
profondi dell’Inferno.
Ciacco
torna col viso nel fango, dopo aver chiesto a Dante
di
ricordarlo una volta fatto ritorno tra i vivi. Virgilio
spiega al poeta che Ciacco
non solleverà più su il viso dalla poltiglia in cui giacerà fino
al Giorno
del Giudizio,
a seguito del quale i suoi affanni e il suo dolore cresceranno
ulteriormente. Per farla breve, Dante
chiama,
'profani' i dannati, i peccatori puniti nel terzo cerchio.
La loro pena li ha privati dell’intelligenza umana, dei sentimenti
e li ha ridotti alla stregua di bestie.
e anime dei golosi, infatti, sono punite da una pioggia eterna mista di acqua putrida, sporca, grandine e neve, mentre un mostro a tre teste chiamato Cerbero fiera crudele e con tre gole controlla, grida, graffia e squarta i dannati prostrati nel fango con i suoi terribili artigli. Anche i golosi sottostanno alla legge del 'contrappasso' ('contra' e 'patior': soffrire il contrario): in vita non hanno saputo resistere al desiderio dei sensi ed ora sono condannati a subire le torture dei loro stessi vizi, a stare nel fango puzzolente. I golosi sono i dannati che durante la vita non hanno saputo resistere alle tentazioni della carne offerte dal piacere del cibo, non hanno saputo opporsi a questo ingannevole richiamo, far valere la loro volontà contro la mera manifestazione dei sensi, abbassandosi così al livello di animali selvaggi e crudeli. Allo stesso modo sono puniti per l’eternità: hanno amato il piacere dei sensi, tanto che ora da essi sono tormentati; li hanno tanto seguiti in vita e adesso essi trasmettono loro solo il disgusto della pioggia fetida che li colpisce. I golosi non sono stati in grado di controllare gli impulsi con l’intelligenza, e si ritrovano a giacere in un torpore senza vitalità, svuotati di ogni sentimento ed attributo umano.
e anime dei golosi, infatti, sono punite da una pioggia eterna mista di acqua putrida, sporca, grandine e neve, mentre un mostro a tre teste chiamato Cerbero fiera crudele e con tre gole controlla, grida, graffia e squarta i dannati prostrati nel fango con i suoi terribili artigli. Anche i golosi sottostanno alla legge del 'contrappasso' ('contra' e 'patior': soffrire il contrario): in vita non hanno saputo resistere al desiderio dei sensi ed ora sono condannati a subire le torture dei loro stessi vizi, a stare nel fango puzzolente. I golosi sono i dannati che durante la vita non hanno saputo resistere alle tentazioni della carne offerte dal piacere del cibo, non hanno saputo opporsi a questo ingannevole richiamo, far valere la loro volontà contro la mera manifestazione dei sensi, abbassandosi così al livello di animali selvaggi e crudeli. Allo stesso modo sono puniti per l’eternità: hanno amato il piacere dei sensi, tanto che ora da essi sono tormentati; li hanno tanto seguiti in vita e adesso essi trasmettono loro solo il disgusto della pioggia fetida che li colpisce. I golosi non sono stati in grado di controllare gli impulsi con l’intelligenza, e si ritrovano a giacere in un torpore senza vitalità, svuotati di ogni sentimento ed attributo umano.
erbero
è un mostro che Dante prende dalla mitologia, ma incarna le colpe
dei dannati: il
suo ventre largo e gonfio indica la fame insaziabile, la barba nera
l’ingordigia bestiale senza freni, gli occhi rossi e gli artigli
rivelano la violenta rapacità.
I
due protagonisti camminano sopra le anime -
come
segno di disprezzo nei loro confronti
-
e
continuano il loro viaggio nell’oltretomba, arrivando alle porte
del quarto girone, dove s’imbattono in Pluto,
“il gran nemico”, demonio
della ricchezza
(nella
mitologia greca e romana Pluto
era la divinità della ricchezza, figlio di Iasione e Demetra, dea
della prosperità. Era rappresentato cieco per sottolineare come non
facesse differenze morali fra coloro cui elargiva i suoi doni).
Dante
lo pone, così, a guardia del girone dove sono puniti gli avari ed i
prodighi. Un
bellissimo poema da leggere assolutamente!!!
a
condanna per questo desiderio di ingurgitare più di quanto
l’individuo necessita, arriva anche dal cristianesimo. Tale ordine
religioso includeva la “gola”
fra i sette peccati capitali, ma poiché questa attività
“peccaminosa”
era legata al cibo, ciò la rendeva in qualche modo meno grave degli
altri. Essendo però una passione per il piacere, un’incapacità di
moderarsi nell’oralità, un esempio di sfrenatezza e di lascività,
temeva potesse distogliere l’individuo dalle sue vere potenzialità
di auto - realizzazione;
fosse, in breve, un soggetto in balia degli eventi, eccessivamente
sensibile, influenzabile e più vulnerabile alle tentazioni.
Riteneva, in realtà,
che tale abitudine potesse 'ingabbiare' la psiche e creasse
confusione mentale all’individuo, esponendolo al vizio e lo
lasciasse completamente in balia delle insidie esistenziali.
ornando
ai tempi nostri, forse il motivo principale del soprappeso,
metabolismo
permettendo, è proprio
l’opposto: la
perdita del piacere, della gratificazione e della gioia di vivere.
Il più delle volte ci rimpinziamo per
compensare il bisogno costante di tenerezza, di protezione, di
disistima, di incomprensione, di disperazione, per far tacere rabbia
e delusione. Il
corpo così, lentamente, “allargandosi” cerca di tappare quel
vuoto emotivo fastidioso da sempre incolmabile.
Sono i disagi esistenziali che creano i
chili di troppo: la
vita piatta e noiosa, le delusioni, l’insicurezza,
l’insoddisfazione sessuale, l’incubo della vecchiaia, il peso del
quotidiano, i drammi professionali e, soprattutto, le profonde
inconsolabili “ferite al cuore”.
La “lievitazione”
corporea nasce, quasi sempre, dalla
disperazione, dalla disistima, da una vita bloccata, spenta, poco
appagante e gratificante; le
emozioni “soffocate”, non lasciano scampo, si fanno “pesanti”
come il piombo, “deformano” silenziosamente il corpo e la mente.
Un’esistenza deludente che crea una inutile e ingombrante
“zavorra”:
lo stomaco si riempie
se la vita è ferma, insulsa e vuota; il corpo si gonfia di
illusioni e di desideri inappagati se non vive appieno il presente,
se non lo si cura con attenzione, amorevolezza e piacere.
scatenare un comportamento alimentare sbagliato e distruttivo può essere un evento sconvolgente carico di stress, come una relazione amorosa tormentata ed estenuante, il timore di prendere decisioni, la paura di affrontare i cambiamenti evolutivi o un’attività lavorativa non completamente soddisfacente. Se vuoi cambiare 'FORMA' devi invertire la rotta, spezzare la MONOTONIA e cambiare ABITUDINI; è questa la mossa vincente per perdere peso ... INIZIA subito, ma fallo solo per te. Abitudini mentali che portano direttamente a quella meta prestabilita e tanto temuta: al soprappeso; un fenomeno che altera i delicati equilibri fisiologici che 'controllano' il senso di fame e di sazietà. Il cibo allora ci viene in “aiuto”, placa i timori, gestisce l’ansia, scarica la rabbia da litigio, tiene a freno “altri appetiti” e, spesso, riempie il vuoto esistenziale: più ci riempiamo e più ci svuotiamo (senso di colpa). La fame compulsiva, ribelle, ostinata, subdola, gonfia e dilata lo stomaco ma non lo “riempie” perché il vuoto è completamente da un’altra parte: bisogna dare alla propria vita il “peso” giusto e il gusto della “leggerezza”.
scatenare un comportamento alimentare sbagliato e distruttivo può essere un evento sconvolgente carico di stress, come una relazione amorosa tormentata ed estenuante, il timore di prendere decisioni, la paura di affrontare i cambiamenti evolutivi o un’attività lavorativa non completamente soddisfacente. Se vuoi cambiare 'FORMA' devi invertire la rotta, spezzare la MONOTONIA e cambiare ABITUDINI; è questa la mossa vincente per perdere peso ... INIZIA subito, ma fallo solo per te. Abitudini mentali che portano direttamente a quella meta prestabilita e tanto temuta: al soprappeso; un fenomeno che altera i delicati equilibri fisiologici che 'controllano' il senso di fame e di sazietà. Il cibo allora ci viene in “aiuto”, placa i timori, gestisce l’ansia, scarica la rabbia da litigio, tiene a freno “altri appetiti” e, spesso, riempie il vuoto esistenziale: più ci riempiamo e più ci svuotiamo (senso di colpa). La fame compulsiva, ribelle, ostinata, subdola, gonfia e dilata lo stomaco ma non lo “riempie” perché il vuoto è completamente da un’altra parte: bisogna dare alla propria vita il “peso” giusto e il gusto della “leggerezza”.
on è del companatico che siamo
carenti: ci mancano i
sogni, i desideri, gli obiettivi, le passioni e le novità … non
c’è più avventura, abbiamo bisogno di “nutrirci” di nuovi
stimoli, di cose diverse ed eccitanti.
Non servono i sacrifici per mantenere un fisico statuario o bestiale
come recita quella famosa canzone, ma una giusta carica. Al
cibo è difficile rinunciarci perché, oltre ad essere un buon
anestetico
a portata di mano, a buon mercato, a km 0 come direbbero alcuni, è
un ottimo tappabuchi relativamente poco costoso, facilmente
raggiungibile e con effetto immediato:
diventa una piccola
ed irrinunciabile droga quotidiana.
La fame nervosa non nasce mai dallo stomaco ma dalla mente: gli
atteggiamenti mentali e gli stili di vita errati la fanno da padroni;
uno stato d'animo che azzera le nostre aspettative di vita,
condiziona e corrode, in profondità, la nostra salute.
Un conflitto psichico spostato completamente sul cibo e sulla propria
immagine in cui si annulla nel grasso la propria forza creatrice (la
scena quotidiana è dominata da: depressione mascherata, ansia,
disistima, compulsione, fobie).
ATTENZIONE,
si rischia di essere “ostaggio”
del cibo quando: ci
si lamenta in continuazione ma non si reagisce mai, si dipende
emotivamente dagli altri, si scappa dalle responsabilità e si
rimanda ogni cosa, si ha una cattiva considerazione di se stessi (non
valere nulla, essere poco considerati, apprezzati), si
cova rabbia senza esprimerla.
n modo di pensare che rende tristi e, nel contempo, blocca le funzioni metaboliche. Per capovolgere e riprendere in mano la situazione non devi passare inosservato, ma farti sentire, metterti al centro della tua vita: fai piazza pulita dei giudizi di valore altrui e riscopri la voglia di vivere. RICORDA, non sono i soldi depositati in banca, la bella macchina, la bellezza statuaria o un fisico scultoreo che possono salvare il tuo metabolismo, ma la visione chiara e profonda che hai di te, lo sguardo attento e curioso delle cose che sono intorno a te: percezione di te stesso basata sull'autostima e fiducia nelle tue competenze. Se il tuo sguardo è avido di conoscenza, puoi costruire percorsi adeguati e reazioni positive: realizzare un personaggio felice e sicuro … se stai bene con te stesso, cancelli le tentazioni, salvi la linea e la mantieni nel tempo.
olo se 'pensi
magro',
il tuo metabolismo partirà alla grande … decidi ORA, non domani
(non
proiettarti nel futuro … l'attesa crea tensione, agitazione e
confusione).
L'ansia così ti passerà accanto, ti sfiorerà solamente, non ti
controllerà e non ti piloterà verso cibi sbagliati … se cominci
ad alleggerire la mente NON
dovrai più compensarti con la grande abbuffata notturna … ORA, se
vuoi, tocca a te prendere in mano le redini e TRATTARE il tuo corpo
con GIOIA e RISPETTO.
a che fatica!
Al di là dei vari orientamenti scientifici, comunque, c'è sempre un
profondo legame tra
disagi psicologici, emozioni, metabolismo e secrezioni ormonali.
Non tenendo in considerazione questi fattori è difficile mantenere,
in maniere permanente, salute e una discreta linea. Così come alcune
persone ricorrono agli alcolici o alle droghe quando sono turbate,
altre affrontano le difficoltà mangiando quantità eccessive di
cibo. Solitamente, però, non si diventa obesi a causa di problemi
psicologici. A volte, tuttavia, è vero il contrario, poiché
l'obesità può provocare disturbi emotivi, tra cui la depressione
e ansia. Il sovrappeso aumenta
inoltre il rischio di soffrire di vari disturbi
fisici, per esempio ipertensione, ictus, ipercolesterolemia,
cardiopatie, diabete, artrite. Il
segreto principale per scacciare dalla mente i “bocconi
amari” è
favorire l’eccitazione, ovvero
lasciarsi avvolgere dall'impulso
amoroso, coltivare i propri desideri, risvegliare la gioia e
riaccendere la passione per la vita
(è risaputo da tempo
che quando ci si innamora il cibo viene cancellato completamente
dalla mente). I piccoli gesti
quotidiani gioiosi, infatti, oltre ad innescare profondi cambiamenti
interiori, rendono la mente
calma, aperta, molto ricettiva, più riflessiva e libera.
are le cose che piacciono, inoltre, senza vincolarsi ai modi di fare
altrui, fa sentire bene, rende indipendenti, unici e allontana i
sensi di colpa. Si può togliere cibo dalla
dispensa solo se rompiamo le abitudini mentali che portano al
soprappeso, se riscopriamo il piacere nei gesti quotidiani ed
eliminiamo, il più possibile, tutte le fonti di tensioni inutili che
condizionano la libertà, l’autonomia, la novità e l’entusiasmo;
in questo modo la
vita 'appesantita' e 'ristretta', pian piano, metterà le ali,
prenderà il volo, ritrovando finalmente la sua “forma"
leggera ed ideale. Attività
fisica (sport
vicino alle proprie esigenze, senza sforzi e fatiche),
un’alimentazione
sana, imparare a dire di no, inserire nella vita quotidiana azioni
piacevoli, evitare di farsi assorbire da certe atmosfere
svalutative
e critiche
inutili, meno rapporti
“pesanti” e
relazioni
- gabbia,
sono tutti ingredienti ed esercizi antifame indispensabili per
innescare un potente e fantastico meccanismo dimagrante. Si
dimagrisce perché dentro scatta qualcosa.
La vita
allora diventa “leggera”,
“amica”,
“attiva”
e “movimentata”,
ci si sente davvero più vivi che mai.
bbassare, inoltre, il livello di ansia e di stress non solo è indispensabile, ma sarà una mossa vincente:
- Evitare di prendere troppi impegni;
- Se ci sono problemi emotivi a volte non si è in grado di gestirli da soli, occorrono consigli;
- Imparare a dire il proprio pensiero con le dovute maniere invece di tacere;
- Stare a sentire che cosa hanno da dire gli altri sui propri modi di fare senza lasciarsi influenzare o condizionare;
- Fare qualcosa di creativo e attività fisica in maniera continuativa all'aria aperta.
RICORDA, fastidio, insoddisfazione, dubbi, amarezza e stress sono tutti stati emotivi burrascosi che sono “affamati” di anestetici … ATTENTO, il piacere e le piccole gioie che non si trovano nel quotidiano si cercano poi di sera o di notte fonda nel frigo, svuotando completamente la dispensa di nascosto come un ladruncolo qualsiasi.
CHILI
di troppo non sono
solo un problema sociale o sanitario, ma coinvolgono SEMPRE
quel mondo emozionale che non si riesce MAI
a manifestare liberamente e apertamente, esprimere spontaneamente e
direttamente all’esterno. Uno strappo alla regola oggi, uno sgarro
domani o la ”famosa”
stramangiata dopodomani
cercano di neutralizzare le arrabbiature
e i dissidi quotidiani,
addolcire una vita piena di sacrifici,
contenere le autolimitazioni,
le umiliazioni
e di gestire le continue insoddisfazioni,
smantellare quelle relazioni affettive deludenti,
quel vissuto vuoto, quell'esistenza
senza nessuna novità, sorpresa e passione,
eliminare i ricordi ingombranti
trasformati inesorabilmente in rimpianti. Il
passo è davvero breve.
Tutti momenti che caricano in maniera eccessiva mente
- corpo,
“appesantiscono” la voglia di
vivere, annullano la “leggerezza”
e la voglia di fare, prendono il posto ad un nuovo modo di essere ...
sostituiscono quelle sensazioni di soddisfazione, contentezza e
felicità.
na difesa
psicologica messa in atto per consolarci, ingoiare e sopportare tutte
quelle esperienze noiose e ripetitive che non ci soddisfano più, per
riempire il vuoto di una vita fredda priva di affetti veri e sinceri,
per placare ansia e zittire la depressione, per mettere a tacere
tutti quegli amori andati
“persi”, per togliere
quell’indigestione di
frustrazioni, di
mortificazioni
e di delusioni
ingurgitate ogni giorno, per tenere sotto controllo quella fastidiosa
paura di fallire
o quel senso diffuso di sconfitta,
per placare quel timore di non essere capiti,
compresi e
accettati, per spazzar via
quella drammatica sensazione quotidiana di non essere all’altezza
nel gestire i vari incarichi o di non avere più il controllo
delle situazioni, per liberare dai veleni
emotivi quotidiani, per
resettare quelle convinzioni balzane di valere
meno, di
inferiorità e di
nullità; uscire
da quel tunnel esistenziale pieno di limiti, apatico, monocolore e
monocorde, resuscitare da una vita controllata e compressa, oramai
“spolpata” nei rapporti, relazioni, sorrisi e piaceri;
e gratificazioni negate e i desideri schiacciati
vengono inutilmente imbavagliati dalla pancia “gonfia”,
stanca e
tormentata.
Bloccando così le energie mentali, si entra in conflitto con la
voglia di vivere
che, non essendo più coinvolta perché messa sullo “sfondo”,
vuole essere considerata,
accudita,
apprezzata,
ascoltata,
gratificata
e “saziata”:
una situazione che urla
trasformazione e 'leggerezza', invoca una nuova sensazione di
“pienezza”, ma soprattutto, una vita soddisfacente,
sana
ed appagante.
La chiave del successo di un fisico 'snello'
e in 'linea'
è AMARLO, COCCOLARLO,
volergli BENE.
RICORDA,
attraverso l’esercizio fisico,
il modo in cui rispondi allo stress
e mangiando
le cose giuste non solo rendi felice il tuo corpo, stimoli il
metabolismo e liberi le emozioni che ti “appesantiscono”,
ma ti depuri e liberi la tua vera creatività, smaltisci cellulite,
elimini il “girovita”,
fai emergere le tue energie più sane e profonde, rivitalizzi
finalmente il corpo.
Quando si è FELICI ci si sente davvero “forti” e “diversi”, non dovrebbe quindi sorprendere - soprattutto per alcune categorie di persone, ovvero gli innamorati che “vivono” solo di aria - che il mondo emozionale, in particolare i modi con cui si affrontano gli aspetti non razionali della vita, possano avere un “PESO” (impatto) enorme sul funzionamento del corpo. IMPARA ad “accudire” te stesso, METTITI sempre al primo posto e vedrai che la tua “zavorra” e i tuoi “pesi” si ridimensioneranno. Si perde peso quando si ricomincia a vivere. La strategia vincente per placare la fame è quella dell’equilibrio e del divertimento: non confondere mai il bisogno di nutrimento con il bisogno di affetto, di attenzione e di considerazione; un vuoto “affettivo” e “mentale” riempito di cibo è condannato al “silenzio”; il cibo - sostituendosi al piacere libidico - compensa la mancanza di erotismo.
i dimagrisce in modo duraturo solo quando si è “leggeri”,
messa al primo posto, in moto la vita. Piccole soddisfazioni e
follie, interessi ed entusiasmo: se torna la gioia di vivere si perde
peso. Si ingrassa invece quando si dipende da una mentalità rigida,
ferma e statica. Le cose che ingrassano sono: noia,
abitudine, routine, rassegnazione, illusioni, lamento, vittimismo;
tutte cose che “minacciano” la silhouette e che non hanno niente
a che fare con la nutrizione.
Far
fluire collera e sconforto aiuta a non compensare il malessere con il
cibo, si libera lo stomaco dalla “furia” accumulata ... sfogarsi
con la pagnotta si entra in contrasto con il sorriso naturale, la
soddisfazione e la vera felicità.
osa
fare per accelerare e migliorare il metabolismo.
Naturalmente,
va detto subito, fino allo sfinimento, che non è possibile cambiare
i geni, però è possibile modificare il proprio modo di pensare o
stile di vita per renderli meno scontrosi, bizzarri, disordinati,
invadenti e problematici. RICORDIAMOLO,
ancora una volta, la genetica popone e l'ambiente dispone!
Mangiar troppo è uno dei problemi più difficili da affrontare. I
fattori che spingono ad essere esagerati nel 'banchettare'
sono complessi e il più delle volte sono di natura oscura ...
inconscia. Comunque stiano le cose, le ragioni per cui si mangia
troppo possono essere semplici, come pure assai complesse:
mangiare
è sempre una forma di consolazione emotiva;
è
un modo di sublimare le pulsioni sessuali; di 'punire'
le
figure di riferimento di torti reali o presunti; di festeggiare un
evento lieto; è frutto della golosità suscitata in noi
dall'aspetto, dal colore, dall'odore e dal sapore dei cibi; è una
forma di reazione alle frustrazioni, alla paura, a un conflitto, alla
noia, all'ansia, alla depressione; si mangia troppo per ragioni
sociali; per edonismo; per abitudine; per attirare l'attenzione
altrui
…
insomma,
per mille altre ragioni, oltre che, naturalmente, per fame.
Se le ragioni per cui si mangia troppo sono tante, anche le metodiche
terapeutiche attivate per risolvere il problema in questione possono
essere altrettanto innumerevoli e, sopratutto, devono coinvolgere,
sempre,
ma sempre,
l'intero organismo: corpo
– mente … disagi
psicologici, emozioni, metabolismo e secrezioni ormonali sono
compagni inseparabili.
n
breve ciclo di incontri psicoterapeutici orientati al problem
solving
può essere d'aiuto quando la fame è scatenata in situazioni di
ansia o di stress; in tali sedute si possono insegnare al soggetto,
con problemi alimentari, tecniche alternative per fronteggiare
confusione, inquietudine, agitazione e tensione,
come il rilassamento progressivo e alcune tecniche ipnotiche.
L'ipnosi è oggi una tecnica terapeutica di vasta e sperimentata
efficacia; induce - sempre
a livello cosciente
- una particolare lucidità e uno stato ormonale che permette di
influire, senza rischi, sulle condizioni psichiche, somatiche e
viscerali del soggetto. L'uso selettivo di questa metodica
terapeutica scientifica, come parte integrante della psicoterapia, ha
probabilmente prodotto finora risultati davvero interessanti:
migliori
rispetto a qualsiasi altro approccio terapeutico nel trattamento
delle dipendenze e della 'fame irresistibile'.
I migliori successi registrati nella letteratura scientifica con
questa metodica terapeutica, riguardano disturbi
psicosomatici gastrointestinali, cardiovascolari, genito - urinari e
allergici. Si
tratta di una tecnica scientifica adatta - se
condotta da persone qualificate e in maniera continuativa
- a risolvere molti problemi: dall'alcolismo
alla dipendenza dal fumo, dall'insonnia alle paure più comuni,
dall'asma all'ipertensione, dall'emicrania alle disfunzioni sessuali,
a un rapporto disturbato con il cibo.
L'ipnosi
non è solo un prezioso metodo d'indagine della personalità
istintivo – affettiva,
ma anche un importante strumento per portare un rapido, stabile
equilibrio
biochimico e ormonale
all'intero organismo: mente
- corpo.
a
sola dieta comunque non è mai sufficiente per trovare il 'giusto'
peso e mantenerlo nel tempo. Un metabolismo
corretto, al di là dei vari orientamenti scientifici, necessita
sempre di cibi
giusti, vitamine e minerali.
La vitamina idrosolubile B6
risulta
indispensabile per produrre l'enzima pancreatico, fondamentale per
una digestione calibrata. Aiuta a produrre e regolare gli ormoni
sessuali; gestisce l'adrenalina e sollecita le sostanze del benessere
a livello cerebrale (endorfine:
sostanze
prodotte dal cervello).
Assieme alla vitamina C
partecipa alla produzione della carnitina, una molecola (amminoacido)
necessaria alla sintesi dei grassi e alla loro trasformazione in
energia. La vitamina B6
e zinco
insieme sono una coppia vincente (si
trova nelle patate, banane, lenticchie, trota, spinaci, fegato di
manzo, lievito di birra).
La vitamina B3,
oltre ad abbassare il colesterolo, serve a mantenere l'equilibrio
degli zuccheri nel sangue (si
trova nel tonno, noccioline, petto di pollo, fegato di manzo e in
alcuni funghi).
er i suoi infiniti benefici è davvero superfluo parlare della
vitamina
C,
che
non deve mai mancare
visto
che non la produciamo e che si distrugge facilmente.
E' il più importante fattore antiossidante idrosolubile
dell'organismo. La sua presenza sostiene la produzione di ormoni
tiroidei e di altri ormoni legati allo stress. Anche lei importante
per la riduzione del colesterolo. Partecipa alla sintesi di
importanti neurotrasmettitori che permettono agli impulsi cerebrali
di verificarsi. Stimola l'assorbimento del ferro (si
trova nei broccoli, papaia, cavolfiori, fragole, pompelmi,
peperoncini, patate, kiwi, crescione, agrumi).
Lo zinco
è fondamentale per la produzione di energia, per l'azione
ricostruttiva e rigenerante. E' di estremo rilievo per la sintesi
degli ormoni sessuali, della tiroide, dell'ormone della crescita,
dell'insulina e delle prostaglandine (acidi
che regolarizzano alcune funzioni metaboliche).
La carenza di zinco altera il senso del gusto e dell'odorato oltre
all'appetito. Non aiuta certo a dimagrire, ma almeno a tenere sotto
controllo un certo metabolismo (si
trova nelle ostriche, lenticchie, crusca di frumento, fagioli
bianchi, mais, uova, fegato di maiale, pane integrale, fiocchi
d'avena).
Il cloro,
inoltre, migliora la tolleranza al glucosio. Partecipa al metabolismo
dei grassi e delle proteine, e stimola la formazione dell'acido
ribonucleico (RNA).
Si
trova nel pane integrale, nella carne di pollo, nel lievito di birra,
crostacei, nelle alghe.
E' un elemento essenziale per la formazione degli ormoni tiroidei.
etula verrucosa (MG linfa) ha proprietà diuretiche e favorisce l'eliminazione di acidi urici, urea e colesterolo;
Betula
pubiscens
(MG amenti) esercita un'azione stimolate sulla tiroide e sulle
ghiandole sessuali femminili e maschili;
agus sylvatica (MG) rinforza il sistema immunitario (utile dopo aver sperimentato profondi dispiaceri, difficili da superare), abbassa il colesterolo e stimola la diuresi;
icus
carica
(MG) ottimo riequilibratore dei ritmi biologici alterati da
situazioni di stress; un buon rimedio per tutti quei problemi legati
alla digestione: normalizza
la produzione di succhi gastrici e la motilità intestinale
(peristalsi);
raxinus excelsior (MG) eccellente drenante, utile per l'eliminazione dell'acido urico e con buone proprietà ipocolesterolemizzanti;
uniperus
communis
(MG) agisce sul fegato proteggendone le cellule e sostenendole
dolcemente nelle loro funzioni principali;
ilia tomentosa (MG) importante perché agisce a livello corticolimbico (strutture neurologiche situate tra il tronco encefalico e la corteccia cerebrale: elabora stimoli sensoriali come il linguaggio, ragionamento logico, sentimenti, emozioni). Regola i rapporti tra questi due sistemi, riducendone i conflitti che sono spesso fonte di ansia e stress: un discreto calmante soprattutto per la muscolatura striata.
uando
si decide di fare qualcosa di importante per se stessi, gestire,
contenere, lavorare seriamente sul peso ponderale,
non bisogna mai sottovalutare la “dieta
vegetariana” (senza
ovviamente estremismi);
è importante partire sempre da qui, non per una moda o per sentito
dire, ma semplicemente perché questo tipo di alimentazione
disintossica, fa bene alla propria salute: ringiovanisce
cuore e mente;
liberarsi, per una decina di giorni, dalle proteine animali è
fondamentale per
prevenire malattie e, soprattutto, depurare e purificare l'organismo
(la
scienza medica sta confermando giorno dopo giorno questa posizione
culturale … molti ricorderanno il recente rapporto OMS circa
l'effetto della carne rossa trattata sull'organismo, il consumo
eccessivo di carni lavorate in scatola: insaccati, grigliate,
affumicate).
Una settimana per disintossicare completamente gli organi emuntori -
veri
“spazzini” dei veleni metabolici
- in modo tale da recuperare energia, riparare i tessuti danneggiati
e rigenerarne dei nuovi. Una infinità di vantaggi per il corpo e la
mente: ti
sgonfi, ti assottigli, ti disinfiammi e ringiovanisci completamente
la tua mente rendendola più attiva e lucida.
n
programma terapeutico che, fin dall'inizio, rende più vigorosi,
scattanti, energici e vitali;
il
cervello più concentrato diventa più lucido ed efficiente, i reni
si liberano dell'accumulo di acidi urici e dei vari fenomeni
infiammatori, il fegato combatte completamente la steatosi e
regolarizza la secrezione della bile, la pelle diventa più elastica
mentre le articolazioni più forti, cuore e arterie attraverso il
sangue irrorano con più vigore … l'intestino
dimentica quella fastidiosa “durezza”:
la stipsi.
NON
UTILIZZARE QUESTE SOSTANZE SENZA UNA DIAGNOSI CORRETTA O IL PARERE DI
UN PROFESSIONISTA QUALIFICATO. QUESTI ESEMPI RIENTRANO - COME TUTTI
GLI ALTRI ARTICOLI PUBBLICATI - IN UN PROGRAMMA INFORMATIVO ED
EDUCATIVO, NON PRESCRITTIVO. TALE DESCRIZIONE INFATTI E' RIVOLTA A
STIMOLARE ULTERIORE CONOSCENZA, AD ESSERE - SE LO SI VUOLE - PIU'
PREPARATI, CONSAPEVOLI, RESPONSABILI E, SOPRATTUTTO, ATTIVI NEL
GESTIRE LA PROPRIA SALUTE … SAPERE COSA SI VUOLE E, SOPRATTUTTO,
FAVORIRE IL DIALOGO CON LO SPECIALISTA IN MANIERA APPROPRIATA E PIU'
VANTAGGIOSA PER ENTRAMBI.
NB.
Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio
medico di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per
qualsiasi diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo pertanto
ha un valore informativo ed educativo, non prescrittivo.
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551
E mail: bonipozzi@libero.it
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