Insonnia …
Difficoltà a staccare la spina … nella notte, avvolti dal buio e dal silenzio, vengono al pettine
paure e problemi irrisolti diurni.
eati loro, dice Mario
- di anni ventisei e da circa 4 mesi in
psicoterapia per una ostinata insonnia - mentre mi racconta, con una leggera
punta di invidia, che genitori e fratelli dormono come ghiri non appena si
buttano su qualcosa di orizzontale, morbido o non morbido che sia. Beati loro,
davvero. Io, invece, da quando ho cambiato attività e dirigo un gruppo di
persone nella nuova azienda, sono sempre più “nottambulo”: non riesco a dormire più di quattro - cinque ore per notte ... o è da quando mi sono messo con Paola?
Mah! … è dubbioso e un po’ perplesso circa
il periodo esatto della sua insonnia
capricciosa: un po’ serale e un po’ mattutina. Il “lamento” di Mario, comunque,
non è tanto il mancato “riposo”, la quantità in sé o il sonno di scarsa qualità,
ma semplicemente il fatto che, dormendo poco, la notte non passa mai: non sa come passeggiare tra quelle stelle
invadenti, occupare quegli enormi e desolanti spazi vuoti … come impiegare produttivamente il tempo notturno.
’ anche preoccupato ed
allarmato perché pensa che il giorno dopo - nonostante
sia consapevole di essere in grado di svolgere brillantemente e senza sforzo ogni
attività si presenti - non abbia le energie necessarie per affrontare e
concludere la giornata lavorativa. Teme che la stanchezza possa determinare in
lui un calo repentino di produttività, attenzione, lucidità e, quindi, venendo
meno, a suo dire, queste qualità, perdere considerazione e stima del dirigente
… perdere
improvvisamente posizione nella scala gerarchica di merito, in breve non essere
più ben visto, non essere più il “beniamino” del gruppo. Di notte i suoi
muscoli sono tesi e le articolazioni restano in ‘allerta’. In attesa che il
sonno arrivi, altro non può fare che girare e rigirarsi nel letto, prendere a
pugni i cuscini e lottare con le profumate, invitanti, indifese, accoglienti e
riposanti lenzuola: trovandosi, poi, alle
prime luci dell’alba “sconfitto”, stanco, confuso, deluso e sempre più avvilito.
Questo è uno dei tanti racconti non solo di Mario ma di chi non trova pace sotto
le lenzuola, di chi deve combattere ogni notte con la difficoltà di
addormentarsi e, soprattutto, di chi ha a che fare con dei fastidiosi risvegli
notturni. Costantemente teso e irrequieto, nonostante il suo impegno sincero a
risolvere questo disagio, non riesce a trovare un attimo di quiete.
ario comunque in questa esperienza, in questo suo viaggio non è solo perché pare che la metà degli italiani, statistiche alla mano, casalinghe e pensionati in testa, soffra di insonnia. Ma che cos’è l’insonnia? Anche se una corretta e proficua attività sonno - veglia risulta indispensabile per l’equilibrio psichico e fisico, la distinzione tra sonno normale e sonno patologico è sempre soggettiva. Solo il soggetto coinvolto in questo disturbo può valutare la sua qualità del sonno notturno, se dorme un numero di ore sufficiente per sentirsi sveglio, se è ricettivo e attivo durante il giorno … ad una persona possono bastare cinque ore mentre ad un’altra, anch’essa considerata in condizioni di buona salute, non basta il numero doppio di ore di sonno. Mentre si dorme nel corpo appaiono modificazioni chimico – fisiche davvero importanti: i muscoli si contraggono e si rilassano, gli occhi dietro le palpebre si muovono a scatti, il cervello con i suoi neurotrasmettitori ringiovanisce, il battito del cuore rallenta e il ritmo del respiro cambia. Per gli addetti ai lavori il sonno si divide in cinque fasi, ciascuna con onde elettroencefalografiche specifiche (Beta - stato di veglia - Alfa - veglia sonno - Theta - sonno - Delta - sonno profondo). Quattro di queste fasi, con tempi propri durante la notte, appartengono al sonno senza movimenti oculari rapidi (NREM, fasi in cui si recuperano le energie), l’altra fase, invece, è definita movimenti oculari rapidi (REM, fase in cui si sogna, i sogni in questa fase sono ricordati più facilmente, proprio attraverso l’attività onirica si eliminano le scorie mentali; si verifica l’erezione e l’aumento della pressione sanguigna, la respirazione diventa irregolare e aumenta la frequenza cardiaca).
urante il buio, inoltre,
produciamo la melatonina - prodotta dalla ghiandola pineale - indispensabile
per ogni organismo perché aiuta a regolare l’orologio biologico: ciclo
sonno – veglia … è in rapporto con i
ritmi della vita (produzione max
dalle due alle quattro del mattino e sembra sia utile nella distruzione delle cellule cancerogene in diversi tipi di
tumori). I principali disturbi del sonno sono: insonnia
(dormire poco), ipersonnia (dormire
fuori tempo, nei momenti sbagliati). Una buona notte di sonno è uno dei regali
più preziosi che si può fare al proprio corpo, la mancanza di sonno rende più
stanchi e meno pronti mentalmente, fa mangiare di più e rende più esposi agli
incidenti. Se si soffre, poi, di apnea
del sonno, significa che non ci si è concessi una quantità adeguata di sonno
REM e di sonno a onde lente. L’insonnia è
comunque presente in tantissimi disagi emotivi … spesso è il prodotto esclusivo di una ferrea
censura, di un controllo eccessivo sull’aggressività e passionalità in generale.
Segnala, per i più attenti, che certi sentimenti e contraddizioni “saltellano”
ancora dentro la persona nonostante sia l’ora di riposare: si è ancora tormentati, dominati, schiavi di
pensieri e “tossine” diurne. Un fenomeno che può interessare la fase dell’addormentamento,
causare
risvegli precoci o interrompere varie volte il sonno ... svegliarsi di
soprassalto immersi in un bagno di sudore e in preda ad una fastidiosa ansia.
Il tipo di insonnia (serale-notturna-mattutina)
è inoltre fondamentale per orientarsi a livello diagnostico: serve ad abbozzare un primo quadro clinico
del soggetto in esame.
ttraverso il sonno si recuperano le energie, si
digeriscono le esperienze quotidiane indigeste, si cerca di metabolizzare il
giorno appena trascorso … se non si raggiungono
questi obiettivi è perché non ci si lascia andare alla trasformazione e al
cambiamento che l’atto notturno può portare naturalmente. Ha valore di “sintomo – segnale”
nei tratti depressivi e nella psicosi maniaco-depressiva
... pensieri, idee, stili ossessivi e
pezzi di vita quotidiani non digeriti ostacolano il sonno, bloccano in tal modo
il rinnovamento e il nutrimento della mente in vista di un nuovo giorno … RICORDA, attraverso un buon sonno si ristora sia la mente sia il
corpo… nell’abbandono, spegnendo il ‘chiacchiericcio’ mentale, ci si
apre a profonde conoscenze, a nuove esperienze, ad attività creative davvero
uniche e proficue. Diversamente i vari organi ‘disturbati’ dall’insonnia,
scalpitano, segnalano il loro disagio: minano l’equilibrio psichico e fisico:
- Intestino. Gonfio e chiuso rallenta le sue funzioni, non molla per nessuna ragione convinzioni, idee … trattiene anche le feci;
- Muscoli. Un blocco ai cambiamenti … Contratti e sempre in tensione attraverso posizioni sbagliate e di difesa, si fanno sentire attraverso pesantezza e dolore;
- Cuore. Non avendo smaltito completamente i contenuti emotivi diurni si farà sentire nel pieno della notte con i suoi ritmi fastidiosi … sfasati;
- Eros. Ansia e tensione risucchiano energia, portano a una sessualità svogliata e spenta;
- Testa. Il controllo mentale eccessivo su ogni cosa sfianca, il trattenersi contrae e tiene svegli … pulsa;
- Stomaco. Sempre contratto, rimane acido e “pieno” di residui diurni.
uando non si riesce a riposare come fanno i
familiari di Mario è possibile ipotizzare che l’insonne si porti a letto una mente colma di doveri, obblighi,
progetti e responsabilità, sempre piena di cose noiose, desideri, convinzioni e
opinioni che invece di conciliare il sonno manda in tilt l’equilibrio
dell’intero organismo, esponendolo a rischio –
malattie … tutte
le emozioni rifiutate, vissute a metà e non 'macinate' completamente durante il
giorno non si fanno da parte ma si presentano di notte attraverso la crisi notturna ... non si vuole
accettare che gli eventi della giornata ci lascino in pace e quindi si cerca di
neutralizzarli mettendo in atto lotte mentali interminabili (non ci si stacca dalle cose impegnative
vissute e dalle persone anche se i rapporti sono deteriorati: ruolo dipendente),
ma anche il timore di affrontare la giornata piena di ansia e stress emotivo
può svegliare in anticipo (si prende
velocemente il controllo degli impegni ... vedasi il racconto di Mario) … abbiamo a che fare, molto spesso, con una vita quotidiana povera di interessi, noiosa e priva di passione,
una mente che gira su se stessa, ‘rumina’
in continuazione ma non smaltisce i “rifiuti” delle ore diurne.
’insonnia
è presente anche in molti soggetti ansiosi e ipocondriaci … in tutti quei vissuti caratterizzati da infelicità, stress e colmi di
solitudine; in questi soggetti il lasciarsi andare - fondamentale
per prendere sonno - riattiva un senso
di abbandono, di disorientamento e un timore di perdita di controllo:
è vissuto come un segno di debolezza e vulnerabilità … temono di essere completamente in balia degli eventi e
dei residui emotivi quotidiani, di perdere il controllo con la realtà. La
sessualità inoltre è spesso bandita perché è un’attività che per realizzarla richiede
una “tregua”, bisogna scendere a patti con le emozioni, con la capacità di
lasciarsi andare, abbandonarsi agli eventi erotici. Nell’orgasmo, infatti,
la struttura psicosomatica va in corto circuito, perde completamente il
controllo: fenomeno particolarmente
odiato da una mente che controlla e censura. Molti si chiederanno ma Mario che
fine ha fatto? Come sta? Direi bene … grazie. Da tempo non porta più i disagi
sotto le coperte ed è altrettanto bravo - con l’aiuto di alcune metodiche distensive - a “spegnere” la mente, senza fatica, quando si corica …
finalmente si lascia andare piacevolmente e con soddisfazione, senza discutere, tra le braccia di Morfeo.
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 - 0532.476055
E mail: bonipozzi@libero.it
NB. Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico
di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi
diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo pertanto ha un
valore educativo, non prescrittivo.
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