INFEDELTA'…
era o immaginata, l’infedeltà è un demone che, prima o poi, farà la sua apparizione nella vita di coppia; entrerà lentamente in scena e allora sì che saranno notti scure, giorni bui e dolorosi. Queste parole venivano spesso formulate - un po' per paranoia, un po’ per scaramanzia e un po' per ironia - da alcuni amici buontemponi come augurio spiritoso ai novelli sposi: prima, durante e dopo la cerimonia nuziale; entrambi, a loro dire, dopo il legame coniugale, rimpiangeranno i bei giorni sereni. In pratica, si intendeva affermare che, volenti o nolenti, per quanto bene e passione ci fosse in quella coppia, il “mostro” in punta di piedi, con le sue inconfondibili sembianze, avrebbe fatto sicuramente la sua comparsa nel rapporto amoroso. Un tema, questo, che con l’avvicinarsi di ogni vacanza, - fatta di notti trasgressive e galeotte - può terrorizzare non poche coppie. onostante la religione condanni il tradimento (non
desiderare la donna d’altri … non commettere adulterio)
e la morale, per non farsi mancare nulla, lo mette all’indice,
tale gesto, in amore, è di grande attualità e sempre più di
moda … sembra esercitare ancora un suo fascino irresistibile.
Il codice morale, quindi, pare non abbia nessuna presa su questa
eccitante e piacevole forma di “svago”. Anche se tale
fenomeno, come vedremo più avanti, coinvolge più facilmente
alcune personalità rispetto ad altre, non dobbiamo mai
dimenticare che certi fatti della vita adulta accadono perché in
passato è stato preparato un terreno più o meno fertile: noi
rispondiamo sempre in armonia col nostro stile di vita. La
preparazione al rapporto di coppia non si improvvisa. Nel modo di
esprimersi di un bambino, nei suoi atteggiamenti, nei suoi
pensieri e nelle sue azioni, possiamo già intravedere l'embrione
del suo comportamento futuro, in che modo si sta preparando alle
situazioni in cui si troverà a fronteggiare da adulto; possiamo
già intuire la sua opinione di come affronterà il mondo
affettivo, il rapporto a due e con gli altri. hi ad esempio ha
vissuto nel nucleo familiare l'esperienza precoce dell'esclusione
è costretto ad imporre, nei suoi vari rapporti di adulto - per
evitare di ricadere in quella dolorosa esperienza relazionale -
la sua presenza, accattivandosi simpatie, attenzione e premure;
per avere l'affetto dell'altro affinerà le sue capacità di
seduzione, dovrà indossare il vestito di un personaggio diverso
da quello reale per ricevere un briciolo d'amore; il suo bisogno
fondamentale, è di fare colpo, di imporsi, di piacere, di
conquistare e, soprattutto, di sedurre continuamente (vedasi
Disturbo Isterico - Istrionico di Personalità). Il problema
maggiore è che rischia di allontanare gli altri a causa del
bisogno continuo di dominare la scena e di essere costantemente
al centro dell'attenzione. Queste persone hanno una grande carica
emotiva che esprimono in modo rapidamente mutevole, passando
dalle emozioni più intense a quelle più fredde. La teatralità
del loro comportamento le rende “frivole” e “superficiali”
agli occhi degli altri, anche quando sono profondamente
coinvolte. Si irritano se non ricevono sufficiente attenzione;
tendono a considerare le relazioni più intime di quanto non
siano in realtà. Familiarizzano troppo in fretta e a volte in
situazioni inappropriate: considerano, per esempio, conoscenze
casuali o colleghi di lavoro come amici intimi. Il comportamento
apertamente seduttivo di questi soggetti ha un significato più
sociale che sessuale, ma non sempre la gente coglie la
differenza. ossono pensare che gli altri facciano loro delle
avance quando non ne hanno nessuna intenzione, con il risultato
di creare situazioni imbarazzanti o, in casi estremi, inventarsi
presunte molestie sessuali. L'instabilità del loro carattere si
riflette anche nelle scelte di lavoro: si impegnano in nuovi
progetti con grande entusiasmo, per poi perdere interesse
velocemente. La continua ricerca di novità, fonti di eccitazione
e di gratificazione immediate rendono impossibile l'impegno a
lungo termine nella carriera: mettono più energia nel tentativo
di sopraffare i colleghi che nel portare a termine il lavoro. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, tutti
coloro che hanno vissuto un attaccamento di tipo insicuro –
evitante. apporti che hanno insegnato il bambino a ritirarsi in
se stesso, a chiudere le porte agli altri che vengono ignorati e
deprivati di ogni potere invalidante. Un modo di reagire
caratterizzato dal rifiuto delle relazioni, dal distacco,
dall'indifferenza, dalla convinzione che le altre persone sono
minacciose e ostili (Disturbo schizoide di personalità ...). ddentrarci ulteriormente nei dettagli sarebbe troppo complicato … andiamo avanti. Tornando a noi, comunque, pare che la scappatella non conosca limiti, avviene in ogni fascia sociale e culturale. Mille sono i desideri nascosti dietro questa figura “trasgressiva”, “pittoresca” e “fantasiosa” dell’amante. Non solo si ha voglia di libertà e di nuovo, ma anche di ritrovare le profonde passioni ormai dimenticate, le attenzioni perdute, verificare la propria virilità e l’indiscutibile avvenenza. Dalla notte dei tempi, in amore, si è infedeli e si continua ad essere infedeli. are che questa
attività, secondo alcune ricerche accreditate, non risparmi
nessuno. Sembra, infatti, sempre secondo questo sondaggio, che
un’alta percentuale di persone, chi più chi meno, nel corso
della loro vita, almeno una volta abbia “inciampato” in
qualche scappatella (i famosi incontri occasionali). In passato,
il tradimento era forse più nascosto e peccaminoso,
recentemente, invece, secondo la teoria della coppia aperta,
viene interpretato come un segno di inequivocabile emancipazione
personale. Un tempo per l’uomo tradire era indice di salute e,
quindi, poteva vantarsene tranquillamente. Più trofei aveva
appeso al muro, più aumentava la sua virilità (un personaggio
con queste curiose caratteristiche lo troviamo in un film di F.
Brizzi “Maschi contro Femmine” in cui il Don Giovanni di turno - A. Preziosi - colleziona
oggetti, ben risposti in un cassetto, per testimoniare la sua
potente virilità: mutandine femminili “internazionali”). lla moglie, che scopriva l’inghippo, era solo concesso di perdonare e rimettere insieme i cocci rotti; le era assegnato il compito ingrato di rattoppare quello che era rimasto: la coppia scoppiata. In un clima di questo tipo la donna che tradiva doveva essere solo umiliata e cacciata. Solitamente era il maschio che veniva scoperto in flagranza mentre la donna, spesso, riusciva ad occultare con grande scaltrezza l’infedeltà. Dirlo o non dirlo, sembra il titolo di una tragedia shakespeariana. Il problema non è tanto confessarlo o meno, ma quello che potrebbe scatenare: accende sospetti, suscita gelosia, aggressioni brutali, l’orgoglio va in frantumi (se la coppia non ha più niente da condividere o spartire può anche andar bene). ifficilmente c’è un responsabile in questa storia,
l’infedeltà non è mai imputabile ad un solo partner, c’è
qualcosa che non va nella coppia “fissa” e il tradimento,
paradossalmente, ha la funzione di preparare le basi per un
riesame del rapporto, diventare un banco di prova per il futuro
e, se necessario, di voltare pagina: fare un'opera di revisione
dell'unione in atto; ricreare e dare una spinta - se questo è
possibile - ad un nuovo e sereno menage (quanti rapporti
funzionano meglio dopo il tradimento!). laria, ancora prima di subire quel imperdonabile scherzo da prete (parole sue), era convinta che il suo rapporto andasse a meraviglia solo per il fatto che da tempo, nel nucleo familiare, non si litigava e non si discuteva più; tutto bene, tutto a posto, tutto OK direbbe quella famosa canzone, nonostante, il rapporto fosse completamente spento, bloccato, congelato dalla rigidità, dalle abitudini e dalla ripetitività. Sono profondamente delusa; da lui un gesto simile non me lo sarei mai aspettato … da sempre, conoscendolo avrei messo la mano sul fuoco (ma lo conosceva davvero?). egnali di stanchezza che, a
suo dire, non li ha mai vissuti in maniera negativa perché
distratta e troppo concentrata sulla “forma”; in compenso,
però, scarsa comunicazione, poche dichiarazioni e niente
contatti ravvicinati … baci inesistenti da secoli; racconta,
ancora tra le lacrime, mai un sorriso, una battuta, un gesto
affettuoso, un occhiata maliziosa, nulla e poi nulla, non si
scherzava e non si giocava da anni e anni. Ma, purtroppo, ogni
legame rigido e scontato, tenuto insieme solo da “Finché morte
non vi separi” porta dritti, dritti in un posto “esclusivo”:
al capolinea; tale situazione ha “spinto” Sergio, suo
compagno, a cercare altri pascoli, assaporare e gustare altri
nettari. Questa volta, però, non ha inviato un messaggio con
l'iPhone o l'iPad,
ma direttamente con il suo corpo scalpitante e su di giri, in
disuso e alla deriva da tempo. na vicenda che, indirettamente, ha insegnato qualcosa di molto importante ad Ilaria: che nella vita nulla è impossibile, che si può cambiare, fare qualcosa di diverso, soprattutto per il proprio benessere. Se nel rapporto non esistono più stimoli soddisfacenti comincerà ad emergere, nei soggetti più sensibili, un certo malessere, una fastidiosa e malsana frenesia aprendo, in tal modo, una profonda voragine nella coppia, una rapida crisi devastante: sarà guerra aperta. A volte la bocca mentisce, o la testa non capisce, ma le funzioni del corpo dicono sempre la verità. Se si verifica la “scappatella” vuol dire che quel rapporto è privo di passione e non fa più perdere la testa. uando in una coppia ci sono troppi tabù, la vita diventa
una vera prigione, è inevitabile, quindi, che si desideri
evadere! Non lo si può negare, essere traditi è davvero
doloroso e devastante, destabilizza l’intera persona, ma è
anche vero che spesso si rivela fondamentale nel processo di
crescita e nell’evoluzione della coppia; l'affronto può essere
“costruttivo”, se visto dal verso giusto, sia per chi lo
attua sia per chi lo subisce; ma anche un gesto che può portare
direttamente su un campo minato, avere conseguenze negative
devastanti in cui i sensi di colpa, l’angoscia della perdita e
dell’abbandono la fanno da padroni ... rendono la vita
familiare un vero inferno, un tormento senza via d'uscita. Sia la
vittima sia il fedifrago devono fare i conti non solo con le pene
psicologiche (rabbia, disperazione, desiderio di vendetta,
disistima, sensi di colpa), ma anche sopportare seri disagi
fisici (disturbi gastrici, ansia, insonnia, attacchi di panico e,
non raramente, disturbi dermatologici). L’infedeltà pare che
abbia per alcuni, invece, una funzione in qualche modo
terapeutica (se non si dice niente in giro). uando la coppia è
“congelata”, avvolta da un profondo disagio, la trasgressione
eccitando tutto l'organismo (elettrico, biochimico, ormonale) può
far bene alla salute, dare una “Botta di Vita” (vedi il film di E.
Oldoini): i malesseri generali scompaiono di colpo (mal di testa,
mal di pancia, mal di schiena, quei tratti depressivi fastidiosi
che da un po’ di tempo erano presenti … improvvisamente
spariti), il cattivo umore lascia il posto all’entusiasmo e
alla felicita, mentre l’ansia, di colpo, svanisce lasciando
spazio alla voglia di fare. se Se le abitudini di coppia stanno
spegnendo lentamente l’entusiasmo della vita quotidiana, uscire
da certe regole fastidiose ha, infatti, un valore terapeutico
indiscutibile … riconoscibile da chiunque, anche dal più
incallito bacchettone. Il bisogno di tradire comunque è un
tentativo di ritrovare le attenzioni che si sono affievolite nel
tempo, per sentirsi compresi, per riaccendere la fantasia, per
risvegliare l’eros che l’abitudine ha assopito e appiattito:
permette di evadere dalla “routine affettiva” in cui, spesso,
un rapporto di lunga durata, ormai al traguardo e senza fantasia,
ingabbia entrambi i partner. l bisogno di sentirsi femminili e
affascinanti, di essere ricercati, questa è la vera molla che fa
scattare l’infedeltà (soprattutto per coloro che hanno vissuto
esperienze dolorose, nella triade familiare, di “abbandono”
ed “esclusione”). Tutto ciò, dopo vari anni di convivenza,di solito - se non ci si inventa qualcosa di fantasioso - le
reciproche attenzioni diminuiscono, l’erotismo si anestetizza
parzialmente e soprattutto la donna può percepire di non essere
poi così tanto desiderata. La donna ferita nella sua vanità è
spinta a provare a se stessa di avere ancora sex appeal, si apre
quindi ad altri sguardi e lusinghe fino a che scatta e si
concretizza la relazione extraconiugale. In questo modo, oltre ad
evadere dal focolare domestico sempre uguale e piuttosto banale,
può trovare la conferma di non aver perso fascino, passione e
seduttività. Per l’uomo, invece, la molla che fa scatenare
l’infedeltà, è spesso il desiderio di vedere riconfermata la
sua potenza giovanile e la propria virilità, in modo tale che
nessuna donna possa resistergli (la commedia morbosa
dongiovannesca fa pressione … incalza). ovendo concludere questo articolo è importante precisare che nessuno ha il diritto di suggerire di tradire o di non tradire, quanto piuttosto di impegnarsi alla ricerca dei motivi che hanno spento e ingabbiato la grande passione amorosa (se esiste ovviamente ancora fuoco sotto la cenere). Inoltre, anche una forma di gelosia (ossessiva e morbosa) può spingere uno dei partner ad “urtare” inavvertitamente in qualche scappatella. Una unione, infatti, basata sulla persecuzione, sul sospetto e sul controllo del partner, altro non porta che al tradimento … o avvelena irrimediabilmente, man mano che passa il tempo, il rapporto di coppia.
MA COSA SUCCEDE
opo un tradimento si ritorna insieme solo se la nuova esperienza è stata utile per entrambi, fa battere il cuore come la prima volta, stimola altre visioni, sollecita interessi diversi, mette brio al rapporto. Basta rancori, illusioni, meschinità, aspettative, vittimismo, rivalse … recuperare un legame ormai logoro, sfilacciato e in mille pezzi significa mettere insieme, incollare un “amore” banale, insulso, fragile e inaffidabile … quando si va a “brucare” nei pascoli adiacenti ai propri territori vuol dire che qualcosa da tempo nella coppia si è spento o si è raffreddato (vedasi Ilaria), si è smarrito il senso dell’avventura, si è perso il gusto della conquista … allora, proprio per non "ammalarsi", si cerca altrove ciò che manca. ontrariamente a convinzioni
piuttosto diffuse, la fedeltà non è un atto d’amore eterno,
tantomeno una garanzia di controllo o di possesso su l’altro …
non deve essere un dovere, è solo un gesto spontaneo che segnala
ancora fuoco sotto la cenere e, quindi, metterebbe sullo sfondo
il desiderio di cercare altri orizzonti o altri pascoli, in
realtà, non sarebbero per niente interessanti ... diversamente,
se fosse un sacrificio, diventerebbe una prigione che fa solo
danni alla coppia e, soprattutto, a se stessi. pesso il tradimento viene
“suggerito” dal “nuovo” perché il “vecchio” non
attrae, non coinvolge, non stimola, non interessa, non stupisce
più: passione ormai spenta; una relazione stanca che toglie
vitalità, un rapporto infelice in cui l’abitudine e noia ci
sono - forse in abbondanza - ma si è scarsi di tutto il resto,
leggerezza, entusiasmo, sguardi, lusinghe, seduzione, slancio,
fantasia ed erotismo compreso … l’infedeltà è un’esperienza
complessa, a volte fa sentire meno soli, altre volte permette di
prendersi i propri spazi che si sono persi nella relazione che ha
sapore di roba stantia, odore di rancido ma, soprattutto,
trasforma, fa sentire VIVI, permette di uscire dalla routine
affettiva, dalla disattenzione, dalla noncuranza e dall’indolenza
del partner: scardinare false certezza e cattive abitudine ...
mette in primo piano i propri bisogni emozionali insoddisfatti.
on dobbiamo dimenticare che
ogni “avventura”, al di là della sua più o meno brevità o
astuta “programmazione”, è sempre un segnale evidente di
sofferenza, di insicurezza e di vuoto nella coppia, un’infelicità
spinta da un modo di vivere il rapporto in maniera stagnante.
Una relazione troppo scontata, idealizzata, distratta, annoiata,
monotona, ripetitiva, costrittiva o limitativa: un legame in cui
non si sta più a proprio agio perché carente di attenzioni
fisiche e affettive … la “scappatella” solitaria o
ripetuta, allora, non solo può smantellare quella facciata
sociale imposta e fuori luogo (che serve solo a tenere in pugno,
controllare e gestire l’anima … la società), sconvolgere
quel solito modo di amare, liberare tutta l’energia soffocata,
rivedere un rapporto logoro ed invecchiato, diventare una
strategia inconscia per liberarsi da schemi sentimentali rigidi,
tradizionali e sempre uguali, ma anche un modo per essere più
desiderabili, stimolare il piacere della conquista, sperimentare
nuove sensazioni e stati di innamoramento travolgenti che
risvegliano desideri insoliti, sprona a guardarsi intorno,
concentrarsi su se stessi, risolleva dalla rassegnazione, sviluppa
infiniti interessi, riaccende passioni intense e profonde:
riconferma la propria individualità, ravviva i rapporti, lascia
forti, seduttivi e sereni; fa “esplodere”, saltare, correre,
urlare e cantare a squarciagola: trasforma, rende entusiasti,
spensierati, ottimisti e rinnovati, si trascorrono momenti
davvero FELICI … insegna a prendersi cura di se stessi;
scioglie improvvisamente quei legami che impediscono di vivere,
rapporti strani in cui da tempo si è ingabbiati. ICORDA, la
vita non chiede mai che le si volti le spalle … solo con una
buona autostima, una adeguata realizzazione di se stessi e una
giusta dose di serenità è possibile decidere se “giocare”
al vero amore o restare in “panchina”.
Essere
ripetitivi e abitudinari finisce per limitare eros, creatività e
potenzialità: la relazione va vissuta con pienezza istante dopo
istante (il presente) … l’eros non va assolutamente d’accordo
con i calcoli e le strategie varie… non ingessare e contaminare
l’amore con il proprio ideale di amore perché gli AMORI senza
paure, sorprese, imprevisti, rabbie, desideri e passioni
diventano prevedibili e scontati e, quindi, hanno vita corta,
FINISCONO!… bisogna stare alla LARGA da chi ha intenzione di
danneggiare!!!…
CORNA o non CORNA (un po' di mitologia)Ma lo sapete perché si usa questa espressione, ovvero quello/a ha le corna, riferendosi ad un tradimento?
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