SISTEMA ENDOCRINO
'
costituito da ghiandole che secernano ormoni direttamente nel sangue.
Le ghiandole più importanti sono: ipofisi, epifisi, paratiroide,
tiroide, pancreas, surrenali, testicoli e ovaie.
Ghiandole
surrenali.
e
surrenali sono collocate alla sommità dei reni. Una loro parte
interna (midollare) produce vari neurotrasmettitori: noradrenalina,
adrenalina e dopamina. Mentre la parte esterna produce i seguenti
ormoni: cortisolo, aldosterone e androgeni. Chi ha problemi alle
ghiandole surrenali è confuso nel gestire le emozioni, dubita che la
strada intrapresa sia quella buona, non sa quale intraprendere o come
uscirne, gira in tondo, si avvita su se stesso e non avanza mai, può
sentirsi minacciato, bloccato nell'agire, sfinito e scoraggiato. I
Chakra coinvolti sono il primo, terzo e quarto.
Ipofisi
(pituitaria).
'
la ghiandola endocrina che dirige l'orchestra: regola altre
ghiandole. Produce vari ormoni: antidiuretico (ritenzione dei
liquidi), TSH (regola la tiroide), l'ACTH che gestisce il
funzionamento della corteccia surrenale, l'ormone che regola la
maturazione del follicolo ovarico e il funzionamento dei testicoli.
Tale struttura rappresenta l'equilibrio e la capacità nel gestire la
propria vita. Quando perdiamo tale "controllo" perché si è
dominati dalla paura o dalla disistima, a percepire la propria vera
identità, all'interno dell'organismo è facile che si crei un
disequilibrio; ecco allora che l'ipofisi compensa il tutto aumentando
o diminuendo la produzione ormonale. Un problema in questa ghiandola
indica che la persona in questione si trova in una situazione in cui
non vede una via d'uscita; un fenomeno insopportabile e contrario
alla sua natura. Il Chakra. coinvolto è il sesto.
Pancreas

a
un importante ruolo nella digestione, perché apporta le sostanze
necessarie all’assimilazione degli alimenti. Interviene con la
milza nell’azione immunologica dell’organismo, quindi tutti i
processi di lotta antinfezione dell’organismo passano attraverso il
pancreas. Agisce anche sul sistema nervoso. L’abuso di medicamenti,
di zucchero e di caffè ne sono le principali cause. Quando il fegato
non riesce ad espletare completamente il suo lavoro, stimola il
pancreas, che si esaurisce e rende il soggetto vulnerabile alle
malattie infettive e ai disordini nervosi. Mentre il pancreas
aggredisce il sistema nervoso, dobbiamo tener presente che a loro
volta gli stress e le emozioni affettive attaccano il pancreas;
queste aggressioni, se si ripetono, influenzano enormemente il
processo digestivo che non potrà più svolgersi normalmente e
provocherà la liberazione di un gran numero di tossine nel sangue
accelerando così il processo di degenerazione cellulare. Un buon
equilibrio ghiandolare dipende da una buona attività del pancreas.
E’ sempre il pancreas che conserva il cobalto necessario a una
buona ossigenazione del sangue. Se vi è uno
squilibrio, vengono accelerati tutti i processi cancerogeni.
Dolore a livello dei muscoli addominali indicano un iperfunzionamento
di quest’organo, che sfortunatamente fin dall’infanzia è stato
sottoposto a un consumo eccessivo di bevande zuccherate, di caramelle
che si danno ai bimbi per tenerli buoni o come ricompensa. Le sue
manifestazioni: reazione a livello della pelle con rigonfiamenti e
pruriti, insufficiente immunologia e difficoltà alla
cicatrizzazione, nervosismo, stanchezza mattutina, ventre duro e
sensibile alla palpazione, con gonfiori contigui, eccessiva
stanchezza dopo uno sforzo, ulcere, mali di testa continui,
reumatismo cronico, disturbi a livello della concentrazione. Un forte
shock affettivo può provocare un trauma al pancreas. Sono dannosi:
caffè (il maggior nemico ... chi ha problemi in questo organo, non
appena bevuto un caffè sentirà bruciore di stomaco), grassi (cotti o
saturi), zucchero. Quando il pancreas è saturo, se si beve alcolici
le mani e le caviglie si gonfiano. La milza e il pancreas hanno
bisogno degli zuccheri organici contenuti nei cereali (tranne in caso
di diabete). Infiammazione della milza: asparagi, barbabietole,
cicoria, ribes nero. Atonia al pancreas: melanzane. Viene stimolato
con il sapore dolce. Per equilibrare tale organo, massaggiare la
vertebra dorsale 11 (D11: stanchezza mancanza di tono, cattiva
digestione, gonfiore gastrointestinale, facilità alle malattie,
cicatrizzazione difficoltosa). La sua massima espressione energetica
è dalle ore 9 alle ore 11.
Diabete
' una patologia metabolica cronica legata ad una disfunzione del
pancreas, con carenza di attività insulinica (ipoglicemia). Oltre ad
un eccesso di urina, provoca stanchezza, una sete esagerata e una
fame eccessiva … se non curato può portare a complicazioni serie
come cecità e problemi renali. Nel diabete le implicazioni
psicologiche, dovute anche alle oggettive limitazioni della libertà
del soggetto, sono fortissimi e ben visibili. E’ un disturbo che
colpisce essenzialmente il "controllo" delle emozioni e il
tema relazionale del “gestire”. Sono persone caratterizzate da
"carenza" affettiva, da un vuoto insopportabile, da una
profonda tristezza interiore, turbate da sentimenti di abbandono e
insicurezza: si sentono vittime di un destino ostile e persecutorio.
L’ambiente in cui hanno vissuto è stato iperprotettivo e, spesso,
auto svalutante. La riduzione dell’affetto produce una condizione
emotiva di fame che dà luogo, indipendentemente dal mangiare, ad un
metabolismo della fame simile a quel del soggetto diabetico. I tratti
depressivi mascherati - accompagnati da una fragilità emotiva e da
rimpianti della loro condizione vita - segnalano un grande bisogno di
attenzione e di amore … un perenne conflitto fra dipendenza ed
autonomia. Le persone depresse hanno un rischio raddoppiato di
ammalarsi di questa malattia. In questa patologia saranno coinvolti i
terzo e il quarto Chakra (relazioni).
Il
diabete mellito
... troppo zucchero in "circolo" rende la
vita davvero "amara"

'
un disturbo cronico del metabolismo che ha origine nel pancreas
caratterizzato da un'insufficiente produzione di insulina. Il termine
mellito si riferisce alle variazioni dei livelli di glucosio nel
sangue. E' innegabile che certi tratti psicologici, attraverso
comportamenti alimentari (appetito, insaziabile, obesità),
favoriscono l'insorgenza della patologia. L'obesità è risaputo
spesso ha fondamenta antichissime: si spiega con frustrazioni orali
precocissime. Se tutto ciò, poi, si scontra con lo stress
psicologico quotidiano può svolgere un ruolo scatenante o
aggravante. Tale fenomeno ha effetti somatopichici: dipendenza da
medicamenti e le limitazioni alimentari provocano sia un depressione
mascherata accompagnata da rassegnazione, sia un atteggiamento di
opposizione e di diniego nel rispetto delle prescrizioni mediche.
Alcuni autori hanno messo in evidenza nei diabetici (a seconda
dell'età e del livello del disturbo), oltre a irrequietezza, fretta
e ansia, forti desideri di attenzione e atteggiamenti che li portano
alla dipendenza. Difficoltà sessuali maschili, inoltre, possono
essere il segnale di inizio dell'esperienza diabetica.
ATTENZIONE, a tavola, agli sbalzi glicemici (la dieta, in caso di
diabete conclamato, deve essere sempre personalizza e formulata da
professionisti qualificati … le notizie di seguito indicate sono
solo per informare e stimolare la ricerca soggettiva su questa
patologia delicata e complessa, NO ‘fai da te’): carboidrati
complessi e integrali, antiossidanti, alghe, spinaci, finocchi,
carciofi, broccoli … eliminare il più possibile farina di tipo
‘00’, alcol, dolci, bibite gassate, sale, ridurre il peso
corporeo, bere acqua e aumentare il numero degli spuntini.
TIROIDE
… la ricerca della propria identità

a
tiroide è una ghiandola endocrina costituita da due lobi laterali,
collocata nella parte anteriore del collo, davanti alla trachea, a
destra e a sinistra della laringe. Il suo compito è quello di
secernere due tipi di ormoni, sotto l’influsso di un ormone
prodotto a sua volta dall’ipofisi anteriore (ghiandola situata al
centro della base cranica), i cui effetti sono rivolti essenzialmente
al controllo del metabolismo e conseguentemente alla crescita e allo
sviluppo psicofisico. Queste sostanze, comunque, oltre ad avere un
ruolo decisivo nei processi di crescita, regolano la pressione
sanguigna, la frequenza cardiaca, le funzioni respiratorie ed
intestinali, aumentano la temperatura, potenziano incredibilmente
l’aspetto vigile e l’attività intellettiva. La ghiandola
endocrina tiroidea quindi regola il metabolismo corporeo, questo
significa che da essa dipende la velocità con cui si bruciano gli
alimenti. Quando il ritmo metabolico è troppo rapido, vi è una
tendenza all’iperattività e agli scatti impulsivi. Se invece il
ritmo metabolico è troppo lento, si possono manifestare sintomi
quali indolenza, pigrizia, senso di stanchezza, mancanza di voglia,
obesità. La tiroide svolge anche un ruolo importante nella
regolazione della temperatura corporea. Se abitualmente si hanno le
estremità fredde può darsi che manchi lo iodio, necessario per
mantenere in salute la ghiandola in questione. Se si ha la tendenza a
mettere su peso con facilità, e risulta difficile perdere il peso
accumulato, forse il problema è proprio la mancanza di iodio. La
funzionalità tiroidea dipende, infatti, dalla presenza di iodio (il
fabbisogno è particolarmente elevato durante l’adolescenza perché
si cresce rapidamente) una carenza di tale minerale induce un calo
della funzionalità tiroidea, caratterizzata, appunto, da un aumento
di peso, diminuzione dell’appetito, digestione faticosa,
stitichezza, letargia, apatia. Talvolta, però, la tiroide è
iperfunzionante. Ne risulta un aumento del tasso metabolico che porta
quindi ad un calo di peso, all’aumento dell’appetito, ad una
digestione rapida; il ritmo cardiaco e la pressione aumentano, e così
con i tremori muscolari, il nervosismo: la persona tende a diventare
aggressiva, eccitabile, apprensiva. Le attività mentali, il modo di
parlare, lo stato dei capelli, delle unghie, della pelle e dei denti
dipendono, il più delle volte, dal buon funzionamento della
ghiandola tiroide.
a tiroide funziona pressappoco come
l’acceleratore di un’auto: accelera e rallenta l’attività
dell’organismo (determina istante per istante, una corretta
velocità del metabolismo). Molto spesso, il vivere in modo torbido e
sonnolente, oppure in maniera vibrante e carico di energia dipende,
infatti, dall’ormone tiroideo. Man mano che passa il tempo inoltre
la ghiandola spesso rallenta la sua attività. Le reazioni delle
persone che si trovano in quel periodo evolutivo della vita che
corrisponde alla menopausa o all’andropausa mostrano cambiamenti
addirittura stupefacenti. L’equilibrio ormonale pertanto si
modifica e le persone sono messe di fronte a condizioni che fino ad
allora non conoscevano. In sintesi, i disturbi tiroidei sono:
l’ipotiroidismo (diminuzione di ormoni nel sangue: rallentamento
delle funzioni organiche e debolezza cronica), l’ipertiroidismo
(aumento
della funzione, ipersecrezione degli ormoni tiroidei: metabolismo
accelerato, tachicardia, sudorazione, insonnia, ipertensione,
intolleranza alle temperature alte),
le infiammazioni ed i tumori. Un
disturbo alla tiroide esprime in genere un problema nella definizione
della propria identità, indica la ricerca di un punto fermo e
stabile. Un aspetto
particolarmente interessante dell’ipertiroidismo è che spesso si
manifesta – o peggiora – improvvisamente a seguito di una forte
emozione oppure in situazioni critiche (decessi, incidenti,
separazioni, litigi, conflitti familiari, perdita della figura
protettiva, del lavoro e della casa). I rapporti interpersonali sono
tendenzialmente di breve durata e caratterizzati da brusche chiusure
e riaperture. Si nota generalmente in queste persone la tendenza a
correre in “avanti”, a bruciare la vita; un’esistenza vissuta
in maniera frettolosa e caratterizzata da una forte ansietà.
Troviamo questi soggetti, proprio per la loro frenesia, sempre pronti
ad adempiere, anche in eccesso, ai loro compiti e doveri (il
rallentamento provoca angoscia). E’ inoltre possibile che sia
presente tremore, evidente quando il soggetto stende le braccia e le
mani in avanti, associato a palpitazioni e sudorazione.
embra che le
cause dello “stile ipertiroideo” siano da rintracciare
nell’infanzia: è probabile che questi soggetti siano stati
costretti a raggiungere una propria autonomia (crescere in fretta)
per la quale non erano maturi per affrontare adeguatamente, senza
l’appoggio delle figure di riferimento, le situazioni ed i compiti
loro assegnati. In questi soggetti dunque c’è stata una spinta
eccessiva alla responsabilità (un muro senza fondamenta!). Un
individuo che sviluppa ipertiroidismo è generalmente deluso perché
non riesce a realizzare ciò che vuole, in questo modo è sempre
continuamente sottoposto ad un devastante stress emotivo (anche le
piccole cose diventano insormontabili). A volte possono segnalare un
desiderio di rivincita, di espansione, far vedere agli altri ciò di
cui sono in grado di fare. I soggetti ipotiroidei, invece, sono
caratterizzati da un’immagine statica, apatica, l’eloquio diventa
lento e monotono, indifferente: è
come se intorno a loro non accadesse mai niente di interessante, di
stimolante. Tutta
questa sintomatologia inoltre, caratterizzata dalla passività, dal
non fare, dal perché mai continuare, tanto non ci riesco, nessuno
può capirmi, è simile e rientra, per vari aspetti,
inequivocabilmente nel quadro clinico depressivo. Infatti, come il
depresso, essi sono ripiegati su se stessi, riducono le attività al
minimo indispensabile e lasciano “scorrere” le cose nella più
freddezza ed indifferenza. Queste persone non manifestano alcun
interesse a partecipare alla battaglia della vita e non evidenziano
nessun tipo di interesse nei suoi confronti. Gli
occhi particolarmente stanchi ed incredibilmente infossati sono
nettamente in contrasto con quelli accesi, pronti ad uscire dalle
orbite (esoftalmo) dei loro partner ipertiroidei.
La loro indolenza e la loro apatia, priva completamente di interessi,
si oppongono decisamente all’iperattivismo degli altri. I soggetti
ipotiroidei non muovono un passo. Gli altri si agitano senza mai
raggiungere la meta. Questi estremi, questi due poli,
paradossalmente, hanno in comune un tema: il posto nella vita. Tra la
carenza in un caso, e l’eccesso nell’altro, si trovano entrambi a
metà strada dalla vera vita (per
intenderci, quella fatta di entusiasmi, di gratificazioni, di
soddisfazioni e di giocosità … ma anche quella che richiede una
presa di posizione per la soluzione dei conflitti).
L’indifferenza con la quale i soggetti affrontano ogni cosa deve
trasformarsi in curiosità, interesse e consapevolezza. Il compito
non consiste nel lasciarsi scuotere da tutto, bensì nel chiedere
pazientemente alla vita di indicare quale sia il proprio posto …
non la rassegnazione verso l’esistenza!!! Il Chakra in tensione è
il quinto.
’ipertiroidismo
può segnalare un blocco dell’aggressività, difficoltà ad
esprimere e gestire questo sentimento … soggetti troppo attivi
(così non hanno il tempo di pensare) che si nascondono dietro il
buonismo, sempre disponibili, collaborativi, bravi e col sorriso
sulle labbra (una strategia per stimolare riconoscenza e “gestire”
l’altro, perché non ha fiducia, teme di essere nuovamente deluso);
vuol fare ogni cosa tutto da solo perché è convinto di non trovare
nell’altro vero sostegno e una giusta assistenza … troppo
impegnato e responsabile (febbrile, ossessiva disponibilità),
un’autonomia imposta fin dalla nascita da un ambiente che non
considera adeguatamente e che non rispetta i tempi altrui, poco
sensibile e svalutativo … NON
fare tutto da solo, chiedi aiuto, impara a delegare, smettila di
sacrificarti inutilmente!!!
cibi giusti, comunque, non solo proteggono, mantengono uno stato
psicofisico di salute, fanno vivere meglio e più a lungo, ma possono
rendere più forte la tiroide: fegato di maiale, spinaci, insalata,
noci (Vit. A per l’ipertiroidismo), pasta, baccalà, palombo,
merluzzo, alghe … attenzione
ai broccoli, cavolfiore, cavoli perché, ostacolando l’assorbimento
dello iodio nell’intestino, possono aumentare il volume della
tiroide
(gozzo endemico).
ozzo
(tumefazione
della tiroide). Si riscontra in soggetti troppo concentrati su se
stessi, che non “mollano”, pretendono troppo da se stessi
investendo tutte le energie su mete ambiziose, per raggiungere
determinati obiettivi più per dimostrare a se stessi e agli altri di
valere, di essere in grado di realizzare certi progetti … essendo un
gonfiore può segnalare anche un forte risentimento, recente o
antico, verso qualcuno.
Ovaie
rgano
dell'apparato genitale femminile presente in duplice copia e situato
ai lati dell'utero e ricoperto dal perineo. Produce estrogeno e
progesterone, cessando ogni attività endocrina dopo la menopausa,
quando va incontro a un processo di fibrosi. La sua funzionalità
rappresenta la femminilità, identità sessuale e creatività: dona
la vita. in generale, le varie patologie segnalano preoccupazioni,
rabbia per un progetto non realizzato.
ONONUCLEOSI
(apparato
immunitario: milza)… malattia infettiva collegata a problemi della
milza, colpisce il sistema linfatico, si trasmette per contatto
diretto orofaringeo - bacio - o mediante il sangue … un farsi
violenza con ritmi impossibili per raggiungere progetti prefissati
(la malattia segnala di rallentare!) … persone competitive che si
colpevolizzano, bloccano il fluire della vita sia a livello psichico
sia sul piano organico: un vulcano in continua eruttazione (non
smette mai di criticare o sminuire se stesso o gli altri).
Le ALLERGIE

’allergia
è una patologia del sistema immunitario caratterizzata da una
reazione sproporzionata nei confronti di alcune sostanze di per sé
innocue come la polvere di casa, il polline, pelo animale o
determinati cibi. E’ un aumento della reattività dell’organismo
al contatto di un agente aggressivo (allergene) di solito dopo che è
già avvenuto, in passato, un contatto con tale sostanza. In realtà,
il sistema immunitario considera alcune sostanze come “nemiche”
e, quindi, stimola il corpo a difendersi da esse anche se non ce ne
sarebbe bisogno (ipersensibile e sempre all’erta). In questo
fenomeno, pertanto, l’organismo reagisce mettendo nel circolo
sanguigno un’ondata di istamina, la sostanza chimica che determina
il gonfiore e delle secrezioni acquose del naso, degli occhi e dei
seni paranasali. Per comprendere comunque le allergie respiratorie è
indispensabile ricordare che i sintomi manifestati sono collegati con
la dimensione aerea (tutto ciò che viene veicolato dall’aria sia
in termini di sostanze che di impressioni psichiche: molecole odorose
che hanno valenza affettiva e sessuale). Attraverso l’inspirazione
portiamo dentro di noi l’esterno, lo lasciamo passare accogliendolo
per poi restituirlo trasformato attraverso l’espirazione. Ma anche
il sangue, che assorbe le sostanze contenute nell’aria, è l’altro
canale attraverso il quale “metabolizziamo” l’ambiente
circostante facendolo nostro. In effetti, la respirazione riflette e
rivela processi emotivi ed affettivi. La
sofferenza riduce la profondità del respiro, mentre la felicità la
fa aumentare; le persone ansiose hanno una respirazione superficiale
ed irregolare, e così via.
a respirazione e la percezione
degli odori rappresentano una fondamentale modalità, per il corpo e
per la mente, di entrare in contatto con il mondo circostante. Può
però accadere che durante questo scambio avvenga l’incontro con
cose, situazioni, persone vissute come ostili o fastidiose. Non di
rado le allergie respiratorie sono accompagnate da un particolare
atteggiamento, più o meno consapevole, di intolleranza, paura e
chiusura nei confronti dell’ambiente circostante, e quindi di
irrigidimento di fronte alle proposte di cambiamenti che da questo
provengono. Esprime, da un punto di vista psichico, anche la
difficoltà a stabilire dei confini ben precisi tra se stessi ed il
mondo circostante, evidenziando nel contempo un senso di identità
piuttosto instabile. Da tutto ciò emerge la tendenza a stare
sempre sulla difensiva e a percepire continuamente potenziali
aggressori (nemici = allergeni) ovunque, favorendo su se stessi la
tendenza continua a non lasciarsi andare. Come per altre
manifestazioni allergiche, nella rinite il problema principale è la
difesa nei confronti di stimoli emozionali vissuti come troppo
coinvolgenti o preponderanti. L’allergico può
esprimere con la sua sintomatologia il bisogno di eliminare dalla
propria vista o di liberarsi il più velocemente possibile di
situazioni, cose, persone dalle quali si sente minacciato o
emarginato: rimane sempre sulle difensive e, soprattutto, utilizza
comportamenti rigidi ed inflessibili (non sopporta il nuovo).
Se non riesce a far fronte a queste sorgenti di
sofferenza e frustrazione, e viene impedita l’espressione del
proprio disagio o della propria depressione, può subentrare insomma
quella lacrimazione “forzata”, che permette di manifestare in
maniera innocente ad esempio il proprio vissuto depressivo, inerente
una perdita, una rinuncia, un lutto che ha investito il proprio campo
affettivo. In pratica, fornisce l’occasione per dare via libera
alle lacrime senza timore di mostrarsi vulnerabili o di essere
feriti. Secondo il linguaggio
psicosomatico ciò che avviene nel corpo trova sempre un
corrispettivo nella nostra psiche e viceversa.
gni reazione
allergica quindi ha una sua “ragione” psicologica scatenante.
Infatti, l’allergia non è solamente una modalità reattiva del
nostro corpo a qualcosa di esterno. L’allergia
è un segnale d’allarme, che mette in luce una personalità
particolarmente fragile, sensibile e diffidente, che ha serie
difficoltà a lasciarsi andare a causa, ovviamente, di una scarsa
adattabilità a tutto ciò che lo circonda. L’allergico, il più
delle volte, nutre avversione per qualcuno, non lo tollera più ma
sente anche il bisogno di intraprendere una relazione profonda e
privilegiata di dipendenza con una figura di riferimento
(conflitto ed ambivalenza). Può essere una
struttura sociale, partner, familiare o amico (sapersi
“staccare” da certi vincoli simbiotici rinforza sia a livello
fisico sia a livello psichico). Questo punto di riferimento diventa
così importante che non può assolutamente permettersi di perderlo
e, quindi, cerca a tutti i costi di mantenere il legame attraverso
rapporti particolarmente morbosi, come se non avesse nessuna altra
scelta (relazione asimmetrica e sbilanciata caratterizzata da
sentimenti di avversione, di ostilità e di rancore non espressi). Il
soggetto allergico è spesso molto disciplinato e ossequioso alle
regole anche quando non le condivide, proprio per evitare scontri con
gli altri (essere più elastici, meno intolleranti e rigidi,
permetterà di rinforzare mente e corpo).
apevate
che alcuni rimedi fitoterapici come Echinacea ™, Uncaria ™,
Astragalo ™ e Curcuma (compressa) hanno un’azione protettiva dai
virus e batteri, possono preparare l’organismo a superare i
capricci dell’inverno perché rinforzano il sistema immunitario.
I
problemi immunitari nascono quando si è in un continuo stato di
allerta o ci si lascia influenzare fino a dipendere completamente
dagli altri.
a
tendenza ad ammalarsi spesso (calo delle difese immunitarie) segnala
sempre una difficoltà a difendere la propria individualità, mentre
per le malattie autoimmuni (m. di Crohn, lupus, dermatiti) abbiamo a
che fare con una spersonalizzazione globale: distruzione di un falso
se stesso.
Ipotiroidismo.
Tutto funziona al rallentatore: un corpo apatico, stanco,
depresso che “accumula” e trattiene (anche vecchi rancori)…
scoraggiamento, tristezza e senso di colpa: un ritirarsi di fronte
alle richieste della vita.
pertiroidismo.
Si “brucia” ogni cosa; una vita relazionale e lavorativa
di corsa, frenetica, accelerata, frettolosa: iperattività fisica e
mentale per affermarsi e raggiungere autonomia; allerta, agitazione,
nervosismo e sfinimento, battito cardiaco accelerato, occhi sporgenti
che sembrano uscire dalle orbite: segnalano terrore; siamo di fronte
ad un’ambizione accestiva, un forte bisogno di dimostrare e di
piacere agli altri: i propri desideri e bisogni sembrano, in ogni
situazione, passare al secondo posto.

ancreatite
(pancreas infiammato). Fenomeno spesso connesso ad una
mescolanza di rabbia, frustrazione, tristezza e ribellione nei
confronti di cose o situazioni vissute come inaccettabili ed
ingiuste: una situazione esistenziale che non fluisce liberamente …
una sensazione di aver perso tutto ciò che la vita offre di
“zuccherato” … un forte desiderio di vivere in maniera
“dionisiaca” (sregolatezza) nettamente in contrasto con forze
“apollinee” (morale). Un aiuto naturale Juglans regia MG, Ribes
nigrum MG.
upus
eritematoso. Difficoltà
a difendersi, ad affermarsi, a manifestare le proprie contrarietà,
ad opporsi alle piccole ingiustizie: una grande rinuncia personale e
un continuo affidarsi agli altri; una forte rabbia rimossa che non
avendo potuto esprimersi irrita ed autoaggredisce (il “lupo”
attacca le difese immunitarie). Un aiuto naturale: Ribes nigrum MG.
CONCLUSIONI e piccole Curiosità
n
quasi tutte le affezioni endocrine si notano dei quadri clinici
piuttosto interessanti. Praticamente in tutti le patologie del
sistema endocrino si osservano delle modificazioni di carattere
psichico. Si
hanno disturbi psichici provocati dagli effetti biochimici e
psicologici degli ormoni soprattutto a livello cerebrale e sui
sistemi metabolici.
Anche i cambiamenti corporei provocati dalle disfunzioni endocrine
esercitano un’influenza a livello psichico. Tale fenomeno -
inserito nel vissuto psichico del soggetto - è facilmente
riscontrabile nella modificazione dell’immagine corporea (Morbo
di Cushing: ipertrofizzazione della ghiandola cortico-surrenale)
e alle alterazioni sessuali indotte dal diabete. L’ipertiroidismo
è sovente connesso ad angoscia, irritabilità nervosismo tali da
indurre a ipotizzare una squilibrio nevrotico.
Si manifesta spesso improvvisamente in conseguenza di una forte
emozione o di situazioni critiche. Si sviluppa una predisposizione
quando è presente nella famiglia biologica del soggetto in questione
forti influenze sociali e culturali. Depressione,
incidenti, esperienze di perdite possono non solo scatenare il
malessere tiroideo, ma anche produrre un peggioramento in un
ipertiroidismo stabilizzato.
Anche quando tali cause apparenti sono assenti, un’anamnesi precisa
e accurata rivela quasi sempre una situazione particolare che dà
luogo alla tensione. I soggetti il cui l’equilibrio emotivo è
piuttosto labile “inciampano”
con più probabilità in un decorso complicato e in ricadute.


a
frequente irrequietezza interiore e motoria, l’agitazione e la
facile irritabilità, sono conseguenze di un’elevata secrezione
ormonale tiroidea. Troviamo
questi soggetti sempre pronti ad adempiere anche in eccesso ai loro
doveri. Sembra che molti di loro siano stati costretti nell’infanzia
a un’autonomia per la quale non erano maturi
(morte, litigi, separazioni, conflitti familiari). Danno
l’impressione di una maturità che tuttavia non è adeguata ad
affrontare tutte le situazioni e che riesce a malapena a mascherare
la debolezza e la paura interiore della separazione e della
responsabilità o della vita sessuale adulta. Le loro preoccupazioni
possono estendersi anche alla sopravvivenza stessa, in quanto l’idea
della morte e del morire svolgono un ruolo notevole nella loro
immaginazione. Il
diabete
(mellito), invece,
è un disturbo cronico dell’intero metabolismo ed è caratterizzato
da un’insufficiente attività insulinica. Il metabolismo dei grassi
e delle proteine è coinvolto quanto quello dei carboidrati, tuttavia
il termine “Mellito” si riferisce alle variazioni dei livelli di
glucosio nel sangue. Esistono delle correlazioni psico –
fisiologiche, in quanto l’aumentata liberazione di alcune sostanze
nervose sotto la tensione emotiva e fisica inibisce il rilascio
dell’insulina delle cellule prodotte dal pancreas; ciò a sua volta
può indurre alterazioni nel metabolismo dei carboidrati, simili a
quelle riscontrate nel diabete. Lo stress emotivo può indurre
livelli elevati di glicemia. La maggior parte dei diabetici sa
perfettamente che almeno in un settore la loro “omeostasi” non è
ben regolata e pertanto sono turbati da sentimenti di insicurezza.
Questo incertezza può esercitare un’influenza negativa sull’intera
strategia di vita ed essi arrivano al punto di organizzare tutta la
vita intorno al loro disturbo. I conflitti e bisogni non orali di
questi individui vengono soddisfatti con il cibo. Possono quindi
manifestarsi appetito eccessivo e obesità, con induzione di
iperglicemia costante.
n
conseguenza dell’identificazione del cibo con l’amore, la
riduzione dell’affetto produce un’esperienza emotiva di fame che,
dà luogo, indipendentemente dell’ingestione del cibo, a un
metabolismo della fame che sembra corrispondere a quello del paziente
diabetico.
Inoltre, le paure inconsce costanti per tutta la vita inducono una
reazione accompagnata dall’iperglicemia. Poiché il rilascio della
tensione psicologica non ha mai luogo, il diabete può svilupparsi
dall’iperglicemia così prodottasi. Una patologia che spesso è
accompagnata da soprappeso, disturbi circolatori, renali, cutanei. Si
tratta di solito di un malessere che si instaura lentamente (tipo
II). L’atteggiamento
generale del diabetico può essere quello di chi, pur “affamato”
d’amore e soprattutto
timoroso
di perderlo, instaura rapporti di dipendenza, ribellandosi
inconsciamente a questi nello stesso momento.
Oppure,
potrebbe tentare di mantenere alcuni rapporti di tipo infantile, in
cui la richiesta di amore è accompagnata da un fare aggressivo
perché la risposta ottenuta sembra sempre sotto le aspettative o,
ancora, esprimere un atteggiamento iper – protettivo nei confronti
delle persone care (si
limita l’autonomia degli altri ma anche la propria). Le ghiandole
surrenali, invece, attraverso la produzione ormonale (adrenalina e
noradrenalina: midollare surrenale; corticoidi e aldosterone:
corticale surrenale) svolgono un ruolo di adattamento (lotta o fuga).
Fondamentale nell’affrontare le difficoltà e gli imprevisti della
vita quotidiana oppure, se necessario, fuggire davanti a essi. Una
disfunzione di queste ghiandole si trova in persone ansiose che
presentano enorme difficoltà a prendersi cura di se stesse:
disfattiste e, soprattutto, si concentrato solo sulle cose che non
vanno.
Un’irregolarità
della loro funzione determina stanchezza e tristezza, problemi
digestivi, ipotensione e una maggiore vulnerabilità nei confronti
dello stress e delle malattie in generale.
E’ sempre un segnale che riguarda la voglia di vivere, di far
fronte alle piccole o grandi questioni della vita e di gestire lo
stress. Nella Sindrome di Cushing troviamo un iperfunzionamento della
corteccia surrenale (cortico surrenale). Il soggetto si presenta con
il viso arrotondato, obesità nella parte alta del corpo, schiena
incurvata, arti con tutti i segnali di atrofizzazione e ossa
indebolite. Spesso si sente incompreso, si trova in difficoltà a
gestire le emozioni e confuso nelle modalità risolutive.
Correlazione
viso - apparato endocrino.
I
problemi al pancreas si manifestano con dolori a livello dei muscoli
addominali, pruriti e rigonfiamenti della pelle, insufficiente
cicatrizzazione, ventre duro e gonfio, sensazione di stanchezza
eccessiva dopo uno sforzo, mal di testa continui e disturbi della
concentrazione.
La
disfunzione tiroidea, invece, si visualizza attraverso gli occhi
spenti, infossati, naso camuso, labbra grosse, sensazione di freddo
agli occhi, viso e palpebre gonfie, pelle secca e perdita dei peli.
hi
tende alle infezioni cerca sempre di evitare i conflitti apertamente,
ma proprio per questo, non essendo in grado di prendere decisioni,
vive in uno stato perennemente conflittuale.
La capacità difensiva del sistema immunitario può essere messa in
relazione con uno stato depressivo sia fisico che mentale;
l’organismo ha più difficoltà a difendersi dalle infezioni quando
si è più “tristi”, quando ci si trova in una condizione emotiva
in cui risulta più difficile difendere le proprie posizioni, i
propri spazi, le proprie idee, i propri sentimenti da aggressioni e
“pressioni” esterne … il proprio spazio di libero movimento si
riduce e ogni cosa diventa ostile!!!
APEVATE
che le vitamine E, B1, B5, C, l'Acido Paraminobenzoico e lo Zinco
rinforzano il sistema immunitario … che
i semi di lino aiutano - eliminando le tossine - la funzionalità
epatica e il sistema immunitario … la Spirulina platentis è un
buon rimedio per il sistema immunitario e per l’organismo in
difficoltà.
NB.
Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio
medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile
rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo
pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.
Bonipozzi dr. Claudio Tel. 349.1050551 – 0532.476055
E mail: bonipozzi@libero.it
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