- IPOCONDRIA
IPOCONDRIA… quando il corpo diventa un nemico
ono talmente concentrati sul corpo (attentissimi alle funzioni corporee) che non si lasciano sfuggire nulla - per esempio un giramento di testa - anziché considerarlo come una reazione fisiologica normale (calo glicemico, sbalzo pressorio), cominciano ad osservare la ricorrenza di tale fenomeno. Se disgraziatamente il sintomo si ripete - anche solo attraverso una semplice sensazione ma ritenuta strana - piano piano, la loro vita si struttura nell’attesa, nella ricerca e nella conferma del disturbo considerato anormale, in questo modo inizia il calvario di una inconsolabile sofferenza e preoccupazione.
l più delle volte queste preoccupazioni resistono a qualsiasi rassicurazione da parte del personale medico e anche davanti all’accumularsi, che sono sempre tanti, di referti ed esami clinici negativi. Questi individui, nel tempo, passando da un medico all’altro, alla continua ricerca di qualcuno che possa alleviare tale disagio, corrono continuamente il rischio di sottoporsi ed esami invasivi, sperpero di denaro, l’assunzione di farmaci superflui che però danno assuefazione, e soprattutto interventi chirurgici inutili ed irreversibili (esami clinici, chirurgia esplorativa e trattamenti potenzialmente dannosi).
Molti diventano furiosi a causa dell’impossibilità di dare sollievo al
loro quadro clinico o al sentimento di frustrazione scaturito dallo
scetticismo, dall’impazienza, per non dire ostilità del personale
medico, in quanto impotente di fronte a tale sofferenza; in questo modo,
giorno dopo giorno, rafforzano la loro convinzione che c’è qualcosa che
veramente non funziona. Tale malessere non insorge così, tanto per
caso: c’è sempre una ragiona ed il più delle volte è di ordine
psicologico. Quando questo fenomeno prende il sopravvento non si
“esaurisce” casualmente: il disagio deve essere risolto, perché può
evolvere verso uno struttura cronica fino a trasformarsi in uno stile di
vita normale. Gli individui che manifestano in maniera significativa
questa sofferenza hanno spesso avuto episodi in cui si sono sentiti
costretti a prestare eccessiva attenzione ai sintomi corporei (malattie,
infortuni).
oloro che mostrano particolare sensibilità nei confronti
delle normali manifestazioni fisiche hanno vissuto in un ambiente
particolarmente apprensivo, premuroso quando da fanciulli erano malati
oppure hanno vissuto un clima di negligenza quando non lo erano. E’
anche vero che qualsiasi esperienza, protratta nel tempo, che induca il
timore della patologia, testimonianza di morti ricorrenti o qualsiasi
disturbo emotivo che produca ansia e depressione, può innescare lo
sviluppo di somatizzazioni. Molto spesso infatti questo malessere può
essere un sintomo che accompagna una profonda sofferenza emotiva, per
esempio un quadro clinico depressivo, ansia generalizzata, fobie e
attacchi di panico. Tutte queste preoccupazioni comunque si
ripercuotono, in maniera a volte devastante, sui rapporti
interpersonali. I familiari dopo un po’ di tempo sviluppano un senso di
ostilità verso il congiunto perché investe in maniera esagerata energie e
denaro in preoccupazioni che non hanno alcun riscontro clinico
oggettivo. In queste dinamiche contraddittorie il soggetto rischia di
rimanere isolato e soprattutto etichettato come personaggio con fisime
oppure con problemi mentali.
COSA FARE. Proprio perché in ogni cura deve
prevalere l’avvertimento fondamentale “Primun non nocere” è necessario
programmare, gradualmente, a scadenze regolari, esami clinici per
accertare realmente lo stato generale e che le condizioni fisiche non
siano mutate. Il soggetto inoltre deve imparare, attraverso metodiche
psicosomatiche (corporee e mentali), a gestire i sintomi e la paura,
anziché subirli passivamente. Sarà utile inoltre formulare un programma,
sempre graduale, di attività fisica, mentale e interpersonale per
facilitare l’inserimento sociale e per ridurre il più possibile,
attraverso informazioni corrette, le preoccupazioni connesse alla
funzionalità del corpo. Dal lato pratico è importante fornire elementi
che dimostrano come le loro reazioni, nel tempo, compromettendo serenità
e qualità di vita, risultino molto più problematiche degli stessi
ipotetici disturbi.
ICORDA, cerca di essere un po’ più “egoista”, prendi tutto ciò che puoi dalla tua vita, senza naturalmente essere lesivo verso altri … cerca di essere naturale, spontaneo e senza maschera, evita di vivere in funzione di qualcosa o di qualcuno perché primo o poi paghi ‘dazio’, PRENDI fin che puoi, divertiti, mangia cibi “buoni”, gustati se lo desideri in compagnia o da solo, a cena o in un momento di relax, un buon bicchiere di vino o qualunque cosa che ti piaccia veramente … cerca di essere orgoglioso del tuo corpo, riconosci il suo valore gratificandolo con calorosi contatti, piacevoli sapori, gradevoli suoni, eccitanti visioni e intensi profumi … non smettere mai di “studiare”, INFORMATI continuamente, SAPPILO, noi impariamo anche dalle persone antipatiche ed odiose, prendi da loro quello che ti fa star bene e ricambiale con la tua naturalezza e spontaneità senza esprimere giudizi di valore verso te stesso o verso di loro … goditi le cose intorno, gustale lentamente attraverso i tuoi sensi.
ON TEMERE, sono le sensazioni che ti mettono sulla strada giusta, ti permettono di scegliere, di sentirti bene e in solida salute: di vivere più a lungo … non lasciarti sfuggire niente, ‘INVESTI’ sulla tua felicità personale, sulla salute, sul lavoro e, perché no, anche su una buona situazione finanziaria che meglio si confà col tuo stile di vita … partecipa attivamente al tuo benessere, NON lasciare la gestione della tua vita in mano alla ‘fortuna’ o alle ‘stelle’, NON avere paura, affronta anche le cose difficili, non temere le sfide complesse e sottili, perché nel tuo arsenale fisiologico hai parecchie armi potenti e complesse in grado di rispondere con saggezza al nemico, alla fine, altro non scoprirai che possiedi buoni contenuti mentali e, con stupore, una grande intelligenza e una fervida immaginazione (l’insicuro impiegherà un po’ di più di tempo a conoscere queste sue preziose e latenti qualità, ma con un costante allenamento raggiungerà il traguardo) … non lasciare MAI il compito di ‘aggiustare’ la tua esistenza ad altri …la posta in gioco è davvero alta: la tua felicità! RICORDA, con un discreto divertimento, una giusta attenzione e una buona concentrazione non solo puoi raggiunge la massima efficienza, ma è anche possibile far pendere la bilancia verso di te, con le mosse giuste, CREDIMI, NON è difficile influenzare le avversità a tuo vantaggio.
NB. Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico
di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la
diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore
educativo, non prescrittivo.
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 – 0532.476055
E mail: bonipozzi@libero.it
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