Amicizia … una ‘merce’ preziosa
conforta l’animo, tonifica il
corpo e accende la mente
a parola amicizia
ha origini molto antiche e, di solito, la si usava per indicare un bene unico, una
condivisione di alcune operazioni quotidiane dell’esistenza, uno scambio tra
pari, una comunanza di vita, uno strumento irrinunciabile di esperienze giornaliere
con gli altri individui … quelli che, ancora oggi, frequentandoli, fanno bene al cuore, alla pelle e allo stomaco. Per
Platone tale concetto ha valore non solo pedagogico ma anche evolutivo: aiuta a crescere; indispensabile maestra
di vita per raggiungere verità, maturità e felicità (vedasi Fedro di Platone). Agli appassionati della cultura classica,
poi, sicuramente non sarà sfuggito il mito di Achille (aggressivo e
impulsivo) e Patroclo (riflessivo e rispettoso delle regole): una profonda amicizia in cui viene attivato nell’altro
- proprio per la profonda diversità - ogni tratto caratteriale più nascosto, l’aspetto
più recondito della loro personalità “latente” ... per gli analisti junghiani la
zona d’ombra. Gli ‘antichi’, come al solito, l’avevano già capito che era
una risorsa unica ed indispensabile e di cui non se ne poteva fare a meno
perché - oggi lo sappiamo con certezza attraverso sofisticate ricerche - non
solo attiva alcune zone della neo - corteccia ma stimola completamente la
chimica del corpo aumentando le difese immunitarie: funziona
meglio di un farmaco di ultima generazione.
eca benefici importanti a
tutto l’organismo: un flusso vitale che coinvolge mente – corpo
(potenzia l’attività del sistema immunitario) … un
vero e proprio antidepressivo naturale. La presenza genuina di
un amico, infatti, impedisce di lasciarsi andare “sul divano”, di impigrirsi,
di sentirsi abbandonati: smantella il senso di inutilità e aumenta
l’autostima. L’amicizia,
se vera, genuina e ‘felice’, è un potente motore che carica il corpo di grande energia,
crea benessere biochimico e aiuta a lenire i mali più fastidiosi. Un sentimento
prezioso che regala - senza avere nulla
in cambio - serenità, allegria, sostegno, accettazione, tenerezza,
complicità, intesa, calore umano ... allarga
gli orizzonti,
promuove libertà, stimola a crescere
attraverso un civile confronto e, soprattutto, aiuta a conoscere in profondità
se stessi.
La vera amicizia, quella solida, con proprietà salutari e curative, non puoi
non riconoscerla perché si basa su dei valori importanti - anche se in questo periodo storico sono, a torto, considerati
anacronistici - come ad esempio lealtà, fiducia,
complicità, comunione d’intenti e affidabilità.
ttenzione, però, se è falsa, poco
sincera, fatta con gesti di convenienza, di risatine di facciata, non solo crea
gelosia, solitudine, dipendenza
ed invidia,
ma con la sua persistente stanchezza
e la sua aggressività trattenuta
fa male alla salute. Anche se - a livello energetico - assomiglia
all’amore non è comunque la stessa cosa. L’amicizia sincera è una specie di porto
sicuro che non limita mai lo spazio di libero movimento e la libertà dell’altro:
non soffoca mai con obblighi e richieste, perché si ha piena consapevolezza
della reciproca libertà.
Il vero amico è quello che
ascolta, non ha secondi fini e non cerca vantaggi, guarda e non giudica mai ma,
soprattutto, non ci vuole diversi da come siamo … con un rapporto solido la
difesa del proprio ‘territorio’ non è più necessaria, l’aggressività sfuma e la
diffidenza svanisce.
“Guardi ieri sera,
dopo il lavoro, ero spento direi, senza esagerare, letteralmente morto; arrivato a casa mi
sono buttato sul divano e per nessuna ragione mi sarei mosso da quel comodo ‘giaciglio’;
ma ecco uno squillo, improvvisamente arriva una telefonata, un amico mi invita
ad uscire; Lei non ci crederà doctor, ma in dieci minuti ero lavato, profumato,
pettinato e pronto per uscire”.
uesto è il racconto di Mario,
sempre titubante, tendenzialmente apatico, pigro e un po’ avaro di intraprendenza, ma che recupera improvvisamente energia e dinamismo attraverso una semplice
telefonata, un banale SMS, una semplice WhatsApp ... rivitalizzato da un vero rapporto
di amicizia. Ma cosa significa questa storia? Questo breve racconto
evidenzia ulteriormente che l’amicizia buona infonde energia vitale, allontana
la stanchezza e attiva la voglia di fare: una sincera relazione amicale rigenera e carica sempre di energia
salutare.
Attenzione però ai
rapporti sbagliati, alle cattive compagnie, perché allontanano da se stessi,
spingono a dire e fare cose non volute, bloccano i linfociti T (cellule
del sistema immunitario)
e, quindi, soffocando il flusso vitale sono un pericolo per la salute: l’amicizia falsa è un virus che
cancella il buon umore e nuoce alla saluta.
segnali che il corpo manda attraverso i propri
organi, quando le amicizie sono sbagliate - quei
rapporti che non dovrebbero proprio esistere - sono tanti e spesso
inequivocabili: stanchezza, ansia, fegato grosso, stomaco
gonfio, intestino ‘veloce’ - ‘trattenuto’, testa pesante e cute infiammata o in
“maschera”. Le relazioni comunque
che nascondono sentimenti negativi mettono sempre a dura prova, in pericolo
l’equilibrio fisico e mentale. Una relazione serena, invece, riattiva e feconda
le aree cerebrali più nascoste, quelle sempre sottoutilizzate … ecco perché l’amicizia
felice - attraverso la produzione di
particolari sostanze biochimiche - mette di buon umore, fa sentire bene, rivitalizza,
aiuta a guarire prima e meglio. RICORDA, l’amicizia non è mai un’invasione
o una conquista dell’altro ma un confronto alla pari … non è mai uno sforzo ma
spontaneità e naturalezza … un grande
pieno di energia … il piacere di stare insieme che dà sicurezza e
calore.
L’amico non è uno “psicoterapeuta”
ma essendo un sincero compagno di viaggio può
aiutare a crescere,
aprire
nuovi orizzonti, allargare i confini della consapevolezza,
facilitare l’adattamento e il
confronto senza esprimere giudizi
di valore, stimolare diversi stili di vita più
vantaggiosi …
insegna a vivere senza
appoggiarsi troppo su l’altro,
contribuisce a vivere un
rapporto senza pretese
e aspettative eccessive … non
soffoca mai
con obblighi e richieste …
il suo appoggio è
sempre incondizionato.
’amico non è uno psicoterapeuta ma può avere
indubbie valenze ‘curative’ e come diceva L. Dalla ”Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’… ” con lui,
infatti, attraverso un sincero e solido rapporto, è possibile trarre benefici inaspettati …
perché aiuta ad allontanarsi dai propri “tarli” mentali, distoglie l’attenzione
dalle invalidanti ossessioni e, soprattutto, dai “guai” inesistenti.
TTENZIONE,
se al momento del saluto o subito dopo il commiato, quando l’amico se n'è già andato
ci si sente smarriti, disorientati, confusi, colti da un senso di vuoto,
avvolti da una gelida tristezza, da un cupo pessimismo, da una insopportabile e
fastidiosa nostalgia è probabile che in quel rapporto ci sia ‘dipendenza’ oppure
siano presenti tratti depressivi significativi, molto importanti … RICORDA, la depressione rievoca il passato mentre l'ansia anticipa il futuro ... vuol dire
che in quei momenti, apparentemente “grandiosi”, non si è fatto il “pieno”
completo di gioia e di felicità, ma quel particolare incontro ha riempito solo
dei vuoti, ha riacceso solo storie vecchie, eventi del passato, che sono tanti e tanti
modi di pensare fuori tempo … una mente imbrigliata solo nei ricordi che non gode nel
piacere del momento vissuto … dopo un pieno di vera amicizia si può stare
tranquillamente da soli, in silenzio, godersi il senso di soddisfazione e
vivere completamente di “rendita” …
Evita di razionalizzare, etichettarti o autodefinirti - “Io
sono così, sono colà, lo so come sono fatto, sto attraversando un brutto
momento, la salute poi …” - ma
soprattutto non sopportare, non rischiare di cronicizzare questa condizione, parlane con un vero ‘AMICO’ che possa non solo
ascoltarti ma anche aiutarti e, poi, se scopri nel tempo che non è quello
giusto per te, cercane subito un altro che ti faccia uscire immediatamente
dall’incantesimo del passato e dalle 'affascinanti' ma fuorvianti aspettative altrui.
Tel. 0532.476055
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 - E mail: bonipozzi@libero.it
NB. Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico
di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi
diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo pertanto ha un
valore educativo, non prescrittivo.
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