Fobia
... phobos: paura, panico . . . e fuga.
paura, panico . . . e fuga
a paura è una delle emozioni più significative, ma anche più distruttive. E’ sicuramente preziosa ai fini dell’autoconservazione e dell’autoprotezione. Se la paura non ci desse il segnale d’allarme non riusciremmo a sopravvivere ai notevoli pericoli che ci troviamo davanti nella vita quotidiana. I topi, i ragni, i serpenti, il fuoco, il tuono, l’altitudine, le autostrade ... quasi tutti hanno timore di qualcosa. Le paure “distruttive” sono però una cosa ben diversa.
e invadono continuamente tutto il nostro mondo e si manifestano in modo delirante, è necessario controllarle. La paura può portare alla “paralisi mentale”: si ha paura di aprire la mente, non meno che aprire la bocca. Alcune paure, instillate in noi molto tempo fa, ci inducono ad esitare, a ritirarci oppure, per difenderci, a reagire in modo eccessivo, mentre sarebbe più appropriata un’azione diretta, adeguata e sicura. Alcune paure sono il frutto di esperienze inaspettate e traumatiche, ma spesso si insinuano impercettibilmente in noi in un lungo arco di tempo. A volte ci vengono instillate con le migliori intenzioni. Molti bambini hanno paura di addormentarsi perchè temono di non svegliarsi più. Magari quando è morta la nonna qualcuno ha detto loro che si era addormentata. Sembrano tutte banalità, ma bastano poche suggestioni di questo tipo per programmare la paura in un bambino. E’ del tutto normale che si abbia paura dei pericoli. Tuttavia la paura può diventare un fenomeno patologico (fobia) quando si manifesta in modo incontrollabile, creando nel soggetto forme di avversioni per lo più ingiustificate. Una paura si trasforma inevitabilmente in fobia quando risulta essere eccessiva, sproporzionata rispetto alla situazione, quando è accompagnata da un’ansia profonda, limita la possibilità di agire per i comportamenti di evitamento e rassicurazione, ostacola le persone nello svolgere le sue elementari attività quotidiane.
er fobia, quindi, si intende una particolare forma di paura immotivata e, soprattutto, sproporzionata alla situazione reale. Essa purtroppo non può essere dominata attraverso un’analisi razionale, ne controllata con la volontà. La fobia, pertanto, non è provocata da situazioni obiettivamente pericolose e, col passare del tempo, essa viene rinforzata dalla messa in atto di comportamenti di evitamento o di fuga (chiudersi in casa, facendo percorsi piuttosto di altri, ecc.) Le fobie sono state classificate anteponendo il corrispondente termine greco, come: agorafobia (paura di attraversare ambienti aperti), claustrofobia (paura di trattenersi in ambienti chiusi), zoofobia (paura di animali), patofobia (paura delle malattie), ailurofobia (paura fino alla repulsione dei gatti), acrofobia (paura dell’altezza), antofobia (paura dei fiori), misofobia (paura dello sporco), nictofobia (paura del buio), sessuofobia (paura verso tutto ciò che riguarda la sessualità), ereutofobia (paura di arrossire davanti ad altre persone), tafefobia (paura di venire sepolti vivi), demofobia (paura della folla), stasofobia e basofobia (paura di essere colto da malore uscendo di casa o alzandosi dal letto), dismorfofobia (paura di essere o di diventare brutti, partendo da un semplice dettaglio insignificante).
a fobia è un complesso di sentimenti, un misto di paura, fino al terrore, e di ripugnanza sino all’orrore, nei confronti di un oggetto, di un animale, o di una situazione che di per sé normalmente non provoca questi sentimenti.La persona è cosciente dell’esagerazione del suo stato
d’animo e mette in
atto un comportamento
di evitamento nei riguardi di questi stimoli
(fuga come rimedio).Quando la persona
è lontana da quella
cosa o
situazione il timore di essa e
l’ansia conseguente
non compaiono.
Come
liberarsene. Grazie al
cosiddetto self – management e al training mentale è possibile trovare
soluzioni alle manifestazioni fobiche, cioè fornire un “set di
pronto soccorso”, di strategie alle quali ricorrere nei momenti
di crisi, per contrapporre alla situazione
invalidante.
Il fobico si “inventa” le cose più inverosimili pur di evitare di entrare in contatto fisico o psicologico con ciò che viene temuto.
Stratagemmi
rassicuranti:
- Farsi accompagnare da un parente, portare il cane al
guinzaglio,
altre persone, invece, fanno ricorso all’alcool o nicotina - bene che vada -
prima di affrontare la situazione temuta;
- Prendere coscienza (non si può cambiare nessuna
reazione di cui non siamo coscienti);
- Non cercare di elaborare tutte le paure in una sola volta:
fissare degli obiettivi intermedi;
- Evitare di lasciarsi fuorviare dall’accusa sociale di
essere “irrazionali”, “paurosi”, “senza
midollo spinale”, ecc.
- Non restare soli, ma rivolgersi a persone qualificate;
- Agire: l’azione riguarda lo strumento da usare per far
fronte alla paura, per liberarsene, per acquisire più fiducia in se stessi e
nella vita. La fiducia è il miglior
antidoto contro la paura.
Teniamo ben presente che la reazione di paura - se non supera certi valori - è di natura
fisica ed è quindi naturale!!!
uando si trova in una
situazione che scatena la fobia, il soggetto fobico, prova un malessere
intenso, una sensazione di vertigine e di oppressione, la paura di perdere il
controllo di sé, di svenire o morire e qualche volta sensazioni di
depersonalizzazione. Questa paura ansiosa termina qualche minuto dopo che
egli ha lasciato il posto angoscioso.
Tel. 0532.476055
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 - E mail: bonipozzi@libero.it
NB. Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico
di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi
diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo pertanto ha un
valore educativo, non prescrittivo.
Nessun commento:
Posta un commento