LA Ghiandola Tiroidea


a
ghiandola tiroidea, simile a una farfalla, posa il suo piccolo corpo
appena al disotto della cartilagine tiroidea, sulla laringe, mentre
le “ali”, che corrispondono ai due lobi della tiroide, vanno a
posarsi sulla trachea. Il suo compito è quello di secernere due tipi
di ormoni, i cui effetti sono rivolti essenzialmente al controllo del
metabolismo: la tiroxina e la triiotironina …
quest'ultima prodotta in concentrazioni maggiori rispetto alla
prima. Entrambe sono costituite da iodio. Esse aumentano la vitalità
per tempi più lunghi e duraturi di quanto non facciano gli ormoni
prodotti dalla ghiandola surrenale, l’adrenalina e la
noraadrenalina, che hanno un effetto sicuramente più immediato.
Oltre alla circolazione, regolano la pressione
sanguigna, la frequenza cardiaca, le funzioni respiratorie ed
intestinali, elevano la temperatura in accordo al ritmo metabolico,
aumentano le prestazioni dei nervi e la reattività muscolare, mentre
rallentano i tempi di reazione, potenziano la vigilanza e la velocità
di pensiero. Questa ghiandola, inoltre, svolge un ruolo
decisivo nei processi di crescita. Piccola
curiosità: fino ad oggi la tiroide ha
mantenuto il suo rapporto diretto con il mare attraverso lo iodio,
elemento chimico presente principalmente nell'acqua marina ed
indispensabile a questa ghiandola per formare gli ormoni. Se
gli uomini si allontanano troppo dal mare e si stabiliscono su
montagne lontane, avranno con tutta probabilità problemi alla
tiroide.


a
tiroide può ingrossarsi, senza alcuna alterazione, nel periodo della
pubertà, durante la gravidanza o come conseguenza dell'uso di alcune
pillole anticoncenzionali. In molti paesi il gozzo è endemico a
causa di carenza di iodio nell'alimentazione. La tiroide necessita di
iodio per produrre la tiroxina, uno dei principali ormoni tiroidei.
Se l'apporto di iodio è insufficiente si produce un ingrossamento
della tiroide. Il gozzo può essere conseguente al morbo di Basedow o
ad alcuni stati di iperattività tiroidea, in cui questa ghiandola
produce quantità eccessive di ormoni tiroidei, dando luogo a una
condizione chiamata tireotossicosi. Quando non funziona perfettamente
crea - anche se non minaccia la vita - un fastidioso malessere
generale diffuso sia nel corpo sia nella mente che non fa sentire a
proprio agio: perdita di peso, aumento dell'appetito, tachicardia,
tremori, fragilità dei capelli, intolleranza al calore, stanchezza e
difficoltà a dormire. I disturbi della ghiandola tiroidea, portano a
una produzione eccessiva (ipertiroidismo) o una carenza
(ipotiroidismo) di ormoni tiroidei.
’ipertiroidismo
… e
il suo linguaggio psicosomatico.
Una caratteristica dell’ipertiroidismo è che spesso si manifesta
improvvisamente in conseguenza di una forte emozione o di situazioni
critiche, quando è presente la predisposizione e quando nella
famiglia biologica del paziente c’erano forti influenze sociali.
Decessi,
incidenti, esperienze di perdita possono non solo scatenare il
disturbo, ma anche produrre un peggioramento in un ipertiroidismo
stabilizzato. Anche quando tali cause apparenti sono assenti,
un’anamnesi accurata rivela quasi invariabilmente una situazione
particolare che dà luogo alla tensione.
I pazienti il cui equilibrio emotivo è labile incorrono con più
probabilità in un decorso complicato e di frequenti ricadute. La
costante irrequietezza interiore e motoria, l’agitazione e la
facile irritabilità, sono conseguenze di una elevata secrezione
ormonale tiroidea.


o scopo primario di tali elevati livelli ormonali è di dotare
l’organismo dei mezzi per affrontare sforzi particolari per periodi
prolungati. Troviamo questi pazienti sempre pronti ad adempiere anche
in eccesso ai loro doveri. Sembra
che molti di loro siano stati costretti nell’infanzia ad
un’autonomia per la quale non erano maturi, a causa della morte
della madre, di separazione o litigi dei genitori, del precoce
coinvolgimento in conflitti familiari o della responsabilità di
allevare fratelli e sorelle più piccoli.
Si nota che una percentuale significativa di pazienti è composta da
primogeniti con vari fratelli minori. Essi danno l’impressione di
una maturità personale che tuttavia non è adeguata ad affrontare
tutte le situazioni e che riesce a malapena a mascherare la debolezza
e la paura interiore della separazione e della responsabilità o
della vita sessuale adulta. Le
loro preoccupazioni possono estendersi anche alla sopravvivenza
stessa, in quanto l’idea della morte e del morire svolgono un ruolo
notevole nella loro immaginazione.
Le forti aspirazioni di questi pazienti alla realizzazione e alla
responsabilità sembrano avere una funzione lenitiva. Gli sforzi per
adempiere ai loro doveri possono portarli all’esaurimento. Nelle
donne questo si manifesta molto spesso come bisogno pressante di
mettere al mondo dei figli e, se è possibile, anche di adottarli.


ell’anamnesi
infantile ci si imbatte spesso in una grande dipendenza nei confronti
di una madre troppo poco protettiva, sicché il bambino non si sente
difeso contro i pericoli della vita esterna … magari nei confronti
di un padre brutale! Sarebbe quindi da porsi in relazione con una
minaccia precoce contro il sistema di sicurezza e con la sconfitta
dei tentativi intesi a raggiungere l’indipendenza e
l’autosufficienza. Ne sarebbero colpiti individui che cercherebbero
di dominare tale paura negandola o tentando di superare le situazioni
pericolose in maniera controfobica … ricorrendo cioè a espedienti
per lottare contro l’angoscia fobica. E’ frequente imbattersi,
nella loro storia personale, nella perdita di parenti prossimi o in
eventi traumatizzanti che hanno rappresentato una minaccia per la
loro sopravvivenza. La malattia si manifesta a volte allorché la
difesa controfobica crolla. Il meccanismo entra però in azione
soltanto in individui predisposti per costituzione oltre che dalla
storia della loro esistenza.
’ipertiroidismo,
come abbiamo più volte evidenziato, è caratterizzato da un
eccessivo funzionamento della ghiandola tiroide. Qui
abbiamo un’accelerazione del metabolismo e, di conseguenza, aumento
di calore e sudorazione, è presente una evidente sporgenza dei globi
oculari (esoftalmo) . L’ipertiroidismo può tradurre il
desiderio di rivincita, di mostrare agli altri ciò di cui siamo
capaci, il che crea in noi uno stress altamente produttivo finché
raggiungiamo lo spossamento e lo scoraggiamento. In
quel momento, passiamo nella fase di ipotiroidismo. Per
esempio, se diciamo a qualcuno che soffre di ipotiroidismo di
prendere il tempo di ascoltarsi, che si crogiola nella sua supposta
malattia, può avere improvvisamente una tal voglia di dimostrarci
che le cose non vanno così, da passare in ipertiroidismo. Ma questa
fase non durerà a lungo, perché richiede un grande sforzo
all’organismo.
ozzo.
E’
un rigonfiamento di notevoli dimensioni o ipertrofia della ghiandola
tiroide. Spesso è conseguenza di forti emozioni inespresse, come la
preoccupazione o il risentimento. Il gozzo è presente anche nella
tiroidite di Hashimoto, una malattia autoimmune, oppure in patologie
infiammatorie che danneggiano la ghiandola. Anche alcuni farmaci,
somministrati in caso di iperattività tiroidea, possono determinare
la comparsa di gozzo.
ell'ipotiroidismo al
contrario dell’ipotiroidismo la quantità di
ormoni tiroidei presente nel sangue è insufficiente. Le conseguenze
che questa disfunzione comporta, portano ad un rallentamento delle
funzioni organiche: debolezza cronica. La pressione diminuisce, lo
stesso accade per la quantità di zucchero nel sangue, l’anemia fa
la sua comparsa e il metabolismo funziona al minimo, la situazione
che ne deriva è caratterizzata da un senso di stanchezza, di
fiacchezza, di assenza generale di forze, a cui si aggiunge l’aumento
di peso. Inappetenza e costipazione si uniscono agli altri sintomi,
mentre i capelli diventano secchi, ispidi e tendono a cadere. La
pelle è mal irrorata, di conseguenza è fredda e tende ad
ispessirsi. I tessuti sottocutanei assumono una consistenza spugnosa
e solida (mixedema).


disturbi della tiroide possono essere di varia natura; innanzi tutto
essi sono legati a un eccesso o a una carenza di attività. Vi è
inoltre la formazione del cosiddetto gozzo. Se
si hanno sintomi di continua irritabilità e un senso di oppressione
alla gola, sudorazione eccessiva o accelerazione senza motivo del
battito cardiaco, tutto ciò fa pensare a un’iperattività della
tiroide, il cosiddetto ipertiroidismo.
’umore
è a “terra”, il volto privo di espressione. Le funzioni
intellettive rallentate e la mente quasi addormentata, come in
letargo, sono gli elementi più contrastanti con lo stato di veglia,
di sovreccitazione e di paura che caratterizza i malati di
ipertiroidismo. Coloro che invece soffrono di mixedema (accumulo di
liquidi sottocutaneo) hanno una pelle dura, che permette loro di
chiudersi alle pressioni del mondo esterno. La
pelle è male irrorata e di conseguenza fredda e spessa. Le mani
gelate, nel caso in cui arrivino a toccare materialmente un’altra
persona in segno di saluto, fanno capire che non intendono avere
alcun contatto caldo e cordiale.

piedi ghiacciati rivelano
che l’energia che assorbono dalla terra è insufficiente, e se i
piedi diventano freddi, la paura fa subito la sua comparsa. Una
persona che non ha ancora trovato le sue “radici”, vive
naturalmente in uno stato di instabilità, di panico totale. Queste
caratteristiche mettono i malati di ipotiroidismo al polo opposto a
quello occupato dai loro compagni di sventura, gli ipertiroidei. Come
tutti gli opposti, sono collegati allo stesso asse, ma di fronte.
Dove i soggetti ipertiroidei affrontano
la vita bloccati dalla paura della morte e pervasi dal panico, i
soggetti ipotiroidei al contrario sono
indifferenti, come se non accadesse mai niente: tutto li lascia
freddi. E’ come se fingessero di essere già passati a miglior
vita. Il tema della morte, in un certo senso,
li accomuna: ma mentre gli ipertiroidei
la temono, questi la “imitano”, in ogni caso essa è al centro
dei pensieri di entrambi. Non sorprende poi molto che questi
malati in realtà non si sentano a proprio agio nella loro pelle
fredda e spessa. L’umore a terra e l’espressione spenta del
volto, da cui traspare la mancanza di qualsiasi tipo di
partecipazione, rivela definitivamente il loro stato. Il cuore, che
batte a ritmo stanco e debole, mette in circolo un sangue che manca
di sostanza … “spento”, poco “vivace”. Si tratta di una
linfa vitale tenue, che contiene pochi trasportatori di energia
(globuli rossi) e poco combustibile (zuccheri). La carenza di
zuccheri indica che la loro vita manca di “dolcezza”. Nessuna
meraviglia che, visti dall’esterno, questi pazienti sembrino in
tutto e per tutto distanti mille miglia dalla vita. In loro si
esprime il ritiro senza condizioni da tutti i fronti dell’esistenza.
Il carattere di questa malattia si rivela nella
sua forma estrema, il mixedema, con uno stato di morte apparente e
una temperatura corporea al di sotto della norma, che può arrivare a
ventitré gradi. La vita è congelata, le funzioni vitali sono
praticamente prossime a soccombere. Tutti i segni vitali sono
scomparsi e i pazienti sono costretti a un profondo stato di
incoscienza: non possono più scaldarsi di fronte alla vita senza
aiuto esterno. Di fatto, è solo grazie agli altri che possono essere
riportati in vita. Queste situazioni estreme sono alla base dei
racconti macabri dei sepolti vivi.


e
reazioni delle persone che si trovano nel periodo della vita che
corrisponde alla menopausa e all’andropausa mostrano mutamenti
addirittura stupefacenti. L’equilibrio ormonale si modifica e le
persone debbono affrontare condizioni che fino allora non
conoscevano. Ciò in alcuni casi può portare a esiti estremi che non
si riesce quasi più a dominare senza aiuto esterno. L’equilibrio
sarebbe la forza della tiroide, ma da dove essa la può trarre se
l’esperienza dell’equilibrio non ci è ancora familiare?
pazienti ipotiroidei non mostrano alcuna disposizione a partecipare
alla battaglia della vita e non evidenziano alcun tipo di interesse
nei suoi confronti. Gli occhi stanchi e infossati contrastano
con quelli accesi, pronti ad uscire dalle orbite dei loro partner
ipertiroidei. La loro pigrizia e la loro apatia priva di interessi si
oppongono all’iperattivismo degli altri. Gli uni non muovono un
passo, gli altri si agitano senza mai raggiungere una meta. In questa
situazione hanno in comune un tema da cui sono lontani in ugual
misura. Si tratta del loro posto nella vita. Tra il troppo poco in un
caso, e il troppo nell’altro, si trovano entrambi a metà strada
dalla vita. Quanto i due poli siano in verità vicini, è dimostrato
anche dalla scienza moderna, che con i suoi metodi terapeutici
radicali di radioterapia e con interventi chirurgici trasforma non di
rado l’ipertiroidismo in ipotiroidismo.


l funzionamento della
tiroide deve essere stabilizzato attraverso l’assunzione di ormoni
tiroidei, che accompagneranno i malati per tutta la vita. Attraverso
questa procedura i soggetti sperimentano lo stesso tema di base da
due diversi punti di vista. Il compito che i pazienti devono svolgere
e la soluzione del tema ipotiroidismo consistono nel ripiegarsi su se
stessi in modo consapevole, nel ridurre le attività al minimo
indispensabile e nell’imparare a lasciarsi andare. L’indifferenza
con la quale i soggetti affrontano ogni cosa deve trasformarsi in un
consapevole: “sia fatta la tua volontà”. Il
compito non consiste nel lasciarsi scuotere da tutto, bensì nel
chiedere pazientemente alla vita di indicare quale sia il proprio
posto. Non la rassegnazione verso l’esistenza, ma il passaggio da
un “io voglio” a un “sia fatta la tua volontà”.
entre
nell’ipotiroidismo la vita era affondata nell’ombra, qui lo
stesso accade per la morte. E’ allora necessario lasciar morire
tutto ciò che è vecchio, i vecchi modelli, i vecchi programmi e
tutto ciò che ormai è troppo stanco per vivere. Il
malato di mixedema ha l’aspetto di un cadavere freddo, gonfio,
esangue. Deve trovare il coraggio di affrontare la “morte”,
perché soltanto quando avrà imparato a “morire” potrà vivere.
In una società moderna questo compito potrebbe sembrare errato; da
sempre, però, esistono culture, ad esempio quella dell’Antico
Egitto, dei Maya, dei lama tibetani, nelle quali la preparazione alla
“morte” era considerata uno degli elementi più importanti della
vita.
ome
abbiamo accennato l’ipotiroidismo
consiste in un funzionamento della ghiandola tiroide inferiore alla
norma. Spesso è caratterizzato da una cattiva distribuzione
dell’energia, il che spiega come le persone che ne soffrono abbiano
le estremità fredde. Spesso l’ipotiroidismo è accompagnato da
occhi sporgenti. Può significare stanchezza, esaurimento,
scoraggiamento: “perché continuare, tanto non ci riesco, nessuno
può capirmi” .. è un ritornello piuttosto frequente. Può anche
essere un rancore nutrito per anni e anni.
e paratiroidi - ne
possediamo quattro - si trovano sulla faccia posteriore della
tiroide. Sono piccole formazioni lenticolari che hanno una funzione
essenziale dal punto di vista ormonale. Esse
infatti producono un particolare ormone, il paratormone, che ha lo
scopo di regolare il ricambio del calcio.
e
si manifesta una alterazione nel ricambio del calcio possiamo trarre
alcune conclusioni a livello psicosomatico: il calcio è necessario
per ottenere “solidità”, in particolare delle ossa. Pure le ossa
costituiscono il nostro appoggio interiore sia in senso fisico sia in
senso psicologico; ma se il livello del calcio crolla, si ha
incredibilmente un crollo anche nell’ambito del sistema
circolatorio. Invece è raro che ci sia un eccesso di calcio perché
in condizioni normali il corpo trasforma, demolisce ed elimina
seconda la necessità il calcio in eccesso.

NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.
Bonipozzi dott. Claudio E mail: bonipozzi@libero.it
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