a
tiroide è una ghiandola endocrina costituita da due lobi
laterali, collocata nella parte anteriore del collo, davanti alla
trachea, a destra e a sinistra della laringe. Il suo compito è
quello di secernere due tipi di ormoni, sotto l’influsso di un
ormone prodotto a sua volta dall’ipofisi anteriore (ghiandola
situata al centro della base cranica), i cui effetti sono rivolti
essenzialmente al controllo del metabolismo e conseguentemente
alla crescita e allo sviluppo psicofisico. Queste sostanze,
comunque, oltre ad avere un ruolo decisivo nei processi di
crescita, regolano la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca,
le funzioni respiratorie ed intestinali, aumentano la
temperatura, potenziano incredibilmente l’aspetto vigile e
l’attività intellettiva. La ghiandola endocrina tiroidea
quindi regola il metabolismo corporeo, questo significa che da
essa dipende la velocità con cui si bruciano gli alimenti.
Quando il ritmo metabolico è troppo rapido, vi è una tendenza
all’iperattività e agli scatti impulsivi. Se invece il ritmo
metabolico è troppo lento, si possono manifestare sintomi quali
indolenza, pigrizia, senso di stanchezza, mancanza di voglia,
obesità. La tiroide svolge anche un ruolo importante nella
regolazione della temperatura corporea. Se abitualmente si hanno
le estremità fredde può darsi che manchi lo iodio, necessario
per mantenere in salute la ghiandola in questione. Se si ha la
tendenza a mettere su peso con facilità, e risulta difficile
perdere il peso accumulato, forse il problema è proprio la
mancanza di iodio.
a funzionalità tiroidea dipende, infatti,
dalla presenza di iodio (il fabbisogno è particolarmente elevato
durante l’adolescenza perché si cresce rapidamente) una
carenza di tale minerale induce un calo della funzionalità
tiroidea, caratterizzata, appunto, da un aumento di peso,
diminuzione dell’appetito, digestione faticosa, stitichezza,
letargia, apatia. Talvolta, però, la tiroide è iperfunzionante.
Ne risulta un aumento del tasso metabolico che porta quindi ad un
calo di peso, all’aumento dell’appetito, ad una digestione
rapida; il ritmo cardiaco e la pressione aumentano, e così con i
tremori muscolari, il nervosismo: la persona tende a diventare
aggressiva, eccitabile, apprensiva. Le attività mentali, il modo
di parlare, lo stato dei capelli, delle unghie, della pelle e dei
denti dipendono, il più delle volte, dal buon funzionamento
della ghiandola tiroide. La tiroide funziona pressappoco come
l’acceleratore di un’auto: accelera e rallenta l’attività
dell’organismo (determina istante per istante, una corretta
velocità del metabolismo). Molto spesso, il vivere in modo
torbido e sonnolente, oppure in maniera vibrante e carico di
energia dipende, infatti, dall’ormone tiroideo. Man mano che
passa il tempo inoltre la ghiandola spesso rallenta la sua
attività. Le reazioni delle persone che si trovano in quel
periodo evolutivo della vita che corrisponde alla menopausa e
all’andropausa mostrano cambiamenti addirittura stupefacenti.
L’equilibrio ormonale pertanto si modifica e le persone sono
messe di fronte a condizioni che fino ad allora non conoscevano.
In sintesi, i disturbi tiroidei sono: l’ipotiroidismo
(diminuzione di ormoni nel sangue: rallentamento delle funzioni
organiche e debolezza cronica), l’ipertiroidismo (aumento della
funzione, ipersecrezione degli ormoni tiroidei: metabolismo
accelerato, tachicardia, sudorazione, insonnia, ipertensione,
intolleranza alle temperature alte), le infiammazioni ed i
tumori. Un disturbo alla tiroide esprime in genere un problema
nella definizione della propria identità, indica la ricerca di
un punto fermo e stabile.
n aspetto particolarmente interessante
dell’ipertiroidismo è che spesso si manifesta – o peggiora –
improvvisamente a seguito di una forte emozione oppure in
situazioni critiche (decessi, incidenti, separazioni, litigi,
conflitti familiari, perdita della figura protettiva, del lavoro
e della casa). I rapporti interpersonali sono
tendenzialmente di breve durata e caratterizzati da brusche
chiusure e riaperture. Si nota generalmente in queste persone la
tendenza a correre in “avanti”, a bruciare la vita;
un’esistenza vissuta in maniera frettolosa e caratterizzata da
una forte ansietà. Troviamo questi soggetti, proprio per la loro
frenesia, sempre pronti ad adempiere, anche in eccesso, ai loro
compiti e doveri (il rallentamento provoca angoscia). E’
inoltre possibile che sia presente tremore, evidente quando il
soggetto stende le braccia e le mani in avanti, associato a
palpitazioni e sudorazione. Sembra che le cause dello “stile
ipertiroideo” siano da rintracciare nell’infanzia: è
probabile che questi soggetti siano stati costretti a raggiungere
una propria autonomia (crescere in fretta) per la quale non erano
maturi per affrontare adeguatamente, senza l’appoggio delle
figure di riferimento, le situazioni ed i compiti loro assegnati.
In questi soggetti dunque c’è stata una spinta eccessiva alla
responsabilità (un muro senza fondamenta!). Un individuo che
sviluppa ipertiroidismo è generalmente deluso perché non riesce
a realizzare ciò che vuole, in questo modo è sempre
continuamente sottoposto ad un devastante stress emotivo (anche
le piccole cose diventano insormontabili). A volte possono
segnalare un desiderio di rivincita, di espansione, far vedere
agli altri ciò di cui sono in grado di fare.
soggetti
ipotiroidei, invece, sono caratterizzati da un’immagine
statica, apatica, l’eloquio diventa lento e monotono,
indifferente: è come se intorno a loro non accadesse mai niente
di interessante, di stimolante. Tutta questa sintomatologia
inoltre, caratterizzata dalla passività, dal non fare, dal
perché mai continuare, tanto non ci riesco, nessuno può
capirmi, è simile e rientra, per vari aspetti,
inequivocabilmente nel quadro clinico depressivo. Infatti, come
il depresso, essi sono ripiegati su se stessi, riducono le
attività al minimo indispensabile e lasciano “scorrere” le
cose nella più freddezza ed indifferenza. Queste persone non
manifestano alcun interesse a partecipare alla battaglia della
vita e non evidenziano nessun tipo di interesse nei suoi
confronti. Gli occhi particolarmente stanchi ed incredibilmente
infossati sono nettamente in contrasto con quelli accesi, pronti
ad uscire dalle orbite (esoftalmo) dei loro partner ipertiroidei.
La loro indolenza e la loro apatia, priva completamente di
interessi, si oppongono decisamente all’iperattivismo degli
altri. I soggetti ipotiroidei non muovono un passo. Gli altri si
agitano senza mai raggiungere la meta. Questi estremi, questi due
poli, paradossalmente, hanno in comune un tema: il posto nella
vita. Tra la carenza in un caso, e l’eccesso nell’altro, si
trovano entrambi a metà strada dalla vera vita (per intenderci,
quella fatta di entusiasmi, di gratificazioni, di soddisfazioni e
di giocosità … ma anche quella che richiede una presa di
posizione per la soluzione dei conflitti). L’indifferenza con
la quale i soggetti affrontano ogni cosa deve trasformarsi in
curiosità, interesse e consapevolezza. Il compito non consiste
nel lasciarsi scuotere da tutto, bensì nel chiedere
pazientemente alla vita di indicare quale sia il proprio posto …
non la rassegnazione verso l’esistenza. Il Chakra in tensione è
il quinto.
ozzo
(tumefazione della tiroide). Si riscontra in soggetti
troppo concentrati su se stessi, che non “mollano”,
pretendono troppo da se stessi investendo tutte le energie su
mete ambiziose, per raggiungere determinati obiettivi più per
dimostrare a se stessi e agli altri di valere, di essere in grado
di realizzare certi progetti … essendo un gonfiore può
segnalare anche un forte risentimento, recente o antico, verso
qualcuno.
…
l’ipertiroidismo
può segnalare un blocco dell’aggressività, difficoltà ad
esprimere e gestire questo sentimento … soggetti troppo attivi
(così non hanno il tempo di pensare) che si nascondono dietro il
buonismo, sempre disponibili, collaborativi, bravi e col sorriso
sulle labbra (una strategia per stimolare riconoscenza e
“gestire” l’altro, perché non ha fiducia, teme di essere
nuovamente deluso) … vuol fare ogni cosa tutto da solo perché
è convinto di non trovare nell’altro vero sostegno e una
giusta assistenza … troppo impegnato e responsabile (febbrile,
ossessiva disponibilità), un’autonomia imposta fin dalla
nascita da un ambiente che non considera adeguatamente e che non
rispetta i tempi altrui, poco sensibile e svalutativo … NON
fare tutto da solo, chiedi aiuto, impara a delegare, smettila di
sacrificarti inutilmente!
… i
cibi giusti non solo proteggono, mantengono uno stato psicofisico
di salute, fanno vivere meglio e più a lungo, ma possono rendere
più forte la tiroide: fegato di maiale, spinaci, insalata, noci
(Vit. A per l’ipertiroidismo), pasta, baccalà, palombo,
merluzzo, alghe … attenzione ai broccoli,
cavolfiore, cavoli perché, ostacolando l’assorbimento dello
iodio nell’intestino, possono aumentare il volume della
tiroide (gozzo endemico).
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