Il “nemico” che oscura la mente
pegne senza alcun freno e pudore passioni, soddisfazioni e tutte quelle esperienze che ci rendono originali, unici e speciali; in breve, si è alle prese con un continuo tormento ed irrequietezza che noi stessi generiamo attraverso una percezione distorta: non si riesce più a godere delle cose semplici e belle della vita; un dibattito continuo ed incessante con se stessi, tra andare o restare, ciò che si può fare o ciò che si può tenere in sospeso … mollare ad altri … lasciarsi alle spalle ogni cosa “superflua” senza rimuginio, rimpianto ed esitazione; uno stato mentale e fisico che non solo porta ad una percezione alterata della realtà, ma spegne anche l'animo più vivace e sensibile, fa sentire demoralizzati e privi di valore, crea tensione confusione, spossatezza ed astenia: lascia in eredità un forte senso di malessere diffuso e disagio generalizzato; paralizza il movimento, annulla schemi di pensiero, progetti specifici ed obiettivi importanti; “limita” i rapporti interpersonali, produce errori cognitivi e manda in confusione l'intero stato cosciente; sopprime come di incanto la capacità di scegliere, decidere, sentire e pensare; in compenso, lascia spazio a cianfrusaglie mentali di poco conto, a pensieri spazzatura, inutili e superflui; il tutto viene condito, nel contempo, con sintomi fisici piuttosto allarmanti: respiro veloce e superficiale, dispnea, tachicardia, pelle fredda e sudaticcia e disturbi intestinali fastidiosi; un “repertorio” di sensazioni e comportamenti piuttosto comune, ma “tossico” ed invasivo che esprime uno stato d'animo alquanto doloroso e “bizzarro” attraverso il linguaggio somatico; trova la sua vera espressione emotiva nel corpo per mezzo di un'unica realtà indissolubile: un sofisticato lavoro in sinergia tra mente – corpo; due entità che interagiscono senza sosta e, soprattutto, comunicano tra loro in modo bidirezionale; i segnali sono netti e chiari: affaticamento, svogliatezza, batticuore, acufeni e dolori generalizzati; quando l'asticella è alta, sproporzionata ed eccessiva, rispetto alla causa concreta del fenomeno in questione, smantella completamente orientamento, tolleranza, pazienza, umorismo e senso di identità; in uno stato simile diventa difficile, per chiunque, percepire in modo chiaro e nitido le situazioni, esprimersi liberamente, essere sereni, ”navigare” in sicurezza, assaporare e mantenere alta l'autostima: “assorbire” e riconoscere anche le parti migliori dei vari interlocutori con cui si interagisce quotidianamente.
volte
inizia in modo graduale con un po’ di tensione, strano nervosismo,
eccessiva preoccupazione per se stessi e gli altri, improvvisi ed
ingiustificati pianti (tratti depressivi); il tutto segnala che non
si è più padroni in casa propria: in balìa di fantasmi,
controllati da forze estranee che sfuggono alla nostra volontà ...
si è influenzati da un senso di impotenza e di agitazione diffusa,
incapaci di controllare le reazioni e gestire la propria vita. La
classificazione del malessere ansiogeno viene effettuata attraverso
la natura dei sintomi e, soprattutto, la presenza o meno di una causa
scatenante. Nella diagnosi risulta fondamentale distinguere l’attacco
d’ansia improvviso e devastante (attacco di panico), dalla paura
irrazionale scaturita da un oggetto specifico o da una precisa
situazione (fobia), dallo stato d’ansia intenso, diffuso e
continuativo (ansia generalizzata). Un segnale inequivocabile
dell’ansia è il famoso “nodo alla gola”. Questo sintomo si
manifesta attraverso la raccapricciante sensazione fisica di
soffocamento: contrazione, secchezza e difficoltà a deglutire
(disfagia). Il più delle volte non sono tanto gli eventi veri e
propri che producono questo stato emotivo, ma il modo in cui sono
percepiti!!! Molte cose di cui si è terrorizzati e preoccupati,
infatti, non accadranno mai … un'attesa prolungata e snervante che
blocca, causa incertezza e paralisi; capiteranno, invece, molte altre
cose a cui non abbiamo neppure pensato … basta, quindi, fonte
corrugata, viso ingrugnito, pianificare senza limiti, preoccuparsi
costantemente della sicurezza, vivere in stato di allerta, in guardia
dai pericoli di ogni tipo che non esistono!!! Una preoccupazione
eccessiva destabilizza, ci rende insicuri, instabili e deboli: un
fenomeno fastidioso che affonda le sue radici solo nell'incertezza e
nel dubbio persistente. C’è sempre una stretta relazione tra stato
d’animo, metabolismo e condizione fisiologica (patologie relative
ai vari apparati: gastroenterico, respiratorio, cardiocircolatorio).
I valori pressori, la funzione respiratoria, il battito cardiaco, la
temperatura cutanea, la costipazione, il mal di schiena e l'epifora
sono tutti fenomeni influenzati dallo stato mentale: dall'ansia
continua, insistente, invadente ed incontrollabile.
'ansia
può avere, qualunque sia la sua origine, effetti negativi sulla
chimica cerebrale, alterare il rilascio degli ormoni -
neurotramettitori e causare danni ai vari “sistemi” interni del
corpo (nervoso, circolatorio, digerente e respiratorio). Il cuore
sembra sempre di corsa: batte in fretta e con forza maggiore, mentre
i vasi sanguigni improvvisamente si contraggono; le ghiandole
surrenali si attivano per stimolare la produzione di energia; il
fegato non rimane in disparte, fa il suo lavoro alla perfezione:
converte le proteine in zucchero. L'adrenalina (ormone che prepara
l'organismo alla reazione di “attacco o fuga”), generata in
eccesso dall'ansia, oltre il reale fabbisogni fisiologico, invade
completamente l'organismo a scapito di endorfina, serotonina,
ossitocina e dopamina (ormoni che contribuiscono al benessere e al
senso di “felicità”). Ricorda, anche se la vita a volte può
sembrare
dura, difficile, complicata, dolorosa, imprevedibile, negativa,
assurda, piena di sfide ed ostacoli non diventerà mai “tossica”,
ma si farà sempre sentire, comunque, in ogni caso, con suggerimenti
creativi ricchi e preziosi, contenuti educativi appaganti, saggi,
positivi e fantastici; se ben accolta, ascoltata, considerata,
apprezzata, vissuta con attenzione, in modo costruttivo ed originale,
senza troppi condizionamenti di schemi mentali acquisiti dall'esterno
per far contenti tutti, guiderà le nostre azioni, gesti e scelte in
maniera istintiva e “geniale”, aiuterà a raggiungere obiettivi
importanti e, soprattutto, traguardi originali e di valore: ogni
esperienza diventerà uno spettacolo e, soprattutto, intensa,
profonda, piena di buoni stimoli e sensazioni nel bene e nel male …
sempre insegando cose importanti!!! Con questa breve esposizione
personale, comunque, non si vuole riesumare certamente lo “stoicisco”
ma, semplicemente, evidenziare che ogni vissuto è sempre un
“incentivo” prezioso, utile per conoscere, scoprire con curiosità
ed entusiasmo quel mondo interno ed esterno “magico”, incantevole
e rassicurante chiamato “vita” … aiuta a fare il pieno di
“successi”, creare immagini gratificanti ed appaganti che danno
soddisfazioni e aiutano a vivere bene … se ben determinati, attenti
e curiosi possiamo diventare campioni nel superare le avversità e
nel gestire al meglio la nostra felicità ... contribuire a
“costruire” chi siamo realmente … se ci va bene, unici, liberi,
autonomi ed indipendenti!!!
sintomi fisici più evidenti e forti - quando il soggetto è preso da un attacco di panico prolungato - sono: palpitazioni, sensazione di pressione al petto, dolore pulsante o trafittivo, difficoltà a respirare, acufene, spasmi ai muscoli del collo, mal di schiena, sudorazione, stordimento, gonfiori, affaticamento e nausea. Se ci si concentra un attimo su alcune esperienze della vita, si scopre immediatamente che non sono poi così rari certi segnali episodici fisiologici correlati con il nervosismo o associati allo stress “patologico”, come ad esempio i crampi allo stomaco prima di una prova importante oppure di un incontro galante (bruciore di stomaco o scariche diarroiche). Tanti ne soffrono, tutti la temono, parecchi la negano ma, purtroppo, è un tiranno che non si sottrae mai alle sue diavolerie: genera malevolenza e impone il suo potere coercitivo - manipolatorio. Anche se molti cercano di ignorarla completamente, il senso di insicurezza, sfiducia, pericolo immediato e di minaccia è lì pronto a “scardinare” - in ogni momento del giorno e della notte – equilibrio, serenità e benessere; attivare quei fantasmi inquietanti che continuano senza sosta a tormentare, seminare disagio e covare sofferenza … impediscono di stare bene con se stessi e gli altri!!! Spesso può essere una semplice modalità reattiva, una banale reazione istintiva nei confronti di segreti “imbarazzanti” o di oggetti insignificanti e comuni che continuano imperterriti a preoccupare, impressionare ed allarmare; oppure, più semplicemente, situazioni nuove, imprevisti o novità che creano un clima emotivo di allerta e tensione in cui prevale solo insicurezza, indifferenza ed irritabilità; se quel fenomeno di “poco conto” diventa, invece, cronico, insopportabile ed eccessivamente allarmante significa che quegli eventi “percepiti” mancano di un attento esame critico della realtà: fatti poco chiari ed ingestibili creati solo da una mente confusa e terrorizzata … un'energia cerebrale bloccata da sentimenti ambivalenti, emozioni forti e contrastanti!!! … a volte bloccano la gola, rendendo deboli ed impotenti, incapaci di chiedere “aiuto”, di reggere una semplice interazione poco empatica o un banale conflitto quotidiano: anche le cose più semplici o che spettano di diritto non si riesce a realizzare o concludere ... l'unica cosa possibile è procrastinare, rimandare il tutto alle calende greche, all'infinito!!! Si è tesi verso un contesto spesso fantasioso o una situazione “esagerata”, spinti da pensieri del tutto involontari, suggestioni e convinzioni assurde; un qualcosa di indefinito, governato da qualche idea vaga e minacciosa che annuncia un pericolo inverosimile o stravagante ... che non ci sarà mai!!! Una continua attesa che - mescolata al timore costante di sbagliare, del nuovo e dell’imprevisto - paralizza l’organismo e limita completamente le varie potenzialità … si attiva cosi l'effetto freezing per tenere sotto controllo il senso di irrealtà, evitare di essere “disintegrati” dagli eventi e di perdere la propria individualità: una risposta “strategica” che paralizza corpo e sensi “diminuendo” in tal modo la percezione del pericolo in atto … per gestire la “minaccia”, ma quale?
he la causa di
tale fenomeno sia falsa o meno, sollecita comunque l’organismo a
produrre le sue risorse biochimiche per far fronte all’evento
ipotizzato che provoca agitazione, paura, turbamento e senso di
intimidazione: sostanze che cercano di arginare e controllare
l'emozione intensa vissuta come fuori controllo … cercano di
regolare il tono dell'umore (neurotramettitori: serotonina, dopamina,
noradrenalina, glutammato e GABA); se la produzione di
neurotrasmettitori persiste nel tempo e non è legata ad eventi
specifici o a situazioni reali, produce effetti negativi sull'intero
sistema nervoso; tale squilibrio attiva non solo nervosismo,
apprensione eccessiva verso se stessi e le persone care, ma genera
anche tremori, difficoltà respiratoria, gola secca e problemi
metabolici … il corpo, man mano che passa il tempo, ne paga le
spese, il “conto” diventa sempre più alto e salato: tachicardia,
colite, gastrite … l’energia in eccesso e bloccata si rivolta
contro, e causa disagio psico - fisico: contrazione, tensione ed
infine lesione … non solo rovina l’umore e rende le giornate
negative e spiacevoli, ma si rifà anche sui vari organi e distretti
corporei: pelle, testa, muscolo cucullare, intestino e ossa. Si
tratta di una sensazione di apprensione, tensione ed inquietudine per
un ipotetico pericolo imminente … uno stato di allarme, una
continua attesa invalidante e fastidiosa, di un qualcosa che spesso
non esiste e che non accadrà mai. Uno stato emotivo che esprime un
malessere diffuso ed invalidante derivante dall'anticipazione di una
minaccia incombente ... un vissuto, il più delle volte strano e
bizzarro, legato ad una situazione del tutto soggettiva e personale,
secondo il proprio ed esclusivo modo di vedere, sentire e pensare …
uno stato interiore continuo che influenza la realtà!!! Diventa
invece una “normale” reazione quando si ha a che fare con
pericoli o minacce reali; il tutto, però, superata la situazione in
atto, deve concludersi sia a livello fisico (produzione adrenalina)
sia a livello mentale (pensieri e sensazioni che avvertono della
situazione reale). L'ansia patologica invece si esprime in modo
continuativo e persistente attraverso paure inconsistenti, uno stato
emotivo spiacevole che causa insicurezza, sofferenza paralizzante,
stato di impotenza, angoscia e timore per il futuro ... un pericolo
imminente e catastrofico!!!
'ansia, quella "brutta" e
"cattiva", ha sempre come suo primo bersaglio l'apparato
mentale ed è questo che la rende davvero perniciosa. La mente di
fronte al "tiranno" ansia, rotola nei dubbi e nelle
incertezze ... perde la sua sicurezza, lucidità e determinazione,
smantella indipendenza, autonomia, e capacità di decidere. L’ansia
è una condizione interiore di allarme, tensione, incertezza,
irrequietezza, paura che si può esprimere attraverso il panico,
tachicardia e tremore diffuso. E’ uno stato emotivo caratterizzato
dal timore, reale o immaginario, per un evento futuro, interpretato
come spiacevole o pericoloso: timore che qualcosa di inquietante o di
avverso stia per accadere. Di solito il soggetto esibisce
un’espressione timida e rinunciataria, un atteggiamento
completamente privo di speranza, una gestualità, a dir poco, goffa e
impacciata. Improvvisamente è preso da inquietudine, si trova in
balia di una mente confusa e sotto il dominio dell’insonnia. Assale
a tradimento e si agita all’interno del corpo e della mente. Una
eccitazione esagerata in cui l’individuo si adatta più lentamente
agli eventi della vita. Si diventa particolarmente introversi e
sempre orientati a prefigurare il peggio, a vivere in un contesto
difficile: tutto diventa negativo e catastrofico. Una condizione
psicofisica che quando si fa insistente, minacciosa ed intensa, oltre
a disturbare l’armonia della vita, compromette improvvisamente
tutte le capacità cognitive, operative e relazionali. E’ sempre
accompagnata da un’atmosfera “velenosa”, una serie di malesseri
sfumati, una sensazione di incertezza, di apprensione e di profonda
agitazione. Uno stato di equilibrio precario dovuto a una risposta
esagerata verso situazioni interpretate come sfavorevoli o
pericolose. Un fenomeno, spesso, del tutto immotivato rispetto alla
reale pericolosità dell’evento che può essere soltanto immaginato
o semplicemente anticipato negativamente nella propria mente; può
essere stimolante o paralizzante, può indebolire, modificare le
“difese” attive, oppure segnalare alla propria coscienza il
sorgere di una profonda disarmonia emotiva: un quadro clinico davvero
complicato e traumatico.
a dimensione ansiosa ostacola - come è già stato sottolineato più volte - i rapporti sociali, l'area professionale e, soprattutto, influenza in modo negativo il potere decisionale; questa forma di passività compromette direttamente - sempre connessa alla mancanza di una forte motivazione - al modo di interagire col mondo lavorativo e tanti altri settori importanti della routine quotidiana legati al benessere ricreativo; non solo condiziona, compromette ed impedisce l'azione, ma crea anche distorsioni percettive, produce schemi di pensiero e comportamenti insoliti che deviano dalla norma: per certi versi eccentrici, inappropriati, strani e bizzarri!!! Esprime uno stato emotivo apprensivo stabile, persistente ed immotivato di cui il soggetto, spesso, non riesce a collegarlo ad una causa specifica. Si presenta con una irrequietezza generale, un allarme prolungato, uno smarrimento di fronte a qualcosa che non riesce ad “afferrare”, a gestire o comprendere completamente: una snervante attesa di un evento che, probabilmente non prenderà mai “forma”; provoca, comunque, nel tempo - allontanando dal senso di soddisfazione, spegnendo desideri, contentezza ed il fuoco della passione - un forte nervosismo e una marcata frustrazione … una anticipazione deludente che crea sconforto e depressione … se l'azione è bloccata e, quindi, non si procede per raggiungere risultati effettivi il corpo prenderà in consegna questa tensione: quella catena di pensieri “spazzatura”, ripetitivi e, soprattutto, negativi si trasformerà in malattia … se non si risolve la situazione problematica, avremo un tangibile peggioramento sullo stato di salute generale ed effetti negativi a livello comunicativo e relazionale. L’ansioso è sempre pieno di dubbi e contraddizioni, in balia degli eventi e dei suoi fantasmi passati o futuri che continuano ad influenzare e destabilizzare il suo equilibrio presente: ingigantisce in maniera ingiustificata i rischi e gli ostacoli della vita; si sente costantemente messo alle corde, minacciato, disorientato, inadeguato, impacciato nel gestire ed affrontare gli impegni quotidiani; i piccoli progetti e fatti concreti sono, di colpo, accantonati; tutto si ferma e rimane immobile … anche i preziosi apprendimenti attraverso i sensi - chiave per una corretta evoluzione affettiva - diventano sbiaditi e appaiono sempre più incerti e confusi … non si gode più delle piccole e semplici esperienze quotidiane che la vita sa offrire senza tante pretese. Bisogna fermarsi!!! Basta lasciarsi tormentare da quel fastidioso rimuginare incessante, porsi continuamente delle domande oziose e proiettarsi in un tempo inesistente; le trappole mentali legate ai “tempi” in cui avvengono le azioni li conosciamo ormai molto bene: chi è legato al passato è depresso, chi attende il futuro con troppa enfasi sperimenta ansia generalizzata, mentre chi vive appieno il presente è sereno!!! ... ecco il vero “amico” dell’ansia l'istante giusto: attimo, ora, adesso, il “battito di ciglia” … il momento opportuno, conveniente per fare qualcosa di buono per noi!!! Spesso però la funzione dell'ansia non è sempre negativa o catastrofica; i suoi segnali possono indicare la strada giusta, diventare utili e costruttivi, un importante campanello d'allarme che può mettere in guardia, aiutare a riflettere, conoscere, affrontare certe sfide complicate con fermezza, determinazione, chiarezza e lucidità, uscire da contesti difficili o invalidanti, riportare un nuovo equilibrio psicofisico, raccontare o far emergere un disagio con cui non si vuole entrare in contatto … un fenomeno che si cerca di evitare, ma che tiene sulle spine, creando apprensione, impazienza ed agitazione!!! Conoscendo questo stato emotivo in profondità può diventare un prezioso alleato e un ottimo strumento educativo, efficace, coinvolgente, divertente e stimolante; una consapevolezza che può - aprendo gli occhi e la mente - aiutare ad essere più consapevoli dei propri bisogni reali, prendere le distanze da atteggiamenti pessimistici e schemi mentali catastrofici concentrati esclusivamente sui dettagli più sfavorevoli e negativi degli eventi … interrompere la routine quotidiana, introdurre piccoli cambiamenti e concentrandosi su se stessi è possibile migliorare i rapporti e vedere un mondo più armonioso, disponibile ed accogliente. Molti, invece, quando sono dominati dall'ansia brutale, convogliano l’esistenza su un binario morto … la loro vita stagnante procede su una strada dissestata: senza prospettiva e cambiamenti, piena di difficoltà e sofferenza ... in una direzione completamente estranea … un cambiamento totalmente inaspettato!!! Così facendo ci si ritrova ben presto imprigionati, lontani da se stessi, da quel sentire che dovrebbe far vivere in armonia, che aiuta ad evolvere, a cambiare di momento in momento, che fa sperimentare delle emozioni sane, fa sentire aperti, spontanei e naturali ... rende i rapporti liberi, indipendenti, veri, sinceri e più autentici!!!
uesto stato emotivo apprensivo prolungato interferisce in modo significativo con la vita quotidiana: relazionale ed affettiva; è legato ad una evidente incapacità di modulare e gestire l'intensità dei sentimenti. Occupando completamente la mente con pensieri inutili, vuoti ed idee nocive, crea non solo stanchezza, apatia, esasperazione ed apprensione, ma anche una visione del mondo ristretta, pregiudizi e limiti mentali: si rimane bloccati, in balia di tutto e di tutti, completamente fermi, immobili ed inattivi!!! L'armatura mentale prodotta manda al tappeto ed imprigiona al palo; ci si ritrova improvvisamente annullati, incapaci di migliorarsi, di cambiare rotta ed evolversi; anziché superare l'ansia o reagire con fermezza a ipotetici ed inesistenti pericoli futuri, rimuovere proiezioni inaccettabili, scenari incerti e negativi, si rimane completamente in disparte e paralizzati: su di giri, sotto il controllo di una fastidiosa ed intollerante agitazione!!! Se si allenta la presa e non si attivano le difese necessarie relative a “lotta o fuga”, si teme possa accadere il peggio, qualcosa di terribile, inquietante ed irreparabile: una catastrofe improvvisa e distruttiva che appare senza soluzione!!! L’ansia, infatti, in tutte le sue gradazioni con cui viene percepita, va comunque intesa come un campanello d’allarme da non trascurare mai, sia quando cronicizza, sia quando si presenta improvvisamente ed inaspettatamente senza un motivo evidente. Non serve allarmarsi, ma neanche liquidarla con la convinzione che “Tanto prima o poi tutto passerà” oppure come semplice fattore caratteriale; è necessario, in ogni caso, concederle sempre le dovute attenzioni, guai girarsi dall'altra parte, giustificare o ignorare quei segnali importanti che allontanano da un vivere sereno e da un certo grado di soddisfazione. Se soffri non rimandare, non rinviare un affettuoso e genuino sostegno; l’aiuto deve essere chiesto al momento giusto, quando serve realmente, altrimenti puoi trasformare la situazione in un qualcosa di poco chiaro, persistente e difficilmente risolvibile: soffrire inutilmente in silenzio, isolato e lontano da tutti.
e poi ti ritrovi continuamente inchiodato al dolore forse è davvero il momento di dire basta, bisogna prendere una posizione netta: farsi aiutare per mettere ordine e fine ai propri patimenti reali o immaginari … non è mai un gesto di debolezza ma di grande forza!!! Alla larga di chi dice: “Fatti coraggio, tanto prima o poi tutto finirà!” Sappiamo da tempo che contro la "biochimica cerebrale” la forza di volontà non ha alcuna presa, anzi, se si caricano eccessivamente i “piani alti” di tarli mentali o cianfrusaglie emotive varie, il fenomeno può degenerare in dinamiche psichiche più complesse: peggiorare lentamente, far aumentare silenziosamente il malessere, scatenare una violenta crisi neurovegetativa; il corpo, saggio, chiede attenzione e racconta sempre - nel suo stile - attraverso cambiamenti chimici, la sua storia, anche quello che la mente non esprime e non dice su: pensieri, baci, abbracci, legami, fedeltà, opinioni, convinzioni, credenze, scontri, speranze, paure, pianti, vittimismo, responsabilità, angoscia, frustrazioni, insoddisfazioni, obblighi, valori, senso di responsabilità, giudizi di valore, biasimi, debolezze, inadeguatezze, battaglie, bullismo, minacce, aggressioni, cose belle e cose brutte ... ogni esperienza di vita quotidiana, trasformandosi in energia, lascia la sua impronta nel corpo, alterando equilibrio, funzionalità ed il suo potere energetico, positivamente o negativamente ... determina una risposta fisiologica chiara e precisa: indebolisce il sistema biologico … in ogni scelta c'è sempre la controparte biologica ... nulla si crea a caso, alla fine chi paga siamo sempre noi, in modo morboso, doloroso e, soprattutto, disfunzionale!!! Si diventa particolarmente introversi, sempre orientati e concentrati a prefigurare il peggio: tutto diventa negativo, irrisolvibile, drammatico e catastrofico … la mente dà espressione ai pensieri, successivamente le idee scatenandosi si trasformano in un processo ossessivo - compulsivo e, poi, sfociano in una allerta ipocondriaca!!! Ricorda, le reazioni emotive sono sempre connesse alle nostre scelte e, soprattutto, intrecciate ai fatti quotidiani, eventi, relazioni, posizioni e visioni soggettive … non solo una turbolenza fisica e psichica disordinata può rendere vulnerale la biochimica di molti tessuti, ma anche le piccole cose relazionali complicate, se continuative, lasciano un segno: il corpo “assorbe” ogni cosa; la cellula al suo interno gestisce, quindi, le impronte energetiche legate ad esperienze, atteggiamenti e comportamenti frequenti: gesti che lasciano un segno, interferiscono o modificano il benessere in generale … il tessuto cellulare altro non può fare che prendere in consegna, nel bene o nel male, ogni stato d'animo “imposto”!!! … le dinamiche emotive interiori parlano, in ogni caso, della reale qualità di vita: precedono o aggravano l'insorgenza di problemi fisici!!!
e esperienze, i pensieri, i ricordi, i rapporti e le varie umiliazioni accumulate nel tempo posso danneggiare la struttura cellulare; dare l'inizio ad un cambiamento, alla formazione di un nuovo meccanismo biologico modificando la sua funzionalità. Nel quadro clinico ansiogeno troviamo - come è già ampiamente sottolineato - la compresenza di sintomi psichici e fisici. In tale situazione emotiva può esprimersi anche uno stato d’animo connaturale, molto comune e familiare alla maggior parte degli esseri umani. Può presentarsi con intensità diverse: un momentaneo lieve disagio o una paura intensa di minaccia incombente e protratta nel tempo. Spesso tutto ciò produce molto disagio, degenera in un meccanismo incontrollabile, porta confusione ai pensieri e può trasformarsi in una angusta prigione emotiva; può essere, a seconda del contesto, stimolante o paralizzante, in grado di modificare le difese attive o invece segnalare il sorgere di un profondo disordine psichico. L’ansia è, quella "normale", considerata una reazione sana dell’organismo che si prepara a fronteggiare, attraverso una produzione adeguata di sostanze chimiche presenti nel sistema nervoso centrale e periferico, gli eventi della vita: ogni avvenimento deve essere, però, di volta in volta, affrontato, gestito e poi risolto (inizia e finisce). Quella patologica è, invece, caratterizzata da uno stato di tensione che perdura nel tempo, stimola ininterrottamente la produzione dei vari neurotrasmettitori, anche quando la situazione vissuta come problematica non è più presente … esiste solo nella mente!!! Questi messaggeri chimici prodotti in eccesso, senza una reale necessità, creano seri problemi sia psichici sia fisici: limitano le capacità relazionali, comportamentali ed abilità cognitive fondamentali (pensiero - ragionamento). In questa situazione specifica l’unica cosa che si desidera è sfuggire al “pericolo” che incombe … ma essendo bloccati, si rimani lì immobili, fermi, attorcigliati su se stessi … intrappolati senza una vera via di fuga.
osa fare. Dall'ansia, attraverso una serie di mosse corrette e con un insieme di buone abitudini, non solo se ne esce o la si può gestire con successo, ma anche - combinando diverse metodiche terapeutiche specifiche - “guarire” completamente senza lasciare alcuna “traccia” dolorosa in sospeso … eliminare totalmente quei fastidiosi ed “antiestetici” “cheloidi” nell'anima è davvero possibile!!! Prevenirla deve essere una delle priorità fondamentali di qualsiasi programma terapeutico rivolto al mantenimento non solo di un discreto equilibrio psicofisico, ma anche per stimolare un corretto e sano stile di vita che includa buon sonno, giusta alimentazione e una regolare attività fisica (“attenzione!”, equilibrio non nel senso moralistico, ma come stato di stabilità e bilanciamento: armonia nelle “entrate e nelle uscite”); fornire strumenti idonei che aiutano a vivere in modo regolare, con più interessi, soddisfazione ed intensità; portare indubbi miglioramenti interiori a se stessi e un appropriato linguaggio con il mondo circostante: favorire, in breve, legami sani, dialoghi più positivi, conversazioni focalizzate sulla comprensione e rispetto reciproco!!! Un programma terapeutico personalizzato il cui bersaglio principale è raggiungere e mantenere uno stato di profondo benessere mentale, fisico, relazionale e sociale. La quiete e l'armonia sono, inoltre, stati interiori essenziali non solo per la salute fisica, ma fondamentali anche per far evolvere l'intelligenza emotiva: formare un senso di sé forte e sicuro … aiutano a superare i “bias cognitivi”, pregiudizi e visioni distorte; sono momenti preziosi che fanno risuonare il cuore, stimolano il nuovo, promuovono maggiore consapevolezza ed idee vincenti; la loro produzione di elementi creativi e costruttivi, inoltre, facilita il rapporto sereno con se stessi e gli altri; aiuta a compiere scelte più responsabili e consapevoli nella cura d se stessi e, nel contempo, imparare ad apprezzare le cose buone e belle che stanno intorno … se uno le “cerca” sono tante … ma davvero tante!!! Il “silenzio”, inoltre, prodotto da questo stato di calma interiore e pace psichica, rinforza l'autostima, insegna a fissare obiettivi concreti, sostiene nel gestire eventuali conflitti o “fallimenti” perché sono vissuti non più come “errori”, ma come preziosi e rari insegnamenti: trasforma la lezione di vita in una opportunità di grande valore … riducendo tensione e preoccupazioni aiuta, quindi, a trovare pace e un discreto equilibrio interiore!!! L'ansia, quella moderata, gestibile e adattabile, può preparare ad affrontare e superare sfide complicate, rafforzare e migliorare le prestazioni psichiche!!!
rovarsi improvvisamente in una confusione mentale persistente, che altera la capacità di percepire correttamente la realtà, si sperimenta direttamente apprensione, disistima e senso di precarietà: un mondo interno ed esterno complesso e tremendamente minaccioso; in queste condizioni emotive si rischia di buttare all'aria ogni “miglioramento” terapeutico, seppur esiguo, fino a quel momento raggiunto; la tentazione di abbandonare ogni cosa è davvero tanta, soprattutto quando gli effetti benefici sulla salute tardano ad arrivare; ci si demoralizza perché i piccoli “cambiamenti” sono in “stand by”, quasi impercettibili, magari troppo scarsi, lenti o deludenti in confronto alle aspettative e a tutta l'energia impiegata per “tamponare” il turbamento affettivo. La difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti, ad un futuro inquietante ed incerto, cancella ogni passo in avanti: si è frustrati, frastornati e delusi!!! Si è talmente rassegnati, scoraggiati, avviliti e privi di speranza che ogni motivazione diminuisce o si spegne improvvisamente … crolla, di punto in bianco, la voglia di fare, di prendere iniziative, posizioni nette circa l'attenzione focalizzata sul benessere personale … pronti, ad assegnare comunque colpe e responsabilità ad altri, assolutamente “innocenti”!!! Interrompere impulsivamente una terapia sembra sia, in quel frangente particolare di sconforto e rassegnazione - riesumando le vecchie abitudini “dannose” e poco salutari - l'unica strada percorribile possibile; niente di più sbagliato procedere in questo modo; agire in contromano, istintivamente, senza riflettere, è sempre un errore, perché dal fenomeno ansiogeno non solo se ne esce a testa alta e vincitori, ma anche più forti e determinati di prima. Alcune tracce mnestiche insistenti, inoltre, possono essere d'impiccio, remare contro, non aiutare ad evolvere, ostacolare il processo di crescita emotivo. Se lasciamo circolare i pensieri tossici, ad esempio, legati al passato, le cellule “sobbalzano” immediatamente, “denunciano” con la massima solerzia il “fuori tempo”, perché la loro chimica vuole vivere il tempo presente; per funzionare correttamente reclamano il “carburante” giusto: gioia, passione, stupore, interessi, entusiasmo e curiosità … hanno bisogno di “sognare”, di equilibrio, dell'inedito, della meraviglia e di nuove idee per prosperare!!! Non possiamo costringere il corpo cellulare a concludere - rievocando o ritagliando una fetta del passato - le beghe e i conflitti sospesi da decenni: lo affatichiamo e lo indeboliamo inutilmente!!! Ogni azione, opinione e alcuni schemi mentali generano sempre una reazione energetica e chimica: una benefica o malefica conseguenza diretta. C'è sempre una stretta relazione tra pensieri - atteggiamenti e salute fisica … ogni evento, volenti o nolenti, influisce - modificando struttura e funzione - sul contenuto genetico (epigenesi). Allora, pensiamoci su un secondo: ma possiamo davvero modificare le vicende passate? Direi proprio di no, restiamo solo delusi, frustrati, imprigionati e “bruciacchiati” sulla griglia del tempo!!! Ricorda, nessuno può liberarci dagli impicci quotidiani, in tempo reale, meglio di noi!!! Non bisogna mai dimenticare che alcune malattie impiegano, inoltre, essendo asintomatiche, molto tempo per svilupparsi, per cui i cambiamenti inversi richiedono pazienza e continuità; non bisogna mai “bruciare” - quando si lavora sul proprio benessere evolutivo - le tappe, avere troppa fretta nel raggiungere gli obiettivi salutari: mai distrarsi dalla propria meta o delegare altri; è fondamentale insistere, non scoraggiarsi, guai perdere il focus verso il raggiungimento dei propri scopi (disturbi cardiovascolari, certe malattie croniche e tumori, ad esempio, spesso, rimangono in uno stato di incubazione o magari inattivi per anni); dobbiamo prendere il controllo, essere responsabili, lucidi, consapevoli ed “attenti” non solo di quello che avviene fuori, ma anche ciò che è dentro di noi; consci dei segnali e sensazioni fisiche che il nostro corpo, nel bene o nel male, ma sempre geniale per la sua straordinaria saggezza biochimica, ci invia incessantemente. Molte sono le metodiche terapeutiche psicosomatiche sicure, “rispettose” ed affidabili utilizzate per intervenire su questa sofferenza emotiva complessa, soggettiva, persistente ed invalidante che fa apparire goffi, indecisi ed insicuri: medicina allopatica (per chi vuol “delegare”: Lorans, Tavor, Lexotan, Xanas …), terapia metacognitiva (controllo pensieri), ipnosi, biofeedback (controllo funzioni fisiologiche), integratori specifici per compensare eventuali carenze nutrizionali, respirazione diaframmatica utile per una ossigenazione più profonda e completa, attività fisica “moderata” (prevenire patologie), trattamenti olistici cioè tutte quelle pratiche e terapie che considerano la persona nella sua interezza e, non meno importante, una alimentazione corretta e sana in grado di riequilibrare a livello biochimico il corpo e la mente, stabilizzare l'umore e ridurre sia l'ansia sia la depressione; ogni cosa, comunque, perché funzioni deve essere assunta in modo continuativo, in “quantità” moderata, sempre secondo la necessità individuale e, soprattutto, rispettando il meccanismo “entrata ed uscita”; alimentarsi “bene” significa, inoltre, valorizzare gli aspetti positivi relativi ad una discreta produzione ormonale ed energetica ... tenendo sempre sotto stretto controllo i tratti che ostacolano il buon funzionamento corpo – mente ... mantenere la glicemia più stabile possibile!!!
l consumo abituale di cibo “spazzatura” può contribuire a produrre reazioni emotive “sproporzionate” come accentuazione del senso di insoddisfazione, intolleranza, fastidio, impazienza, apatia ed irritabilità verso se stessi e le idee altrui; sono alimenti malsani che, spesso, concorrono ad alterare alcuni processi biochimici, a sviluppare disturbi metabolici di grande rilievo e, nel contempo, ad indebolire l'intero organismo; producono lentamente processi infiammatori cronici e danni tissutali irreparabili; una reazione fisica prolungata che crea una flogosi persistente con dolori localizzati e profondi!!! Il corpo, nel tentativo di riparare e correggere i loro danni e, quindi, la disfunzionalità cellulare, mette in atto prontamente risposte complesse ed impegnative: attiva il processo omeostatico, ripara e ripristina - finché riesce - la funzionalità delle cellule danneggiate. Il “junk food”, povero di nutrienti importanti, ricco di zuccheri e grassi nocivi, non solo ha un impatto sul sistema nervoso centrale e periferico, e altera il sistema immunitario, ma porta anche - se non gestite correttamente - a complicate malattie metaboliche complesse, di difficile diagnosi (vedasi la sindrome da insulino – resistenza). Tutti gli alimenti “malsani” ed eccessivamente calorici vanno sempre eliminati dal frigo, compresi coloranti, dolcificanti e composti artificiali. Spetta sempre a noi scegliere e decidere cosa fare, se continuare a delegare il nostro benessere o gestirlo direttamente e consapevolmente nel modo migliore possibile … come dire, “Uomo informato, mezzo salvato”!!! Siamo sempre noi che conduciamo la moto e non è certo questo mezzo di trasporto che ci porta a spasso autonomamente … bisogna cambiare prospettiva e la narrazione interiore; avere - senza alcuna polemica e pregiudizio - una “visione” consapevole, responsabile e più attenta nel prendersi cura di se stessi … andare oltre l'occhio che guarda, senza proiettare sugli altri le proprie “difficoltà” emotive inaccettabili ed intense: nessuno può trarci d'impiccio meglio di noi!!! Volersi bene significa pensare alla propria persona, ma anche prendere con coerenza le giuste distanze da dipendenze e stili di vita sbagliati!!!
olo il processo di conoscenza e del sapere ci può aprire la mente!!! Teniamo ben presente che se a qualsiasi conoscenza psichica non si applicano gli “antidoti” specifici ovvero azione, impegno e responsabilità (non in senso moralistico, ma come strumento per scegliere e decidere autonomamente), tutto rimane in sospeso, ogni “disegno” o progetto diventa inutile, irrealizzabile se non impossibile; agire, infatti, significa non solo evitare l'immobilismo, ruotare su se stessi e essere dominati dal “rimuginio mentale” persistente, ma può diventare anche un prezioso ed indispensabile banco di prova; l'esperienza diretta, infatti, stimola competenze, abilità pratiche cognitive, insegna a gestire e controllare se stessi ed il mondo circostante. Allenarsi a trasformare le situazioni difficili, interne ed esterne, con coerenza, genera vigore, e vitalità: stimola l'iniziativa e alimenta la voglia di fare; essere attivi e determinati rinforza il senso di sicurezza interiore, aumenta la fiducia nelle proprie azioni, riduce i rischi di esporsi ad errori e, quindi, placa l'ansia … un atteggiamento dinamico che non solo stimola pensiero, apprendimento e creatività, ma produce senso di appagamento, soddisfazione e crescita personale; ogni traguardo raggiunto con consapevolezza e responsabilità ci rende sempre unici, attivi, energici, leggeri e più forti: educa ed “irrobustisce” a livello psicologico … promuove equilibrio, motivazione e dialogo con se stessi e gli altri!!! Torniamo ancora una volta a noi, al tema principale: alla “famigerata” alimentazione. Ogni volta che ci mettiamo a tavola deve essere un'azione importante, un rituale quotidiano grandioso, sorprendente, di valore, un evento a dir poco prezioso: un'occasione speciale che deve sbalordire e risvegliare i sensi; dobbiamo imparare, valorizzare e riscoprire, soprattutto, con l'aiuto di un professionista preparato, qualificato ed aggiornato - “libero” da pressioni di marketing, da vincoli e poteri economici forti - il valore nutritivo degli alimenti, rispettando le “virtù” dei cibi e le varie sinergie nutrizionali … combinazioni che potenziano reciprocamente gli effetti benefici e riparano i danni cellulari dell'intera struttura psicosomatica: un impatto importante con risultati notevoli sull'energia, efficienza e funzionalità corretta dell'organismo!!! Capire, scegliere ed usare tutti quegli alimenti che meglio soddisfano il proprio metabolismo individuale è sempre il primo passo per crescita e riparazione; sono tutti atteggiamenti che facilitano nel modo più favorevole ed armonioso possibile i processi chimici all'interno della struttura psicosomatica. Una alimentazione moderata - varia, “gustosa” e “colorata” - che fa bene alla “vista”, al cuore e alle arterie, può migliorare sicuramente anche l'umore e la voglia di fare; godere dei piccoli piaceri della tavola non solo stimola l'immaginazione e ci rende disinvolti ed energici, ma soddisfa anche i bisogni del corpo e della mente ... la privazione crea, invece, impotenza sia fisica sia mentale!!! Premiarsi di tanto in tanto non significa “impigozzarsi”, essere egoisti o egocentrici, ma volersi semplicemente bene, premiarsi, ascoltando e rispettando i propri bisogni ed esigenze … è un modo semplice e sano per prendersi cura di se stessi anche quando diciamo di “no” a qualcuno, ci mettiamo di traverso o stiamo attraversando più semplicemente alcuni momenti relazionali difficili!!! Sono queste le fondamenta da cui partire per sviluppare il vero sentimento di affetto verso se stessi e gli altri!!! Ricorda, la privazione non è mai utile a nessuno perché tormenta, crea stanchezza, genera svogliatezza e fa sentire infelici a livello psicologico … “umilia” e priva il corpo della sua “dignità”!!! Il cibo giusto, fresco e vario, quindi, anche se “semplice”, non deve mai mancare sulla tavola; sempre a portata di mano diventa - con i suoi preziosi nutrienti, equilibri, sinergie, accostamenti mirati e legami specifici - un prezioso e ben fornito armadietto dei medicinali per ognuno di noi.
na alimentazione bilanciata non solo fa diminuire alcune malattie croniche e gestire al meglio le infezioni, ma fa aumentare la capacità dell'organismo a combatterle e riprendersi velocemente, potenziando il sistema immunitario … è vero, non siamo eterni, prima o poi dobbiamo lasciare questo mondo, ma finché ci siamo è meglio vivere sorridendo e godere appieno delle risorse a portata di mano che la vita ci offre spontaneamente. Una corretta alimentazione può aiutarci, dunque, a vivere meglio, con “gusto”, soddisfazione, felicità, sicurezza, determinazione ed energia; diventa essenziale per combattere o tenere sotto controllo molte patologie tra cui ipertensione, diabete, artrosi, cataratta, cardiopatie, obesità e cancro. Poiché il sistema immunitario è sempre collegato anche a quello che mangiamo, e siccome è anche in funzione all'età, una dieta sana, equilibrata, moderata e diversificata, man mano che passa il tempo, se vuoi che questa protezione rimanga forte e stabile, deve essere presa sempre nella giusta considerazione, non deve mai essere sottovalutata o lasciata in mano ai “campioni” della sofferenza emotiva: stress psico – fisico, ansia e depressione (gli ormoni e le cellule che combattono le infezioni si indeboliscono e calano con l'avanzare dell'età sia in quantità sia in qualità). L'alimentazione è una condizione fondamentale per il benessere e la salute dell'intero organismo; un cibo ben equilibrato ci assicura non solo energia, costanza, forza e determinazione nel condurre le nostre esperienze, ma anche una serena e pronta attività mentale, gesti armoniosi, fermi, decisi e disinvolti negli atteggiamenti quotidiani ... crea una preziosa sinergia fra i due "cervelli": pancia e cervello!!! Risulta essenziale per combattere i rischi di infezione e riparare i guasti cellulari provocati direttamente dai radicali liberi (prodotto di scarto delle cellule derivante dalla trasformazione degli elementi nutritivi); tale aggressione viene respinta da alcuni enzimi cellulari (antiossidanti) che si trovano nel cibo, come rame, zinco, selenio, manganese, ferro, vit. A, E, C, B1, B5, B6, B9; quando questi antiossidanti calano o non si introducono in maniera corretta dall'esterno, le difese calano, si rimane in balia dei radicali liberi e, quindi, possono danneggiare le cellule: esporci a malattie ed invecchiamento precoce (vedasi ad esempio le cellule insulino resistenti che di buona funzionalità, sottoposte a continue ed eccessive sollecitazioni e picchi glicemici, si indeboliscono e fanno fatica a rispondere in modo corretto all'ormone insulinico). NB. Gli antiossidanti si distruggono con l'alcol, luce, temperature alte e prolungate; frutta, verdura e succhi si ossidano facilmente, per cui questi alimenti vanno preparati al momento, max pochi minuti prima di mangiarli.