lunedì 26 maggio 2014

-PSICOSOMATICA. Mal di schiena.



Mal di    SCHIENA 

quando il PESO della vita diventa insopportabile


Risultati immagini per schiena sofferente


a schiena è la parte posteriore del tronco, dalle spalle ai fianchi. Quando si parla di mal di schiena, generalmente ci si riferisce soprattutto alla colonna vertebrale (Columna vertebralis). Questa struttura ossea è l’asse portante dello scheletro che si estende dalla testa al bacino. E’ composta da 33 segmenti ossei (vertebre) articolati tra loro per mezzo dei dischi intervertebrali che permettono i movimenti delle vertebre stesse. La colonna vertebrale, organo sicuramente più impegnato del nostro fisico, si divide in cinque regioni: cervicale o nuca (7 vertebre), toracica o dorsale (12 vertebre), lombare (5 vertebre), sacrale (5 vertebre fuse insieme in un unico osso) e coccigea (4 vertebre). La schiena e la colonna vertebrale rappresentano non solo la verticalità dell’essere umano ma anche protezione e sostegno. Tale struttura costituisce, infatti l’asse su cui poggia il resto del corpo, e che permette ad esempio la stazione eretta ed il controllo neuromuscolare di quasi tutto l’organismo attraverso il midollo spinale in essa racchiuso. La colonna vertebrale, pertanto, oltre a costituire l’impalcatura dell’organismo, alla quale si attribuisce la solidità e la capacità di supportare carichi ingenti (non solo naturali ma anche psicologici), l’ossatura, grazie alla sua plasticità, consente, comportandosi come un sofisticato insieme di leve, il movimento e la deambulazione. 


altra parte, il famoso detto popolare “L’osso si spezza, ma non si piega”, la sua scarsa flessibilità, anche se non assoluta, richiama la rigidità morale oltre che fisica. In realtà, nello svolgere compiti semplici, fisici o mentali che siano, la maggior parte di noi usa livelli di tensione eccessivi che finiscono per limitare le nostre prestazioni  traducendosi in rigidità al collo o alle spalle, posture che col tempo si manifestano in maniera errata, dolori nella zona lombare o generando altri problemi particolarmente fastidiosi. La colonna vertebrale risulta, quindi, la sede principale della nostra capacità di sopportazione: su tale struttura si scaricano non solo i pesi fisici ma anche quelli emotivi, come dimostrano ad esempio le frequenti contratture muscolari e l’artrosi precoce in persone ansiose ed in perenne tensione. Le articolazioni sono indispensabili e responsabili della mobilità della persona. Molti disturbi che possono manifestarsi nelle articolazioni conducono all’infiammazione e al dolore (bloccarsi, deformarsi, torcersi) e di conseguenza alla limitazione del movimento fino all’irrigidimento. Per analogia, quindi, se un’articolazione si irrigidisce, segnala che quella determinata persona si è irrigidita su qualcosa (rapporto, argomento, sistema). Se una persona, ad esempio è interiormente rigida ed immobile (atteggiamenti poco flessibili), ma finge a livello esteriore di essere una gazzella (agile, aperta) il sintomo la induce ad una maggiore sincerità. Gli individui che camminano rigidi come pali con portamento esageratamente eretto, mostrano efficacemente inflessibilità e rigidità. Atteggiamenti rigidi e rettitudine esagerata determinano prepotentemente la loro vita. L’intervento, pertanto, non sarà esclusivamente rivolto a rimettere a posto l’articolazione, ma anche alla situazione e ai rapporti che la persona sta vivendo. I malesseri della schiena suggeriscono, pertanto, diverse interpretazioni e significati simbolici a seconda della loro localizzazione (cervicale, toracica, lombare, sacrale, coccigea) e della modalità con cui si presentano.


olore cervicale. La zona cervicale, sulla quale poggia la testa, richiamo il mondo dei pensieri, della volontà, della coscienza. Un dolore in questa regione è molto spesso legato ad insicurezza o paura, può appartenere ad un soggetto che sente gravare sulle sue spalle responsabilità e pesi intollerabili. E’ possibile riscontrare questo disagio in persone che si sentono, a dir poco, “schiacciate” dall’essersi assunte ruoli ed impegni non perfettamente compatibili con la loro natura oppure, più semplicemente, troppo gravosi. Caricarsi troppo serve soltanto ad  apparire estremamente grandi e bravi, e per compensare con le azioni un senso interiore di insicurezza, disistima ed inferiorità. In realtà tutte le attività frenetiche oltre a celare insicurezza servono per essere riconosciuti, apprezzati ed amati. In questo modo chi soffre di questa malefica sensazione cerca di rendersi piacevole, diventando sempre più bravo, buono ed intelligente, ricco e, magari, famoso. Chi si sovraccarica continuamente di compiti e doveri, diventa veramente più “piccolo” fisicamente, insaccandosi e schiacciandosi la struttura ossea con varie pressioni.  Spesso è presente un problema (ipo o iper) di valutazione della  propria immagine, oppure di non volere a tutti i costi venire a meno alle aspettative altrui.


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a persona, quindi, cerca intensamente il riconoscimento altrui attraverso prestazioni particolarmente impegnative e difficili da gestire. L’atteggiamento dell’accollarsi pesi ed impegni o limitazioni piuttosto che esprimere le proprie vere intenzioni, permette alla persona in questione di evitare scontri, discussioni e attriti con il proprio ambiente sociale (adattamento forzato). Attraverso questo meccanismo - attuato per evitare ovviamente conflitti diretti - l’individuo segnala, mediante il disturbo fisico, la sua difficoltà ad esprimere in maniera spontanea la propria aggressività che viene trattenuta, contraendo i muscoli delle spalle, nello sforzo di “adattarsi” (compiacere per insicurezza, paura di perdere il controllo) alle richieste provenienti dall’ambiente circostante. In pratica, non esprime più i propri bisogni e non è in grado di dire no agli altri. In questo modo però l’irrequietezza, scaturita da tale atteggiamento, viene bloccata e trattenuta nei muscoli.

olore lombare. La zona lombare è situata nella parte bassa della schiena, sopra i glutei, all’altezza dei reni (regione che permette di camminare eretti, di muoversi in maniera autonoma e libera). La lombalgia impone di fermarsi o quantomeno di rallentare nei ritmi o nei modi in alcuni ambiti della vita. Il più delle volte è un dolore (“colpo della strega”) che impedisce di muovere il bacino e permette solo una goffa camminata con il tronco piegato in avanti.


empre secondo l’orientamento scientifico psicosomatico possiamo dire che se una patologia impone un determinato aspetto fisico ci sarà inevitabilmente anche un portamento interiore corrispondente. Chi incorre periodicamente in disturbi in questa zona non c’è la fa più a sostenere o sopportare qualcosa: un lavoro particolarmente pesante, una situazione problematica esistenziale familiare, lavorativa, di non riuscire a pagare i debiti, di perdere il lavoro, senso di insicurezza, impotenza nel cambiare certe situazioni della propria vita (insicurezza sul piano materiale). La lombalgia è un disturbo che segnala, molto spesso, una forma di ribellione, quando ci si sente impotenti davanti alle difficoltà ed al peso della propria vita. Il disturbo ed il blocco si manifestano dopo una forte tensione: chi voleva offrire un’immagine “tutto di un pezzo” è costretto a “piegarsi”, chi voleva, invece, fuggire o trasgredire ha un alibi per non farlo. La temporanea immobilità, inoltre, determinata da tale malessere, costituisce anche una facile occasione per delegare, se pur forzatamente, ad altri alcune responsabilità. Se il malessere segnalato presenta periodicamente ricadute, oltre ad indagare le possibili cause organiche, ci si dovrebbe indirizzare ad individuare atteggiamenti e comportamenti responsabili di un diffuso e persistente indolenzimento in questa regione.


Risultati immagini per schiena feliceCOSA FARE. Gli interventi si baseranno sul principio che la mente e il corpo formano un’unità completa ed integrata (sono legati in maniera inscindibile). Se guardiamo l’insorgere dei vari problemi come un insieme integrato, non prendiamo in considerazione solo il corpo, ma anche i pensieri e le emozioni. Il modo in cui ci muoviamo, infatti, quando facciamo attività fisica è determinata dal nostro stato d’animo, inteso come tutto ciò che influenza il movimento, l’energia che ci serve per muoverci. Per prima cosa è importante prestare attenzione all’equilibrio naturale fra testa e collo e schiena, perché spesso, queste parti del corpo sono sottoposte ad inutili e dannose tensioni, i cui effetti negativi si manifestano con disturbi fisici, come il mal di schiena o i dolori articolari, ma anche emotivi, dalla depressione allo stress.


lcuni disturbi possono essere risolti cambiando semplicemente modo di stare in piedi, di camminare, di stare seduti, così che i movimenti diventino più sciolti permettendo di ritrovare quel comportamento adeguato e l’equilibrio naturale. Attraverso questa particolare attenzione si diventa più consapevoli e si impara a riconoscere tutte quelle abitudini negative che si sono sviluppate col passare degli anni ma, soprattutto, è possibile impegnarsi per modificare l’approccio nei confronti degli atteggiamenti e dei movimenti del corpo. L’intervento principale sarà, comunque, sempre rivolto a modificare qualcosa nelle proprie abitudini ed atteggiamenti.

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NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed  indispensabile rivolgersi per qualsiasi diagnosi o terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.

Attribuire un’eziologia psicosomatica alle malattie incontra, spesso, nel pensiero comune, molte resistenze e parecchia irritazione: difficile accettare che siamo sempre noi a generare il ‘male’. Alcuni giustamente diranno, ma tutte quelle cose che respiriamo e ingeriamo non contano proprio nulla? Certamente. Non va comunque dimenticato che sono proprio i disagi prolungati nel tempo che compromettono il funzionamento del sistema immunitario e, quindi, con difese ‘basse’ anche le cose più banali risultano difficili da 'neutralizzare'.




NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.


  Bonipozzi dott. Claudio  Tel.  349.1050551 - 0532.476055
 E mail: bonipozzi@libero.it

3 commenti:

  1. grazie molte!.. io ho avuto un problemino alla schiena l'altro giorno, ricado ovviamente in quello scritto sopra.. ma pensavo.. c'entra anche la sessualità?

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  2. Purtroppo è proprio così, accuso un mal di schiena forte da ormai sei mesi alla zona lombare, ho fatto la risonanza perchè anche al tatto sentivo male, ma non ha evidenziato nulla, ho fatto 12 incontri con un chiropratico il quale mi disse che la parte bassa era piatta probabilmente dovuto alla posizione che assumo al lavoro, sempre seduto, ma il tutto è risultato come non aver fatto nulla.
    Poi ho notato che i fine settimana e le ferie le passavo tranquillo anche se stavo seduto al PC o davanti alla TV o in giardino a prender eil sole o a rilassarmi, il che mi ha fatto capire che la mia schiena soffre la mia condizione di lavoro, un lavoro dove sono stato trattato , sottilmente, in modo disumano, dove il lavoro che svolgo non mi piace per nulla ed è molto diverso da quello concordato all'inizio.
    Certo non posso dire che il lavoro che faccio sia brutto, sabato e domenica a casa, lavoro in ufficio al pulito, fresco d'estate e caldo d'inverno, ma evidentemente il mio corpo e la mia mente si rifiutano di accettarlo.
    Onestamente non so più come uscirne, passo la settimana con un mal di schiena continuo, molto fastidioso, ho iniziato anche a fare ginnastica vertebrale in palestra tre volte a settimana e faccio qualche sauna e bagno turco che mi danno sollievo, ma il mal di schiena continua imperterrito....ogni volta che torno al lavoro.

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    1. Posso consigliarti qualcosa di speciale che ha fatto davvero la differenza. Sono le costellazioni famigliari. Trova un bravo facilitatore nella tua zona e vedrai che sorprese! Un abbraccio di luce. Miriam

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