Il “nemico” che oscura la mente
pegne senza alcun freno e pudore passioni, soddisfazioni e tutte quelle esperienze che ci rendono originali, unici e speciali; in breve, si è alle prese con un continuo tormento ed irrequietezza che noi stessi generiamo attraverso una percezione distorta: non si riesce più a godere delle cose semplici e belle della vita; un dibattito continuo ed incessante con se stessi, tra andare o restare, ciò che si può fare o ciò che si può tenere in sospeso … mollare ad altri … lasciarsi alle spalle ogni cosa “superflua” senza rimuginio, rimpianto ed esitazione; uno stato mentale e fisico che non solo porta ad una percezione alterata della realtà, ma spegne anche l'animo più vivace e sensibile, fa sentire demoralizzati e privi di valore, crea tensione confusione, spossatezza ed astenia: lascia in eredità un forte senso di malessere diffuso e disagio generalizzato; paralizza il movimento, annulla schemi di pensiero, progetti specifici ed obiettivi importanti; “limita” i rapporti interpersonali, produce errori cognitivi e manda in confusione l'intero stato cosciente; sopprime come di incanto la capacità di scegliere, decidere, sentire e pensare; in compenso, lascia spazio a cianfrusaglie mentali di poco conto, a pensieri spazzatura, inutili e superflui; il tutto viene condito, nel contempo, con sintomi fisici piuttosto allarmanti: respiro veloce e superficiale, dispnea, tachicardia, pelle fredda e sudaticcia e disturbi intestinali fastidiosi; un “repertorio” di sensazioni e comportamenti piuttosto comune, ma “tossico” ed invasivo che esprime uno stato d'animo alquanto doloroso e “bizzarro” attraverso il linguaggio somatico; trova la sua vera espressione emotiva nel corpo per mezzo di un'unica realtà indissolubile: un sofisticato lavoro in sinergia tra mente – corpo; due entità che interagiscono senza sosta e, soprattutto, comunicano tra loro in modo bidirezionale; i segnali sono netti e chiari: affaticamento, svogliatezza, batticuore, acufeni e dolori generalizzati; quando l'asticella è alta, sproporzionata ed eccessiva, rispetto alla causa concreta del fenomeno in questione, smantella completamente orientamento, tolleranza, pazienza, umorismo e senso di identità; in uno stato simile diventa difficile, per chiunque, percepire in modo chiaro e nitido le situazioni, esprimersi liberamente, essere sereni, ”navigare” in sicurezza, assaporare e mantenere alta l'autostima: “assorbire” e riconoscere anche le parti migliori dei vari interlocutori con cui si interagisce quotidianamente.
volte
inizia in modo graduale con un po’ di tensione, strano nervosismo,
eccessiva preoccupazione per se stessi e gli altri, improvvisi ed
ingiustificati pianti (tratti depressivi); il tutto segnala che non
si è più padroni in casa propria: in balìa di fantasmi,
controllati da forze estranee che sfuggono alla nostra volontà ...
si è influenzati da un senso di impotenza e di agitazione diffusa,
incapaci di controllare le reazioni e gestire la propria vita. La
classificazione del malessere ansiogeno viene effettuata attraverso
la natura dei sintomi e, soprattutto, la presenza o meno di una causa
scatenante. Nella diagnosi risulta fondamentale distinguere l’attacco
d’ansia improvviso e devastante (attacco di panico), dalla paura
irrazionale scaturita da un oggetto specifico o da una precisa
situazione (fobia), dallo stato d’ansia intenso, diffuso e
continuativo (ansia generalizzata). Un segnale inequivocabile
dell’ansia è il famoso “nodo alla gola”. Questo sintomo si
manifesta attraverso la raccapricciante sensazione fisica di
soffocamento: contrazione, secchezza e difficoltà a deglutire
(disfagia). Il più delle volte non sono tanto gli eventi veri e
propri che producono questo stato emotivo, ma il modo in cui sono
percepiti!!! Molte cose di cui si è terrorizzati e preoccupati,
infatti, non accadranno mai … un'attesa prolungata e snervante che
blocca, causa incertezza e paralisi; capiteranno, invece, molte altre
cose a cui non abbiamo neppure pensato … basta, quindi, fonte
corrugata, viso ingrugnito, pianificare senza limiti, preoccuparsi
costantemente della sicurezza, vivere in stato di allerta, in guardia
dai pericoli di ogni tipo che non esistono!!! Una preoccupazione
eccessiva destabilizza, ci rende insicuri, instabili e deboli: un
fenomeno fastidioso che affonda le sue radici solo nell'incertezza e
nel dubbio persistente. C’è sempre una stretta relazione tra stato
d’animo, metabolismo e condizione fisiologica (patologie relative
ai vari apparati: gastroenterico, respiratorio, cardiocircolatorio).
I valori pressori, la funzione respiratoria, il battito cardiaco, la
temperatura cutanea, la costipazione, il mal di schiena e l'epifora
sono tutti fenomeni influenzati dallo stato mentale: dall'ansia
continua, insistente, invadente ed incontrollabile.
'ansia
può avere, qualunque sia la sua origine, effetti negativi sulla
chimica cerebrale, alterare il rilascio degli ormoni -
neurotramettitori e causare danni ai vari “sistemi” interni del
corpo (nervoso, circolatorio, digerente e respiratorio). Il cuore
sembra sempre di corsa: batte in fretta e con forza maggiore, mentre
i vasi sanguigni improvvisamente si contraggono; le ghiandole
surrenali si attivano per stimolare la produzione di energia; il
fegato non rimane in disparte, fa il suo lavoro alla perfezione:
converte le proteine in zucchero. L'adrenalina (ormone che prepara
l'organismo alla reazione di “attacco o fuga”), generata in
eccesso dall'ansia, oltre il reale fabbisogni fisiologico, invade
completamente l'organismo a scapito di endorfina, serotonina,
ossitocina e dopamina (ormoni che contribuiscono al benessere e al
senso di “felicità”). Ricorda, anche se la vita a volte può
sembrare
dura, difficile, complicata, dolorosa, imprevedibile, negativa,
assurda, piena di sfide ed ostacoli non diventerà mai “tossica”,
ma si farà sempre sentire, comunque, in ogni caso, con suggerimenti
creativi ricchi e preziosi, contenuti educativi appaganti, saggi,
positivi e fantastici; se ben accolta, ascoltata, considerata,
apprezzata, vissuta con attenzione, in modo costruttivo ed originale,
senza troppi condizionamenti di schemi mentali acquisiti dall'esterno
per far contenti tutti, guiderà le nostre azioni, gesti e scelte in
maniera istintiva e “geniale”, aiuterà a raggiungere obiettivi
importanti e, soprattutto, traguardi originali e di valore: ogni
esperienza diventerà uno spettacolo e, soprattutto, intensa,
profonda, piena di buoni stimoli e sensazioni nel bene e nel male …
sempre insegando cose importanti!!! Con questa breve esposizione
personale, comunque, non si vuole riesumare certamente lo “stoicisco”
ma, semplicemente, evidenziare che ogni vissuto è sempre un
“incentivo” prezioso, utile per conoscere, scoprire con curiosità
ed entusiasmo quel mondo interno ed esterno “magico”, incantevole
e rassicurante chiamato “vita” … aiuta a fare il pieno di
“successi”, creare immagini gratificanti ed appaganti che danno
soddisfazioni e aiutano a vivere bene … se ben determinati, attenti
e curiosi possiamo diventare campioni nel superare le avversità e
nel gestire al meglio la nostra felicità ... contribuire a
“costruire” chi siamo realmente … se ci va bene, unici, liberi,
autonomi ed indipendenti!!!
sintomi fisici più evidenti e forti - quando il soggetto è preso da un attacco di panico prolungato - sono: palpitazioni, sensazione di pressione al petto, dolore pulsante o trafittivo, difficoltà a respirare, acufene, spasmi ai muscoli del collo, mal di schiena, sudorazione, stordimento, gonfiori, affaticamento e nausea. Se ci si concentra un attimo su alcune esperienze della vita, si scopre immediatamente che non sono poi così rari certi segnali episodici fisiologici correlati con il nervosismo o associati allo stress “patologico”, come ad esempio i crampi allo stomaco prima di una prova importante oppure di un incontro galante (bruciore di stomaco o scariche diarroiche). Tanti ne soffrono, tutti la temono, parecchi la negano ma, purtroppo, è un tiranno che non si sottrae mai alle sue diavolerie: genera malevolenza e impone il suo potere coercitivo - manipolatorio. Anche se molti cercano di ignorarla completamente, il senso di insicurezza, sfiducia, pericolo immediato e di minaccia è lì pronto a “scardinare” - in ogni momento del giorno e della notte – equilibrio, serenità e benessere; attivare quei fantasmi inquietanti che continuano senza sosta a tormentare, seminare disagio e covare sofferenza … impediscono di stare bene con se stessi e gli altri!!! Spesso può essere una semplice modalità reattiva, una banale reazione istintiva nei confronti di segreti “imbarazzanti” o di oggetti insignificanti e comuni che continuano imperterriti a preoccupare, impressionare ed allarmare; oppure, più semplicemente, situazioni nuove, imprevisti o novità che creano un clima emotivo di allerta e tensione in cui prevale solo insicurezza, indifferenza ed irritabilità; se quel fenomeno di “poco conto” diventa, invece, cronico, insopportabile ed eccessivamente allarmante significa che quegli eventi “percepiti” mancano di un attento esame critico della realtà: fatti poco chiari ed ingestibili creati solo da una mente confusa e terrorizzata … un'energia cerebrale bloccata da sentimenti ambivalenti, emozioni forti e contrastanti!!! … a volte bloccano la gola, rendendo deboli ed impotenti, incapaci di chiedere “aiuto”, di reggere una semplice interazione poco empatica o un banale conflitto quotidiano: anche le cose più semplici o che spettano di diritto non si riesce a realizzare o concludere ... l'unica cosa possibile è procrastinare, rimandare il tutto alle calende greche, all'infinito!!! Si è tesi verso un contesto spesso fantasioso o una situazione “esagerata”, spinti da pensieri del tutto involontari, suggestioni e convinzioni assurde; un qualcosa di indefinito, governato da qualche idea vaga e minacciosa che annuncia un pericolo inverosimile o stravagante ... che non ci sarà mai!!! Una continua attesa che - mescolata al timore costante di sbagliare, del nuovo e dell’imprevisto - paralizza l’organismo e limita completamente le varie potenzialità … si attiva cosi l'effetto freezing per tenere sotto controllo il senso di irrealtà, evitare di essere “disintegrati” dagli eventi e di perdere la propria individualità: una risposta “strategica” che paralizza corpo e sensi “diminuendo” in tal modo la percezione del pericolo in atto … per gestire la “minaccia”, ma quale?
he la causa di
tale fenomeno sia falsa o meno, sollecita comunque l’organismo a
produrre le sue risorse biochimiche per far fronte all’evento
ipotizzato che provoca agitazione, paura, turbamento e senso di
intimidazione: sostanze che cercano di arginare e controllare
l'emozione intensa vissuta come fuori controllo … cercano di
regolare il tono dell'umore (neurotramettitori: serotonina, dopamina,
noradrenalina, glutammato e GABA); se la produzione di
neurotrasmettitori persiste nel tempo e non è legata ad eventi
specifici o a situazioni reali, produce effetti negativi sull'intero
sistema nervoso; tale squilibrio attiva non solo nervosismo,
apprensione eccessiva verso se stessi e le persone care, ma genera
anche tremori, difficoltà respiratoria, gola secca e problemi
metabolici … il corpo, man mano che passa il tempo, ne paga le
spese, il “conto” diventa sempre più alto e salato: tachicardia,
colite, gastrite … l’energia in eccesso e bloccata si rivolta
contro, e causa disagio psico - fisico: contrazione, tensione ed
infine lesione … non solo rovina l’umore e rende le giornate
negative e spiacevoli, ma si rifà anche sui vari organi e distretti
corporei: pelle, testa, muscolo cucullare, intestino e ossa. Si
tratta di una sensazione di apprensione, tensione ed inquietudine per
un ipotetico pericolo imminente … uno stato di allarme, una
continua attesa invalidante e fastidiosa, di un qualcosa che spesso
non esiste e che non accadrà mai. Uno stato emotivo che esprime un
malessere diffuso ed invalidante derivante dall'anticipazione di una
minaccia incombente ... un vissuto, il più delle volte strano e
bizzarro, legato ad una situazione del tutto soggettiva e personale,
secondo il proprio ed esclusivo modo di vedere, sentire e pensare …
uno stato interiore continuo che influenza la realtà!!! Diventa
invece una “normale” reazione quando si ha a che fare con
pericoli o minacce reali; il tutto, però, superata la situazione in
atto, deve concludersi sia a livello fisico (produzione adrenalina)
sia a livello mentale (pensieri e sensazioni che avvertono della
situazione reale). L'ansia patologica invece si esprime in modo
continuativo e persistente attraverso paure inconsistenti, uno stato
emotivo spiacevole che causa insicurezza, sofferenza paralizzante,
stato di impotenza, angoscia e timore per il futuro ... un pericolo
imminente e catastrofico!!!
'ansia, quella "brutta" e
"cattiva", ha sempre come suo primo bersaglio l'apparato
mentale ed è questo che la rende davvero perniciosa. La mente di
fronte al "tiranno" ansia, rotola nei dubbi e nelle
incertezze ... perde la sua sicurezza, lucidità e determinazione,
smantella indipendenza, autonomia, e capacità di decidere. L’ansia
è una condizione interiore di allarme, tensione, incertezza,
irrequietezza, paura che si può esprimere attraverso il panico,
tachicardia e tremore diffuso. E’ uno stato emotivo caratterizzato
dal timore, reale o immaginario, per un evento futuro, interpretato
come spiacevole o pericoloso: timore che qualcosa di inquietante o di
avverso stia per accadere. Di solito il soggetto esibisce
un’espressione timida e rinunciataria, un atteggiamento
completamente privo di speranza, una gestualità, a dir poco, goffa e
impacciata. Improvvisamente è preso da inquietudine, si trova in
balia di una mente confusa e sotto il dominio dell’insonnia. Assale
a tradimento e si agita all’interno del corpo e della mente. Una
eccitazione esagerata in cui l’individuo si adatta più lentamente
agli eventi della vita. Si diventa particolarmente introversi e
sempre orientati a prefigurare il peggio, a vivere in un contesto
difficile: tutto diventa negativo e catastrofico. Una condizione
psicofisica che quando si fa insistente, minacciosa ed intensa, oltre
a disturbare l’armonia della vita, compromette improvvisamente
tutte le capacità cognitive, operative e relazionali. E’ sempre
accompagnata da un’atmosfera “velenosa”, una serie di malesseri
sfumati, una sensazione di incertezza, di apprensione e di profonda
agitazione. Uno stato di equilibrio precario dovuto a una risposta
esagerata verso situazioni interpretate come sfavorevoli o
pericolose. Un fenomeno, spesso, del tutto immotivato rispetto alla
reale pericolosità dell’evento che può essere soltanto immaginato
o semplicemente anticipato negativamente nella propria mente; può
essere stimolante o paralizzante, può indebolire, modificare le
“difese” attive, oppure segnalare alla propria coscienza il
sorgere di una profonda disarmonia emotiva: un quadro clinico davvero
complicato e traumatico.
a dimensione ansiosa ostacola - come è già stato sottolineato più volte - i rapporti sociali, l'area professionale e, soprattutto, influenza in modo negativo il potere decisionale; questa forma di passività compromette direttamente - sempre connessa alla mancanza di una forte motivazione - al modo di interagire col mondo lavorativo e tanti altri settori importanti della routine quotidiana legati al benessere ricreativo; non solo condiziona, compromette ed impedisce l'azione, ma crea anche distorsioni percettive, produce schemi di pensiero e comportamenti insoliti che deviano dalla norma: per certi versi eccentrici, inappropriati, strani e bizzarri!!! Esprime uno stato emotivo apprensivo stabile, persistente ed immotivato di cui il soggetto, spesso, non riesce a collegarlo ad una causa specifica. Si presenta con una irrequietezza generale, un allarme prolungato, uno smarrimento di fronte a qualcosa che non riesce ad “afferrare”, a gestire o comprendere completamente: una snervante attesa di un evento che, probabilmente non prenderà mai “forma”; provoca, comunque, nel tempo - allontanando dal senso di soddisfazione, spegnendo desideri, contentezza ed il fuoco della passione - un forte nervosismo e una marcata frustrazione … una anticipazione deludente che crea sconforto e depressione … se l'azione è bloccata e, quindi, non si procede per raggiungere risultati effettivi il corpo prenderà in consegna questa tensione: quella catena di pensieri “spazzatura”, ripetitivi e, soprattutto, negativi si trasformerà in malattia … se non si risolve la situazione problematica, avremo un tangibile peggioramento sullo stato di salute generale ed effetti negativi a livello comunicativo e relazionale. L’ansioso è sempre pieno di dubbi e contraddizioni, in balia degli eventi e dei suoi fantasmi passati o futuri che continuano ad influenzare e destabilizzare il suo equilibrio presente: ingigantisce in maniera ingiustificata i rischi e gli ostacoli della vita; si sente costantemente messo alle corde, minacciato, disorientato, inadeguato, impacciato nel gestire ed affrontare gli impegni quotidiani; i piccoli progetti e fatti concreti sono, di colpo, accantonati; tutto si ferma e rimane immobile … anche i preziosi apprendimenti attraverso i sensi - chiave per una corretta evoluzione affettiva - diventano sbiaditi e appaiono sempre più incerti e confusi … non si gode più delle piccole e semplici esperienze quotidiane che la vita sa offrire senza tante pretese. Bisogna fermarsi!!! Basta lasciarsi tormentare da quel fastidioso rimuginare incessante, porsi continuamente delle domande oziose e proiettarsi in un tempo inesistente; le trappole mentali legate ai “tempi” in cui avvengono le azioni li conosciamo ormai molto bene: chi è legato al passato è depresso, chi attende il futuro con troppa enfasi sperimenta ansia generalizzata, mentre chi vive appieno il presente è sereno!!! ... ecco il vero “amico” dell’ansia l'istante giusto: attimo, ora, adesso, il “battito di ciglia” … il momento opportuno, conveniente per fare qualcosa di buono per noi!!! Spesso però la funzione dell'ansia non è sempre negativa o catastrofica; i suoi segnali possono indicare la strada giusta, diventare utili e costruttivi, un importante campanello d'allarme che può mettere in guardia, aiutare a riflettere, conoscere, affrontare certe sfide complicate con fermezza, determinazione, chiarezza e lucidità, uscire da contesti difficili o invalidanti, riportare un nuovo equilibrio psicofisico, raccontare o far emergere un disagio con cui non si vuole entrare in contatto … un fenomeno che si cerca di evitare, ma che tiene sulle spine, creando apprensione, impazienza ed agitazione!!! Conoscendo questo stato emotivo in profondità può diventare un prezioso alleato e un ottimo strumento educativo, efficace, coinvolgente, divertente e stimolante; una consapevolezza che può - aprendo gli occhi e la mente - aiutare ad essere più consapevoli dei propri bisogni reali, prendere le distanze da atteggiamenti pessimistici e schemi mentali catastrofici concentrati esclusivamente sui dettagli più sfavorevoli e negativi degli eventi … interrompere la routine quotidiana, introdurre piccoli cambiamenti e concentrandosi su se stessi è possibile migliorare i rapporti e vedere un mondo più armonioso, disponibile ed accogliente. Molti, invece, quando sono dominati dall'ansia brutale, convogliano l’esistenza su un binario morto … la loro vita stagnante procede su una strada dissestata: senza prospettiva e cambiamenti, piena di difficoltà e sofferenza ... in una direzione completamente estranea … un cambiamento totalmente inaspettato!!! Così facendo ci si ritrova ben presto imprigionati, lontani da se stessi, da quel sentire che dovrebbe far vivere in armonia, che aiuta ad evolvere, a cambiare di momento in momento, che fa sperimentare delle emozioni sane, fa sentire aperti, spontanei e naturali ... rende i rapporti liberi, indipendenti, veri, sinceri e più autentici!!!
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