giovedì 13 febbraio 2014

-PSICOSOMATICA.Asma


L’ Asma  bronchiale  … il     pianto    dei    polmoni


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on c’è dubbio la vita è respiro. Una respirazione corretta si ripercuote profondamente sul sistema nervoso, sulla lucidità di pensiero, e anche sulla vita emozionale. La quantità di energia disponibile nell’organismo è direttamente proporzionale al modo con cui si respira. Quando si inspira non si immette nel proprio corpo solo gli elementi che compongono l’aria, ma anche una “forza vitale”. Questa forza o meglio energia, può essere interrotta da una cattiva respirazione, tensione, ferite, posture sbagliate, malattie, preoccupazioni. L’aria è l’unico nutrimento vitale che l’organismo riceve direttamente dall’esterno, e di questo specifico ed indispensabile “carburante” si nutre nel corso della vita fino all’ultima respirazione che concluderà la sua esistenza. In realtà, ogni individuo sarebbe un “fenomeno chiuso” se non vi fosse il respiro: ad ogni inspirazione l’individuo porta dentro di sé una parte del suo ambiente, per restituire poi elementi di se stesso ad ogni seguente respirazione. Qui risiede la sua importanza: questa funzione evita che l’essere umano si chiuda, si isoli. 

nche se l’uomo vuole isolarsi, il respiro provvede a far sì  che questo non sia possibile. L’aria che respiriamo ci collega a tutte le cose che ci stanno intorno: respiriamo la stessa aria che respira anche il nostro peggior nemico. Il respiro ha quindi a che fare col “contatto” e con la  “relazione” (affezioni cutanee e problemi respiratori, essendo organi di contatto, molto spesso appaiono contemporaneamente nella stessa persona).  Dopo aver superato una situazione difficile la prima cosa che si fa è respirare profondamente, liberamente (senso di libertà e di spazio libero). Se prestiamo attenzione ad alcuni detti popolari che hanno a che fare con l’aria e la respirazione, scopriremo immediatamente che ci sono situazione in cui si è “a corto d’aria” o “non si può respirare liberamente” (metafore respiratorie: Avere il fiato corto, Qui c’è puzza di marcio, Che aria tira, Una bellezza da togliere il fiato, Concedere un po’ di respiro, Quella persona mi toglie il fiato, Questa faccenda mi puzza). Con queste espressioni, infatti, tocchiamo il tema della libertà e della limitazione.  Noi iniziamo la nostra vita col primo respiro, la portiamo a termine con l’ultimo.

Con la prima inspirazione facciamo il nostro ingresso nella società, in quanto ci sganciamo dall’unità simbiotica con la madre; iniziamo in tal modo, il nostro percorso in maniera autonoma e libera. Il respiro, quindi, rivela processi emotivi ed affettivi, ed è un indicatore più affidabile di qualsiasi altra funzione controllata dal sistema nervoso autonomo. La sofferenza, in generale, riduce la profondità del respiro, mentre la felicità la fa aumentare, le persone ansiose hanno un respiro superficiale ed irregolare, e così via. Dei numerosi disagi cui può andare incontro l’apparato respiratorio, l’asma bronchiale rappresenta forse la sindrome che evidenzia maggiormente le profonde connessioni tra mente e corpo. La capacità della mente di influire direttamente su ogni malattia è ben documentata; i meccanismi e i percorsi interni fisiologici con cui gli stati emotivi possono influenzare negativamente o positivamente il disturbo asmatico hanno un posto di rilievo nella letteratura scientifica. 

ebbene ci sia ancora molto da imparare, si sa per certo che i pensieri ed emozioni possono avere un impatto significativo sul nostro stato di benessere (sulla dimensione respiratoria). Fondamentalmente gli stati emotivi sgradevoli come la depressione, la rabbia, la paura, il senso di colpa ed il rimpianto hanno effetti decisamente negativi, mentre stati positivi come la gioia, l’amore ed il riso influenzano positivamente la funzionalità e la condizione di salute. Le emozioni, infatti, esercitano una notevole influenza sulle funzioni organiche, direttamente o indirettamente, attraverso canali neuroendocrini; pertanto, qualsiasi stress emozionale può provocare alterazione della funzione di un determinato organo (organo bersaglio) e, a lungo andare, delle vere e proprie lesioni. L’asma non sfugge a questi criteri di somatizzazione in quanto l’azione psichica si estrinseca attraverso vie biochimiche piuttosto precise, anche se a volte sono difficili da individuare. In pratica, l’apparato respiratorio diventa il palcoscenico su cui lo stato emozionale rivela ciò che non è possibile dire con la bocca: ecco il corpo che risolve la questione.  E’ uno spazio comunicativo attraverso il quale l’asmatico si esprime, ovvero parla attraverso la funzione respiratoria. 

gni manifestazione della psiche (ideazione, intuizione, memoria) è mediata da fattori enzimatici ed ormonali. L’ansia ad esempio, in tutti i suoi multiformi aspetti, stimola lo spasmo bronchiale ed alla ipersecrezione di muco. E’ assodato che ogni organo del nostro corpo viene sottoposto, secondo dopo secondo, a stimolazioni psichiche, anche nel sonno attraverso i sogni. Se poi il sistema di conduzione nervosa è “inadeguato” e se gli organi bersaglio sono “esauriti” (continuamente sollecitati, in tensione) per qualche disagio emotivo precedente è facile intuire come il meccanismo patologico della somatizzazione possa verificarsi. L’asma, dal greco antico “soffio”,  è una sindrome episodica che si manifesta con una improvvisa mancanza d’aria (dispnea), con un’espirazione tipica, simile ad un fischio. Questo minor afflusso d’aria avviene per contrazione della muscolatura bronchiale, determinata da iperattività dei bronchi. Il restringimento bronchiale può essere provocato da un crampo della muscolatura liscia, da un’infiammazione delle vie respiratorie e da un gonfiore allergico, e secrezione della mucosa. Per l’asmatico, purtroppo, il respiro non è per niente un fatto scontato: è una lotta per l’aria, un respiro faticoso soprattutto nella fase dell’espirazione. Poiché i disturbi asmatici sono connessi con la funzione respiratoria, essi segnalano un’alterata relazione con l’ambiente familiare, lavorativo e sociale. I rapporti, pertanto, sempre particolarmente intensi e problematici, testimoniano il rifiuto o la difesa nei confronti di legami affettivi vissuti come si suol dire “a doppio taglio” in cui la relazione è percepita come soffocante, invadente e pericolosa; il soggetto teme di essere risucchiato da troppo amore oppure, al contrario, paura di perderlo.




oco si parla dell’interiorità, delle risorse interiori, di quanto può influire uno stile di vita, certi atteggiamenti mentali e alcuni modi di vedere il mondo sulle somatizzazioni … delle potenti difese che il cervello possiede se non è schiacciato da regole rigide e controlli eccessivi, soffocato dalle cianfrusaglie, da un senso di impotenza diffuso, da una condizione esistenziale insoddisfacente e dagli stati d’animo protratti nel tempo ... RICORDA, un atteggiamento mentale distaccato e libero da ritmi frenetici risveglia le proprie risorse, fa  davvero rinascere. Ogni stato d’animo, infatti, fin dalla tenere età, influenza in modo più o meno significativo e profondo le aree del cervello che agiscono direttamente sugli ormoni e sul sistema immunitario … TIENI  sempre presente, che una vita piena di disagi, di delusioni, di insoddisfazioni e di frustrazioni sono tutte condizioni esistenziali che non solo minacciano in profondità la propria identità più autentica ma oscurano completamente il senso profondo della vita ... fanno ammalare. Ogni cambiamento ringiovanisce, una nuova vita basata sulla passione e la creatività, attivando le aree cerebrali specifiche non solo ci allontana dallo stress ma “spinge”anche a soffermarsi su se stessi, insegna ad avere più cura per la propria persona e aiuta ad esprimere tutte le emozioni represse … esprimere se stessi, la propria unicità. Esaminare attentamente il rapporto tra “malattia” e psiche permette di scoprire tutti quei veleni, apparentemente non visibili, ma che possono intossicare o soffocare completamente l’organismo.




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asmatico è particolarmente sensibile e completamente dipendente a livello affettivo: teme continuamente di essere ferito sia moralmente sia psicologicamente. Gli attacchi sono come dei pianti che non possono essere espressi attraverso le lacrime, in quanto tutte le manifestazioni naturali e spontanee sono state inibite e represse. Un semplice cambiamento di luogo fisico può, qualche volta, scatenare o risolvere un attacco asmatico. Questo fenomeno è spiegabile tenendo in considerazione le valenze emotive e simboliche legate all’aria respirata in questo o in quel determinato ambiente, tra questi e quei personaggi, in un certo clima affettivo e sociale. In questo contesto, l’attacco può essere considerato un disperato, soffocato grido d’aiuto verso la situazione o la figura “dominante”; tale disperazione utilizza il canale somatico in quanto i veicoli comunicativi ordinari (parola, espressione mimica dei sentimenti) sono ritenute inefficaci, o soggetti ad una fortissima inibizione. L’attacco, quindi, può rappresentare un’estrema difficoltà ad esprimere i propri sentimenti, ciò che si ha “dentro” e fa fatica a venir “fuori”. In modo particolare è possibile che l’asmatico sia sopraffatto da una crisi nel momento in cui vorrebbe “metter fuori” la sua rabbia e, nel contempo, teme che i suoi impulsi siano esageratamente distruttivi o incontrollabili. 

i converso l’asmatico è anche, a seconda dell’età, estremamente bisognoso d’affetto: la crisi può dunque rappresentare un modo disperato attraverso il quale chiede aiuto, nel timore di essere abbandonato (tagliato fuori). Tutto ciò si verifica in un momento di particolare ingorgo affettivo: è presente un ricco mondo interiore ma c’è un forte timore ad esprimerlo. Questa consapevolezza può essere utile nel far recedere la crisi. Consentire alle emozioni di manifestarsi, come ad esempio il pianto, è la prima fondamentale indicazione per scongiurare l’insorgere di una crisi. Infatti, se l’attacco denota un insieme di stati emotivi che non riescono a manifestarsi, consentire la loro espressione può bloccare una crisi. Un altro elemento fondamentale per l’asmatico è un’estrema difficoltà di apertura alla comunicazione. La sua diffidenza e il timore delle persone, lo inducono a concepire i rapporti in termini di sopraffazione. Sarà utile per l’asmatico, al fine di scongiurare l’insorgere dell’attacco, sostituire questa sterile logica competitiva con una spontanea apertura conoscitiva dell’altro e un fecondo scambio genuino di esperienze. Molte sono le metodiche terapeutiche scaturite da una concezione della malattie che considera la mente e il corpo come due elementi inscindibili di una unità. Cambiare il proprio stile di vita, imparare a respirare diversamente, attivare specifiche tecniche di rilassamento, massaggi psicosomatici (Plinio il Vecchio vi ricorreva per combattere gli attacchi d’asma) e un buon approccio psicologico aiuterà a comprendere ed affrontare adeguatamente il disagio asmatico nella sua vera globalità (totalità psicosomatica).

roprio per la sua “semplicità” e perché può funzionare senza controllo, non prestiamo molta attenzione al respiro, la voglia di rispettarlo ci viene solo quando abbiamo il famoso fiatone, quando il processo di ventilazione corporeo è sottoposto a sforzo, paura o siamo adirati: lo si apprezza solo quando viene a scarseggiare … si teme possa mancare. Una respirazione faticosa o scarsa rappresenta immediatamente una minaccia alla vita, come ad esempio l’apnea del sonno ostruttiva (mentre si dorme si interrompe il respiro per un tempo superiore a 10 sec. … quando si smette di respirare il corpo si risveglia senza rendersene conto) o l’asma (TIENI ben presente che il problema dell’asmatico non è far entrare l’aria ma di farla uscire: solo se l’aria è liberata è possibile respirare tranquillamente) … il processo sembra molto semplice con l’entrata dell’ossigeno e l’uscita dell’anidride carbonica, ma ci sono tanti aggressori in agguato, soprattutto quelli piccoli che, passando inosservati, si intrufolano nel sistema di difesa causando una reazione infiammatoria … i POLMONI, per la MTC (Medicina Tradizionale Cinese), hanno un ruolo - assieme al cuore - fondamentale per tutto l’organismo ...  RENDI questo impianto di aerazione il più efficiente possibile attraverso alimentazione, vitamine ed integratori … il magnesio rilassa i bronchi (utile anche in caso di asma) … un segno di invecchiamento del tessuto polmonare è la perdita di elasticità, per rallentare tale processo e mantenere solide le pareti possono essere utili le Vit. C, A (non eccedere con quest’ultima vitamina perché potrebbero diventare pericolosa) e E (antiossidanti) … da limitare il più possibile sostanze grasse come burro, formaggi, carni e zuccheri semplici … inserisci nella dieta pesce (zinco, magnesio, omega – 3), cereali integrali, semi oleosi, frutta e verdura … e per renderlo ancora più efficiente LIBERATI dalle sigarette!

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… le allergie che riguardano i polmoni sono reazioni improvvise ed esagerate del sistema immunitario a sostanze che alla maggior parte delle persone non lasciano alcun segno, non causano assolutamente sintomi come:

  • Respiro corto e affannoso, tosse;
  • Irritazione agli occhi;
  • Eruzioni cutanee;
  • Naso chiuso oppure gocciolante.
… l’aria non è importante solo perché avendo spento le candeline del tuo compleanno ti rendi conto di aver passato un altro anno sereno, ma soprattutto ti dà vita, puoi giocare e stuzzicare tuo figlio soffiando aria nei suoi capelli oppure, nei giochi erotici, sull’orecchio del tuo amore …


Attribuire un’eziologia psicosomatica alle malattie incontra, spesso, nel pensiero comune, molte resistenze e parecchia irritazione: difficile accettare che siamo sempre noi a generare il ‘male’. Alcuni giustamente diranno, ma tutte quelle cose che respiriamo e ingeriamo non contano proprio nulla? Certamente. Non va comunque dimenticato che sono proprio i disagi prolungati nel tempo che compromettono il funzionamento del sistema immunitario e, quindi, con difese ‘basse’ anche le cose più banali risultano difficili da 'neutralizzare'.





NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha un valore educativo, non prescrittivo.

Bonipozzi dott. Claudio Tel. 0532.476055 - 349.1050551 - E mail: bonipozzi@libero.it

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