lunedì 6 ottobre 2014

-STRESS. Il compagno pericoloso.


Il PARTNER

più pericoloso del vivere quotidiano

Risultati immagini per gestire lo stress




uso della parola “stress” nella lingua inglese è molto antico e può essere tradotto letteralmente con “stretto” o “costrizione”. Poche parole della lingua italiana soffrono di un uso altrettanto diverso ed ambiguo. Nell’ambito della comunità scientifica, le definizioni dello stress psicologico e fisiologico variano confusamente dalle fonti dello stress ai risultati dello stress. In tale termine, comunque, è implicita l’idea di violenza, tensione, pressione e sforzo. Più semplicemente, il concetto - ai tempi nostri - indica l’adattamento dell’organismo a nuovi contesti e ad eventi imprevisti. E’ uno stato di tensione acuta dell’organismo “spinto” a mobilitare le sue capacità di difesa per fronteggiare una situazione di minaccia. Il fattore aggressivo (reale o immaginario) può essere fisico - trauma, agente tossico o infezione -  oppure psicologico (emozione). La reazione fisiologica è caratterizzata da modificazioni neuroendocrine strettamente connesse tra loro, che fanno intervenire l’ipotalamo (centro cerebrale delle emozioni), l’ipofisi e le ghiandole surrenali (centro della reattività). Un malessere psicosomatico capace di minare completamente il corpo ed è potenzialmente all’origine di svariate patologie: il disagio psicologico porta a una caduta delle difese immunitarie e crea il terreno per il disturbo organico. Quando l’individuo vive perennemente in uno stato ansiogeno, lo stress “aggredisce” le cellule del sistema nervoso iniziando a “deformare” le aree fisiologiche coinvolte. Somatizzazioni che comportano evidenti alterazioni del sistema nervoso neurovegetativo e del metabolismo. 

olitamente si esprime con sintomi psichici come ansia, disturbi ossessivi compulsivi, attacco di panico oppure, a livello fisico, con tensione muscolare, cefalea, gastrite, ipertensione, tachicardia, dermatite, cefalea e, da non sottovalutare mai, stanchezza improvvisa… e molti altri guai, seppur in forma silente ma sempre invalidanti, come mal di schiena, insonnia, ulcera, allergie. E’ una risposta biologica (secrezione ritmata dei neurotramettitori cerebrali) a qualsiasi stimolo o richiesta ambientale; reazione d’allarme che si evidenzia attraverso modificazioni biologiche e comportamentali e si acuisce quando la sollecitazione persiste nel tempo. Molti sono i fattori che influiscono sul fenomeno stressogeno: il dolore cronico, le malattie invalidanti, le attività ripetitive ed insopportabili, la frustrazione, un diffuso senso di inadeguatezza, i cambiamenti repentini, le delusioni delle proprie aspirazioni, i lutti,  la fine di rapporti importanti. Il vero problema, comunque, contrariamente a quello che si pensa, non sono  i ritmi frenetici (lavoro, traffico, parcheggio, troppe spese, troppe tasse, comunicazione difficile) ma  gli stati emotivi che minano le difese, indeboliscono e logorano in profondità l’individuo (continuo alternarsi di fasi attive e passive; il passare da uno stato di tensione ad uno stato di rilassamento).

ira voce, in molti ambienti qualificati, che per lo stile di vita che si conduce, soffrire di stress sia quasi un percorso obbligato. Non sempre è così. Il più delle volte  non è responsabile la vita moderna, non è da lì che inizia lo stress, come spesso si preferisce credere. Quando l’esistenza viene scandita da un ritmo innaturale, sempre uguale a se stesso, privo di creatività, vuol dire che si sta alimentando un “compagno” di viaggio veramente fastidioso e pericoloso: lo stress. I veri imputati, quelli più infidi, che condizionano “l’esistenza” sono i comportamenti, gli atteggiamenti mentali sbagliati. In pratica, produce stress, tutto ciò che  ostacola un ritmo spontaneo, naturale e fluido.  Si diventa prigionieri di modi di dire e di fare che incrementano una tensione continua. Lo stress compare tutte le volte che non si è naturali e spontanei, quando la novità diventa uno sforzo (lavoro, trasloco, matrimonio, nascita di un figlio). Prende corpo, il più delle volte, da una mentalità “confusa” che porta a vivere una vita frammentata, in conflitto con un mondo percepito sempre come nemico, dentro un percorso che non dà felicità e, soprattutto, vincola ad un modello esistenziale che altri hanno deciso.



LOTTA   o   FUGA

Risposte fisiche allo stress: una mente che si arrovella senza sosta, una continua tensione creata da un eccesso di richieste fisiche, mentali o emotive    soprattutto quando non è necessario ‘lottare’.
(la gestione dello stress è sotto il controllo del sistema endocrino … l’ipofisi regola il funzionamento della ghiandola tiroidea, delle surrenali e sessuali)


organismo funziona al massimo, migliora la prestazione mentale, aumenta concentrazione  e lucidità, si prepara a rispondere ad uno stimolo reale o immaginario; inviando il sangue dall’apparato digerente ai muscoli, aumentando zuccheri e grassi nel circolo sanguigno (il fegato converte in proteine il glucosio), incrementando la pressione sanguigna … ogni situazione stressante richiede sempre più una grande iniezione di energia. RICORDA, anche i rapporti insoddisfacenti, disagi emotivi, paure e preoccupazioni portano a ansia e depressione: ad una continua ed insana ‘pressione’.

ATTENZIONE, sotto stress ‘negativo’, a lungo termine, ovvero quello cronico che fa ammalare, l’omone tiroideo accelera il metabolismo: il corpo brucia velocemente le sostanze per produrre più energia. Nel contempo si è agitati, esauriti, scossi per un non nulla e intolleranti al caldo. Si tende a perdere peso oppure a ingrassare se si carica eccessivamente la tiroide di troppe calorie e l’insonnia fa la sua comparsa.

ATTENZIONE, sotto stress, vivere continuamente in uno stato ansioso, la ghiandole surrenali rilasciano non solo adrenalina ma anche il cortisone (ormone a base di grassi) che stimola il pancreas alla produzione di insulina: aumenta il livello di zucchero nel sangue per avere a disposizione più energia. Il cortisone prodotto in maniera eccessiva può ‘inguaiare’ le difese dell’organismo. Le ghiandole linfatiche perdono la loro funzionalità: diminuisce la risposta immunologica. La capacità di fare a ‘botte’ con il nemico si riduce di parecchio. Troppo cortisone, inoltre, a lungo andare, abbassa notevolmente la resistenza dello stomaco alla sua stessa produzione: l’acido cloridrico. Per portare, poi, più rapidamente lo zucchero ai muscoli, l’adrenalina aumenta la pressione sanguigna predisponendo a disturbi cardiaci.

ATTENZIONE, sotto stress l’apparato digerente si blocca, si fermano le secrezioni dello stomaco e dell’intestino: si tenta di ‘evacuare’ la zavorra superflua per essere più attivi (feci, urina). Mangiare in un momento di stress, proprio per il fatto che il sangue è dirottato in altre parti del corpo, si creano gonfiori, crampi e nausea.

ATTENZIONE, in una fase di stress acuta, proprio perché lo stomaco è ‘chiuso’, si immette nel circolo sanguigno, per aiutare anche gli zuccheri nella produzione di energia, un eccesso di colesterolo prodotto dal fegato.

ATTENZIONE, durante lo stress, dovendo agire rapidamente alle situazioni, il cuore batte più in fretta, pompa più sangue per portare una maggiore quantità di ossigeno ai muscoli e ai polmoni, sotto stress il sangue coagula più in fretta per evitare l’emorragia se eventualmente ci si ferisce.


 
COSA FARE. Quando si è stressati, non bisogna commettere l’errore di fermarsi, crogiolarsi al dolce far niente, illudendosi così di sfuggire alla vita: quando il riposo termina, la tensione è lì pronta a riprendere il suo posto. Non è escluso, poi, che il tempo trascorso a riposare sia immune da logorio, agitazione e ansia. E’ proprio l’inerzia a trascinare la mente nel vortice della tensione. L’inattività, nel tempo, oltre a determinare uno stato depressogeno, crea una vita opaca e decisamente noiosa. E’ il “non fare” ad innescare cerci sintomi come: depressione, emicrania, attacco di cuore, malattie infettive. L’antidoto giusto non è, quindi, il riposo assoluto tanto meno la fuga, ma le “giuste attività” che danno spazio alla vera creatività (potente anti stress) e vanno a riattivare con grande soddisfazione le energie spente o assopite. Quando si sente che la tensione sta raggiungendo i livelli di guardia, i pensieri creano confusione e le preoccupazioni assediano senza tregua è giunto il momento di mettere in atto tutte quelle cose che danno un senso di sollievo e di serenità. Evitare, nel contempo, di coltivare l’inutilità e confondere le priorità. Se lo sconforto prende il sopravvento e si è in balia di un disagio costante è doveroso esaminare e considerare la possibilità di cambiare alcuni atteggiamenti nei confronti della vita (da soli o con l’aiuto di una persona qualificata). Non bisogna mai dimenticare che la struttura mentale può influenzare enormemente la salute, il benessere e il senso di soddisfazione. Ricordarsi, inoltre, che ogni individuo è il miglior laboratorio fisiologico di se stesso. Prestare attenzione, quindi, a come si reagisce agli eventi ed alle circostanze. Alcune metodiche distensive psicosomatiche (ipnosi, meditazione, massaggio), inoltre, non solo svolgono una azione di benessere diffuso, ma riducono efficacemente la possibilità di malattie cardiovascolari (ricerche effettuate da American Medical Association).




Se soffri non rimandare, 
non rinviare un affettuoso e genuino sostegno:
 l’aiuto deve essere chiesto quando serve realmente!
 … altrimenti puoi cronicizzare e soffrire inutilmente in silenzio. Se, poi, ti ritrovi continuamente inchiodato al dolore forse è davvero il momento di farti aiutare, di mettere fine ai tuoi patimenti reali o immaginari, non è un gesto di debolezza ma di grande forza …



ICORDA, cerca di essere un po’ più “egoista”, prendi tutto ciò che puoi dalla tua vita, senza naturalmente essere lesivo verso altri … cerca di essere naturale, spontaneo e senza maschera, evita di vivere in funzione di qualcosa o di qualcuno perché primo o poi paghi ‘dazio’, PRENDI fin che puoi, divertiti, mangia cibi “buoni”, gustati  se lo desideri in compagnia o da solo, a cena o in un momento di relax, un buon bicchiere di vino o qualunque cosa che ti piaccia veramente … cerca di essere orgoglioso del tuo corpo, riconosci il suo valore gratificandolo con calorosi contatti, piacevoli sapori, gradevoli suoni, eccitanti visioni e intensi profumi … non smettere mai di “studiare”, INFORMATI continuamente, SAPPILO, noi impariamo anche dalle persone antipatiche ed odiose, prendi da loro quello che ti fa star bene e ricambiale con la tua naturalezza e spontaneità senza esprimere giudizi di valore verso te stesso o verso di loro … goditi le cose intorno, gustale lentamente attraverso i tuoi sensi … NON TEMERE, sono le sensazioni che ti mettono sulla strada giusta, ti permettono di scegliere, di sentirti bene e in solida salute: di vivere più a lungo … non lasciarti sfuggire niente, ‘INVESTI’ sulla tua felicità personale, sulla salute, sul lavoro e, perché no, anche su una buona situazione finanziaria che meglio si confà col tuo stile di vita … partecipa attivamente al tuo benessere, NON lasciare la gestione della tua vita in mano alla ‘fortuna’ o alle ‘stelle’, NON avere paura, affronta anche le cose difficili, non temere le sfide complesse e sottili, perché nel tuo arsenale fisiologico hai parecchie armi potenti e complesse in grado di rispondere con saggezza al nemico, alla fine, altro non scoprirai che possiedi buoni contenuti mentali e, con stupore, una grande intelligenza e una fervida immaginazione (l’insicuro impiegherà un po’ di più di tempo a conoscere queste sue preziose e latenti qualità, ma con un costante allenamento raggiungerà il traguardo) … non lasciare MAI il compito di ‘aggiustare’ la tua esistenza  ad altri …la posta in gioco è davvero alta: la tua felicità! RICORDA, con un discreto divertimento, una giusta attenzione e una buona concentrazione non solo puoi raggiunge la massima efficienza, ma è anche possibile far pendere la bilancia verso di te, con le mosse giuste, CREDIMI, NON è difficile influenzare le avversità a tuo vantaggio.
 



NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.
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