giovedì 7 agosto 2014

-PSICOSOMATICA. Tiroide...



Tiroide …  la ricerca della propria identità


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a tiroide è una ghiandola endocrina costituita da due lobi laterali, collocata nella parte anteriore del collo, davanti alla trachea, a destra e a sinistra della laringe. Il suo compito è quello di secernere due tipi di ormoni, sotto l’influsso di un ormone prodotto a sua volta dall’ipofisi anteriore (ghiandola situata al centro della base cranica), i cui effetti sono rivolti essenzialmente al controllo del metabolismo e conseguentemente alla crescita e allo sviluppo psicofisico. Queste sostanze, comunque, oltre ad avere un ruolo decisivo nei processi di crescita, regolano la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, le funzioni respiratorie ed intestinali, aumentano la temperatura, potenziano  incredibilmente l’aspetto vigile e l’attività intellettiva. La ghiandola endocrina tiroidea quindi regola il metabolismo corporeo, questo significa che da essa dipende la velocità con cui si bruciano gli alimenti. Quando il ritmo metabolico è troppo rapido, vi è una tendenza all’iperattività e agli scatti impulsivi. Se invece il ritmo metabolico è troppo lento, si possono manifestare sintomi quali indolenza, pigrizia, senso di stanchezza, mancanza di voglia, obesità. La tiroide svolge anche un ruolo importante nella regolazione della temperatura corporea. Se abitualmente si hanno le estremità fredde può darsi che manchi lo iodio, necessario per mantenere in salute la ghiandola in questione. 

e si ha la tendenza a mettere su peso con facilità, e risulta difficile perdere il peso accumulato, forse il problema è proprio la mancanza di iodio. La funzionalità tiroidea dipende, infatti, dalla presenza di iodio (il fabbisogno è particolarmente elevato durante l’adolescenza perché si cresce rapidamente) una carenza di tale minerale induce un calo della funzionalità tiroidea, caratterizzata, appunto, da un aumento di peso, diminuzione dell’appetito, digestione faticosa, stitichezza, letargia, apatia. Talvolta, però, la tiroide è iperfunzionante. Ne risulta  un aumento del tasso metabolico che porta quindi ad un calo di peso, all’aumento dell’appetito, ad una digestione rapida; il ritmo cardiaco e la pressione aumentano, e così con i tremori muscolari, il nervosismo: la persona tende a diventare aggressiva, eccitabile, apprensiva. Le attività mentali, il modo di parlare, lo stato dei capelli, delle unghie, della pelle e dei denti dipendono, il più delle volte, dal buon funzionamento della ghiandola tiroide. La tiroide funziona pressappoco come l’acceleratore di un’auto: accelera e rallenta l’attività dell’organismo (determina istante per istante, una corretta velocità del metabolismo). Molto spesso, il vivere in modo torbido e sonnolente, oppure in maniera vibrante e carico di energia dipende, infatti, dall’ormone tiroideo. Man mano che passa il tempo inoltre la ghiandola spesso rallenta la sua attività. 

 
e reazioni delle persone che si trovano in quel periodo evolutivo della vita che corrisponde alla menopausa e all’andropausa mostrano cambiamenti addirittura stupefacenti. L’equilibrio ormonale pertanto si modifica e le persone sono messe di fronte a condizioni che fino ad allora non conoscevano. In sintesi, i disturbi tiroidei sono: l’ipotiroidismo (diminuzione di ormoni nel sangue: rallentamento delle funzioni organiche e debolezza cronica), l’ipertiroidismo (aumento della funzione, ipersecrezione degli ormoni tiroidei: metabolismo accelerato, tachicardia, sudorazione, insonnia, ipertensione, intolleranza alle temperature alte), le infiammazioni ed i tumori. Un disturbo alla tiroide esprime in genere un problema nella definizione della propria identità, indica la ricerca di un punto fermo e stabile. Un aspetto particolarmente interessante dell’ipertiroidismo è che spesso si manifesta – o peggiora – improvvisamente a seguito di una forte emozione oppure in situazioni critiche (decessi, incidenti, separazioni, litigi, conflitti familiari, perdita della figura protettiva, del lavoro e della casa, ecc.)

rapporti interpersonali sono tendenzialmente di breve durata e caratterizzati da brusche chiusure e riaperture. Si nota generalmente  in queste persone la tendenza a correre in “avanti”, a bruciare la vita; un’esistenza vissuta in maniera frettolosa e caratterizzata da una forte ansietà. Troviamo questi soggetti, proprio per la loro frenesia, sempre pronti ad adempiere, anche in eccesso, ai loro compiti e doveri (il rallentamento provoca angoscia). E’ inoltre possibile che sia presente tremore, evidente quando il soggetto stende le braccia e le mani in avanti, associato a palpitazioni e sudorazione. Sembra che le cause dello “stile ipertiroideo” siano da rintracciare nell’infanzia: è probabile che questi soggetti siano stati costretti a raggiungere una propria autonomia (crescere in fretta) per la quale non erano maturi per affrontare adeguatamente, senza l’appoggio delle figure di riferimento, le situazioni ed i compiti loro assegnati. In questi soggetti dunque c’è stata una spinta eccessiva alla responsabilità (un muro senza  fondamenta!). Un individuo che sviluppa ipertiroidismo è generalmente deluso perché non riesce a realizzare ciò che vuole, in questo modo è sempre continuamente sottoposto ad un devastante stress emotivo (anche le piccole cose diventano insormontabili). A volte possono segnalare un desiderio di rivincita, di espansione, far vedere agli altri ciò di cui sono in grado di fare. 


 soggetti ipotiroidei, invece, sono caratterizzati da un’immagine statica, apatica, l’eloquio diventa lento e monotono, indifferente: è come se intorno a loro non accadesse mai niente di interessante, di stimolante. Tutta questa sintomatologia inoltre, caratterizzata  dalla passività, dal non fare, dal perché mai continuare, tanto non ci riesco, nessuno può capirmi,  è simile e rientra, per vari aspetti, inequivocabilmente nel quadro clinico depressivo. Infatti, come il depresso, essi sono ripiegati su se stessi, riducono le attività al minimo indispensabile e lasciano “scorrere” le cose nella più freddezza ed indifferenza. Queste persone non manifestano alcun interesse a partecipare alla battaglia della vita e non evidenziano nessun tipo di interesse nei suoi confronti. 

li occhi particolarmente stanchi ed incredibilmente infossati sono nettamente in contrasto con quelli accesi, pronti ad uscire dalle orbite (esoftalmo) dei loro partner ipertiroidei. La loro indolenza e la loro apatia, priva completamente di interessi, si oppongono decisamente all’iperattivismo degli altri. I soggetti ipotiroidei non muovono un passo. Gli altri si agitano senza mai raggiungere la meta. Questi estremi, questi due poli, paradossalmente, hanno in comune un tema: il posto nella vita. Tra la carenza in un caso, e l’eccesso nell’altro, si trovano entrambi a metà strada dalla vera vita (per intenderci, quella fatta di entusiasmi, di gratificazioni, di soddisfazioni e di giocosità… ma anche quella che richiede una presa di posizione per la soluzione dei conflitti). L’indifferenza con la quale i soggetti affrontano ogni cosa deve trasformarsi in curiosità, interesse e consapevolezza. Il compito non consiste nel lasciarsi scuotere da tutto, bensì nel chiedere pazientemente alla vita di indicare quale sia il proprio posto … non la rassegnazione verso l’esistenza.




ttribuire un’eziologia psicosomatica alle malattie incontra, spesso, nel pensiero comune, molte resistenze e parecchia irritazione: difficile accettare che siamo sempre noi a generare il ‘male’. Alcuni giustamente diranno, ma tutte quelle cose che respiriamo e ingeriamo non contano proprio nulla? Certamente. Non va comunque dimenticato che sono proprio i disagi prolungati nel tempo che compromettono il funzionamento del sistema immunitario e, quindi, con difese ‘basse’ anche le cose più banali risultano difficili da 'neutralizzare'.


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TTENZIONE, sotto stress ‘negativo’, a lungo termine, ovvero quello cronico che fa ammalare, l’omone tiroideo accelera il metabolismo: il corpo brucia velocemente le sostanze per produrre più energia. Nel contempo si è agitati, esauriti, scossi per un non nulla e intolleranti al caldo. Si tende a perdere peso oppure a ingrassare se si carica eccessivamente la tiroide di troppe calorie e l’insonnia fa la sua comparsa.




Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 - 0532.476055
E mail: bonipozzi@libero.it

NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo pertanto ha un  valore educativo, non prescrittivo.




oco si parla dell’interiorità, delle risorse interiori, di quanto può influire uno stile di vita, certi atteggiamenti mentali e alcuni modi di vedere il mondo sulle somatizzazioni … delle potenti difese che il cervello possiede se non è schiacciato da regole rigide e controlli eccessivi, soffocato dalle cianfrusaglie, da un senso di impotenza diffuso, da una condizione esistenziale insoddisfacente e dagli stati d’animo protratti nel tempo ... RICORDA, un atteggiamento mentale distaccato e libero da ritmi frenetici risveglia le proprie risorse, fa  davvero rinascere. Ogni stato d’animo, infatti, fin dalla tenere età, influenza in modo più o meno significativo e profondo le aree del cervello che agiscono direttamente sugli ormoni e sul sistema immunitario … TIENI  sempre presente, che una vita piena di disagi, di delusioni, di insoddisfazioni e di frustrazioni sono tutte condizioni esistenziali che non solo minacciano in profondità la propria identità più autentica ma oscurano completamente il senso profondo della vita ... fanno ammalare. Ogni cambiamento ringiovanisce, una nuova vita basata sulla passione e la creatività, attivando le aree cerebrali specifiche non solo ci allontana dallo stress ma “spinge” anche a soffermarsi su se stessi, insegna ad avere più cura per la propria persona e aiuta ad esprimere tutte le emozioni represse … esprimere se stessi, la propria unicità. Esaminare attentamente il rapporto tra “malattia” e psiche permette di scoprire tutti quei veleni, apparentemente non visibili, ma che possono intossicare o soffocare completamente l’organismo.


3 commenti:

  1. Io trovo continuità nella descrizione dell'ipotiroidismo, riscontrata nella mia ormai ex ragazza, la quale negli ultimi sei mesi di storia ha smesso di prendere l'eutirox, diventando apatica nei confronti delle persone a lei vicine, angosciata, insicura e con un po di esaurimento. Non la riconosco più!

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  2. Salve, io mi rivedo con i sintomi esattamente come descritti, sono una ragazza di 31 anni fino a poco tempo fa solare che da un anno combatte con l'ipotiroidismo. Inizialmente ho curato poi ho voluto evitare di prendere l'eutirox per effetti collaterali ma mi rendo conto che è un errore e sto peggio!
    Alterno momenti di infelicità improvvisi e scarico involontariamente le tensioni e il mio malessere sulla mia relazione sentimentale provando apatia e infelicità! Mi rendo conto che faccio star male le persone a me vicine.
    Arrivo a mettere tutto in discussione, aiutatemi con dei consigli! :-(

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  3. Giulia, ti raconto la mia esperienza; sono 6 anni che convivono con ipotiroidismo autoimune, dall' età di 25 anni! è difficile trovare l equilibrio ma ne vale la pena tenere duro e fare periodichamante le analisi e adeguare la somministrazione del farmaco per sopperire alla mancanza o all eccesso ormonale. Un po di depressione e insicurezza ci sta anche da me, ancora dopo anni, soprattutto in periodi di carico mentale e lavorativo. Confermo che le persone ad assorbire il tutto sono quelle care, da me mio marito. A volte mi sento vuota e apatica soprattutto nel cambio di stagione, devo controllare l'acceleratore e provare a equilibrare. Ci sono cose peggiori, devi tener duro e controllarti periodicamente.

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