STUPRO … un terribile ritorno
entre scrivo questo articolo (nell'anno del Signore 2014), i giornali riportano quasi quotidianamente drammatici, infami e raccapriccianti episodi di stupro, commessi da criminali, con una vita “apparentemente” normale. Se prendiamo in esame la violenza carnale come fatto di costume e non come prodotto psicopatologico, la mente potrebbe immediatamente scivolare verso epoche lontane che, ovviamente, nulla ha a che vedere con l’attuale periodo storico caratterizzato da un clima liberatorio di cui tutti dovremmo beneficiare. Immaginiamo, infatti, soldati minacciosi coperti di cuoio e metallo, completamente insanguinati, che bruciano, saccheggiano e violentano donne della città appena conquistata. Oppure quei pittoreschi feudatari, baffuti e corpulenti, che invocano l’antico adagio Jus Primae Noctis. E, ancora, quelle feroci fasi rivoluzionarie, in cui la figura femminile rappresenta per chi è insorto un simbolo del sistema da smantellare e da distruggere. L’attività sessuale, in questo periodo storico, sembrerebbe per noi veramente tutt’altra cosa, definita con ben altre immagini: libera, responsabile e spontanea. Lo stupro, invece, è un atto criminale che apporta un devastante danno fisico e psicologico ad un’altra persona, è un gesto di appropriazione: lo scopo è di avere il corpo della donna nel senso acquisito del termine. La “preda” è percepita dallo stupratore tanto come una persona odiata quanto una proprietà desiderata.
’ostilità contro di lei e il desiderio ossessivo di possesso possono essere interpretati come motivazioni coesistenti e il sentimento di odio viene espresso nello stesso atto con cui si tenta di “prenderla” contro la sua volontà. La violenza infame, perversa ed inaudita di un reato, come questo, che avviene con una simile frequenza mette ognuno di noi, ma in particolare gli uomini, di fronte alla responsabilità di prendere molto seriamente in considerazione, con gesti concreti, questo fenomeno criminale in continua espansione. Questo atto criminale, purtroppo, è assai più diffuso di quanto la gente non creda. Riveste, infatti, anche forme più sottili (la cosa sconcertante è che a volte agisce nell’ambito delle “norme civili”) come ad esempio l’avventura di qualche balordo turista in Thailandia e l’incontro notturno sulle nostre strade (sfruttamento sessuale). Sono inclusi, inoltre, in questi atti, più frequente di quel che si pensa, i mariti, i fidanzati e gli amanti (tentativi di rapporto sessuale forzato, minacce verbali e attacchi fisici). Persino giovani professioniste durante il loro training professionale possono diventare vittime di queste violenze. Molti stupri, la cui spiegazione sfugge alla comprensione del mondo civile, sono oggi di abitudine un fenomeno di gruppo e si articolano in due tipiche modalità. La prima più frequente, è premeditata e realizzata con estrema cura e lucidità seguendo una strategia elementare e feroce. Le vittime designate sono irretite con un invito che si presenta “immacolato” o al limite come prospettiva di un’avventura galante e romantica.
NB. Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico
di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la
diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore
educativo, non prescrittivo.
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 – 0532.476055
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