giovedì 30 ottobre 2014

-STUPRO.


STUPRO … un terribile ritorno

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entre scrivo questo articolo (nell'anno del Signore 2014), i giornali riportano quasi quotidianamente drammatici, infami e raccapriccianti episodi di stupro, commessi da criminali, con una vita “apparentemente” normale. Se prendiamo in esame la violenza carnale come fatto di costume e non come prodotto psicopatologico, la mente potrebbe immediatamente scivolare verso epoche lontane che, ovviamente, nulla ha a che vedere con l’attuale periodo storico caratterizzato da un clima liberatorio di cui tutti dovremmo beneficiare. Immaginiamo, infatti, soldati minacciosi coperti di cuoio e metallo, completamente insanguinati, che bruciano, saccheggiano e violentano donne della città appena conquistata. Oppure quei pittoreschi feudatari, baffuti e corpulenti, che invocano l’antico adagio Jus Primae Noctis. E, ancora, quelle feroci fasi rivoluzionarie, in cui la figura femminile rappresenta per chi è insorto un simbolo del sistema da smantellare e da distruggere. L’attività sessuale, in questo periodo storico, sembrerebbe per noi veramente tutt’altra cosa, definita con ben altre immagini: libera, responsabile e spontanea. Lo stupro, invece, è un atto criminale che apporta un devastante danno fisico e psicologico ad un’altra persona, è un gesto di appropriazione: lo scopo è di avere il corpo della donna nel senso acquisito del termine. La “preda” è percepita dallo stupratore tanto come una persona odiata quanto una proprietà desiderata.

ostilità contro di lei e il desiderio ossessivo di possesso possono essere interpretati come motivazioni coesistenti e il sentimento di odio viene espresso nello stesso atto con cui si tenta di “prenderla” contro la sua volontà. La violenza infame, perversa ed inaudita di un reato, come questo, che avviene con una simile frequenza mette ognuno di noi, ma in particolare gli uomini, di fronte alla responsabilità di prendere molto seriamente in considerazione, con gesti concreti, questo fenomeno criminale in continua espansione. Questo atto criminale, purtroppo, è assai più diffuso di quanto la gente non creda. Riveste, infatti, anche forme più sottili (la cosa sconcertante è che a volte agisce nell’ambito delle “norme civili”)  come ad esempio l’avventura di qualche balordo turista in Thailandia e l’incontro notturno sulle nostre strade (sfruttamento sessuale). Sono inclusi, inoltre, in questi atti, più frequente di quel che si pensa, i mariti, i fidanzati e gli amanti (tentativi di rapporto sessuale forzato, minacce verbali e attacchi fisici). Persino giovani professioniste durante il loro training professionale possono diventare vittime di queste violenze. Molti stupri, la cui spiegazione sfugge alla comprensione del mondo civile, sono oggi di abitudine un fenomeno di gruppo e si articolano in due tipiche modalità. La prima più frequente, è premeditata e realizzata con estrema cura e lucidità seguendo una strategia elementare e feroce. Le vittime designate sono irretite con un invito che si presenta “immacolato” o al limite come prospettiva di un’avventura galante e romantica. 


oi, piano piano degenera,  sono portate con forza in un luogo isolato, dove in genere sono lì in attesa altri balordi pronti a realizzare il loro progetto scellerato. La seconda versione, che non ha preliminari, è subito spietata: un’aggressione improvvisa a una donna che transita in un luogo poco affollato: la gente, anche se è presente, il più delle volte non vuole immischiarsi per paura di ritorsioni o coinvolgimenti violenti (in questo modo viene consumata un’ulteriore violenza con l’avallo di chi non vuole rischiare). Se leggiamo attentamente le cronache giudiziarie, notiamo che le figure dei violentatori, contrariamente a quello che si pensa (anche se personalmente ritengo siano particolarmente e profondamente disturbati a livello emotivo), in media sono dipinti come personaggi quanto mai “comuni” con un passato inseribile in una routine paesana o rionale, in gran parte adolescenti o molto giovani, sono qualche volta guidati da uno o più uomini maturi.  In questa breve descrizione non sono presi volutamente in considerazione, per la loro complessità politica, religiosa e sociale, quei fenomeni di stupro perpetrati da “gruppi” (che fanno lievitare sensibilmente le percentuali statistiche) i quali per la loro cultura soffocano ed escludono la donna dalla vita pubblica e da ogni pubblica attività, reprimendo ogni loro progresso intellettuale e morale (vista soltanto come strumento di gratificazione sessuale e per continuare la specie). 


orse il revival di questo infamante reato scandisce una ribellione assurda e squilibrata di giovani maschi particolarmente nostalgici di una cultura e di un tempo che assegnava loro privilegi e potere al loro sesso. In breve, una rivolta di frustrati infierisce come protesta sulle protagoniste dell’emancipazione femminile oppure sceglie le proprie vittime così indifese da ricreare in quegli attimi il mito del duro, dell’uomo virile e possente. A confermare questa mia ipotesi del “grande maschio spodestato” (confronto per evidenziare le dinamiche conflittuali connesse al rapporto con l’altro sesso) è l’aumento incredibile del malessere sessuale maschile: disfunzioni sessuali che coinvolgono la sfera della stimolazione, dell’eccitazione, dello svolgimento e della conclusione del rapporto. I dubbi, infatti, sulla propria virilità e la paura dell’incontro con il femminile sono espressi attraverso una disfunzione sessuale, oggi, molto comune: eiaculazione precoce. Sono uomini che hanno vissuto un rapporto di dipendenza psicologica molto forte con la madre, che si sono sentiti amati in funzione o a condizione di determinate cose oppure uomini che, pur essendo adulti, non sono usciti dalla fase adolescenziale.

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NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.


Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 – 0532.476055
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