lunedì 1 dicembre 2014

-ANSIA. Un continuo allarme.


Il   'Tedio' della vita …


ansia è una condizione interiore di allarme, tensione, incertezza, irrequietezza, paura che si può esprimere attraverso il panico, tachicardia e tremore diffuso.
E’ uno stato emotivo caratterizzato dal timore, reale o immaginario, per un evento futuro, interpretato come spiacevole o pericoloso: timore che qualcosa di inquietante o di avverso stia per accadere. Di solito il soggetto esibisce un’espressione timida e rinunciataria, un atteggiamento completamente privo di speranza, una gestualità, a dir poco, goffa e impacciata. Improvvisamente è preso da inquietudine, si trova in balia di una mente confusa e sotto la tirannia dell’insonnia. Assale a tradimento e si agita all’interno del corpo e della mente. Un eccitazione esagerata in cui l’individuo si adatta più lentamente agli eventi della vita. Si diventa particolarmente introversi e sempre orientati a prefigurare il peggio: tutto diventa negativo e catastrofico. Nel quadro clinico ansiogeno troviamo la compresenza di sintomi psichici e fisici. E’ uno stato d’animo connaturale, molto comune e familiare alla maggior parte degli esseri umani. 


uò presentarsi con intensità diverse, da un momentaneo lieve disagio ad una paura intensa di minaccia incombente. Spesso tutto ciò produce molto disagio, degenera in un meccanismo incontrollabile, porta confusione ai pensieri e può trasformarsi in una angusta prigione emotiva. Può essere, a seconda delle situazioni, stimolante o paralizzante, può modificare le difese attive o invece segnalare il sorgere di un profondo disordine psichico. L’ansia, quella normale, è considerata una reazione dell’organismo che si prepara a fronteggiare, attraverso una produzione adeguata di sostanze chimiche presenti nel sistema nervoso (adrenalina e cortisolo: ormoni prodotti dalle ghiandole surrenali), un problema o un pericolo (evento reale). 
Risultati immagini per noia nei dipintiQuella patologica, invece, è uno stato di tensione che perdura nel tempo anche quando la situazione problematica non è più presente: ha un effetto limitante sulle capacità intellettive e comportamentali. In questa situazione specifica l’unica cosa che si desidera è sfuggire al pericolo che incombe. A volte inizia in modo graduale con un po’di tensione, strano nervosismo, eccessiva preoccupazione per se stessi e gli altri, improvvisi e ingiustificati pianti: si è in balia al senso di impotenza e di agitazione diffusa. La classificazione del malessere ansiogeno viene effettuato attraverso la natura dei sintomi e, soprattutto, la presenza o meno di una causa scatenante. Nella diagnosi risulta fondamentale distinguere l’attacco d’ansia improvviso e devastante (attacco di panico), dall’ansia scaturita da uno specifico oggetto o da una precisa situazione (fobia), dallo stato d’ansia intenso, diffuso e continuativo (ansia generalizzata).


n segnale inequivocabile dell’ansia è il famoso “nodo alla gola”. Questo sintomo si manifesta attraverso la raccapricciante sensazione fisica di soffocamento (contrazione, secchezza, difficoltà di deglutizione). C’è sempre una stretta relazione tra stato d’animo e condizione fisiologica (patologie dell’apparato gastroenterico, dell’apparato respiratorio, dell’apparato cardiocircolatorio). I valori pressori, la funzione respiratoria, il battito cardiaco, la temperatura della pelle sono tutti fenomeni influenzati dallo stato mentale. I sintomi fisici più evidenti quando il soggetto è preso da un attacco d’ansia sono: palpitazioni, dolore pulsante o trafittivo, sensazione di costrizione e difficoltà di respirare, spasmi ai muscoli del collo, mal di schiena, sudorazione, stordimento, gonfiori, nausea. Se ci si concentra un attimo su alcune esperienze della vita si scopre che non sono poi rari questi segnali fisiologici correlati con il nervosismo, come ad esempio i crampi allo stomaco prima di una prova importante oppure di un incontro galante (bruciore di stomaco, scariche diarroiche). 





e persone che sono cresciute in un clima di paura, di rimprovero o di violenza sono molto spesso quelle che, con grande astuzia e sofferenza, hanno imparato ad usare meglio i “Meccanismi di difesa” (del controllo) per sopravvivere. Tuttavia, quando una situazione sfugge loro di mano, perché si sentono minacciate nella salute, nelle relazioni affettive o nella sicurezza materiale, ecco che sono in preda all’ansia.





Risultati immagini per ansia nei dipintiCOSA FARE. Tale disagio - proprio perché compromette la qualità della vita e può evolvere verso quadri clinici più seri - non deve mai essere affrontato alla leggera. Se il disturbo non viene riconosciuto in tempo, valutata la sua gravità con tempestività e trattato correttamente può protrarsi in maniera invalidante per lunghi periodi, acutizzandosi poi nei momenti in cui l’individuo è sottoposto a maggiore stress: il soggetto diserta il lavoro, annulla completamente ogni attività sociale e si isola dagli altri. Chiudersi in se stessi è il pericolo maggiore per chi soffre di ansia. Le persone affette da sintomi connessi alla condizione ansiogena o da un vero e proprio disturbo d’ansia traggono notevole beneficio da tutte quelle metodiche terapeutiche che aiutano a rilassarsi, le portano ad esprimere le proprie sensazioni (scaricare tutte quelle sostanze chimiche accumulate nell’esperienza ansiogena) ed insegnano delle tecniche pratiche con cui reagire a questa condizione, spesso, debilitante. 


ttraverso tali esperienze terapeutiche si liberano dal peso di questo continuo e pressante malessere. La spiegazione dei meccanismi fisiologici coinvolti nella manifestazione ansiogena è sempre fondamentale, non solo a livello di rassicurazione, per eliminare quelle “convinzioni” che causano apprensione e preoccupazione, ma anche nella gestione della sintomatologia in atto. E’ possibile, infatti, con le opportune informazioni imparare ad alleviare e controllare i sintomi che creano questa profonda sofferenza esistenziale che schiaccia la mente e agita il corpo.

Se soffri non rimandare,
 non rinviare un affettuoso e genuino sostegno:
l’aiuto deve essere chiesto quando serve realmente!
… altrimenti puoi cronicizzare e soffrire inutilmente in silenzio. Se, poi, ti ritrovi continuamente inchiodato al dolore forse è davvero il momento di farti aiutare, di mettere fine ai tuoi patimenti reali o immaginari, non è un gesto di debolezza ma di grande forza.


NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.

Bonipozzi dott. Claudio - Tel. 349.1050551  -  0532.476055
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