lunedì 2 giugno 2014

-RABBIA.

Perdita del controllo … la  RABBIA



li individui che soffrono di disturbo esplosivo intermittente hanno violenti episodi di rabbia indesiderati quanto ingiustificati; il grado di aggressività espressa è del tutto eccessiva rispetto al fattore scatenante.
La provocazione più banale scatena una reazione esagerata, decisamente sproporzionata: un padre insulta e picchia il proprio figlio perché ha risicato appena la sufficienza in un compito in classe particolarmente difficile; un marito si scaglia contro la moglie con schiaffi e pugni semplicemente perché ha messo la rubrica telefonica nel posto sbagliato; un dipendente getta un martello contro il datore di lavoro dopo che è stata messa in dubbio la sua produttività; un barista versa un bicchiere d’acqua sulla testa del cameriere perché ha scritto male l’ordinazione; una ragazza reagisce con minacce verbali e butta per aria i piatti solo perché il fidanzato ha sottolineato che il dolce da lei ordinato è una bomba calorica.


na promozione mancata, un trattamento ingiusto, un tradimento imprevedibile, sono tutti eventi che evocano la sensazione di subire una grande ingiustizia, un duro colpo che rende l’esistenza piena di rabbia e amarezza. Capita spesso che una persona in genere timida, riservata e tranquilla esploda improvvisamente in manifestazioni che sembrano “raptus”, tempesta a ciel sereno che arriva senza preavviso e altrettanto rapidamente si dissolve. Quando tale fenomeno passa, il soggetto si sente decisamente un idiota, è sinceramente inorridito, dispiaciuto e pieno di sensi di colpa per aver perso il controllo, soprattutto se l’episodio ha causato disagio e dolore a qualcuno. Questa emozione tipica, oltre ad essere diretta quasi sempre verso i membri della famiglia, amici  o colleghi è facilmente riconoscibile ed ha sue specifiche modalità espressive, il volto diventa scuro, esprime minaccia e severità; la voce si fa più intensa, il tono particolarmente sibilante, stridulo e minaccioso. Il sistema nervoso autonomo, attraverso la produzione di adrenalina, accelera il battito cardiaco, aumenta la pressione arteriosa, la sudorazione e la tensione muscolare. E’ una condizione fisiologica che si sviluppa quando si vivono contrarietà non espresse e stati emotivi trattenuti. Un ingorgo di emozioni concentrate lì nella gola: una rabbia nascosta, inespressa, trattenuta.



utti fenomeni capaci di generare quel fastidioso senso di costrizione alla gola in modo “silenzioso” e spesso non in concomitanza con le situazioni che lo producono. La rabbia trattenuta, oltre a suscitare un senso di inferiorità, di frustrazione, di insicurezza e di umiliazione - avvelenare i rapporti interpersonali - minaccia inevitabilmente anche il benessere psicofisico. Se si reprime tale sentimento, esso si scatena a livello psicosomatico riversando i suoi effetti perniciosi sui muscoli, che si irrigidiscono, su organi e visceri che si infiammano e sull’umore che si deprime. Non c’è patologia organica, dall’ulcera all’asma, all’ipertensione, alla gastrite, alla colite, alla cefalea, in cui non sia stata valutata l’annullamento degli impulsi aggressivi come elemento concausale. Cancellare la rabbia quindi con strategie inadeguate ed insufficienti si diventa più vulnerabili, l’autostima cala a picco e si mette in grave pericolo l’equilibrio emotivo. Sarà utile pertanto, per mantenersi in salute, svuotare la rabbia della sua carica affettiva, spostando l’aggressività in maniera costruttiva e liberatoria. 
Se soffri non rimandare, 
non rinviare un affettuoso e genuino sostegno: 
l’aiuto deve essere chiesto quando serve realmente!
… altrimenti puoi cronicizzate e soffrire inutilmente in silenzio. Se, poi, ti ritrovi continuamente inchiodato al dolore forse è davvero il momento di farti aiutare, di mettere fine ai tuoi patimenti reali o immaginari, non è un gesto di debolezza ma di grande forza.


NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.


Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 –  0532.476055
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