Calo del desiderio … quando la fantasia viene mancare
eriodi occasionali di inappetenza sessuale sono piuttosto frequenti (ansia, stress, farmaci, psicosi, depressione). I problemi di coppia comunque (conflitti coniugali, rancori inespressi), in assenza di disturbi organici, rappresentano la causa principale del calo sessuale, sebbene possano contribuirvi molti altri fattori, tra cui l’età, la personalità e le esperienze passate. Nella coppia il calo può esprimere anche altre difficoltà, per esempio la perdita dell’erotismo nei suoi vari aspetti, non solo sessuali: la routine riduce l’eros a un semplice saltuario sfogo genitale, senza fantasia, gioco e curiosità (l’eccitazione, l’entusiasmo della novità, la fantasia del primo incontro, ad esempio, tiene in vita la sessualità mentre banalità, noiosità, ripetizione, il sempre uguale e la routine spengono completamente l’eros). Quando il calo del desiderio è solo verso il partner e non coinvolge le fantasie verso altri o l’attività magari autoerotica, indica inequivocabilmente un’indisponibilità all’incontro intimo con l’altro: troppi conflitti, oppure troppe critiche, non piacciono certi modi, anche l’odore diventa un problema.
n breve, è il segnale - inutile negarlo - che qualcosa si è spento, è cambiato nella complicità e nell’intesa sessuale, non funziona più per il verso giusto. Il desiderio può diminuire anche nelle situazioni in cui uno dei membri abbia una relazione o nasconda un segreto, per esempio covare il desiderio di divorziare. Gli interventi chirurgici, inoltre, che compromettono l’immagine del corpo (mastectomia, isterectomia, prostatectomia, ileostomia) e i farmaci che deprimono il SNC o diminuiscono il livello di testosterone possono ridurre le “voglie” sessuali. Un partner può perdere interesse per il sesso dopo essere stato licenziato. Con il passare del tempo, l’altro rinuncia a prendere l’iniziativa e così piano, piano si entra nel vortice della privazione sessuale. Non si deve comunque dimenticare che i problemi del desiderio sessuale persistenti, sono strettamente collegati ad altre difficoltà all’interno della relazione. A volte sono la causa di incomprensioni e conflitti, a volte ne sono la conseguenza.
Chi è che rischia di più: soggetti logorati dallo stress, con orari di lavoro eccessivi e, soprattutto, dominati da preoccupazioni non lasciate sul posto di lavoro bensì portate nell’ambiente familiare; coloro che abusano di sostanze stimolanti o che cercano di stimolarsi, in maniera continuativa, con materiale pornografico, per tale ragione si sono disabituate a lasciar fluire l’energia psicofisica (libido) in modo creativo, spontaneo e naturale; persone che appartengono ad un quadro clinico depressivo (anche mascherato) e ansiogeno; soggetti che hanno silenziosamente, nel tempo, accumulato astio e contrarietà verso il partner e che non si riconoscono più nella sua consueta sessualità (questa ovviamente non è una formula matematica molti, anziché diventare inappetenti, possono trovare altre “soluzione” al di fuori della coppia).
COSA FARE. I disturbi del desiderio sessuale sono estremamente complessi e, soprattutto, di non facile soluzione quando il conflitto è di coppia: spesso uno dei partner si oppone alla terapia (la prognosi dipende sempre dalla volontà della coppia: acconsentire, se necessario, di intraprendere una terapia individuale). Il trattamento comunque varia a seconda della causa del disturbo: se si tratta di un problema fisico, il medico deve curare il disturbo sottostante, un professionista della salute mentale, invece, può aiutare ad affrontare le ripercussioni emotive o coniugali del disturbo. Molte metodiche terapeutiche come ad esempio l’ipnosi sono fondamentali per rimuovere gli ostacoli psicologici che impediscono una sessualità piena di passione, entusiasmante, libera e spontanea.
NB. Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico
di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la
diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore
educativo, non prescrittivo.
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 0532.329012
E mail: bonipozzi@libero.it
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