Un piccolo “sorso” di COLLERA ...
’essere umano non manda giù solamente pane e companatico, egli inghiottisce anche umiliazioni; delusioni per la sua mancata realizzazione o promozione, una catastrofe finanziaria o affettiva ... dal piatto quotidiano non mancano quasi mai anche tanti sentimenti di colpa, ben "conditi". Paradossalmente, l’organo della digestione, cioè lo stomaco, si comporta come se dovesse realmente digerire tutto ciò, come se fosse di fronte a un succulento pasto. Produce dunque il suo acido gastrico, che in questa situazione è una sostanza corrosiva non necessaria, la quale col tempo attacca la sua mucosa: lo stomaco in pratica mangia se stesso. In realtà, la secrezione e la circolazione di tale organo viene influenzata in maniera determinante da reazioni emotive e particolari stati d’animo (fame di amore, affetto, stima, rispetto, rabbia, collera, autonomia, dipendenza, ecc.). Lo stomaco, pertanto, partecipa a reazioni di cui il soggetto, molto spesso, non ha consapevolezza. Se lo stomaco produce acido cloridrico ma non riceve nulla, nessun cibo scende a riempirlo, tale sostanza prodotta, tuttavia, non può neutralizzarsi, quindi, insorge un pericoloso funzionamento a vuoto: i conflitti aperti o nascosti si esprimono attraverso un preciso segnale ammonitore, cioè con un disturbo allo stomaco. Molto spesso, si riscontra nei malati di stomaco, dopo una lunga terapia priva di successo, una guarigione in maniera spontanea, a volte, del tutto inattesa. Tale guarigione, apparentemente miracolosa, diventa comprensibile solo quando si prendono in esame le condizioni e cambiamenti di stili di vita del paziente. Chi soffre di mal di stomaco si riconosce già dal suo aspetto esteriore. Egli non è quasi mai grasso, mai corpulento, a livello costituzionale è slanciato, pallido, sottile. Di solito è un individuo che prende “troppo” sul serio le cose della vita: è alle prese con un continuo rimuginare. Estremamente sensibile, nervoso, facilmente irritabile.
oco si parla dell’interiorità, delle risorse interiori, di quanto può influire uno stile di vita,
certi atteggiamenti mentali e alcuni modi di vedere il mondo sulle somatizzazioni … delle potenti difese
che il cervello possiede se non è schiacciato da regole rigide e controlli
eccessivi, soffocato dalle cianfrusaglie, da un senso di impotenza diffuso, da
una condizione esistenziale insoddisfacente e dagli stati d’animo protratti nel
tempo ... RICORDA, un atteggiamento
mentale distaccato e libero da ritmi frenetici risveglia le proprie risorse, fa
davvero rinascere. Ogni stato d’animo,
infatti, fin dalla tenere età, influenza in modo più o meno significativo e
profondo le aree del cervello che agiscono direttamente sugli ormoni e sul
sistema immunitario … TIENI sempre presente, che una vita piena di disagi,
di delusioni, di insoddisfazioni e di frustrazioni sono tutte condizioni
esistenziali che non solo minacciano in profondità la propria identità più
autentica ma oscurano completamente il senso profondo della vita ... fanno
ammalare. Ogni cambiamento ringiovanisce, una nuova vita basata sulla passione
e la creatività, attivando le aree cerebrali specifiche non solo ci allontana dallo
stress ma “spinge” anche a soffermarsi su se stessi, insegna ad avere più cura
per la propria persona e aiuta ad esprimere tutte le emozioni represse …
esprimere se stessi, la propria unicità. Esaminare attentamente il rapporto tra
“malattia” e psiche permette di scoprire tutti quei veleni, apparentemente non
visibili, ma che possono intossicare o soffocare completamente l’organismo.
TTENZIONE, sotto stress l’apparato digerente si blocca, si fermano le secrezioni dello stomaco e dell’intestino: si tenta di ‘evacuare’ la zavorra superflua per essere più attivi (feci, urina). Mangiare in un momento di stress, proprio per il fatto che il sangue è dirottato in altre parti del corpo, si creano gonfiori, crampi e nausea.
Acidità e reflusso segnalano
potenti energie rivolte contro i propri organi specifici che, però, per loro
natura vorrebbero esprimersi in modo
diverso.
’organismo funziona al massimo,
migliora la prestazione mentale, aumenta concentrazione e lucidità, si prepara a rispondere ad uno stimolo
reale o immaginario; inviando il sangue dall’apparato digerente ai muscoli,
aumentando zuccheri e grassi nel circolo sanguigno
(il fegato converte in proteine il glucosio), incrementando la pressione
sanguigna … ogni situazione stressante richiede sempre più una grande iniezione
di energia. RICORDA, anche i rapporti insoddisfacenti, disagi emotivi,
paure e preoccupazioni portano a ansia e depressione: ad una continua ed insana
‘pressione’.
ATTENZIONE, sotto stress,
vivere continuamente in uno stato ansioso, la ghiandole surrenali rilasciano non
solo adrenalina ma anche il cortisone (ormone a base di grassi)
che stimola il pancreas alla produzione di insulina: aumenta il livello di
zucchero nel sangue per avere a disposizione più energia. Il cortisone prodotto
in maniera eccessiva può ‘inguaiare’ le difese dell’organismo. Le ghiandole
linfatiche perdono la loro funzionalità: diminuisce la risposta immunologica.
La capacità di fare a ‘botte’ con il nemico si riduce di parecchio. Troppo
cortisone, inoltre, a lungo andare, abbassa notevolmente la resistenza dello
stomaco alla sua stessa produzione: l’acido cloridrico. Per portare, poi, più
rapidamente lo zucchero ai muscoli, l’adrenalina aumenta la pressione sanguigna
predisponendo a disturbi cardiaci.
OSA FARE. Le metodiche terapeutiche sono tantissime, molto efficaci anche come prevenzione: alimentazione, agopuntura, rilassamento… ma, soprattutto, è importante che impari, attraverso un aiuto qualificato, due elementi fondamentali: chiedere agli altri ciò di cui sente il bisogno – superando la paura di ricevere un rifiuto – e essere meno pretenzioso e severo con se stesso.
… dopo la bocca, l’esofago, lo stomaco, con il
suo reflusso gastroesofageo (dolore petto o gola … evita alcol, caffeina,
peperoncino, pepe, coricarsi subito dopo mangiato) e il suo batterio
Helicobacter pilory (dolore sopra l’ombelico), la cistifellea (la bile prodotta
dal fegato e in essa contenuta viene utilizzata per digerire, sciogliere i
grassi … il dolore manifestato quando è troppo gonfia si verifica sotto la
gabbia toracica … se il dolore si manifesta mentre si stanno mangiando cibi
grassi è probabile che ci siano dei calcoli), il cibo finalmente si sposta
nell’intestino (tenue, lungo ca. 8 metri: qui viene assorbita la maggior parte
degli alimenti … colon, di diametro maggiore ma più corto) quando viene
“tormentato” chiede più attenzione, si
fa sentire non solo con gonfiore e spasmi al basso ventre ma può diventare
“rumoroso” come una mina (gas, odore e rumore sono segnali di difficoltà). Dopo
aver deciso cosa tenere, elimina e passa nel colon gli scarti - circa
cinquecento Kg. di feci all’anno - che depositati nel retto escono dall’ano … mangia abbastanza fibre solubili e insolubili
(solub: sono nei vegetali ; insolub.: nella frutta fresca e secca, in tutti i
cibi integrali) perché oltre a saziare, mantenere voluminoso e soffice il cibo
velocizza il suo transito, eviti emorroidi e diverticolite (diverticolite: feci
dure trattenute negli interstizi che spingono sulle pareti del colon).
ttribuire un’eziologia
psicosomatica alle malattie incontra, spesso, nel pensiero comune, molte
resistenze e parecchia irritazione: difficile accettare che siamo sempre noi a
generare il ‘male’. Alcuni giustamente diranno, ma tutte quelle cose che
respiriamo e ingeriamo non contano proprio nulla? Certamente. Non va comunque
dimenticato che sono proprio i disagi prolungati nel tempo che compromettono il
funzionamento del sistema immunitario e, quindi, con difese ‘basse’ anche le
cose più banali risultano difficili da 'neutralizzare'.
NB. Le
informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo
articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico
di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la
diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore
educativo, non prescrittivo.
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551– 0532.476055
E mail: bonipozzi@libero.it
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