domenica 31 agosto 2014

- RISERVATO AGLI UOMINI.


Riservato agli    Uomini   




uando un uomo non riesce ad avere un’erezione tale da consentire un “normale” atto sessuale - nonostante sia presente un considerevole desiderio - si parla di impotenza. Questa disfunzione può essere erettiva, quando non si raggiunge e non si mantiene un’erezione piuttosto consistente; eiaculatoria, quando pur essendoci una buona erezione non si riesce ad espellere lo sperma; orgasmica, quando non si raggiunge un orgasmo soddisfacente. L’impotenza totale, comunque, è particolarmente rara e sempre connessa a gravi disturbi organici (10%) oppure psicogeni (oltre il 90%). I problemi della potenza sessuale sono invece relativamente frequenti e, nella maggior parte dei casi, sicuramente curabili. 


el maschio - ad alcuni di più ad altri di meno -  il vigore sessuale rimane fino ad età avanzata. Quando questo problema si presenta, non deve essere drammatizzato tanto meno ridicolizzato; anzi bisogna semplicemente prestare attenzione in che modo si manifesta e in quale contesto si esprime (l’interessato deve sapere, capire, arrivare ad avere chiarezza totale su quello che gli succede, anche da un punto di vista fisiologico ed anatomico). Una perdita di erezione saltuaria, ad esempio, manifestata con lo stesso partner, può segnalare un ménage familiare difficile: rapporto abitudinario, noioso e privo di coinvolgimento; in situazioni diverse il problema, il più delle volte,  risulta inesistente (autoerotismo, nuovo partner, ecc.)





ICORDA, il TESTOSTERONE (cala con l’età e può essere misurato con un semplice prelievo di sangue) agisce un po’ come uno psicostimolante e un antidepressivo (vedasi andropausa). Non deve dunque sorprendere che uno stato di carenza di tale ormone possa indicare problemi di natura psichica e comportamentale. Si osserva, infatti, spesso in andropausa, senza motivi precisi, una stanchezza intellettuale e fisica anormale improvvisa. Si tratta solitamente di un affaticamento mattutino associato a stanchezza, sensazione di scoraggiamento e perdita di tono. E’ molto spesso accompagnato da dolori fluttuanti imprecisati e spesso molto intensi: indolenzimenti, cefalee, dorsalgie, tendiniti, dolori addominali. Nell’uomo esaurito della post – cinquantina o giù di lì, la depressione, pur avendo segnali ben precisi (lacrima facile, stanchezza) viene confessata raramente. Si può riconoscere da bruschi cambiamenti d’umore, pessimismo, pensieri negativi, tendenza a diventare suscettibili ed irritabili. Tutti questi problemi hanno paradossalmente la tendenza ad aggravarsi nei giorni di riposo, quando c’è molto tempo per ‘pensare’. Anche i problemi del sonno sono inconfondibili e particolarmente significativi. Gli uomini che hanno una certa età, che vanno in pensione, che subiscono un calo di autorità o hanno la sensazione che il loro prestigio venga meno, hanno un parallelo abbassamento di testosterone tale situazione fisiologica, spesso, causa ostilità e sfoghi d’ira e così, piano piano la collera, quando viene manifestata o anche repressa, è fortemente associata all’impotenza: si sono persi i proiettili in canna! … il problema degli uomini di una certa età sono le ASPETTATIVE esagerate sulle prestazioni sessuali che, alla fine, poi, portano dritti dritti alla frustrazione.

mentre per le donne il desiderio dominante
è quello di conservare la pelle e la silhouette di una fanciulla,
per l’uomo,  il sogno principale è quello di mantenere per tutta la vita il vigore sessuale di un ragazzino.




Risultati immagini per sessualità nei dipintiDifficoltà occasionali di erezione o magari un passeggero calo del desiderio non rientrano sicuramente in un quadro clinico patologico (impotenza). Certo che per il maschio (con la ‘M’ maiuscola ... valutazione ovviamente sempre soggettiva) non è sempre facile accettare l’idea di un calo repentino, anche se momentaneo, della funzione sessuale, perché ovviamente va ad intaccare l’autostima e la sua “potente” immagine virile. L’impotenza funzionale (assenza di malformazioni e cause organiche, diabete depressione, ecc.) infatti è sempre vissuta in maniera estremamente drammatica, anche perché la capacità sessuale è, in molte culture, considerata una delle più importanti fonti di sicurezza e di identificazione, specie maschile. La sessualità per la razza umana, comunque, è molto complessa, e non è sicuramente circoscritta all’apparato genitale. Considerati quindi gli indubitabili condizionamenti sociali e culturali cui la sessualità è continuamente sottoposta, la sua funzione investe un ambito ben più vasto, includendo molte altre manifestazioni della personalità e del comportamento individuale. 

er cui, molto spesso, un disturbo sessuale non è che l’espressione di un disadattamento che coinvolge un po’ tutta la persona ma, soprattutto, la gestione dei rapporti intrapersonali e interpersonali. Del resto, benchè il concetto di normalità sessuale sia per la verità molto fragile, labile e variabile a seconda delle epoche e delle culture, è certamente altrettanto vero che qualsiasi squilibrio psicofisico può rivelarsi anche con un disturbo della sfera sessuale.  Tenendo ben presente il valore innanzitutto difensivo e compensativo di ogni sintomo, si può interpretare anche questo come un tentativo di tenere il più possibile lontana una situazione inconsapevolmente percepita come estremamente pericolosa per l’attuale equilibrio psicosomatico. Questa situazione rappresentata soprattutto dal rapporto sessuale, può essere tranquillamente estesa in realtà anche ad altri ambiti relazionali (lavorativo, sociale, ecc.) dove la mancanza di impulso e di spinta può costituire una sorta di “alibi” a non entrare in contatto né in competizione - a non cambiare assolutamente - rimanendo in una invariata situazione di non – scambio con l’ambiente circostante (tentativo di “astenersi” o magari  mettersi fuori gioco). 

mmerso in questa atmosfera di insicurezza, l’uomo tende ad isolarsi, a rinchiudersi in se stesso, a parlare poco, a diventare scontroso e, naturalmente, a rifuggire l’attività sessuale per la paura di altri fallimenti. Molto spesso, dall’altro sesso giungono segnali, paradossalmente, di apprezzamento, vengono considerate persone di grande “signorilità”, in quanto essendo tormentati da una profonda ansia di prestazione, se ne guardano bene dal formulare proposte sessuali … non dediti a “nobili” principi ma semplicemente perché temono di deludere e di fallire. E’ bene tuttavia ricordare che tale problema psicogeno è sempre pressoché assente in caso di attività autoerotica.





denoma alla prostata
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Si tratta di uno stato morboso benigno e molto frequente, in quanto interessa mediamente quattro uomini su cinque oltre i cinquanta anni. L’adenoma è un aumento del volume prostatico. Può ridurre il diametro dell’uretra e turbare il flusso dell’urina al momento della minzione. La vescica deve fare più sforzi per svuotarsi completamente, senza riuscirvi mai in maniera completa … diminuzione della forza e del calibro del getto di urina L’ostacolo costituito dalla prostata può anche comportare una dilatazione delle vie urinarie. Ciò spiega l’insieme dei possibili sintomi in caso di adenoma. L’intensità dei problemi urinari, spesso, non è proporzionale al volume della prostata. Alcuni adenomi sono molto voluminosi e comportano poche difficoltà, altri sono piccoli ma molto fastidiosi nel quotidiano. L’adenoma prostatico può manifestarsi attraverso un frequente ed imperioso bisogno di urinare, sia di giorno sia di notte. Spesso si ha difficoltà nel cominciare a urinare. Dopo aver urinato, la vescica può dare l’impressione di non essere completamente vuota, e questa sgradevole sensazione si accompagna a un piccolo ‘incidente’ sulle mutande: perdita di gocce ritardatarie. L’aumento di volume della prostata può comportare delle complicazioni: frequenti infezioni urinarie, formazione di calcoli nelle vie urinarie. Problemi che alla lunga, se non si ha la giusta attenzione, possono generare un’insufficienza renale.




 Ma qual è l’origine di questo malessere?


iù qualità e meno quantità. Dopo anni della stessa minestra (si diceva un tempo) si dovrebbe puntare più sugli ingredienti (qualità), piuttosto che sulla zuppa in se stessa. Man mano che passa il tempo, infatti, si ha bisogno - per eccitare il desiderio e renderlo più brioso - di stimoli erotici più intensi, più creativi e più originali possibili. Soltanto la sensibilità, l’apertura, la creatività e la disponibilità di entrambi i partner, senza mai giocare a fare i padroni della situazione, permetteranno di scoprire una sessualità più viva, più eccitante, più felice  e soddisfacente possibile.
inganno distrugge l’eros. I maschi esaltano facilmente e solitamente ingannano - proprio per cultura e autostima - sulle proprie capacità amatorie. L’idealizzazione, purtroppo, non corrisponde mai alla realtà e alle aspettative concrete: così diventa più facile (proiettare) accusare il partner degli eventuali insuccessi (sarebbe più utile segnalare al partner le eventuali difficoltà oppure le fantasie erotiche utili:   se interpretate correttamente rendono più vivo il rapporto).

ltri ambiti professionali possono minare la virilità. Il successo, la carriera e il potere economico possono silenziosamente sostituire la passione sessuale: non c’è più energia e l’eros si pratica nei ritagli di tempo e in modo frugale (sembra paradossale ma quando l’eros si spegne - essendo una modalità comunicativa - anche l’insuccesso professionale, accompagnato da un senso di insoddisfazione, appare sulla scena …è solo una questione di tempo!).

alcol spegne l’eros. Nell’alcol è risaputo si possono tenere a bagno le gioie o affogare i dispiaceri, ma solo però in piccole quantità, come in un “elisir d’amore”. In dose eccessiva anche se bevuto in una atmosfera idilliaca e davanti a cibi prelibati, esso spegne completamente la virilità. 
L’eccessivo pudore ingabbia la fantasia. Il ritornello è sempre quello: un’educazione rigida, severa o puritana ingabbia la creatività e la fantasia erotica. La sessualità, pertanto, in queste condizioni non potendo spaziare ed essendo poco fantasiosa, non potrà mai essere vissuta come un’esperienza gioiosa, piena, soddisfacente e felice.

on c’è mai nulla da dimostrare. La sessualità è una forza potente e veramente “misteriosa” non è certo la nostra razionalità a dirgli come si deve esprimere: non va assolutamente guidata e non a bisogno di alcun “rodaggio”è un dono naturale, è lei che ci guida, è un fenomeno spontaneo … istintivo… non ha bisogno di comandi … il vero  uomo, contrariamente a quello che si pensa, non può essere definito in base alle sue prestazioni … deve essere spontaneo, genuino, non deve  preoccuparsi di quello che avverrà (purché non ci sia una gara in corso),  non ci deve essere assolutamente nessuna ombra di “forzatura”: si dà e si riceve senza condizioni, senza contratti ed ipoteche.





ndropausa
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Contrariamente al pensiero comune non è l’equivalente della menopausa! Mentre la donna conosce, ad una certa età, un impoverimento della funzione ovarica, non c’è mai nell’uomo l’arresto definitivo dell’attività dei testicoli. A differenza della menopausa, fenomeno naturale che interessa tutte le donne SENZA eccezione, l’andropausa è una carenza ormonale anomala che colpisce una percentuale bassa di uomini.

 Non ci si può sbagliare, è caratterizzata da:
·         Una netta diminuzione dell’attività sessuale;
·         Problemi fisici e psico – intellettivi, simili ai sintomi della menopausa.


ul piano biologico, non si può parlare di andropausa se non si verifica un tasso di TESTOSTERONE  inferiore ad una certa soglia.

I segni che devono far riflettere:

·         Fatica e sintomi depressivi frequenti;
·         Un sonno per niente ristoratore;
·         Problemi sessuali;
·         Problemi di memoria;
·         Difficoltà a urinare;
·         Aumento di peso.


  
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NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.

Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 
                       E mail: bonipozzi@libero.it

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