sabato 5 luglio 2014

-SCIEGLIERE DECIDERE


Poter     Scegliere   e    Decidere … questa è la vera libertà!!!


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olte delle sofferenze e infelicità della vita quotidiana possono provenire dal fatto che si cerca continuamente di rinviare le scelte, non prendere decisioni o, peggio ancora, evitarle. Pur desiderando profondamente qualcosa si è continuamente scoraggiati, paralizzati, indeboliti e bloccati nel compiere delle scelte (lavoro, famiglia, sociale). E’ vero, ogni scelta può essere faticosa  e dolorosa: se si segue una possibilità, se ne deve abbandonare un’altra. Per qualcuno può minare lentamente l’autentica libertà interiore, l’autorealizzazione e, perché no, il vero successo. Spesso infatti si sceglie la soluzione peggiore: si rimanda. Una vita spontanea, libera e serena, comunque, non presuppone di non sbagliare mai (a una scelta errata c’è sempre un rimedio più o meno risolutivo!), ma quella di prendere una strada anziché un’altra.  Tale fenomeno è decisamente invalidante in quanto, attraverso queste dinamiche, emergono i veri sentimenti di impotenza, frustrazione, invidia, collera, amarezza, cinismo e disperazione senza rimedio. 

olte persone sviluppano ansia quando devono prendere delle decisioni ma concretizzano gli obiettivi, mentre altre invece non ci riescono affatto. Capire e risolvere i problemi, prendendo decisioni libere e reali in tutti i settori dell’esistenza è fondamentale per condurre una vita soddisfacente, serena, feconda e felice. E’ molto importante capire la differenza che esiste tra la rinuncia (frustrazione e fallimenti) e le decisioni reali (successo e felicità). Sono comportamenti diversi e spesso stili di vita completamente differenti. Nel primo caso, o si rinuncia al processo decisionale, oppure lo si snatura al punto quasi di annullarlo. Col prendere decisioni reali, invece, forse più che in qualunque altro settore della vita, si coinvolge se stessi interamente Le decisioni reali integrano e unificano aspetti diversi della propria personalità ma, soprattutto, accrescono il valore e la stima di se stessi. Mentre apatia, indecisione, paralisi e inibizioni prolungate possono determinare non solo errori banali ma veri e propri disastri (familiari, sociali, interpersonali, lavorativi).

l continuo differire, procrastinare progetti è sempre riconducibile al fatto di non essere in grado di fare delle scelte spontanee e autonome. Naturalmente, ci sono delle situazioni in cui aspettare a prendere una decisione è corretto e salutare. Ma il rinvio senza fine viene spesso usato come sostituto di un’attesa “sana” e costituisce una falsa decisione. La tattica dilatoria è usata ripetutamente occasione dopo occasione, crea immobilismo e paralisi non solo fisica ma anche culturale. L’ambivalenza, inoltre, va spesso di pari passo con il rinvio, e con l’attesa che qualcosa, miracolosamente, salti fuori. L’ambivalenza è piuttosto comune  ma spesso tale sentimento confuso viene usato come un sistema per evitare una scelta reale. Le scelte invece prese d’impulso (azioni impulsive) non sono affatto decisioni. Provocano disastri più o meno gravi, a seconda del problema in questione, in quanto si basano su uno stato di ansietà, abitudine, paura e odio verso se stessi.
Risultati immagini per bivioUn altro ostacolo nocivo per la propria personalità e la propria identità è lasciare che decida qualcun altro. In questo caso si scambia il diritto di fare le proprie scelte, di affermare le proprie opinioni con una falsa pace e malsana tranquillità. Quando si delega qualcuno, si è sempre in prestito, ovvero si consegna la propria esistenza in mani ad altri i quali agiscono, ovviamente, in base ai loro vissuti e ai loro atteggiamenti. Anche il mantenere i piedi in due staffe può sembrare una decisione, ma in realtà è un modo per evitarla. Cercare di soddisfare tutte le opzioni nello stesso momento senza rinunciare a nessuna porta a non prendere nessuna decisione. La realizzazione di un obiettivo richiede sempre decisione e impegno autentico. 

n atteggiamento che crea impasse e delusione è quello di rimuginare continuamente su quello che avrebbe potuto essere se si fosse scelta un’altra strada. Gli sguardi all’indietro sono tentativi di portare altri elementi in primo piano: caratteristica costante di un processo decisionale falso (non ci sono più, sono gia avvenuti e, quindi, impossibile porre rimedio!). Andare poi con i “piedi di piombo” sono tutti tentativi di portare contemporaneamente altre opzioni in modo da annullare la decisione che si suppone di aver presa. Tutti, è bene ricordare, almeno in una certa misura, possono soffrire di false decisioni. Un processo decisionale reale, però, oltre a dare un senso di solida identità, produce crescita e mette in contatto con tutte le risorse interiori (talento, creatività). Esse coinvolgono in uno sforzo salutare che apporta un senso di soddisfazione e maggiore autostima anche nel mezzo di decisioni delicate e difficili.

Risultati immagini per bivioI segni di una decisione reale sono interni, non esterni. Anche se le decisioni producono effetti esteriori (successo), sono le sensazioni di soddisfazione provate che fa la differenza e non il risultato della scelta. I “rinunciatari” invece si privano della più importante libertà psicologica che esista: quella di compiere scelte e decisioni. Alcuni credono che oltrepassare le decisioni e il coinvolgimento dia loro la “libertà”, perché evitano l’impegno. Nulla di più falso. Decidere è una prerogativa esclusivamente umana, definisce la propria personalità. Scansare i problemi, aspettare che accada qualcosa, guardarsi indietro, dipendere dagli altri per scegliere, rinviare, agire impulsivamente: tutte le forme di indecisione o di falsa decisione distruggono l’autentica identità interiore, l’autorealizzazione e il successo … il non decidere (non fare scelte, non esporsi, non rischiare) potrebbe dare la sensazione di vivere in una gabbia d’oro, invece si è bloccati, si è tagliati fuori, privi di libertà, non siamo nessuno, restiamo amorfi.  Capire questi atteggiamenti, rafforzare la propria autostima e avere ben chiari i propri obiettivi, con l’utilizzo anche di metodiche terapeutiche di orientamento psicosomatico, è il primo passo per superare alcuni “blocchi” e, quindi, prendere decisioni vincenti.

ICORDA, come la mucca caccia via istintivamente con la coda la mosca sulla sua schiena, anche tu hai il diritto di opporti a tutte quelle aspettative altrui che non ti appartengono e che spesso ti senti costretto a seguire, quei vincoli che non fanno per te … quelle cose che ti spingono a sacrificare le tue inclinazioni naturali, le tue vere esigenze: prenditi il tuo spazio, segui i tuoi progetti, le tue priorità, esprimi le tue passioni … la tua unicità (non è difficile, con l’allenamento emergerà un senso di soddisfazione, di piacere e di libertà).



NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.


Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 – 0532.476055 - E mail: bonipozzi@libero.it

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