lunedì 23 maggio 2016

Ejaculatio praecox … l’atto breve



Ejaculatio praecox
                                                                         l’atto breve

Risultati immagini per eiaculazione precoce


ale fenomeno, volgarmente definito come "atto breve" è, per alcuni orientamenti scientifici, un sintomo nevrotico che si manifesta - nei casi moderati - con un'eiaculazione quasi immediata dopo i primi  movimenti coitali, pur senza che si sia raggiunta la massima eccitazione; nei casi più acuti, l'eiaculazione si esprime alla più lieve eccitazione sessuale, prima ancora dell'erezione. La psicologia ortodossa ha indicato l'origine di natura emotiva, dovuta al predominio delle tendenze pregenitali (orali - anali) sulle tendenze genitali. A volte si tratta di un violento complesso di edipo implicante un'identificazione con la madre anziché con il padre, che modifica tutto il simbolismo sessuale: il pene prende il significato di un capezzolo, lo sperma del latte (nutrimento non solo fisico ma emotivo ... protezione, sicurezza). La maggior parte delle volte l'atto breve è la manifestazione di un'angoscia che si prova di fronte agli organi sessuali femminili, ricordo della fantasia inconscia della "vagina dentata" e variante del timore di castrazione. Nei casi acuti a volte è facile incontrare elementi passivi di femminilità e di omosessualità latente.

gnuno di noi nella vita vorrebbe ‘durare’, in ogni cosa, sempre un po’ di più. Ma le cose purtroppo non funzionano in questo modo e come dice Zalone “… sai, le malattie primo o poi arrivano …” e quindi non si può campare in eterno; mentre per quanto riguarda il rapporto sessuale, nonostante non si desideri correre, il fulmine a ciel sereno accelera il passo, toglie fascino, spegne il desiderio e accorcia, ad entrambi gli operatori, questa grande gioia della vita. L’eiaculazione precoce, definita come incapacità di controllare volontariamente il riflesso eiaculatorio, è la più frequente tra le disfunzioni sessuali maschili. Un orgasmo troppo veloce, un ‘traguardo’ raggiunto in fretta attraverso una piccola, banale e superficiale stimolazione. Affonda le sue radici, quando si presenta senza cause organiche quali malattie, malformazioni e disfunzioni ormonali, prevalentemente in conflitti intrapsichici o sociali. 
uesto fenomeno spesso si manifesta nelle prime esperienze sessuali proprio per inesperienza o per ‘ignoranza’ in questa delicata e complessa relazione umana (inibizioni, intensa eccitazione, paura di non essere all’altezza della situazione, immagine di se stessi offuscata, timore di non essere in grado di soddisfare, fare bella figura). Non si conoscono cause fisiche che portano a concludere rapidamente il rapporto sessuale. L’astinenza sessuale e lo stress coniugale, invece, possono aggravare ulteriormente questo sintomo. Il problema viene amplificato e assume caratteristiche esagerate appena il soggetto si avvicina all’atto: quanto maggiore è la frequenza con cui si presenta tanto maggiore è la probabilità che possa verificarsi di nuovo. Un unico episodio di eiaculazione precoce, per l’uomo con una cattiva immagine di se stesso, può avere un effetto svalutativo, imbarazzante se non drammatico per le prestazioni successive. Un uomo desideroso di attenzione, di affetto, di tenerezza, di carezze, di intimità fisica può mettere fine al rapporto sessuale vedendo semplicemente la partner spogliata. In base a questa esperienza ‘disastrosa’ può decidere di evitare in futuro l’attività sessuale o optare - proprio per motivi di autostima - per l’onanismo. I giovani che soffrono di questo problema possono provare ansia, sensi di colpa e di vergogna.

ebbene il solo pensiero di avere un rapporto possa letteralmente terrorizzarli, questi soggetti, paradossalmente, sono ossessivamente concentrati sul sesso. C’è chi non si rende conto di avere dei problemi in questo settore della vita. Alcuni credono che la vera difficoltà non si limiti nel fatto che loro raggiungono l’orgasmo in ‘picchiata’, ma che la partner sia troppo lenta o difficile da soddisfare. Questi individui spesso chiedono sostegno qualificato solo nel momento in cui le loro compagne cominciano a spazientirsi, lamentarsi, se non minacciare di trovare soluzioni estemporanee. Anche se personalmente non si sentono insoddisfatti, molti uomini decidono di sottoporsi a una terapia quando comprendono che un rapporto più duraturo può procurare un piacere più intenso a loro stessi e alla partner. Il trattamento, solitamente, ha inizio con l’anamnesi approfondita, la raccolta delle notizie riguardanti la storia sessuale del soggetto, in particolare per quanto concerne il momento in cui si è manifestato il problema, la reazione della partner, le esperienze e le fantasie sessuali, eventuali sensi di colpa e vergogna, il rapporto con l’altro sesso e l’attività sociale, il modo di affrontare il rapporto sessuale, i pensieri durante l’atto ed eventuali metodi già sperimentati nel tentativo di risolvere il problema. Mentre il soggetto ripercorre il proprio vissuto sessuale, lo specialista può richiamare la sua attenzione su certe esperienze, determinati eventi che spesso includono fenomeni che, in qualche modo, possono aver contribuito all’insorgere del problema. 

er ritardare l’orgasmo, alcuni individui possono mettere in atto sofisticate strategie (distrarsi, pensare ad altro). Altri, invece, prima del rapporto si masturbano, approfittando così del periodo refrattario durante il quale l’uomo non può eiaculare di nuovo … togliendo però energia e passione all’atto successivo. Altri ancora praticano la patomimia cutanea: si mordono le labbra o si conficcano le unghie nel palmo delle mani; questo gesto provoca profonde ferite ma, purtroppo, è una distrazione che non funziona. Alcuni soggetti possono reagire a un occasionale episodio di eiaculazione precoce con una battuta e con rassicurazioni per la partner. In questi casi la strategie risulta più semplice e meno dispendiosa a livello energetico, e consiste nel fare un secondo tentativo la sera stesa, perché la seconda erezione ha una durata maggiore e questo per l’uomo può dare sicurezza …  può essere una buona “flebo” di autostima. Tutto ciò può aiutare a concentrarsi sulla partner piuttosto che sulla bella figura o sulla propria prestazione. L’atto breve per molti – un disturbo frustrante ed imbarazzante per entrambi i soggetti – può causare problemi di erezione nell’uomo e un calo del desiderio sessuale nella coppia. La comunicazione tra i partner dopo un episodio di eiaculazione precoce è fondamentale. Se la donna reagisce criticando l’uomo voltandogli le spalle oppure si allontana immediatamente per andare a lavarsi, la sensazione di fallimento, svalutazione e di vergogna dell’uomo può essere estremamente dolorosa.

a psicanalisi, invece, ne ha indicato l’origine di solito psichica, dovuta al predominio delle tendenze pregenitali (stadi: orale, anale e fallico) sulle tendenze genitali (stadi: complesso di Edipo, latenza e pubertà). A volte si tratta di un delicato e violento complesso di Edipo implicante un’identificazione con la madre anziché con il padre, che modifica tutto il simbolismo sessuale: il pene prende il significato di un capezzolo, lo sperma del latte. La maggior parte delle volte l’eiaculazione precoce è la manifestazione di un’angoscia che si prova di fronte agli organi sessuali femminili, ricordo della fantasia inconscia di castrazione. 
Nei casi acuti si ritrovano anche degli elementi passivi femminili di omosessualità latente. 


(Complesso di castrazione: nasce da una paura inconscia che appare nel bambino quando scopre la differenza anatomica dei sessi e formula l’ipotesi d’un unico e identico apparato genitale - l’organo maschile in tutti. Il bambino interpreta l’assenza del pene nella bambina come una minaccia di sanzione per le sue attività autoerotiche. Il complesso di castrazione annuncia la fine della fase edipica del bambino. Come momento dell’evoluzione della sessualità infantile, il complesso di castrazione è presente in tutti, ma quando la crisi viene superata male può dare origine a deviazioni sessuali. Nel bambino l’orrore della donna e la predisposizione all’omosessualità derivano - secondo sempre la psicanalisi - dalla convinzione che la donna non ha pene. Le sue parti genitali evocano una minaccia che provoca disgusto invece che piacere. Nella bambina il rifiuto d’accettare la sua castrazione può sviluppare un “complesso di mascolinità”, che la mette in rivalità con l’uomo. Può anche favorire – attraverso la masturbazione – la sessualità clitoridea)

er la psicosomatica l’atto breve assume un significato diverso. Un problema che colpisce solitamente soggetti con carattere autoritario e contraddittorio, ansiosi e troppo concentrati sul controllo degli eventi. Spesso incontrano partner con tratti più materni (attenta, rigorosa, dominante, responsabile) anzichè caratteristiche di compagne o di amanti (leggera, seduttiva, erotica): una donna vissuta come troppo esigente e competitiva. Per moti individui può essere un modo per togliersi da una situazione il più velocemente possibile perché è vissuta male e temuta. Una grande paura di non essere all’altezza, si sentono inadeguati, poco amati, stimati e accettati; una “grande fuga” che permette di allontanarsi a gambe levate da una situazione che è vissuta in qualche modo come rischiosa. RICORDIAMOLO, il letto non deve mai diventare un campo di battaglia ma un luogo dove potersi esprime liberamente. Può anche essere una rabbia inespressa verso la propria partner. Un rapporto vissuto come un autentico atto aggressivo, una specie di vendetta verso l’altra che rimane lì di sasso. A bocca asciutta! E' un problema che coinvolge soggetti spesso in preda all'ansia o con un forte desiderio di offrire e di dimostrare alla partner grandi e infinite capacità amatorie. Di possedere un'invidiabile natura virile e di essere un "vero" macho ... un desiderio ossessivo di possesso della compagna (temuta e incontrollabile) che rende insicuri perché viene vissuta come troppo libera, esigente, competitiva, intraprendente e disinvolta

na situazione di intensa tensione difficile da reggere per molto tempo perché rende troppo instabili a livello emotivo. Essendo timoroso, preoccupato e dubbioso sulla propria virilità - fallito anche il tentativo di controllo - tende a concludere al più presto tale prestazione sessuale ... una fuga per mantenere stabile la propria immagine e sottrarsi all'ansia sempre più difficile da gestire con tale mentalità.

Un aiuto … “verde”


olte sono le metodiche terapeutiche - omeopatia, fitoterapia, oligoterapia, floriterapia, aromatoterapia, alimentazione, nutrizione endocellulare, visualizzazione e medicina cinese - utili per stimolare l’attività erotica e, in certi casi, risolutive nelle problematiche dell’atto breve.

OMEOPATIA. Lypocodium: quando si hanno tratti autoritari e contradditori,  dominati da un senso di impotenza; Graphites: il soggetto pur avendo una forte eccitazione evita il contatto sessuale; Nux vomica: soggetto troppo concentrato e preoccupato sulle sue reali o ipotetiche imperfezioni, diventa particolarmente irritabile, intollerante e rabbioso; Sulphur: per una zona genitale fredda e troppo rilassata; Calcarea carbonica: stanchezza e irritabilità; Selenium: fantasie erotiche; Caladium seguinum: difficoltà di erezione o quando nell’eiaculazione non è presente l’orgasmo.

FITOTERAPIA (MG). Tilia tormentosa: ansia; Salix alba (amenti): ipereccibilità sessuale.

OLIGOTERAPIA. Manganese: regola il metabolismo glucidico, persone impulsive e iperattive; Zinco – Rame: regolatore ormonale.

AROMATERAPIA. Anice: rilassante, predispone all’ottimismo e all’apertura verso le cose; Menta: azione tonica.

ALIMENTAZIONE. Cibi integrali e verdure. Tutto ciò che eccita non va bene (alcolici, zuccheri semplici).

MEDICINA CINESE. I punti da stimolare (attraverso massaggio o moxa) sono: p. 2 Fegato; p. 10 Rene; p. 6 Milza.

NUTRIZIONE ENDOCELLULARE. Liprofase; Nutri 06, 14, e 36.

VISUALIZZAZIONE. Il palcoscenico; La cascata; In treno; Accettare se stessi.



Bonipozzi dott. Claudio E mail: bonipozzi@libero.it 
 Tel. 349.1050551

NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.

 



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