sabato 9 marzo 2024

 

Innamoramento … la scelta del partner


lcuni proverbi popolari mettono in guardia sul fatto che l'amore potrebbe essere, il più delle volte, un grande imbroglio; un fallimento sociale che, quasi sempre, rende difficile l'evoluzione personale. Sostengono, inoltre, che è un tranello silenzioso, un'insidia da evitare perché potrebbe, per alcuni, essere un trucco piuttosto “indigesto” soprattutto per i più sensibili, quelli carenti d'affetto e deboli di cuore. Segnalano e mettono in risalto, con un certo qualunquismo, la sofferenza di coppia, descrivono - in maniera superficiale - non solo insoddisfazione, crisi, drammi e litigi, ma anche i pericoli e i danni emotivi che vanno incontro due esseri umani quando si incontrano e si sentono attratti l'uno verso l'altro ... in breve, sostengono che l'amore non è solo sofferenza, ma una “malattia” seria da non sottovalutare mai … un sentimento autodistruttivo, condito da insulti, schiaffi, tradimenti, bugie e battaglie all'ultimo sangue … poveri illusi!!! Il cervello, a loro dire, collassa, si modifica, perde improvvisamente le sue funzioni! … preparati, non esiste la coppia felice, l'amore è dolore, un coinvolgimento emotivo esagerato, pieno di sacrifici, con poca saggezza e tanta follia!!! Le canzoni più gettonate, poi, per non farsi mancare nulla, non scherzano, non hanno mezze misure circa questa passione travolgente; sostengono che la relazione sentimentale è una lotta infinita, un continuo scambio di accuse e, quindi, va trattata con diffidenza e sospetto; bisogna maneggiarla con cura e somministrarla a piccole dosi … possibilmente, lontano dai pasti!!!; deve essere tenuta a debita distanza, riportata sotto un lucido ed equilibrato controllo razionale, gestita con molta attenzione e lucidità perché confonde, crea tormento, rende schiavi, fa perdere il potere decisionale e, soprattutto, priva l'individuo della cosa più preziosa: la libertà … ricorda, ogni rapporto di questo tipo non solo disorienta e fa perdere il controllo mentale, ma è pieno di sotterfugi, tradimenti, malumori, insulti, trappole e bugie ... un mondo pieno di illusioni che sfrutta le debolezze umane e getta chiunque nello sconforto ... nell'abisso più profondo!!! Ma è proprio così? Sicuramente è un'esperienza che ringiovanisce e fa - almeno al suo inizio - letteralmente “volare” … una “malattia” sana che, a volte, anche se “disorienta”, fa sognare, crea gioia e rende felici ... sconvolge letteralmente, in senso buono, la vita, mette le ali ai piedi, produce buon umore e porta equilibrio sia nel corpo sia nella mente: una vera flebo di brio e di autostima direbbe qualcuno. Non c’è dubbio, due persone non si scelgono mai a caso. Ci sono, ogni volta, determinanti inconsce, motivazioni e “spinte” interiori, che fanno sì che quei due soggetti si incontrino e, avvenga o non avvenga, come si dice in gergo amoroso, il fatidico colpo di fulmine: si innamorino e si mettano insieme. 


l fuoco dell’amore - anche se a volte brucia velocemente - non conosce confini, alza le difese immunitarie, ringiovanisce, migliora il tono muscolare, stimola la circolazione e fa vivere di “aria” … è sempre un’ottima dieta che non ha effetti collaterali e va sperimentata, comunque, a qualsiasi età!!! Dentro ogni individuo, pertanto, ci sono delle valenze che facilitano l’attrazione verso uno anziché un altro; un’onda neurochimica e ormonale che entra in circolo, trasforma ogni percezione, fa sentire bene, completamente diversi e pieni di energia: stimola la creatività e la voglia di fare … si diventa davvero artisti, leggeri e sereni!!! L’amore, quando c’è - non dimentichiamolo mai - è slancio, gioia ed energia: ecco il segreto della longevità, perché i “VERI” innamorati non si ammalano MAI!!!; una forza che spinge a cambiare e crescere in armonia con se stessi e gli altri. Spesso, nel rapporto di coppia, però, ci sono dei tranelli; si cerca l'approvazione dell'altro oppure si mettono in atto infinite strategie, strani e complessi atteggiamenti per “GESTIRLO” in modo tale da OMOLOGARLO al ruolo desiderato: alle proprie aspettative ed esigenze emotive; in questo modo le dinamiche del benessere si affievoliscono, perdono vivacità, forza e colore, NIENTE INTERESSA più, l'entusiasmo improvvisamente cala e nulla oramai attrae. MAI annullare l'altro nel nome della coppia: l’amore, con questa strategia, diventa finto, plastificato e, bene che vada, asfittico … male ossigenato!!! E' fin troppo facile, forse più che banale, risalire - senza scomodare qualche raffinato luminare esperto in questo settore - a quei rapporti che il fanciullo ha sperimentato con la madre (Complesso di Edipo) e la bambina con il padre (Complesso di Elettra), dove si strutturò l’impianto base di quella scintilla che poi farà scattare, in futuro, il desiderio d’amore verso l’altro. Parte da qui la nostra esperienza amorosa: il vero banco di prova, nel bene o nel male, di ogni essere umano. E’ importante sottolineare che non si tratta sempre di affinità, perché anche il contrasto può essere determinante. Non è detto che un bambino che, ad esempio, abbia avuto un discreto rapporto emotivo con una madre bionda, profumata ed elegante, si innamori di donne bionde, profumate e sofisticate: potrebbe tranquillamente innamorarsi di donne brune e semplici, spesso proprio per “smentire” di aver provato gli stessi sentimenti per quel tipo di donna … per quel personaggio, quel femminile vissuto e sperimentato, a suo tempo, direttamente in modo più o meno conflittuale. Il colore bruno diventa un elemento di attrazione perché di contrasto, ma che ha - volenti o nolenti - origine nel rapporto con quella figura di riferimento. Se, per esempio, una madre ha tiranneggiato e infastidito il proprio piccolo con assurdi richiami, minacce, continui rimbrotti, ed egli è debole e ha paura di essere dominato, se non letteralmente 'disintegrato' o schiacciato, può essere attratto sessualmente soltanto da donne che, all'apparenza, non sembrino tiranniche. E’ facile che commetta degli errori: può cercare di creare situazioni opposte, magari inseguendo un partner da poter dominare, gestire, controllare … anche maltrattare … e, questo, non bisogna mai dimenticare che se nel rapporto di coppia non c'è uguaglianza il matrimonio non sarà mai libero, creativo, sereno e felice!!! 


e vuole dimostrarsi energico e forte, inoltre, cercherà anche una partner che sembri forte, o perché preferisce la forza, o perché trova in lei una provocazione che gli permette di dimostrare, paradossalmente, la propria superiorità e potenza. Se il suo disaccordo con la madre è particolarmente conflittuale, molto “profondo”, la sua preparazione all’amore di coppia può essere turbata, e anche l’attrazione fisica verso l’altro sesso può restare bloccata. Nel tentativo di “riscrivere” la trama, riformulare quel “famoso” passato, di trovare nuove possibilità di realizzarsi, proietta sulla “preda” un copione segreto, che al partner sarà completamente sconosciuto, quasi impossibile da decodificare, da interpretare secondo i suoi bisogni, desideri e aspettative. Anche chi crede di stare nel “rapporto a due” per l’altro, ha un percorso già stabilito, “tu farai per me io farò per te”, e continuamente ognuno lo farà pagare all’altro, perché - non trovando un proprio spazio di libero movimento - si accumulerà rabbia, rancore e persino odio a non finire. Il fisico, inoltre, è risaputo, gioca un certo ruolo nel cosiddetto colpo di fulmine, cioè nell’amore a prima vista. Ma sono proprio gli atteggiamenti, gli aspetti e i modi di esprimersi, non solo non visibili, ma inconsci, a determinare l’attrazione reciproca. E’ questa una cosa che a volte si scopre o meglio si impara a proprie spese, molto tempo dopo, e non spesso, perché quasi sempre non se ne saprà niente per tutta la vita. Quando, ad esempio, dopo vent’anni di vita insieme, il matrimonio va improvvisamente a rotoli, forse, chissà, si capirà perché ci si era scelti … è proprio al momento dell’incontro che alle volte si mettono in opera gli scenari futuri più paradossali. Non si deve mai costruire un rapporto basato sulla dipendenza, tanto meno per sanare i propri vuoti interiori o sulla soddisfazione del bisogno infantile di sicurezza (un sostituto materno); non potrà mai funzionare perché ci si annulla, si blocca completamente la passione, la creatività e la crescita personale … la VITA!!! 


l rischio è alto, si vive nel terrore di essere rifiutati e abbandonati in qualsiasi esperienza relazionale … amorosa e non!!! Se andassimo a vedere caso per caso, scopriremmo che ogni volta si è indossato una maschera, c’è stata una facciata che ha retto, nel bene o nel male, fino ad un certo momento. Eventi esterni o altri motivi sopravvenuti faranno poi in modo di scoprire una realtà che non era affatto visibile. La nascita di un figlio, ad esempio, nonostante sia un'esperienza meravigliosa, è un evento che fissa irrevocabilmente i ruoli: da quel momento lei è senza dubbio una madre, lui sicuramente un padre. E molte coppie non ce la fanno a sostenere compiti che - nonostante chiacchiere, promesse e firme - non avevano, a suo tempo, messo in debito conto. E’ facile capire che non esiste crisi di una coppia che non sia determinata da entrambi i componenti, i quali come furono complici nel trovarsi, lo sono poi nel respingersi … o lasciarsi. La separazione è davvero un fenomeno complesso. Il problema più grande e doloroso che l’individuo deve affrontare, da quando nasce a quando muore, è proprio la separazione - abbandono. Già dal momento della nascita, il bambino si separa da quel paradiso terrestre pieno di calore che è stato l’utero della madre. Là non c’era luce, rumore e movimento, nulla che potesse turbare quella beata quiete. La separazione da questo mondo ben protetto e l’immissione violenta in un mondo di luci, suoni e rumori, non può non incidere profondamente e traumaticamente su quel essere indifeso. Ma questa operazione di distacco si ripropone quando il piccolo, che intanto ha cominciato a crescere rimanendo legato alla madre per succhiare il latte, per sentirne la pelle, il calore, l’odore, ad un certo punto deve abbandonare questa fusione, questa figura di riferimento fondamentale della sua vita per cominciare a camminare da solo. Deve insomma cominciare a rompere un legame che da fisico era diventato psicologico, ma pur sempre di uno psicologismo pieno di affetto, protezione e sicurezza, di fisicità perché tutt’uno con il corpo della madre. E’ un’operazione delicata e difficile che purtroppo non sempre le figure di riferimento contribuiscono a facilitare. 


erti condizionamenti affettivi e modelli culturali impressi nella mente, alle prime vibrazioni, alla prima difficoltà, possono in maniera prepotente risvegliarsi … ricordalo per quanto sia dorata una gabbia, rimane sempre una prigione ... non mentirti, sui tuoi vissuti, sullo stato reale di salute del rapporto, altrimenti diventi lentamente un recluso!!! Verrà poi la separazione del bambino che va all’asilo e lascia per la prima volta la casa; la separazione del bambino che va a scuola, la separazione del giovane uomo che trova un’altra donna e la sposa. E poi le prime morti, con la conseguente separazione da figure fondamentali della vita e soprattutto la separazione dal mondo stesso quando, in ogni essere umano, cominciano ad insorgere le angosce di morte che lo portano ad ipotizzare la sua conclusione: la morte. Separazioni e separazioni, ancora separazioni … ma quante ne incontriamo nella nostra esistenza!!! Come si vede ogni essere umano è segnato dalla separazione - abbandono dal momento in cui nasce al momento in cui muore. Non c’è dubbio che la separazione da un amore sia un vero e proprio lutto e quindi comporti una depressione tanto più forte quanto più forti erano le forze inconsapevoli che avevano determinato l’incontro. Mai ingannare, isolare, appiattire la coppia, offuscarla di noia, privarla del dialogo, del piacere, dello scambio, della sorpresa, della passione; evitare I comportamenti sempre fissi, immutabili e sempre uguali: si trasforma la relazione in un rapporto chiuso, freddo e asfittico … tutto si spegne anche la fiamma più bella, vigorosa e scoppiettante. Molte volte i due componenti della coppia decidono di lasciarsi proprio perché tutto quello che avviene mostra loro con chiarezza che ormai il loro rapporto è finito … manca interesse e passione. Ciò non toglie che non riescano a separarsi e portino avanti strascichi dolorosissimi di un’unione frantumata, sofferta e spenta. Non riescono ad affrontare una separazione che sarebbe loro salutare, temendone e ingigantendone il dolore e l’insopportabilità. C’è quasi sempre da sospettare che dietro la figura dalla quale, sia pure nell’odio, non ci si riesce a staccare, ci sia quella “primitiva” e fondamentale immagine della madre … una separazione da questa figura di riferimento mal riuscita o parzialmente riuscita. La differenza di reazione dei due membri della coppia dipende da come ognuno decide, in base al suo stile psicologico interiore, di difendersi da questo dolore (separazione – abbandono). Gli amori clandestini anche se sono destinati a finire “scalpitano” con una certa insistenza. Magari girare su altri “pascoli”, tra fiore e fiore, brucare nuovi “foraggi” più verdi e profumati … nutrirsi di altre esperienze estranee al focolare ormai spento, può aiutare a sopravvivere. Ognuno dei due può, quindi, scegliere la strategia o, meglio, quel tipo di difesa che lo faccia soffrire meno. Senza contare altri elementi che contribuiscono a differenziare come, ad esempio, i sensi di colpa (inutili) sempre comunque presenti.


a coppia diventa - senza insegnare niente a nessuno - fonte di felicità quando è formata da membri autonomi, spontanei e liberi … una beatitudine soggettiva che non deve mai essere lasciata in mano a nessun altro; un modo di fare che aiuta ad adattarsi e modificarsi a seconda del ritmo ed esigenze della vita … quando riesce a far “perdere la testa”… senza imporsi, sforzarsi di renderla a tutti i costi ETERNA … diventa tutto faticoso, uno sforzo, un disagio e una continua sofferenza se non la si trasforma giorno dopo giorno, se non segue il normale scorrere della vita. Gli amori unilaterali (impossibili) esistono ma appartengono ad un’altra storia … a qualche altra strana e complessa patologia. Si corre dietro a un fantasma che ci si è costruiti da soli, ma dal quale si pensa di essere stati illuminati, si crede di aver ricevuto delle prove d’amore importanti. E’ una idealizzazione!!! La bambina, ad esempio, fa del padre un principe, un re che poi troverà rispondenza in quel certo attore che fa quella curiosa parte di uomo senza macchia e senza paura … pronto a distribuire gioie e balocchi. Così come nel bambino, e soprattutto nell’adolescente, la figura femminile diventa, a seconda del clima culturale, la fatina dai capelli turchini, la santa, la donna idealizzata, la regina più importante del mondo. E’ un’esperienza legata ancora al mondo infantile e al pensiero magico che lo caratterizza. Il vivere della coppia è legato sia ad esperienze passate sia a fantasie prodotte in tempo reale. Ognuno vive le cose come se le è immaginate precedentemente e in questa visione dell’amore possono nascere gesti bizzarri, comportamenti strani e contraddittori. Questi, però, rispondono sempre a una specie di programma, un brogliaccio improvvisato che l’individuo si è costruito su come va condotto il gioco d’amore; ed è un programma in gran parte inconsapevole perché molto influenzato dalle abitudini e dall’ambiente in cui si vive … un gioco amoroso condizionato dall’educazione, dall’ambiente socioculturale in cui si è cresciuti. L’insicurezza affettiva non solo è responsabile del fallimento del rapporto di coppia, ma anche della salute a livello fisico e mentale di ogni individuo; quando siamo innamorati, infatti (felici), nel nostro organismo si diffonde una pioggia di endorfine: una flebo di gioia, un’auto somministrazione di sostanze del benessere che danno sicurezza e fiducia … si va in guerra anche con un temperino diceva quel famoso regista; in ogni relazione dovrebbe vincere, pertanto, sempre la spontaneità e la naturalezza … il rapporto va nutrito costantemente di curiosità e di avventura … nella coppia conta sempre la passione e la magia non la quantità di parole dette … l’altro non deve mai essere il pilastro della nostra esistenza perché se dovesse andarsene crollerebbero le colonne portanti della nostra personalità … ci si smarrisce ancora di più perché abbiamo già perso da tempo noi stessi: una premessa sicura che porta dritti all’infelicità, si perde la propria autonomia, fa sentire inutili e ai margini della vita … chi invade lo spazio dell’altro gli toglie l'ossigeno, l'aria, il respiro, lo fa star male: lo priva della sua preziosa energia, gli crea disagio e lo fa ammalare lentamente; gli predispone un percorso sbagliato perché è stato tracciato da altri; anche nell'ipotesi migliore, il rischio è alto: trasmettere valori sbagliati, visioni errate, disistima, confusione … lascia scoperti, fa emergere i lati più deboli; è un vivere “inquinato” dall’eccessiva dipendenza … una strada polverosa, deformata e dissestata non adatta per un vivere quotidiano spensierato … poco free direbbe qualche regista!!! 


uando ci si appoggia ad un vivere altrui e prestabilito - un copione già scritto e recitato - si perde lucidità e viene ostacolato il modo di vedere concreto, reale … un tutto che è già visto e scontato; si gira a vuoto, accumulando continui abbandoni e infinite delusioni. Ricorda, anche troppa vicinanza può spegnere la passione!!! Il rapporto non va costruito con sforzi e sacrifici: non è un lavoro a cottimo, i personaggi rigidi e fissi disturbano sempre la buona comunicazione; alla larga, quindi, dai saccenti e noiosi (non vedono oltre la loro ombra), gli insicuri (sono sempre convinti di perdere stima ed affetto) e gli aggressivi (i narcisisti, cercano sempre di farsi adorare). E, poi, ricordiamolo un buon litigio non serve a stabilire chi ha ragione, ma semplicemente a smuovere la staticità del rapporto, rendere la relazione più viva!; un battibecchi, ogni tanto, quando serve, può permettere di recuperare identità e spazio, mai tenere il muso perché fa sentire in colpa l’altro e lo ricatta affettivamente: il partner non deve mai essere o diventare uno “sfogatoio”. Ogni amore è sorpresa e contemporaneamente una bella avventura!!! L’amore è una scintilla che si accende da dentro, arriva all’improvviso, senza rispettare nessun copione, nessun progetto, proprio per farci volare, mandarci a gambe all’aria quando siamo troppo controllati ed eccessivamente rigidi; non bisogna rinunciare a vivere per assecondare il partner: il vero amore non blocca, rende vivi e fa crescere entrambi; il rapporto finisce quando entrano in gioco elementi che lo rendono innaturale: recite, maschere, tensioni e sforzi ma, soprattutto, da interferenze e indebiti interventi esterni come pressioni, consigli, critiche e aspettative; non si ama per annullarsi nell’altro, non si potrà mai essere felici se nascondiamo le vere passioni, se si vive per l’applauso, per farsi accettare, per fare bella figura: uniformarci incondizionatamente si recita una parte non sentita che nasconde solo rabbia, rancori e aggressività da troppo tempo trattenuta. Non dobbiamo poi dimenticare che – come sostiene Baudelaire – l'amore essendo un “crimine” richiede un complice ... è sempre l'inizio e la fine di ogni esperienza … di ogni cosa.

Breve Vademecum per la coppia felice.


i deve amare il partner non un’idea, non una costruzione fantasiosa ... amare non significa accettare passivamente i comportamenti dell'altro, rassegnarsi alle esigenze altrui, adattarsi forzatamente ad ogni rapporto senza trarne vantaggio, vincolarsi ciecamente ad un modo di vivere che non ci appartiene; ascoltare l’altro, senza volerlo cambiare, va bene, ma aprire gli occhi sui propri bisogni, su se stessi, è ancora meglio e doveroso ... sono proprio le relazioni inaspettate a rilevare i lati di noi interessanti e tutti da scoprire; la coppia funziona solo se c’è avventura, mistero, creatività, fantasia, rispetto, attrazione, entusiasmo e passione: si è trascinati dal nuovo, dalla sorpresa, dall’imprevisto e dal gioco. I conflitti servono ad affermare la propria indipendenza … NO alle relazioni gabbia in cui i doveri superano di gran lunga i piaceri … NO a sacrifici del tutto inutili per compiacere l'altro che oltre ad andare “controvento" e “arrugginire” i meccanismi relazionali ti fanno sbandare, andare fuori strada ... se si considerano leciti i propri bisogni non solo la vita sarà più semplice e il benessere immediato, ma le relazioni saranno davvero più autentiche, gioiose e felici ... quando si è aperti al piacere non si è mai inscatolati, ma più lucidi, attenti, creativi e, soprattutto, con la mente sgombra da ogni automatismo ... il piacere non deve essere una piccola concessione ma un vero diritto ... la gioia e la felicità sono condizioni irrinunciabili per la salute fisica e mentale; se non c’è piacere spontaneo manca sempre qualcosa - tutto diventa faticoso, complicato, stressante e difficile - anzi la sua assenza lascia spesso una fastidiosa e inspiegabile eredità: depressione, ansia, ipocondria, fobie e ingestibili attacchi di panico. 


olto spesso, senza accorgersene, ci si mette insieme per un “incastro” psicologico spinto, dettato, influenzato dall’incontro delle personalità coinvolte ... il rapporto diventa pesante quando ad alimentarlo non è più la passione ma l’abitudine e la noia ... le relazioni “spente” fanno lievitare (appesantire) il corpo mentre la voglia di avventura “snellisce” (alleggerisce) completamente la coppia ... ogni amore è avventura; l’amore è una scintilla che scatta all’interno, arriva all’improvviso, senza rispettare il copione e nessun progetto, proprio per mandarci a gambe all’aria quando siamo troppo rigidi, inflessibili, eccessivamente controllati; non bisogna rinunciare a vivere per assecondare il partner: il vero amore crea ottimismo, non blocca ma fa crescere entrambi. Il rapporto, invece, finisce quando entrano in gioco elementi che lo rendono innaturale, poco spontaneo ovvero recite, tensioni e sforzi ma, soprattutto, da interferenze e indebiti interventi esterni come consigli, critiche e aspettative … non si ama per annullarsi nell’altro… non si potrà mai essere felici se nascondiamo le vere passioni, se si vive per l’applauso, per farsi accettare, per fare bella figura: uniformarci incondizionatamente; si recita una parte non sentita che nasconde solo rabbia e aggressività da troppo tempo trattenuta. Ricorda, i litigi e le discussioni non scendono in campo per stabilire chi ha ragione, ma a smuovere le energie di un vivere troppo statico, fermo, eccessivamente “tranquillo”: ruoli fissi pieni di orgoglio che svuotano la coppia.… no tenere il muso… un amore troppo ‘sicuro’ inquina la mente e crea un rapporto scontato che non infiamma. SAPPIATELO le persone “sbagliate”, intossicano, soffocano, fanno star male… SONO arroganti e NOIOSE!!! Sul terreno di un cattivo RAPPORTO non solo prendono corpo insicurezze, incertezze e disistima, ma si prepara il terreno a TANTE e TANTE sofferenze, incomprensioni, disagi e malattie davvero invalidanti. La felicità di coppia, come diceva quel famoso poeta francese - non è un investimento economico, se è “naturale” costa davvero poco, prezioso ma a buon mercato - se la "PAGHI" troppo non è di buona qualità; dai spazio agli interessi, risvegli la vera passione ed allora accendi la vita … la felicità è il volto più importante dell’energia vitale, un torrente che non smette mai di scorrere … e stai certo che arriva a destinazione senza pericolose turbolenze!!!.

Comunicare bene rende il rapporto migliore e più soddisfacente

e parole sono importanti diceva quel famoso regista, non solo nei rapporti interpersonali in generale, ma anche, soprattutto, nel rapporto di coppia dico io (vedi il Film: Palombella rossa di N. Moretti. Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti! … le parole dette con superficialità, aggiungo sempre io, non solo possono disorientare e confondere l'altro, ma anche fare molto male). Anche il continuo tormentare, punzecchiare con battute al vetriolo, taglienti come una lama di coltello da macellaio, non sono da meno, sono modalità comunicative che nuocciono e fanno andare alla deriva lentamente qualsiasi rapporto. Certe parole usate in maniera impropria, inopportuna o tenute “nascoste” volutamente - come quelle non dette fanno male dentro - possono diventare velenose, scatenare un senso di vuoto diffuso, creare profonde insoddisfazioni, produrre confusione, generare malumore e far esplodere litigi inutili. Possono diventare un pretesto per aggredire, scaricare le proprie tensioni, isolare e allontanare le persone, soprattutto, quando certe frasi sono concentrate sul vittimismo, sul sacrificio e sulle lamentele continue oppure possono spegnere completamente il rapporto quando le usiamo per colpevolizzare o accusare senza riserve l’altro. Anche le opinioni espresse attraverso un’impronta apparentemente positiva possono diventare disastrose, far vacillare anche la relazione più solida, rendere infelici e malati, come ad esempio l’uso di certe espressioni apparentemente innocue, banali ed inutili: insieme siamo una forza invidiabile, una coppia a modo, PERFETTA, solida a qualsiasi “bufera” si presenti e pronta ad affrontare il mondo intero, andiamo sempre d’amore e d’accordo ... in ogni momento della giornata siamo sempre lì, instancabilmente, a tubare cipicip, cipicip e ancora cipicip; in certi rapporti super – sdolcinati, a volte, sono presenti segnali che annullano e ricattano l'altro, come per esempio: “Per mettere in piedi questo rapporto ho lasciato tutto, ho rinunciato a mille cose, persino cambiato lavoro e città, ed ora tu non puoi mandare a ramengo tutto quello che ho fatto, i miei sacrifici, il MIO UNICO e GRANDE investimento … tu sei l'unico, il solo colpevole!!! 


utte parole piene di amarezza, rabbia e livore che rendono gli animi tesi, infuocati, se non esplosivi anziché placarli; modi di pensare carichi solo di aspettative, di rinunce e di sacrifici (sempre in funzione di … mai in maniera spontanea, naturale, libera, leale, sincera e paritaria) … ma la coppia si nutre davvero di questo? … di calcoli, progetti machiavellici, compensi e sacrifici? Tutte le cose che spengono, svalorizzano, inibiscono la coppia, vanno sempre affrontate e dette, mai messe sotto il tappeto … dirle ovviamente, nel rispetto dell’altro e con le dovute maniere … solo in questo modo ciascun membro potrà evolversi e occuparsi autonomamente dei propri bisogni, mettere a fuoco, in risalto il proprio benessere o malessere … risvegliare passione, creatività e talento … sono tutti elementi indispensabili per il buon funzionamento della coppia libera che sa amarsi, scegliere e decidere senza influenze esterne. Un continuo tormento, un profondo malessere e diffusa tensione, inoltre, sono tutte sensazioni che fanno del male non solo all’amore, ma a tutti i rapporti con gli altri; vivere continuamente per l’altro si perde se stessi … un amore finito, poi, se si cerca di riesumarlo, procura soltanto guai se non ha qualcosa di vivace e frizzante da proporre in modo naturale e speciale … “rispolverare” e “nutrire” quotidianamente il rapporto, non chiudere il partner in gabbia, essere aperti ai brividi, al nuovo, all’avventura e all’innamoramento permanente, rende la coppia solida, forte e felice … RICORDA, l’amore, con la produzione di mediatori chimici come dopamina e serotonina, apre la mente, rende vivaci e felici se stessi e gli altri; i rapporti tossici, colmi di solitudine e senso di colpa, invece, bloccano, fanno sbandare, rendono apatici e noiosi, portano spesso a scegliere “cose” non in linea con se stessi. RICORDA, l'amore è un fenomeno spontaneo - oltre alla benefica produzione di endorfine - sollecita e stimola … apre all'incontro, spinge a vedere il partner così come è senza volerlo cambiare, a sentire la sua voce … a rendere più vivo ogni sentimento ... senza nessuna proiezione ... tutte cose che rendono di buon umore, fanno sentire bene e sognare ... non fanno mai dimenticare l'altro … è sempre in prima linea a livello affettivo.

Per finire ...


gnuno deve trovare la sua strada e se non si comincia in famiglia a vivere le dinamiche relazionali serenamente, diventa più faticoso apprenderle, dopo da adulti. Al di là di tutte le situazioni difficili e drammatiche, e le soluzioni possibili, possiamo, però, fare una cosa molto importante, promuovere nel “rapporto a due” un atteggiamento di cooperazione - non di rinuncia, sacrifici, obblighi, desideri a tutti i costi comuni e attaccamento ossessivo … guai - che permetta di realizzare, per ciascun membro, un proprio spazio di libero movimento, la libera espressione delle emozioni, capacità di stare da soli e soprattutto favorire e “lucidare” la propria identità. Poter scegliere e decidere autonomamente, senza mai calpestare il partner e nemmeno se stessi, ci dà la libertà di esercitare il “potere” (no autoritarismo: imporre con intransigente fermezza la propria volontà o la propria autorità nei rapporti sociali e lavorativi!!!) di vivere la propria vita in modo appieno e completo … rispettando sempre, in questo modo, in un clima sereno e sincero, se stessi e, nel contempo, gli affetti e le esigenze dell’altro. Concludendo, possiamo dire che esistono svariate ragioni che impediscono a due persone di vivere insieme, e probabilmente ci sono casi in cui sarebbe meglio che ognuno andasse per la propria strada, raggiungessero altri pascoli: ne gioverebbe sicuramente sia il benessere fisico sia la salute mentale di ciascun membro e, non meno importante, a tutto ciò che ruota attorno. Ma chi prenderà questa decisione se le persone coinvolte spesso hanno ricevuto una formazione poco chiara, confusa, avuto una dritta non giusta, quando loro stesse non ne hanno consapevolezza? Come è possibile risolvere il problema dell’amore e del “rapporto a due” quando la maggior parte delle persone sono deluse, apatiche e scoraggiate? 



Non ci sono ricette e soluzioni facili. Molti “pizzicagnoli” possono improvvisarsi grandi esperti e dare consigli, a volte più dannosi che utili, come quel “signore” (azzeccagarbugli, “grande professionista”, si fa per dire!) raccomandava, in modo particolarmente superficiale, come soluzione di una crisi di coppia, di “svolazzare” di fiore in fiore: di farsi un amante; anche se, in qualche modo, si diventa più disponibili e rilassati a casa però, prima o poi, si deve pur tornare: la situazione, il dramma relazionale, la tensione, rabbia, odio e l’atmosfera familiare resta, rimane la stessa … questi sentimenti che fine fanno … il corpo e la mente prendono in consegna questo malessere diffuso … tutto ciò rimane immutato ... allora, per il bene del "mondo", non sarebbe meglio andare altrove? Noi, quasi tutti per esperienza diretta, infatti, sappiamo che un individuo non è solo condizionato dal suo ambiente, ma anche dal giudizio che dà a se stesso e al suo ambiente; il suo giudizio di valore può essergli, in certi contesti, più o meno utile ... fondamentale o disastroso. E’ possibile che abbia avuto delle esperienze drammatiche, molto infelici di vita familiare nella casa dei suoi genitori, ma che questo lo abbia anche stimolato a far meglio nella propria vita di tutti i giorni, e che lotti per prepararsi bene al “rapporto a due” in futuro. Un bambino che in famiglia sia stato “viziato”, spesso, si sente trascurato nel “rapporto a due”; A. Adler direbbe, senza tante mezze misure, che non è stato adeguatamente addestrato alla vita sociale. Da un bambino con queste caratteristiche può svilupparsi nel “rapporto a due” un gran tiranno, e così l’altro partner si sente, ben che vada, insoddisfatto, deluso, messo da parte, trascurato, non considerato, silenziosamente ignorato, oppure sacrificato, schiacciato, si sente come in gabbia; se però il tiranno si trova di fronte ad un personaggio battagliero e non più controllato dall'amore “folle” comincerà a scalpitare, fare opposizione e resistenza ad oltranza. A conferma di quanto affermato, è interessante osservare quello che accade quando due figli “viziati” si sposano … compensazioni di vuoti e capricci a non finire. 

on c’è dubbio che la separazione di un amore sia un vero e proprio “lutto” (perdita, abbandono … vedasi la prima parte) e che questo comporti una depressione tanto più forte quanto più erano le forze inconsce, inconsapevoli, del tutto sconosciute, che avevano favorito o determinato l’incontro … l'unione. Molte volte, invece, i due componenti della coppia decidono di lasciarsi proprio perché tutto quello che avviene mostra loro con chiarezza che ormai il loro rapporto è a dir poco sfilacciato, logoro, in breve è arrivato al capolinea … finito!!! Ciò non toglie che tutto finisca lì; alcuni non riescano a separarsi e portano avanti dispetti e strascichi dolorosissimi di una unione oramai inesistente, a pezzi, frantumata e sofferta. Non riescono ad affrontare una separazione che sarebbe loro salutare, temendone e ingigantendone il dolore, l’insopportabilità della solitudine o la paura del cambiamento. C’è quasi sempre da sospettare che dietro quel personaggio dal quale, sia pure nell’odio, non ci si riesce a staccare, ci sia ancora quella figura di riferimento infantile che muove i fili: si rivivono, seppur in maniera diversa, quelle esperienze legate a separazioni mal riuscite o parzialmente riuscite, ma alquanto irrequiete e dolorose. Anche l’attrazione fisica della vita adulta si prepara, contrariamente a quello che si crede, già nell’infanzia. Le origini dell’attrazione fisica stanno nell’affetto e nel richiamo che si generano nel piccolo, e da quelle che suscitano in lui i membri dell’altro sesso che si trovano nel suo ambiente più prossimo (personaggi che ha conosciuto nel suo entourage, nel suo primo ambiente). 

 volte se un bambino sperimenta delle difficoltà con la madre, e una bambina con il padre (come spesso accade se la “cooperazione” nel matrimonio non è solida), essi vanno in cerca di un tipo antitetico … con caratteristiche opposte. Molti lamentano di non sentirsi amati, ma non di rado scoprono di essere loro stessi freddi, refrattari, incapaci ad amare. Non dobbiamo mai dimenticare che l’amore è una grande forza, una potente energia, con preziose caratteristiche psicofisiche, che spingono ad approfondire la conoscenza di se stessi e, soprattutto, verso la poesia della vita … l'amore vero è una preziosa opera d'arte! Come abbiamo potuto osservare, in questo lungo racconto a puntate, l’amore è quel sentimento fondamentale di due esseri umani che si incontrano, si sentono attratti l’uno verso l’altro e tendono a vivere insieme, a condividere una parte della loro esistenza, se non proprio tutta la vita … senza l'ausilio di percorsi tortuosi, il supporto di pensieri fissi, di ragionamenti o timori vuoti e tossici. La prima “fase” di questo fenomeno la chiamano “innamoramento”. E’ questo il momento che fa girare la testa, che suscita, nell’individuo, le maggiori emozioni, fa riaffiorare caratteristiche infantili ed adolescenziali con, ovviamente, un aspetto comunicativo interpersonale che non fa parte normalmente dell’età adulta, che non appartiene alla maturità e non solo anagrafica. Per la persona matura, amore significa dare affetto ma anche riceverlo … uno scambio reciproco, dare e ricevere. L’amore, più che un affetto passivo o fantasioso, è un atto concreto. Molte persone identificano l’amore con sentimenti intensi e travolgenti, e quando questo vigore viene meno, si chiedono se l’amore è cessato, dimenticando in questo modo la dimensione fondamentale dell’amore come scambio, azione e rispetto, alla quale i sentimenti sono un prodotto collaterale … mai comunque a senso unico! Molte coppie si impantanano, il più delle volte con automatismi complessi, del tutto inconsapevoli, ricatti con valore simbolico, in una fase relazionale di mutue esigenze in cui “io faccio questo per te se tu fai questo per me”, “io do una cosa a te e tu ne dai un'altra a me” che, nel tempo, può sfociare in una interminabile rivalsa, battaglia, una inutile competizione, una partita distruttiva per entrambi … una lotta senza quartiere per ottenere qualcosa dal partner in modo improprio. L’amore maturo è attivo, costruttivo e creativo, mai passivo. Per il bambino, invece, amore significa essere protetto, accompagnato mano per mano, considerato e rispettato, e molti adulti, nonostante la loro età avanzata, continuano a nutrire queste aspettative nei confronti del coniuge. Con questa infantile convinzione, interpretazione per nulla realistica, non si fanno solo mosse sbagliate, ma soprattutto a livello affettivo - non prendendo mai posizione - si rischia ben poco, è l'altro che agisce, si muove e, quindi, l'unico, il solo a sbagliare sia negli eccessi sia nelle carenze.


Dott. Claudio Bonipozzi

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