mercoledì 28 dicembre 2016

Stresss … un partner più che pericoloso


Stress …     un partner più che pericoloso         

on solo durante il percorso evolutivo, ma anche nella ricerca di una vita serena ed equilibrata, dobbiamo ‘scontrarci’, fare i conti con dei partner davvero scomodi e pericolosi come ansia e stress. Alle radici di queste due condizioni di malessere, che possono sfociare anche in serie patologie, di solito vi è l’incapacità personale di guardare con fiducia le situazioni della vita e di affrontare con equilibrio e decisione i vari cambiamenti che la vita ci impone ... presi dallo sconforto si tende a credere di essere di fronte, sempre, al bicchiere mezzo vuoto o vedere ogni cosa completamente in nero. E’ il passaggio da una condizione di tensione a uno stato di rilassamento -  attraverso il  suo fenomeno ritmico ormonale - che mina le difese immunitarie: con questo continuo e peculiare logorio si indebolisce inevitabilmente l’organismo. A lungo andare gli effetti sul rendimento, sull’umore, sulla salute, ma anche sui rapporti sociali e sulle relazioni familiari possono essere gravi. 

ra i sintomi principali troviamo ansia, depressione, difficoltà di digestione, palpitazioni, stanchezza, dolore e intorpidimento di muscoli e mal di testa. Questa condizione psicofisica, inoltre, può provocare o aggravare (attraverso la produzione ormonale) disturbi fisici o psichici, per esempio: allergie, intolleranze, amenorrea e dismenorrea, artrite reumatoide, coliti, gastriti, ulcere gastroduodenali, insonnia, iperglicemia o ipoglicemia, ipertensione, malattie cardiocircolatorie e della pelle, obesità. Sia l’ansia che lo stress comunque possono avere anche un effetto positivo per l’intero organismo. Non è possibile una vita senza queste due componenti che in molte situazioni si rivelano elementi psicologici propulsivi indispensabili. E’ bene, dunque, imparare a sfruttare, con l’aiuto di professionisti qualificati, la componente positiva evitando di inciampare nelle ricadute negative o essere travolti dalla bufera emotiva che attiva lo stress. 


uesta condizione psicosomatica caratterizza l’esperienza vitale di ogni essere vivente - entro i limiti della sopportazione propria di ogni singolo individuo - tanto da essere definita con la famosa locuzione il sale della vita. E’ una reazione d’allarme, che si manifesta con particolari attivazioni biologiche e comportamentali: aumenta fino a che la stimolazione persiste nel tempo. Lo stress significa letteralmente pressione o sforzo. Quando parliamo di stress indichiamo sempre lo sforzo cui il nostro organismo è sottoposto, deve compiere per far fronte a cose nuove, a tutti quegli eventi che si presentano improvvisamente e, soprattutto, adattarsi a tali cambiamenti, spesso, repentini diventa patologico quando non si è capaci di accogliere il cambiamento, di viverlo nel modo in cui si presenta. Un fidanzamento, un matrimonio, la nascita di un figlio, ad esempio, anche se piacevoli, sono infatti tutti eventi che possono essere fonte di stress ingestibile.


Fattori riconosciuti come fonte di stress

Fisici
·        Dolore cronico.
·      Malattie invalidanti.
·         Condizioni ambientali comprese quelle acustiche.

Psicosociali
·        Eccessiva competitività.
·        Frustrazioni.
·         Disistima.
·         Senso di impotenza.
·         Cambiamenti improvvisi.

Psicologici
·         Eventi che impediscono l’autonomia.
·         Delusione delle aspettative.
·        Rapporti affettivi finiti.
·         Lutto.



a reazione a fattori ansiogeni varia poi a seconda della personalità dei diversi soggetti. A incidere in questo caso sono le esperienze vissute, alcuni elementi ereditari, lo stato di salute, l’età, le relazioni sociali, l’ambiente facile o difficile di cui si dispone. Tra i fattori che possono incrementare il livello di stress è bene ricordare sono anche l’assunzione di alcolici, farmaci, fumo e il caffè (stimolano le ghiandole surrenali a produrre adrenalina e cortisolo), e da non sottovalutare mai un’alimentazione sbagliata. Studi approfonditi insegnano che stimoli dotati della stessa carica energetica (stressante) provocano reazioni profondamente diverse nei vari individui. Questo è un fenomeno che può essere determinato, come più volte accennato, non solo da cambiamenti negativi, ma anche da eventi positivi: è il cambiamento in sé che, interrompendo le nostre abitudini, mette in crisi le sicurezze quotidiane, diminuisce il grado di controllo sulla situazione circostante. 

uello che creava fiducia si trasforma in una potenziale minaccia. E’ a questo punto che l’organismo si mobilita, con tutte le sue risorse energetiche, alla ricerca di nuove condizioni di equilibrio. Lo stress non solo è capace di influenzare lo stato psicologico di chiunque ma può anche minare completamente il metabolismo, tutto il corpo in ogni suo punto più recondito: nuoce alla salute, è potenzialmente all’origine di ‘tutte’ le malattie. Alcune attendibili ricerche scientifiche affermano che, abbassando le difese immunitarie, può scatenare persino il cancro (o essere più esposti) … il disagio interiore manda lentamente in frantumi le difese. Se il processo ormonale va in tilt significa che l’orologio biologico interno si è inceppato e che qualcosa, nel nostro modo di vivere provoca tensione e mette a rischio il nostro equilibrio interiore. Lo stress non è  comunque il troppo lavoro, le tasse da pagare, i figli, i ritmi frenetici, la comunicazione difficile, ma fa la sua comparsa e diventa pericoloso quando facciamo cose che non ci interessano più, una vita diversa da quello che si desidera veramente … una vita fatta di atteggiamenti sbagliati, sforzi inutili, perfezionismo … tutte cose che non danno felicità ma, lentamente, ci si allontana da essa. 

olti fattori di stress dipendono, come abbiamo già visto, da situazioni interiori e personali come cambiamenti fisici, problemi economici, divorzio, problemi lavorativi. Una convinzione comune, piuttosto diffusa, vuole che lo stile di vita compulsivo e frenetico che conduciamo, soffrire di stress sia un atto dovuto, per certi versi obbligatorio. Ci diciamo, infatti, che siamo stressati perché:

1.      non ho mai tempo per me stesso;
2.      lavoro troppo;
3.      ho troppe responsabilità;
4.      sono sempre sotto pressione;



 
5.      sono sempre in battaglia con la dieta.

Non dobbiamo dimenticare che queste motivazioni colgono lo stress solo nella sua dimensione quantitativa, come se a generare la tensione fosse non la modalità con cui facciamo le cose, ma il loro accumulo eccessivo. In questa visione il riposo o l’inattività sembrano un logico ed efficace rimedio anti – stress ma la mancanza di impegni da affrontare non è affatto sinonimo di assenza di tensione psicofisica … specialmente se il tempo è trascorso nell’ansia per ciò che ci aspetta quando ‘riattaccheremo’. Molti sono i guai che lo stress può provocare a livello fisico e, quindi, vere e proprie malattie organiche sono associate a tale fenomeno. Il rischio di somatizzare è davvero alto per i seguenti disturbi:


·         Mal di testa.
Perché: si blocca una testa che “pensa troppo” … tenere sotto controllo un mondo emotivo che vorrebbe esprimersi, preme per uscire (iperattività di pensiero) … paura di non riuscire a controllare una certa situazione;

·         Infarto e ipertensione
Perché: altera la circolazione arteriosa; un continuo stato di allerta sia a livello emotivo sia a livello fisico per tenere sotto controllo un mondo considerato pericoloso … un ritmo di vita davvero frenetico.

·         Mal di stomaco
Perchè: difficoltà di accettare e “digerire” certe cose, situazioni e persone … difficoltà ad adattarsi, resistere, opporsi al nuovo, al cambiamento, alle idee … senso di colpa perché si teme di aver creato una situazione ingiusta.

·         Colite
Perché: sensibilità all’ostilità e al rifiuto … incapacità di trattenere e assorbire le cose positive … confronti che creano insicurezza … le contrarietà sono difficili da “digerire” …sempre  alle prese con un senso di oppressione e di disfatta.

·         Mal di schiena
Perché: struttura portante,  sostegno, supporto, come si affronta la vita, far fronte alle avversità … la schiena si blocca quando il peso della vita diventa difficile da sostenere … diventa difficile farsi carico delle cose, far fronte alle avversità della vita.

·         Insonnia
Perché: non lasciarsi andare, non riuscire a staccare dal quotidiano, dai pensieri che ronzano continuamente in testa …tensione  senso di colpa radicato in profondità … non sentirsi a “posto”.


Un aiuto "Verde"

Oligoelementi

Rame – Oro – Argento (aiuta il sistema immunitario).

Integratori

Magnesio (migliora l’umore e riduce lo stress);
Vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6, Bc - acido folico: proteggono il sistema nervoso e contrastano gli effetti dello stress).

Fitoterapia

Ficus carica (MG): utile in tutte le manifestazioni caratterizzate dal fenomeno ritmico (sonno-veglia, anoressia-bulimia, tachicardia, crampi muscolari, sindrome premestruale … disagio psichico);
Betulla verrucosa (MG semi): stanchezza e stress mentale;
Prugnolo (MG): tonico, stimola il sistema immunitario e rinforza quello nervoso.

Omeopatia

Nux vomica (se il fenomeno stressogeno si manifesta con rabbia e irritabilità);
Coffea (se è presente l’insonnia).
Lycopodium (quando manca la fiducia).

Riassumendo



a reazione soggettiva allo stress (reagire in modo ‘appropriato’ o mostrare sintomi preoccupanti) dipende sempre dall’interazione tra caratteristiche di personalità, natura dell’evento “disturbante” e disponibilità di fonti di supporto. Alcuni individui, proprio per i tratti personali, sono più resistenti allo stress di altri e si riprendono come se nulla fosse accaduto, velocemente, anche diverse volte; altri, invece, più vulnerabili, trovano insostenibili anche problemi apparentemente banali o di minore entità. E’ anche vero però che alcune situazioni stressanti creano difficoltà maggiori di altre; la gravità dello stress, la sua imprevedibilità e durata, la possibilità o meno di gestirlo condizionano la capacità della persona di superare il momento difficile. La presenza di un adeguato supporto ambientale ha un ruolo determinante; fare parte di una vasta rete sociale di amici, familiari e colleghi comprensivi può essere di grande aiuto per affrontare stati emotivi difficili, soprattutto per chi accetta benevolmente l’aiuto degli altri in caso di necessità. Lo stesso evento stressogeno può avere effetti molto diversi su persone diverse, a seconda di come viene vissuto. Certe persone bravissime nel gestire le questioni lavorative  sono messe in grave crisi dalla fine di una relazione sentimentale, ad altre accade il contrario.

hi non è particolarmente contento del lavoro ma non è abbastanza motivato a cambiarlo, reagirà di fronte a una sospensione temporanea diversamente da chi è costretto a rinunciare a un’attività che rappresenta la massima aspirazione della sua vita. Le persone affrontano meglio lo stress se hanno già vissuto in precedenza esperienze analoghe. Il grado di controllo sulla situazione è un altro fattore determinante: è più facile accettare un divorzio a lungo ponderato, soprattutto per chi ha preso parte alla decisione. A volte un evento stressante può essere quella famosa “goccia che fa traboccare il vaso”: una persona che ha affrontato tante difficoltà e continua a vivere in modo più o meno adattato anche dopo una lunga serie di imprevisti, può crollare in occasione di una lite banale con il coniuge o il compagno di lavoro. Lo stress da cui può avere origine un disturbo dell’adattamento può essere conseguenza di un fatto acuto o di un problema cronico che getta un’ombra sull’esistenza per molti anni. Il licenziamento, l’inizio o la fine della scuola, il fidanzamento, una delusione d’amore sono fenomeni “acuti. Quando il fattore stressogeno è così preciso, esiste un limite temporale di qualche mese oltre il quale, se i sintomi persistono, difficilmente sono riconducibili a quell’evento. Se una persona è ancora molto depressa due anni dopo la fine di un rapporto affettivo, è poco probabile che la rottura di quel legame sia stata causata dalla depressione, mentre è possibile che ci sia un disagio emotivo concomitante, per esempio un disturbo psicotico. A volte è difficile dire quando termina un evento stressante; fattori stressogeni persistenti sono gli abusi fisici perpetrati regolarmente da un partner violento, un lavoro poco gratificante, malattie croniche. Alcuni eventi stressanti, pur essendo limitati nel tempo, hanno ripercussioni durature; ne sono esempi le difficoltà economiche che seguono un divorzio o la perdita di lavoro. 

iamo in presenza di un disturbo dell’adattamento cronico quando la reazione disadattiva nei confronti di una situazione di stress persistente dura da lungo tempo e la persona non sviluppa una sintomatologia conclamata compatibile con un altro disturbo mentale nevrotico o psicotico. Quando queste reazioni sfuggono al controllo siamo in presenza di un disturbo post – traumatico da stress (PTSD). Si tratta di una forma grave e cronica di quella che all’origine era una funzionale reazione di adattamento messa in atto per evitare il pericolo (lotta quotidiana dei nostri antenati per la loro sopravvivenza: uragani, inondazioni, tornado, tormente di neve, siccità e fuoco). Ricordare l’evento rischioso poi non ha più il significato di un utile avvertimento, ma diventa un elemento disturbante e, soprattutto, onnipresente. Le reazioni più comuni in caso di stress consistono in depressione, ansia, manifestazioni di sintomi fisici, modificazioni del comportamento e una combinazione di tutti questi elementi.    


Bonipozzi dott. Claudio 
Tel. 349.1050551 
E mail: bonipozzi@libero.it

NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo pertanto ha un  valore educativo, non prescrittivo.

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