lunedì 2 gennaio 2017

Amicizia … una ‘merce’ preziosa


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Amicizia   …  una  ‘merce’  preziosa
       conforta  l’animo, tonifica il corpo e  accende la mente



a parola amicizia ha origini molto antiche e, di solito, la si usava per indicare un bene unico, una condivisione di alcune operazioni quotidiane dell’esistenza, uno scambio tra pari, una comunanza di vita, uno strumento irrinunciabile di esperienze giornaliere con gli altri individui … quelli che, ancora oggi, frequentandoli, fanno bene al cuore, alla pelle e allo stomaco. Per Platone tale concetto ha valore non solo pedagogico ma anche evolutivo: aiuta a crescere; indispensabile maestra di vita per raggiungere verità, maturità e felicità (vedasi Fedro di Platone). Agli appassionati della cultura classica, poi, sicuramente non sarà sfuggito il mito di Achille (aggressivo e impulsivo) e Patroclo (riflessivo e rispettoso delle regole): una profonda amicizia in cui viene attivato nell’altro - proprio per la profonda diversità - ogni tratto caratteriale più nascosto, l’aspetto più recondito della loro personalità “latente” ... per gli analisti junghiani la zona d’ombra. Gli ‘antichi’, come al solito, l’avevano già capito che era una risorsa unica ed indispensabile e di cui non se ne poteva fare a meno perché -  oggi lo sappiamo con certezza attraverso sofisticate ricerche - non solo attiva alcune zone della neo - corteccia ma stimola completamente la chimica del corpo aumentando le difese immunitarie: funziona meglio di un farmaco di ultima generazione. 

eca benefici importanti a tutto l’organismo: un flusso vitale che coinvolge mente – corpo (potenzia l’attività del sistema immunitario) un vero e proprio antidepressivo naturale. La presenza genuina di un amico, infatti, impedisce di lasciarsi andare “sul divano”, di impigrirsi, di sentirsi abbandonati: smantella il senso di inutilità e aumenta l’autostima. L’amicizia, se vera, genuina e ‘felice’, è un potente motore che carica il corpo di grande energia, crea benessere biochimico e aiuta a lenire i mali più fastidiosi. Un sentimento prezioso che regala - senza avere nulla in cambio - serenità, allegria, sostegno, accettazione, tenerezza, complicità, intesa, calore umano ... allarga gli orizzonti, promuove libertà, stimola a crescere attraverso un civile confronto e, soprattutto, aiuta a conoscere in profondità se stessi. La vera amicizia, quella solida, con proprietà salutari e curative, non puoi non riconoscerla perché si basa su dei valori importanti - anche se in questo periodo storico sono, a torto, considerati anacronistici - come ad esempio lealtà, fiducia, complicità, comunione d’intenti e affidabilità. 

ttenzione, però, se è falsa, poco sincera, fatta con gesti di convenienza, di risatine di facciata, non solo crea gelosia, solitudine, dipendenza ed invidia, ma con la sua persistente stanchezza e la sua aggressività trattenuta fa male alla salute. Anche se - a livello energetico - assomiglia all’amore non è comunque la stessa cosa. L’amicizia sincera è una specie di porto sicuro che non limita mai lo spazio di libero movimento e la libertà dell’altro: non soffoca mai con obblighi e richieste, perché si ha piena consapevolezza della reciproca libertà. Il vero amico è quello che ascolta, non ha secondi fini e non cerca vantaggi, guarda e non giudica mai ma, soprattutto, non ci vuole diversi da come siamo … con un rapporto solido la difesa del proprio ‘territorio’ non è più necessaria, l’aggressività sfuma e la diffidenza svanisce.


ell’amore, invece, soprattutto nella fase iniziale con la sua attrazione fisica, le cose sono diverse, si mira a gestire, ostacolare e impossessarsi del partner: l’altro va astutamente conquistato e bisogna avere la certezza che il rapporto sarà duraturo, mantenuto nel tempo … come sappiamo, però, l’amore non è mai eterno, dura finché c’è passione! … una operazione disastrosa che, se accompagnata da idee preconcette o pilotato dall’amore – attaccamento,  spesso spegne la passione, allontana da se stessi, distrae dalle proprie vere esigenze e necessità soggettive. Capita spesso in terapia di sentire alcuni aneddoti importanti circa l’amicizia:
Guardi ieri sera, dopo il lavoro, ero spento direi, senza esagerare, letteralmente morto; arrivato a casa mi sono buttato sul divano e per nessuna ragione mi sarei mosso da quel comodo ‘giaciglio’; ma ecco uno squillo, improvvisamente arriva una telefonata, un amico mi invita ad uscire; Lei non ci crederà doctor, ma in dieci minuti ero lavato, profumato, pettinato e pronto per uscire”. 

uesto è il racconto di Mario, sempre titubante,  tendenzialmente apatico, pigro e un po’ avaro di intraprendenza, ma che recupera improvvisamente energia e dinamismo attraverso una semplice telefonata, un banale SMS, una semplice WhatsApp ... rivitalizzato da un vero rapporto di amicizia. Ma cosa significa questa storia? Questo breve racconto evidenzia ulteriormente che l’amicizia buona infonde energia vitale, allontana la stanchezza e attiva la voglia di fare: una sincera relazione amicale rigenera e carica sempre di energia salutare. Attenzione però ai rapporti sbagliati, alle cattive compagnie, perché allontanano da se stessi, spingono a dire e fare cose non volute, bloccano i linfociti T (cellule del sistema immunitario) e, quindi, soffocando il flusso vitale sono un pericolo per la salute: l’amicizia falsa è un virus che cancella il buon umore e nuoce alla saluta. 

segnali che il corpo manda attraverso i propri organi, quando le amicizie sono sbagliate - quei rapporti che non dovrebbero proprio esistere - sono tanti e spesso inequivocabili: stanchezza, ansia, fegato grosso, stomaco gonfio, intestino ‘veloce’ - ‘trattenuto’, testa pesante e cute infiammata o in “maschera”. Le relazioni comunque che nascondono sentimenti negativi mettono sempre a dura prova, in pericolo l’equilibrio fisico e mentale. Una relazione serena, invece, riattiva e feconda le aree cerebrali più nascoste, quelle sempre sottoutilizzate … ecco perché l’amicizia felice - attraverso la produzione di particolari sostanze biochimiche - mette di buon umore, fa sentire bene, rivitalizza, aiuta a guarire prima e meglio. RICORDA, l’amicizia non è mai un’invasione o una conquista dell’altro ma un confronto alla pari … non è mai uno sforzo ma spontaneità e naturalezza … un grande  pieno di energia … il piacere di stare insieme che dà sicurezza e calore.

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L’amico non è uno “psicoterapeuta”
ma essendo un sincero compagno di viaggio può aiutare a crescere,
 aprire nuovi orizzonti, allargare i confini della consapevolezza,
facilitare l’adattamento e il confronto senza esprimere giudizi
 di valore, stimolare diversi stili di vita più vantaggiosi …
insegna a vivere senza appoggiarsi troppo su l’altro,
contribuisce a vivere un rapporto senza pretese
e aspettative eccessive … non soffoca mai
con obblighi e richieste …
il suo appoggio è
 sempre incondizionato.

amico non è uno psicoterapeuta ma può avere indubbie valenze ‘curative’ e come diceva L. Dalla ”Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’… ”  con lui, infatti, attraverso un sincero e solido rapporto, è  possibile trarre benefici inaspettati … perché aiuta ad allontanarsi dai propri “tarli” mentali, distoglie l’attenzione dalle invalidanti ossessioni e, soprattutto, dai “guai” inesistenti.


TTENZIONE, se al momento del saluto o subito dopo il commiato, quando l’amico se  n'è già andato ci si sente smarriti, disorientati, confusi, colti da un senso di vuoto, avvolti da una gelida tristezza, da un cupo pessimismo, da una insopportabile e fastidiosa nostalgia è probabile che in quel rapporto ci sia ‘dipendenza’ oppure siano presenti tratti depressivi significativi, molto importanti … RICORDA, la depressione rievoca il passato mentre l'ansia anticipa il futuro ... vuol dire che in quei momenti, apparentemente “grandiosi”, non si è fatto il “pieno” completo di gioia e di felicità, ma quel particolare incontro ha riempito solo dei vuoti, ha riacceso solo storie vecchie, eventi del passato, che sono tanti e tanti modi di pensare fuori tempo … una mente imbrigliata solo nei ricordi che non gode nel piacere del momento vissuto … dopo un pieno di vera amicizia si può stare tranquillamente da soli, in silenzio, godersi il senso di soddisfazione e vivere completamente  di “rendita” … Evita di razionalizzare, etichettarti o autodefinirti  - Io sono così, sono colà, lo so come sono fatto, sto attraversando un brutto momento, la salute poi … -  ma soprattutto non sopportare, non rischiare di cronicizzare questa condizione,  parlane con un vero AMICO che possa non solo ascoltarti ma anche aiutarti e, poi, se scopri nel tempo che non è quello giusto per te, cercane subito un altro che ti faccia uscire immediatamente dall’incantesimo del passato e dalle 'affascinanti' ma fuorvianti aspettative altrui.


Tel. 0532.476055
Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 - E mail: bonipozzi@libero.it

NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo pertanto ha un  valore educativo, non prescrittivo.

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