lunedì 14 aprile 2014

-ALCOLISMO


Pianeta  Alcol  … il nettare del diavolo




essere umano da sempre ha il desiderio di andare "oltre", trascendere se stesso: è portato ad ampliare le proprie potenzialità, prestazioni, esperienze, a ricercare con ogni mezzo il piacere o il rilassamento, ad evitare il dolore. E’ alla continua ricerca di fantasie gratificanti, di potere, di controllo, di essere in un sogno, di essere “in un mondo a sé”. Nella ricerca di “paradisi artificiali” ha conosciuto e creato molti strumenti e varie sostanze (si veda ad esempio il Viagra): una di queste è l’alcol (alimento – droga). L’alcol è la sostanza psicoattiva più antica dell’umanità, oltre che più diffusa. Nella ritualità cristiana lo troviamo nell’Eucarestia: il grande mistero del pane e del vino. Mentre nella mitologia Dionisio, divinità dell’ebbrezza, veniva celebrato il tutta la Grecia attraverso questa bevanda considerata immortale. In apparenza, l’assunzione di questa sostanza alcolica dà forza e coraggio. L’alcolismo non dovrebbe mai essere sottovalutato, perché la continua assunzione di tali bevande può causare gravi patologie al fegato, danni cerebrali, cancro al pancreas, obesità, anemia, problemi sessuali, disturbi al sistema nervoso e al cuore. 

hi beve cerca nella sostanza alcolica il “fuoco” capace di accendere la vita, di darle una spinta e far emergere, seppur momentaneamente, uno stato di coscienza diverso. Per la stessa ragione questa bevanda, come altre sostanze inebrianti, è ricercata nei rituali di cambiamento, in quanto, operando un’alterazione di consapevolezza, consente di oltrepassare i confini della razionalità, così da permettere alla mente di “andare oltre”: libero sfogo agli istinti rompendo gli argini del controllo. Che l’alcol, abbia anche effetti positivi è indubbio: l’antica medicina ippocratea lo considerava, preso in maniera moderata, come un vero e proprio farmaco (il problema è trovare la giusta misura). Un consumo occasionale e moderato di alcol, se di buona qualità, può essere sicuramente un elemento di benessere, mentre delegare alle “droghe” la risoluzione dei propri disagi porta dritto all’infelicità. Superare i problemi relazionali, specie con l’altro sesso (non solo femminile, adesso anche maschile), è ancora oggi uno dei tanti vantaggi ricercati nell’alcol: come se il trangugiare tale sostanza permettesse, in qualche modo, di sciogliere completamente le inibizioni che creano un muro di incomunicabilità tra se stessi e gli altri. 

Risultati immagini per uva nei dipintiReggere la solitudine è invece il peso che solitamente si cerca di spartire con un calice in più, soprattutto quando è costellata da pensieri negativi su se stessi: autoaccuse, senso di inadeguatezza, fallimenti, sensi di colpa. Proprio per la sua capacità di “bruciare via” i pensieri nefasti, l’alcol sembra diventare, ovviamente a torto, la scorciatoia più sicura per la felicità. Come in tutte le dipendenze da sostanze (cibo, fumo, droghe) il mito da smantellare, in realtà, è che l’alcol sia uno strumento di felicità: la sua costante assunzione distrae dai veri malesseri da cui si fugge bevendo, cronicizzandoli spesso per sempre. Dà infatti una sensazione illusoria di coraggio, calore, gioia, che però, una volta svaniti gli effetti, si trasformano in paura, freddo interiore e tristezza. Il soggetto che beve diventa lunatico, strano, sconcertante; passa improvvisamente dall’allegria alla tristezza e i periodi di malinconia sono sempre più lunghi e frequenti: emergono collere improvvise, che possono a volte evolvere in aggressività verbale oppure in atti veri e propri di violenza. 


tratti fisiologici cambiano improvvisamente: le palpebre si gonfiano, i denti si guastano, la sclera diventa più opaca e perde la sua limpidezza. Ecco l’urgenza di mettere a fuoco i problemi che spingono a bere e, una volta individuati, valutare con lucidità se si sta consegnando all’alcol la soluzione. Riflettere e fermarsi a considerare ciò che veramente può far star bene, senza cedere nell’automatismo del “calicino” è una strategia  per alcuni semplicistica, ma sicuramente efficace, per identificare le sorgenti di piacere messe in ombra dai fumi dell’alcol. Quando si avvertono, inoltre, in maniera continuativa i sensi di colpa vuol dire che il boccale di birra o il calice facile di vino non costituiscono più una piacevole occasione, ma diventano la fonte di autorimproveri, di disistima e profonda sofferenza.

Cosa Fare. Negare di avere un problema di questo tipo rappresenta il principale sintomo dell’alcolismo. La prima fase comunque del trattamento si concentra sulla disintossicazione, riposo, buona alimentazione ed, eventualmente, sempre seguendo le indicazioni del proprio medico, l’assunzione di specifici integratori per ovviare ai danni causati all’organismo (l’alcol distrugge varie vitamine e non solo). Poiché l’alcolismo è spesso un sintomo di relazioni familiari o di matrimoni poco felici è indispensabile non solo una consulenza qualificata per capire le dinamiche psicologiche negative tra i vari componenti ma, soprattutto, il soggetto deve riappropriarsi di strumenti idonei per superare i danni subiti. Un malessere diffuso aleggia per la casa e si sviluppa, inevitabilmente, in tutti i membri della famiglia una comunicazione sempre più povera e distorta: un’incomprensione disastrosa si installa in famiglia. L’alcolismo infatti, non deve mai essere dimenticato, distrugge completamente le famiglie e crea forme di comunicazione particolarmente negative. 

a guarigione dall’alcolismo è un processo lento e, per i primi tempi, pieno di insidie: le ricadute sono, purtroppo, piuttosto comuni. Proprio per questo pericolo i programmi terapeutici sono concentrati sia sulla prevenzione delle ricadute sia sulle strategie di sviluppo attraverso le quali è possibile far fronte e convivere con un costante desiderio di alcol. Parallelamente a questa evoluzione psicologica, le persone che stanno superando una forma di abuso o di dipendenza da alcol, possono fare molto per appianare le difficoltà: esercizio fisico (si producono endorfine, allevia la tensione e migliora l’immagine di sé), tutte quelle metodiche terapeutiche utili per controllare lo stress, rilassamento progressivo, ipnosi, biofeedback, touch of health.



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