martedì 1 aprile 2014

-ANSIA. Qualcosa che non va


C’è qualcosa che non va?

Risultati immagini per malato immaginario  nei dipinti


apire se si soffre di un disagio emotivo è davvero difficile, perché la maggior parte degli individui manifesta solo sintomi lievi ed occasionali. Di solito però la vera sofferenza non compare all’improvviso, come un coniglio che esce dal cilindro del prestigiatore. Ci sono sempre comportamenti o atteggiamenti (segnali mascherati) - forse impercettibili all’inizio e attribuiti erroneamente a stress, superlavoro, problemi economici oppure a recenti insuccessi - che segnalato che qualcosa non va. Cercare di valutare le parole, imparare a riconoscere i segnali d’allarme (azioni, atteggiamenti, ricorrenze) è fondamentale per evitare aggravamenti e cronicità.  Il fatto sorprendente, forse più triste, non è certamente la percentuale di persone interessate a questo problema, ma che così poche ricevono un trattamento qualificato: soffrono inutilmente perché non chiedono aiuto. 

a cosa comunque è molto complessa: non esiste una precisa linea di demarcazione fra chi ha un problema emotivo e chi soffre sporadicamente soltanto di piccoli malesseri o disagi che fanno parte integrante della vita  umana. Un sintomo isolato non basta per fare una diagnosi di disturbo emotivo; un quadro clinico è sempre caratterizzato da una precisa sintomatologia, da un decorso caratteristico (specifico) e, soprattutto, deve essere continuativo, e condizionare o ostacolare seriamente la vita di un individuo (in alcuni casi, anche quella degli altri). Il disagio emotivo è, in altri termini, il male conseguente a una erronea disposizione d’animo: erronea nel senso che conduce non solo a un modo di pensare irreale ma anche a un comportamento inadeguato. Chi soffre di un problema emotivo o comportamentale significativo compromette, inevitabilmente, la capacità di condurre una vita regolare, svolgere in maniera soddisfacente un’attività, occuparsi della propria famiglia o instaurare rapporti interpersonali (viene a mancare: entusiasmo, gioiosità, autonomia, libertà, vitalità, spontaneità). Stile di vita che non è funzionale, che non dà quello che si vuole 

ttraverso questo atteggiamento e questo modo di pensare il soggetto si sottovaluta, fino a sviluppare una povera immagine di se stesso. In breve, vengono edificate su queste misere fondamenta - sviluppando un autentico modo di vivere che implica evasione, ritiro, interpretazioni sbagliate - il proprio modo di pensare, di sentire e di agire. L’individuo ignora che le cose stanno diversamente, cioè non è in grado di percepire che è presente una perdita, una limitazione che è sopraggiunta, un’impossibilità di sviluppare tutte le sue potenzialità. Dopo qualche tempo, tale fenomeno (stile di vita), diventa talmente normale che senza accorgersene finisce per essere l’unica cosa che si vuole perché è ciò cui si è abituati. E’ importante non sopravvalutare né sottovalutare la propria condizione perché più si minimizza il problema più si corre il rischio di non ricevere un’assistenza adeguata mentre se i  problemi ordinari sono ingigantiti possono diventare a dismisura malattie davvero terribili. Cercare un aiuto quando se ne ha la necessità è una strategia efficace, un modo astuto per esprimere al meglio e concretizzare le proprie forze, e quella dei propri familiari (genitori, partner, colleghi, amici)

Risultati immagini per malato immaginario  nei dipintiQuesto è importante per affrontare e gestire la tensione devastante che si crea all’interno dell’ambiente di lavoro, nucleo familiare e matrimoniale quando sono presenti disagi emotivi. Fronteggiare i delicati problemi connessi ad un disagio emotivo spinge spesso i membri di un “gruppo” a riflettere, prestare attenzione a comportamenti con i quali in precedenza non si sono mai confrontati, imparano come parlare ed agire in modo costruttivo, piuttosto che in maniera superficiale e controproducente. Il fatto che una coppia o i membri di una famiglia si osservino durante un periodo di crisi e superino insieme tali difficoltà contribuisce, alla fine, se c’è ancora affetto, a rinsaldare il loro rapporto. Anche ampliare la rete degli aiuti può alleggerire dallo stress e offrire un’assistenza migliore. E’ anche importante non cadere nella trappola di liquidare certe manifestazioni emotive come sciocche o frutto di fantasie bizzarre. Molto spesso si è tentati di sfogare sentimenti negativi perché “quelle stranezze” non accennano a smettere, non si riesce a smuovere il soggetto da quella persistente sofferenza e si rimane completamente senza spiegazioni: piano piano emerge un sentimento di impotenza e con esso un senso di paura, rabbia e di ostilità. Anche se tale reazione è giustificata da una reale frustrazione, le critiche o certe reazioni impulsive portano ad un unico risultato: spaventare, mortificare, colpevolizzare e ferire. Cercare, inoltre, informazioni precise su quello che sta accadendo (fisiologico, neurologico, psicologico) non quelle elargite dai saccentoni estemporanei, può ridimensionare il vago senso di terrore e di impotenza che si prova in un determinato frangente.





ICORDA, cerca di essere un po’ più “egoista”, prendi tutto ciò che puoi dalla tua vita, senza naturalmente essere lesivo verso altri … cerca di essere naturale, spontaneo e senza maschera, evita di vivere in funzione di qualcosa o di qualcuno perché primo o poi paghi ‘dazio’, PRENDI fin che puoi, divertiti, mangia cibi “buoni”, gustati  se lo desideri in compagnia o da solo, a cena o in un momento di relax, un buon bicchiere di vino o qualunque cosa che ti piaccia veramente … cerca di essere orgoglioso del tuo corpo, riconosci il suo valore gratificandolo con calorosi contatti, piacevoli sapori, gradevoli suoni, eccitanti visioni e intensi profumi … non smettere mai di “studiare”, INFORMATI continuamente, SAPPILO, noi impariamo anche dalle persone antipatiche ed odiose, prendi da loro quello che ti fa star bene e ricambiale con la tua naturalezza e spontaneità senza esprimere giudizi di valore verso te stesso o verso di loro … goditi le cose intorno, gustale lentamente attraverso i tuoi sensi … NON TEMERE, sono le sensazioni che ti mettono sulla strada giusta, ti permettono di scegliere, di sentirti bene e in solida salute: di vivere più a lungo … non lasciarti sfuggire niente, INVESTIsulla tua felicità personale, sulla salute, sul lavoro e, perché no, anche su una buona situazione finanziaria che meglio si confà col tuo stile di vita … partecipa attivamente al tuo benessere, NON lasciare la gestione della tua vita in mano alla ‘fortuna’ o alle ‘stelle’, NON avere paura, affronta anche le cose difficili, non temere le sfide complesse e sottili, perché nel tuo arsenale fisiologico hai parecchie armi potenti e complesse in grado di rispondere con saggezza al nemico, alla fine, altro non scoprirai che possiedi buoni contenuti mentali e, con stupore, una grande intelligenza e una fervida immaginazione (l’insicuro impiegherà un po’ di più di tempo a conoscere queste sue preziose e latenti qualità, ma con un costante allenamento raggiungerà il traguardo) … non lasciare MAI il compito di ‘aggiustare’ la tua esistenza  ad altri …la posta in gioco è davvero alta: la tua felicità! RICORDA, con un discreto divertimento, una giusta attenzione e una buona concentrazione non solo puoi raggiunge la massima efficienza, ma è anche possibile far pendere la bilancia verso di te, con le mosse giuste, CREDIMI, NON è difficile influenzare le avversità a tuo vantaggio.





NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per la diagnosi e la terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.

Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 – 0532.476055
E mail: bonipozzi@libero.it

Nessun commento:

Posta un commento