mercoledì 15 novembre 2017

Spazza via i brutti pensieri … è facile.





n questo momento di crisi, incertezza e smarrimento è facile incontrare persone che si perdono nel 'labirinto' della paura, delle lamentele e dell’inquietudine: le azioni diventano faticose, confuse e poco efficaci … dubbio, incertezza e indecisione dominano la scena esistenziale; uno stato d'animo che, come un vampiro, succhia qualunque energia e fiducia. Un modo di intendere la vita non proprio vantaggioso sia per corpo sia per la mente. Chi poi soffre di un malessere ansiogeno generalizzato è costretto a mettere sempre le 'mani avanti': vive in uno stato particolare di vigilanza, di allerta e profonda tensione; previsioni che creano disagio, apprensione e allarmismo, si pensa che possa capitare da un momento all'altro qualcosa di terribile, di drammatico, di irreparabile. Soffrono costantemente ed esageratamente di qualsiasi cosa; anche i fatti più banali e insignificanti destabilizzano … condizioni comunque create sempre da modi di pensare persistenti ed eccessivi. Sono dei "campioni" a produrre sintomi davvero originali, sia fisici sia psicologici ... temono di perdere nell'immediato il controllo emotivo.

amentano costantemente tensioni muscolari o cefalea. Possono entrare facilmente in iperventilazione con la sensazione sgradevole di soffocare ... hanno notevole difficoltà a prendere sonno di notte. La difficoltà respiratoria determina formicolii diffusi nelle estremità del corpo, con vertigini, sudorazione, palpitazioni, minzioni frequenti e secchezza della bocca. Difficilmente si trovano a proprio agio, rilassati nelle situazioni sociali e lavorative ... sono sempre irrequieti ed affaticati; nel tempo possono sviluppare un quadro clinico depressivo o diventare ipocondriaci. E' un malessere che compromette la qualità della vita, può minare la stabilità emotiva e i rapporti interpersonali sono spesso disastrosi. A volte si isolano completamente dall'ambiente lavorativo e familiare ... facilitando l'apertura in tal modo all'uso (abuso) di alcol, farmaci o di droghe, diventano improduttivi. Un copione psichico e fisico che non si discosta di molto dalle altre affezioni in cui domina l'ansia. Soggetti rassegnati, stanchi e svogliati che si fanno catturaredalla rabbia, dal rancore e dai sentimenti negativi. Molti sono gli argomenti e i timori reali che spesso - a ragione - oltre a causare una montagna di stress (senso di frustrazione), fanno arrabbiare, perdere lucidità e concentrazione. 

Ad ogni conversazione, gli animi si surriscaldano, ma poi, dopo il commiato, tutto passa, ogni cosa si risolve: non resta alcuna traccia emotiva del dibattito. Ma può anche accadere che la mente sotto la spinta di frustrazioni molto forti reagisca cedendo a pensieri bizzarri, a gesti “strani” o violenti che creano un senso di disagio diffuso, di tensione e di disperazione … i piccoli o grandi rancori si fanno sentire generando risentimento, confusione e un flusso d’ansia continuo. Capita a tutti di assistere al fallimento di un proprio progetto particolarmente desiderato e inseguito da tempo. E’ vero, si resta molto male ma prima o poi si riparte con forze inaspettate. Per alcune persone, invece, quel senso di fallimento non giunge dopo una situazione difficile o negativa, ma è presente da molto tempo prima.


n ciarpame mentale di nessun valore pratico e pensieri inutili dominavano già la loro vita: “Non valgo niente, Sono un fallito, Nessuno mi considera, Non so mai impormi, Sono timido, Faccio sempre gli stessi errori, Non so resistere alle tentazioni, Sono un incapace, Sono troppo fragile, Non ci riuscirò mai, Tutti mi fregano, Sono preda della sfortuna, Non combino mai niente di buono, Ormai è tardi per cambiare, Non sono all'altezza, Attiro sempre persone sbagliate …. Uno stato emotivo forte che rimanendo perennemente sullo sfondo esistenziale lacera, butta giù e sminuisce completamente ogni cosa perché mette in primo piano solo fallimenti, sconfitte, insuccessi o incapacità. Opinioni invadenti e ostinate che infondono nervosismo, impongono ruoli e comportamenti “innaturali”, il più delle volte per raggiungere mete che in fondo in fondo non interessano nemmeno, ma a cui si aspira per fare bella figura con gli altri. 

on è la mole di lavoro che crea un senso di vuoto e di stanchezza, ma il fatto che non si è in contatto diretto con se stessi, si è assenti completamente in ogni attività. Sembra sempre che si stia portando avanti progetti di altri (sociale, lavorativo, familiare) che non appartengono al soggetto, si stia vivendo la vita di qualcun altro: ecco perché la passione nel fare le cose spesso manca! Una convinzione profonda che ogni cosa non vada per il verso giusto, di essere sempre nel luogo e nel momento sbagliato, che la vita sia una valle di lacrime, triste e grigia, di non aver nessun valore, di non essere all’altezza dei vari compiti e di non meritare apprezzamenti … di sentirsi sempre sospesi, incompleti e senza pace ... sulla lama di un rasoio. Arrivano così, all’improvviso, pensieri terribili e bui che spaventano, e in quel preciso momento tutto si spegne: la vita diventa faticosa e non piace più, l’unica speranza - ogni sera prima di coricarsi - è che arrivi paradossalmente il “sonno” definitivo. Immersi in un’atmosfera mentale piena di costrizioni, di desideri inappagati, di aspettative deluse e di doveri imposti, prosciughiamo completamente tutta l’energia per gestire questo malessere invisibile e invadente: girando a vuoto si diventa ipersensibili, irritabili e insofferenti al punto che tutto infastidisce … diventano noiose persino le cose che un tempo piacevano, facevano divertire, rendevano vivaci, creativi ed attivi. Il confronto con gli altri è costante; una profonda sfiducia nelle proprie capacità operative relega il personaggio, ancor prima di entrare in scena, in una posizione di perdente … sempre dietro le quinte, con un ruolo di poco conto. Cambiare è davvero difficile se si pretende di partire da “fuori”, modificare solo l'ambiente esterno: “Starò bene solo quando diventerò più sicuro di me, Quando guadagnerò più soldi o andrò in pensione, Comprerò l’auto nuova, la casa o il vestito nuovo, Quando il partner cambierà, Quando avrò un taglio di capelli all’ultimo grido, Quando incontrerò la persona giusta, Quando avrò sistemato il matrimonio, Quando, e ancora Quando… MA QUANDO (la soluzione non viene mai dall'esterno ma dal modo con cui si guardano le cose)

e ci si fissa per troppo tempo su obiettivi e desideri che non si realizzano mai (fuori tempo, non reali perché passati o ancora da venire), si manda completamente in tilt la “centralina”, la cabina di comando: il cervello. Ripetendo sempre le stesse esperienze, le stesse situazioni e i soliti percorsi obbligati, tutto lo spazio mentale si ingombra. La mente per non impaludarsi deve scorrere e fluire liberamente, altrimenti è costretta a cercare spiegazioni nel passato e nel futuro (fuori tempo) … tiene in vita, con il suo cicaleccio, gli stessi problemi. Dominati dall’indecisione e dalla sensazione che non cambi mai niente, si creano le fondamenta della disistima e dell’infelicità (paura del fallimento, insicurezza, delusione, inadeguatezza ... tensione muscolare cronica, soprattutto cervicale, tensione psichica alternata a crolli di stanchezza e cali di umore); una percezione distorta che conduce direttamente allo sfinimento, all’astenia e alla depressione. La tendenza a ruminare pensieri immette direttamente su un percorso parallelo in cui non c’è spazio per la realtà, l’azione e la sorpresa (l'incontro con le cose, belle o brutte che siano, l'importante è farle accadere) … uno scenario sempre uguale che solo a tratti si anima (piccoli bagliori di felicità). Molto spesso ci si ritrova spompati, stanchi e privi di risorse, senza nemmeno sapere il perché … l’atmosfera mentale in cui si è calati, a lungo andare, influisce sulla chimica del cervello e, quindi, sulle condizioni fisiche. Quando si è ripetitivi e rigidi lo sguardo si riduce, e con esso il campo d’azione: gli orizzonti sfumano, le opportunità svaniscono e le soluzioni si restringono

oncentrarsi invece sulle proprie sensazioni, essere presenti a se stessi, senza farsi fagocitare di continuo dai “chiodi fissi, dal passato e dal futuro, si fa pulizia e si spazzano via le 'ragnatele' dalla mente. Non essendo più vincolati alle aspettative, non solo diminuisce la fatica e aumenta l’energia, ma si esce dalla crisi, si fa spazio alla lucidità e il senso di vitalità non tarderà ad arrivare. Cambiare visione, vedere in più direzioni - osservare se stessi senza giudizi e commenti - aiuta il cambiamento interiore e ad essere più aperti a possibilità sconosciute: spinge a progredire, a ricercare, a essere svegli e ricettivi … si sottrae la mente all’appiattimento e alla routine. La soluzione per superare i “brutti pensieri” consiste nel guardarsi dentro senza barare né fingere: solo così l’energia sprecata per gestire i troppi pensieri inutili sarà disponibile per il cervello che torna nuovo… con le mosse giuste è possibile rompere l’incantesimo. Se tale fenomeno, comunque, diventa serio da interferire con l'attività lavorativa e le relazioni sociali è opportuno chiedere SEMPRE l'intervento di un professionista qualificato.


ONCLUDENDO. Condizione indispensabile al buon esito di qualsiasi terapia (farmacologica o psicologica che sia) è la consapevolezza del proprio atteggiamento e comportamento, ma soprattutto essere motivati e veramente intenzionati a “cambiare”: voglia di conoscere e sperimentare altre modalità relazionali. L'approccio psicoterapico può essere d'aiuto, attraverso le varie metodiche terapeutiche dell'orientamento scientifico attivato, per ridurre l'intensità e la frequenza dello stato ansioso, aumentando la consapevolezza di quelle che sono le cause scatenanti. Imparare a riconoscere precocemente (gestire) i segnali di un attacco d'ansia può aiutare a mantenere un equilibrio ormonale all'interno dell'organismo e, quindi, limitare quel famoso meccanismo fisiologico che predispone o porta dritti dritti alla malattia: tensione, contrazione,infiammazione e lesione

a verbalizzazione della rabbia nelle fasi iniziali può far diminuire la pressione e la tensione prima che si raggiunga il punto di non ritorno (MAI sostare nel problema … o nella patologia in atto, perché quando ci si perde nella “palude” esistenziale non si vede niente altro che il buio, si rimane avvolti nel vortice dei perché e dei come ... si crea solo una vita monocolore). Distrarsi, prendere tempo, allontanarsi dall'oggetto – stimolo sono metodi semplici ma efficaci per acquisire maggiore autocontrollo; richiedono esercizio e impegno NON forza di volontà come molti vorrebbero far credere (vedasi il meccanismo fisiologico adrenalina: asse ipotalamo, ipofisi, surrene). Il rinforzo dell'autostima, inoltre, può aiutare a ricostruire il senso di fiducia in se stessi e dar padronanza e controllo; si avrà la piena consapevolezza della realtà, che la vita presenterà sempre momenti difficili, ma non si sarà mai sopraffatti dal timore di non essere in grado di affrontare questi momenti avversi, ma anzi di poterli padroneggiare o affrontare al momento opportuno (senza una inutile dispersione energetica e di adrenalina). Per finire, non bisogna dimenticare che molti soggetti che appartengono a questi quadri clinici sono anche depressi; in questi casi gli antidepressivi curano sia la depressione sia l'ansia. Se si hanno tratti depressivi (anche se tale condizione emotiva è chiaramente una conseguenza dell'ansia) è sensato seguire in prima battuta una terapia antidepressiva.

AI ATTENZIONE alla mente che vuole incasellare tutto, ai pensieri insistenti, ridondanti, sempre uguali e stancanti, che sostano, dimorano perennemente dentro; un fenomeno invadente che oltre ad influenzare lo “spazio” interno (stati emotivi, sensazioni), può spegnere completamente ogni risorsa vitale; una mente bloccata da “tarli” mentali (confronti, ripetitività, modi di dire, rigidità, luoghi comuni, vittimismo), oltre ad usare male le proprie risorse energetiche, gira a vuoto, ostacola la creatività e la vera unicità: smettendo di rimuginare si SBLOCCA la mente e la vitalità…

ICORDA, un’esistenza troppo abitudinaria e troppo spenta stimola le parti più profonde ad uscire e mettere tutto in discussione … una mente sconvolta e confusa da pensieri angoscianti che impediscono di conformarsi ad uno stile di vita sereno ... troppo “razionale”, molto diverso da quello che sono i propri desideri più veri: una mente che vuole essere ascoltata … rigidità e autocontrollo limitano lo spirito di adattamento e rendono la vita immobile…

SCOLTA il corpo che chiede più attenzione; a volte una forma di narcisismo ed egocentrismo non sono segnali di pericolo o patologici ma un corpo che chiama, vuole trasformarsi: chiede di vivere…

ICORDA, il massaggio psicosomatico non solo stimola e cura il corpo ma porta anche numerosi benefici alla mente: allontana ansia, depressione e stress, rinforza la circolazione sanguigna, aiuta le funzioni intestinali, fa diventare più armoniosi nei movimenti, migliora la cute, calma la tensione muscolare; con gli oli essenziali giusti è davvero un tocco di salute … gli oli essenziali parlano alla psiche e arrivano ad ogni organo ... sono in grado di sedare, in maniera semplice, attraverso il sistema olfattivo le turbe dell'umore.

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avanda (analgesico, antinfiammatorio, antisettico, antidepressivo, antispasmodico, cicatrizzante, antireumatico: può dar luogo a dermatiti allergiche e, in alcuni casi, alterare la produzione ormonale negli adolescenti “ginecomastia”) utile quando si è in balia dell'inquietudine, nervosismo diffuso, agitazione; Gelsomino (rilassante, antidepressivo, antisettico, sedativo, utile per l’eros), ansia connessa a stress e profonda stanchezza, confusione mentale, calo sessuale … utile quando sta arrivando una crisi; Neroli (arancio amaro) antidepressivo, neurotonico, antinfiammatorio, digestivo, stimolante de sistema immunitario. Da usare quando la tensione comincia di mattina. Per tutti gli stati d'ansia, vertigini, insonnia disturbi gastroenterici i natura emotiva … concilia il sonno; Rosmarino (antispastico, analgesico, antinfiammatorio: evitare in gravidanza e in soggetti epilettici); Sandalo (tonico, stimolante, decongestionante venoso e linfatico, decongestionante: può dar luogo a dermatite allergica); Salvia (antisettico, tonico: disturbi del sistema neurovegetativo: evitare in gravidanza, può indurre effetti narcotici e accentuare l'ebrezza); Arancio dolce (antispasmodico, calmante nervoso, antidepressivo, antisettico, tonico della circolazione sanguigna: evitare in caso di esposizione al sole).

Evitare gli zuccheri semplici perché causano picchi ansiosi!!!

QUESTA BREVE ESPOSIZIONE HA SCOPO SOLO INFORMATIVO E NON CURATIVO. IL FINE DI QUESTO LAVORO (come ogni articolo pubblicato) E’ QUELLO DI INFORMARE, “TOCCARE” QUANTE PIÙ’ MENTI POSSIBILI IN MODO TALE CHE OGNI SINGOLO INDIVIDUO POSSA ESSERE STIMOLATO AD APPROFONDIRE (se lo desidera) I VARI ARGOMENTI TRATTATI E, QUINDI, ESSERE IN GRADO DI FARE SCELTE IL PIÙ’ POSSIBILE MIRATE, RESPONSABILI E CONSAPEVOLI PER IL PROPRIO BENESSERE. RIFLETTERE, POTER SCEGLIERE E DECIDERE LIBERAMENTE … PER CRESCERE.

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LA  CONSAPEVOLEZZA  E'  GIÀ  TERAPIA!!!
L'autore non si assume alcuna responsabilità circa il materiale qui riportato o per la conseguenza del suo utilizzo. Per qualsiasi disagio si invita vivamente il lettore a rivolgersi a professionisti qualificati e accreditati in questo settore. 

N.B. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre indispensabile rivolgersi per qualsiasi diagnosi o terapia specifica. Il presente articolo, pertanto, ha un valore educativo, non prescrittivo.

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Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 
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