venerdì 30 maggio 2014

-PSICOSOMATICA. Bruciore di stomaco.


Bruciore di   STOMACO  …

    un “fuoco” da spegnere


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o stomaco è quella porzione dell’apparato digerente situata tra l’esofago e il duodeno. E’ collocato nella cavità addominale appena sotto il diaframma, tra fegato e milza. E’ un organo muscolare  a forma di “cornamusa” che si colloca prevalentemente in posizione verticale. Ha il compito di trasformare il cibo da solido in liquido - grazie ai succhi gastrici - per poi essere assorbito dall’intestino tenue. Lo stomaco, infatti, è l’organo che per primo (dopo la fase della masticazione) entra in contatto, attraverso l’esofago, con gli alimenti grezzi. E’ in questo organo cavo, pertanto, con pareti elastiche, la cui dilatazione consente di accogliere tutto ciò che introduciamo (in media 1300 centimetri cubici di sostanze fluide), che si esplica la complessa e fondamentale funzione di trasformazione, rielaborazione e assimilazione del cibo (rinasce l’energia trasformata, rigenerando il corpo). In questo organo quindi i cibi si raccolgono e si trasformano per essere assimilati, diventano parti dell’individuo consentendo così la sua crescita (evoluzione biologica e psicologica). Gli alimenti, pertanto, non hanno valore esclusivamente nutrizionale (la mentalità di un vegetariano è molto diversa da chi si nutre prevalentemente di carne); con l’alimentazione assimiliamo non solo “elementi nutritivi” ma anche tutte le valenze che associamo a quel determinato cibo: affetto, amore e dolcezza, ma anche sentimenti di rabbia e di amarezza. 


econdo questa interpretazione psicosomatica, non dovrebbe stupire allora se tale “ricettacolo – laboratorio” attraverso inappetenza, dolore, crampi e vomito, si “rifiutasse” di ingerire un particolare cibo. Tutto ciò paradossalmente può indicare semplicemente che non si vuole entrare in contatto, per il significato attribuitogli, con quel determinato alimento. In questo modo, ad esempio, se una persona è alle prese con una dolorosa pirosi, anche a livello psichico troveremo atteggiamenti (sensazioni) che, dal punto di vista simbolico, sono simili a quelli dello stomaco infiammato. Ingerire un qualsiasi alimento equivale, dunque,  per la nostra unità psicosomatica  “diventare” quello stesso alimento e identificarsi con ciò che esso rappresenta. Le numerose metafore, infatti, utilizzate nel linguaggio comune, sottolineano in modo inequivocabile questi concetti e spiegano perfettamente i legami connessi tra funzione gastrica, il mondo dei pensieri e delle emozioni: Avere qualcosa o qualcuno sullo stomaco… Quante ne ho mandate giù… Il solo pensarci mi dà la nausea… Avere il pelo sullo stomaco” (uno stomaco che soffre ha un legame diretto con l’atteggiamento dell’individuo verso le persone e gli eventi: disponibilità o meno ad accogliere e digerire, intolleranza, paura, resistenza alle nuove idee, difficoltà ad adattarsi, ecc.).
Risultati immagini per vulcano nei dipintiSono tutti modi di dire attraverso i quali possiamo esprimere una modalità di accettazione ed elaborazione delle sensazioni e delle emozioni che ci coinvolgono più direttamente. Il caratteristico dolore e di bruciore della pirosi viene spesso definito come un fuoco che brucia e divora dall’interno. Bruciore, nausea, acidità e vomito sono tutte modalità espressive dello stomaco quando qualcosa non va per il verso giusto. In molti casi potrebbero sembrare sintomi di malesseri “comuni” e passeggeri, altre volte invece veri e propri segnali di disagi ben più seri. Comprendere, pertanto, in maniera adeguata tali differenze (linguaggio) consente, il più delle volte, di sbloccare un’emotività che non riesce ad esprimersi perché bloccata nello stomaco. Infatti, la produzione eccessiva dell’acidità gastrica oppure il calo delle difese della parete dello stomaco (diminuzione di mucina) possono essere considerate come un meccanismo autoaggressivo (un “incendio” concentrato nello stomaco che non trova altre modalità espressive… rimane bloccato dentro… tutta la rabbia viene scaricata su di sé). 


uesto violento divampare - spesso simbolicamente connesso a forti disagi e stili di vita aggressivi non espressi -  può arrivare a “bruciare” l’individuo attraverso l’ulcera gastrica e duodenale. Il gastritico, infatti, ha spesso la sensazione di non riuscire ad accettare un cambiamento e descrive questo disagio mettendolo in rapporto con una dimensione viscerale. Il dolore urente, il più delle volte, indica disagi e difficoltà (dubbi, sospettosità e sfiducia nei confronti degli altri) con la propria carica aggressiva, percepita (temuta) erroneamente come distruttiva. Il sintomo urente, dunque, ci racconta, in chiave psicosomatica, che molte cose nella nostra vita sono avvertite come invasive e pericolose. Comportamenti di chiusura e di non accettabilità sono riscontrabili soprattutto in momenti di transizione ai quali è difficile adattarsi, a causa di qualcosa che “non va giù”. Se le strategie utilizzate per uscire da questa realtà “indigesta” non trova soluzioni, l’apparato viscerale si assume l’onere di esprimere il rifiuto che non si riconosce a livello cosciente: ecco che un divampante fuoco può segnalare un disagio esistenziale. In questo modo lo stomaco mette in atto la sua protesta come può, riversando contro l’ambiente ostile la sua aggressività incontrollabile. I tratti di personalità tipici di chi soffre di “bruciori” sono: introversione e un marcato atteggiamento di chiusura verso gli altri e gli eventi. Cercano sempre di impressionare e di apparire agli occhi della gente indipendenti e autosufficienti: il tutto condito con un atteggiamento, a loro dire ironico,  ma che risulta invece sarcastico ed irritante.





oco si parla dell’interiorità, delle risorse interiori, di quanto può influire uno stile di vita, certi atteggiamenti mentali e alcuni modi di vedere il mondo sulle somatizzazioni … delle potenti difese che il cervello possiede se non è schiacciato da regole rigide e controlli eccessivi, soffocato dalle cianfrusaglie, da un senso di impotenza diffuso, da una condizione esistenziale insoddisfacente e dagli stati d’animo protratti nel tempo ... RICORDA, un atteggiamento mentale distaccato e libero da ritmi frenetici risveglia le proprie risorse, fa  davvero rinascere. Ogni stato d’animo, infatti, fin dalla tenere età, influenza in modo più o meno significativo e profondo le aree del cervello che agiscono direttamente sugli ormoni e sul sistema immunitario … TIENI  sempre presente, che una vita piena di disagi, di delusioni, di insoddisfazioni e di frustrazioni sono tutte condizioni esistenziali che non solo minacciano in profondità la propria identità più autentica ma oscurano completamente il senso profondo della vita ... fanno ammalare. Ogni cambiamento ringiovanisce, una nuova vita basata sulla passione e la creatività, attivando le aree cerebrali specifiche non solo ci allontana dallo stress ma “spinge” anche a soffermarsi su se stessi, insegna ad avere più cura per la propria persona e aiuta ad esprimere tutte le emozioni represse … esprimere se stessi, la propria unicità. Esaminare attentamente il rapporto tra “malattia” e psiche permette di scoprire tutti quei veleni, apparentemente non visibili, ma che possono intossicare o soffocare completamente l’organismo.




Risultati immagini per vulcano in eruzioneCOSA FARE. Come abbiamo visto lo stomaco, in chiave psicosomatica, è un grande alleato, non un nemico: rivela sempre ciò che non “funziona” ma, soprattutto, che stiamo andando “contromano” (alcuni comportamenti e stati emozionali messi in atto non ci appartengono più). Chi soffre di bruciori di stomaco, oltre a segnalare una forma di aggressività difficilmente gestibile, può avere una sensazione di costrizione a fare qualcosa contro la sua volontà, non si sente libero di essere com’è, sta vivendo una situazione in cui si sente “invaso”, o vuole tenere completamente tutto sotto controllo e, non essendo in grado di gestire completamente la situazione, si sente logorato. In questo modo la tensione crea rabbia, quest’ultima  bloccata e trattenuta  dentro “esplode” all’interno dello stomaco bruciandolo: sintomo di un’emozione inespressa che ribolle e demolisce internamente. 


er affrontare e contrastare questa situazione “corrosiva” sarà utile esternare, attraverso il supporto di uno psicoterapeuta, il proprio disappunto nelle sedi opportune, usare l’aggressività in modo più costruttivo e consapevole. Sarà non opportuno, inoltre, lasciare “assorbire” le emozioni più forti dallo stomaco, ma lasciarle salire ed esprimerle sapientemente (senza sopportare a lungo  situazioni stressanti perché a lungo andare l’eccessivo trattenere crea reazioni incontrollabili  ed esplosive) … ma, soprattutto, rendersi conto della messa in atto del meccanismo di sopravvivenza rivolto, in qualche modo, all’autodistruzione. Attraverso tale consapevolezza il gastritico sarà in grado di riconoscere, attraverso maggior attenzione, i “bocconi amari” e liberarsi, quindi, se necessario, di tutte le relazioni ritenute “indigeste”.




ttribuire un’eziologia psicosomatica alle malattie incontra, spesso, nel pensiero comune, molte resistenze e parecchia irritazione: difficile accettare che siamo sempre noi a generare il ‘male’. Alcuni giustamente diranno, ma tutte quelle cose che respiriamo e ingeriamo non contano proprio nulla? Certamente. Non va comunque dimenticato che sono proprio i disagi prolungati nel tempo che compromettono il funzionamento del sistema immunitario e, quindi, con difese ‘basse’ anche le cose più banali risultano difficili da 'neutralizzare'.




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NB. Le informazioni e le interpretazioni terapeutiche contenute in questo articolo non sostituiscono in nessun modo il parere del proprio medico di base, al quale è sempre doveroso ed indispensabile rivolgersi per qualsiasi diagnosi e terapia specifica. Questo articolo pertanto ha valore educativo, non prescrittivo.



Bonipozzi dott. Claudio Tel. 349.1050551 - 0532.476055
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